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CULTURA SPAGNOLA 2021/2022

Dalla Spagna preromana non emergono molte vicende memorabili, se non per un guerriero
Lusitano che amò così tanto la patria da voler lottare contro i Romani fino alla fine, e per due città
“martiri” come Sagunto e Numancia.
La particolare collocazione geografica della Spagna non fece altro che agevolare le invasioni, tanto
da favorire l’incontro di molti coloni come: Celti, Fenici, Greci e Cartaginesi. Tribù che poi vennero
sconfitte dai romani.
SPAGNA ROMANA 218 a.C.
Il territorio della penisola viene diviso da Ottaviano Augusto in tre province: la Baetica (attuale
Andalusia), la Lusitania (attuale Portogallo) e la Terraconensis (anche nota come Hispania Citerior).
A seguito dell’invasione dell’impero romano, che impose la propria lingua, il latino si era diffuso in
tutta la penisola e diventò quindi la lingua ufficiale; con l’eccezione di qualche zona
nordoccidentale che era rimasta fedele alla sua lingua (i Baschi: resistono all’avanzata romana
infatti a livello linguistico, la parola CAMA deriva dal basco CAME).
Dopo l’invasione dei Barbari, arrivano i Visigoti (una tribù dei Goti), che hanno avuto un’influenza
linguistica sulla lingua: sono probabilmente più rilevanti alcuni nomi di persona come:
- Álvaro 'prudente'
- Rodrigo 'ricco di gloria'
- Gonzalo ‘lotta'
- Ganar ‘vincere’
LA MEZCLA
L’insieme di popoli e culture prende il nome di “mezcla”, dovuto anche dall’influenza linguistica
(ancora oggi alcune parole spagnole che ricordano la pronuncia araba) e soprattutto religiosa (con
la presenza del cristianesimo, dell’islam e dell’ebraismo).

SPAGNA ARABA 711


Una legenda narra come sono entrati i mori in Spagna:
“si narra che la figlia del re di un piccolo paese spagnolo sia stata sedotta dal re visigoto Rodrigo.
Ella disonorata se ne lamentò con suo padre il quale si vendica aprendo le porte dello stretto di
Gibilterra tradendo il regno visigoto”.
La sconfitta di Don Rodrigo permise ai musulmani di avanzare penisola.
In seguito alla battaglia di Guadalete, 711, gli arabi trionfano mandando via i visigoti, che inoltre
appariva un regno non compatto. I mori si stabiliscono in Andalusia (non vanno al nord a causa
delle scarse risorse militari). Il loro arrivo scatena la reazione dei cristiani che vogliono distruggerli
a tutti i costi. E così fecero: gli arabi vennero sconfitti dai cristiani nella battaglia di Covadonga
(722). Il 722 è l’anno della RECONQUISTA, un periodo lungo 8 secoli, che termina nel 1492. La
Reconquista, era caratterizzata da periodi di pace e di guerra alternati, e faceva riferimento
all’espansione dei regni cristiani verso i territori presi dagli arabi. Alla fine della Reconquista
(1492) si parla di ANNUS MIRABILIS:
- “La Pinta”, la nave di Colombo, scopre l’America
- Editto di espulsione degli ebrei (che poi verranno chiamati sefarditi)
- Antonio de Nebrija offre alla regina Isabella la Prima grammatica della lingua castigliana,
quindi il primo documento che fissa una tappa importante per lo sviluppo dello spagnolo

In questo periodo la società si divide in:


- MOZÁRABES: cristiani che vivevano nei territori degli arabi
- MUDÉJARES: mori che rimasero in terre cristiane
- MULADÍES: cristiani che si convertirono all’islam
I cristiani, più potenti degli arabi, imponevano tasse su di essi.
La fine del secolo fu caratterizzata da una debolezza politica e dalla divisione di piccoli regni
chiamati taífas.
CONTESTO LINGUISTICO: sono circa 4.000 gli arabismi dello spagnolo e sono termini che
designano oggetti concreti, della vita materiale, e mancano quasi del tutto parole che si riferiscono
al mondo dei sentimenti o a concetti astratti. Spesso gli arabismi presentano l’articolo al (a volte
ridotto ad una semplice a), per esempio azúcar, alquimia, albaricoque, aceite.
16 luglio 1212 (giorno del triunfo de la cruz), importante è la battaglia di Las Navas de Tolosa,
definita “la batalla”, un “avvenimento eccezionale”, in cui i cristiani distruggono gli arabi, facendo
indebolire il dominio arabo. Dopo questa battaglia, terminò l’egemonia musulmana nella penisola
iberica e nei successivi 40 anni ci furono significativi progressi nei regni cristiani. (Cristobal de la
Mesa scriverà un’opera per celebrare la vittoria dei cristiani sui mori).
Tutte le culture passate per terra iberica, hanno lasciato le loro impronte:
- Il “camino francés”, ossia il cammino di Santiago di Compostela, un pellegrinaggio che
portò in Spagna molti francesi.
- La riforma cluniacense: che comportò la sostituzione dell’arte mozaraba con quella
romanica.
- I legami dinastici: Alfonso VI ha sposato una borgognona, mentre le sue due figlie sposano
due principi francesi.
I francesi lasciarono tracce linguistiche: jardín, viaje, jornada.
Parlando di arabi, le prime forme di letteratura sono le JARCHAS: versi in rima baciata, in arabo o
in volgare, che chiudevano delle composizioni dette MOAXAJAS: scritte in arabo o ebreo classico.
Inizi 13° secolo
Altro genere letterario: L’EPICA, poesia narrativa, narrazione eroica in verso, racconta di come
l’eroe rincorre l’onore. Importante è la distinzione tra:
- MESTER DE JUGLARIA: tradizione orale attraverso cui i giullari esprimevano la loro poesia
con canti tradizionali commissionati dai nobili. I giullari sviluppano la letteratura orale in
piazza trattando temi nazionalistici, subendo influenza dalle chanson francesi. Recitano a
memoria le canzoni di gesta per il pubblico analfabeta (el cantar del mio cid, anonimo). Le
opere sono anonime, hanno versi anisosillabici (numero diverso di sillabe), hanno uno stile
diverso, avevano lo scopo di aiutare la memorizzazione.
- MESTER DE CLERECIA: l’espressione letteraria scritta con la quale i chierici si esprimevano
dando rivoluzione alla tradizione orale. È sinonimo di perfezione formale. I religiosi
vogliono dare importanza al “romance”, la lingua del popolo. Le opere non sono anonime, i
versi sono caratterizzati dalla CUADERNA VÍA: strofe di 4 versi alessandrini, con rima
baciata, hanno uno stile più colto. (El clerigo ignorante, Gonzalo de Berceo). Importante è il
“Libro de Alexandre”, incentrato sulla figura di Alessandro Magno, considerato il manifesto
della cultura spagnola, è caratterizzato dalla cuaderna vía.
1140: il primo documento letterario spagnolo di carattere epico è IL CANTAR DEL MIO CID,
poema anonimo (e messo per iscritto da Per Abbat), trasmesso oralmente. Racconta le gesta del
Cid Campeador -> Rodrigo Díaz de Vivar. Il cantare si divide in tre parti:
1. IL CANTAR DEL DESTIERRO (esilio): il Cid è costretto ad abbandonare la corte di Alfonso VI
che lo accusa di essersi appropriato dei tributi destinati al re. Rodrigo affida moglie e figlie
all’abate di Cardena e si dirige altrove, dove vince numerose battaglie contro i mori.
Arricchitosi, invia doni al re per farsi perdonare, ma il perdono gli viene negato.
2. CANTAR DE LAS BODAS: due nobili spagnoli, Diego e Fernando di Carrión, chiedono al Cid
la mano delle sue due figlie. Rodrigo, spinto dal re, acconsente le nozze, anche se i due
nobili non gli piacciono. Dopo i due matrimoni, il Cid viene finalmente perdonato dal re.
3. IL CANTAR DE LA AFRENTA DE CORPES: i due nobili però, gelosi dei successi del cid,
maltrattano le loro mogli e le abbandonano ferite nella foresta di Corpes. Le donne
vengono ritrovate e soccorse dal nipote del cid, il quale chiede giustizia al re. Il re Alfonso,
fa riavere al cid il patrimonio delle figlie (dato ai loro mariti) e vuole che i due nobili
affrontino a duello alcuni campioni del cid. I due nobili ovviamente perdono, e l’ONORE di
Rodrigo torna e si amplia grazie alle seconde nozze delle figlie con i principi di Navarra e
Aragona.
Ad arricchire la letteratura, c’erano i chierici, che avevano il compito di dare massimo splendore ai
componimenti poetici di origine castigliana e carattere epico-lirico.
