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Dalla Spagna preromana non emergono molte vicende memorabili, se non per un guerriero
Lusitano che amò così tanto la patria da voler lottare contro i Romani fino alla fine, e per due città
“martiri” come Sagunto e Numancia.
La particolare collocazione geografica della Spagna non fece altro che agevolare le invasioni, tanto
da favorire l’incontro di molti coloni come: Celti, Fenici, Greci e Cartaginesi. Tribù che poi vennero
sconfitte dai romani.
SPAGNA ROMANA 218 a.C.
Il territorio della penisola viene diviso da Ottaviano Augusto in tre province: la Baetica (attuale
Andalusia), la Lusitania (attuale Portogallo) e la Terraconensis (anche nota come Hispania Citerior).
A seguito dell’invasione dell’impero romano, che impose la propria lingua, il latino si era diffuso in
tutta la penisola e diventò quindi la lingua ufficiale; con l’eccezione di qualche zona
nordoccidentale che era rimasta fedele alla sua lingua (i Baschi: resistono all’avanzata romana
infatti a livello linguistico, la parola CAMA deriva dal basco CAME).
Dopo l’invasione dei Barbari, arrivano i Visigoti (una tribù dei Goti), che hanno avuto un’influenza
linguistica sulla lingua: sono probabilmente più rilevanti alcuni nomi di persona come:
- Álvaro 'prudente'
- Rodrigo 'ricco di gloria'
- Gonzalo ‘lotta'
- Ganar ‘vincere’
LA MEZCLA
L’insieme di popoli e culture prende il nome di “mezcla”, dovuto anche dall’influenza linguistica
(ancora oggi alcune parole spagnole che ricordano la pronuncia araba) e soprattutto religiosa (con
la presenza del cristianesimo, dell’islam e dell’ebraismo).
Fine XV SEC.
LA CELESTINA 1499
È un’opera dialogata in prosa. Nasce come parodia all’amor cortese (che si allontana dalla realtà:
Calisto dichiara subito il suo amore per Melibea). Linguaggio: sia formale che quotidiano. Sono
presenti anche i monologhi: quello del padre di Melibea che piange = avvicinare il lettore al
personaggio.
Si fa uso del APARTE: indica, tra parentesi, che quello che si dice lì, lo vede solo il lettore.
Della Celestina ci sono due versioni: la prima del 1499 “Comedia De Calisto y Melibea” di 16 atti, e
la seconda del 1502 di 21 atti “Tragicomedia de Calisto y Melibea”. La celestina venne tradotta in
tante lingue, anche in italiano. Col passare del tempo, però, da un’edizione all’altra, ci si
allontanava dalla grammatica originale, e si rischiava anche di introdurre errori non fatti da Rojas.
L’autore del primo atto è anonimo, mentre il secondo atto è stato scritto da Fernando de Rojas.
TRAMA: racconta la storia d’amore tra Calisto e Melibea. Calisto si innamora di Melibea sin dal
primo momento, lei però lo rifiuta. Lui si confida con Sempronio, che lo indirizza verso La
Celestina: una stregona che avvierà un incantesimo che farà innamorare la giovane di Calisto.
Celestina però, verrà uccisa dai servi di Calisto (Sempronio e Parmeno), i quali volevano
guadagnarci un po’ ma lei rifiuta. In seguito morirà anche Calisto. Melibea, triste, si lancia dal
punto più alto di casa sua. Si conclude con il padre di lei, Pleberio, che piange.
MELIBEA -> personaggio tragico: è vittima di una serie di episodi che non può controllare (come
l’incantesimo), situazione che poi la porterà alla morte.
CELESTINA -> mediatrice tra i due amanti. È una manipolatrice, viene descritta come una donna
barbuta, con le rughe, come una stregona.
I primi testi scritti in iberoromanzo sono le “Glosas Emilianenses”: dal monastero di San Millan,
che contengono pure alcune parole in lingua basca. Il glossatore emilianense non si limita a
tradurre, ma aggiunge alcune parole. “Glosas Silences” provenienti dal monastero di Santo
Domingo de Silos.
