Sei sulla pagina 1di 64

'l1 i1 �ìi1lll1m�lil

9 11788822 143280
e-mail: italianoeoltre@lanuovaitalia.it

Commento Scrivere, riscrivere

196 Raffaele Simone


234 Agostino Ronca/lo
Mario Gineprini

a
L'italiano è di destra?
Il lapis verde
L'italiano tra scuola e società 239 Pietro }li/aturi
198 Cristina Lovinio Fabio M. Risolo
Francesca R. Sauro
Gli insegnanti rimessi
in forma Creativa, ma regolata
202 Salvato1--e Pirozzi
L'italiano come lingua
creola
Rubriche
La scuola impara a par1are/ll
21 O Gabriele Fulgoni
[!]
Parole che si dicono
Mettere in relazione
213 Vittoria Sofia
208 Michele A. Cortelazzo
Il parlato pianificato: Quanto durano le
dalla relazione in classe
parole nuove?
ai colloqui d'esame La scuola delle parole

L'italiano fuori d'Italia 218 Valter Deon


Vincoli larghi, vincoli
220 Enrico Grazzi stretti
Prove di italiano a
distanza I suoni dell'italiano
228 Barbaro Va/entini 232 Lidia Costamagna
Lingue d'Europa nel Una consonante a
194 portfolio statuto speciale
Italiano e Oltre Direttore Progetto grafico Direzione e redazione Amministrazione
Rivista bimestrale Raffaele Simone C.D. & V. Firenze RCS Scuola S.p.A, RCS Scuola S.p.A.
Comitato di direzione Filiale Roma Via Mecenate 91 - 20138
Anno XVI (2001), Daniela Bertocchi, Camilla Fotocomposizione Via Cantalupo Sabina 30 Milano
numero 4 Bettoni, Dario Corno, Anna C.D. & V. Firenze 00191 Roma
settembre-ottobre Rosa Guerriero, Edoardo tel. 06/33218901 Servizio clienti
Lugarini, Alberto A. Sobrero Stampa fax 06/33218940 RCS Scuola S.p.A.
Direttore responsabile Cartoedit, Città di Castello Tel. 055/7590.247 /292
Mattia Nencioni (PG) Fax 055/7590.208
I collaboratori di questo numero

Donatella Brogelli Hafer


Collaboratrice per le lingue straniere, Università di Erlangen
- Norimberga
Lidia Costamagna
Ricercatrice, Università per Stranieri di Perugia
Michele Cortelazzo
Docente di Grammatica italiana, Università di Padova

4/2001
Valter Deon
Dirigente scolastico, Santa Giustina Veronese
Domenico Fiormonte
Autore, PhD Università di Edimburgo
Gabriele Fulgoni
Insegnante di italiano negli istituti tecnici, formatore
Mario Gineprini
Docente di Liceo Scientifico-Tecnologico, Torino
Enrico Grazzi
Docente di Glottodidattica, Università degli Studi di Cassino
Lettera dal GISCEL
Anna Rosa Guerriero
Condirettore di "Italiano e Oltre"
244 Anna Rosa Guerriero Cristina Lavinio
Spontanea o scientifica, Docente di glottodidattica, Università di Cagliari
Pietro Maturi
ma sempre scrittura Tecnico laureato, Università di Napoli Federico Il
L'italiano nel sito Salvatore Pirozzi
Docente del progetto Chance, Napoli
248 Stefania Spina Fabio M. Risolo
Un'icona dell'Italia Docente di Scuola Superiore, Napoli
Agostino Roncallo
Segretario regionale del GISCEL Piemonte
Biblioteca Fabio Rossi
Ricercatore, Università di Ferrara
250 Domenico Fiormonte Francesca Romana Sauro
La parola all'attacco Docente di liceo, Napoli
su R. Pellerey, Il lavoro della Salvatore C. Sgroi
parola, 2000 Professore associato di Linguistica generale, Università
della Calabria
251 Fabio Rossi · Vittoria Sofia
Tra "lacrime" e "lagrime" Docente negli istituti tecnici, Verona
su L. Serianni, Introduzione Stefania Spina
alla lingua poetica italiana, Collaboratore tecnico, Università per Stranieri di Perugia
2000 Barbara Valentini
253 Donatella Brogel/i Hafer Borsista
Trento
nella Facoltà di Lettere e Filosofia, Università di
Lingue multimedia
su A.R. Tamponi e E. Flamini, Rettifica
Lingue straniere e Nei numeri 2-3/2001 il collaboratore Adriano Colombo
multimedialità, 2000 è stato erroneamente qualificato "Docente di Grammati­
254 Salvatore C. Sgroi ca Italiana, Scuola Superiore di Lingue Moderne di Forlì".
Il nostro collaboratore tiene a precisare che non ha più
Verso la fine del Battaglia tale incarico dall'anno accademico 2000-2001.
su S. Battaglia, Grande
dizionario della lingua
italiana, 2000 ISBN 88-221-4328-0 195
····················· ·
······································· · ·······"·················"'''''"""''"'"''"' '""'" '"''''''''"''''"'''"'"'"''""'""'" ' "' ' ''''"''"''''''"''"''''"''''"'"''""'"''"''" '" ' ' ''"'"''"'""'''' '''······ · · ····················· · ········ · ···········
Abbonamento a Il versamento della quota di
Italiano e Oltre 2001 abbonamento va effettuato sul c.c.p. n.
per l'Italia: L. 72.000 (€ 37,20) 510206, intestato a:
per l'estero: L. 87.000 (€ 45) RCS Scuola S.p.A.
Singolo fascicolo: Via Mecenate 9 1
L. 16.000 (€ 8,25) 20138 Milano
Fascicolo doppio:
L. 32.000 (€ 16,50) Autorizzazione del Tribunale di Firenze

La Nuova ltal ia n. 3389 del 2.12.1985


Commento

L'italiano è di
destra?

Raffaele Simone

Q
ualche settimana fa cordava, per la prima volta
un rappresentante nella nostra storia legislativa,
A della maggioran­ che l'italiano è la lingua uffi­
za di governo attua­ ciale d'Italia.
e ha lanciato la pro­
posta di creare una legge che

D
stabilisca una cosa semplice: inanzi a questa proposta,
che l'italiano è la lingua uffi­ mi si è formata nella
ciale della repubblica. (Lui, in mente una domanda, che
verità, non parla un italiano vorrei discutere con i lettori.
troppo rifinito, ma che importa, Perché nessuna legge italiana,
siamo in un paese liberale, al­ addirittura fino alla fine del
meno per ora... ) Sembrerà stra­ 1999, ha ritenuto di menziona­
no, ma questa elementare no­ re che l'italiano è la lingua uf­
zione non compare in nessuna ficiale del paese? Tacitamente
legge dello Stato, neppure nella la cosa era abbastanza sconta­
Costituzione. ta: basti pensare ai programmi
Questa garantisce libertà scolastici, che hanno pieno va­
linguistica a tutti (un tema di lore normativo pur non essen­
cui questa rivista si è occupata do leggi, in cui per decenni si è
molte volte), ma non dice qual fatto riferimento all'italiano co­
è la lingua di questo paese. me lingua da insegnare e dif­
Per la verità, una norma di fondere nelle scuole. Ma espli­
questo tipo ci sarebbe, ma è citamente non c'era nulla di
una legge poco conosciuta e, netto e preciso. Perché?
credo, poco frequentata dai cit­ Non ho dati precisi, quali si
tadini, perché non li tocca da potrebbero forse ricavare dai
vicino tutti, ma riguarda sola­ verbali delle lontane sedute
mente una porzione di loro. dell'Assemblea Costituente, do­
Alludo alla legge di fine 1999 ve con ogni probabilità il tema
(di cui "IeO" discusse nel n. della lingua del paese dovette
5/1999,) sulla promozione e la porsi. Ma, a freddo, mi pare
protezione delle minoranze, plausibile pensare che questo
196 nella quale per l'appunto si ri- tema sia stato eluso per il ti-

II nostro paese ha una lingua ufficiale.? E qual èP


Alcuni pensavano che fosse inutile precisarlo, ma
la destra risponde: è l'italiano
Commento

more (che doveva essere senti­ tette. La conseguenza sbagliata "democratico", non è davvero
to come illiberale) di indicare era la seguente: dato che tutte male, anzi è un perfetto esem­
alcunché come "ufficiale" dello le lingue parlate in Italia devo­ pio di eterogenesi dei fini (co­
Stato. Nessuna religione uffi­ no essere protette, nessuna de­ me avrebbe detto Kant), aggra­
ciale italiana, dunque (giusta­ ve prendere un rilievo speciale vato dalla confusione ideologi­
mente), e, del pari, nessuna lin­ rispetto alle altre - ergo, l'ita­ ca.
gua ufficiale. liano non deve avere nessuna Ma i risultati non sono sola­
Già allora la questione delle preminenza rispetto alle altre mente ideologici. Ce ne sono
minoranze era, se non chiara, lingue adoperate nei nostri anche di pratici. Questo perio­
certamente molto pressante, e confini. Su questa base concet­ dico, con le sue modeste forze,
uno dei modi di rispondere a tuale, era ovvio che lo statuto si batte da quando esiste contro
quelle pressioni consisteva "ufficiale" dell'italiano in Italia la enorme trasandatezza del
proprio nel non dichiarare "uf­ non potesse essere dichiarato linguaggio pubblico, delle isti­
ficiale" alcuna lingua. Suppon­ in alcun modo. tuzioni e dei mass-media (spe­
go anche che, nella discussio­ Può darsi che nessuno di cialmente della RAI). I risultati
ne, avesse qualche peso il ri­ quanti si sono battuti, nei de­ sono, va detto, nulli, e non po­
cordo ancora bruciante della cenni scorsi, per difendere la teva che essere così. La tra­
politica linguistica del fasci­ giusta premessa che ho men­ sandatezza linguistica infatti
smo, che in nome di una molto zionato prima, ammetterebbe ha radici profonde: derivò in­
malintesa "italianità" aveva di avere favorito anche la con­ fatti dall'antica riforma della
bruciato perfino i toponimi del seguenza sbagliata. Ma di fatto RAI del 197 6, nella quale sini­
Sud-Tirolo e contrastato con le cose sono andate proprio co­ stre e cattolici si incontrarono
tutti i mezzi le tradizioni dia­ sì. Insomma, affermare che l'i­ anzitutto nella spartizione del­
lettali così ricche in Italia. taliano è la lingua ufficiale del l'ente radiotelevisivo, e poi nel­
Del resto, l'intenso dibattito paese sarebbe sembrato, come la comune adozione di una
politico-linguistico che ebbe dire, di destra. ideologia che chiamerei (sfor­
luogo nell'Italia degli anni Set­ Per la verità, sei o sette anni zandomi di scherzare) ItoS -
tanta e Ottanta a proposito del fa molti di noi ricevettero a più ossia !"'Infinita Tolleranza ver­
destino dei dialetti nella scuola riprese appelli di una associa­ so il Sociale" (uno dei motivi
(insegnarli? proteggerli? can­ zione (della quale non ricordo che hanno portato la sinistra
cellarli e sanzionarli?) e del più il nome) che spingeva pro­ alla attuale rovina, ma questo è
trattamento delle lingue di mi­ prio perché venisse creata una un altro tema).
noranza nelle istituzioni, negli legge per dichiarare l'italiano Una delle conseguenze pra­
uffici e nelle scuole contribuì a lingua ufficiale del paese. Di­ tiche di quella ideologia fu, ad
mettere al margine, e infine a versi di noi (me compreso, lo esempio, la sostituzione degli
tacitare, il problema sottostan­ confesso) non presero troppo speaker professionali con gior­
te: l'italiano è o non è la lingua sul serio quegli appelli, non so­ nalisti (spesso e ancora oggi
degli italiani? lo perché erano formulati in sedicenti), ognuno con la pro­
una prosa un po' troppo sonan­ pria pronuncia locale, regiona­
te, ma anche perché sembrava­ le, epicòrica, parrocchiale e
uella era, naturalmente no avere "odore di destra". perfino vernacola. In nome di

Q (o almeno veniva sentita


così), una posizione di si­
che? Della ideologia ItoS: im­
porre l'italiano a tutti sarebbe

A
a
nistra. Ma a sinistra si passava forza di essere rappre­ stato una intollerabile forma di
facilmente da una premessa sentata e trattata come intolleranza.
giusta ad una conseguenza un'idea di destra, la cau­
sbagliata. La premessa era, per sa dell'ufficialità dell'italiano è
formularla approssimativa­ diventata di destra davvero. O esto è quel che abbiamo
mente, la seguente: in un pae­ perlomeno è stata presa a cuo­ ttenuto. E ora dobbiamo
se democratico, nessuna lingua re dalla destra, da quella vera, bituarci ad un'altra idea
deve essere oppressa e tutte da quella di AN. Come risulta­ che non ci va: che l'italiano sia
- devono essere ugualmente pro- to di un percorso che si voleva una cosa di destra. 197

LITALIANO È DI DESTRA?
L'italiano
tra scuola e società

�li in�nanti
nmesst tn onna

Cl creto relativo, sembra sia di nuo­


vo sufficiente la semplice laurea.
trecciati alle esigenze di una rifor­
ma in atto. E incombono pre­
Ai due convegni ha partecipa­ occupazioni più generali sul de­
1.
to con presenza attenta l'ancora stino della scuola pubblica, con
Due conveini e un
ministro della P.I. Tullio De Mau­ tanto di fantasmi di una sua devo­
decreto ntirato
ro, un ministro che, una volta tan­ lution/disgregazione, oltre che nel
La cultura lingujstica nella f01ma­ to, si è preoccupato di rispettare le privato, persino nel localistico-re­
{ zjone degJj jnsegnanO era il titolo scadenze previste da leggi già ap­ gionale.
dell'XI convegno nazionale GI­ provate dal Parlamento e ha lavo­ Ciò non sminuisce, però, l'im­
� SCEL, che si è sv9lto a Pescara dal rato con grande impegno e pas­ portanza più generale dei temi dis­
26 al 28 aprile. E stato un conve­ sione a che venisse riempita di cussi, ribadendo l'annosa esigen­
gno per molti versi complementa­ contenuti quella legge sul riordi­ za di una formazione linguistica
re al seminario organizzato a fine no dei cicli che, preesistente al che metta tutti gli insegnanti in
maggio a Torino in memoria di suo mandato, era ancora un con­ grado di curare decentemente a
Monica Berretta, dedicato a "La di­ tenitore vuoto. La legge prevedeva scuola i mille problemi di lingua e
dattica della linguistica all'Uni­ che entro febbraio 2001 fossero di comunicazione degli allievi.
versità". È infatti evidente il nesso approntate le indicazioni currico­ Nella sua relazione di apertu­
tra questi temi se si pensa che al­ lari per la scuola di base. Ciò è sta­ ra, Tullio De Mauro, dati alla ma­
l'Università spetta, tra l'altro, il to fatto, anche grazie al lavoro di no, ha sottolineato il grande cam­
compito di realizzare la formazio­ una Commissione di nomina mi­ mino verso una diffusa alfabetiz­
ne di base degli insegnanti, da ar­ nisteriale in cui erano rappresen­ zazione percorso dalla scuola
ticolare e ridefinire in un momen­ tate tutte le forze politiche e socia­ italiana, che ha ormai pratica­
to in cui stanno per decollare i cor­ li. Ora (luglio 2001) il decreto re­ mente azzerato le percentuali di
si di laurea triennali seguiti da un lativo è stato ritirato. Restavano da analfabetismo totale, recuperando
biennio di scuola di specializza­ elaborare, entro ottobre 2001, le così il divario di partenza, dovuto
zione per l'insegnamento (SSIS). indicazioni per la scuola seconda­ a precise ragioni storiche, che ci
Anche se, per l'insegnamento nel­ ria: ora è tutto rinviato sjJ1e dje per ha distanziato per secoli da altre
la scuola superiore, le diverse so­ un livello scolastico della cui ne­ grandi nazioni europee. E non­
luzioni prospettate (ad esempio cessaria riforma o riordino si par­ ostante gli scarsi investimenti
un anno di laurea aggiuntivo pri­ la ormai da un quarantennio. pubblici per la scuola, che ci vede
ma della SSIS) non sono a tutt'og­ In questo momento è dunque ancora oggi al 6 ° posto rispetto ad
gi ancora definite, mentre per l'in­ venuta meno la sensazione, che altri Stati europei. egli anni Cin­
segnamento nella scuola primaria, era invece tangibile a Pescara, di quanta il 60% della popolazione
198 ritirato dal nuovo governo il de- discutere su temi fortemente in- era priva di qualunque titolo di

Cristina Lavinio In una tormentata situazione politica e


lavinio@vaxca1.unica.it normativa, avanza il processo di formazione
degli insegnanti
L'italiano
tra scuola e società

studio, oggi il 75% arriva al diplo- sogni di italiano degli studenti universitari dei vari corsi di stu­
ma superiore. che vi si iscrivono (potrebbero es- dio.
Ma non dobbiamo per questo . sere indirizzati in tal senso alcuni Partire dai contenuti, anche al­
ritenerci soddisfatti: molti escono f · dei corsi previsti dall'art. 6 del re­ l'Università, significa poterli dis­
dalla scuola con difficoltà di lettu- \ \golamento n. 509/1999 sull'auto­ porre meglio lungo percorsi cur­
ra e di scrittura, oltre che con \\nomia universitaria); ma è chia­ ricolarmente sensati, tesi a co­
scarse competenze storiche, geo- !i.nata soprattutto a organizzare struire conoscenze secondo un
grafiche e scientifiche. La scuola ineglio che in passato la forma­ ordine dettato dalla loro logica in­
è chiamata dunque a rispondere, zione di base degli insegnanti, in terna (dai contenuti più di base e
meglio che nel passato, a esigen- un circolo virtuoso tra scuola, generali a quelli via via più speci­
ze molteplici, compresa quella di Università e SSIS. È il momento fici); e significa poter sfruttare al
elevare i livelli di cultura genera- di recuperare, da parte della lin­ meglio le competenze reali dei do­
le del nostro paese mediante la guistica accademica, quel grande centi presenti nelle singole sedi,
messa in opera di strategie tese a impegno su temi di educazione nel superamento di etichette di­
evitare l'analfabetismo di ritorno linguistica che la caratterizzava sciplinari restrittivamente legate
e a promuovere la diffusione della ampiamente negli anni Settanta; a contenuti ancora più restrittivi,
lettura, un uso più efficace e con- ed occorre far sì che il necessario che hanno ancorato a lungo i glot­
sapevate della nostra lingua oltre incremento di presenza delle di­ tologi alla sola linguistica storica
che una conoscenza, spendibile /cipline linguistiche nei corsi uni­ delle lingue indoeuropee (conte­
nella comunicazione reale, di al- ,versitari eviti però una loro fran­ nuto che non è detto sia il più ur­
meno due lingue europee. < turnazione in mille moduli e mo- gente da proporre nei corsi di lau­
Per attuare questi obiettivi di < duletti non atti a garantire una rea triennali per futuri insegnan­
educazione linguistica occorrono ) formazione di base seria e appro­ ti di italiano) o che possono
insegnanti dotati, meglio che in 2fondita. vedere chi fa linguistica dedicar­
passato, di una seria preparazio- Perciò si è registrato, nei due si soltanto a corsi specialistici di
ne linguistica. Hanno il compito di convegni, un forte accordo sull'e- grammatica generativa. Più utile,
portare gli studenti all'accesso sigenza, nel definire i percorsi di invece, sarebbe partire dalle ac­
universitario con capacità lingui- studio universitario, di partire quisizioni ormai ampiamente
stiche soddisfacenti, che consen- dalla individuazione precisa di consolidate in campo linguistico,
tana di percorrere agevolmente contenuti irrinunciabili piuttosto mostrando magari il percorso sto­
corsi di studi che, per quanto ri- che dalle discipline: non basta di­ rico che le ha sedimentate nel no­
formati, continueranno a produr- re che per formare seriamente stro sapere condiviso: un po' di
re studenti fuori corso o abbando- insegnanti di lingua c'è bisogno storia della linguistica non gua­
ni se non si interverrà in modo se- della linguistica, ma occorre sta­ sterebbe.
rio sulle loro abilità linguistiche. bilire quali siano le nozioni lin- Occorre dunque andare al di
on a caso in molte sedi universi- guistiche fondamentali; per l'ita­ là dei meri elenchi di discipline
tarie sono decollati (e non solo per liana, occorre una conoscenza linguistiche formative per gli in­
studenti di facoltà umanistiche) delle sue strutture (occorre cioè segnanti di italiano e di lingue
corsi di scrittura e anche - in la conoscenza del sistema lingua straniere (se non per tutti gli in­
qualche caso - corsi di addestra- italiana), oltre che quella delle segnanti), per individuare un
mento allo studio. Ed è lo stesso sue varietà d'uso e della sua sto- pacchetto più o meno ampio di
mondo delle varie attività profes­ ria, e così via. E ci sono alcune contenuti specifici, al cui interno
sionali a richiedere soddisfacenti generali conoscenze linguistiche dare spazio anche a quella lin­
competenze di scrittura. e linguistico-comunicative che guistica acquisizionale che non
non dovrebbero mancare nella ha ancora un preciso statuto ac­
formazione di insegnanti di qua­ cademico.
e lunque disciplina (non solo di
lingua), così come conoscenze
È una linguistica (ne ha parla-
to Camilla Bettoni a Pescara) at­
più particolari relative al funzio­ tenta alle tappe attraversate spon­
2. namento dei rispettivi linguaggi taneamente dagli apprendenti di
Anche l'Università
di specializzazione (medico, giu­ una L2, per vedere fino a che pun-
Anche l'Università, dunque, è ridico, matematico ecc.) sarebbe­ to coincidano con le tappe dell'ac­
chiamata oggi a rispondere ai bi- ro utilissime anche agli studenti quisizione di una L1 e per vedere 199
··················· ·········· ··············································································································································································································· ····························

GLI INSEGNANTI RIMESSI IN FORMA


L'italiano
tra scuola e società
quanto un insegnamento lingui­ dimentale) con strutture di lingue convegni: l'Università (e i lin­
stico esplicito e formale possa in­ diverse. guisti) sono chiamati ad assolvere
cidere positivamente a velocizza­ L'italiano a scuola, insomma, compiti ben più ampi di una sem­
re e migliorare l'apprendimento è ormai "lingua di contatto". Oc­ plice formazione alla ricerca, non
linguistico. I contenuti di tale lin­ corre dunque attrezzarsi per co­ possono ignorare i bisogni e le
guistica dovrebbero essere collo­ noscere, inventariare e affronta­ emergenze rispetto alle necessità
cati in una posizione intermedia re queste condizioni nuove della della scuola e della società. é si
tra la linguistica generale, da fare nostra lingua. Per gli insegnanti dovrebbe dimenticare la tradizio­
prima, ovviamente, e la glottodi­ si pongono nuovi bisogni forma­ ne dell'Università italiana, in cui
dattica. tivi che si cumulano ai vecchi, le lezioni sono sempre state pub­
Una formazione linguistico-ge--­ mai soddisfatti decentemente bliche, aperte cioè alla frequenza
nerale, che punti a dare ampia dal punto di vista istituzionale, anche di non iscritti; mentre alcu­
consapevolezza delle invarianti se è vero che, nei confronti delle ne sedi si sono già organizzate
nel funzionamento di qualunque forme sentite, a torto o a ragio­ (ma la cosa non è molto nota né
sistema linguistico, è stata postu­ ne, come errate, prevale ancora questa possibilità è stata finora
lata come indispensabile anche da un atteggiamento correttivo rigi­ molto sfruttata) per permettere di
Annarita Puglielli che, nei suoi do che fa riferimento a un'unica iscriversi a singoli corsi di inse­
corsi per insegnanti di italiano L2 norma linguistica, quella più tra­ gnamento e sostenere i relativi
(nati all'interno di una convenzio­ dizionale, scritta e letteraria; ed esami anche ai laureati che vo­
ne che il M.P.I. ha attuato con se­ è urgente dare agli insegnanti gliano arricchire il proprio curri­
di universitarie di numerose re­ una formazione attenta anche al­ colo, magari sulla spinta di preci­
gioni), ha constatato ancora una la dimensione culturale ineren­ se necessità professionali. Oppu­
volta quanto gli attuali insegnanti te al funzionamento delle lingue re per permettere agli iscritti alle
siano spesso distanti dal possede­ e al loro essere sentite come SSIS di completare la propria pre­
re utili cognizioni linguistiche e espressione di identità. Sarebbe parazione disciplinare sostenendo
reagiscano, al solo sentire nomi­ perciò opportuno indagare sul­ i relativi esami nei normali corsi
nare per esempio i clitici, con un l'immagine delle lingue (di quel­ di laurea.
senso di immediata estraneità ri­ la italiana oltre che di quella na­ Dopo la formazione di base ac­
spetto a lezioni subito bollate co­ tiva) che gli immigrati hanno, quisita nei corsi di laurea, un ruo­
me troppo tecniche. Sono inse­ così come sarebbe opportuno lo importante spetta alle SSIS, più
gnanti che hanno in classe alunni che in tutte le sedi universitarie orientate su problematiche didat­
di origine linguistica la più varia ci si occupasse anche della for­ tiche. Le SSIS sono strutture d'A­
(ben 48 le diverse lingue degli mazione di insegnanti di italia­ teneo, che non vanno lasciate in
alunni dei docenti frequentanti ta­ no L2, senza delegare tale com­ mano alle sole Facoltà di Scienze
li corsi a Roma) e cui occorre for­ pito alle sole Università per stra­ della formazione (dove, nei corsi
nire la capacità di usare le com­ nieri di Siena e Perugia. per la formazione all'insegna­
petenze linguistiche degli allievi mento primario attuati finora,
come modo per instaurare in clas­ scarsa o nulla è la presenza di di­
se un clima di curiosità e di sco­
perta verso le lingue più "altre" e [J scipI ine linguistiche e glottodi­
dattiche, che mancano anche nel­
distanti tipologicamente dalle no­ 3. le nuove lauree pedagogiche). E,
stre. ei confronti del loro funzio­ Formazione per tutta all'interno delle SSIS, h1tto da ri­
namento si possono attivare pro­ la vita vedere sarebbe il ruolo e la fun­
cedure di riflessione che finiscono zione dei tuto1� docenti di scuola
per elevare la complessiva com­ Formazione iniziale e formazione primaria o secondaria selezionati
petenza linguistica di una classe, in servizio degli insegnanti sono da appositi concorsi e che do­
in una didattica positivamente in­ dunque da ridefinire attentamen­ vrebbero costituire una sorta di
terculturale che fornisca anche te quanto ai contenuti necessari, interfaccia tra Università e scuo­
agli alunni italiani strumenti per senza dimenticare che ormai, per la; ma il loro compito non do­
diventare più consapevoli delle chiunque, si parla di formazione vrebbe risolversi, come è avvenu­
strutture della propria lingua, (e apprendimento) lungo tutto to finora, in aspetti meramente
(ri)scoperte alla luce di un con- l'arco della vita. Parecchi i richia­ burocratici di organizzazione del
200 fronto (per quanto ingenuo e ru- rni in questo senso durante i due tirocinio.
···•··············································· ··················· ··· ························ ············································ ··································· ··············· ······· ········································•························
L'italiano
tra scuola e società
Se è compito delle SSIS la ge­ dimensione comparativa tesa ad apposito per lo studio e la rifles­
stione della formazione relativa evidenziare quanto la nostra sto­ sione sistematica sulle strutture
alle didattiche disciplinari, fa­ ria sia fortemente intrecciata con della lingua; una dimensione che
cendole "vivere" anche nella pra­ quella di altri paesi europei. Con­ come sappiamo si risolve troppo
tica del tirocinio, ai corsi di lau­ siderazioni non irrilevanti in vista spesso in una mera congerie di
rea triennali spetta il compito di della formazione di una coscienza informazioni storico-letterarie in
organizzare e costruire le cono­ linguistica europea. cui la stessa storia della lingua
scenze di base (nel nostro caso, Inoltre, per qualunque inse­ trova poco spazio o resta sullo
ovviamente, quelle metalingui­ gnante di lingua, è importante sfondo, finendo per generare, nel­
stiche) senza le quali i discorsi una generale formazione glottodi­ la lettura dei testi del passato, pa­
didattici e metodologici sarebbe­ dattica, prima ancora di arrivare recchie distorsioni anacronisti­
ro privi di senso e fondamento. alla didattica più specifica di sin­ che. Inoltre, con una chiara con­
Perciò, in questo periodo di de­ gole lingue (siano esse moderne, sapevolezza del fatto che la
collo generalizzato delle nuove compreso l'italiano, oppure clas­ lingua letteraria può sfruttare al
lauree, occorrerebbe armonizza­ siche). Tra le "emergenze" glotto­ massimo grado le risorse di poli­
re a livello nazionale gli spazi e i didattiche ricordate a Pescara, è semia e ambiguità della lingua,
modi della presenza delle disci­ stata indicata come necessaria del fatto che spesso, soprattutto
pline linguistiche, a partire dal una maggiore attenzione al lessi­ nei testi in versi, la letteratura è
fatto che qualunque lingua è sog­ co: anche quando si insegnano le "gioco" con la lingua e con le te­
getta a variazioni sociolinguisti­ lingue per scopi speciali, non si stualità più consuete, si può facil­
che e pragmatiche e che esistono possono affrontare i linguaggi set­ mente giustificare la necessità di
problematiche che hanno a che toriali senza avere un'idea com­ un saldo ancoraggio della capaci­
fare con il funzionamento della plessiva sul lessico di una lingua, tà stessa di capire e gustare il let­
mente. su come è organizzato, su come se terario a una solida conoscenza
Queste conoscenze saranno ne possa studiare la frequenza e il linguistica (per cogliere il gioco
poi spendibili sul piano di quella grado di dispersione, ecc. Ma ciò con la lingua e le sue regole, oc­
trasversalità dell'educazione lin­ vale anche per l'italiano studiato corre conoscere le regole). Occor­
guistica che, a scuola, deve vede­ come lingua materna. rerebbe molta linguistica genera­
re sempre più spesso insegnanti Da ribadire è poi la rilevanza, le e del testo, dunque, anche per
di lingue diverse, comprese le per la didattica linguistica, degli attrezzarsi a guidare la compren­
classiche, cooperare nell'accre­ apporti della linguistica del testo. sione dei testi letterari, assieme a
scimento delle complessive capa­ A scuola, oltre alla centralità del­ nozioni basilari di semiotica let­
cità linguistiche degli studenti. l'alunno che apprende, ci dovreb­ teraria. E tornando ai "classici"
be essere la centralità del testo (o (dai formalisti russi a Jakobson o
dei testi) che sa capire, produrre Lotman), che non a caso erano
lJ e che gli si deve insegnare a capi­
re e produrre sempre meglio, sia
spesso anche linguisti. Così come
occorre costruire una notevole
nel parlato che nello scritto. consapevolezza sul possibile gio­
4. Proprio lavorando sul terreno co con le lingue nei testi letterari,
Lingue e filologie
della testualità e delle tipologie te­ dove il plurilinguismo può essere
Nel convegno GISCEL si è regi­ stuali, peraltro, si può trovare rappresentato artisticamente o di­
strato un accordo unanime su tut­ agilmente una forte connessione ventare esso stesso strumento di
to ciò, così come sul fatto che, su­ tra educazione linguistica e edu­ rappresentazione artistica, so­
bito dopo la linguistica generale cazione letteraria. Non bisogna prattutto in un sistema letterario
viene la linguistica delle singole dimenticare che gli insegnanti di intrinsecamente plurilingue co­
lingue, accompagnata da cono­ italiano (e in certa misura anche me quello italiano.
scenze storico-linguistiche, inclu­ quelli di lingua straniera) sono Ma di tutto ciò si parlerà me­
sive della storia dei parlanti, delle chiamati a fare i conti anche con glio a Cagliari (dal 13 al 15 marzo
lingue che ci si prepari a insegna­ la dimensione letteraria: una di­ 2002), in occasione del XII conve­
re. Né sono mancate sottolineatu­ mensione troppo a lungo prevari­ gno nazionale del GISCEL, dedi­
re sul possibile contributo delle fi­ cante, soprattutto nel triennio del­ cato al tema "Educazione lingui­
lologie delle singole lingue euro­ la scuola secondaria, dove occor­ stica e educazione letteraria: in­
pee all'introduzione di una rerebbe invece trovare uno spazio tersezioni e interazioni". 201