Il massimo esponente chierico di quel periodo fu Gonzalo de Berceo, che si rifà alla poesia che
omaggia la DONNA. Un esempio ne è “El clérigo ignorante” (che fa parte della collezione “Los
Milagros de nuestra señora”: una raccolta sui 25 miracoli della vergine), il titolo dell’opera è un
ossimoro, perché se è un chierico, non può essere ignorante. Questo sacerdote ha il difetto di
saper dire soltanto una messa, e viene definito ignorante e in seguito espulso. La messa che recita
è dedicata alla Madonna, che viene in aiuto del chierico, apparendo in sogno al vescovo
rimproverandolo. Così il chierico ottiene di nuovo il suo posto.
XIII SECOLO - 1200
TRADUZIONE DELLA BIBBIA in romance (castigliano): novità che però va contro la Chiesa. Perché?
La Bibbia sarebbe stata messa alla portata di tutti i lettori= il messaggio cristiano non sarebbe più
stato trasmesso dal sacerdote, il popolo lo avrebbe analizzato da solo ed eventuali errori di
traduzione avrebbero potuto falsare il messaggio biblico.
Spicca la città di Toledo: dove vivevano arabi, ebrei, mozarabi, cristiani e conquistatori (terra della
mezcla). Qui si trova la scuola di traduttori toletani: un vero e proprio centro culturale che
disponeva di una vasta biblioteca= mettere in circolazione nuove parole spagnole.
Si iniziano a collezionare le exempla: racconto, passo della Bibbia, favoletta per far interessare il
popolo. Le exempla sono parte integrante dei sermones populares: scritti per il popolo ignorante;
trasmettevano una moraleja.
- Ruolo di Alfonso X (“el Sabio”: il dotto): era un re politicamente poco utile, però molto
intelligente e propenso a diffondere la cultura. Infatti, è autore di opere di ogni tipo:
religiose, poetiche, scientifiche, politiche, storiche (estoria de España e Generàl estoria
che aumentano la coscienza storica).
Alfonso X tradusse opere storiche dal latino e dal francese, divenendo il “padre della prosa
spagnola”. La produzione alfonsina rinnovò la lingua volgare, grazie al suo essere intelligente e
alla sua voglia di imparare sempre di più. Ci sono varie versioni di una stessa opera: le
revisionava, le rinnovava, sulla base degli avvenimenti storici con un linguaggio chiaro e con un
aggiornamento continuo.
Alfonso è l’autore delle “Cantigas de Santa María”: circa 400 poemi scritti in galaico-
portugues, dedicate alla Vergine.
Nelle sue opere offre consigli morali, sociali e ambientali (“Las siete partidas” è un corpo
normativo per raggiungere un’uniformità nel regno, in forma giuridica).
Le sue opere sono frutto di un lavoro COLLETTIVO (con collaboratori scientifici, traduttori…)
dove lui supervisiona e controlla.
La sua produzione cresce a Toledo, Siviglia, Murcia e Burgos.
Alfonso era molto interessato alla scienza: astronomia (pianeti), magia (astrale), astrologia. Egli
agiva in atto pratico, infatti nei suoi testi offre spunti per interpretare un oroscopo. Tra il 1262
e il 1272, ordinò che si portassero a termine una serie di progetti e osservazioni scientifiche,
offrendone i materiali: “Tablas alfonsies”, opera scientifica riguardante il movimento dei
pianeti.
Grazie ad Alfonso si ha una normalizzazione della grafia: la ñ era una doppia n (nn), quindi una
ricerca del decoro e una scelta dei vocaboli più moderni: vendegar->vengar.
XIV SECOLO – 1300
Secolo all’insegna del declino di Castiglia.
1348: arrivo della peste bubbonica, che causa cattivi raccolti e povertà. La mancanza di viveri
indebolisce biologicamente il paese, che si espone a nuove malattie (peste nera).
1350: Alfonso XI di Castiglia muore di peste e viene succeduto da Pedro I de Castilla (Pedro el
Cruel).
1351-1369: Prima guerra civile di Castilla: dopo la successione di Pedro el Cruel, si crea un
movimento di opposizione guidato dal fratellastro Enrico di Trastamara (figlio illegittimo di
Alfonso XI). La guerra è divisa in 3 periodi:
1. Inizio di conflitti e attacchi da parte di Enrico
2. Guerra dei due Pietri (Pedro de Castilla e Pedro de Aragón)
3. Ultimi 3 anni di guerra tra i figli di Alfonso XI. Pedro viene assassinato e Enrico sale al trono.
Una delle conseguenze storiche è la rottura della convivenza tra cristiani ed ebrei, questi ultimi
erano accusati di essere portatori della peste= ANTISEMITISMO (pregiudizio, paura, odio verso
gli ebrei). Enrico approva i movimenti antisemiti per garantirsi l’appoggio delle masse= GLI
ATTI DI VIOLENZA AUMENTANO.
Dopo la rottura definitiva tra ebrei e cristiani, un ecclesiastico di Siviglia inizia una violenta
persecuzione contro gli ebrei che o si convertivano al cristianesimo o morivano perseguitati.
PROSA E POESIA DEL 1300
Ci fu una crescita in ambito letterario in lingua CATALANA, ma risentendo sempre l’influenza
della radice araba.
Massimi esponenti:
- Juan Manuel: racconta esperienze di vita e letture di vario genere che trattano
tematiche differenti come novelle popolari con tradizioni fino ai vangeli.
- Juan Ruiz: scrive “El libro del buen amor”, opera il cui concetto principale è “tutti gli
uomini agiscono in conseguenza all’amore e alla sua forza” approfondendo esempi
anche sulla sua vita stessa. È un’opera rivolta a Dio, composizioni dedicate alla vergine
chiamate gozos de Santa Maria. Ruiz inserisce nel libro, opere che esistevano solo
oralmente (exempla). Vengono raccontati episodi amorosi. Abbraccia diversi generi
letterari: racconti, favole, exempla, epica = INNOVAZIONE. L’obiettivo di Ruiz è
insegnare divertendo -> l’unico “buen amor” è quello di Dio, che si ottiene tramite
opere buone, contrapposto all’amor loco e carnale degli uomini.
- Pedro Lopez: autore di “Rimado de Palacio” un poema che riflette sui conflitti del 1300
e ne fa un ritratto pessimista. È scritto in prima persona: l’io narrante fa una critica
sociale e descrive la crisi del governo e la crisi spirituale di quel tempo, attraverso la
confessione dei peccati.
Nasce un nuovo genere letterario: IL ROMANCE. In questo periodo pieno di conflitti, si sviluppa
una poesia più politica, dove si disprezzano addirittura i re (come Pedro I de Castilla).
I Romance possono essere:
- Storici, basati su fatti reali
- Letterari, racconti epici
- Avventura, temi come amore, vendetta e mistero.
Decadenza e rinnovamento descrivono la letteratura del 1300.
DECADENZA:
1. Declino della lirica galaico-portuguesa: dopo la morte del suo maggior esponente Lord
Denis di Portogallo, questa lirica non viene più utilizzata, permettendo al castigliano di
prendere piede.
2. Declino dell’epica: in un clima dove dominano gli interessi personali, l’epica ha come tema
principale la celebrazione dell’eroe -> che però non è più adatta agli interessi dei lettori
3. Declino della cuaderna via: il “Libro del Buen Amor” viene considerato come l’espressione
di questa decadenza. La cuaderna via è una tecnica usata dal Mester de Clerecía per
raggiungere la perfezione letteraria (con versi di 14 sillabe). Juan Ruiz rompe questa
perfezione rendendoli irregolari.
RINNOVAMENTO:
1. Juan Ruiz inserisce nel suo libro, opere che esistevano solo oralmente (exempla)
2. Questi inserimenti diventano un vero e proprio genere letterario, mettendo in secondo
piano gli altri generi.
XV SECOLO – 1400
Importanti sono i RE CATTOLICI: Isabella I di Castiglia e Fernando II d’Aragona (nonni di Carlo V). il
loro matrimonio sancì l’unione dinastica delle corone di Castiglia e Aragona nel regno di Spagna.
Hanno avuto un forte impatto sugli ebrei, si parla di INQUISIZIONE: Ferdinando e Isabella decisero
di espellere i mori e gli ebrei dalla Spagna. Fra il 1480 e il 1492 centinaia di persone (ebrei e mori
che si erano convertiti al cattolicesimo) vennero arrestati, imprigionati, interrogati o arsi vivi, sia in
Castiglia sia in Aragona. Nel 1492 Ferdinando e Isabella ordinarono che gli ebrei venissero
segregati in appositi quartieri denominati "ghetti". Questa segregazione, abbastanza comune a
quel tempo, portò a successivi abusi sugli ebrei con l'imposizione di maggiori tassazioni e
restrizioni sociali.