Glosse= spiegazioni in romanzo di parole (latine) poco comprensibili
XVI SECOLO – 1500
Re di questo periodo:
-Carlo I di Spagna: “Carlo V D’Asburgo” che diventa imperatore del Sacro Romano Impero
Germanico (40 anni al trono): spagna culturalmente aperta.
-Filippo II (figlio di Carlo I): Spagna che ritorna a chiudersi in sé stessa, rigida e distratta dalla
questione religiosa.
Nel 1504 muore Isabella di Castiglia, e Filippo I (el Hermoso) sale al trono spagnolo per 2 anni.
Quando Filippo muore, vengono chiamati al trono di nuovo i Castiglia. Isabella voleva che al trono
salisse Carlo I di Spagna. Egli possedeva un regno vastissimo e difficile da gestire.
1525: battaglia di Pavia (fa parte delle guerre d’Italia) SPAGNA VS FRANCIA (Carlo V VS
Francesco I). La Spagna vinse e il re francese venne imprigionato in Spagna.
Importante è la figura di Martin Lutero con la sua RIFORMA PROTESTANTE: grazie alla stampa si
diffondono le sue idee. La diffusione della sua riforma, fece nascere il Concilio di Trento (Chiesa
cattolica), che reagisce alla diffusione di essa.
Con la pace di Augusta si ha la divisione tra cattolici e luterani (protestanti) = niente unità religiosa.
Nel 1588 la Spagna di Filippo viene sconfitta da Elisabetta I d’Inghilterra:
- declino della potenza spagnola
- 1° sconfitta: “sconfitta della invencible armada”
- Crisi economica
In campo letterario, si parla di SIGLO DE ORO. Ad inaugurare il Corpus di opere fu Colombo, che
era solito aggiornare il suo diario, documentando i suoi viaggi.
Il Crovetto parla di dissidenza religiosa (trato de indios) in cui cita Bartolomè De Las Casas (un
frate domenicano) che descrive nella sua relazione un mondo maltrattato, distrutto e consumato
dalla violenza: l’arrivo dei conquistadores (spagnoli) corrisponde all’arrivo delle malattie, alla
distruzione… egli vuole difendere gli indigeni, perché dopo circa 12 anni arrivato nelle Indie ha
visto cos’hanno dovuto passare. La parola chiave della sua relazione: DESTRUICIÓN, che è lo
spirito con cui i conquistatori arrivarono in America.
Il principale genere letterario nel XVI secolo è la PICARESCA = genere che viene inaugurato con
l’opera “Lazarillo de Tormes”: opera anonima (a causa del suo spirito anticlericale, infatti poi
diventò uno dei libri proibiti), la novità dell’opera è proprio che si rappresenta il REALE. Il
protagonista della picaresca è il Picaro (vagabondo).
Il Lazarillo de Tormes (perché nato nel fiume Tormes) è un’opera in prosa, strutturata come
un’enorme lettera, che il protagonista scrive ad un personaggio, che chiama “Vuestra Merced” =
perché secondo lui, sua moglie lo tradisce con l’arciprete. È scritta in prima persona, c’è un
prologo e in seguito ci sono 7 trattati, in ognuno di essi il Lazaro (di umili origini) serve diversi
padroni, e apprende qualcosa da ogni sua esperienza. L’opera offre un’immagine CRUDA E
REALISTICA della società; il Picaro denuncia la società per i suoi vizi.
NOVELA PASTORÍL = narrazione in prosa in cui i protagonisti sono pastori idealizzati perché sono
colti, essi raccontano le loro esperienze amorose. La novela pastoríl si inaugura con l’opera “Diana
di Jorge de Monte Mayor”.
NOVELA BIZANTINA = narrazione in prosa, incentrata su una coppia di innamorati che, prima delle
nozze, sono costretti a superare vari ostacoli o situazioni. Dopo tutte le peripezie e difficoltà,
riescono a rincontrarsi: classica trama in cui la distanza non fa altro che rafforzare il loro amore.