GLI INSEGNANTI RIMESSI IN FORMA


L'italiano
tra scuola e società

E italiano come
lingua creola

IJ Come descrivere questo pro­


cesso? Come evitare che queste
solo la scuola che accoglie gli
studenti; è anche, e ih un primo
note possano essere ricevute momento soprattutto, l'inverso:
1.
come formule o come un siste­ sono i ragazzi che accolgono i
Chance
ma chiuso? Il rischio è che non docenti nel loro quartiere e nel­
Forse l'immaginazione (o l'im­ si legga il metodo di apprendi­ la loro cultura, un vero e pro­
maginario) soltanto riesce a ren­ mento per tentativi e errori, ma prio scambio reciproco.
dere conto del contesto sociolo­ solo il frutto di un'operazione di Il primo intervento è stato
gico e psicologico del lavoro dei insegnamento ancora monolo­ l'adozione di una chiave di lettu­
"maestri di strada" 1• Ma questo gante. ra forte, forse provocatoria, ma
lavoro si riferisce a caratteristi­ di grande aiuto: Chance era l'oc­
che più profonde, che non ri­ casione di un incontro antropo­
guardano solo l'utenza, ma tutto
l'intreccio delle relazioni tra i do­ IJ logico. Mettendo da parte l'abi­
tudine a chiavi di lettura psico­
centi, gli allievi, il territorio. logiche e sociologiche, senz'altro
Relazione è la parola chiave
2. vere ma anche stereotipate fino
Accoglienza
per tutto il progetto Chance e all'impotenza interpretativa,
e lingua
per ciascuno dei suoi segmenti. l'incontro ha riattivato la curio­
Ma essa è usata ancora in modo La pratica didattica - e quindi sità, l'attesa di indizi diversi, uti­
assai ristretto, come sinonimo linguistica - di Chance comin­ li per la conoscenza degli altri e
di voler bene, di affetto; spesso cia dall'accoglienza 2 . Il lavoro è il riconoscimento di se stessi. La
e inconsapevolmente è conside­ rivolto ai ragazzi inadempienti metafora, anzi la metonimia del­
rata un trucco e non un ele­ della scuola dell'obbligo (drop l'ultimo, non ci è utile: ridurreb­
mento strutturante della scuola out), quelli che l'istituzione non be l'incontro alla mentalità del­
- uno dei contesti sociali d'ap­ ha potuto o saputo ospitare e la civilizzazione; avrebbe dentro
prendimento - che si pone al trattenere. La comunicazione, di sé implicitamente la correlati­
crocevia di diverse culture e in particolare quella verbale, è va metonimia del primo o del
che decide di rimettere in gioco stata per questi ragazzi il pri­ centro.
la sua identità in questo incon­ mo, difficile impatto. L'acco­ L'accoglienza nasce come ri­
tro. La relazione è una forma glienza che, probabilmente, conoscimento del dialetto e il
della cura che deve coniugare nelle scuole di provenienza non suo uso quasi esclusivo impone
l'attenzione emotiva e quella c'è mai stata, è la prima scom­ di considerarlo come una vera e
per l'apprendimento. La rela- messa. propria L1: perciò l'italiano è
202 zione è un processo. L'accoglienza non riguarda stato definito, un po' provocato-
............................ .................

Salvatore Pi rozzi Insegnare italiano in una realtà bilingue.


salvatorepirozzi@eudoramail.com Il progetto Chance nei Quartieri Spagnoli
di Napoli
L'italiano
tra scuola e società

riamente e molto schematica­ La cura di questi alunni na­ • garantire la sensazione di


mente, una L2, in conformità ad sce dalla curiosUas, e si basa appartenenza;
esperienze fatte nei CTP per sul rispetto della loro lingua, • consentire l'uso e l'educa­
l'insegnamento dell'italiano a della loro gestualità, del tono zione della "funzione emoti­
stranieri 3. urlato della loro voce, della loro va";
Si è andati oltre le prospetti­ retorica. La conoscenza, almeno • consentire ai ragazzi la tra­
ve di fondare l'insegnamento passiva, del dialetto è per i do­ smissione delle loro enci­
della lingua e della letteratura centi Chance un prerequisito clopedie;
sui saperi dei giovani (pensia­ professionale, ma non basta • riconoscere e utilizzare i ge­
mo per esempio alle proposte di presumere di conoscerlo: il dia­ neri del discorso dell'oralità;
Maragliano o di Armellini), cer­ letto a cui siamo abituati, infat­ • consentire l'educazione al­
cando di ricostruire un'osmosi ti, è un dialetto letterario, una l'argomentazione.
in un sistema ritenuto comun­ lingua acquisita soprattutto dal­
que comunicante: partire da Va­ le canzoni, una lingua ormai Ma se nella scuola il razzi­
sco Rossi per arrivare a Baude­ scritta, ma lontana dalla realtà smo comunicativo si manifesta
laire. Si tratta di assumere una della lingua quotidiana dei ra­ rinchiudendo la comunicazione
prospettiva fortemente intercul­ gazzi. I nostri riferimenti cultu­ nel nostro codice alto e forma­
turale, nella quale per cultura si rali sono De Filippo e Viviani, la lizzato, produciamo razzismo -

Chance: la scuola dei "maestri di strada"


Il progetto Chance, nato tre anni fa dalla collaborazione in prima media; altri non sono contenibili entro il nor­
fra Ministero della Pubblica Istruzione e Ministero degli male ambiente scolastico: per esempio, si assentano spes­
Affari Sociali, utilizza i fondi della legge 285/97 (grazie so. La competenza scolastica è varia, in genere assai bas­
ad un Protocollo di intesa tra Provveditorato, Assessora­ sa. Alcuni hanno perso contatto con ogni percorso edu­
ti all'Educazione e alla Dignità del Comune di Napoli, Uni­ cativo e formativo non solo istituzionale; hanno
versità Federico II). È una scuola della "seconda oppor­ un'identità di quartiere ed un forte legame quotidiano
tunità": 27 insegnanti di scuola elementare, media e su­ con il gruppo di coetanei, con i quali condividono codici
periore, di cui tre coordinatori pedagogici, insieme ai capi linguistici, comportamenti, valori.
degli Istituti, ai responsabili del progetto, ai tutor e agli Chance è una squadra che riflette quotidianamente
esperti di laboratorio, in conformità con analoghe espe­ sulla propria azione, operando continue verifiche. Sono
rienze europee e mondiali, curano la formazione costante utilizzati tutti i tipi di competenze e di risorse, comprese
e la supervisione psicologica mirante all'inclusione so­ quelle dei ragazzi. Il lavoro si basa sul riconoscimento dei
ciale in tre aree della città di Napoli ad elevato tasso di loro saperi, della loro lingua e del contesto antropologi­
dispersione scolastica: Quartieri Spagnoli, S. Giovan­ co-culturale; i percorsi didattici e formativi sono costrui­
ni/Ponticelli, Soccavo. ti tenendo conto delle esigenze e delle competenze per la
Rivolto inizialmente a ultratredicenni inadempienti vita �e cosiddette life skills), degli orari e delle attività
dell'obbligo (dropou�, oggi, in seguito alla legge sull'ele­ necessarie. Importante è la didattica di laboratorio: mu­
vamento dell'obbligo scolastico, tocca un'utenza più am­ sica, arte, sport, recitazione, video, foto, informatica, espe­
pia. Un centinaio di alunni, selezionati dagli elenchi dei rienze di lavoro protetto. I docenti-educatori spingono ad
Servizi Sociali ed autonomamente scelti dai docenti, so­ esplicitare i conflitti, a condividerli e, quando necessario,
no guidati all'assolvimento dell'obbligo. Molti hanno la­ accanto ad un lavoro costante con la famiglia, creano con­
sciato la scuola in seguito a ripetute bocciature, spesso tatti che mirano ad un'azione educativa personalizzata.

intendono diverse forme di uova Compagnia di Canto Po­ e questo è l'errore iniziale di
identità. polare, la tarantella, Moscato e Chance - anche attraverso l'as­
Il primo contatto culturale Gragnaniello, Carosone, Muro­ sunzione demagogica del lin­
deve avvenire con la lingua rea­ lo, magari la sceneggiata. Ai ra­ guaggio dei ragazzi: parliamo
le dei ragazzi e della loro comu­ gazzi e ai loro genitori que­ come loro, senza creare lo spa-
nità. Il tentativo è quello di co­ st'enciclopedia è quasi del tutto zio della differenza. È un feno­
struire un punto di contatto, un sconosciuta. meno ricorrente nella relazione,
luogo dove sperimentare una Il dialetto va quindi cono­ che è stato definito "andare a ri­
"lingua creola". sciuto e riconosciuto per: morchio" e contro il quale si 203
·······································································································································································•··························································· ········································

LITALIANO COME LINGUA CREOLA


L'italiano
tra scuola e società
cerca sempre di sviluppare an­ importante riconoscere agli renze sporadiche, vaghe e in­
ticorpi. Un esempio: tutte le vol­ alunni il diritto al loro linguag­ coerenti tracce dell'italiano in­
te che è stata avanzata la pro­ gio/pensiero (e alla società il contrato a scuola, a cui sono af­
posta di un campo di lavoro sul­ dovere di accoglierlo), è altret­ fezionatissimi; hanno una pra­
la lingua delle canzoni dei tanto doveroso e necessario per tica linguistica di strada, un
neomelodici nel quartiere, il loro apprendere altri codici. La uso della lingua fortemente
tentativo è fallito: è un terreno padronanza della lingua come contestualizzato.
avvertito da loro come troppo necessità di uno strumento pla­ È il territorio dell' interlin­
basso, come non pertinente alla stico, adeguato alle necessità gua, dove c'è contatto tra lingue
scuola. della comunicazione sociale, di­ diverse, in cui c'è la dimensio­
Il problema del dialetto è il venta un'esigenza cli vita, una ne attiva e collaborativa del­
suo uso monolingue, che porta life skill. La literacy 4 diventa l'apprendimento. È importante
alla ghettizzazione. L'obiettivo è uno strumento per la cittadi­ nella pratica didattica tener
rendere questi ragazzi capaci di nanza attiva, un importante conto dei testi prodotti dai ra­
giocare anche fuori casa senza obiettivo didattico ed educativo, gazzi in questa hngua, ma evi­
sentirsi stranieri, soprattutto un terreno di valutazione della tare le cristallizzazioni e le fos­
pensando all'inevitabile mobili­ qualità ciel nostro lavoro. silizzazioni
tà delle loro vite. Scriveva Tullio Come insegnare gli altri co­ È riportato un esempio, ma
De Mauro su Il Corrjere ciel dici linguistici? La scelta è quel­ ce ne sono di diversi. Si riferi­
Mezzogiorno del 21 marzo 2000: la che porta anche fuori dall'au­ sce a uno dei ragazzi "linguisti­
la - nella strada - e a usare camente inguaiati" di Chance.
"Il bilinguismo non è di per ogni situazione come specifico Si parla - senza volgarità - di
sé un dato negativo, anzi è da contesto di apprendimento. L'e­ donne, anzi cli una bella donna
considerarsi una risorsa. In spressione maestri cli strada as­ che è passata per strada (poi si
una delle ultime indagini sume un significato più ampio è parlato anche cli A una pas­
comparative internazionali ci dell'icona in cui è forse confina­ sante...).
si è accorti che il possesso di ta. Ogni luogo diventa un'occa­
una lingua diversa da quella sione cli apprendimento lingui­ "Prufessò, teneva tutt' 'e co­
impiegata a scuola non cor­ stico, cli apprendimento di un se cu' essa... " (professore,
rela negativamente con il codice e di tutti i suoi registri. non le mancava proprio nul­
profitto scolastico. Il proble­ L'apprendimento si manifesta la...)
ma è piuttosto il monolingui­ come frutto cli una necessità co­ [Lo invitiamo a parlare ita­
smo dialettale, il cui rischio è municativa. Lo spaesamento dei liano.]
l'autoghettizzazione e l'isola­ ragazzi rispetto al loro ambien­ "E no, prufessò, io quanno
mento culturale". te culturale e comunicativo è al parlo 'e femmene parlo na­
contempo un'ambizione e uno pulitano".
strumento didattico; esso rivela [Con lo stesso ragazzo in au­
IJ la necessità di un allargamento
dell'aula come ambiente di ap­
la computer. Racconta che
ha fatto un'intervista per la
prendimento.
3. Il dialetto non è ovviamente
televisione.]
"Prufessò, jJ computer m'è
La strada, le
l'unica lingua dei ragazzi. Gli servito. Quando mi hanno
''visite", lo sport...
alunni sono già esposti all'ita­ fatto l'fotervjsta io m'aggio
L'educazione linguistica deve liano nella loro vita quotidiana, pigliato due - tre verbi eia
andare oltre la prospettiva del­ hanno già dei "maestri " e da dentro il computer" (ho uti­
la semplice alfabetizzazione e, questi non si può prescindere. lizzato alcuni verbi che ho
nel quadro delineato della co­ Conoscono l'italiano soprat­ appreso utilizzando il com­
municazione, diventa uno dei tutto attraverso le TV, le radio puter).
principali campi della forma­ e i giornali di quartiere, le can­
zione della cittadinanza attiva zoni dei neomelodici spesso no­ Il ruolo degli insegnanti - e
(obiettivo che affianca il biso­ ti solo in poche strade, il lin­ non solo del professore di ita­
gno strumentale dei codici). guaggio di polizia e tribunali. liano - è quello cli tramite lin­
204 Chance è un'interfaccia. Se è Hanno soprattutto delle infe- guistico. I professori riprendo-
··········································································································································································································································· ................ . . ........... '
L'italiano
tra scuola e società

no e ripropongono in maniera
più formale la lingua in cui il
no incontenibili e, letteralmen­
te, si stancano a scrivere). Va­ IJ
ragazzo si esprime, svolgono lorizzano tutte le loro inferenze
un'opera di tutoring grazie alla (partendo sempre dalle loro
5.
esperienze e dalle loro seman­
Oralità, dialetto,
quale il ragazzo è aiutato a com­
pletare quello che vuole dire, a tiche, costruendo ponti etimo­
coralità
tradurre qualche espressione, e logici tra i significati) e soprat­ È un azzardo definire, in manie­
costituiscono un modello po­ tutto si pongono come esperti ra scientifica, la cultura di que­
nendosi come esperti di lingua di fronte a novizi, illustrando le sti alunni come una cultura ad
di fronte a un novizio. Sono pre­ strategie della comprensione e oralità primaria, ma è possibile
si in considerazione, di solito, della produzione testuale. confidare nella sensazione che
tutti i registri a seconda dei Per ricorrere alla formula questa espressione crea. L'orali­
contesti e ci si muove sempre vigotskyana, i docenti si carat� tà ha delle conseguenze per
con attenzione nell'area di svi­ terizzano come esperti dello quanto riguarda la comunicazio­
luppo prossima delle capacità "sviluppo prossimale" di ogni ne tra professori e alunni.
comunicative dell'alunno (che singolo individuo; l'apprendi­ È necessario fare un passo
non si riducono a quelle lingui­ mento nasce se questo lavoro indietro, verso un paradosso,
stiche). funziona. Abbiamo di fronte non solo di Chance, ma di tutta
non lo studente astratto di un la scuola che è il regno dell'ora­
modello, per il quale un siste­ lità, rria di un'oralità che è figlia
IJ ma presuppone un livello di
partenza all'interno di uno
della stampa. La nostra scuola,
la scuola della rivoluzione del li­
standard, ma tanti soggetti con bro, è stata costruita intorno al­
4. storie, anche scolastiche, diver­ la vista non intorno all'orecchio:
Lingua e se e quindi livelli di partenza carte geografiche, carte storiche,
spaesamento: diversi: i percorsi di apprendi­ esperimenti, artefatti cognitivi
la lezione in aula
mento nascono dai loro livelli su cui la scuola si è organizzata
Potrebbe sembrare strano, ma reali. da Gutenberg in poi. La voce (il
forse le difficoltà maggiori si ri­ A degli alfabetizzati sem­ professore che parla come un li­
scontrano nelle lezioni in aula, brerà impossibile, ma la prima bro stampato) era al servizio di
quando le lingue delle discipli­ fatica testuale è quella di rico­ questa impostazione. Nella dis­
ne, non solo quindi la lingua struire la cronologia e la causa­ abitudine alla presenza e all'im­
dell'italiano, non possono ba­ lità degli avvenimenti, anche di portanza della lettura e della
nalizzarsi e devono mantenere quelli personali. Lo scaffolding scrittura (e delle abilità a loro
la loro codificazione. La distan­ (l'impalcatura di supporto) tra connesse), sopravvive la voce
za tra le lingue (e le relative alunni e docente è l'unica stra­ del docente come unico medium
formae mentis) del docente e da per costruire insieme un si­ del processo di insegnamen­
degli alunni diventa silenzio. stema linguistico condiviso to/apprendimento. Il paradosso
La struttura della lezione (creolo?). sta nel fatto che così facendo,
tradizionale, quella frontale, Questo lavoro non può esse­ nello stesso tempo, si delegitti­
deve essere articolata per co­ re eliminato soprattutto nel ma il setting ancora fondamen­
struire un ponte tra ragazzi e supporto alla produzione scrit­ tale della scuola "tradizionale" e
docenti. Al docente conduttore ta. Le difficoltà dell'insegna­ non si crea un ambiente ade­
si affiancano i docenti tutor e mento non nascono solo dalla guato alle nuove forme dell'ora­
facilitatori, i quali hanno il semplice ignoranza dei ragazzi lità (per non dire della scrittura
compito di contenere l'ansia o dalla povertà linguistica, ma e della multimedialità).
dei ragazzi di fronte alla fatica dalla difficoltà di comunicazio­ Chance ha il vantaggio di
psicologica dell'attenzione, del­ ne tra due diverse forme di lin­ avere a che fare con un'utenza
la comprensione e della produ­ guaggio/pensiero. giustamente brutale nella valu­
zione. Impediscono le reazioni Si ritorna, così, al problema tazione del lavoro, che distrug­
al fallimento, contengono i ra­ dell'oralità. ge l'autoreferenzialità o le il­
gazzi nei banchi e li supporta­ lusioni: sono ragazzi per i qua­
no nella fatica fisica (molti so- li il re è fortunatamente sempre 205
.......... ............ ....................................................... ..............................................

LITALIANO COME LINGUA CREOLA


L'italiano
tra scuola e società

nudo: "non la portare per le lun­ zioni di Clotilde Pontecorvo: nicazione è diretta ad un preesi­
ghe" è l'apostrofe più frequen­ stente fine moralistico, e spesso i
te. Il gioco della scuola - far fin­ "In genere, nell'impostazione "bravo!" di incoraggiamento sot­
ta di essere sani - non è con­ del discorso in classe, vige, da tolineano le affermazioni conso­
sentito. parte dell'insegnante, la rego­ nanti coi principi del docente.
ella logica della relazjone, la della tàpletta: l'I.R.F. (Inizio Nell'oralità la comunicazione
nel tentativo di creare un am­ dell'insegnante, Risposta del­ non è fatta solo di parole, ma di
biente comunicativo, si è co­ l'allievo, Follow up dell'inse­ gesti ed intonazione, che non so­
stretti ad alcune forme di comu­ gnante) o l'I.R.E. (Inizio, Ri­ no suppellettili del significato,
nicazione, poco canoniche nella sposta, Evaluation). In en­ ma esse stesse significato. L'in­
pratica scolastica, come la con­ trambi i casi, a differenza di tonazione è una caratteristica
versazjone, la confidenza, la quanto avviene nelle conver­ ineliminabile della lingua parla­
chjacchierata, il pettegolezzo ad­ sazionj ordfoaàe, i criteri di ta, che si rischia di perdere dal
dirittura. el contesto di una cul­ pertinenza discorsiva non so­ parlato allo scritto e anche dal
tura orale il pettegolezzo ha il no dominati dall'enunciato parlato reale a quello mimato
valore di una narrazione comu­ immediatamente precedente, sulle forme della scrittura. La
ne, che si diffonde e sedimenta quanto piuttosto dall'insieme perdita dell'intonazione ha con­
nel gruppo, ma è anche espres­ complesso definito dall'insie­ seguenze gravi: essa non veicola
sione e conferma delle norme me degli obiettivi didattici. solo informazioni paralinguisti­
morali della comunità; è una for­ Inoltre, in entrambi i modelli che, bensì è connessa alla tra­
ma di memoria sociale, rappre­ a tripletta, funziona una spe­ smissione stessa del contenuto
senta il tessersi di una rete di co­ cie di ricompensa behaviori­ dell'enunciato e può offrire un
noscenze in comune fra narrato­ stica: vengono premiati solo mezzo insostituibile di identifi­
ri e ascoltatori in una forma tra gli spunti che presentano una cazione.
l'altro circolare. coerenza con il quadro prede­ Stare dietro la cattedra, in
È la conversazfone la forma finito. Si alimenta il gioco del­ questi momenti, è impossibile,
principale della comunicazione, la scuola: bisogna dire quello perché il corpo, e non solo la vo­
una delle forme in cui si deve che l'insegnante si aspetta e ce, deve mettersi in relazione. I
sviluppare la nostra capacità al­ dirlo solo nella sua lingua; si ragazzi non ascoltano solo le pa­
l'ascolto attivo. Chance è una ignora che la conversazione role, i testi sono riferiti fisica­
conversazione infinita. Si tratta quotidiana è un genere lette­ mente alle persone enuncianti, i
di rapportarsi ad una cultura con rario a sé, non riducibile al­ loro occhi scrutano il corpo del­
i tratti antropologici dell'oralità l'ordine della narrazione, so­ l'insegnante alla ricerca dei se­
primaria. Un sistema retorico di­ prattutto quella scritta". gni di credibilità.
verso dal nostro. I professori de­ Un problema, nella comuni­
vono mettersi in gioco nel loro C'è, in queste impostazioni, cazione, è l'inclinazione alla co­
sistema teatrale. un po' di socratismo fasullo: pri­ erenza e all'autoreferenzialità
Si passa metà del tempo a ma si mette la risposta nella te­ della parola, altri messaggi pos­
conversare coi ragazzi, ma non sta dei ragazzi, poi si fa finta che sono essere rumore. Le loro pa­
si riflette mai su questo tempo e siano loro a partorirla. role vengono ascoltate e lette con
come, su quali territori, può di­ Invece di controllare il turno il metro della correttezza lessica­
ventare una risorsa didattica. di parola e di dare un feedback le e argomentativa, riproponen­
L'attenzione alla dimensione del­ valutativo degli interventi dei do un atteggiamento frontale giu­
la conversazione può favorire ragazzi nella conversazione, ci è sto/sbagliato. Si tratta invece di
una didattica costruttiva e co­ richiesto di sostituire le valuta­ accettare i loro modi e di intera­
operativa. Il tentativo è di utiliz­ zioni con ripetizioni o riformu­ gire costruendo modelli diversi.
zare questa didattica secondo lazioni, oltre che riprodurre del­ L'abitudine al criterio dell'origi­
l'impostazione dell'etnometodo­ le domande contingenti, cioè se­ nalità impedisce di accettare che
logia e di sradicarla dalle forme manticamente connesse ai turni i ragazzi abbiano un punto di vi­
di pseudocomunicazione in cui è precedenti. sta corale (tipico della comunità)
spesso ridotta nella pratica sco­ Anche nel circle time, che e non individuale. Nella cultura
lastica. Sono riprese, citandole vorrebbe essere una forma di orale non c'è l'autore, per cui tut­
206 liberamente, alcune considera- conversazione rigorosa, la comu- to è riportato sempre non ad un
L'italiano
tra scuola e società

altro punto di vista ma al proprio della lettura come capacità di all'attenzione.


giudizio che coincide con quello decifrare le parole e la lettura Inoltre, rinforzati da alcune
della comunità di appartenenza. come comprensione del signifi­ suggestioni che derivano dalla
Sono abitudini linguistiche, cato di un testo. riflessione su Vigotsky, duran­
pensiero-linguaggio lontani dal A Chance i due casi sono te il processo di correzione, i
nostro pensiero-linguaggio. In compresenti. Nel primo caso la ragazzi vengono spinti a dise­
queste differenze c'è molto delle cultura orale spinge i ragazzi ad gnare e a dipingere le parole
nostre incomprensioni e delle un'identificazione stretta suo­ corrette dei loro errori più fre­
nostre difficoltà e molte volte i no/lettere, che porta - viste le quenti, attaccandole poi ai mu­
ragazzi sono diffidenti della no­ differenti strade per il significa­ ri dell'aula affinché diventino
stra parola; la rifiutano come un to - ad una scrittura che non ri­ uno strumento per l'autocorre­
modo per farli fessi (la voltiamo esce a separare le unità foniche zione.
e la giriamo per avere sempre percepite: da qui l'ignoranza Il computer aiuta in manie­
ragione noi). È singolare come in dell'apostrofo, la trascrizione in ra decisiva: non solo attraverso
un contesto così fortemente blocco di parole differenti, la Word (il segno rosso li stimola
"orale" è proprio la parola del do­ confusione di suoni simili, per a chiedersi perché hanno sba­
cente che desta diffidenza, pro­ non parlare delle difficoltà che gliato, in maniera molto più po­
voca resistenza. Spesso è neces­ nascono dagli errori dei dialet­ tente dei segni di correzione
sario accompagnare il discorso talismi. sui fogli), ma anche attraverso
con giuramenti alle loro richie­ Manca nella cultura dei ra­ WordArt: il primo, automatico,
ste: "e giura!", o con formule ("da gazzi l'abitudine alla visione atteggiamento è quello di ini­
uomo a uomo", ma suona meglio delle parole: la correzione degli birne l'uso perché si distraggo­
in napoletano: 'a omme!). Qual­ errori più frequenti viene fatta no; in realtà la voglia di scrive­
che volta le parole sono suggel­ attraverso il disegno e la pittu­ re "disegnando le parole" (il lo­
late con una stretta di mano. Na­ ra della parola o del pezzo di ro nome innanzi tutto, quello
turalmente questa è un'arte che frase corretto. Un esercizio in del ragazzo - questa scrittura è
anche i professori imparano a ri­ questa direzione, che dà sem­ solo femminile - e poi amore,
usare nei loro confronti. pre buoni risultati, è quello del­ amore, amore... ) contiene un
la scrittura fatta a partire da pa­ grande potenziale di apprendi­
role ritagliate dai giornali (pos­ mento.
sibilmente colorati): i ragazzi Il computer produce un am­
[J pescano una parola da una sca­ biente collaborativo favorendo
tola e, secondo le loro compe­ domande continue da parte dei
6. tenze, sono costretti a costruire ragazzi e risposte esemplari da
La lettura:
frasi, sempre più complesse, co­ parte dei docenti; favorisce,
alfabetizzazione e
me immagini. inoltre, una collaborazione oriz­
comprensione
L'esperienza ha dimostrato zontale tra ragazzi esperti e ra­
Bisogna distinguere tra una di­ che in questo lavoro la manua­ gazzi novizi, sul piano della
mensione puramente tecnica lità li spinge alla produzione e scrittura e dell'uso del mezzo.