Essi autorizzarono e finanziarono le spedizioni di Cristoforo Colombo, al quale diedero appellativo
di Ammiraglio del Mare Oceano, che portò in Europa la notizia della scoperta del Nuovo Mondo.
Questi sono i secoli dell’Inquisizione, della censura, dell’ossessione della “limpieza de sangre”, e
dell’espulsione dei moriscos: i mori non cristianizzati. Le parole converso e cristiano nuevo
diventarono insulti. Nel XV secolo:
- L’invenzione della stampa di Gutenberg, darà inizio all’industria editoriale. Il primo libro
più venduto fu la Bibbia
- Inizia l’influenza italiana (Dante, Petrarca, Boccaccio) che porterà all’introduzione
dell’umanesimo e del rinascimento in Spagna.
PROSA E POESIA:
Nasce la POESIA CANCIONERIL (da Cancioneros, raccolte di composizioni di diversi autori,
assemblati da un compilador). La poesia cancioneril si divide in:
CANCION LIRICA: composizione breve, tema amoroso (versi fino a 8 sillabe)
IL DECIR: composizione satirica, dottrinale, fa uso di Arte Mayor (da 8 sillabe in poi, in genere 12)
Esempi di Cancioneros:
- CANCIONERO GENERAL, della corte di Alfonso V, assembl. Da De Castillo
- CANCIONERO DE BAENA, assemblati da Juan de Baena
LINGUA: galaicoportugues, che poi diventerà castigliano.
Autori:
EL MARQUÉS DE SANTILLANA: autore molto colto, si ispira al trionfo d’amore di Petrarca (“il
triunfete del amor”), alla Divina Commedia di Dante (“Infierno”) perché egli soffre per amore.
Scrisse anche dei sonetti (di tema amoroso, politico, religioso…) con l’obiettivo di adattare il
sonetto italiano alla letteratura spagnola, tentativo però fallito, perché scritti in arte mayor (verso
di 9 o più sillabe).
JUAN DE MENA scrive “Laberinto de Fortuna”: si tratta di un’opera colta e latineggiante, quindi
limitata. È dedicata al re. Viene spesso definita come la TRECIENTAS facendo allusione al numero
delle strofe (300) anche se in realtà sono 297.
JORGE MANRIQUE si dedicava alla poesia nel tempo libero e affrontava tema amorosi. Scrive “Las
coplas de la muerte de su padre”: elegia al padre Rodrigo che era morto. Si parla di copla
manriqueña -> ABc ABc, DEf DEf. 8 sillabe, 4 sillabe. L’opera si apre con la riflessione sul
destino umano. Si divide in 3 sezioni:
1. riflessioni sulla morte (riflessioni astratte)
2. esaltazione delle virtù cristiane e cavalleresche del padre
3. incontro tra Rodrigo e la morte
Linguaggio: concreto, ridotto all’essenziale, varie forme verbali, metafore bibliche.
La vita è paragonata al FIUME (río) che scorre -scorrere della vita- verso la MORTE (mar).

Fine XV SEC.
LA CELESTINA 1499
È un’opera dialogata in prosa. Nasce come parodia all’amor cortese (che si allontana dalla realtà:
Calisto dichiara subito il suo amore per Melibea). Linguaggio: sia formale che quotidiano. Sono
presenti anche i monologhi: quello del padre di Melibea che piange = avvicinare il lettore al
personaggio.
Si fa uso del APARTE: indica, tra parentesi, che quello che si dice lì, lo vede solo il lettore.
Della Celestina ci sono due versioni: la prima del 1499 “Comedia De Calisto y Melibea” di 16 atti, e
la seconda del 1502 di 21 atti “Tragicomedia de Calisto y Melibea”. La celestina venne tradotta in
tante lingue, anche in italiano. Col passare del tempo, però, da un’edizione all’altra, ci si
allontanava dalla grammatica originale, e si rischiava anche di introdurre errori non fatti da Rojas.
L’autore del primo atto è anonimo, mentre il secondo atto è stato scritto da Fernando de Rojas.
TRAMA: racconta la storia d’amore tra Calisto e Melibea. Calisto si innamora di Melibea sin dal
primo momento, lei però lo rifiuta. Lui si confida con Sempronio, che lo indirizza verso La
Celestina: una stregona che avvierà un incantesimo che farà innamorare la giovane di Calisto.
Celestina però, verrà uccisa dai servi di Calisto (Sempronio e Parmeno), i quali volevano
guadagnarci un po’ ma lei rifiuta. In seguito morirà anche Calisto. Melibea, triste, si lancia dal
punto più alto di casa sua. Si conclude con il padre di lei, Pleberio, che piange.
MELIBEA -> personaggio tragico: è vittima di una serie di episodi che non può controllare (come
l’incantesimo), situazione che poi la porterà alla morte.
CELESTINA -> mediatrice tra i due amanti. È una manipolatrice, viene descritta come una donna
barbuta, con le rughe, come una stregona.
I primi testi scritti in iberoromanzo sono le “Glosas Emilianenses”: dal monastero di San Millan,
che contengono pure alcune parole in lingua basca. Il glossatore emilianense non si limita a
tradurre, ma aggiunge alcune parole. “Glosas Silences” provenienti dal monastero di Santo
Domingo de Silos.
Glosse= spiegazioni in romanzo di parole (latine) poco comprensibili
XVI SECOLO – 1500
Re di questo periodo:
-Carlo I di Spagna: “Carlo V D’Asburgo” che diventa imperatore del Sacro Romano Impero
Germanico (40 anni al trono): spagna culturalmente aperta.
-Filippo II (figlio di Carlo I): Spagna che ritorna a chiudersi in sé stessa, rigida e distratta dalla
questione religiosa.
Nel 1504 muore Isabella di Castiglia, e Filippo I (el Hermoso) sale al trono spagnolo per 2 anni.
Quando Filippo muore, vengono chiamati al trono di nuovo i Castiglia. Isabella voleva che al trono
salisse Carlo I di Spagna. Egli possedeva un regno vastissimo e difficile da gestire.
1525: battaglia di Pavia (fa parte delle guerre d’Italia) SPAGNA VS FRANCIA (Carlo V VS
Francesco I). La Spagna vinse e il re francese venne imprigionato in Spagna.
Importante è la figura di Martin Lutero con la sua RIFORMA PROTESTANTE: grazie alla stampa si
diffondono le sue idee. La diffusione della sua riforma, fece nascere il Concilio di Trento (Chiesa
cattolica), che reagisce alla diffusione di essa.
Con la pace di Augusta si ha la divisione tra cattolici e luterani (protestanti) = niente unità religiosa.
Nel 1588 la Spagna di Filippo viene sconfitta da Elisabetta I d’Inghilterra:
- declino della potenza spagnola
- 1° sconfitta: “sconfitta della invencible armada”
- Crisi economica

In campo letterario, si parla di SIGLO DE ORO. Ad inaugurare il Corpus di opere fu Colombo, che
era solito aggiornare il suo diario, documentando i suoi viaggi.
Il Crovetto parla di dissidenza religiosa (trato de indios) in cui cita Bartolomè De Las Casas (un
frate domenicano) che descrive nella sua relazione un mondo maltrattato, distrutto e consumato
dalla violenza: l’arrivo dei conquistadores (spagnoli) corrisponde all’arrivo delle malattie, alla
distruzione… egli vuole difendere gli indigeni, perché dopo circa 12 anni arrivato nelle Indie ha
visto cos’hanno dovuto passare. La parola chiave della sua relazione: DESTRUICIÓN, che è lo
spirito con cui i conquistatori arrivarono in America.
Il principale genere letterario nel XVI secolo è la PICARESCA = genere che viene inaugurato con
l’opera “Lazarillo de Tormes”: opera anonima (a causa del suo spirito anticlericale, infatti poi
diventò uno dei libri proibiti), la novità dell’opera è proprio che si rappresenta il REALE. Il
protagonista della picaresca è il Picaro (vagabondo).
Il Lazarillo de Tormes (perché nato nel fiume Tormes) è un’opera in prosa, strutturata come
un’enorme lettera, che il protagonista scrive ad un personaggio, che chiama “Vuestra Merced” =
perché secondo lui, sua moglie lo tradisce con l’arciprete. È scritta in prima persona, c’è un
prologo e in seguito ci sono 7 trattati, in ognuno di essi il Lazaro (di umili origini) serve diversi
padroni, e apprende qualcosa da ogni sua esperienza. L’opera offre un’immagine CRUDA E
REALISTICA della società; il Picaro denuncia la società per i suoi vizi.