Un esempio ne è “Los trabajos de Perciles y Segismunda”.
NOVELA MORISCA = opera in prosa che fa riferimento al conflitto tra EBREI E CRISTIANI che dura
100 anni, in cui gli ebrei sono costretti a convertirsi al cristianesimo. Un esempio di questo genere
è “El abencerraje”: storia d’amore tra Abdallah Abencerraje e Jarifa.
Questo è il secolo del dominio culturale dell’Italia, in cui si parla di:
LIRICA PETRARQUISTA rappresentata da Garcilaso de La Vega, poeta e soldato di nobile
famiglia, che, vivendo a Napoli, entra in contatto con tanti umanisti italiani. Un altro
rappresentante è Boscán, poeta e soldato nobile, il primo a introdurre la moda italiana in
Spagna. I due, elevano il castigliano ad una lingua d’eccellenza. Questo tipo di lirica è
influenzata dal Canzoniere di Petrarca, in cui si idealizza la donna rappresentandola con
pelle molto chiara, angelica, capelli mossi e biondi.
Però, c’è chi si contrappone alla lingua di Garzillazo: nasce la RIFORMA ANTIPETRARQUISTA
di Cristobal de Castillejo.
Sempre a proposito della poesia, si contrappongono due suole:
- SCUOLA SALMANTINA, Salamanca, Frai Luis de León = chiarezza espositiva, semplicità,
strofe brevi
- SCUOLA SIVILLANA, Siviglia, Fernando de Herrera = ricercatezza retorica, tematiche
amorose, strofe lunghe.
Nel XVI secolo, viene introdotta anche la LETTERATURA RELIGIOSA rappresentata da San
Juan de la Cruz, che parla delle sue esperienze mistiche, attraverso un linguaggio ambiguo
e POLISEMICO (termini che possono assumere vari significati). Trasmette una realtà
lontana dal quotidiano. Altra esponente importante è Santa Teresa de Jesùs, che scrive
anche opere autobiografiche (“Vida”). Lei era una donna che poté accedere alla cultura e
leggeva libri di cavalleria.
Verso la fine del secolo si sviluppa l’EPICA COLTA, influenzata dalla letteratura italiana.
Cristobal de La Mesa scrive “Las Navas de Tolosa”, in cui celebra la vittoria dei cristiani
sugli arabi, egli arricchisce i fatti storici con tutto ciò che deriva dalla sua fantasia (es:
riporta il duello veramente accaduto, ma si inventa il dialogo durante il combattimento),
quindi non esagerava.
SIGLOS DE ORO: i due secoli degli Asburgo sono i secoli di maggior fioritura che va
indicativamente dal 1492 al 1681. Questi sono i secoli del rinascimento, del barocco, di una
vasta produzione artistica, ma allo stesso tempo sono i secoli dell’Inquisizione, della
censura, dell’ossessione della “limpieza de sangre”, e dell’espulsione dei moriscos: i mori
non cristianizzati. Le parole converso e cristiano nuevo diventarono insulti.
XVII SECOLO – 1600
Il 1600 si apre con un periodo di crisi per la Spagna:
- Si susseguono 4 epidemie
- Crisi in ambito agricolo (mediocrità del suolo e sfruttamento del terreno)
- Crisi nel commercio (manifattura)
Sono 3 i sovrani che ricoprono un intero secolo:
1. Filippo III, il primo monarca, muore a 40 anni
2. Filippo IV, poco interessato al Regno, aveva problemi psicologici e non amava farsi ritrarre
perché non voleva vedere sulle tele il passare del tempo, “campione di irrisoltezza”
3. Carlo II, sovrano malaticcio, debole, con volto triste e pallido -> aveva problemi di salute
che lo resero sterile.
PERCHÉ SI PARLA DI INDEBOLIMENTO DELLA SPAGNA?