1
li testo che qui si presenta è frutto della riflessione sulla pratica ce sono: Carlo Falco, Francesca Magliulo, Fiammetta J\llangano, Pao­
dell'insegnamento della lingua italiana nel progetto "Chance - mo­ lo Monaco, Antonella Perito, Rosaria Savignano e il coordinatore
dulo Quartieri Spagnoli" (descritto nella finestra a p. 203). ella no­ Marco Rossi-Doria. La responsabilità della forma che questa rifles­
stra organizzazione didattica l'insegnamento della lingua è una pra­ sione assume è esclusivamente clell'autore.
tica di tutti i docenti, per almeno clue motivi: perché essa si estende 2
Per informazioni generali sul progetto Chance, cfr. "Età evoluti­
attraverso tutti i momenti della relazione con gli allievi, anche oltre va", 20 (2000): 85-125. È utile, attraverso un motore di ricerca, leg­
all'ora di italiano, e fuori dall'aula, per strada, in altri contesti; per­ gere i documenti e le interviste che ne parlano.
ché anche nei momenti programmati di insegnamento disciplinare, 3 A. Nuccetelli, Scrivi come mangi. La didattica dell'Italiano nei CTP,
il docente conduttore della lezione - il docente di italiano - è a f ­
Franco Angeli, Milano 2000.
fiancato dagli altri docenti che facilitano e mediano l'apprendimen­
to, collocati, per così dire, sul limite clell'area di sviluppo prossimo 4 Sulla literacy, ormai tradotta con "letteratismo", cfr. il rapporto
dei singoli ragazzi. Pertanto queste note riflettono il lavoro e il pen­ ALL (Aclult literacy e life ski/1s survey) dell'OECD, rintracciabile
siero di tutti i docenti, sono il tentativo cli riflettere su alcuni ele­ sul sito CEDE; cfr. anche "leO", 1/200 l. Una ricerca con i motori ri-
menti della nostra comunità cli pratica. I docenti ciel progetto Chan- sulterà molto interessante. 207

LITALIANO COME LINGUA CREOLA


Qua11lo durano
le parole nuooe.P
uanto durano i neologismi? nominata 2002, riporta ancora sia dico")è ancora usata, o basta an­
Q L'impressione generale è che il verbo sia il sostantivo derivato dare alla posta a spedire una let­
si tratti di parole che durano poco: (accompagnato solo quest'ultimo tera per posta celere, per accor­
hanno un successo iniziale a volte dall'etichetta disus.)? gersi, dal bollettino che è neces­
esplosivo, per un certo periodo li Rapallizzare è un buon esempio sario compilare, che tempistica è
leggiamo con frequenza nei gior­ dell'inattendibilità, a volte, dei vo­ viva e lotta insieme a noi; o anco­
nali, li sentiamo alla radio o alla te­ cabolari nell'attestare l'esistenza ra è sufficiente aver seguito l'ulti­
levisione, magari anche li usiamo in vita delle parole, ma al tempo ma campagna elettorale, e le rela­
nelle nostre conversazioni quoti­ stesso della fallacia della memo­ tive polemiche, per avere la cer­
diane, e poi... puff, scompaiono ria dei parlanti allo stesso fine: ta­ tezza della vitalità di desistenza.
così come erano comparsi. Al lora siamo convinti che una paro­ Saltuariamente le cronache ci in­
massimo restano, come reperti di la non esista, o sia un'invenzione formano che i pianisti, cioè i par­
un passato cronologicamente recente, magari di ieri o dell'altro lamentari che votano anche per il
prossimo, ma culturalmente ar­ ieri, e invece la parola esiste, solo collega dello scranno vicino, con­
caicissimo, nei vocabolari. che è usata in crocchi anche ben tinuano a darsi da fare, o che c'è
Un buon esempio è rapal/izza­ frequentati ma che noi non bazzi­ sempre qualcuno che non si di­
re, parola collegata all'urbanizza­ chiamo. mette ma, in attesa di tempi mi­
zione spinta con cui si può dete­ gliori, si autosospende.
riorare un luogo dai grandi pregi Per altri neologismi occorre in­
ambientali, quale è la cittadina li­
gure di Rapallo, citata dai vocabo­
lari dagli anni Ottanta. Non si trat­
H o iniziato, allora, a verificare
quanto sono ancora vivi i neo­
logismi degli ultimi anni, comin­
vece qualche indagine particolare,
per certificarne l'esistenza in vita.
È il caso di battuage, pseudofran­
ta di una parola puramente voca­ ciando da quelli del 1993-94 cen­ cesismo non diffusissimo che in­
bolaristica, quasi un'invenzione, siti nei miei Annali del lessico con­ dica "l'esercizio della prostituzio­
come credevo, ma una parola che temporaneo italiano del 1995. ne, con particolare riferimento a
tra gli anni Settanta e gli Ottanta Contro ogni mia aspettativa, il nu­ quella omosessuale", come im­
ha avuto una certa diffusione, so­ mero di neologismi del decennio propriamente l'avevo definito e
prattutto tra gli ambientalisti, co­ scorso che sono ancora piena­ che ora ritrovo, con utili precisa­
me documentavano i dizionari di mente in uso è alto. zioni semantiche e antropologi­
neologismi corredati di attestazio­ Non occorre fare verifiche par­ che, nel vocabolario gay pubblica­
ni. Ma quanti di voi l'hanno non ticolari, basta andare in farmacia to, con le spiegazioni dei lettori,
dico adoperata, ma anche solo per sapere che automedicazione nella versione on fine dell'"Espres­
sentita? E quanti la usano al gior­ ("terapia effettuata autonoma­ so"; o di mamma, debolmente in
no d'oggi, anche se lo Zingarelli, mente dal malato, assumendo far­ uso (l'ho trovato nel titolo del vo­
�08 nella sua ultimissima edizione de- maci senza la prescrizione del me- lume di Simona Argentieri, // pa-

Michele A. Cortelazzo I neologismi sono tanti, ma vivono poco


cortmic@unipd.it

dre materno da San Giuseppe ai fossero del tutto scomparse (mai sinonimo di party fine, questo sì
nuovi mammi) o di ce/odurismo, fidarsi della memoria del parlan­ neologismo che mi risulta scom­
impiegato, se non ho visto male, te!); la realtà è che novità fattuali parso).
prevalentemente da penne fem­ degli anni scorsi come, ad esem­
minili (ovviamente con atteggia­ pio, le intercettazioni ambientali
mento polemico). (cioè le registrazioni di colloqui in
ambienti chiusi o aperti, effettuate U na sorte analoga hanno avuto
altre parole, fra quelle citate:

D attestaz1on1
i quasi tutte le_ altre parole, le
s1 ricavano con
dalle forze di polizia su autorizza­
zione della magistratura), sono di­
ventate pratiche di routine che
after hours (utilizzato sempre più
in riferimento all'apertura serale
della borsa e sempre meno alle di­
una certa facilità; per es. nel "Cor­ non ci colpiscono più quando ne scoteche che aprono al mattino),
riere della Sera" troviamo, dagli sentiamo parlare, e così i loro no­ alleanza democratica (scomparso
inizi del 2000 ad oggi, 29 articoli mi. il movimento italiano, viene usato
che contengono il sintagma abu­ Da semplice parlante non mi per l'omonimo, e vittorioso, schie­
so di posizione dominante, 34 con ero accorto di un altro fatto: della ramento cileno), autocura (riferi­
after hours, 1O con intercettazio­ rapidità con cui i neologismi pos­ to, nel 2000, alla funzione che
ne ambientale, 11O con feconda­ sono modificare il loro significato. può avere il delirio secondo
zione assistita, 18 con autoso­ Naturalmente, non ho avuto biso­ Freud), berluschino (soprannome
spendersi, 15 con azionariato dif­ gno di accertamenti per verificare di Piersilvio Berlusconi e non più
fuso, e così via. Convengo che che chat fine fosse ancora in uso: "giovane seguace di Silvio Berlu­
non tutte queste parole risultano basta parlare con giovani o meno sconi").
ampiamente usate, ma proprio giovani per sapere che la pratica Insomma, alcuni neologismi sa­
questo fatto funge, a mio parere, di colloquiare elettronicamente ranno anche effimeri (anticristicità
da prova del loro buon insedia­ con interlocutori virtuali, cono­ era quasi un hapax nel 1993-94 e
mento nell'italiano; non vengono sciuti solo in rete, è una pratica non l'ho più visto usato), ma nella
più usate a ogni pie' sospinto, co­ diffusissima, e il suo nome pure. generalità dei casi, se vengono
me accade alle parole di moda, Però non avevo assolutamente utilizzati con continuità per un
ma si ricorre a loro, come a tutte fatto caso al fatto che chat fine certo periodo di tempo, restano
le altre parole della lingua, quan­ nel 1993-94, a tecnologia inter­ stabilmente nel magazzino della
do capita l'occasione, magari in nettiana ancora agli inizi, aveva un nostra lingua, dal quale ogni tan­
alternativa a sinonimi e perifrasi. altro significato, per quanto simi­ to qualche parlante li tira fuori, co­
Inoltre, sarò forse un cattivo os­ le, e cioè quello di "linea telefoni­ me si fa con tutte le parole della
servatore della lingua, ma prima di ca che permette di mettere in co­ lingua.
fare questa ricerca credevo che municazione più persone per con­
molte delle parole che ho citato versazioni di vario genere" (ed era 209
••••••
1.. , ••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••• ••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••• • • •

QUANTO DURANO LE PAROLE NUOVE?


La scuola impara
a parlare/li

Mettere
in relazione
Gabriele Fulgoni
ssmellon@atene. provi neia. parma. it

■ tati a prendere nota di ogni osservazione in qual­


che modo pertinente alla relazione del compagno.
li patto educativo esplicito è: costruire insieme (in­
1. duttivamente) la competenza necessaria per tene­
Le competenze pregresse re ad un pubblico una relazione orale di qualun­
e le consegne que natura.
Al momento di intraprendere l'attività che sarà de­


scritta, gli allievi (primo anno di scuola seconda­
ria, fine del primo quadrimestre) dispongono di
alcune competenze: sanno utilizzare una scheda
di lettura-scrittura (già usata anche per la proget­ 2.
tazione dei testi scritti) articolata in Dove (Sceno­
Le dinamiche
grafico - Geografico); Quando (Storico - Tempo del
racconto); Chi (Personaggi). Un allievo (A) viene invitato dall'insegnante alla
Hanno già svolto qualche attività di valutazione cattedra: inizia ad esporre la sua relazione. I com­
formativa utilizzando una griglia di autovaluta­ pagni - e l'insegnante che si è collocato in fondo
zione dello scritto. Perciò nella classe i concetti di alla classe - prendono appunti. Terminata la rela­
Lessico, Sintassi, Molfologia e Stile sono già stati zione passano ancora un paio di minuti di rifles­
oggetto di qualche riflessione, ancorché assai su­ sione, durante i quali tutti perfezionano le anno­
scettibil1 di rinforzi. tazioni. L'insegnante sceglie un allievo (B) affin­
Ogni allievo è invitato a leggere a casa un ro­ ché esponga le sue osservazioni, che vengono
manzo a sua scelta. Durante la lettura selezionerà sinteticamente raccolte alla lavagna da un compa­
nella scheda le informazioni essenziali (solo so­ gno (C) verbalizzatore. Viene invitato un secondo
stantivi ed aggettivi): ciò gli servirà come scaletta allievo (D) ad esporre le sue osservazioni, sempre
per fare alla classe una breve relazione orale. Sono verbalizzate. Poi, dando la parola a tutti coloro che
stati definiti alcuni vincoli: la relazione dovrà du­ alzano la mano, si passano in rassegna tutti i con­
rare tre minuti; non si dovranno fornire elementi tributi maturati nella classe: quando sono ricon­
di trama; lo scopo della comunicazione sarà di pro­ ducibili a categorie (indicatori) già conosciute, l'in­
muovere tra i compagni interesse per la lettura del segnante chiede a chi li ha proposti di categoriz­
romanzo, con argomentazioni anche di carattere zarli. Esempio:
tecnico. essuna indicazione viene fornita su co­
me condurre la relazione. Allievo: "Ha detto personaggio principale:
210 Durante l'esposizione tutti gli allievi sono invi- avrebbe dovuto dire protagonista"

Tra le pratiche di parlato, la relazione occupa


un posto speciale
La scuola impara
a parlare/li

Insegnante: "È vero! A quale indicatore è rife­ La spiegazione frontale dell'insegnante, teori­
ribile questa osservazione?" ca, che arriva a posteriori, si collega con le osser­
AJ}jevo: "Al lessico?" vazioni raccolte dalla classe, che faranno da col­
Insegnante: "Sì, bravo!" lante alla metacognizione e al metalinguaggio: gli
obiettivi principali di tutta l'attività.
Si organizza così alla lavagna un abbozzo di Il rinforzo di queste competenze si otterrà, con
griglia, in parte costituita dagli indicatori già no­ la stessa strategia sistematica di far attribuire ai
ti, in parte, per le osservazioni che attengono a rispettivi indicatori le osservazioni prodotte dagli
categorie sconosciute, da campi senza titolo, nei allievi. In questa fase è opportuno correggere e
quali si raggruppano i contributi tra loro simili. perfezionare il linguaggio tecnico, ad esempio cor­
In questa fase l'insegnante non esplicita giu­ reggere "tono" con "volume"; introdurre i concet­
dizi, né sulla relazione, né sulle valutazioni de­ ti di ritmo, di fluidità, di toni richiesti dall'anda­
gli allievi, ma si limita a prendere appunti e a mento sintattico... Si procederà quindi sistemati­
sollecitare sistematicamente la collocazione dei camente a lodare un uso appropriato di questa
vari contributi nella griglia. terminologia, o a sollecitare autocorrezioni a fron­
Quando tutti gli interventi liberi sono stati te di un linguaggio approssimativo. Con la stessa
ascoltati, interviene con la sua analisi, sia della strategia si perviene alla definizione di altri cam­
relazione, sia degli interventi degli allievi, vali­ pi relativi al Contenuto: Organjzzazjone, Comple­
dandone alcuni, scartandone altri, lodando i con­ tezza, Rjcchezza.
tributi più significativi e, se possibile, fornendo La griglia di valutazione è completata. Sarà uno
giustificazioni tecniche. Poiché gli allievi valuta­ strumento finalizzato all'acquisizione di abilità di
tori tendono all'inizio a limitarsi agli errori, una ascolto, focalizzando l'attenzione degli allievi se­
particolare cura viene posta nell'individuare lettivamente sugli aspetti richiamati dai vari indi­
elementi positivi della relazione analizzata, e nel catori e globalmente su tutto il processo. Solo in
sottolineare che ogni corretto processo di valu­ seconda battuta, confrontando il materiale sele­
tazione si articola su due versanti: il recupero ri­ zionato con i modelli già configurati (ancorché in
spetto alle difficoltà che ingenerano errori da continuo perfezionamento), gli allievi arriveranno
emendare, ed il rinforzo degli aspetti positivi a produrre la loro valutazione.
che, razionalizzati, diventeranno una risorsa, un


modello cui ispirarsi durante la preparazione
delle relazioni future. L'attività fin qui descritta
si ripete finché tutti gli allievi avranno sostenu­
to la loro prova.
Alla lavagna la griglia di osservazione-valu­
3.
I tempi e i voti
tazione, con il succedersi delle relazioni e delle
relative valutazioni, si arricchisce di contributi Tre minuti sono necessari per ogni relazione, altri
che orientano gli allievi nelle successive valuta­ dieci per la valutazione. In un'ora di lezione, quin­
zioni. Anche i campi senza titolo, cioè privi di in­ di, si possono ascoltare e commentare tre o quat­
dicatori, presentano numerose osservazioni, che tro relazioni. Tempi più lunghi occorrono all'ini­
sono state raggruppate per analogia. Ad esempio zio, quando la procedura è in fase sperimentale e
in un campo sono annotate: lo strumento di valutazione formativa deve ancora
essere definito. Con il succedersi delle relazioni e
- Ha usato un tono troppo basso. - Si è incep­ l'accumularsi di competenze valutative che perfe­
pato. - Ha fatto una pausa troppo lunga. - An­ zionano il modello da usare, i tempi necessari per
dava troppo svelto. - Si mangiava le parole. - l'attività tendono a ridursi, perché gli interventi
on faceva che ripetere "cioè"... - Ha lasciato dell'insegnante per orientare e sollecitare le auto­
una frase in sospeso. - Sembrava che leggesse... correzioni si rendono sempre meno necessari.
L'attività si ripete nell'arco del biennio altre
C'è abbastanza materiale prodotto dagli allie­ tre volte (una a quadrimestre). Ogni allievo rice­
vi, che già appartiene loro, per pervenire final­ verà, già in fase di preparazione, una copia in
mente alla successiva fase didattica: quella della bianco della griglia di valutazione scaturita dal
categorjzzazjone: "Tutto questo ha un nome tec­ lavoro pregresso. Dovrà impiegarla per la valuta­
nico: Prosodfa" 1• zione delle relazioni dei compagni, e soprattutto 211
�................................................................................................. ................................................................................................................................................................. .

LA SCUOLA IMPARA A PARLARE/li


La scuola impara
a parlare/li

gli servirà come riferimento per la propria pre­ fanno col tempo maturare negli allievi la consa­
parazione. pevolezza dei diversi livelli di competenza sin­
La stessa griglia è utilizzata dall'insegnante tattica e del cammino da percorrere per incre­
anche per l'attribuzione dei voti a ciascun allievo: mentare il proprio.
uno, pesante, per la relazione, che scaturisce dal­ ei quadrimestri successivi gli allievi matu­
la media dei voti attribuiti ad ogni indicatore; due rano capacità di analisi sempre più sofisticate,
per le valutazioni cui ogni allievo è chiamato nel­ che si traducono in relazioni sempre più efficaci.
l'arco dell'attività. Altri elementi sulle capacità di


ascolto e di valutazione degli allievi si traggono
dalle osservazioni libere che seguono, e consen­
tono all'insegnante di perfezionare i voti sulle va­
lutazioni.
5.
Alcune riflessioni

■ Alla griglia si perviene attraverso operazioni co­


gnitive di associazione e categorizzazione. Con la
reiterazione dell'attività, quando la griglia diven­
4. ta pienamente operativa, le categorie-indicatori
I problemi più diffusi
sono già acquisite: le successive operazioni co­
La difficoltà più avvertita dai ragazzi, connessa gnitive richieste ed intenzionalmente sollecitate
con la formalizzazione della relazione - in catte­ sono di selezione e di catalogazione di tutte le os­
dra, davanti alla classe: tutti scrivono, pronti a co­ servazioni pertinenti. Lo scopo è quello di creare
gliere ogni minimo errore del relatore - è sicura­ ordinati archivi mentali, nei quali le categorie so­
mente l'emotività. È pur vero che, nonostante il no sempre più chiare, sperimentate, continua­
fortissimo impatto emotivo, nessun allievo, nem­ mente arricchite di esemplificazioni. A tal fine è
meno il più fragile, si è mai bloccato. Le relative utile far tenere agli allievi un quaderno a fogli mo­
riflessioni a posteriori hanno lo scopo di far emer­ bili, articolato per sezioni, una per ogni indicatore
gere alcune strategie per fronteggiare il proble­ attivato, nel quale vengono collezionate le osser­
ma: l'uso del registratore in fase di preparazione, vazioni che l'insegnante ha via via validato.
la simulazione con un pubblico di compagni, frec­ Poiché queste sezioni-indicatori-categorie del
ce e numeri progressivi sulla scaletta. E soprat­ quaderno raggruppano concetti tra di loro analo­
tutto l'allenamento: l'emozione si vince speri­ ghi, anche altri concetti non pilotati intenzional­
mentandosi, ripetendo nel tempo l'attività. A que­ mente dall'insegnante, talora già posseduti ma
sto scopo è utile rendere gradualmente l'impatto confusamente, tendono con il tempo ad ordinarsi
emotivo più forte, ad esempio con l'introduzione per associazione nella mente dell'allievo.
della videocamera, invitando pubblico, ecc. È appena il caso di ricordare che le capacità di
Un altro problema per gran parte degli alun­ valutazione-autovalutazione sono competenze al­
ni, che utilizzano una scaletta nella quale com­ te, normalmente dichiarate nei piani di lavoro de­
paiono (questa la consegna) solamente sostanti­ gli insegnanti come obiettivi da perseguire. In
vi e aggettivi, è l'iniziale tendenza a confezionare quanto obiettivi, quindi, devono essere verificabi­
una serie di periodi nominali, a leggere cioè i da­ li, misurabili, grazie ad attività coerenti.
ti così come sono stati raccolti nella scheda di let­ Riflettendo sul fatto che ogni processo di ap­
tura. Il recupero va perseguito su due livelli, quel­ prendimento si avvale di operazioni cognitive ti­
lo dei connettivi sintattici e quello relativo all'or­ piche del processo di valutazione, puntare ad una
ganizzazione dei dati: spesso le informazioni che competenza valutativa significa potenziare l'ap­
l'autore dà diluite nel testo, lette nella stessa se­ prendimento attraverso la consapevolezza del
quenza con cui sono state raccolte dal lettore, ap­ processo.
paiono disordinate. Ad esempio tratti fisici dei
personaggi vengono mescolati a caratteri psico­
logici o a ruoli da questi ricoperti nella storia. Si
evidenzia così la necessità di una lettura ragio­ 1
li termine è applicato in un'accezione un po' estesa rispetto all'u­
nata e pianificata della scaletta. Le riflessioni re- so dei linguisti; d'altra parte non si può appesantire la griglia con
212 lative a queste problematiche, sempre condivise, troppe distinzioni.
·············································································································································································· ·········· ········································································•·······
La scuola impara
a parlare/li

ai colloqui d'esame
Vittoria Sofia
vitsofi@tin.it

Il partecipanti sono gli studenti e il docente; le in­


formazioni sono note al relatore e nuove (in par­
te) per il docente e per gli altri studenti; c'è con­
1. sapevolezza degli scopi: docente e compagni so­
Il punto di partenza
no il punto di riferimento principale della
L'esperienza didattica che presento si snoda nel comunicazione perché non è prevista una valu­
triennio in un Istituto Tecnico della provincia di tazione con un voto della prova.
Verona. Riguarda una delle forme del parlato sul­ Per quanto attiene al modo, cioè all'organiz­
la quale ho lavorato con maggiore sistematicità: zazione linguistica del discorso, le strategie dis­
il parlato pianificato. corsive prevalenti sono: narrazione di una trama
Il percorso prende avvio nei primi giorni del­ / intreccio, spiegazione e argomentazione; la
la terza con la richiesta di presentare ai compa­ struttura è monologica; il mezzo è una comuni­
gni, a partire da una scheda, un libro letto du­ cazione orale sulla base di una scaletta scritta; il
rante l'estate. Durata dell'intervento: 5-6 minu­ registro è formale. La situazione si configura,
ti. Sono in genere necessarie quattro o cinque quindi, come un monologo espositivo, seguito,
ore di lezione, facilmente gestibili nelle settima­ in alcuni casi, da una breve fase dialogica.
ne iniziali dell'anno scolastico, per completare la Alla fine della relazione, ogni studente riceve
presentazione delle relazioni. un questionario di osservazione del proprio par­
Si crea questa situazione comunicativa: lo lato2 da compilare rapidamente (al più tardi nel
studente fa la sua relazione dalla cattedra; i com­ pomeriggio). Quando l'intera classe ha relaziona­
pagni ascoltano, osservano, prendono qualche to, basandosi sui questionari compilati indivi­
appunto: annotano titoli e autori che sembrano dualmente e sulle osservazioni degli studenti, si
loro interessanti in vista della costituzione di un discute.
possibile elenco di libri da leggere; pongono L'attenzione è posta sui libri presentati e sul­
qualche domanda alla fine della presentazione. le caratteristiche generali ed individuali del par­
È la situazione dell' esposjzione, descrivibile ri­ lato. Conclusa la discussione, si chiede ad ogni
correndo ai parametri di Halliday 1 • studente di osservare il proprio parlato e di fis­
Per quanto concerne il campo, cioè il tipo di sare degli obiettivi da raggiungere alla fine del­
azione sociale nel quale è inserito il discorso, si l'anno: gli si chiede di ripensare la propria rela­
tratta dell'esposizione di un lavoro curato perso­ zione, attraverso la domanda: che cosa cambiere­
nalmente dallo studente. sti se tu dovessi rifare la relazione? Si crea una
Per quanto attiene al tenore, cioè alle relazio­ "lista delle parole proibite" in classe (pratica­
ni di ruolo dei partecipanti alla comunicazione, i mente, òoè, diciamo, cosa, fare ...), una lista aper- 213

LA SCUOLA IMPARA A PARLARE/li


L'italiano
tra scuola e società
ta a cui, durante l'anno scolastico, verranno ag­ stuali più dettagliati: un percorso di letture; mes­
giunte progressivamente altre espressioni. sa a fuoco di un libro specifico; indicazione di un
I quaderni degli studenti - nei quali si apre criterio organizzatore (stesura di una classifica);
una apposita sezione dedicata al parlato - regi­ argomentazione di giustificazione del criterio e
strano alcuni esiti: dell'ordine di presentazione dei libri.
Il tempo a disposizione della relazione viene
Classe III aumentato a 1 O minuti e si dà una valutazione
della prova. Inoltre, si registrano le relazioni per
Davide: ovviare alla difficoltà di "ricostruire" il testo ora­
... Per parlare ho cercato di ripetere mental­ le e permettere ad ogni studente di avere a di­
mente ciò che avrei detto e immaginavo il sposizione un proprio testo orale.
giorno in cui avrei descritto alla mia classe i L'attenzione degli studenti e l'osservazione
libri letti durante il periodo estivo. del parlato si fanno più precise, come è possibile
Quando mi sono seduto alla cattedra ho pro­ ricavare dalle note seguenti:
vato agitazione in quanto parlare direttamen­
te davanti a quasi trenta persone non avviene Classe IV
sempre.
Se dovessi rifare la relazione aggiungerei il Elisa:
motivo per cui ho scelto quella parte del libro ... A dire la verità, non ho preparato la mia re­
che ho deciso di riassumere; inoltre, prepare­ lazione come avrei dovuto fare, cioè non mi
rei una frase per concludere la relazione. sono soffermata a rileggerla più volte, ripeter­
Per quanto riguarda il modo di esprimermi la a voce alta, anzi ho cercato un po' di im­
cercherei di essere più libero rispetto a quello provvisare perché, non avendo una trama ben
che ho scritto. Infatti ripetevo semplicemente precisa, ma un insieme di dati storici, biogra­
le stesse parole scritte sulla relazione e facil­ fie, descrizioni, narrazioni varie, tutto poteva
mente mi perdevo nel discorso. essere importante come tutto si ricollegava al­
Per quest'anno mi pongo due obiettivi. Il pri­ lo stesso tema: i campi di concentramento, i
mo è quello di costruire più correttamente la deportati di guerra e le violenze inferte loro.
frase e quindi di formulare un discorso logico Quando mi sono alzata per dirigermi alla cat­
e fluido. Un altro è quello di riuscire ad essere tedra, l'agitazione ha cominciato ad assalirmi.
più spontaneo nel mio parlare. ... Mi sono seduta e con voce tremula ho iniziato
la relazione [...]
Sùnonetta: Se potessi rifare la relazione credo che ripor­
... Durante la relazione mi sentivo molto a dis­ terei qualche passo significativo dei libri, poi
agio, infatti non ho quasi mai guardato i miei aggiungerei la classificazione personale. Nella
compagni, anzi ho guardato molto spesso i maniera di parlare cercherei di evitare lo stra­
miei fogli. Anche se avevo sotto gli occhi la re­ scicamento del suono che precede una frase
lazione che mi ero preparata non sono riusci­ che sto pensando in quel momento.
ta ad esporla per intero quindi se dovessi ri­
farla cambierei quasi tutto, cioè farei un pa­ COME HO PARLATO
norama delle trame di tutti i libri, o almeno - Spontaneamente, quando mi sembrava di
accennare di cosa trattano, esporrei il mio me­ avere ancora qualcosa da dire
todo di classificazione, leggerei un passo del - ho guardato qualche volta i miei compagni
libro, dovrei cercare di concludere la mia re­ - ho considerato il parlare un po' faticoso
lazione e cercherei di guardare i miei compa­ - sono stata concisa e forse mi sono anche ri-
gni. petuta per avere il tempo di pensare
Un'ultima cosa che cambierei è il mio parlato - ho cercato un linguaggio più tecnico e cor­
perché ho parlato troppo velocemente e con ri­ retto
petizioni. - credo di essere stata abbastanza corretta an­
che nella costruzione delle frasi
La situazione comunicativa iniziale si ripro­ - non sono stata molto soddisfatta della mia
duce con poche variazioni nelle classi successi- esposizione
214 ve. Si introducono nella relazione parametri te- - se potessi migliorare: eliminerei gli interca-
L'italiano
tra scuola e società

lari, cercherei più emozioni, cercherei di at­ Classe IV


tirare l'interesse degli ascoltatori
• Costruzione di un primo modello di relazione
OBIETTIVI orale.
- Una più chiara esposizione dell'argomento • Intervento su tratti prosodici: intonazione.
- Evitare lo strascicamento dei suoni, ma dare • Intervento su tratti linguistici: aumento di co­
una interessante intonazione che faciliti l'a­ esione testuale (dalla paratassi alla ipotassi);
scolto introduzione di segnali discorsivi demarcati­
- Essere più corretta e concisa vi delle svolte del discorso: attacco, conclusio­
ne, introduzione di una strategia (adesso leg­
Dalla discussione si sviluppano due percorsi gerò un passo...).
didattici: uno legato alla lettura, l'altro di atten­ • Intervento - attraverso l'ascolto di buoni mo­
zione al parlato; qui mi soffermo brevemente sul delli di parlanti - sulla variabilità diatopica (il
secondo. parlato degli studenti è influenzato dalle di­
verse zone di residenza e dalla varietà regio­
nale veneta).