NOVELA PASTORÍL = narrazione in prosa in cui i protagonisti sono pastori idealizzati perché sono
colti, essi raccontano le loro esperienze amorose. La novela pastoríl si inaugura con l’opera “Diana
di Jorge de Monte Mayor”.
NOVELA BIZANTINA = narrazione in prosa, incentrata su una coppia di innamorati che, prima delle
nozze, sono costretti a superare vari ostacoli o situazioni. Dopo tutte le peripezie e difficoltà,
riescono a rincontrarsi: classica trama in cui la distanza non fa altro che rafforzare il loro amore.
Un esempio ne è “Los trabajos de Perciles y Segismunda”.
NOVELA MORISCA = opera in prosa che fa riferimento al conflitto tra EBREI E CRISTIANI che dura
100 anni, in cui gli ebrei sono costretti a convertirsi al cristianesimo. Un esempio di questo genere
è “El abencerraje”: storia d’amore tra Abdallah Abencerraje e Jarifa.
Questo è il secolo del dominio culturale dell’Italia, in cui si parla di:
LIRICA PETRARQUISTA rappresentata da Garcilaso de La Vega, poeta e soldato di nobile
famiglia, che, vivendo a Napoli, entra in contatto con tanti umanisti italiani. Un altro
rappresentante è Boscán, poeta e soldato nobile, il primo a introdurre la moda italiana in
Spagna. I due, elevano il castigliano ad una lingua d’eccellenza. Questo tipo di lirica è
influenzata dal Canzoniere di Petrarca, in cui si idealizza la donna rappresentandola con
pelle molto chiara, angelica, capelli mossi e biondi.
Però, c’è chi si contrappone alla lingua di Garzillazo: nasce la RIFORMA ANTIPETRARQUISTA
di Cristobal de Castillejo.
Sempre a proposito della poesia, si contrappongono due suole:
- SCUOLA SALMANTINA, Salamanca, Frai Luis de León = chiarezza espositiva, semplicità,
strofe brevi
- SCUOLA SIVILLANA, Siviglia, Fernando de Herrera = ricercatezza retorica, tematiche
amorose, strofe lunghe.
Nel XVI secolo, viene introdotta anche la LETTERATURA RELIGIOSA rappresentata da San
Juan de la Cruz, che parla delle sue esperienze mistiche, attraverso un linguaggio ambiguo
e POLISEMICO (termini che possono assumere vari significati). Trasmette una realtà
lontana dal quotidiano. Altra esponente importante è Santa Teresa de Jesùs, che scrive
anche opere autobiografiche (“Vida”). Lei era una donna che poté accedere alla cultura e
leggeva libri di cavalleria.
Verso la fine del secolo si sviluppa l’EPICA COLTA, influenzata dalla letteratura italiana.
Cristobal de La Mesa scrive “Las Navas de Tolosa”, in cui celebra la vittoria dei cristiani
sugli arabi, egli arricchisce i fatti storici con tutto ciò che deriva dalla sua fantasia (es:
riporta il duello veramente accaduto, ma si inventa il dialogo durante il combattimento),
quindi non esagerava.
SIGLOS DE ORO: i due secoli degli Asburgo sono i secoli di maggior fioritura che va
indicativamente dal 1492 al 1681. Questi sono i secoli del rinascimento, del barocco, di una
vasta produzione artistica, ma allo stesso tempo sono i secoli dell’Inquisizione, della
censura, dell’ossessione della “limpieza de sangre”, e dell’espulsione dei moriscos: i mori
non cristianizzati. Le parole converso e cristiano nuevo diventarono insulti.
XVII SECOLO – 1600
Il 1600 si apre con un periodo di crisi per la Spagna:
- Si susseguono 4 epidemie
- Crisi in ambito agricolo (mediocrità del suolo e sfruttamento del terreno)
- Crisi nel commercio (manifattura)
Sono 3 i sovrani che ricoprono un intero secolo:
1. Filippo III, il primo monarca, muore a 40 anni
2. Filippo IV, poco interessato al Regno, aveva problemi psicologici e non amava farsi ritrarre
perché non voleva vedere sulle tele il passare del tempo, “campione di irrisoltezza”
3. Carlo II, sovrano malaticcio, debole, con volto triste e pallido -> aveva problemi di salute
che lo resero sterile.
PERCHÉ SI PARLA DI INDEBOLIMENTO DELLA SPAGNA?
Con Filippo III, si inaugura l’epoca dei validos, uomini di fiducia a cui si appoggiava al re -> perché i
sovrani sono poco capaci, e sono poco predisposti alla gestione del regno (che era molto grande e
vasto).
Il 17° secolo si conclude con l’epoca di Carlo II, una delle epoche più tristi, anche per Carlo stesso,
a causa dei suoi problemi di salute. Infatti all’inizio sua madre era la sua reggente, che si affida a
un gesuita tedesco. Carlo muore senza eredi e nel suo testamento designa come re di Spagna
Filippo D’Angiù (un Borbone, francese) che porta il nome di Filippo V.
Nel 1600 nasce il BAROCCO, caratterizzato dal gusto per l’esagerazione e per l’abbondanza di
particolari e dettagli -> dati dalla necessità di creare BELLEZZA attraverso l’arte, bellezza che la
realtà circostante non era in grado di dare. Nasce dal pessimismo che ha nell’uomo nei confronti
del mondo.
Importante è il quadro Las Meninas di Velázquez. È un olio su tela, in italiano la traduzione è Le
damigelle d’onore. Ritrae la famiglia reale (di Filippo IV). Il messaggio è di dimostrare quanto l’arte
possa riprodurre efficacemente la realtà. Sullo sfondo, c’è il dettaglio del riflesso dello specchio in
cui ritrae Filippo IV (che odiava farsi ritrarre e vedere il passare del tempo nelle tele) e Marianna
d’Austria. (si ispira ai coniugi Arnolfini di Jan Van Eyck). Alla sinistra del quadro, possiamo notare
che Velázquez ritrae sé stesso mentre dipinge il quadro. Nella tela è rappresentato un nano che
con il piede sveglia il cane che seguiva il re, un’altra nana dall’aspetto terrificante, Doña Maria
Augustina (damigella della regina) che porge acqua all’infanta Margherita, e viene rappresentata
anche un’altra damigella che sembra stia parlando. Viene rappresentata anche una porta aperta
che conduce a una scala su cui è rappresentato José Nieto.
Picasso, in chiave cubista, dà la sua interpretazione del quadro di Velasquez. Lui usa solo il bianco
e il nero, solo l’infanta Margherita e la sua dama sono dipinte con cura, mentre le altre due donne
sono totalmente stilizzate. E inoltre il cane diventa una stilizzazione del cane di Picasso, un
bassotto.
Altri quadri di Velázquez: Gongora e ritratti di Filippo IV.
TEATRO BAROCCO:
In questo periodo il teatro diventa un luogo fisso, perché precedentemente le rappresentazioni
avvenivano nelle piazze o nei palazzi reali.
Lope De Vega ne sintetizza le caratteristiche nel poemetto “El arte nuevo de hacer comedias en
este tiempo”
(Gli autori delle commedie sono detti ingenios, convinti che il loro teatro superasse quello degli
autori greci e latini = orgoglio nazionale -> vasta produzione).
CARATTERISTICHE DEL TEATRO BAROCCO:
- Mescolanza di generi: tragico + comico
- Rispecchia la realtà
- Non rispetta le tre unità aristoteliche: spazio tempo e azione
- Personaggi di diversa estrazione sociale
- Linguaggio cambia in base al personaggio, è flessibile, ma sempre rispettando il decoro
- Suddivisione del testo in 3 jornadas (atti): tra un atto e l’altro c’erano gli entremeses,
che avevano il compito di non far fermare l’azione (erano delle rappresentazioni
comiche) = il pubblico doveva rimanere soddisfatto
- Uso della polimetria: si usano vari tipi di verso in base alle situazioni rappresentate ->
varietà e complicazione
- Novità: MUJER VESTIDA DE HOMBRE: presenza della donna sul palco
- Scenografia particolare: apparizioni dall’alto realizzate con la TRAMOYA (macchinario
che permetteva effetti speciali)
- Il teatro spagnolo viene scritto in verso, ad eccezione delle ACOTACIONES = didascalie
che precedono la parte in verso (“il personaggio apre la porta”).