Con Filippo III, si inaugura l’epoca dei validos, uomini di fiducia a cui si appoggiava al re -> perché i
sovrani sono poco capaci, e sono poco predisposti alla gestione del regno (che era molto grande e
vasto).
Il 17° secolo si conclude con l’epoca di Carlo II, una delle epoche più tristi, anche per Carlo stesso,
a causa dei suoi problemi di salute. Infatti all’inizio sua madre era la sua reggente, che si affida a
un gesuita tedesco. Carlo muore senza eredi e nel suo testamento designa come re di Spagna
Filippo D’Angiù (un Borbone, francese) che porta il nome di Filippo V.
Nel 1600 nasce il BAROCCO, caratterizzato dal gusto per l’esagerazione e per l’abbondanza di
particolari e dettagli -> dati dalla necessità di creare BELLEZZA attraverso l’arte, bellezza che la
realtà circostante non era in grado di dare. Nasce dal pessimismo che ha nell’uomo nei confronti
del mondo.
Importante è il quadro Las Meninas di Velázquez. È un olio su tela, in italiano la traduzione è Le
damigelle d’onore. Ritrae la famiglia reale (di Filippo IV). Il messaggio è di dimostrare quanto l’arte
possa riprodurre efficacemente la realtà. Sullo sfondo, c’è il dettaglio del riflesso dello specchio in
cui ritrae Filippo IV (che odiava farsi ritrarre e vedere il passare del tempo nelle tele) e Marianna
d’Austria. (si ispira ai coniugi Arnolfini di Jan Van Eyck). Alla sinistra del quadro, possiamo notare
che Velázquez ritrae sé stesso mentre dipinge il quadro. Nella tela è rappresentato un nano che
con il piede sveglia il cane che seguiva il re, un’altra nana dall’aspetto terrificante, Doña Maria
Augustina (damigella della regina) che porge acqua all’infanta Margherita, e viene rappresentata
anche un’altra damigella che sembra stia parlando. Viene rappresentata anche una porta aperta
che conduce a una scala su cui è rappresentato José Nieto.
Picasso, in chiave cubista, dà la sua interpretazione del quadro di Velasquez. Lui usa solo il bianco
e il nero, solo l’infanta Margherita e la sua dama sono dipinte con cura, mentre le altre due donne
sono totalmente stilizzate. E inoltre il cane diventa una stilizzazione del cane di Picasso, un
bassotto.
Altri quadri di Velázquez: Gongora e ritratti di Filippo IV.
TEATRO BAROCCO:
In questo periodo il teatro diventa un luogo fisso, perché precedentemente le rappresentazioni
avvenivano nelle piazze o nei palazzi reali.
Lope De Vega ne sintetizza le caratteristiche nel poemetto “El arte nuevo de hacer comedias en
este tiempo”
(Gli autori delle commedie sono detti ingenios, convinti che il loro teatro superasse quello degli
autori greci e latini = orgoglio nazionale -> vasta produzione).
CARATTERISTICHE DEL TEATRO BAROCCO:
- Mescolanza di generi: tragico + comico
- Rispecchia la realtà
- Non rispetta le tre unità aristoteliche: spazio tempo e azione
- Personaggi di diversa estrazione sociale
- Linguaggio cambia in base al personaggio, è flessibile, ma sempre rispettando il decoro
- Suddivisione del testo in 3 jornadas (atti): tra un atto e l’altro c’erano gli entremeses,
che avevano il compito di non far fermare l’azione (erano delle rappresentazioni
comiche) = il pubblico doveva rimanere soddisfatto
- Uso della polimetria: si usano vari tipi di verso in base alle situazioni rappresentate ->
varietà e complicazione
- Novità: MUJER VESTIDA DE HOMBRE: presenza della donna sul palco
- Scenografia particolare: apparizioni dall’alto realizzate con la TRAMOYA (macchinario
che permetteva effetti speciali)
- Il teatro spagnolo viene scritto in verso, ad eccezione delle ACOTACIONES = didascalie
che precedono la parte in verso (“il personaggio apre la porta”).