Il ella pratica vi sono varie situazioni in cui si


ascolta attentamente un buon lettore o un buon
oratore. Senza confondere lettura e parlato, si può
2. immaginare facilmente che le abilità linguistiche
Gli interventi didattici interagiscono e come saper ascoltare sia fonda­
espliciti e impliciti mentale per imparare a parlare.
Dopo aver messo a fuoco i macro-tratti situazio­ Sono pertanto interventi indiretti sul parlato
nali che caratterizzano il parlato3 (il mezzo foni­ alcuni contesti di ascolto attivo: Carmelo Bene o
co acustico, il contesto extralinguistico, la com­ Vittorio Sermonti lettori della Commedfa; lezioni
presenza di parlante ed interlocutori), si analiz­ di approfondimento con l'intervento di parlanti
zano alcuni dei loro corrispondenti linguistici. non veneti; qualche vecchia Cartolina di Andrea
Barbato (e, non nascondo, anche per motivi affet­
Classe III tivi ed etici: quei cinque minuti di parlato misu­
rato mi sono sempre sembrati un raro, inegua­
• Si ascoltano e osservano esempi di parlato (te­ gliabile, esempio di civile conversazione politica;
stualità, strategie espositive). un parlare che diviene un rimpianto nell'attuale
• L'insegnante interviene su alcuni tratti proso­ esibito vociare). Un modello (sicuramente meno
dici: le pause (pause "vuote", di silenzio, e efficace) è anche l'insegnante che, all'inizio del­
pause "piene" del tipo ehm o di allungamento l'anno scolastico in classe IV e V, presenta il pro­
di una vocale finale), ad evitare trascinamen­ prio itinerario di lettura.
ti di suoni; l'attenzione all'interlocutore (con­
tatto visivo).
• Vengono osservate e annotate alcune strate­ Classe V
gie di autoriparazione: le autocorrezioni ( vo­
levo dire, insomma, ...), la parafrasi con rifor­ • Costruzione di un secondo modello cli relazio­
mulazione parziale o totale del proprio enun­ ne orale (relazione aperta a diversi ambiti di­
ciato (diciamo, cioè, ...), le particelle modali sciplinari).
(praticamente, diciamo, ...), chiamate anche • Intervento su tratti prosodici: intonazione, en­
intercalari. fasi.
• L'insegnante interviene su alcuni tratti lin­ • Intervento su tratti linguistici: riduzione del­
guistici: riduzione della frammentarietà del la genericità di espressione, uso di un lessico
discorso, eliminazione delle particelle modali. settoriale.
• Elementi di testualità osservati e comparati • Esplorazione - attraverso buoni modelli di
sono: l'attacco, le interruzioni del discorso, i parlanti - della variabilità diafasica.
cambiamenti di tema, la conclusione del dis­ • Attenzione ad alcuni tratti del parlato conver­
corso. sazionale. 215

LA SCUOLA IMPARA A PARLARE/li


___ L'italiano
tra scuola e società
• Progetto uovo Esame di Stato 2000: breve bili osservate è sempre il modo in cui è prodot­
modulo sulla comunicazione con esercitazio­ to il discorso), sia nelle discussioni in classe;
ni di piccolo gruppo; come redigere una sca­ • una accresciuta capacità di cogliere i giochi
letta o uno schema/mappa; come esporre l'ar­ linguistici (anche non intenzionali) e di gode­
gomento a scelta personale. re dei lapsus (soprattutto di quelli dell'inse­
gnante);
Durante l'anno scolastico, il parlato pianifi­ • una accresciuta disponibilità all'ascolto;
cato viene esercitato: in brevi giochi/esercizi in • una maggiore attenzione alla lettura espressiva.
classe; in alcune interrogazioni (basate sulla bre­
ve esposizione di approfondimenti o di attività); I cambiamenti nel parlato pianificato degli
infine, negli interventi di apertura delle discus­ studenti sono documentati da alcune registrazio­
sioni argomentative. ni dei loro interventi. Il percorso si è concluso
nell'osservare/ascoltare gli studenti nel colloquio
dell'Esame di Stato. Non è stato possibile, per il
Il momento, registrare con sistematicità il parlato
degli studenti nella situazione d'esame, ma inte­
ressanti potrebbero essere le annotazioni che un
3. osservatore esterno ha realizzato su alcune va­
Risultati riabili del parlato pianificato4 .
Il percorso ha, fin dall'inizio, una ricaduta note­ È un percorso ancora in fase di sistematizza­
vole sul parlare in classe. Determina: zione: accanto ad alcune pratiche di sicura effi­
cacia, altre sono da rivedere e da correggere. Al­
• il controllo, fino alla loro sparizione, delle par­ cuni cambiamenti nell'oralità degli studenti, pe­
ticelle modali; rò, sono stati osservati: quindi è legittimo credere
• una maggiore attenzione al parlato in ogni si­ che un intervento esplicito sul parlato possa, non
tuazione, sia durante le interrogazioni (nella va­ solo accrescere consapevolezza, ma anche porta­
lutazione delle interrogazioni una delle varia- re ad una competenza verificabile.

1
l.A.K. Halliday-R. Hasan, Language, context, anci text: aspects of 4 Si fa riferimento alla "tesina" li parlato pianificato di Caterina Pa­
language in a social-semiotic perspective, Oxford University Press, scolini, un'insegnante specializzanda della SSIS, che ha osservato
Oxford 1985. in sede d'esame alcuni colloqui utilizzando alcuni indicatori signi­
2 [I questionario utilizzato è reperibile in V. Sofia-M. Compagni-C. ficativi, desunti da M. Della Casa, Capire e comunicare, La Scuola,
Chiumenti-M. Lunardon-P. Marinetto, Primo piano sulla lingua. Te­ Brescia 1991: la fluenza ciel discorso (uso cli pause significative, pre­
sti e abilità. La uova Italia, Firenze 1998, p. 181. senza cli incertezze, intercalari, interruzioni); la pronuncia (chia­
3 Vedi in proposito C. Bazzanella, Le facce ciel parlare, La Nuova Ita­
rezza, dialettalità, velocità); la coerenza tematica; la cosb·uzione del­
lia, Firenze 1994 e M. Berretta, II parlato italiano contemporaneo, la frase (correttezza morfo-sintattica); la costruzione dei periodi (uso
in Storia ciel/a lingua italiana. II. Scritto e parlato, a cura di L. Se­ di subordinazione, presenza di anacoluti); il lessico (genericità/pre­
216 rianni-P. Trifone, Einaudi, Torino 1994. cisione, ripetizioni, registro) .
............................................................................................................................................................................................................................................................................
Progettare la scuola
Didattica delle discipline
a cura di Adriano Colombo - Rossella D'Alfonso
Mario Pinotti

Curricoli per la scuola


dell'autonomia
Proposte della ricerca didattica disciplinare


Nel quadro della riforma della scuola l'elaborazione di nuovi curricoli
resta il compito più impegnativo da affrontare a tutti i livelli.
Ma che cosa significa elaborare curricoli "per competenze"?
Per ben quattordici aree di insegnamento il volume offre una risposta
chiara ed esaustiva a questa domanda.
Via Mecenate, 91
20138 Milano
tel. 02 5095 2333 l. 32.000

www.nie.it
-

.
libreria L ItaIia

N el passato si sono sprecati gli


aggettivi per definire la scuo­
maggioranza di governo sembra
così facile cancellare il nuovo), so­
oggetto, ma un titolo: Scuole se­
condarie: il Ministro presenta i do­
la italiana: immobile, lenta, cen­ no ancora i testi e la lingua a dare cumenti della Commissione.
tralizzata, autoreferenziale, ecc. il senso e la misura delle trasfor­ Agli insegnanti e ai Dirigenti
Ma forse l'aggettivo che dà meglio mazioni. scolastici ha fatto sentire non tan­
il senso della situazione è: legata. to il Ministro-Ministero, ma un mi­
Stretta da lacci e laccioli, ha fati­
cato, e ancora fatica, a tenere il
passo coi tempi.
A d esempio. I testi regolativi
(ma questo "tipo" sembra or­
mai troppo largo e molle) o "forte­
nistro umano e riconoscibile, con
nome e cognome. Attacca così:

Negli ultimi due/tre anni, spe­ mente vincolanti" (per dirla con "Dal marzo scorso la Commis­
cie con l'istituto dell'autonomia, Francesco Sabatini) erano gli stru­ sione ministeriale incaricata di
ha cominciato a prendere veloci­ menti che facevano funzionare la elaborare materiali per il riordi­
tà. È vero che il nuovo-nuovo è an­ pesante macchina della scuola e no dei cicli scolastici ha lavora­
cora sulla carta, ma dentro, spe­ la legavano: ordinanze, ordini di to sui temi più generali relativi
cie nella zona grigia dell'organiz­ servizio, direttive, regolamenti, pa­ all'assetto della scuola secon­
zazione e della circolazione dei reri. In generale, testi normativi, daria. I coordinatori e i mode­
testi, i cambiamenti sono stati in­ interpretativi, applicativi. Ebbene, ratori degli otto gruppi di lavoro
numerevoli e profondi. i testi "fortemente vincolanti" con­ hanno consegnato al Ministro
Bastano tre fatti per far capire tinuano a incombere sulle scuole, altrettanti documenti. Con il
che cosa è successo nelle singole ma si sono diversificati. gruppo di coordinamento della
scuole autonome, libere cioè (mo­ A braccio, se ne possono ve­ Commissione ho ritenuto utile
deratamente) di progettarsi sul dere almeno tre sottotipi: la lette­ predisporre un testo introdutti­
piano didattico, e libere (con mi­ ra di indirizzo; il tipo classico, du� vo a sua volta sintesi degli otto
sura) di organizzarsi con fantasia: ro e difficile da digerire, de-I de­ documenti.
il primo è l'eccezionale aumento creto, e simili; quello dei testi Tutto questo materiale viene
del numero delle informazioni - in "fortissimamente vincolanti", le­ ora messo a disposizione sia
andata e ritorno - che ogni istitu­ gati in particolare alle macchine e nel forum interno della Com­
to vede passare quotidianamente; vicini alla forma "'istruzioni per l'u­ missione sia nella rete intranet
il secondo è la quantità e la diver­ so". Questi ultimi sono una novità I delle scuole sia infine in inter­
sità delle facce, sbiadite e anoni­ per la scuola, ancora restia a con­ net."...
me, con cui interagisce (ogni ciliarsi con l'informatica. E si fan­
scuola è il nodo di una rete fitta e no sempre più numerosi. La lettera è del 23 maggio
complessa); il terzo è il mutamen­ Del primo sottotipo, ad esem­ 2001. Accompagna appunto la
to della natura della comunicazio­ pio, è la lettera che il ministro De sostanza della Riforma.
ne, adesso più varia e orizzontale. Mauro, sul finire del suo mandato, Del secondo sottotipo è la Di­
Eppure, se la sensazione su­ ha inviato alle scuole per accom­ rettiva Ministeriale n. 51 del 21
perficiale è che niente sia cam- pagnare i nuovi curricoli. È una marzo 2001, pervenuta alle scuole
218 biato (per questo forse alla nuova lettera breve e diretta; non ha un per via Intranet il 30 maggio 2001.
,,' ········· ······················································ ..... ······································ ····································································· ··················································-······················ ········•"'''

Valter Deon
valterdeon@tin.it

Ha per oggetto: "Individuazione zione, la società E.D.S. provve­ ne e energie verso l'alto. Se poi i
degli interventi prioritari e criteri derà alla consegna - tramite testi "fortissimamente vincolanti"
generali per la ripartizione delle corriere a partire dal 23 maggio si chiariranno e si aggiusteranno
somme, le indicazioni sul monito­ 2001 - del floppy disk conte­ - come sicuramente avverrà -,
raggio, il supporto e la valutazione nente il software applicativo chi farà operazioni sarà alleggerito
degli interventi stessi", ai sensi che prevede le sole macroatti­ nelle mani e nella testa.
dell'articolo 2 della legge 18 di­ vità riferibili ai procedimenti e . Il problema vero invece riguar­
cembre 1997, n. 440. Per dare l'i­ alle linee di attività di compe­ / derà i testi del secondo tipo, già
dea della sua complessità, e per tenza di codesti uffici. Si preci­ · numerosi: testi che si moltiplica­
farne sentire il tono, basta dire che sa che il floppy disk è identico i no e si autoalimentano. Se conti­
la premessa è fatta di 13 "visto/a" a quello inviato lo scorso anno '\ nueranno a essere incombenti e
(il D.P.R . ... o la legge ... ), di 1 "pre­ per la rilevazione riferita all'an­ \Sempre più numerosi, c'è poco da
so atto", di 4 "ritenuto", di 1 "con­ no 1999 e che pertanto, al mo­ stare allegri, anche per via della
1
siderato", di 1 "ravvisata", vale a mento del lancio dell'applica­ fingua che arriverà ad avvitarsi su
dire di 20 commi di preambolo a zione, quando appare la scher­ re stessa.
fondamento dell'"emana"... mata: (segue figura) [ ... ] sarà In sostanza, c'è da augurarsi
Del terzo sottotipo sono i mes­ necessario digitare 1999". che il processo vada verso "l'indi­
saggi legati alla tecnologia infor­ rettamente proporzionale" e che
matica. Sono sempre più frequen­ Testi simili sono ormai pane si radicalizzi sugli estremi: saran­
ti e intriganti. Il 2 maggio, ad quotidiano per il personale della no più sopportabili le sempre più
esempio, è apparsa in video una scuola. Sono interessanti perché frequenti istruzioni Per /'installa­
circolare del "Dipartimento per i vincolano non tanto i comporta­ zione del programma sulle posta­
servizi nel territorio" con oggetto: menti quanto le concrete opera­ zioni SIMPI Windows 95 utilizzare
"Relazione al conto annuale 2000 zioni legate alla macchina e al suo il file NOTA WIN95. doc predispo-
(comma 2, art. 65, del Decreto le­ funzionamento. La loro novità sta . sto da E.D.S., se saranno bilancia­
gislativo 3.2.1993, n. 29) - Circo­ nel vincolo che stabiliscono e nel­ te da documenti di indirizzo e di
lare del Ministero del tesoro, del l'oggetto del vincolo. sostanza.
bilancio e della programmazione C'è quindi da sperare che si
economica n. 9 del 16 febbraio ornando ai testi descritti, vien asciughi il centro: e cioè che si
T
200 1 - Istruzioni per la rilevazio­ da pensare a quel che sarà la facciano sempre meno frequenti
ne dei dati afferenti alla relazione scuola. Sulla lingua si può scom­ (e sempre più sobri) i testi che re­
sulle gestione del personale". Do­ mettere, certi che non è un azzar­ golamentano e regolarizzano pun­
po due capoversi di premessa, do. E dunque. Se i testi di indirizzo tigliosamente la vita vera e diver-
pieni di riferimenti normativi, la si faranno più frequenti, c'è da sa di ogni scuola.
circolare continua: ben sperare: gli indirizzi si posso­ Da quel che arriverà nei pros­
no contrastare o favorire perché - ( simi mesi, si capirà dove andrà la
"Allo scopo di fornire l'indi­ per loro natura - sono "pensiero". scuola. E anche, se non è troppo,
spensabile supporto alla rileva- Portano idee e spostano attenzio- la democrazia. 219
..........................................................................................................................................................................................................................................................................

VINCOLI LARGHI, VINCOLI STRETTI


_____ L'italiano
fuori d'Italia

Prove di
italiano
a distanza
IJ è perciò quella di un cittadino in
grado di utilizzare almeno tre !in-
comunitarie. L'obiettivo è di crea-
re e rendere disponibili attra-
gue: la lingua materna, la lingua verso Internet batterie di test
1.
inglese e una seconda lingua suddivisi per abilità e livello di
Premessa
straniera comunitaria. difficoltà, che chiunque possa uti-
La recente costituzione dell"'a- Questo è, in sintesi, il conte- lizzare per verificare le proprie
rea dell'Euro" ha creato un gran- sto entro il quale collocare la ri- conoscenze linguistiche. L'uten-
de mercato unico del lavoro e cerca che l'UE ha recentemente te che si collega alla rete può co-
delle merci all'interno dell'U- finanziato nel settore della lin- sì disporre di uno strumento pra-
nione Europea (UE), attivando guistica applicata: si tratta di tico e aggiornato, che, oltre ad
un processo in cui i contatti fra una ricerca che ha portato in- aiutarlo a stabilire il punto di par-
le culture s'intensificheranno e nanzitutto all'elaborazione del tenza della sua conoscenza di
daranno origine a profonde tra- "Quadro Comune Europeo di Ri- una determinata lingua comuni-
sformazioni. In questo contesto ferimento" (FE) 1 per l'insegna- taria, gli fornisce anche informa-
acquista particolare rilevanza il mento delle·lingue straniere, al zioni circa le carenze specifiche
tema delle diversità linguistiche quale ci si è attenuti nell'elabo- che le prove cui si è sottoposto
e culturali, che rappresentano razione del progetto Dialang. hanno evidenziato (ciò che nel
un patrimonio ed una risorsa gergo tecnico è chiamato feed-
inestimabile per l'UE, ma costi- back). Questo consente di orien-
tuiscono anche un ostacolo alla
comunicazione e alla trasmis- IJ tare consapevolmente lo studio
della lingua straniera, concen-
sione e condivisione delle cono- trando i propri sforzi sulle aree
scenze.
2. che richiedono maggiore applica-
Dialang
Pertanto, si può ritenere che zione. Il progetto Dialang costi-
il rinnovato impulso con cui og- Il progetto Walang, di CUI SI e tuisce, dunque, un esempio con-
gigiorno l'UE sostiene i progetti conclusa la prima fase, che ha co- creta di come le nuove tecnologie
di diffusione delle lingue stranie- involto l'Italia ed un gruppo di possano intervenire in settori
re comunitarie sia generato dalla paesi europei, costituisce un'e- quali il testing, l'autoapprendi-
domanda crescente di forza lavo- sperienza avanzata di studio e mento e l'autovalutazione delle
ro qualificata non solo sotto il d'elaborazione di prove diagno- competenze linguistiche di chi
profilo professionale, ma anche stiche (test) per l'automisurazio- apprende una lingua straniera.
sotto quello linguistico. Guardan- ne e l'autovalutazione della com- I test elaborati per il progetto
do al futuro, l'immagine dello petenza linguistica e comunicati- Dialang sono suddivisibili in tre
m ........................................ ................................................... ..................... .......................................................•........ ······ ·········· ············· · ·········· · · ····················•·•·"•"''
studente o del lavoratore europeo va in tutte le lingue straniere gruppi, e servono a verificare le

Enrico Grazzi II progetto Dialang per verificare a distanza


enrico.grazzi@infinito.it le proprie conoscenze dell'italiano come lingua
straniera
L'italiano
fuori d'Italia

abilità di base di tipo ricettivo • l'identità dei test takers (TI, ra. Occorre sottolineare che in
(lettura e ascolto), la competenza chi si sottopone ai test) tal caso i risultati ottenuti attra­
di vocabolario e quella gramma­ • le finalità dei test. verso lo svolgimento dei test so­
ticale. Mancano i test di tipo pro­ no indicativi e non oggettivi.
duttivo (parlato e scrittura), i Per quanto riguarda il primo Proprio perché si tratta di items
quali per loro natura non si adat­ punto, si è convenuto che sareb­ che saggiano le competenze lin­
tano né al tipo di supporto multi­ be stato opportuno creare gli guistiche dei TT in maniera del
mediale, né all'autovalutazione items in base alla tipologia del tutto estemporanea e svincolata
dell'utente. TT ideale di riferimento, cercan­ da uno specifico contesto d'ap­
I gruppi di lavoro Dialang do di definire alcuni elementi prendimento della L2, si com­
stanno comunque sviluppando essenziali, ad esempio: prenderà la ragione per cui è sta­
batterie di test per la produzione to ritenuto opportuno esprimere
scritta attraverso "prove di scrit­ • la fascia d'età del TI, alcune riserve rispetto all'effetti­
tura indirette": guidando l'utente • il contesto in cui egli appren­ va possibilità che i test fornisca­
verso il completamento e la rior­ de la lingua italiana (scola­ no ai TI un quadro esaustivo del
ganizzazione di un testo, limitan­ stico, nel paese d'origine; loro effettivo livello di conoscen­
do al massimo l'opzionalità delle scolastico, in Italia; non gui­ za della lingua italiana.
scelte, questi test consentono di dato, in Italia).

e
effettuare una verifica automati­
ca ed "oggettiva" delle prove. È stata assunta come identità
Per quanto riguarda l'elabo­ ideale del TT quella di un citta­
razione dei test d'ascolto e com­ dino europeo adulto, dotato di
prensione in lingua italiana2 , oc­ cultura medio-alta, che appren­
3.
corre soffermarsi su una consi­ de una o più lingue comunitarie
Il corpus dei testi
derazione generale: l'abilità per ragioni che variano da esi­
<fascolto
d'ascolto e comprensione è stata genze contingenti di lavoro e/o L'elaborazione di test per la veri­
per lungo tempo trascurata da studio ad esigenze individuali fica dell'abilità di ascolto e com­
chi si è occupato di didattica del­ (turismo, relazioni personali con prensione della lingua italiana
le lingue straniere; si è dato qua­ persone di altri paesi, interessi ha posto innanzitutto alcuni pro­
si per acquisito che gli appren­ culturali ecc.). Il TT tipo è perciò blemi di ordine teorico e pratico
denti di una L2 avrebbero natu­ un soggetto che studia l'italiano relativi alla raccolta e alla sele­
ralmente potenziato questa come lingua straniera in ambito zione dei testi che hanno costi­
abilità attraverso le attività di­ istituzionale o che ha sviluppato tuito il corpus del lavoro. Ciò ha
dattiche orientate al parlato, alla una conoscenza della L2 attra­ richiesto una fase iniziale di stu­
lettura e alla scrittura. Contra­ verso contatti diretti con la lin­ dio per definire le tipologie te­
riamente a ciò che avviene per gua italiana, per motivi di lavoro stuali da utilizzare per le prove, i
l'acquisizione della L1, agli stu­ o per diporto. criteri per l'attribuzione del livel­
denti generalmente non è con­ Per quanto riguarda, invece, lo di difficoltà dei testi da utiliz­
cesso un tempo sufficiente d'e­ le finalità dei test, escluso che le zare per le prove ed, infine, i cri­
sposizione alla lingua straniera. prove elaborate nell'ambito del teri per eventuali interventi di ri­
Per questo motivo, l'opportunità progetto Dialang possano essere duzione e adattamento dei testi.
di lavorare all'elaborazione di utilizzate per certificare il livel­ Per quanto riguarda i testi, si
test d'ascolto e comprensione lo di conoscenza della lingua ita­ sono prese in considerazione di­
dell'italiano come L2 è sembrata liana, non è stato possibile indi­ verse tipologie di parlato, tenen­
particolarmente stimolante: ciò viduare con precisione una fun­ do conto di elementi differenti: la
ha consentito a chi ha elaborato zione o un obiettivo specifico tipologia dei contesti comunica­
il progetto di operare in un set­ degli items. Si è dunque imma­ tivi con cui generalmente entra
tore di grande importanza. ginato un uso di carattere esclu­ in contatto un apprendente stra­
La fase di costruzione delle sivamente privato delle prove niero, la libertà o meno di pren­
prove è stata preceduta da una diagnostiche, attraverso le quali dere parola all'interno dei conte­
riflessione preliminare su due i TT hanno la possibilità di mi­ sti comunicativi e la presenza o
elementi fondamentali del pro­ surare ed autovalutare la propria meno del destinatario nella co­
getto Dialang. competenza nella lingua stranie- municazione3. 221

PROVE DI ITALIANO A DISTANZA


L'italiano
fuori d'Italia
Così facendo si sono potuti conservassero coerenza e coesio­ prensione dei brani ai TI con un
individuare sia i livelli di forma­ ne logico-discorsiva e avessero più basso livello di competenza
lità dei testi, sia il loro livello di una durata ed una quantità d'in­ linguistica.
compattezza sintattica e si è ot­ formazioni sufficiente per la co­ L'italiano utilizzato nei testi è
tenuto un utile schema di riferi­ struzione delle prove. La lun­ quello standard o sub-standard,
mento, che ha indirizzato la ri­ ghezza e la difficoltà dei brani specie nei testi di tipo colloquia­
cerca dei brani d'ascolto da uti­ d'ascolto, dunque, sono diretta­ le, utilizzati generalmente per le
lizzare per il progetto Dialang mente proporzionali alla com­ prove di valutazione dei livelli
(vedi tavola qui sotto). plessità degli Uems. più alti.
I brani di ascolto sono stati Per quanto concerne, invece, Per quanto attiene ai criteri
ordinati per livello crescente di l'adattamento linguistico dei bra­ per la determinazione del livello
difficoltà utilizzando, oltre ad un ni d'ascolto alla difficoltà delle di difficoltà delle prove diagno­
giudizio basato sul buon senso, prove, si è cercato di limitare al stiche, esso non dipende soltanto
i seguenti parametri: minimo gli interventi sui testi. dalla complessità del brano d'a­
Comunque, si è più volte reso ne­ scolto, ma anche e soprattutto
• la percentuale di lessico ita­ cessario ritoccare i testi originali. dal tipo di attività che è sommi­
liano fondamentale, Ad esempio è stato necessario nistrata ai TT e dagli elementi
• la lunghezza delle parole e trascrivere e registrare brani ori­ del brano su cui è focalizzata la
degli enunciati, ginali, utilizzando lettori madre prova. Ciò spiega come è stato
• la ridondanza dell'informa­ lingua e aggiungendo artificial­ possibile utilizzare uno stesso te­
zione, mente rumori di sottofondo per­ sto per Uems di diverso livello.
• la complessità sintattica de­ ché la qualità tecnica delle regi­ È necessario osservare che,
gli enunciati, strazioni originali dei brani non per quanto ci si sia impegnati
• la complessità dell'unità di era tale da consentire che essi nel costituire un corpus di brani
discorso, fossero utilizzati direttamente autentici, permane una sensa­
• la presenza di forme ed nella realizzazione dei test. A zione di artificiosità all'orecchio
espressioni dialettali e/o ger­ volte è stato necessario elimina­ del parlante nativo. Ciò è da at­
gali, re le parti superflue dei brani d'a­ tribuirsi in parte al fatto che
• la presenza di lessemi appar­ scolto o ridurre la complessità quella che si ascolta non è una
tenenti a linguaggi settoriali. lessicale o strutturale dei testi. registrazione in presa diretta ed
Inoltre, la velocità dell'eloquio in in parte al fatto che ascoltare un
Sono state selezionate di vol­ alcuni casi è stata leggermente brano senza l'ausilio di feedback
ta in volta porzioni di testo che rallentata, per facilitare la com- visivo e di altri elementi conte-

Tipologia testuale Esempi

Scambio bidirezionale faccia a faccia con presa di Conversazione in casa, conversazione a scuola (tra
parola libera pari grado e non, con estranei), conversazioni in luo-
ghi ricreativi e sui mezzi di trasporto.

Scambio bidirezionale non faccia a faccia con presa Conversazioni telefoniche, conversazioni telefoni-
di parola libera che registrate alla radio, messaggi registrati di se-
greterie telefoniche.

Scambio bidirezionale faccia a faccia con presa di Esami universitari, interviste alla radio e alla televi-
parola non libera sione.

Scambio unidirezionale in presenza di destinatario Lezioni universitarie, visite guidate a monumenti e


luoghi turistici.

