GIORGIO VASARI Giorgio Vasari Nasce ad Arezzo nel 1511, lavora inizialmente come pittore a Roma e Firenze, dove diventa sovrintendente alle arti per Cosimo I de’ Medici. Muore infine a Firenze nello stesso anno di Cosimo I, ovvero nel 1574. L’attività di Vasari mirava a glorificare la famiglia Medici e a rendere nota la loro potenza. Nel 1555 viene nominato responsabile della ristrutturazione di Palazzo Vecchio. Nel 1560 ottiene l’incarico per la costruzione degli Uffizi, la nuova sede degli uffici del ducato. Lavora anche fuori Firenze, infatti lavorò anche alla Piazza grande ad Arezzo e alla Piazza dei Cavalieri a Pisa. GLI UFFIZI Il Palazzo degli Uffizi è stato realizzato da Giorgio Vasari dal 1560 a Firenze. L’edificio si compone di due corpi paralleli e uno corto che li unisce formando una piazza di forma allungata. Il lato corto è caratterizzato da una serliana, la quale inquadra scenograficamente l’affaccio sull’Arno. I lati lunghi sono realizzati mediante una successione di moduli di colonne, cassettoni e finestre intervallati da nicchie con all’interno delle sculture di personaggi italiani molto famosi come Leonardo da Vinci, Galileo Galilei, Michelangelo Buonarroti, Donatello ecc… La destinazione d’uso dell’edificio attualmente è quella di galleria d’arte. GLI UFFIZI Sul lato breve si apre una serliana sul fiume. L’architettura è pensata come una successione di campate, inquadrate da paraste e a triplice apertura trabeata nel piano terra, e a finestre nei due piani superiori. CORRIDOIO VASARIANO
l Corridoio Vasariano, realizzato sempre da Giorgio Vasari
nel 1565, è un percorso segreto che permette di attraversare la città di Firenze dal Palazzo Vecchio passando per gli Uffizi e sopra il Ponte Vecchio, fino ad arrivare al Palazzo Pitti.
Vasari realizzò il Corridoio in soli cinque mesi per volere del
Granduca Cosimo I de’ Medici in occasione del matrimonio tra il figlio del Granduca, Francesco, e Giovanna d’Austria.
Questo percorso permise al Principe di percorrere la città
attraversando il fiume per raggiungere la sua residenza, Palazzo Pitti, per evitare di passare in mezzo alla folla.
Attualmente il Corridoio Vasariano fa parte della Galleria
degli Uffizi e al suo interno è custodita la più vasta ed importante collezione al mondo di autoritratti e una parte di ritratti del Seicento e del Settecento. PIAZZA DEI CAVALIERI Rappresentava il centro del potere civile (rispetto a quello religioso della platea episcopalis), a partire dalla seconda metà del Cinquecento divenne il quartier generale dell'Ordine dei cavalieri di Santo Stefano, voluto dal granduca Cosimo I de' Medici. In questa zona si trovava l'antico foro romano della città di Pisa. La piazza era il cuore politico della Pisa medievale, luogo di celebrazioni e discussioni: già in epoca longobarda vi risiedeva il gastaldo, il funzionario regale che amministrava la città. PIAZZA DEI CAVALIERI Dal 1140 circa la "piazza delle Sette Vie" (questo era il nome antico) divenne il cuore del comune di Pisa, con edifici e chiese della zona usate dalle diverse magistrature: il nome derivava dalle strade che vi convergevano a raggiera (ora sono ridotte a cinque). PIAZZA DEI CAVALIERI Dopo la presa del potere da parte del Popolo pisano (1254) nella piazza venne costruito fondendo edifici preesistenti il "palazzo del Popolo e degli Anziani" (oggi il palazzo della Carovana), già operativo almeno dal 1261; il capitano del Popolo invece alloggiò nel vicino palazzo dell'Orologio (almeno dal 1357), già appartenuto alla famiglia Gualandi. Esso incorporò anche la famosa torre della Muda o Della Fame dove nel 1289 morì il famoso conte Ugolino che secondo la leggenda mangiò i figli e nipoti, protagonista di uno dei canti più celebri della Divina Commedia. PIAZZA DEI CAVALIERI Il nome Torre della Muda deriva dal fatto che in passato qui venivano rinchiuse le aquile allevate dal comune di Pisa durante il periodo della muta delle penne. L'episodio della morte del Ugolino della Gherardesca, in questa torre, fu citato da Dante nel XXXIII canto dell'Inferno. Dopo i drammatici fatti di Ugolino, ben noti all'epoca anche prima che venissero citati da Dante Alighieri, essendo il Conte della Gherardesca un personaggio conosciuto e di grande peso politico, la torre venne soprannominata della Fame. La torre si trovava in Piazza delle sette vie, ora piazza dei Cavalieri di Santo Stefano, e fu inglobata nel palazzo dell'Orologio, dove risiedeva il Capitano del popolo almeno dal 1357. PIAZZA DEI CAVALIERI A fine del XIII secolo il lato meridionale venne ampliato per vari uffici, tribunali e la residenza del podestà. In quell'epoca vi si affacciava la chiesa di San Sebastiano alle Fabbriche Maggiori (citata dal 1074 e distrutta dal Vasari), che prendeva il nome dalle officine dei fabbri presenti nella zona, almeno dal VII al XIII secolo. PIAZZA DEI CAVALIERI Risale al 1558 l'inizio dei lavori per la completa trasformazione della piazza, dopo la decisione di Cosimo I di destinarla a sede dell'Ordine dei cavalieri di Santo Stefano papa e martire, definitivamente fondato con approvazione papale solo nel 1562. Affidò a Giorgio Vasari il lavoro, il quale si preoccupò di regolarizzare in unità ed eleganza gli edifici affacciati sulla piazza, eretti secondo le sue parole in confusione e disordine. Il primo rifacimento coinvolse il palazzo degli Anziani, divenuto palazzo della Carovana, destinato a ospitare la sede centrale dei cavalieri (1562-1564). La facciata del palazzo è decorata a graffito e contiene nicchie con i busti di granduchi di Toscana. PIAZZA DEI CAVALIERI La chiesa di Santo Stefano dei Cavalieri (1565-1569), destinata all'uso esclusivo dei cavalieri, dove Vasari demolì la vecchia chiesa di San Sebastiano sfrutto’ tutto il suo estro e creatività, e la canonica dei sacerdoti dell'Ordine (1566-1594). L’esterno di Santo Stefano dei Cavalieri ha un aspetto elegante e allo stesso tempo sobrio ed è impreziosito solo dal gigantesco stemma dell’ordine. La facciata di Santo Stefano fu realizzata su progetto di Don Giovanni de' Medici, figlio naturale di Cosimo I e amico di Bernardo Buontalenti. Le due navate sono state aggiunte successivamente (nel 1682) e in origine erano destinate a spogliatoio per i cavalieri. Il grande e sfarzoso interno ha una sola navata (più le due “ali” laterali) è ricco di opere d’arte e di cimeli militari (decorazioni e stendardi navali).