- È un teatro che insegna -> “Las comedias de Santos” che si rappresentano durante il
giorno dei santi
Il pubblico riempie i teatri, è addirittura disposto a pagare per vedere le rappresentazioni teatrali=
forma di evasione dalla realtà che era piuttosto difficile.
Il teatro è oggetto di visione, ma anche di lettura, infatti nascono le COMEDIAS SUELTAS ->
commedie stampate in piccoli fascicoli e prodotte per la lettura.
Nasce il CORRAL DE COMEDIAS: è un sito teatrale permanente, allestito nei cortili dei palazzi o
degli ospedali pubblici. Duravano 2/3 ore e mezza e dovevano necessariamente concludersi prima
dell’imbrunire, per questioni morali e di ordine pubblico. C’erano anche delle persone incaricate di
sorvegliare e di mantenere l’ordine all’interno del teatro.
Oltre a Lope de Vega, un altro autore importante è Pedro Calderón de la Barça: autore di
Comedias e di Autosacramental (un’opera religiosa). La sua opera maestra è “La vida es sueño”:
rappresenta l’oscillazione tra apparenza e realtà. La storia è ambientata nel regno di Polonia e
inizia con Rosaura, che, travestita da uomo, è alla ricerca di un seduttore. Passeggiando con il suo
servo Clarín, giungono ad una torre dove, fin dalla nascita, è rinchiuso Segismundo = rinchiuso per
volere del padre perché considerato pericoloso. Lui era sorvegliato da Clotaldo. Segismundo si
innamora subito di Rosaura. Intanto il Re Basilio (padre di Segismundo) era intenzionato ad
abdicare a favore dei nipoti, ma decide di dare un’ultima possibilità al figlio -> sotto effetto di
narcotico, Segismundo viene portato al palazzo, dove viene fuori la sua natura violenta. Basilio fa
tornare suo figlio in prigione, e quando poi verrà liberato per la seconda volta, viene acclamato Re
dal popolo e perdona il padre. Lui si sposa con Estrella (Sua cugina) e costringe l’altro suo cugino
Astolfo a sposarsi con Rosaura.
Segismundo: rappresenta l’impossibilità di stabilire il confine tra realtà e apparenza e rappresenta
anche la violenza, infatti è definito “animale” perché non abituato a vivere da principe.
Rosaura: è una figura tipicamente barocca -> segnata dall’instabilità e dalla confusione. Anche lei è
violenta, perché è una donna-soldato (disposta ad uccidere pur di recuperare l’onore perduto)
LA VITA É UN SOGNO E L’UOMO SI SVEGLIA SOLO CON LA MORTE.
Altro nome importante del Barocco: Tirso de Molina, che scrive “El burlador de Sevilla o el
convidado de piedra”. Il protagonista è Don Juan Tenorio, che, con l’inganno, riesce a sedurre
molte donne, facendogli perdere l’onore, dalle quali poi fugge. A seconda del ceto sociale della
donna, adotta comportamenti diversi. È un personaggio libertino che sfida norme, leggi e vive in
preda alle sue passioni. Ai rifiuti che riceve, risponde con noncuranza poiché è convinto di poter
fuggire alle conseguenze e addirittura alla morte. Alla fine muore dopo aver passato tutta la vita
ad ingannare. È ucciso dal convidado de pietra.
LA POESIA BAROCCA
Si distinguono due stili letterari: culteranismo (Gongóra) e conceptismo (Gracián).
- CULTERANISMO: termine creato in senso dispregiativo, perché rappresenta il gusto per
la complicazione ai massimi livelli. Famosa è la favola di Polifemo e Galatea (in cui
Polifemo ama Galatea, ma lei ama Acís, che verrà ucciso da Polifemo): Polifemo
rappresenta la brutalità e galatea rappresenta la dolcezza.