Scambio unidirezionale e bidirezionale a distanza Trasmissioni televisive e radiofoniche, annunci aero-


portuali e ferroviari.
L'italiano
fuori d'Italia

stuali rende la comprensione La tipologia delle prove dia­ tipologie testuali in lingua italia­
meno immediata e spontanea. gnostiche è stata via via ridefi­ na, anche se, a causa principal­
nita dai responsabili del proget­ mente dei limiti imposti dalla tec­
to Dialang, fino ad essere circo­ nologia utilizzata, i test sono in
C1 scritta a tre tipi d'abilità e a
cinque tipi di prova:
grado di fornire elementi soltanto
indicativi circa i livelli di compe­
tenza linguistica raggiunti.
4.
Forme testuali, ABILITÀ Tuttavia, si può affermare che
• MI, main idea (identificazione l'esperienza del progetto Dialang
funzioni
dell'elemento principale di un arricchisce il campo delle appli­
comunicative e
testo) cazioni delle moderne tecnologie
abilità linguistiche
• IN, inference (induzione del informatiche nel settore della
Nel costruire le prove diagnosti­ significato di un elemento di glottodidattica e che, per quanto
che si è tenuto conto di caratte­ un testo) attiene alla verifica delle abilità
ristiche importanti dei brani d'a­ • SD, specific detail (identifica­ d'ascolto e comprensione, l'uso
scolto selezionati. Oltre alla loro zione di uno o più elementi del computer e l'accesso ad in­
tipologia4, si sono prese in con­ specifici di un testo) ternet si sono rivelati risorse va­
siderazione sia le forme testua­ lide, che consentono di migliora­
li, che le funzfoni comunkative. COMPITI re sensibilmente i risultati del­
Con la prima di queste due • MC, multiple choice (risposte l'apprendimento a distanza e il
classificazioni ci si riferisce in a scelta multipla) grado di consapevolezza degli ap­
particolare alla lista delle text • SA, short answer (breve rispo­ prendenti circa il livello delle
forms (forme testuali) contenuta sta scritta) proprie competenze linguistiche.
nelle DIALANG Specifications 5: • GF, gap fill (riempimento di Qui di seguito sono riportati
descrittivo, narrativo, espositivo, spazi vuoti): alcuni test elaborati nell'ambito
argomentativo, direttivo. • TE, text entry (completamento del progetto Dialang per la veri­
Con la seconda classificazio­ di una risposta) fica dell'abilità di ascolto e com­
ne ci si riferisce in particolare al­ • DD, drop down (completamen­ prensione in lingua italiana. Si
l'elenco delle funzioni lingui­ to a scelta multipla di una ri­ tratta, ovviamente, delle prove
stiche contenuto in Threshold sposta) nel formato cartaceo, che suc­
Levei 6 e le successive specifica­ cessivamente sono state immes­
zioni 7: dare o chiedere informa­ se su internet utilizzando il fo­
zioni; esprimere e scoprire at­
teggiamenti; persuadere; socia­ C1 glio elettronico elaborato dall'U­
niversità di Lancaster (UK). I
lizzare; strutturare un discorso; brani italiani su cui si basano gli
interventi correttivi nella comu­
5. items, che qui appaiono in tra­
Conclusioni
nicazione. scrizione, non sono visualizzati
Una volta identificati i brani Considerando nel suo insieme il sul computer del TT, il quale in­
d'ascolto in base alle suddette lavoro svolto per l'abilità d'ascol­ vece li ascolta una sola volta, pri­
classificazioni è stato quindi pos­ to e comprensione, si può ritene­ ma di svolgere la prova. I risul­
sibile elaborare test mirati, fa­ re che le prove diagnostiche ela­ tati dei test e il feedback di cui si
cendo cogliere ai TT l'elemento borate per il progetto Dialang co­ è parlato in precedenza vengono
caratterizzante di ciascun testo. prano una varietà sufficiente di forniti al termine delle prove.

1 Council for Cultura! Cooperation-Education committee, Moclem (Università degli Studi cli Pavia).
Languages: Leaming, Teaching, Assessment. A Common European 3 Per gli ultimi due criteri vedi T. De Mauro-F. Mancini-M. Veclovel­
Framework of Reference, Council of Europe - Conseil de l'Europe, t • li-M. Voghera, Lessico cli frequenza cle/J'ita/iano parlato, Etaslibri,
ecliz. 1996. Milano 1993.
2 La parte italiana del progetto Dialangè stata affidata al CEDE (Cen­ • Vedi tabella a p. 222.
tro Europeo dell'Educazione - MPI, Villa Falconieri, Frascati - Ro­ 5 Draft 1, p. 15.
ma) e coordinata eia G. Pavan. Del Comitato scientifico hanno fatto 6 I.A.Van Ek, The Thresholcl Leve/ in a European UnWCreclit System
parte R. Tirone, \V. D'Adelio, P. Giunchi, S. Gensini. I test d'ascolto e for Moclem Language Leaming by Aclults, Consiglio d'Europa, 1975, p.
comprensione sono stati elaborati eia E. Graz,zi (L. Se. St. "Primo Le­ 22.
vi" cli Roma e Università degli Studi cli Cassino) e eia A. Villarini 7 /bici., pp. 24--l?.

PROVE DI ITALIANO A DISTANZA


L'italiano
fuori d'Italia

Testo n. 1 Testo n. 2
Nota: A e B, due ragazzi. Note: A, un ragazzo ventenne; B, una ragazza ventenne.

A: Oh, accendi il decader, c'è l'NBA Chicago contro A: Non sai, sono stato in un posto bellissimo. Si chia-
Houston. ma Calcata.
B: Con Jordan te diverti sempre. B: Come, Calcata?
A: È il massimo! E gli altri sembrano il minimo di fronte A: Sì.
a lui. B: Dov'è?
B: Già, non c'è storia. Oh, ma che è? Il golf? Non c'è la A: Sulla Flaminia. Da Corso Francia prendi la Flaminia,
partita? Su che canale sta? no?
A: Telepiù Due, no? B: E poi?
B: No, nun c'è. Prima dicono che ce sta, lo scrivono sui A: Poi te la fai tutta. Superi Faleria - sono 45 chilome­
giornali, e poi nu' la mandano. tri - e dopo altri tre questo borgo ti appare dall'alto.
A: Nun te poi mai fidà ...
B: L'hai detto, proprio mai!

1. Livello B1 5. Livello A1

Ascolta questa conversazione. Di che cosa stanno par­ Ascolta questa conversazione fra un ragazzo e una ra­
lando questi due amici? Fai click sull'alternativa corretta. gazza e rispondi brevemente alla domanda:
Come si chiama la località che ha visitato il ragazzo?
a. Di una partita di pallacanestro in TV.
b. Di una videocassetta su Michael Jordan.
c. Di una partita a golf di Michael Jordan. Soluzione: Calcata.

Soluzione: a.
6. Livello A2

2. Livello B2 Ascolta questa conversazione e completa questa frase


con l'informazione richiesta.
Ascolta questa conversazione. Qual è l'informazione prin­
cipale? Fai click sull'alternativa corretta. Calcata dista ................................................ da Roma.

a. La partita di golf in programma non viene più trasmessa. Soluzione: 45 chilometri.


b. La partita di pallacanestro in programma non viene
più trasmessa.
c. Michael Jordan ha lasciato la pallacanestro per il golf. Testo n. 3
Note: A, marito; B, moglie.
Soluzione: b.
A: Sto morendo di fame. Ci facciamo un risotto alla mi­
lanese?
3. Livello C1 B: Buona idea. Allora, ci vogliono: una bustina di zaffe­
rano, 100 grammi di margarina, una cipolla tritata,
Nella conversazione si parla del campione di pallacane­ un po' di vino bianco, del sale del pepe, il parmigia­
stro Michael Jordan. Fai click sull'interpretazione corretta no ...
di questo modo di dire. A: Il brodo di pollo ...
B: Ecco: il brodo di pollo. Sì, mica posso fare il brodo di
È il massimo! pollo adesso.
A: È semplice. Basta mettere su l'acqua ed aggiungerci
a. M. Jordan è il più alto giocatore di pallacanestro. un dado.
b. Il nome di Jordan è Massimo.
c. M. Jordan è il miglior giocatore di pallacanestro.
7. Livello A2
Soluzione: c.
Ascolta la conversazione e scegli gli ingredienti giusti per
il risotto alla milanese.
4. Livello C2 a. Una bustina di lievito, zucchero, uova e farina.
b. Olive, acciughe, salsa di pomodoro e parmigiano.
Ascolta il dialogo e scrivi una breve risposta alla seguen­ c. Zafferano, margarina, cipolla, vino bianco e parmigia­
te domanda: no.

Hai udito espressioni dialettali? Soluzione: c.

224 Soluzione: Sì.


L'italiano
fuori d'Italia
8. Livello A 1 11. Livello 81

Ascolta la conversazione e riconosci il gruppo di parole Ascolta questa conversazione tra un passante e un vigile
che sono state usate. urbano. Che cosa vuol dire l'espressione: "È zona a traf­
a. Pane / spaghetti / aglio fico limitato"? Fai click sull'alternativa corretta.
b. Vino / zafferano / cipolla
c. Carne / uova / farina a. È una zona della città dove il traffico è limitato ad una
fascia oraria.
Soluzione: b. b. È una zona della città dove transitano soltanto le bi­
ciclette.
c. È una zona della città dove non c'è molto traffico.
•••••••••••••••••••••••••••
Soluzione: a.

Testo n. 4 Testo n. 5
Note: A, un uomo trentenne; 8, un vigile urbano. Nota: A, uomo ventenne; B, uomo o donna quarantenne.
Sfumare il volume sull'ultima battuta.
A: Buongiorno. Forse lei può essermi utile...
B: Mi dica. A: Senta, devo uscire da Roma. Devo prendere l'auto-
A: Dovrei andare, domani pomeriggio, verso il centro, a strada per Firenze. Da qui come si fa?
piazza del Collegio Romano. B: Non è semplice. Si accosti e glielo spiego.
B: Mm ... Ho capito. Piazza Venezia. Con la macchina? A: Grazie.
A: Per forza. Vede devo fare un trasloco per una mia B: Dunque, lei adesso è s.ul Lungotevere. Deve percor­
amica. Ho molti scatoloni da portare. rerlo per altri tre chilometri e mezzo circa. Mm... non
8: Con la macchina non si può passare. Almeno dalle ricordo quanti semafori, ma almeno sei o sette. Do­
8,00 alle 18,30. È zona a traffico limitato. Solo i re­ po l'Ara Pacis, un monumento che sta sulla destra,
sidenti. Il suo trasloco può farlo solo di sera. bianco, grande, la strada si biforca. Lei va a destra,
A: Ah, solo di sera. Non c'è altra soluzione? c'è come un sottopassaggio molto largo, sopra ci
B: Può sempre farlo di domenica. Il centro è aperto la passa la strada, la vede, non può sbagliare.
domenica. E poi non trova nemmeno traffico... A: Ok, dopo un po' biforcazione e a destra, tunnel.
A: Giusto! La domenica! Non ci avevo pensato. B: Sì, non è proprio un tunnel, beh quasi. Dunque: sot­
B: Arrivederci. topassaggio, la strada scende e poi risale, semafo­
ro.

9. Livello B 1 12. Livello 82

Ascolta la conversazione fra un passante e un viglie ur­ Ascolta questa conversazione e fai click sulle indicazioni
bano di Roma e completa la risposta a questa domanda: stradali che vengono nominate.

Perché il protagonista del dialogo deve andare in mac­ a. Capolinea; fontana; albergo; edicola; rotatoria; ferrovia.
china al centro di Roma? b. Semafori; monumento; sottopassaggio; biforcazione;
tunnel.
Per aiutare .............................................................................. c. Ponte; stazione; cavalcavia; incrocio; parco.

Soluzione: b.
Soluzione: un'amica a traslocare.

13. Livello C1
10. Livello B 1
Ascolta questa conversazione e rispondi brevemente alla
Ascolta questa conversazione tra un passante e un vigile seguente domanda.
urbano. A che ora, nei giorni feriali, non si può andare in
macchina al centro di Roma, se non si è residenti? Fai Che cos'è l'Ara Pacis?
click sull'alternativa corretta.
a. Tra le 15.00 e le 18.00
b. Tra le 18.30 e le 08.00 Soluzione: un monumento.
c. Tra le 08.00 e le 18.30

Soluzione: c. •••••••••••••••••••••••••••
··········•• .................................. ......................................................................................................................................................................................................... .................

PROVE DI ITALIANO A DISTANZA


L'italiano
fuori d'Italia

Testo n. 6 Testo n. 7
Note: A: studentessa universitaria; B, impiegato cinquan­ Nota: voce maschile da altoparlante.
tenne.
Treno diretto per Firenze partirà dal binario 5 anziché 6.
A: Vorrei iscrivermi all'esame di Letteratura Italiana. Co­ Treno diretto per Firenze partirà dal binario 5 anziché 6.
me devo fare?
B: L'esame è il 15 giugno. Ci si può iscrivere fino alle
11.00 del 12 giugno. Deve farlo con il libretto elet­ 17. Livello A1
tronico.
A: Questo qui blu? Ascolta il messaggio e fai click sulla frase che ne riassu­
B: Si, quello. me il contenuto.
A: Mi spieghi cosa devo fare.
B: Il giorno in cui si vuole iscrivere viene qui col libretto a. Variazione dell'orario di partenza del treno per Firenze.
elettronico e lo mette in queste macchine, i termi­ b. Variazione dell'orario d'arrivo del treno proveniente
nali. Dopo aver digitato il suo codice personale com­ da Firenze.
pariranno una serie di esami che appartengono a c. Variazione del binario di partenza del treno per Firenze.
questo Dipartimento, come Letteratura Italiana, Let­
teratura Italiana Moderna e Contemporanea, Filolo­ Soluzione: c.
gia Dantesca, e così via. Sceglie il suo esame, il Pro­
fessore con cui lo vuole dare, e sul computer com­
parirà il suo nome con accanto un numero, che
corrisponde all'ordine dell'esame.
•••••••••••••••••••••••••••
A: Cioè?
B: Se compare il numero 5, lei è la quinta.
Testo n. 8
A: Ah. Ok, Grazie.
Note: A, un'impiegata; B, un utente.
B: Prego.
A: Cosa deve fare?
B: Devo richiedere quattro certificati.
14. Livello C2 A: Eh, è un guaio! Oggi c'è sciopero del personale. Mi
dispiace.
Ascolta questa conversazione e rispondi brevemente alla B: Senta, io devo averli entro oggi. Non c'è un altro si­
seguente domanda: stema?
Che cosa si deve usare per prenotare l'esame universita- A: Può provare con i terminali. Vanno con la carta di
ri� .......................................................................................... credito.
B: Mm ... Grazie.
Soluzione: il libretto elettronico.

15. Livello C2
18. Livello A2

Ascolta questo dialogo. Che cosa impedisce il rilascio dei


Ascolta questa conversazione e completa la risposta alla
certificati? Fai click sulla risposta esatta.
seguente domanda, scegliendo l'alternativa corretta.

Che cosa significa "digitare il codice segreto"?


a. I computer dell'ufficio sono guasti.
b. Il personale dell'ufficio è in sciopero.
Significa .................................................................................
c. Il cliente non è un cittadino italiano.
a. Far rilevare dal terminale le impronte digitali.
Soluzione: b.
b. Inventare un numero segreto composto di varie cifre.
c. Scrivere il codice d'identificazione personale con la
tastiera del terminale.
19. Livello A2
Soluzione: c.
Ascolta questo dialogo e completa la risposta alla se­
guente domanda:
16. Livello C2
Che cosa serve per fare i certificati da soli, al terminale?
Ascolta questa conversazione. Qual è il nome del Diparti­
mento a cui appartengono gli esami menzionati? Fai click
È necessario avere una
sull'alternativa corretta.
a. Letterature comparate.
b. Italianistica.
c. Scienze del linguaggio.
Soluzione: carta di credito.
Soluzione: b.
L'italiano
fuori d'Italia
20. Livello A2
b. Più convenienza; più professionalità; più servizi.
Ascolta questo dialogo. A quale espressione corrisponde c. Un telefono cellulare in omaggio a tutti i clienti; pa­
quella usata dall'impiegata: gamento rateizzato della merce.
"Eh, è un guaio!'?
Soluzione: b.
a. Eh, che disgrazia!
b. Eh, che danno! 23. Livello B2
c. Eh, è una parola!
Ascolta il messaggio pubblicitario. Che cosa vuol dire la
Soluzione: c. frase: "Troni, non ci sono paragoni'?

••••••••••••••••••••••••••• Completa la risposta con l'alternativa corretta.

- Significa che Troni


Testo n. 8
Nota: inserto pubblicitario. A, speaker. a. non vende articoli d'occasione.
b. vende soltanto articoli di qualità.
A: Sta per cominciare una nuova era. I migliori profes­ c. batte tutta la concorrenza.
sionisti nel campo degli elettrodomestici, dell'elettro­
nica, dell'informatica, della telefonia cellulare. Si uni­ Soluzione: c.
scono e nasce Troni. Da Troni troverete una grande
scelta delle migliori marche, più convenienza, più pro­
fessionalità, più servizi. Troni, non ci sono paragoni. •••••••••••••••••••••••••••
21. Livello B2 Testo n. 9
Nota: A, speaker televisivo.
Che cos'è Troni? Ascolta il messaggio e fai click sull'al­
ternativa corretta. A: A tutti buonasera. Vediamo le previsioni per domani.
Allora: annuvolamenti e temporali su tutte le regioni cen­
a. Una nuova catena commerciale di elettrodomestici. trali e adriatiche. Dalla parte tirrenica, un po' di vento e
b. Una nuova marca di elettrodomestici. variabilità.
c. Un nuovo computer con telefono, televisore e radio Vediamo i mari. Mossi quelli ad oriente; molto mossi quel­
incorporati. li di ponente.
Grazie dell'attenzione, arrivederci.

l
Soluzione: a.
24. Livello B 1
22. Livello B2
Ascolta le previsioni del tempo e rispondi brevemente al­
la seguente domanda:
Ascolta il messaggio pubblicitario. Quali vantaggi offre
Troni?
Andresti a fare una bella gita in barca domani? ...............
a. Sconti speciali per studenti; apertura anche di domenica.
Soluzione: no.

Suggerimenti bibliografici

Asquini, G. (1995), Il metodo di valutazione," .Uisurare e Domenici, G. (1996), _'\,fanuale della valutazione scolasti­
Valutare le competenze linguistiche", La Nuova Italia, ca, Laterza, Roma-Bari.
Firenze. Hughes, A. (1989), Testing far Language Teachers, Cam­
Bachman, L.F. (1990), Fundamental Considerations in bridge University Press, Cambridge.

l
Language Testing, Oxford University Press, Oxford. McNamara, T. (1996), Measuring second language per­
Balboni, E.P. (1998), Tecniche didattiche per l'educazio­ formance, Longrnan.
ne linguistica, UTET, Torino. Short, D.J. (1993), Assessing lmegrated Language and
Burnstein, J. e altri (1996), Technologies far Language As­ Content Jnstruction, "TESOL Quarterly", 27, 4.
sessment, "Annual Review of Applied Linguistics", Vertecchi, B. (1984), Manuale della valutazione, Editori
16. Riuniti, Roma.
Cohen, .D. (1980), Testing Language Ability in the Cla - Weir, J.C. (1990), Communicatil'e Language Testing,
sroom, Newbur House Publishers, Rowley (Mass.). Prentice Hall - Uuiversity of Reading, Readlng.
Corda Costa, M.-Visalberghi, A. (1995), Misurazione e va­ Wilkins, D.A. (1976), otional SyJJabuses, O ·ford ui­
lutazione delle competenze linguistiche,La uova Ita­ versity Press, Oxford.
lia, Firenze. 227
....... ......... .

i
l PROVE DI ITALIANO A DISTANZA
L'italiano
fuori d'Italia

Lingue d'Europa
nel portfolio

Cl dei bisogni, delle motivazioni e


degli interessi di chi apprende
spetto all'apprendente. Analo­
gamente, la scelta di metodi,
come elementi fondamentali materiali e obiettivi educativi
1. per lo sviluppo di ogni proces­ si regola in base a un insieme
Il Consiglio d'Europa
so di insegnamento e di ap­ di fattori caratterizzanti quali
Il Consiglio d'Europa è un'or­ prendimento. l'età, l'intelligenza, l'esperien­
ganizzazione intergovernativa È, questo, un passaggio de­ za socio-educativa, e le aspetta­
che mira al mantenimento e al cisivo della glottodidattica, che tive degli studenti.
consolidamento dell'unità del segna l'abbandono dell'appren­ È in questo contesto di ri­
continente europeo, nel rispet­ dimento "normativo" in favore cerca e di innovazione didattica
to dei valori fondamentali di di un apprendimento "motiva­ che il Consiglio d'Europa coor­
democrazia, dignità e premi­ to" (moUvaUon-based Jear­ dina l'introduzione di uno dei
nenza dei diritti dell'uomo. ning): il vero apprendimento progetti più recenti - il Portfo­
Uno degli obiettivi fondamen­ (non solo linguistico) non coin­ lio Europeo delle Lingue -, uno
tali dell'istituzione (passata da cide con l'assimilazione passi­ strumento personale concepito
10 a 47 Stati membri 1 dal va e unidirezionale (dal docen­ per incoraggiare e valorizzare
1949, anno della sua fondazio­ te al discente) di informazioni l'apprendimento delle lingue e
ne, ad oggi) è di suscitare la e conoscenze, ma nasce piutto­ le esperienze interculturali di
presa di coscienza di un'identi­ sto dal coinvolgimento critico e giovani e adulti.
tà culturale europea e lo svi­ creativo del discente e dall'i­
luppo della comprensione reci­ dentificazione delle motivazio­
proca tra popoli di diverse cul­ ni che lo inducono ad appren­
ture 2 .
el corso degli anni, l'attivi­
dere.
Nel caso specifico dell'ap­ Cl
tà di ricerca del Consiglio si è prendimento linguistico, si par­
2.
basata sul contributo di esperti la allora di "approccio comuni­
e linguisti chiamati a coopera­
Il Portfolio Europeo
cativo", poiché si privilegia, nei
delle Lingue
re su varie tematiche relative contesti di insegnamento e ap­
alla "matetica" (o apprendi­ prendimento formali (ad es. in L'idea di descrivere la progres­
mento) e alla didattica (o inse­ classe), l'utilizzo della lingua a sione e i risultati del processo
gnamento) delle lingue, soffer­ fini comunicativi autentici, se­ di apprendimento linguistico
mandosi in particolare sullo condo una disposizione didatti­ non è nuova e tantomeno rivo­
228 studio di concetti quali analisi ca il più possibile flessibile ri- luzionaria. Finora sono tuttavia
....... ···················································· ........................................................................................................... .............................................................................................
··

Barbara Valentini Il Consiglio d'Europa ha proposto un modello


rossinim@tin.it di repertorio linguistico per l'Europa di domani
L'italiano
fuori d'Italia

mancati gli strumenti pratici (savoir faire) e consapevolezza zione di accrescere la coerenza
per raccogliere e riorganizzare di essere (savoir etre). Il Port­ nei e tra i sistemi educativi di
in un insieme coerente e ag­ folio riporterebbe a questa fun­ uno stesso Stato, dove la tran­
giornato dati, informazioni, ri­ zione di "esposizione" delle sizione tra vari cicli scolastici o
flessioni. Nel contesto di una competenze linguistiche, poi­ lo spostamento tra scuole com­
società globale, la mobilità pro­ ché qui l'interessato potrà rac­ portano talvolta fasi di discon­
fessionale, educativa, o sempli­ cogliere sistematicamente le tinuità o, addirittura, la perdita
cemente il piacere di viaggiare qualifiche ottenute, i risultati e di importanti informazioni cir­
costituiscono un fenomeno in le esperienze intraprese nel ca gli alunni e il loro sapere.
costante crescita. Soprattutto i suo iter di apprendimento lin­ Con il Portfolio, lo studente
giovani necessitano di una pre­ guistico. è in grado di presentare la pro­
parazione adeguata per trarre Il Portfolio Europeo delle pria competenza linguistica in
il massimo beneficio da contat­ Lingue risponde dunque a due modo aggiornato e positivo;
ti con culture e lingue differen­ compiti: da un lato, riporta in parallelamente, autorità educa­
ti che segnano il loro percorso maniera completa, trasparente tive, organizzatori di corsi, enti
scolastico o extra-scolastico. e soprattutto (inter)comparabi­ preposti agli esami e alle certi­
L'apprendimento linguistico le, rispetto ad un quadro euro­ ficazioni, ecc., vengono invitati
in particolare è un processo in peo, le conoscenze linguistiche alla trasparenza e alla coeren­
continua evoluzione, che assu­ e le esperienze interculturali. za, rispetto ad una matrice co­
me varie forme, di cui solo al­ Dall'altro lato, motiva all'ap­ mune europea, nel processo
cune si traducono in certifica­ prendimento delle lingue, as­ valutativo delle competenze
zioni (più o meno riconosciute) sumendo una funzione di aiuto linguistiche dei discenti.
spesso difficili da valutare tra e di supporto per chi apprende
Stati europei diversi. Si pensi e per chi insegna. Il Portfolio si
al caso di un candidato che of­ pone inoltre come modello di
fra ad un altro paese una qua­
lifica ottenuta nel proprio Sta­
orientamento rispetto al siste­
ma di riferimento elaborato nel IJ
to, in vista di un'assunzione Common European Framework
professionale o di un'ammis­ of Reference3, un documento di
3.
La struttura del
sione ad un'istituzione educati­ consultazione generale, creato
Portfolio
va. Proprio il bisogno crescen­ dal Consiglio d'Europa, che
te di qualifiche e di certifica­ contiene i parametri per la de­ Il Portfolio europeo delle lingue
zioni di portata transnazionale, scrizione degli obiettivi e dei si compone di tre parti: il Pas­
unite ad una registrazione contenuti di apprendimento, saporto linguistico, la Biografia
completa delle esperienze di utili nella pianificazione curri­ di apprendimento e il Dossier.
apprendimento linguistico, co­ colare (dalla progettualità del­ Il Passaporto linguistico of­
stituiscono la base del Portfolio l'insegnamento/apprendimen­ fre un quadro d'insieme delle
Europeo delle Lingue. to di un intero anno scolastico conoscenze linguistiche, delle
Un breve cenno sulla scelta alla così detta "Unità didatti­ rispettive attestazioni e dei cer­
del nome "Portfolio" anziché ca"), a scuola, o in altri contesti tificati conseguiti dallo studen­
"Passaporto" (denominazione educativi. te in una o più lingue straniere.
quest'ultima, che, contraria­ La finalità del Portfolio Eu­ La Biografia di apprendimento
mente alle intenzioni degli ropeo delle Lingue è pertanto documenta la storia dell'ap­
ideatori, richiamerebbe l'idea quella di promuovere tra gli prendimento linguistico, infor­
di uno strumento rigido e Stati membri il plurilinguismo ma circa l'insegnamento segui­
"burocraticamente impostato"): e lo sviluppo interculturale, fa­ to (con quali o biettivi, metodi,
il termine "Portfolio", preso in cilitando il riconoscimento del­ strumenti di apprendimento ci
prestito dal lessico artistico, si le conoscenze linguistiche da si è confrontati) e le esperienze
ricollega con più forza all'im­ parte di vari soggetti o istitu­ importanti negli ambiti lingui­
magine dell'artista viaggiatore zioni interessate: datori di la­ stico e interculturale (ad es.
che porta con sé il bagaglio di voro, incaricati all'educazione, scambi e visite all'estero che
tele, a testimonianza della sua scuole, università, ecc. Non hanno implicato l'uso della/e
conoscenza (savoir), capacità meno importante è, poi, la fun- lingua/e straniera/e). La Eia-
··········· ·•······························································································································································································································································

LINGUE o'EUROPA NEL PORTFOLIO


L'italiano
fuori d'Italia
grafia contiene inoltre le gri­ I progetti pilota si sono ba­ ziali difficoltà: il Portfolio rap­
glie di controllo per l'autovalu­ sati sul contributo di studenti e presenterebbe un carico ecces­
tazione stabilite nel Common di insegnanti volontari che, con sivo di innovazione, se con­
European Framework of Refe­ un'adeguata formazione, han­ testualizzato nel progetto di ri­
rence e un diario che annota i no provveduto ad un monito­ forma scolastica jn fled. Inoltre,
risultati dell'auto-osservazione raggio e un rilevamento co­ aspetti quali la disponibilità di
riguardo all'esperienza intra­ stante di dati prefissati. ei tempo, l'expertise necessaria
presa. questionari di valutazione dei degli insegnanti nell'adottare il
Il Dossier è invece una rac­ progetti pilota sono emerse al­ Portfolio in classe, la richiesta
colta di lavori personali di di­ cune riflessioni su cui è oppor­ di risorse per la formazione de­
verso genere che documentano tuno soffermarsi: il 7 4% degli gli insegnanti secondo l'ap­
in maniera chiara le prestazio­ apprendenti ritiene che il Port­ proccio didattico promosso dal
ni fornite nelle varie lingue: te­ folio permetta loro di dimostra­ Consiglio d'Europa e, non ulti­
sti letterari (o di altra natura) re ciò che effettivamente pos­ mo, il coinvolgimento dei geni­
letti in lingua straniera, testi sono "fare" in lingua straniera. tori sono fattori non trascurabi­
parlati e audio-visivi ascoltati o Secondo 1'89% degli insegnanti li nella valutazione globale del
visti (su radio e TV, film, au­ il Portfolio è uno strumento uti­ Progetto e nella sua applicazio­
dio/video cassette, CD-ROM), le per la valutazione della com­ ne a potenziali realtà educative.
elaborati scritti in lingua stra­ petenza linguistica degli alun­ Sulla base di un esito com­
niera, ecc. Questa sezione sarà ni maggiormente stimolati alla plessivamente positivo emerso
naturalmente soggetta a perio­ riflessione su obiettivi e pro­ dalla sperimentazione bienna­
dici aggiornamenti da parte cessi di apprendimento lingui­ le del Portfolio, si ritiene dun­
dello studente che potrà sosti­ stico e di autovalutazione. È que opportuno intervenire per
tuire informazioni divenute via condivisa pure l'idea che il migliorarne la soglia di acces­
via irrilevanti, a favore di nuovi Portfolio dia valore ad ogni tipo so, la diffusione capillare e la
esempi da lui prodotti. di apprendimento dentro e fuo­ consultazione (attraverso docu­
ri il sistema scolastico, soste­ menti appositamente creati per
nendo lo sviluppo di cittadini l'utilizzo in classe da parte de­
plurilingue. gli insegnanti). Inscindibile al­
Cl Gli apprendenti, dal canto
loro, considerano di grande im­
la diffusione del Portfolio sarà
anche la conoscenza e la fami­
portanza l'auto-valutazione ri­ liarità con il Common Euro­
4. chiesta dal Portfolio; tuttavia, si pean Framework of Reference,
I progetti pilota aspettano maggiore aiuto dal­ tuttora inesplorato da una par­
L'introduzione sperimentale del l'esterno (da insegnanti, enti, te di insegnanti in Europa.
Portfolio ha coinvolto 15 Stati, ecc.) per convalidare il loro L'anno 2001, proclamato dal
nei quali differenti realtà edu­ giudizio sull'apprendimento. Consiglio d'Europa e dall'Unio­
cative si sono impegnate a te­ Ancora, gli insegnanti intendo­ ne Europea "Anno Europeo del­
starne fattibilità, ricezione da no sostenere l'uso del Portfolio le Lingue", sancisce l'entrata in
parte di studenti e insegnanti, presso gli studenti, ma neces­ vigore effettiva del Portfolio:
potenzialità e sfide. In totale, si sitano di formazione continua, ogni Stato membro, Italia inclu­
sono formati 20 campioni di di strumenti adatti e di ricono­ sa, sarà impegnato nell'adozio­
progetti pilota, che, nell'arco scimenti per un impegno che ne e nella successiva applica­
del biennio 1998-2000, hanno non va dimenticato - esula dai zione del progetto ai propri con­
restituito un feedback di infor­ normali orari scolastici. testi didattici, in un'ottica
mazioni circa l'impatto del Port­ ella fase sperimentale so­ generale di "europeizzazione"
folio. no emerse pure aree di poten- del sistema educativo.