- È un teatro che insegna -> “Las comedias de Santos” che si rappresentano durante il
giorno dei santi
Il pubblico riempie i teatri, è addirittura disposto a pagare per vedere le rappresentazioni teatrali=
forma di evasione dalla realtà che era piuttosto difficile.
Il teatro è oggetto di visione, ma anche di lettura, infatti nascono le COMEDIAS SUELTAS ->
commedie stampate in piccoli fascicoli e prodotte per la lettura.
Nasce il CORRAL DE COMEDIAS: è un sito teatrale permanente, allestito nei cortili dei palazzi o
degli ospedali pubblici. Duravano 2/3 ore e mezza e dovevano necessariamente concludersi prima
dell’imbrunire, per questioni morali e di ordine pubblico. C’erano anche delle persone incaricate di
sorvegliare e di mantenere l’ordine all’interno del teatro.
Oltre a Lope de Vega, un altro autore importante è Pedro Calderón de la Barça: autore di
Comedias e di Autosacramental (un’opera religiosa). La sua opera maestra è “La vida es sueño”:
rappresenta l’oscillazione tra apparenza e realtà. La storia è ambientata nel regno di Polonia e
inizia con Rosaura, che, travestita da uomo, è alla ricerca di un seduttore. Passeggiando con il suo
servo Clarín, giungono ad una torre dove, fin dalla nascita, è rinchiuso Segismundo = rinchiuso per
volere del padre perché considerato pericoloso. Lui era sorvegliato da Clotaldo. Segismundo si
innamora subito di Rosaura. Intanto il Re Basilio (padre di Segismundo) era intenzionato ad
abdicare a favore dei nipoti, ma decide di dare un’ultima possibilità al figlio -> sotto effetto di
narcotico, Segismundo viene portato al palazzo, dove viene fuori la sua natura violenta. Basilio fa
tornare suo figlio in prigione, e quando poi verrà liberato per la seconda volta, viene acclamato Re
dal popolo e perdona il padre. Lui si sposa con Estrella (Sua cugina) e costringe l’altro suo cugino
Astolfo a sposarsi con Rosaura.
Segismundo: rappresenta l’impossibilità di stabilire il confine tra realtà e apparenza e rappresenta
anche la violenza, infatti è definito “animale” perché non abituato a vivere da principe.
Rosaura: è una figura tipicamente barocca -> segnata dall’instabilità e dalla confusione. Anche lei è
violenta, perché è una donna-soldato (disposta ad uccidere pur di recuperare l’onore perduto)
LA VITA É UN SOGNO E L’UOMO SI SVEGLIA SOLO CON LA MORTE.
Altro nome importante del Barocco: Tirso de Molina, che scrive “El burlador de Sevilla o el
convidado de piedra”. Il protagonista è Don Juan Tenorio, che, con l’inganno, riesce a sedurre
molte donne, facendogli perdere l’onore, dalle quali poi fugge. A seconda del ceto sociale della
donna, adotta comportamenti diversi. È un personaggio libertino che sfida norme, leggi e vive in
preda alle sue passioni. Ai rifiuti che riceve, risponde con noncuranza poiché è convinto di poter
fuggire alle conseguenze e addirittura alla morte. Alla fine muore dopo aver passato tutta la vita
ad ingannare. È ucciso dal convidado de pietra.
LA POESIA BAROCCA
Si distinguono due stili letterari: culteranismo (Gongóra) e conceptismo (Gracián).
- CULTERANISMO: termine creato in senso dispregiativo, perché rappresenta il gusto per
la complicazione ai massimi livelli. Famosa è la favola di Polifemo e Galatea (in cui
Polifemo ama Galatea, ma lei ama Acís, che verrà ucciso da Polifemo): Polifemo
rappresenta la brutalità e galatea rappresenta la dolcezza.
Gongóra fa uso dell’IPERBATO: trasposizione dell’ordine di una frase; punta a una
latinizzazione dei vocaboli; abusa di cultismi; usa sintassi con lunghi periodi (labirintici) ->
complicare la comprensione del testo. Ancora oggi, in spagnolo, si usa il termine gongorino
per evidenziare qualcosa di difficile comprensione.
- CONCEPTISMO: rappresentato da Gracián e Quevedo. Questo stile punta alla
concentrazione del significato, alla concisione. Gracián definisce il significato di
“concepto”: la capacità dell’intelletto nel trovare corrispondenze tra le parole.

DON QUIJOTE DE LA MANCHA, Miguel de Cervantes


È un romanzo barocco, scritto per parodiare i LIBRI DI CAVALLERIA (che nascono con “Amadís de
Gaula” scritto da Garci Rodriguez de Montalvo e Enrico di Castiglia) censurati già dal 16° secolo,
perché narrano menzogne, narrano di storie di immortalità -> opere non adatte a bambini e
fanciulle. Gli autori di libri di cavalleria vengono condannati e accusati di essere persone oziose,
superficiali e bugiarde. Anche i lettori vengono criticati, perché condizionati dai temi del vizio,
della nullafacenza, e dal peccato sessuale (come la “Celestina”, in cui casa sua diventa un luogo in
cui avvengono faccende amorose).
Don Quijote si divide in due parti:
- PRIMA PARTE: condizione sociale del personaggio -> è un uomo che legge i libri di
cavalleria i quali lo conducono alla pazzia, alla perdita del senno. Il Don crede che tutto
ciò che è scritto nei libri di cavalleria sia vero, perciò vuole diventare l’eroe che leggeva
nei libri, infatti, si compra un’armatura del 16° secolo, si procura un cavallo e decide di
chiamarsi Don Quijote de la Mancha. (il nome Quijote deriva dal suo vero nome, Alonso
Quijano, e all’epoca il quijote era la parte dell’armatura che proteggeva la coscia).
PRIMA USCITA DEL DON: vaga per la Spagna e, dato che tutti i cavalieri erranti hanno
una dama, la sua era Aldonza Lorenzo, da lui chiamata Dulcinea del Toboso, a cui
dedicava le sue imprese. Alla fine di questa prima uscita, torna a casa. SECONDA
USCITA DEL DON: qui, avrà al suo fianco un compagno, Sancho Panza, di umili origini,
che monta su un asino; decide di accompagnare il Don nelle sue imprese perché lui gli
promette il governo di un’isola. EPISODIO DEI MULINI A VENTO (capitolo 8): Sancho e
Don Quijote giungono difronte a numerosi mulini a vento. Nonostante Sancho cerchi di
farlo ragionare, il Don è convinto che siano dei mostri e li assale con la sua lancia,
finendo a terra. A questo punto, verrà riportato a casa.
- SECONDA PARTE: prima di effettuare la terza e ultima uscita, vuole la benedizione di
Dulcinea: va nel paese del Toboso e cerca la casa della “dama” (che per lui era un
castello). Per tutta la notte, insieme a Sancho, cercano il castello, e il Don crede di
averlo trovato ma in realtà era solo la Chiesa Madre del paese. Sancho a un certo punto
vede 3 contadine e vuole convincere il Don che una di loro sia Dulcinea, facendo
passare una brutta contadina per una dolce dama. Don Quijote però non crede alle sue
parole e inizia ad accorgersi che la realtà è distorta. Dopodiché tornano nel loro paese,
Don Quijote si ammala e una volta guarito, recupera la ragione. Infatti, conferma di
essere Alonso Quijano e non più Don Quijote. Fa inoltre un testamento in cui dona i
suoi averi alla nipote Antonia, a patto che lei sposi un uomo che NON legga i libri di
cavalleria.
Da qui nasce il CERVANTISMO.
Il don Quijote è un’opera universale perché è la rappresentazione di quello che siamo noi, carne e
spirito, in contrapposizione tra mondo reale e realtà circostante. Quini la realtà che ci circonda
sovrasta quello che sono i nostri pensieri.
FINE 17° SECOLO -> CAMBIAMENTI NELLA LINGUA
- MORFOLOGIA: nascono due fenomeni linguistici. LEÍSMO (consisteva nel dire “le veo”
al posto di “lo veo” riferendosi al maschile) e LAÍSMO (“la doy” al posto di “le doy”
riferendosi al femminile)
- SINTASSI: inizialmente haber e tener erano sinonimi; oggi invece haber si usa come
ausiliare.
- LESSICO: si eliminano gli arcaismi per dare spazio agli americanismi (chocolate); si
introducono i cultismi, linguaggio tecnico = rinnovamento lessicale
XVIII – 1700
Il 700 affonda le sue radici in Francia grazie all’ILLUMINISMO, infatti si parla di “siglo de las luces”
o “de la ilustración”, perché si assiste ad una ripresa economica e ad una rinascita intellettuale,
grazie ai novatores. Essi avevano come obiettivo la diffusione della cultura, tramite la ragione, che
viene considerato uno strumento che rende l’uomo potente e lo porta verso il progresso. Quindi si
archiviano gli eccessi del barocco, e si ripristina un certo ordine.