Gongóra fa uso dell’IPERBATO: trasposizione dell’ordine di una frase; punta a una
latinizzazione dei vocaboli; abusa di cultismi; usa sintassi con lunghi periodi (labirintici) ->
complicare la comprensione del testo. Ancora oggi, in spagnolo, si usa il termine gongorino
per evidenziare qualcosa di difficile comprensione.
- CONCEPTISMO: rappresentato da Gracián e Quevedo. Questo stile punta alla
concentrazione del significato, alla concisione. Gracián definisce il significato di
“concepto”: la capacità dell’intelletto nel trovare corrispondenze tra le parole.
XX SECOLO – 1900
Nel XX secolo la Spagna si modernizza (le donne possono studiare), è il secolo di numerose
generazioni (intellettuali che formano gruppi). Nel 1901 inizia a Barcellona la costruzione di Park
Güell: Gaudí fece questo progetto privato ispirandosi alle “città giardino” inglesi, infatti si parlerà
di Park e non di parque.
Nel 1914 scoppiò la prima guerra mondiale e la Spagna si mantenne neutrale, però sono anni
difficili, caratterizzati da scioperi e proteste. Primo de Rivera, ottiene dal re i pieni poteri e con
l’approvazione di Alfonso XIII stabilisce una dittatura con la giustificazione di combattere il
caciquismo (autoritarismo della monarchia borbonica, 1800). A causa dei troppi progetti per la
modernizzazione del paese da parte del dittatore, l’economia ne risente, si parla infatti di crisi del
29 (crollo della borsa di Wall Street). Anche il monarca perde fiducia in Rivera e la sua dittatura si
conclude, per far spazio a quella di Berenguer, che cercò di ridurre le tensioni presenti nel paese
con la sua dittatura chiamata “Dictablanda” = governo dittatoriale nel quale le libertà civili
vengono garantite-> dittatura morbida. Quando ci saranno le elezioni, vincerà la sinistra, ovvero i
repubblicani, che volevano eliminare la monarchia. Nel 1931 viene proclamata la Seconda
Repubblica (la prima venne proclamata nel 17° secolo, dopo l’abdicazione di Amedeo I di Savoia).
Questa repubblica era molto democratica, che prevedeva la laicità, la riduzione dell’orario di
lavoro e il salario minimo garantito. Entra in vigore la nuova Costituzione, che estende il suffragio
anche alle donne e apporta una serie di libertà individuali come il matrimonio e il divorzio. Il paese
però è molto frammentato socialmente:
- Destra: il figlio di Rivera fonda il movimento FALANGISTA, che aveva l’appoggio delle
cariche più alte dell’esercito (nazionalisti, militari, Chiesa).
- Sinistra: FRONTE POPOLARE, composto da comunisti, socialisti, repubblicani.
Nelle elezioni del 1936, la sinistra vince, ma ha breve durata, perché la destra fascista (falange) con
l’appoggio dei militari tenta un COLPO DI STATO (guidato da Francisco Franco). In molte località
(Madrid, Barcellona), la popolazione manifestò contro i militari, che si arresero davanti al popolo.
Questo colpo di stato ha dato il via alla GUERRA CIVILE SPAGNOLA (18 luglio 1936). Essa vede
come protagonisti REPUBBLICANI VS NAZIONALISTI. La Germania nazista e l’Italia fascista
aiutarono i nazionalisti, l’Italia mandò circa 70.000 militari per combattere contro i repubblicani.
Un altro esempio dell’intervento italo-tedesco è il BOMBARDAMENTO DI GUERNICA (1937), una
città distrutta dai tedeschi.