230
L'italiano
fuori d'Italia

1 Albania, Andorra, Armenia, Austri _ _a, Azerbajan, Bielorussia, Bel- sforzo effettivo, per trasformare la diversità, da barriera alla comu­
erzegovm a, Bulgana, Cipro, Croazia, Repubbilca Ceca, nicazione, a fonte di arricchimento e comprensione reciproci; solo
. Bosnia-H
gio, .
F.m Iand.1a, Francia, . G ermama,
. G_eorg1a, . _ G recia, una più ampia conoscenza delle lingue europee moderne faciliterà
Danimarca, Estonia,
. Lettoma, L1chtenstem, L1tuama,
Irlanda, !talla, la comunicazione e l'interazione tra gli Europei di differenti lingue,
Ln heria, Islanda,
così da promuovere la mobilità, la comprensione e la cooperazione,
Lus�emburgo, Malta, Moldova, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, P o r ­
Russa, San Marino, Regno Unito, Re­ sorpassando ogni forma di pregiudizio e di discriminazione".
t o allo Romania, Federazione
Slovac ca, Slovenia, Sp na, Svezia, Svizzera, "l'ex Repub­ 3
li Common European Framework offre, in sintesi, ampi repertori
p�ibl i�a �� ,
_
da cui attingere per l'individuazione ciel contesto d'uso della lingua,
blica iugoslava della Macedonia , Turchia Ucraina.
2 li Comitato dei M inistri ciel Consiglio d'Europa sottolinea infatti assieme a temi, attività comunicative, processi comunicativi, com­
che: "la ricca eredità di lingue e culture d'Europa rappresenta una ri­ petenze linguistiche, pragmatiche, strategiche e socio-culturali che
sorsa comune di grande valore che va protetta e sviluppata con uno costituiscono il quadro dell'apprendimento.

rimenti bibliografici

Chr1 t, I. et al. ( 1997), Portfolio Européen des Langues, Scharer, R. (1996), European Language Portfolio, Sample
Proposition d'élaboration, Conseil de l'Europe, Stra­ Learner Dossier, Council of Europe, Strasbourg.
sbourg. Scharer, R. (1998), Portfolio Européen des Langues, Rap­
Dobson, .-\. (1996), Portfolio Européen des Langues, ex­ port sur l'état d'avancement du projet, Conseil de
posé des motifs, fonctions, utilisations, Concei! de l'Europe, Strasbourg.
I'Europe, Strasbourg. Scharer, R. (1999), Un Portfolio Européen des Langues,
Hughes, G. (2000), European Language Portfolio, Report Rapport sur l'état d'avancement du projet, Phase pi­
on the Sixth seminar of the pilot scheme, Council of lote 1998-2000, Conseil de l'Europe, Strasbourg.
Europe, Strasbourg. Scharer, R. (2000), A European Language Portfolio: Third
Hughes, G. (2000), European Language Portfolio; Report Progress Report, Phase Pilote 1998-2000, Council of
on the Seventh seminar far the elaboration and im­ Europe, Strasbourg.
plementation of the European Language Portfolio, Co­ Scharer, R. (2000), Portfolio Européen des Langues, Pro­
uncil of Europe, Strasbourg. jet Rapport Final, Phase Pilote 1998-2000, Conseil de
Scharer, R.-Christ, I.-Debyser, F.-Dobson, A. (1996), Eu­ l'Europe, Strasbourg.
ropean Language Portfolio, Feasibility Study, Coun­ Sheils, J. (1991), La communication dans la classe de lan­
cil of Europe, Strasbourg. gue, Council of Europe, Strasbourg.

231

LINGUE D'EUROPA NEL PORTFOLIO


a statuto speciale
P roseguendo il discorso avvia­
to nel numero precedente di
"leO", riprendiamo a parlare della
La posizione preconsonantica
dei due fonemi /s/, /z/ corri­
spondenti a s non permette, inol­
tri suoni dell'italiano. È noto che,
in Italia, l'adozione di una pro­
nuncia priva di caratteristiche
consonante s, a cui spetta uno tre, l'attivazione della cogemina­ regionali o personali è dominio,
status speciale rispetto a quello zione (fenomeno di cui si è parla­ per lo più, di attori e dicitori pro­
delle altre consonanti dell'italia­ to nel numero 5/2000 di "leO"). fessionisti seri.
no. S è l'unica consonante che In è sgarbato, tre spettacoli, La s "blesa" in bocca al can­
può precederne altre due all'ini­ s iniziale non si allunga, mentre tante Jovanotti viene considera­
zio di parola come in spreco, si allunga in è solo e, dividendo ta variante individuale, mentre la
splendido e la sua posizione pre­ in sillabe fonetiche, constatiamo s "salata" in bocca al cantante
consonantica mette in contrasto i che in è sgarbato, tre spettacoli, Carboni, bolognese, è più diffusa
criteri ortografici e quelli fonetici. i suoni [s], [z] non si associano e tipica della sua città di prove­
Parole o sequenze come alla consonante seguente ma si nienza. La pronuncia di s, infatti,
astro, aspettare, la spalla, divise allacciano alla vocale che li pre­ che è alveolare nella maggior
in sillabe ortografiche, danno a­ cede. Che la s non appartenga parte delle realizzazioni dei par­
stro, a-spet-ta-re, la-spai-la men­ alla sillaba della consonante se­ lanti del Nord (tranne Liguria e
tre dividendo foneticamente si ot­ guente si riscontra anche dal di­ Alto-Adige), in Emilia-Romagna
tengono risultati diversi. Se, infat­ verso comportamento degli arti­ può anche essere realizzata con
ti, non ci lasciassimo influenzare coli, delle preposizioni e dei di­ lo spostamento in avanti delle
dalla grafia, e da ciò che ci è sta­ mostrativi che precedono la labbra. Talvolta, una s breve
to insegnato a scuola, troverem­ sequenza s +consonante.Abbia­ alveolare è anche la realizzazione
mo del tutto naturale dividere in mo uno spettacolo, dello spetta­ di una s geminata come, ad
sillabe fonetiche: as-tro, as-pet-ta­ colo, quello spettacolo, mentre, esempio, in passare che viene re­
re, las-pal-la. Da ciò si deduce che davanti a parole che cominciano so pasare.
s non fa parte della sillaba della per vocale o per consonanti di­ La s alveolare dei parlanti set­
consonante seguente ma è la par­ verse da s, abbiamo un albero, tentrionali è senz'altro più vicina
te finale della sillaba precedente. un treno, dell'albero, del treno, alle realizzazioni della s spagno­
Di questo fenomeno sono co­ quell'albero, quel treno. la o greca che non a quella dell'i­
scienti, prima di tutto, i bambini taliano standard, che è invece
che, basandosi sulla propria per­
cezione della divisione sillabica,
nello scrivere tendono ad andare
P er quanto riguarda la pronun­
cia, i suoni [s], [ z], nella real­
tà sociolinguistica italiana, subi­
dentale.
Una variazione regionale evi­
dente di s, resa, soprattutto dai
a capo lasciando s alla fine della scono modificazioni dovute al­ parlanti del Centro, come [ts] di
riga, contravvenendo alle regole l'uso regionale e, in alcuni casi, stazione, si trova dopo le conso­
232 ortografiche. individuale, come accade ad al- nanti r, I, n (corso, polso, penso).

Lidia Costamagna
costamag@unistrapg.it

Questa realizzazione, spontanea rate (pulzione per pulsione) che mosi come De Filippo o Massimo
per la maggior parte dei parlanti rispecchiano la difficoltà di per­ Troisi, interessa s quando si trova
del Centro senza distinzione di sone adulte di stabilire l'esatta prima delle consonanti [p], [f],
ceto e di cultura e senza alcuna occorrenza del suono, vista l'u­ [ k], mentre s davanti a [b], [v],
consapevolezza, dà luogo alla niformità della loro pronuncia. [g], [m] viene resa come il suo­
cancellazione della distinzione di lnsersione è ciò che un medico no consonantico intermedio della
significato: s'alza e salsa vengo­ mi ha scritto, per ipercorretti­ parola francese bijou. Contraria­
no rese omofone. smo, in una sua prescrizione. mente a quanto abitualmente
Di questa caratteristica re­ I bambini, in età scolare, han­ viene ritenuto, nell'accento cam­
gionale si colorano molte delle no difficoltà a mettere in relazio­ pano questo fenomeno non av­
pronunce che appaiono in TV, ne la pronuncia con la grafia e viene prima delle consonanti t, d
dando luogo, a volte, a interpre­ pensano che al suono [ts] dell'i­ come invece accade nella pro­
tazioni singolari. È di alcuni anni taliano corrispondano le grafie s nuncia abruzzese e molisana (ba­
fa una battuta di Maurizio Co­ e z. forze e forse vengono pro­ sti ascoltare il giornalista sporti­
stanzo che, durante un suo pro­ nunciate con lo stesso suono. Di vo Aldo Biscardi).
gramma, annunciando l'argo­ conseguenza, i bambini tendono Una realizzazione di s simile
mento della serata disse che a imparare a memoria la scrittu­ a quelle appena descritte si ri­
avrebbe parlato della "terza re­ ra delle parole, ma le difficoltà scontra in Ciociaria (Lazio), nel
pubblica" e sottolineò che non si aumentano quando le parole so­ Sud-est dell'Umbria e delle Mar­
trattava di quella che veniva do­ no poco frequenti. L'origine fo­ che per ogni [s] e [z] preconso­
po la seconda, ma di quella puli­ netica del fenomeno non viene nantica.
ta, giocando (forse deliberata­ identificata né dai parlanti, né
mente) sulle parole terza e tersa dalle istituzioni preposte a farlo
che un parlante romano realizza come la scuola che dovrebbe, Per saperne di più
allo stesso modo. almeno, sensibilizzare gli alunni
Questo fenomeno è diffuso al riconoscimento delle diverse Canepari, L. ( 1999), // MaPI - Ma­
nuale di pronuncia italiana,
anche nel Sud soprattutto per s pronunce.
Bologna, Zanichelli.
dopo n che viene però resa, in Nella pronuncia napoletana (e
Mioni, A.M. ( 1983), Fonetica e
alcune zone, anche sonorizzata, in quella di gran parte della Cam­ fonologia, in Sobrero, A.A., In­
come in penso in cui sviene pro­ pania) i suoni iniziali delle parole troduzione a/l'italiano con­
nunciata analogamente al suono scarpa e spaghetti vengono rea­ temporaneo. I: Le strutture,
iniziale di zero. lizzati con il suono consonantico Roma-Bari, Laterza.
A causa di questo fenomeno, di sci. Questa pronuncia, divenu­ Nespor, M. ( 1993), Fonologia,
non è raro, nel Centro-Sud, tro­ ta nota soprattutto attraverso la Bologna, Il Mulino.
vare forme ortograficamente er- musica napoletana e artisti fa-
··························································· .................................................................................................................................................................................................. .. . ..... .. . .

UNA CONSONANTE A STATUTO SPECIALE


Scrivere, riscrivere

li lapis
veri/e
■ zione, nel tentativo di eliminare le ambiguità,
hanno privilegiato gli aspetti cognitivi a scapito
delle componenti emozionali ed affettive dell'ap­
1. prendimento. Si cercò, e ancor oggi si cerca, di la­
Gli anni del disamore sciare fuori la soggettività cli insegnanti e stu­
In quest'ultimo ventennio, i giovani a cui la scuo­ denti, ostacolo al "rigore" e all'oggettività delle
la ha chiesto di scrivere (per la scuola e per il pratiche di valutazione. All'interno delle univer­
mondo esterno) hanno vissuto in una situazione sità e di associazioni quali il GISCEL e il LE D,
difficile. Divisi tra le usanze cli una scrittura de­ molti ricercatori lavorarono per "segmentare" le
contestualizzata (il tema ne è l'emblema princi­ abilità in maniera tale da poterle perseguire ana­
pale) e una forte tendenza a insistere sul solo svi­ liticamente 2 .
luppo delle abilità, essi hanno spesso abbando­ Un modello cli questo genere pone però alme­
nato la penna, gettando via con quel gesto anche no due problemi vistosi, probabilmente insolubi­
molte delle loro motivazioni. Perché lasciare così li: prima di tutto presume che gli alunni siano
la penna e, insieme, il desiderio cli esprimersi at­ "macchine banali"3, che reagiscono agli jnput de­
traverso la scrittura? gli insegnanti con altrettanti output, con presta­
Per rispondere va considerato che qualsiasi zioni "in uscita" già programmate e pertanto mi­
forma di organizzazione della conoscenza, scritta surabili; in secondo luogo, essendo finalizzato al­
e orale, comporta processi di separazione e di in­ l'apprendimento cli tecniche uguali per tutti,
terconnessione, cli analisi e di sintesi. La scuola mette in secondo piano quei campi della cono­
invece, in questi ultimi venti anni, ha puntato le scenza che ci fanno diversi per sesso, cultura,
sue carte esclusivamente sulla "separazione" e scelte etiche e religiose. I nuovi impianti "modu­
sulla "scomposizione analitica" delle conoscenze, lari", in sperimentazione nella secondaria supe­
a dispetto di un mutamento linguistico e sociale riore, rappresentano efficacemente questa ten­
che ha enfatizzato la natura dinamica e "com­ denza: nelle loro rigidità si intravvedono nuove
plessa" (nel senso dell'epistemologia) dei feno­ forme di discriminazione.
meni 1• Può la "forbice" così creatasi spiegare la Questo scontro fra le due polarità - uno scri­
rinuncia del giovane scrittore? vere lasciato al caso e uno ristretto all'esercizio
Il problema appare sfaccettato. ei primi anni della tecnica, - impone la ricerca di possibili so­
Ottanta la cultura del tema e di uno scrivere to­ luzioni, o meglio di una "scrittura emergente" che
talmente slegato dal contesto aveva subito il col­ occorre ritrovare anche nel mondo giovanile e
po di un'educazione linguistica rinnovata. Di nelle trasformazioni della società. L'esigenza di
fronte alla soggettività e all'aleatorietà di conso- questa ricerca è oggi fortemente avvertita in tut­
234 lidate pratiche di scrittura, i linguisti dell'educa- ti i settori della scienza: l'ermeneutica ed i nuovi

Agostino Roncallo Prime linee di una concezione "sregolata" della


agoronca@tin.it scrittura in classe
Mario Gineprini
Scrivere, riscrivere

paradigmi della "complessità" determinano una di decantazione, con attese e strappi improvvisi.
svolta epistemologica che mostra come nell'ap­ È un processo fatto di continui aggiustamenti ù1
prendimento si intreccino fattori cognitivi e af­ Wnere che non sono quasi mai superabili facen­
fettivi, psicologici e relazionali. Per la prima vol­ do ricorso esclusivamente ad abilità tecniche e a
ta si parla di "reticolarità" dei saperi. A leggere procedure rigide e codificate.
contributi recenti nel campo della biologia evolu­ Possiamo dunque affermare che la scrittura è
tiva (F. Varela) o della fisica, si può notare come strettamente imparentata ai sistemi complessi 5 •
stia oggi emergendo un nuovo spazio di incontro In prima istanza essa è infatti un "sistema aper­
fra le polarità, una "ecologia della mente" per dir­ to": un giovane che si avvia a scrivere sente il bi­
la con Gregory Bateson. Questo "nuovo spazio di sogno di entrare in comunicazione con l'ambien­
incontro" è sempre contingente: nella scrittura te esterno per ricavarne idee e informazioni, un'e­
sono ad esempio implicate le forme testuali e le nergia propulsiva che permette allo scrivere di
relative tecniche di composizione, così come le at­ attivarsi, articolarsi ed arricchirsi. La scrittura è
tività di pensiero. Un pensiero che isola e separa altresì un "sistema dinamico" che reagisce agli
sembra lasciare il posto ad un "pensiero che di­ stimoli ambientali e si evolve nella misura in cui
stingue ed unisce"4, che scopre nuove relazioni si adatta alle caratteristiche contestuali. Come in
tra le nozioni, che elabora idee e le trasforma in ogni sistema complesso, nella scrittura interagi­
parola scritta. scono numerosi elementi che si influenzano reci­
Il problema principale consiste nel superare procamente, pur mantenendo, almeno in parte,
un approccio riduttivo, che fa della scrittura un un comportamento autonomo (rapporti ricorsivi
sistema che può essere certificato misurando i ri­ e variamente interconnessi fra soggetto che ap­
sultati conseguiti da ognuna delle sue sottoabili­ prende, compagni, insegnante, stimoli ambienta­
tà, e nel passare da una concezione della scrittu­ li interni ed esterni, variabili linguistiche). Per­
ra come sistema complicato (e dai conseguenti ciò, la pratica dello scrivere è caratterizzata con­
eccessi di schematismo e tecnicismo) alla conce­ tinuamente da interferenze "stabilizzanti" e
zione della sua complessità, che si realizza in un "destabilizzanti", che influenzano la natura del
ambiente di apprendimento caratterizzato da un prodotto finale.
contesto di conoscenze condivise. Quella dello scrivere è un'esperienza da vive­
re in tutte le sue incertezze, ripensamenti e can­


cellazioni: un'idea iniziale può dar luogo a una
stesura estesa, una crescita esponenziale in cui
si consumano, almeno momentaneamente, idee e
stimoli, per poi magari lasciare la strada ad una
2. jmpasse che segnerà lo stabilirsi di una fase di ri­
La "complessità" dello scrivere
flessione e di "decantazione", in attesa di riparti­
La scrittura non si sviluppa attraverso un per­ re. La scrittura ha un andamento discontinuo: a
corso lineare, stabilito a priori. La stesura di un periodi di intensa operatività e produzione si al­
testo non si risolve mai nel susseguirsi ordinato ternano momenti di stasi, lunghe pause di ripen­
di sequenze algoritmiche, come se lo scrivente samento, dopo le quali il processo riprende collo­
operasse sulla base di una sintassi di program­ candosi su un piano qualitativo migliore. Nella
mazione. Quando scrivere è coinvolgimento ed sua traiettoria non rettilinea, il processo di com­
emozione, quando ha senso e significato (soltan­ posizione è spesso soggetto ad una dinamica
to così la scrittura può essere interiorizzata), en­ oscillatoria. Tanti sono gli stimoli che l'apprendi­
trano in gioco jnput esogeni ed endogeni che pos­ sta scrittore potrà ricevere dall'insegnante (cor­
sono determinare equilibri ed esiti inaspettati. rezioni, idee di ricerca e approfondimento, facili­
L'operazione dello scrivere è soggetta a ricor­ tazioni procedurali, ecc.), dai compagni (discus­
renti feedback che danno vita ad un'altalena di sione e tutorfog fra pari), da se stesso, in termini
cancellazioni, modifiche e riscritture. L'esito di di motivazione e gratificazione, e dall'esterno:
un processo di scrittura non è definibile e preve­ ogni evento porterà ad una continua ridefinizione
dibile a priori perché in esso concorre un alto nu­ del processo. Momenti di produzione creativa e
mero di fenomeni che sono interconnessi in mo­ innovativa tendono ad alternarsi con la riflessio­
do non lineare e con effetti distribuiti irregolar­ ne meta-cognitiva volta a rendere coerente e co­
mente nel tempo. Scrivere è riscrivere, con tempi eso il testo.

IL LAPIS VERDE
Scrivere, riscrivere

Certo, una scrittura così intesa .è destinata a sulla definizione degli obiettivi, le vie rischiano
creare incertezza: metterà alla prova le capacità di aprirsi a ventaglio. Come fare? Le titaniche fa­
di gestione dell'insegnante e lo spingerà inevita­ tiche di chi ricerca standard oggettivi per l'ap­
bilmente a ridefinire il suo ruolo. In tale contesto prendimento linguistico sono spesso velleitarie.
di apprendimento infatti, le scelte didattiche sa­ Servirebbe in questo caso una piagettiana consa­
ranno caratterizzate da imprevedibilità, nel senso pevolezza operativa che consentisse agli studen­
che non saranno indirizzabili verso esiti stretta­ ti e al loro insegnante di scegliere di volta in vol­
mente predefiniti6. La scrittura si costruisce nel ta le soluzioni che ritengono più appropriate: ma,
suo farsi e la ridondanza degli elementi coinvolti perché essa vi sia, si impone il recupero della
non indebolisce di per sé il processo, né lo mi­ centralità del soggetto che apprende in quanto
naccia di instabilità, ma lo rende invece flessibi­ elemento propulsivo, dinamico e motivato, un
le. Per questi motivi la complessità della scrittu­ soggetto che abbia la concreta possibilità di in­
ra consiste nella sua essenza di processo capace tervenire nei processi attraverso il dialogo e l'in­
di evolversi, di adattarsi e di migliorare; le possi­ terazione verbale.
bili e numerose "perturbazioni"7 non sono un Si possono ipotizzare veri e propri momenti di
ostacolo allo sviluppo lineare dello scrivere, ma negoziazione che scardinino la scelta dei percor­
una risorsa. si da seguire (tutto questo, in passato, era a cari­
Una risorsa dispendiosa in termini di tempo co dell'insegnante), in quanto passibili di modifi­
ed energie, una ricerca continua: "scrivere è ri­ che in itinere, di continue correzioni di rotta, di
scrivere, sapere di scrivere"8, come direbbe Da­ ricerca di nuovi equilibri. La scuola dovrebbe
rio Corno. Se qualcuno lo dicesse a tutti quegli in­ esplorare di continuo i suoi confini educativi, nei
segnanti che, nelle due ore di un compito in clas­ punti di intersezione nascono nuove intese,
se, vogliono veder sgorgare un testo dalla mente emergono nuovi valori: quali barriere dividono
degli allievi, forse un qualche potenziale scrittore insegnamento e apprendimento? insegnare non
riprenderebbe in mano quella penna così prema­ è forse anche apprendere? Verrebbe da supporre
turamente abbandonata. il superamento di una scuola didattocentrica e
segmentata in discipline, verso una scuola che
chiameremmo della "didattica di confine". Ma
■ questo è un libro ancora da scrivere.
Soggetti, percorsi, obiettivi: concetti non nuo­
vi ma che, in questa prospettiva, vanno rivisitati
3. nell'ottica di una "teoria dei curricoli dinamici e
La teoria dei curricoli dinamici degli scenari di apprendimento"10. ell'ordine,
Un curricolo pensato esclusivamente come una sintetizziamo qui i tre concetti cardine che hanno
serie di attività in vista di obiettivi certificabili sa­ portato alla sua elaborazione:
rebbe efficace: a) in condizioni di stabilità tali da
escludere qualsiasi imprevisto dai processi di in­ 1. I soggetti. Le teorie di Heinz von Foerster,
segnamento e apprendimento; b) se esistessero riprese poi da Francisco Varela, implicano che
parametri oggettivi in grado di calcolare le abili­ l'osservatore rinunci ad essere un elemento ester­
tà linguistiche. no al "dominio di osservazione": si tratta di con­
Ma, siccome queste due condizioni non esisto­ cetti importanti ad esempio per ciò che riguarda
no (con eccezioni, forse, per il lessico e per la il ruolo dell'insegnante: non più osservatore
fluenza del parlato), il curricolo va ripensato in esterno, mero tecnico della comunicazione, ma fi­
termini di strategie9: come il curricolo, anche la gura interna ai processi e quindi partecipe in sen­
strategia si pone degli obiettivi ma, a differenza so co-evolutivo nelle relazioni con gli studenti 11.
del primo, prefigura scenari di attività possibile Più in generale si prefigura una dinamica nella
invece di predeterminarne l'esistenza. La strate­ quale la costruzione del senso avviene in una di­
gia cerca senza sosta di riunire le informazioni, di mensione collaborativa, l'apprendimento diventa
confrontarle in modo interattivo, di verificarle; poi un fenomeno individuale che si realizza in un
modifica i percorsi, corregge le rotte, integra gli processo sociale.
obiettivi finali in base ai fatti che si verificano. 2. I percorsi. L'idea delle "intelligenze multi­
In un percorso didattico la meta potrebbe es- ple"12 ha come conseguenza la varietà degli ap­
236 sere chiara per tutti ma, sulle strade da seguire e procci alle conoscenze, così come la possibilità di
Scrivere, riscrivere

rappresentazione multipla delle stesse. Il pensie­ L'insegnante non sa in anticipo, se non nelle
ro divergente, la scelta di una pista diversa per il linee di fondo (DO 1, il docente D stabilisce l'o­
raggiungere una meta comune, diventano così biettivo dello scenario O 1) quali conoscenze e
momenti educativi fondamentali, benché frantu­ competenze saranno raggiunte dai suoi studenti
mino la linearità dei percorsi e mettano a dura rappresentati al centro dell'immagine (S); il loro
prova quelle didattiche modulari che scandisco­ approccio alle conoscenze può seguire percorsi
no non solo in ore, ma anche in minuti, gli inter­ diversi (Cl, C2, CX) fino ad arrivare a costruire e
venti didattici da praticare. rappresentare le conoscenze in modi differenti.
3. Gli obiettivi. La nozione di "orizzonte" ela­ Immaginiamo un gruppo di studenti alle prese
borata da Hans Georg Gadamer 13 è parsa subito con una "relazione di viaggio": superata la fase di
molto significativa per la teoria che stiamo pre­ pre-scrittura, essi potrebbero avventurarsi, sulla
sentando: al concetto di "scenario educativo" è le­ base di una scaletta precedentemente preparata,
gato essenzialmente quello di "orizzonte", inten­ nella scrittura di paragrafi che conterranno tante
dendo con esso quel cerchio che abbraccia tutto idee, alcuni parleranno della partenza (Cl), altri
ciò che è visibile da un certo punto. Lo sposta­ preferiranno iniziare a raccontare episodi di viag­
mento del punto di vista, che avviene ad esempio gio (C2), altri ancora descriveranno immagini di
nei momenti di avanzamento dei percorsi curri­ paesaggio (C3).
colari, determina quindi una progressiva defini­ Supponiamo ora che, prima della stesura fi­
zione degli obiettivi e conseguentemente appaio­ nale del testo, gli alunni si confrontino con l'in­
no e si scelgono nuovi approcci, l'orizzonte si mo­ segnante e tra di loro sulle idee che ciascuno ha
difica e assume nuove sembianze. sviluppato in forma di paragrafi. È a quel punto
che l'interazione docente-studente (SD) può farsi
collaborativa: a partire da quello che gli allievi
■ hanno saputo costruire, si potrà ridefinire gli
obiettivi, negoziarli, si aprono dunque delle fine­
stre (02) in quell'orizzonte che era stato inizial­
4. mente previsto dall'insegnante (01).
Gli scenari di apprendimento Potrebbe ad esempio accadere che alcuni di
Un curricolo così concepito è costituito da "sce­ essi avranno sviluppato alcune idee invece di al­
nari" di apprendimento contraddistinti da tratti tre, ma accadrà anche che alcuni troveranno co­
unificanti. Il modello in questione è unitario e incidenze nei loro elaborati. Ad esempio, più
"sintetico", è concepito in una prospettiva di au­ alunni potrebbero accorgersi di aver sviluppato,
tonomia piuttosto che secondo la logica del con­ senza alcun accordo preliminare, il tema delle re­
trollo e dell'idea di "programma": un sistema le lazioni (umane, didattiche) con gli insegnanti du­
cui interazioni sono allo stesso tempo la causa ed rante il viaggio. Questo tema potrebbe risultare
il risultato di ciò che si verifica. Riflettiamo su un di particolare interesse anche per chi non lo ave­
esempio facendo riferimento all'immagine: va preso in considerazione durante l'iniziale
scrittura dei propri paragrafi. "Potrebbe diventa­
re un obiettivo condiviso?" È una domanda che
l'insegnante potrebbe tranquillamente rivolgere
ai propri studenti. "Siete tutti preparati ed inte­
ressati ad argomentare questo tema?" In caso di
risposta affermativa, l'argomentazione relativa al­
la relazione insegnanti-studenti diventerà un
obiettivo nuovo (perché non previsto inizialmen­
te) e comune a tutti (02). Il docente dovrà conse­
guentemente considerarlo nello schema di corre­
zione del testo.
Si profila dunque un curricolo il cui nodo cen-
trale non è stabilire parametri per certificare le
competenze, ma creare "scenari" che possano va­
lorizzare le competenze degli alunni. È un capo­
volgimento di prospettiva: un curricolo pensato 237
···········································································•···········•·········•····························•···········································································································································

IL LAPIS VERDE
Scrivere, riscrivere

"per" gli studenti non dovrà fondarsi su un crite­ • il contesto in cui si sceglie di operare e ap­
rio di "esclusione" (sa scrivere solo colui che sod­ prendere;
disfa i parametri e le relative "soglie") ma su un • gli aspetti linguistici sui quali si determinerà
criterio di "promozione" delle capacità. Se scri­ l'attenzione in corso d'opera, alcuni già pre­
vere significa anche affermazione della propria senti come prerequisiti ed altri che emerge­
identità, è tempo che la scuola del "lapis rosso" ranno durante le varie fasi operative.
lasci spazio a quella del "lapis verde"; in caso
contrario, tutto può continuare a risolversi nel Gli elementi e le variabili posti in gioco, inte­
certificare le sole capacità d'uso delle regole in ragendo in modo non lineare e spesso impreve­
base a "standard" che, a giudicare dalla lettera­ dibile, determinano lo svolgimento di un proces­
tura sull'argomento, appaiono difficilmente og­ so di scrittura. Il risultato è un prodotto linguisti­
gettivabili. Ma in quest'ultimo caso sarà difficile co molto contestualizzato, elaborato stimolando
rimotivare i nostri giovani apprendisti scrittori. la consapevolezza e la riflessione linguistica, il
senso e il significato del testo scritto, in quanto


prodotto culturale e sociale. Lo scenario si confi­
gura come una scelta didattica che prende vita e
si sviluppa grazie alla rete di rapporti che si sta­
5. biliscono tra allievo, insegnante, compagni, con­
testo e variabili linguistiche. L'allievo agisce at­
Lo scenario di scrittura
traverso processi di "adattamento" 1�, ma a sua
In conclusione, ritorniamo sui quattro elementi volta può forzare alcuni aspetti del contesto, per
fondamentali che contraddistinguono uno "sce­ renderlo più coerente con le proprie intenzioni di
nario" di scrittura: scrittura.
Il linguaggio scritto sarà quindi il risultato di
• il soggetto che apprende e che diventa prota­ una fitta rete di relazioni che, attraverso elabora­
gonista dell'operazione di scrittura con il suo zioni successive, si svolge in uno scenario esteso
carico di conoscenze, interessi e motivazioni, nel tempo (il numero di ore potrà variare) fino ad
con le sue caratteristiche individuali e socia­ arrivare ad una prova di produzione finale.
li; Quest'ultima non potrà avere più carattere
• gli interpreti del processo di coevoluzione estemporaneo, come nelle prove tradizionali, ma
(compagni, insegnanti e destinatari che in­ sarà l'ultimo atto di un percorso articolato e co­
fluenzano la natura del prodotto linguistico); erente.