Importante è il cambio dinastico con cui si apre il 700: Carlo II (ultimo erede degli Asburgo) muore
senza eredi, e designa come suo successore il francese Filippo D’Angiù (futuro Filippo V). si passa
dagli Asburgo ai Borbone, questo passaggio segnerà l’ingresso della Francia in Spagna. In
quest’epoca, oltre all’influenza francese, avremo anche quella italiana: Filippo V in seconde nozze
sposerà un’italiana. MA
Non tutti erano d’accordo con l’unione di Francia e Spagna: Leopoldo I (imperatore del sacro
romano impero) non accetta la scelta di Carlo II e si cera un’alleanza tra le potenze in crescita:
INGHILTERRA, OLANDA e AUSTRIA da cui nasce la GUERRA DI SUCCESSIONE. Alla fine della guerra,
Inghilterra e olanda si arrendono e riconoscono Filippo V come re di Spagna. La fine della guerra
viene sancita dal “trattato di Utrecht”: che decreta la perdita di alcuni territori della Spagna (Paesi
Bassi e Italia) = LA SPAGNA SI INDEBOLISCE.
Nascono i “decreti de la nueva planta” che avviano un modello di organizzazione assolutistica,
filippo V voleva creare una Spagna omogenea (dal punto di vista istituzionale e politico). I decreti
furono uno strumento per vendicarsi della Catalogna che non lo aveva appoggiato nella guerra: il
catalano venne dichiarato illegale e fu sostituito con il castigliano. Tra le tante iniziative intraprese
dal re, nasce la scuola navale, con lo scopo di rafforzare la marina spagnola.
Nascono anche le “Cortes”: assemblee dei principali centri urbani. Le Cortes si uniscono per
decretare l’impostazione di una tassa (SERVICIO) che rimediava al mancato pagamento delle tasse
da parte degli arabi.
Dopo Filippo V, seguirà suo figlio Ferdinando VI e successivamente Carlo III (il quale era annoiato
dalla vita di corte poiché era un amante della caccia) grazie a lui iniziò un processo di
rinnovamento della Spagna, da cui nacquero le società di studio del territorio.
Anche la Chiesa contribuì alla modernizzazione del Paese con una serie di riforme:
- Riduzione dei privilegi del clero
- Rimediare all’analfabetizzazione di alcuni parroci
- Formazione dei sacerdoti
Una grande rivale della Spagna, era l’Inghilterra (occupava Gibilterra e Minorca), una potenza
pronta ad approfittare di qualsiasi momento di debolezza della Spagna, per iniziare la sua ascesa.
La Francia e la Spagna si alleano contro l’Inghilterra: GUERRA DEI 7 ANNI, in cui le due potenze
ottengono Minorca.
1700: TEATRO, era ben visto dai riformisti, perché ritenuto di grande utilità sociale. Col pretesto di
divertire, trasmetteva determinati messaggi e lezioni di vita. Si continuano a scrivere opere
barocche, ma non erano apprezzate dai riformisti perché ritenuto di cattivo gusto. Per questo
nasce il NEOCLASSICISMO = rifiuta il barocco e riprende i classici -> EPOCA DEI CAFFÈ: primi
incontri tra intellettuali, da cui nascono i primi quotidiani.
Si voleva creare un nuovo teatro (illuministico): Luzán scrive la sua “Poetica”. Egli apprezza il
barocco, ma lo attacca da un punto di vista estetico (assenza di decoro, mancato rispetto delle
unità aristoteliche). Si passa dalla commedia barocca, a quella regulada:
- Si separano tragico e comico
- Si reintroducono le tre unità aristoteliche
- Si eliminano personaggi volgari
- Il linguaggio è più vicino alla realtà
- Si preferisce la prosa (non più il verso) perché considerata più realistica
Nomi importanti del teatro illuministico:
- Nicolas de Moratín
- Aleandro de Moratín (figlio di Nicolas): scrive “El sí de las niñas” il cui tema è il
matrimonio combinato tra ragazzine e uomini di una certa età, che aveva come
obiettivo l’ascesa sociale. È un’opera in prosa (di facile comprensione).
In questo periodo nascono 3 fenomeni:
- MAJISMO: deriva da majos = abitanti dei quartieri di Madrid criticati per il loro
abbigliamento. Majos è un termine dispregiativo perché significa “i furfanti delle
periferie”. I majos sono presenti nelle tele di Goya.
Goya è un pittore che racconta la società spagnola e l’umanità, con le sue contraddizioni. Si
trasferì in Italia, in un’accademia romana. Quando ritorna a Madrid, dipinge una serie di
cartoni (scene di caccia, di passeggiate ecc.) per arazzi, destinati a decorare il palazzo di San
Lorenzo Al Escorial (sede autunnale del re di Spagna). Goya diventa 1° pittore della camera
ed esegue una serie di ritratti per la famiglia reale: RITRATTO DELLA FAMIGLIA DI CARLO IV,
per il quale Goya studia a fondo la fisionomia dei personaggi e si ispira a Velázquez (“las
meninas”), ritraendosi nello sfondo. Famoso è il RITRATTO DI MANUEL GODOY (primo
ministro di Carlo IV) il quale era in possesso di due dipinti -> “la Maja desnuda” e “la Maja
vestida”, in cui si dice che venga rappresentata la sua amante Pepita Tudó. Parte della sua
produzione sono “Los caprichos”: 80 incisioni che rappresentano vizi, superstizioni,
menzogne della società spagnola. Altre opere di Goya: “ballo sulle rive del Manzanarre”, in
cui due coppie danzano, mentre gli altri personaggi, seduti, li accompagnano battendo le
mani o suonando la chitarra; è una scena di majismo, molto curata nei dettagli. “La
passeggiata in Andalusia” in cui è rappresentato il momento che precede una lite. “Il
parasole” tela gioiosa che risalta i colori.
- I TORI: la Corrida diventa un vero e proprio spettacolo e acquista fama. Però tutto ciò
inorridiva i riformisti, perché rimandava al barocco e l’abito dei toreri rimandava a
quello dei majos.
- ESPEJISMO ANDALUZ: l’Andalusia era la terra dei toreri e delle corride. Nascono le
costruzioni delle prime PLAZAS DE TOROS, ambienti destinati alla corrida.
Altre novità di quest’epoca:
- Fondazione della Real Academia española “RAE”, creata su ispirazione dell’accademia
francese, a sua volta ispirata dalla Crusca. Il suo obiettivo è quello di migliorare la lingua
spagnola che è una “lengua en continua ebullición”. La Rae pubblica il “diccionario de
autoridades”, dove il significato dei termini viene fornito ricorrendo alle autorità con lo
scopo di acculturare il lettore. Si vuole creare una lingua “limpia, fija y clara”.
- Nascita della Real Academia de la Historia “Tertulia”. Filippo V decise di concedere agli
intellettuali di specializzarsi nella ricerca storica.
Tra i nomi importanti del 700 troviamo:
- Villaroel: un astrologo, medico e docente a Salamanca. La sua opera più importante è
“Vida”, su modello della Picaresca, che racconta la storia del protagonista.
- Feijoo: scrive “teatro critico Universal”, con lui si inaugura un modello di lingua
saggistica, perché lui voleva sempre trovare una spiegazione alle cose.
- Cadalso: “cartas marruecas”, opera epistolare, incentrata sullo scambio di lettere tra 3
personaggi (tra cui un marocchino che critica la società spagnola).
- Jovellanos: scrive saggi. Ha il desiderio di approcciarsi alle materie scientifiche, infatti
parla della Terra, dei pianeti ecc.…
- Juan Meléndez Valdés: lo ricordiamo per la poesia anacreontica (che richiama
Anacreonte, un poeta greco) caratterizzata dal ritorno ai classici, riprende i temi della
ragione e il passare del tempo, rifiuta il barocco. Scrisse l’ode “A Dorila”, la sua amata.
- Quintana: neoclassicista spagnolo.
Nascono le “fabulas literarias”: testi brevi scritti in vero, dove i protagonisti sono gli animali che
incarnano vizi e virtù. Contengono una moraleja. I favolisti più importanti sono Iriarte (molto
studioso, crede nell’utilità della scienza) e Samaniego (scrive per i suoi alunni, usa un carattere
universale).
Il 700 si chiude con il re Carlo IV, sovrano debole, incapace e poco adatto a governare.
XIX – 1800
Il secolo si apre con il regno di Carlo IV (figlio di Carlo III).