A questo proposito Picasso ha fatto un quadro, “Guernica”. Un ufficiale nazista chiese a Picasso:
“l’avete fatto voi quest’orrore?” e lui rispose “no, l’avete fatto voi”; il quadro è conservato in un
museo di Madrid. La tela ha il tono sui colori del grigio, perché lui vedeva gli orrori della guerra
tramite le fotografie sui giornali. Prima di morire, lui vietò che la tela fosse portata in Spagna sotto
la dittatura, sarebbe tornata solo quando ci sarebbe stata la democrazia. Infatti l’opera fu
conservata presso il Museo di Arti Moderne di New York e ritornò in Spagna nel 1981. SIMBOLI:
- Lampadina: illumina la scena straziante (lo spazio dell’opera è all’interno di
un’abitazione, messa a soqquadro dal bombardamento)
- Il toro: che è simbolo di forza della Spagna, perché rimanda al sacrificio durante la
corrida
- Il cavallo: associato al popolo, che emette un grido di dolore
- Donna con bambino: una donna straziata perché suo figlio sta morendo tra le sue
braccia
- Il soldato: non è considerato un eroe, perché anche lui è caduto in guerra sotto le
bombe, però forse c’è una speranza, infatti è rappresentato un fiore dietro la spada
- Uomo che grida, in fiamme: erano numerosi gli incendi documentati dopo questo
bombardamento.
Il Messico e l’Unione Sovietica, invece, appoggiano i repubblicani inviando armi e aiuti economici:
in Spagna giunsero 40.000 volontari per combattere al fianco dei repubblicani. Nel 1939 VINCONO
I NAZIONALISTI e Francisco Franco instaurò una vera e propria dittatura e fece uccidere circa
200.000 antifascisti spagnoli. Il 1939 è anche l’anno della Seconda guerra mondiale, in cui la
Spagna si dichiarò neutrale, però aiutò in segreto l’asse Germania, Italia e Giappone. Dopo 39 anni
di dittatura, alla morte di Francisco Franco (80 anni), inizia la democrazia e la monarchia
costituzionale con Juan Carlos I, che poi abdicherà a favore del figlio Felipe VI, attuale re di
Spagna.
CONTESTO LETTERARIO:
Nascono altre due generazioni:
- Generación del 27: gli anni 20 erano conosciuti come EDAD DE PLATA, grazie al
benessere sociale e alla fioritura artistica. Il 1927 è l’anno in cui si celebra il terzo
centenario della morte di Góngora, ammirato da tutti quelli che fanno parte di questa
generazione. Hanno come sede la Residencia de los Estudiantes di Madrid. Ciò che li
univa era la preoccupazione sociale caratterizzata dall’ingiustizia e dall’emarginazione.
Gli autori più importanti sono Salinas e Lorca. Salinas scrisse “La voz a ti debida” (“Para
vivir no quiero”) in cui dice che bisogna spogliarsi dalle etichette.
FEDERICO GARCÍA LORCA: a causa della sua omosessualità ha sofferto tanto perché
veniva discriminato, era schiavo di una società capitalistica ed era soprannominato “el
poeta de los gitanos”. I gitani sono presenti nelle sue opere (“Romancero gitano”)
proprio perché lui si identifica con essi, anche loro emarginati dalla società. Fonda una
compagnia teatrale chiamata LA BARRACA, conosciuta per le opere “La casa de
Bernalda Alba”, “Bodas de sangre”. In seguito al suo viaggio a New York, rimane deluso
dalla città perché piena di capitalismo, a questo proposito scrive “Poeta en Nueva York”
in cui denuncia la “deshumanización” di una società che si fonda sul denaro. Scrive
“Romance de la luna, luna” (Romancero gitano), in cui descrive un bambino che crede
di vedere la luna come una donna ben vestita. La luna lo invita ad andare con lei, ma lui
si oppone e muore guardandola. LUNA: è personificata, è simbolo di morte.
- Generación del 36: è la generazione della guerra civile, legata ai temi della guerra. Qui
si distinguono due tipi di poesie:
1. ARRAIGADA: rappresentata da un gruppo di autori che idealizzano il fascismo e lo
difendono (Los Garcilasistas).
2. DESARRAIGADA: autori che vedono il mondo angusto e pieno di caos.
Le domande più frequenti sono: Goya, Annus Mirabilis (1942), secolo de la ilustración
(illuminismo, 1700), arabismi, esperpento, mester de juglaría e clerecía, libri di cavalleria, barocco,
la celestina, siglo de oro.