1 Cfr. E. Morin, La testa ben fatta. Riforma del pensiero e riforma e/e/­ P. Bertolini (a cura cli), Sulla didattica, La Nuova Italia, Firenze 1994,
l'insegnamento, Raffaello Cortina, Milano 2000. e G. Armellini, lo insegnante, inteso come artigiano, in P. Perticari-
2
Cfr. l'intervento di A. Colombo al seminario "Quali competenze per •I. Sciavi (a cura cli), li senso e/e/l'imparare, cii.
7 È
i nuovi curricoli?", Bologna, 8 maggio 1999 (http://www.territorio un riferimento alla piagettiana "strategia della perturbazione".
scuola.com/associazioni/qualicompetenze.html). 8
Cfr. D. Corno, La scrittura, Rubbettino, Soveria Mannelli 1999.
3 H. von Foerster, Inventare per apprendere, apprendere per inven­ 9
Per il concetto cli "strategia" contrapposto a quello cli "programma"
tare, in AA.VV., li senso e/e/l'imparare, Anabasi, Milano 1994, pp. 1- si veda E. Morin, I sette saperi necessari a/l'educazione ciel futuro,
17. cit., pp. 92-95.
4 E. Mori11, La testa ben fatta, cit., p. 91. 10 È
la teoria che è alla base del volume, cli recente pubblicazione, A.
5 Per una introduzione ai temi della complessità segnaliamo: E. Mo­ Roncallo-M. Gineprini, La scrittura emergente, Rubbettino, Soveria
rin, Introduzione al pensiero complesso, Sperling & Kupfer, Milano Mannelli 2001.
1993; H. Maturana-F.J. Varela, L'albero della conoscenza, Garzanti, 11 H. von Foerster, Sistemi che osservano, Astrolabio, Roma 1987,
Milano 1987; G. Bocchi-M. Ceruti (a cura cli), La sfida e/ella comples­ pp. 5-8.
sità, Feltrinelli, Milano 1985. In particolare, i rapporti fra complessità 12
Cfr. H. Gardner, Sapere per comprendere, Feltrinelli, Milano 1999.
e pedagogia sono affrontati in E. Morin, op. cit., e in / sette saperi ne­ 13
Cfr. H.G. Gadamer, \ferità e metodo, Bompiani, Milano 1999, p.
cessari al/'ec/ucazione ciel fll[uro, Raffaello Cortina, Milano 2001. Un 502.
testo divulgativo molto leggibile è A. Ganclolfi, Formicai, imperi, cer­ 14
Anche il concetto cli "adattamento" fa riferimento al costruttivismo
velli, Bollati Boringhieri, Torino 1999. di Piaget: le teorie della complessità presuppongono infarti un mo­
6
Sulla gestione dell'inatteso e dell'imprevedibile eia parte clell'inse- dello di mente che, invece di rispecchiare "oggettivamente" una real­
238 gnante, si vedano: V. lori, Dal fare clic/attica a/l'essere-in-didattica, in tà esterna, mette in opera strategie per adattarsi ad un contesto.
Scrivere, riscrivere

C :=élliva,
ma regolata

■ tiva" deriva certamente dalla attenzione che lo svi­


luppo dell'intelligenza emotiva ha ricevuto e rice­
ve nell'ambito degli studi cognitivistici (tra tutti è
1.
d'obbligo il riferimento ai lavori di H. Gardner2 ),
Scrittura creativa e didattica
entro una concezione olistico-sistemica degli stes­
Una recente esperienza didattica di un Laborato­ si processi di apprendimento. Tali processi infatti,
rio di scrittura creativa, da noi condotta insieme come è ormai evidente a tutti, non seguono sem­
ad altri colleghi del GISCEL Campania I e a do­ pre vie logico-razionali e afferenti al solo eserci­
centi del VII ITIS di Corso Malta, a Napoli, e che zio dell'intelligenza lineare: è invece ben provato
ha coinvolto allievi a rischio di dispersione di un che anche gli elementi intuitivi, emotivi, analogi­
Istituto Tecnico di una zona semiperiferica di a­ ci, simbolici, svolgono un ruolo fondamentale nel­
poli, ci offre l'occasione per ripensare alla natura lo sviluppo dell'intelligenza tout court e quindi
della scrittura creativa nonché alle grandi poten­ meritano una nuova, più vasta attenzione.
zialità didattiche e pedagogiche insite in questa Peraltro, queste considerazioni risultano par­
modalità espressiva. ticolarmente rilevanti in un momento storico in
Negli ultimi dieci anni, infatti, sono sorti La­ cui le forme di espressione linguistica e non lin­
boratori di Scrittura Creativa in ambiti assai vari: guistica di ragazze e ragazzi sembrano orientarsi
ad opera di scrittori professionisti, nelle scuole, soprattutto nella direzione di un ricorso sempre
come supporto alla psicoterapia, o infine come in­ più marcato a modalità di comunicazione e di
vito a provare il "piacere della scrittura". Di qui espressione legate all'intelligenza emotiva. Vale
l'atteggiamento di grande attenzione con cui gli la pena di ricordare, a questo proposito, le rifles­
osservatori più attenti (siano essi scrittori pro­ sioni svolte da Raffaele Simone in un recente vo­
fessionisti, linguisti, insegnanti) guardano al fe­ lume3 . Simone sviluppa in particolare l'ipotesi se­
nomeno, anche se spesso questo tipo di espe­ condo la quale nel linguaggio dei giovani dei no­
rienza ha prodotto reazioni estreme che vanno stri anni sia sempre più presente una logica
dallo scetticismo preconcetto fino al più ingenuo non-proposizionale, logica che linguisti e inse­
ed acritico entusiasmo. Ciononostante, esiste or­ gnanti hanno il compito di descrivere e analizza­
mai una ampia e seria letteratura critica sulla re senza stigmatizzazioni e preconcetti ascienti­
scrittura creativa e sempre più spesso si tende ad fici.
inserire pratiche di scrittura (e/o di ri-scrittura) Sul versante specifico della didattica della
creativa nei curricoli scolastici di educazione lin­ scrittura, inoltre, risultano ancora assai signifi­
guistica e letteraria. cativi gli studi di Bereiter e Scardamalia4 , che so­
La nuova dignità assunta dalla "scrittura crea- no ripartiti dalla definizione di Walter Ong, in ba- 239

Pietro Maturi Da Napoli, riflessioni e istruzioni per rendere


Fabio Maria Risolo creativa la scrittura dei giovani
F.R. Sauro
f.r.sauro@libero.it
CREATIVA, MA REGOLATA
Scrivere, riscrivere

se alla quale "scrivere è pensare", perché "si pen­ ni intellettuali giocati dai docenti, ma anche da­
sa mentre si scrive". Tale valutazione infatti con­ gli allievi, quella dell'approccio extrascolastico di
tiene in sé un serio ripensamento dei termini soggetti interessati a dialogare con l'universo gio­
stessi della didattica della scrittura: se una straor­ vanile, ma estranei al mondo spesso sclerotizzato
dinaria acquisizione degli ultimi anni è consisti­ - come non riconoscerlo? - della scuola.
ta nel riconoscimento che la scrittura costituisce Queste diversità si sono senza dubbio tradotte
una "attività procedurale", occorre ora anche ipo­ in una ricchezza di stimoli, ma non in una confu­
tizzare che essa impieghi processi linguistico-co­ sa e disarticolata alternanza di approcci teorici al
gnitivi che non sono unicamente descrivibili in problema, in quanto tutti i soggetti coinvolti con­
modo lineare e scientifico. dividevano con chiarezza la netta distinzione tra
Quel che a noi insomma interessa qui sottoli­ scrittura spontanea e scrittura creativa. Prima pe­
neare - come premessa alla descrizione dell'e­ rò di affrontare questo ultimo punto, a nostro av­
sperienza didattica da noi progettata e realizzata viso centrale, vale la pena di dire ancora qualche
- è che la scrittura creativa, per la sua stessa na­ parola sull'itinerario costruito e realizzato. A tal
tura, tende ad utilizzare in modo naturalmente proposito, teniamo in modo particolare a segna­
privilegiato un linguaggio non-proposizionale al­ lare che non solo le scelte didattiche, ma anche
l'interno di una elaborazione analogica e simbo­ quelle organizzative sono state elaborate dagli
lica del pensiero. scriventi e condivise da tutti i docenti coinvolti:
il riconoscimento, presente ormai in molte ini­
ziative ministeriali, dell'area di progetto come
momento in cui far interagire opzioni teoriche e
■ agire pragmatico ci sembra infatti una strada
quanto mai feconda, anzi un vero e proprio per­
corso obbligato.
2. Molti dei lettori di questo articolo sono del re­
Un laboratorio di scrittura sto docenti e tutti noi che siamo impegnati nel
creativa mondo della scuola sappiamo benissimo, per
L'esperienza di Laboratorio di scrittura creativa averlo spesso constatato in prima persona, che le
che qui commentiamo è frutto di un PON (Piano migliori intenzioni progettuali sul piano didatti­
Operativo Nazionale Scuola) finalizzato alla pre­ co rischiano di infrangersi troppo spesso contro
venzione e al recupero della dispersione scolasti­ il muro di gomma di un'organizzazione troppo ri­
ca. L'esperienza è stata complessa, articolata e gida e poco funzionale rispetto alle esigenze edu­
particolarmente soddisfacente, non solo, come cative.
era facile aspettarsi, sul piano della partecipazio­
ne e dell'interesse degli allievi, ma anche sul pia­
no della qualità dei testi che questi hanno pro­
dotto nel corso del Laboratorio.
ato all'interno di un contenitore progettuale ■
finalizzato, come si accennava, al recupero della
dispersione, il percorso didattico ha visto coin­
3.
11 percorso didattico
volti circa quarantacinque allievi, almeno una de­
cina di insegnanti (di volta in volta utilizzati co­ La struttura del Progetto, elaborata nelle sue li­
me docenti o come tutor), e anche soggetti ester­ nee generali e di indirizzo, ha previsto interven­
ni all'universo scolastico propriamente detto, tra ti per un totale di 150 ore, che sono state riparti­
i quali la cooperativa teatrale "Il Teatrucco" e lo re in tre moduli paralleli. Si è perciò deciso di di­
scrittore Francesco Costa5 . videre gli allievi, provenienti da classi diverse
Sono così entrate in gioco nell'esperienza nu­ (seconde, terze e quarte) in tre gruppi, ciascuno
merose "diversità": quella dei livelli iniziali di dei quali ha lavorato per 50 ore, suddivise in in­
motivazione e di apprendimento degli allievi, contri pomeridiani di tre ore l'uno.
quella dei differenti metodi e strategie didattici La particolare natura del progetto, finalizzato,
posti in atto dai docenti che via via si sono alter­ come si è detto, al recupero della dispersione, ha
nati nella conduzione e nel tutoraggio dei grup- sconsigliato di determinare una rigida selezione
240 pi, quella della pluralità di interessi e predilezio- dei partecipanti così come di creare gruppi arti-
Scrivere, riscrivere

colati per fasce di competenza. Cionondimeno, si Tra i motivi affrontati sulla base del protocol­
è deciso di creare tre gruppi omogenei al proprio lo descritto vi è, ad esempio, quello del viaggio
interno sulla base della maggiore o minore confi­ eroico, nel cui ambito si è presentato anche il te­
denza con gli strumenti espressivi specifici della ma dell'archetipo del femminino sulla base di
scrittura creativa. brani tratti dall'Odissea {la donna/maga Circe e
Per costituire questi gruppi, è stato richiesto la donna/anima-gemella Penelope).
agli allievi - nel corso di un test preliminare - di I testi prodotti dagli allievi sulla base di questo
produrre, a scelta, un testo in prosa o in versi, a e di altri analoghi stimoli sono stati di volta in
partire da alcune parole-chiave. volta letti collettivamente e, ove possibile, scritti
Riportiamo qui di seguito la consegna del test alla lavagna, e comunque commentati dal grup­
d'ingresso: po: l'atteggiamento di fronte a questi testi è stato,
quindi, quello proprio della "comunità interpre­
tante" di fronte al testo letterario. Questi testi sa­
1. Scrittura creativa in prosa. ranno presto raccolti in una dispensa e inseriti
Tempo di svolgimento della prova: 40 minuti nella pagina web dell'Istituto. Inoltre, con la col­
laborazione della cooperativa teatrale "Il Tea­
Scrivi un testo di 20-30 righe il cui tema centra­
trucco" di apoli, guidata da Luciano Saltarelli -
le sia inerente ad una delle tre aree di significato
che ha già avviato con gli allievi una serie di in­
evocate da ciascuno dei seguenti sostantivi: VIT­
contri di drammatizzazione creativa - ne sarà
TORIA, DOLORE, EROE.
realizzata una rappresentazione scenica.
I testi degli allievi hanno evidenziato un note­
2. Scrittura creativa in versi. vole livello di formalizzazione retorico-stilistica e
Tempo di svolgimento della prova: 20 minuti una rilevante padronanza dei meccanismi di co­
esione testuale, spesso significativamente supe­
Scrivi un testo poetico di 5-7 versi, utilizzando 3- riore a quanto prodotto dagli stessi alunni nelle
5 tra le parole-chiave che seguono: AMORE, SO­ consegne tradizionali.
LE, CUORE, CASA, FUOCO, SOLITUDINE, GIOIA,
DOLORE.

Effettuato questo test preliminare, gli allievi


sono stati indirizzati all'uno o all'altro dei tre mo­

4.
duli in base: nel caso del testo poetico, al livello di
Qualche riflessione
maggiore o minore figuratività del linguaggio uti­
lizzato nonché della ricercatezza fonica e, nel ca­ N�lla realizzazione di questo laboratorio, dunque,
so del testo in prosa, in base al grado di minore o non abbiamo favorito esercizi di "scrittura spon­
maggiore approccio diaristico e/o cronachistico tanea", ma abbiamo viceversa fornito dei "proto­
al testo. Una volta suddivisi gli allievi in gruppi colli di scrittura" relativamente sofisticati, tali da
in base a questi criteri, sono iniziati gli incontri indurre (all'interno dell'espressione emotivo­
veri e propri. creativa del Sé) un significativo "sforzo" lingui­
Il protocollo seguito negli incontri è stato arti­ stico-cognitivo. Riteniamo infatti che l'esercizio
colato nel modo seguente: delle pratiche di scrittura creativa possa tradursi
in un efficace strumento per la didattica della lin­
• si sono esposti gli allievi a uno o più testi let­ gua e della stessa letteratura.
terari, letti dal docente e consegnati in fotoco­ La consegna del test d'ingresso, poco vinco­
pia agli allievi; lante nel complesso, si è d'altro canto mossa in
• si è attivato un brain-stormjng sia su temi e maniera conforme ai dettami di una scrittura se
motivi presenti nei testi sia sugli aspetti for­ non spontanea, in ogni caso alquanto libera, men­
mali più significanti; tre i protocolli seguiti nell'ambito del vero e pro­
• si sono proposte agli allievi consegne di pro­ prio laboratorio hanno messo in gioco sia la no­
duzione di testi nei quali venissero ripresi sia zione di creatività sia quella d'intertestualità. Su
gli aspetti tematici che quelli formali presenti questi aspetti vorremmo svolgere brevemente al­
nei testi-stimolo.
••••• • • • • • • • • • • ••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••• • • • • • O •• • • • • • • • • • O O •••••••••OO•••••••"•••••••• • O O • • •• • • . . • • • • • • • • • •
cune riflessioni. 241
• • • • • • • • • • • • • •••••• • • • • •••••••••• • • • • • • •• • • • • • • • O O • • • , , , , , , . , , , , , , , o O OOO .. • • • • • • • O o • ••••••••" • ' • • • • • • O • • • • • • • O • • • • • •• • • • ••••••••• • •

CREATIVA, MA REGOLATA
Scrivere, riscrivere

Non di rado - come abbiamo già sopra accen­ stra, confortata peraltro da un'autorevole lettera­
nato - nel mondo della scuola (e fra i docenti di tura in merito. Oltre alle opere citate sopra, vor­
discipline linguistico-letterarie in particolare) si remmo qui ricordare anche quanto teorizzato di
riscontrano due atteggiamenti opposti rispetto al­ recente da Dario Corno6, che recupera e integra
la scrittura creativa e, a nostro avviso, ugual­ studi di linguisti e cognitivisti sui concetti di
mente esiziali. Da una parte è chi nutre una fidu­ creatività debole e creatività forte: la prima con­
cia senza riserve nei confronti di una pedagogia siste nel creare qualcosa di genericamente nuo­
che liberi le potenzialità espressive degli allievi, vo, in quanto, ad esempio, non detto prima, ed è
a qualunque livello e senza alcuna linea guida, e di tipo deduttivo, poiché segue regole generali già
che, in virtù di questa sua intrinseca carica ex­ prederminate; la seconda, al contrario, favorisce
trascolastica, sia di per sé connotata positiva­ la creazione di qualcosa di radicalmente nuovo,
mente. Dall'altra parte sono da registrare le for­ in quanto non immaginabile prima, ed è di tipo
ti riserve espresse da quanti, convinti della na­ induttivo, poiché si avvale di esempi e modelli da
tura esclusivamente procedurale dell'attività di emulare ed eventualmente da superare. on a ca­
scrittura, rigettano come negativa l'esperienza so, Corno individua nelle operazioni di riscrittura
della scrittura creativa, proprio per le medesime in generale e negli Esercizi di stile di Oueneau in
ragioni che la fanno prediligere dai primi: la particolare un esempio principe di creatività for­
scrittura creativa risulterebbe troppo legata ai te. Il modello da lui proposto e che noi sentiamo
bisogni espressivi degli adolescenti, troppo per­ di condividere integra specifiche competenze co­
sonale, troppo diaristica, troppo dilettantesca e municative sia ricettive sia produttive, in parti­
quant'altro. colare competenze testuali e retoriche.
Diversa da entrambe queste posizioni è la no- In altri termini altro è chiedere agli allievi di

Esempi dei testi di scrittura creativa prodotti dagli Per un cammino oscuro e solitario
allievi del Laboratorio
Fonti: Qui la storia ha inizio,
Omero, Odissea, XII, 143-200 scorro con lo sguardo, triste e stanco,
F. Petrarca, Passa la nave mia colma d'oblio corro percorrendo la mia strada, sto zitto e penso,
S. T. Coleridge, La ballata del vecchio marinaio timido abbasso lo sguardo
E. A. Poe, Terra di sogno è duro il confronto, ma non sono un codardo,
J. Kerouac, Sulla strada come il bambino che teme un giudizio
dell'adulto ormai lontano dal gioco, ispirato dal tempo
e dallo spazio, chiudo gli occhi, mi rifugio dallo sgomento.
Vorrei solo lo sapessi
Procedo per la mia strada, ma quanto è lunga?
Né insopportabile fracasso, Procedo per la mia via, ma quante ancora dovrò
Migro di terra in terra incontrarne?
Nel lungo crepuscolo rosso,
Distrutto da una notte nera. Qui la storia ebbe inizio,
il bambino ormai uomo è diventato, simbolo d'Eterno,
Né canto, né voce è orgoglioso ma cerca aiuto, qualcuno lo salvi dal suo
Eppure ti ascolto Inferno,
Rumore di silenzio feroce, la vita passa, scorre, viaggia, e chi non ha il biglietto
Che senno mi ha tolto. cerca di aggrapparsi alla sua ultima spiaggia,
l'uomo è vecchio, ma ormai non ha concluso nulla di
Aspetto almeno un suono buono
Ché gambe non faccia più tremare, e l'angelo della morte lo considera un povero maledetto,
Spero stia dormendo corri uomo, agguanta la tua occasione, fai qualcosa di
buono
Ché non possa criticare, prima che l'angelo scagli il suo ultimo tuono!
Quando io non ho colpe.
Vorrei solo lo sapessi. Procedi per la tua strada, ma hai ancora voglia di
continuare?
Io procedo per la mia, ed ho ancora più voglia d'amare!
Salvatore Guerriero
Salvatore Daniele
Scrivere, riscrivere

scrivere genericamente sul motivo del viaggio, fa­ namiche cognitive, l'attivazione contemporanea
cendo appello esclusivamente alla propria enci­ e quindi l'interazione mentale di differenti script,
clopedia, anche emozionale, altro è chiedere di in­ mentre sul piano dell'educazione letteraria ne ri­
tegrare questo proprio patrimonio interiore con sultano potenziate le competenze retoriche e in­
gli stimoli derivanti dalla lettura di un brano del- tertestuali.
1' Odissea, altro ancora è chiedere di effettuare ta­ Tra le possibili ipotesi di ricerca che scaturi­
le operazione dopo la lettura di un brano dell' O­ scono dall'esperienza qui sinteticamente descrit­
dissea, di lacerti testuali significativi de La balla­ ta, ci piace in particolar modo sottolineare come
ta del vecchio marinaio di Coleridge, di Terra di la scrittura creativa, stimolando processi cogniti­
sogno di E.A. Poe, del sonetto petrarchesco Pas­ vi legati al mondo emotivo profondo degli allievi,
sa la nave mia colma di oblio, ponendo nella con­ abbia reso possibili performances in cui sono sta­
segna indicazioni vincolanti di natura stilistico­ te attivate capacità linguistico-espressive che la
retorica. scuola fino a quel momento non aveva saputo far
Ciò che vogliamo qui sottolineare è che il pro­ emergere e che purtroppo non si trasformano
tocollo da noi seguito implica, sul piano delle di- sempre in effettive competenze di scrittura.

1
Tra i soci del GISCEL Campania hanno partecipato al progetto an­ 4 C. Bereiter-M. Scardamalia, Psicologia e/ella composizione scritta,
che Pina Crocenti, Rosetta Gervasio, Gabriella Palmiero, Lia Pro­ La Nuova Italia, Firenze 1995.
centese e Giovanna Sessa. 5 Autore tra l'altro de La volpe a tre zampe (Balclini & Castaldi, Mi­
2
Si legga, in particolare, Aprire le menti, Feltrinelli, Milano 1991. lano 1996) e cli Non vedrò mai Calcutta ( londadori, Milano 2001 ).
3
R. Simone, La Terza Fase. Forme di sapere che stiamo perdendo, 6
D. Corno, La scrittura. Scrivere, riscrivere, sapere cli sapere, Ru­
Laterza, Roma-Bari 2000. bettino, Saveria Mannelli 1999.

Il viaggio dei ricordi Oltre il Divino

Come vogliono sembrare Vaga la mente


In silenzio E il pensiero infinito
Diversi nel lungo viaggio irreversibile Oltre il mio corpo
Ricordi, ci separeranno, ancora E le catene del divino.
Ricordi, farò di tutto per amarli, ancora
In alto come l'albatro
La notte ti ama ma tu ami solo le sue gambe Oltre gli angeli neri
Se ti guardi intorno sei circondato Vola lo spirito mio
E il gioco si ripete con le stesse regole Colmo di tanto oblio.

Ieri è fuggita l'ombra di un amico Sfida la nera Notte,


Un'altra l'idolo del Corpo e del Tempo
È rimasta solo la mia ombra, turbata sfida la nera Sorte
Il mio futuro cancellerà tutto questo e l'incubo della Morte.

Chi è quel mostro che non disse nulla? Vaga la mente


Chi è quel mostro che parlava con la bocca di un altro? E il pensiero Divino
Chi è quel mostro che scrive poesie? Oltre il mio corpo
Chi è quel mostro che brucia poesie? E le catene del Finito.
Chi è?

Eduardo Lusignano
Stefano Brosca

243
........................................................................................................................... ........................ ...................... .......................................................................................