1812: Prima Costituzione della monarchia spagnola “La Pepa” (San José al femminile), si tratta di
una MONARCHIA PARLAMENTARE = tutti gli spagnoli sono uguali davanti alla legge; suffragio
universale maschile; religione cattolica. La costituzione però fu applicata solo a una parte della
Spagna, perché l’altra parte era impegnata nella GUERRA D’INDIPENDENZA DALLA FRANCIA,
combattuta in Spagna dall’alleanza di Spagna, Portogallo e Regno Unito contro la Francia. La
guerra iniziò con l’occupazione della Spagna da parte dell’esercito francese e terminò con la
sconfitta e la ritirata delle truppe francesi. Fu la prima guerra in cui venne praticata la
“GUERRIGLIA”: attaccare gli avversari conoscendo il territorio. La guerra distrusse completamente
l’economia di Spagna e Portogallo e portò ad un periodo di guerre civili. A questo proposito, Goya
dipinse “Il Colosso”: un gigante, simbolo della guerra.
CONSEGUENZE DELLA GUERRA:
1814-1820 SESSENNIO DI ASSOLUTISMO: in cui Ferdinando VII torna al trono spagnolo, annulla la
costituzione e ripristina l’ASSOLUTISMO -> MONARCHIA ASSOLUTA, e avvia la persecuzione dei
liberali (democratici). Iniziano i malcontenti contro il re. I militari attuano una serie di ribellioni con
l’obiettivo di abolire l’assolutismo. Grazie alla ribellione di Riego (1820) Ferdinando VII viene
obbligato a giurare fedeltà alla Pepa e viene nuovamente attivata, quindi ha inizio il TRIENNIO
LIBERALE (1820-23), che segna un ritorno alla costituzione e un ritorno alle libertà politiche e di
stampa. A partire dal 1823 inizia la DÉCADA OMINOSA: 10 anni di tragedie. Nel 23 un esercito
francese invade la Spagna e ritorna l’assolutismo con Ferdinando. Egli si serve della “Camarilla”,
ovvero un consiglio privato che agisce per i propri interessi.
Le difficoltà continuano: Ferdinando VII ha come erede suo fratello Carlo, a cui però non vuole
cedere il trono a causa delle diverse idee politiche. Ferdinando fa di tutto per far salire al trono sua
figlia Isabella II, infatti abolisce la LEGGE SALICA (che impediva alle donne di salire al trono). Alla
morte di Ferdinando, inizia la reggenza della moglie Maria Cristina di Borbone, questo fa scoppiare
la PRIMA GUERRA CARLISTA, combattuta tra sostenitori di Isabella II e sostenitori di Carlo. Questi
scontri fecero anticipare la maggiore età di Isabella e viene incoronata regina a soli 13 anni.
Inizia il DECENNIO MODERATO, 10 anni di pace che finiscono a causa della GLORIOSA
REVOLUCIÓN: proclamazione di tutte le libertà -> Isabella è costretta all’esilio e fugge in Francia.
Per 6 anni in Spagna si cercherà di creare un governo rivoluzionario: inizia il SESSENNIO
DEMOCRATICO, in cui si cerca un re adatto al regno, e viene scelto Amedeo I di Savoia, che però
regnerà solo per due anni perché non era in grado di gestire la situazione. Con l’abdicazione di
Amedeo I, si proclama la PRIMA REPUBBLICA (1873), ma durerà solo un anno, perché tornerà al
potere la MONARCHIA BORBONICA con Alfonso XII (figlio di Isabella). In questo tipo di monarchia
emergono i “caciques”: leader di partiti politici, in cui il potere è nelle mani di una sola persona, il
Cacique.
Dopo la morte di Alfonso XII, la Spagna perde le sue ultime tre colonie: Cuba, Porto Rico e
Filippine. Questo segna il crollo della Spagna.
Nasce la Institución Libre de Enseñanza, che ha l’obiettivo di modernizzare la Spagna.
CONTESTO CULTURALE: nasce il ROMANTICISMO
Il romanticismo rifiuta l’estetica, l’illuminismo, per rivalutare il Medioevo e il gotico. Si rivalutano i
sentimenti umani: l’uomo non è solo ragione, ma ha anche un’anima. Produzione letteraria:
- Espronceda: noto per “El Diablo Mundo”, in cui si scaglia contro la borghesia (il secondo
canto è “a Teresa”, un’amante del poeta finita nel vizio.
- Larra: noto giornalista che introduce il COSTUMBRISMO, una nuova corrente letteraria,
che si contraddistingue per l'interesse nel creare un'opera d'arte prendendo spunto dai
costumi e dagli usi popolari.
- Béquer: “Leyendas” (18 racconti), “Rimas”, scrive vicende leggendarie.
- Rosalia De Castro: scrive vicende leggendarie, “Cantares callegos”.
TEATRO ROMANTICO
Caratterizzato dalla tragedia sentimentale (eroi romantici).
Nota è l’opera “Don Alvaro o la fuerza del sino” di Duque De Rivas. Don Alvaro è un uomo
dell’Andalusia che si innamora di Leonor; lui vuole fuggire con lei ma il padre di lei non è
d’accordo con quest’unione. Il padre di Leonor verrà ucciso per sbaglio da Don Alvaro, lei si
chiude in un monastero e lui va in Italia.
L’800 in letteratura è soprattutto ROMANZO, scritto in prosa, funge come strumento di
osservazione scientifica della realtà.
Spicca la figura di Zola (naturalista francese: osservazione scientifica della realtà, derivante
dall’illuminismo) che scrive “L’Assommoir”: descrizione della realtà sommato al dramma
interiore dei personaggi. Il romanzo spagnolo è realista, vuole denunciare la realtà
attraverso il dramma interiore dei personaggi, ha l’obiettivo di istigare il lettore alla
riflessione sulla realtà. Clarín scrive il romanzo “La Regenta”, che ha come protagonista
Ana Ozores (la regenta) sposata con Victor Quintanar, il quale non le dà tante
soddisfazioni. Ana: donna pura e onesta, ma insoddisfatta dal marito (lui preferisce la
caccia a lei) -> dramma interiore, fragilità. Vive il matrimonio in maniera triste. A seguito di
alcuni corteggiamenti a cui lei non cede, avrà una relazione segreta con Don Alvaro (il Don
Juan di Vetusta). Quando Victor scopre della loro relazione, i due si sfidano a duello e
Victor muore. Ana è consumata dai rimorsi e destinata alla morte sociale = all’epoca, il
tradimento da parte di una donna, era considerato più grave. La città di Vetusta (descritta
sempre sporca e vecchia) si riferisce a Oviedo, la città di origine di Clarín.
1898: la Spagna perde Cuba, Porto Rico e Filippine -> si parla di DESASTRE DEL 98. Da
questo disastro, nasce la “Generación del 98”, che ha come sede Madrid, nella Residencia
de los Estudiantes. Questo gruppo è formato da autori che denunciano la crisi e vogliono
cercare una soluzione ad essa, gli autori hanno in comune l’età e la preoccupazione per la
Spagna. I maggiori esponenti sono:
- Miguel de Unamuno: considerato la guida della generazione del 98. Scrive “Niebla” in
cui introduce il termine nivola per spiegare il suo modo di scrivere = elimina molti
aspetti per concentrarsi nel dramma dei personaggi.
- Azorín: si dedica al giornalismo, alla letteratura e anche alla politica (era un deputato).
Scrive saggi in prosa.
- Pio Baroja: si differenzia dagli altri autori per il suo essere solitario, scontroso e critico. I
suoi personaggi lottano, ma non sempre lottano per qualcosa, questo rappresenta la
crisi esistenziale del personaggio.
- Valle-Inclán: conia il termine ESPERPENTO = scarabocchio. L’esperpento è un modo
grottesco di descrivere la realtà, deformandola. Inclán usa il termine dello specchio
concavo, basato sulla deformazione della realtà, specialmente della vita spagnola della
sua epoca. In una sua opera afferma che l’esperpento lo ha inventato Goya: egli lo
nomina per le sue “pitture nere” (violenza, malvagità, disagio) dove dipinge i
personaggi deformati dall’età e dalla malattia. Quando li ha dipinti inoltre, Goya era
malato e sordo.
- Juan Ramón Jiménez: all’inizio era un fedele modernista (versi brevi e semplici,
malinconia), poi ruppe con il modernismo per concentrarsi sull’essenziale, quindi si
depura dagli eccessi della poesia. Alla fine arriva ad una poesia ancora più semplice, ma
difficile da comprendere. Egli afferma che la poesia è bellezza perché è espressione di
tutto ciò che è bello. Scrive “Platero y yo”: è la storia di un’amicizia insolita, quella tra il
poeta e l’asino Platero. In questo poema scritto in prosa, il poeta e l’asino ripercorrono
i luoghi della giovinezza e il sentimento dell’amore per la vita.
- Antonio Machado: poesia malinconica e nostalgica, tema della morte, riflessioni sulla
vita e sul passare del tempo (indicato con l’infanzia, l’orologio e il succedersi delle
stagioni). Scrive “Soledades” (in cui si mostra modernista), “Campos de Castilla” (qui
inizia a diventare del 98), in cui ripercorre lo splendore dei tempi passati. Lo stato
d’animo del poeta è rappresentato dall’ambiente che descrive nelle sue opere: giardini
abbandonati, vecchi parchi, paesaggio monotono e triste.
In questo periodo nasce anche il modernismo, che si ispira al Parnassianismo, quindi punta alla
bellezza assoluta, alla perfezione formale. Sono trattati temi come la necessità di una fuga in
un’altra realtà, in luoghi esotici. Il maggior esponente è Ruben Darío, “Azul” (esaltazione
dell’amore). Anche Machado è un autore importante del modernismo (che poi diventerà
novantottista), descrive i suoi sentimenti riflessi nei paesaggi.

XX SECOLO – 1900
Nel XX secolo la Spagna si modernizza (le donne possono studiare), è il secolo di numerose
generazioni (intellettuali che formano gruppi). Nel 1901 inizia a Barcellona la costruzione di Park
Güell: Gaudí fece questo progetto privato ispirandosi alle “città giardino” inglesi, infatti si parlerà
di Park e non di parque.
Nel 1914 scoppiò la prima guerra mondiale e la Spagna si mantenne neutrale, però sono anni
difficili, caratterizzati da scioperi e proteste. Primo de Rivera, ottiene dal re i pieni poteri e con
l’approvazione di Alfonso XIII stabilisce una dittatura con la giustificazione di combattere il
caciquismo (autoritarismo della monarchia borbonica, 1800). A causa dei troppi progetti per la
modernizzazione del paese da parte del dittatore, l’economia ne risente, si parla infatti di crisi del
29 (crollo della borsa di Wall Street). Anche il monarca perde fiducia in Rivera e la sua dittatura si
conclude, per far spazio a quella di Berenguer, che cercò di ridurre le tensioni presenti nel paese
con la sua dittatura chiamata “Dictablanda” = governo dittatoriale nel quale le libertà civili
vengono garantite-> dittatura morbida. Quando ci saranno le elezioni, vincerà la sinistra, ovvero i
repubblicani, che volevano eliminare la monarchia. Nel 1931 viene proclamata la Seconda
Repubblica (la prima venne proclamata nel 17° secolo, dopo l’abdicazione di Amedeo I di Savoia).
Questa repubblica era molto democratica, che prevedeva la laicità, la riduzione dell’orario di
lavoro e il salario minimo garantito. Entra in vigore la nuova Costituzione, che estende il suffragio
anche alle donne e apporta una serie di libertà individuali come il matrimonio e il divorzio. Il paese
però è molto frammentato socialmente:
- Destra: il figlio di Rivera fonda il movimento FALANGISTA, che aveva l’appoggio delle
cariche più alte dell’esercito (nazionalisti, militari, Chiesa).
- Sinistra: FRONTE POPOLARE, composto da comunisti, socialisti, repubblicani.
Nelle elezioni del 1936, la sinistra vince, ma ha breve durata, perché la destra fascista (falange) con
l’appoggio dei militari tenta un COLPO DI STATO (guidato da Francisco Franco). In molte località
(Madrid, Barcellona), la popolazione manifestò contro i militari, che si arresero davanti al popolo.
Questo colpo di stato ha dato il via alla GUERRA CIVILE SPAGNOLA (18 luglio 1936). Essa vede
come protagonisti REPUBBLICANI VS NAZIONALISTI. La Germania nazista e l’Italia fascista
aiutarono i nazionalisti, l’Italia mandò circa 70.000 militari per combattere contro i repubblicani.
Un altro esempio dell’intervento italo-tedesco è il BOMBARDAMENTO DI GUERNICA (1937), una
città distrutta dai tedeschi.
A questo proposito Picasso ha fatto un quadro, “Guernica”. Un ufficiale nazista chiese a Picasso:
“l’avete fatto voi quest’orrore?” e lui rispose “no, l’avete fatto voi”; il quadro è conservato in un
museo di Madrid. La tela ha il tono sui colori del grigio, perché lui vedeva gli orrori della guerra
tramite le fotografie sui giornali. Prima di morire, lui vietò che la tela fosse portata in Spagna sotto
la dittatura, sarebbe tornata solo quando ci sarebbe stata la democrazia. Infatti l’opera fu
conservata presso il Museo di Arti Moderne di New York e ritornò in Spagna nel 1981. SIMBOLI:
- Lampadina: illumina la scena straziante (lo spazio dell’opera è all’interno di
un’abitazione, messa a soqquadro dal bombardamento)
- Il toro: che è simbolo di forza della Spagna, perché rimanda al sacrificio durante la
corrida
- Il cavallo: associato al popolo, che emette un grido di dolore
- Donna con bambino: una donna straziata perché suo figlio sta morendo tra le sue
braccia
- Il soldato: non è considerato un eroe, perché anche lui è caduto in guerra sotto le
bombe, però forse c’è una speranza, infatti è rappresentato un fiore dietro la spada
- Uomo che grida, in fiamme: erano numerosi gli incendi documentati dopo questo
bombardamento.

Il Messico e l’Unione Sovietica, invece, appoggiano i repubblicani inviando armi e aiuti economici:
in Spagna giunsero 40.000 volontari per combattere al fianco dei repubblicani. Nel 1939 VINCONO
I NAZIONALISTI e Francisco Franco instaurò una vera e propria dittatura e fece uccidere circa
200.000 antifascisti spagnoli. Il 1939 è anche l’anno della Seconda guerra mondiale, in cui la
Spagna si dichiarò neutrale, però aiutò in segreto l’asse Germania, Italia e Giappone. Dopo 39 anni
di dittatura, alla morte di Francisco Franco (80 anni), inizia la democrazia e la monarchia
costituzionale con Juan Carlos I, che poi abdicherà a favore del figlio Felipe VI, attuale re di
Spagna.
CONTESTO LETTERARIO:
Nascono altre due generazioni:
- Generación del 27: gli anni 20 erano conosciuti come EDAD DE PLATA, grazie al
benessere sociale e alla fioritura artistica. Il 1927 è l’anno in cui si celebra il terzo
centenario della morte di Góngora, ammirato da tutti quelli che fanno parte di questa
generazione. Hanno come sede la Residencia de los Estudiantes di Madrid. Ciò che li
univa era la preoccupazione sociale caratterizzata dall’ingiustizia e dall’emarginazione.
Gli autori più importanti sono Salinas e Lorca. Salinas scrisse “La voz a ti debida” (“Para
vivir no quiero”) in cui dice che bisogna spogliarsi dalle etichette.
FEDERICO GARCÍA LORCA: a causa della sua omosessualità ha sofferto tanto perché
veniva discriminato, era schiavo di una società capitalistica ed era soprannominato “el
poeta de los gitanos”. I gitani sono presenti nelle sue opere (“Romancero gitano”)
proprio perché lui si identifica con essi, anche loro emarginati dalla società. Fonda una
compagnia teatrale chiamata LA BARRACA, conosciuta per le opere “La casa de
Bernalda Alba”, “Bodas de sangre”. In seguito al suo viaggio a New York, rimane deluso
dalla città perché piena di capitalismo, a questo proposito scrive “Poeta en Nueva York”
in cui denuncia la “deshumanización” di una società che si fonda sul denaro. Scrive
“Romance de la luna, luna” (Romancero gitano), in cui descrive un bambino che crede
di vedere la luna come una donna ben vestita. La luna lo invita ad andare con lei, ma lui
si oppone e muore guardandola. LUNA: è personificata, è simbolo di morte.
- Generación del 36: è la generazione della guerra civile, legata ai temi della guerra. Qui
si distinguono due tipi di poesie:
1. ARRAIGADA: rappresentata da un gruppo di autori che idealizzano il fascismo e lo
difendono (Los Garcilasistas).
2. DESARRAIGADA: autori che vedono il mondo angusto e pieno di caos.

Le domande più frequenti sono: Goya, Annus Mirabilis (1942), secolo de la ilustración
(illuminismo, 1700), arabismi, esperpento, mester de juglaría e clerecía, libri di cavalleria, barocco,
la celestina, siglo de oro.

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