CREATIVA, MA REGOLATA

A partire dai primi mesi del­


l'anno il GISCEL Campania 1
ha avviato un'attività di ricerca
tre discipline), e dunque temi,
saggi, riassunti, questionari di
comprensione e analisi a rispo­
di parlato nello scritto, ai diver­
si livelli di lingua: strutturale, di
registro, testuale; la variazione
nell'ambito dei "Progetti temati­ sta aperta e ogni altra forma di diafasica: utilizzo del dialetto,
ci" finanziati dal Laboratorio di scrittura reperita. dell'italiano regionale, dello
scrittura. Il progetto, coordinato standard, di lingue straniere e
da Fabio M. Risolo (IPC Bagnoli, ricorso alle modalità del code­
Napoli), ha per tema "Scrittura
spontanea e scrittura scolasti­
ca". Obiettivo della ricerca è os­
S ono stati inclusi nel corpus
della ricerca anche testi di
tipo intermedio tra i due citati,
switching e del code-mixing,
l'efficacia del testo rispetto a
scopi e intenzioni comunicative
servare il comportamento lin­ come quelli ottenuti allorché la e alla presenza o meno di moti­
guistico di alunni di scuole se­ consegna scolastica richieda vazione soggettiva; le dinami­
condarie nella forma scritta proprio la stesura di un testo di che cognitive sottese ai punti di
spontanea e in quella richiesta tipo spontaneo (ad es. "che co­ sofferenza esibiti dai testi inda­
e prodotta nell'ambito del lavo­ sa vorresti dire a un tuo compa­ gati.
ro scolastico. A questo scopo gno?", ecc.). In tal caso il setting Alle fasi di raccolta, analisi,
sono stati raccolti materiali già di produzione resta quello sco­ descrizione dei materiali, segui­
esistenti, sia di tipo spontaneo lastico e implica una situazione rà un'ultima fase centrata sul­
che di tipo "scolastico", per evi­ di simulazione della spontanei­ l'individuazione delle possibili ri­
tare il rischio di introdurre vizi di tà, che si configura a mezzo tra cadute didattiche dei risultati
circolarità nell'indagine attra­ la scrittura spontanea e quella dell'indagine.
verso la produzione di testi ad scolastica.
hoc. È stata avviata l'analisi del
Per quanto riguarda i testi
spontanei, sono stati raccolti
messaggi SMS, testi di e-mail,
materiale raccolto su diversi li­
velli: classificazione e descrizio­
ne delle tipologie di scrittura re­
A nche il GISCEL Lazio 2 ha av­
viato un'attività di ricerca
nell'ambito dei "Progetti temati­
lettere, diari, graffiti, e così via. I perite; individuazione dei "punti ci" finanziati dal Laboratorio di
testi "scolastici" sono invece di sofferenza" o "deviazioni" ri­ scrittura. Il progetto, coordinato
rappresentati dai diversi tipi di spetto alle convenzioni norma­ da Giovanna D'Onofrio (Liceo
elaborato prodotti dagli alunni tive sia a livello strutturale (mor­ "Majorana" di Latina), ha per te­
(in particolare nel campo dell'e­ fosintattico, ortografico, ecc.) ma "La parola alla scienza" e in­
ducazione linguistica e lettera­ sia a livello testuale (di coesio­ tende sperimentare un percorso
ria, ma, in misura minore, anche ne linguistica e coerenza logico­ didattico pluridisciplinare volto
244 nell'ambito della didattica di al- tematica); la presenza di "echi" all'acquisizione, all'ampliamen-

Anna Rosa Guerriero


annarog@tin.it

to e alla padronanza del lessico rio per il consolidamento delle ambienti di apprendimento in
scientifico e tecnico-specialisti­ conoscenze e la creazione di grado di favorire la crescita e la
co da parte degli allievi che, nel­ una pluralità di occasioni per l'u­ fiducia in se stessi, ed in parti­
la scrittura di relazioni scientifi­ so dei termini proposti, sia in colare le capacità espressive,
che, mostrano generalmente contesti scientifici che in conte­ progettuali e creative, talora
scelte lessicali generiche e ap­ sti di scrittura comuni (relazio­ scarsamente valorizzate nel­
prossimative. ne, lettera formale o informale, l'ambito del curricolo.
Tenendo sullo sfondo ma articolo di giornale). Il confron­ Il GISCEL Lazio, dal canto
sempre ben presente il rappor­ to permetterà così di valutare la suo, ha all'attivo un corso di for­
to osmotico tra i diversi lin­ validità e l'efficacia dell'espe­ mazione e aggiornamento per
guaggi scientifici e tecnico-spe­ rienza. docenti di ogni ordine e grado
cialistici e il vocabolario comu­ autorizzato dal Provveditorato di
ne e, in particolare, le fasce del Roma e diretto da Angela Sapo­
vocabolario di base, sono state
individuate parole appartenenti
sia ad ambiti lessicali settoriali
I due gruppi regionali sono co­
munque impegnati anche in al­
tre iniziative.
naro, sul tema della "Leggibili­
tà e comprensibilità dei testi
scritti: Due parole" e un impe­
che al vocabolario comune e a Il gruppo campano, infatti, gno completo sulla scrittura.
quello di base (ad es. forza, la­ oltre all'organizzazione e gestio­ Anche il gruppo del Lazio, in­
voro, massa, ecc.). Gruppi di la­ ne - come negli anni preceden­ fatti, ha organizzato numerosi
voro interdisciplinari, nelle sin­ ti - dei seminari regionali di seminari regionali nell'ambito
gole scuole partecipanti alla ri­ scrittura, centrati questa volta del "Laboratorio di scrittura".
cerca, hanno elaborato una sul tema "Scrivere in contesti Questi seminari hanno rappre­
scheda di rilevazione delle co­ disciplinari diversi", è impegna­ sentato per i docenti parteci­
noscenze e della capacità d'uso to inoltre in un progetto "PON" panti utili occasioni di riflessio­
del lessico settoriale. Le schede (Programma Operativo Naziona­ ne e di confronto di esperienze
saranno somministrate agli le Scuola) presso il VII ITIS di e di sperimentazioni sulle varie
alunni, secondo modalità stabi­ Napoli. Il progetto, che mira alla forme della scrittura secondo
lite autonomamente dalle sin­ prevenzione e al recupero della una pluralità di coordinate prag­
gole scuole. dispersione scolastica, prevede matiche: scopi comunicativi, re­
La tabulazione dei dati rile­ un laboratorio di scrittura crea­ gistri linguistici e i vari usi fun­
vati sarà confrontata con quella tiva. Dall'analisi dei bisogni for­ zionali della lingua.
successiva, ottenuta dagli esiti mativi degli allievi a rischio di I materiali prodotti, raccolti e
della seconda fase del progetto, dispersione emerge infatti la ne­ rielaborati - così come quelli di
che prevede attività di laborato- cessità di creare contesti ed tutte le altre sedi regionali - so- 245

SPONTANEA O SCIENTIFICA, MA SEMPRE


�---c11c::1�.-..... c::I�■
Didattica Viva Quaderni del Giscel

90. E. Lugarini (a cura di), Insegnare let­ 196. P. Desideri (a cura di), La centralità 263. R. Calò, S. Ferreri (a cura di), // testo
teratura nella scuola dell'obbligo, del testo nelle pratiche didattiche, fa scuola. Libri di testo, linguaggi ed
1985-1990. 1992-1994. educazione linguistica, 1997.
91. L. Coveri (a cura di), Insegnare let­ 199. A. Colombo (a cura di), / pro e i con­ 264. F. Mandelli, L. Rovida (a cura di), La
teratura nella scuola superiore, tro. Teoria e didattica dei testi argo­ bella e la brutta. Il processo di scrit­
1986-1995. mentativi, 1992. tura nella scuola di base, 1997.
93. S. Cargnel, G. Colmelet, V. Deon (a 202. E. Lugarini, A. Roncallo (a cura di), 271. S. Ferreri, A.R. Guerriero (a cura di),
cura di), Prospettive didattiche della Lingua variabile. Sociolinguistica e Educazione linguistica vent'anni do­
linguistica del testo, 1986-1990. didattica della lingua, 1992. po e oltre. Che cosa ne pensano De
125. A.R. Guerriero (a cura di), L'educa­ 203. L. Brasca, M.L. Zambelli (a cura di), Mauro, Renzi, Simone, Sobrero,
zione linguistica e i linguaggi delle Grammatica del parlare e dell'asco/­ 1998.
scienze, 1988. tare a scuola, 1992.
131. A.A. Sobrero (a cura di), Insegnare 220. M.L. Zambelli (a cura di), La rete e i Cl .ac:l�rr11 i
la lingua materna, 1988. nodi. Il testo scientifico nella scuola
141. C. Marello (a cura di), Alla ricerca di base, 1994. Quaderni del Giscel - Nuova serie
della parola nascosta, 1991. 234. P. Desideri (a cura di), L'universo
173. C. Lavinia, A.A. Sobrero (a cura di), delle lingue. Confrontare lingue e
La lingua degli studenti universitari, grammatiche nella scuola, 1995. 1. F .. camponovo, A. Moretti (a cura
1991. 255. A: Colombo, W. Romani (a cura di), di), Didattica ed educazione lingui­
181. M. Cortelazzo (a cura di), Scrivere "E la lingua che ci fa uguali". Lo stica, 2000.
nella scuola dell'obbligo, 1991- svantaggio linguistico: problemi di 2. M.E. Piemontese (a cura di), / biso­
1993. definizione e di intervento, 1992. gni linguistici delle nuove genera­
182. M.G. Lo Duca (a cura di), Scrivere 260. L. Corrà, V. Deon (a cura di), "Maxi­ zioni, 2000.
nella scuola media superiore, 1991- ma debetur puero reverentia". 3. M.E. Piemontese (a cura di), Lingue,
1993. Esperienze di interazione verbale culture e nuove tecnologie, 2000.
in classe, 1997.

<=- ■�C:::E:L.. La Nuova Italia

Quaderni de
c::11�■

no stati messi in rete attraverso nfine il Gruppo regionale del La­ Per contatti:
I
il sito www.hermescuole. na.it. zio prevede di organizzare a Ro­
La formula del progetto, effi­ ma, entro la fine dell'anno, una GISCEL Campania: Pietro Maturi
cace e coinvolgente, ha spinto giornata di riflessione/bilancio di maturi@unina.it
alcuni licei di Roma e di altre questi ultimi anni di lavori del GI­ presso Dipartimento di Sociologia
province a richiedere al GISCEL Università di Napoli "Federico Il"
SCEL, prendendo spunto dalla
vico Monte di Pietà, 1
Lazio interventi di progettazione recente pubblicazione dei due
80138 Napoli
e gestione di laboratori semina­ volumi della nuova serie dei
riali: la rete non è dunque solo Quaderni del GISCEL curati da
GISCEL Lazio: M. Emanuela Piemontese
la via di transito delle comuni­ M. Emanuela Piemontese: I biso­ emanuela.piemontese@uniroma1.it
cazioni telematiche, ma anche gni linguistici delle nuove gene­ Via Valle Viola, 6
la modalità organizzativa e col­ razioni e Lingue, culture e nuove 00141 Roma
laborativa sul territorio di varie tecnologie, La Nuova Italia, Fi­ Tel.: 06.87194269
istituzioni scolastiche. renze 2000. Fax: 06.87199007

1
Pietro Maturi segretario regionale, Giuseppina Crocenti vicesegre­ 2 Iolanda Salacchi, segretaria, Sparta Tosti, vicesegretaria, Franco De
246 taria e Marina Brandi tesoriera. Renzo, tesoriere.
················································································································································································································································•···················••"''
Progettare la scuola
Didattica delle discipline
Daniela Bertocchi - Luciana Brasca
Silvana Citterio - Dario Corno - Gabriella Ravizza

Insegnare italiano
un curricolo di educazione linguistica
con CD-ROM

f,ltrMiiu
!>anie
Il/o. jjf'rtocc
:J. tosrrL /2i
/)O C.
11 'l'//lO r>.
l,/
//erio
l io
c. J . (
uun, 'I
'110
R"1r.1z::;a
!nsegn
•tafianoare
cu_r
di ed�nC8ZJOricofo
ne lingw
• -4
stica :
CON CD-R
OM • _!fi.

Questo volume, teorico e operativo insieme, presenta e discute il curricolo di


italiano, analizza i programmi vecchi e nuovi e offre un'ampia e documentata
mappa del percorso educativo linguistico. L'opera è arricchita da un cd-rom
che, offrendo l'esempio di un curricolo aggiornato, fornisce una rassegna
chiara e precisa degli strumenti a disposizione del docente.
Via Mecenate, 91
20138 Milano
tel. 02 5095 2333 pp. 272- L. 36.000
www.nie.it

• • • i ----- - -- - - - --- �-- -- 7


Un'icona
dell'Italia

C ol passare del tempo e il pro­


gredire delle nuove tecnolo­
gie (e il conseguente subentrare
ge attraverso il computer parti­
colari attività progettate per ac­
crescere la sua competenza lin­
re, hanno come scopo l'appren­
dimento o il miglioramento della
conoscenza della nostra lingua
di tecnologie ancora più nuove) guistica; testi autentici, materia­ (sono infatti suddivisi in tre livel­
la rete Internet non è più solo li didattici, esercizi, riflessioni li: per principianti, intermedi e
uno sterminato ipertesto in cui grammaticali vengono realizzati avanzati) e il suo approfondi­
navigare, con la possibilità di da équipes di esperti, messi in mento in vista di un uso profes­
consultare, stampare, scaricare rete e fruiti a distanza singolar­ sionale (corsi per uffici pubblici,
le informazioni, le immagini o i mente da ciascuno studente, per le banche e per le aziende);
programmi che si reputano inte­ nella sua sede di residenza. La questi ultimi sono dedicati al
ressanti. In molti casi il web as­ classe, nel senso comune del perfezionamento dei diversi tipi
sume l'aspetto di un luogo fisico termine, diventa dunque un luo­ di comunicazione scritta con cùi
determinato, di un ambiente vir­ go astratto e privo di docenti, il chi lavora in questi settori ha
tuale in cui svolgere attività che cui ruolo centrale tradizionale si quotidianamente a che fare, co­
nel corrispondente ambiente trasforma in quello più marginale me ad esempio la corrisponden­
reale risulterebbero molto più di tutors, la cui interazione con za, le circolari, gli avvisi pubblici.
complesse (ad esempio a causa gli studenti è limitata all'inter­ Oltre ad una parte teorica ven­
della distanza fisica) o richiede­ vento in fase di correzione attra­ gono presentati alcuni testi, che
rebbero più tempo. verso la posta elettronica o le contengono problemi e temi spe­
Un esempio tra i più in voga chat. cifici, il loro commento e la loro
è quello del cosiddetto home spiegazione, nonché esercizi con
banking, un servizio che ha con­ relative soluzioni. Sono inoltre
quistato la ribalta della pubblici­
tà, grazie al quale ciascuno può
effettuare operazioni bancarie e
P er promuovere e diffondere la
lingua e la cultura italiana at­
traverso la rete Internet è nato
previsti corsi specificamente stu­
diati per immigrati che siano già
in possesso di una conoscenza
finanziarie (bonifici, acquisto o nel 1999 il consorzio lcon (/talian di base dell'italiano.
vendita di azioni, verifica dell'e­ Culture on the Net, www.italicon. Per misurare il proprio livello
stratto conto) senza spostarsi da l!): un gruppo di università italia­ di conoscenza della lingua, cia­
casa, attraverso il collegamento ne sta realizzando una serie di scuno studente passa inizial­
ad Internet. corsi, rivolti in particolar modo a mente attraverso un test di in­
Per quanto riguarda l'appren­ studenti stranieri, che coprono gresso, che ne valuta la compe­
dimento linguistico, l'ambiente tutte le discipline comprese in tenza. Alla fine di ciascun corso
principale che la rete si sforza di una facoltà universitaria di area agli studenti viene rilasciata una
simulare è quello della classe di umanistica. certificazione delle loro compe­
248 lingua, in cui uno studente svol- I corsi di italiano, in particola- tenze linguistiche.
···········································································································································································································································································
Stefania Spina Un sito telematico per imparare l'italiano
sspina@unistrapg.it

Icorsi di cultura italiana com­


prendono, come si è detto, una
serie articolata di argomenti (ar­
I , avvio del primo corso di lau­
L rea in Lingua e Cultura Ita­
liana, a base semestrale, è stato
che metta a disposizione degli
iscritti tutto ciò che un campus
universitario offre ai propri stu­
te, filosofia, geografia, letteratu­ programmato per il 1 ° marzo denti, mettendo in tal modo pie­
ra, lingua, storia, musica, teatro, 2002; da quel momento gli stu­ namente a frutto le caratteristi­
cinema, ecc.); la parte linguistica denti potranno dunque iniziare il che di multimedialità e interatti­
è suddivisa in due sezioni: Lingui­ loro percorso all'interno dei vari vità di cui la rete Internet oggi
stica italiana (8 crediti) e Storia moduli, con la guida di tutors che dispone. Il vantaggio evidente di
della lingua italiana (1 O crediti). li indirizzano e li correggono nelle un progetto di questo tipo è le­
Ciascuna delle due sezioni com­ prove e negli esercizi previsti. La gato alla possibilità di superare
prende diversi moduli, istituzio­ partecipazione al corso è subor­ le distanze, riunendo in un'unica
nali e monografici, con particola­ dinata ad una iscrizione, che può università telematica studenti di
re riferimento alla lingua lettera­ avvenire, sempre in rete, in ogni parte del mondo, che forse
ria, all'italiano contemporaneo e un'apposita segreteria. diversamente non avrebbero la
le sue varietà e alle tradizionali Il sito Internet di lcon mette possibilità di studiare l'italiano; il
sottodiscipline in cui la linguisti­ inoltre a disposizione di tutti punto interrogativo, a cui i risul­
ca è articolata (fonetica e fonolo­ (iscritti e non) i testi dei corsi e tati dei primi corsi dovranno dare
gia, sintassi, lessico, morfologia, alcune risorse aggiuntive di no­ una risposta, è invece in relazio­
ecc.). Ogni modulo è predisposto tevole valore: una biblioteca di­ ne con il consueto problema,
da un esperto in quel particolare gitale, contenente alcune centi­ tecnico e politico, di diffusione
settore, di norma un docente di naia di opere della letteratura su scala mondiale della rete
una delle università che fanno italiana, da Francesco d'Assisi a Internet.
parte del consorzio. Svevo (di cui si è già parlato in
Gli studenti che hanno fre­ questa rubrica in "leO" 1/2001);
quentato con profitto i corsi ot­ un museo virtuale e un'enciclo­
tengono un diploma di laurea in pedia, che consiste in una rac­
Lingua e Cultura Italiana. Lo stu­ colta di voci provenienti dalla
dio dei corsi lcon viene valutato Piccola Enciclopedia Treccani.
secondo il sistema dei crediti in Il progetto di lcon è dunque
vigore nell'università italiana; per molto più ambizioso della sem­
conseguire il diploma di laurea ri­ plice ricostruzione virtuale di una
lasciato congiuntamente dalle classe di lingua reale: il consor­
università aderenti al consorzio zio si propone infatti di creare in
bisogna superare le prove di va­ rete un vero e proprio ambiente
lutazione per 180 crediti. di apprendimento a distanza, 249
·····································································································································································································································•·····································

UN'ICONA DELLITALIA
Biblioteca

rica entro la quale vengono analiz­ mento centrale (e che ritornerà ne­
zati i materiali. Ma frequenti sono gli altri capitoli), giacché spesso il
le incursioni in altri campi e le ci­ testo scritto si definisce in opposi­
tazioni, mai ovvie e sempre di pri­ zione al "testo" orale. Nel secondo
ma mano. Una trama complessa, capitolo l'oralità viene analizzata
già evidente dall'indice, in cui pe­ all'interno della cornice degli usi e
rò ricorre una parola chiave: tec­ dei contesti linguistici: scopriamo
nologia. È questo il filo che uni­ che difficilmente si può parlare di
sce i cinque capitoli: 1. Il lavoro oralità "pura" e che anzi in alcuni
della parola; 2. la tecnologia del­ casi - i discorsi dei politici italiani e
la comunicazione orale; 3. La tec­ francesi analizzati e messi a con­
nologia della comunicazione fronto - si tratta di eloquenza
scritta; 4. La tecnologia e le for­ "ipercodificata" (pp. 68 ss.), cioè di
La parola me di comunicazione ibride; 5. La
tecnologia, il lavoro e la comuni­
un tipo di discorso imparentato
molto più con le regole del testo
all'attacco cazione: il telelavoro. scritto che con la spontaneità del
Nell'introduzione l'autore di­ parlato.
Domenico Fiormonte chiara l'intento del volume: inda­ Il capitolo 3, il più riuscito, è di
gare il rapporto "tra la comunica­ fatto una mini-storia della tecnolo­
zione e le forme di composizione e gia della produzione dei testi scrit­
di circolazione dei testi e delle co­ ti. L'autore rivolge l'attenzione "alla
noscenze". Questo rapporto "è relazione che si può osservare tra
profondamente condizionato dalle organizzazione del testo scritto e
tecnologie disponibili nelle diverse tecnologie utilizzate e disponibili"
Roberto Pellerey realtà storiche. Il rapporto di di­ (p. 68) e alle influenze sulla perce­
Il lavoro della parola pendenza da queste tecniche di la­ zione che derivano dall'impiego di
Linguaggi, poteri, tecnologie voro è in grado di modificare l'or­ diversi sistemi di rappresentazione.
ganizzazione dei testi e la consa­ Il capitolo parte con l'analisi del­
della comunicazione
pevolezza degli utenti nei confronti l'organizzazione dei geroglifici (il si­
UTET, Torino 2000 dei mezzi utilizzati" (p. 3). È una gnificato di "alto e basso" nella
pp. 240 traccia importante, perché ci aiu­ scrittura) attraverso le opere di
L. 35.000 terà a tenere insieme i vari temi Kircher e arriva fino all'editoria elet­
(non sempre esplicitamente colle­ tronica. Viene ricostruito breve­
gati) trattati nel libro. mente, ma con esattezza, il cam­
Pur non sottovalutando il ruolo mino dell'editoria dall'epoca greco­
della tecnologia, Pellerey conduce romana fino ai nostri giorni. Alcune
la sua indagine con apprezzabile date rimangono impresse - ad
Che relazione c'è fra l'Oedipus scetticismo, diffidando sia degli ul­ esempio il 1845, anno della sco­
Aegyptiacus di Athanasius Kircher tras filo-tecnologici (ad es. Nicho­ perta del procedimento per pro­
e Marco Pannella? e fra il telelavo­ las Negroponte, citato a p. 137) durre la carta dal legno anziché da­
ro e Sherlock Holmes? La risposta che dei laudatores temporis acti gli stracci, e il 1861, anno dell'in­
di questo studio di Michele Pelle­ (p. 140). Insomma si capisce che venzione della stampa su rulli e
rey è: la parola. O meglio il lavoro anche nel caso della comunicazio­ bobine (p. 130). Tutte queste inno­
della parola. Nel volume vengono ne la storia non viene trascinata vazioni non trasformano solo il mo­
discusse, attraverso numerosi dal progresso (o dal regresso), ma do di scrivere e leggere testi, ma
esempi, tecniche e metodologie è frutto di scelte. Questo perno ar­ producono cambiamenti sociali e
della comunicazione scritta, dai ge­ gomentativo è uno dei pregi mag­ culturali a catena. E arriviamo così
roglifici all'editoria elettronica, dal­ giori del lavoro di Pellerey. all'epoca elettronica, dove Pellerey
la pasigrafia all'intervista giornali­ Nel primo capitolo viene af­ fa diverse ipotesi sul possibile ruo­
stica passando per la letteratura frontato il rapporto fra scrittura e lo di librai e editori nel mondo dei
poliziesca e i discorsi politici. oralità (tema che l'autore conosce prodotti on demand (cfr. p. 115).
Il taglio dello studio è linguisti­ bene, cfr. A. Bernardelli-R. Pellerey, Forse questa parte risente della
co-semiotico: i testi sacri (da Il parlato e lo scritto, Bompiani, mancanza di un confronto con la
250 Lotman a Eco) sono la cornice teo- Milano 1999). Si tratta di un argo- letteratura e con le risorse disponi-
Biblioteca

bili in rete: poco o nulla viene detto sa, lagrima della poesia (smentito
sulla testualità elettronica ( on e off alle pp. 76-77).
fine) o sui nuovi prodotti dell'edito­ L'autore intende indagare le
ria digitale, come I' e-book. ragioni storico-grammaticali di
Il capitolo quarto affronta le for­ uno tra i fenomeni più vistosi della
me di comunicazione ibride, l'in­ nostra lingua letteraria: quell"'al­
tervista giornalistica e alcuni dialo­ lotropia [...] dicotomizzata" (per
ghi teatrali contemporanei (Koltés usare le parole di G. Patota, I per­
e Vinaver), sui quali giustamente corsi grammaticali, in L. Serianni e
l'autore osserva che "non intendo­ P. Trifone (a cura di), Storia della
no affatto riprodurre fedelmente i lingua italiana, I, Einaudi, Torino
dialoghi autentici, ma rispondono 1993, pp. 93-137 [107]) che as­
a esigenze ritmiche e narrative segna determinate forme all'uso
dettate dalla funzionalità estetica
del testo ... il dialogo teatrale è un Tra "lacrime" poetico, altre a quello prosastico,
anche se colto. Sebbene l'alterità
caso per eccellenza di dialogo arti­ e "lagrime" del linguaggio poetico ("quasi un
ficiale" (p. 170). Infine, nell'ultimo altro idioma diverso dalla prosa",
capitolo, viene trattato lo spinoso Fabio Rossi come scriveva il Salviati, cit. da
tema del telelavoro: qui va dato at­ Serianni a p. 11) sia una "nozione
to all'autore di aver fatto piazza pu­ elementare" (ibid.) della nostra
lita dei pregiudizi, positivi e negati­ storia linguistica, finora mancava­
vi, su un fenomeno del quale si no in merito, curiosamente, tratta­
parla tanto ma di fatto "sotterra­ zioni sistematiche.
neo". Il capitolo parte con un inte­ li libro si articola in quattro par­
ressante excursus sulle teorie - Luca Serianni ti: la prima, introduttiva, è dedica­
ma sarebbe meglio dire ideologie Introduzione alla lingua ta all'ambito e ai metodi della ri­
- dell'organizzazione del lavoro, poetica italiana cerca, la seconda agli aspetti gra­
discutendo il ruolo centrale della fico-fonetici, la terza a morfologia
Carocci, Roma 2001
comunicazione nelle strutture or­ e sintassi, la quarta alla lingua
ganizzative. Ancora una volta sono
pp. 280 poetica otto-novecentesca. L'e­
le strutture e le tecnologie della co­ L. 36.000 semplificazione, fittissima, è frut­
municazione al centro dei rivolgi­ to di spogli personali e si giova an­
menti economici e del riassetto che dell'ausilio di archivi elettroni­
delle aziende, le quali ormai vedo­ ci (LIZ, CIBIT, TLIO e altri), da
no nella comunicazione il fine stes­ tempo ormai indispensabili per
so della produzione ("Come recita analisi di ampio respiro. Notevole
uno slogan fortunato, 'la comuni­ peso è dato anche alle testimo­
cazione è il servizio', al cliente, in­ Chi s'aspetta dall'ultimo libro di nianze dei grammatici dal Cinque
terno e esterno che sia", cit. a p. Luca Serianni una sommaria e all'Ottocento (dall'Alunno al Ru­
189). rassicurante risoluzione del pro­ scelli, dal Fortunio al Mastrofini,
In conclusione, si tratta di uno blema "Qual è la lingua della poe­ oltre all'immancabile Bembo),
studio dall'impianto senza dubbio sia e quale quella della prosa?" fa­ quali attenti prescrittori (ma prima
originale, anche se troppe volte rà bene a cambiare lettura. In ef­ ancora osservatori) del buon uso
viene lasciato a chi legge il compi­ fetti, quest'opera s'impone nel poetico e prosastico.
to di creare i nessi fra una sezione panorama degli studi linguistico­ Tentiamo una tipologia dei nu­
e l'altra, fra una citazione in latino letterari per la completezza dei merosi fenomeni commentati da
di Kircher e una lunga analisi del temi trattati, per l'acribia impie­ Serianni. Talora il poetismo si
metodo investigativo del commis­ gata nella disamina della ricchis­ configura come allotropo dotto,
sario Maigret. I paragrafi introdut­ sima documentazione e per la vale a dire latineggiante, rispetto
tivi in parte aiutano, ma raccordi cauta tendenza a non abbraccia­ alla forma prediletta dalla prosa:
più espliciti fra le diverse parti - e re risposte univoche, del tipo: la è il caso di varie coppie poe­
in alcuni passi una maggiore sinte­ lingua del Tasso è sempre aulica sia/prosa, come occidere/ ucci­
si - avrebbero conferito più unità (luogo comune smentito alle pp. dere, suave/ soave e altre citate
al saggio. 29-31 ); lacrima è forma della pro- alle pp. 66-67, 76-78 et passim. 251
Biblioteca

Altre volte la forma poetica risen­ li poetici" come nevi, chiome, so­ stabilire una serie di congruenze
te dell'influenza di lingue illustri, glie, voci, regge (pp. 149-150). fra i tre traduttori e osservare co­
quali il siciliano (nui e vui [p. 57]) Notevole è l'osservazione di una me, almeno nel caso di Monti e
e il provenzale (periglio, speglio, certa vitalità dell"'indicativo irrea­ Pindemonte, le forme arcaiche
veglio [pp. 86-87]). Infine, è talo­ le" (il tipo se lo sapevo non veni­ usate nelle traduzioni prevalgano
ra l'allotropo popolare fiorentino vo) nei testi poetici tra Dante e Al­ su quelle presenti nel resto della
ad assurgere al rango di poeti­ fieri (osservazione ripresa da un produzione poetica: tutti segni
smo (grazie alla consacrazione recente saggio di Carmelo Sca­ che "la patinatura arcaica è parsa
petrarchesca, perlopiù, e al nul­ vuzzo: pp. 217-218). S'accenna­ idonea [...) per evocare il mito [...)
laosta del Bembo): è il caso di va prima alla cautela necessaria e per rappresentare il primitivo (p.
giugne rispetto a giunge (pp. 88- nella valutazione di alcuni feno­ 26). Confrontando poesie giova­
89), o del toscano rio rispetto a meni. Ne è un esempio, tra gli al­ nili e poesie mature in uno stesso
rivo "fiume" (p. 90). Ma più spes­ tri, il rapporto tra forme in uo e in autore, è assai probabile che le
so è una concomitanza di più fat­ o (le seconde, solitamente, più prime più delle seconde ridondi­
tori a determinare la fortuna di frequenti in poesia, le prime in no di arcaismi (pp. 27-28). Ric­
una forma come poetismo stabi­ prosa): in alcune epoche e in de­ chissima di "aulicismi inerziali" (p.
le: è accaduto ad esempio con terminate aree (ad es. nel Quat­ 235) si configura la produzione
auro, fraude, laude, lauro, tauro e trocento non fiorentino) è parti­ "popolare" dei poeti a braccio
tesauro (pp. 49-50), in cui il man­ colarmente difficile stabilire se al­ contemporanei: autori - "gene­
tenimento del dittongo latino, ol­ l'uso delle forme monottongate ralmente poco scolarizzati" - i
treché influenzato dalla tradizio­ contribuiscano istanze localisti­ quali "riversano una notevole co­
ne siciliana, ha attecchito fa­ che o influenze del fiorentino co­ noscenza memoriale di ampie
cilmente per via della "rarità di evo; anche nel secondo Ottocen­ aree della poesia italiana classi­
altri rimanti con au in sillaba toni­ to si oscilla, per le stesse forme, ca" (p. 236).
ca" (p. 49). Nel mantenimento tra "aulicismo inerziale" e "attra­ Serianni segna ben più che un
della e tonica in iato, tipica della zione del modello colloquiale e primo passo nella descrizione del
poesia delle origini, convergono antilirico offerto dal toscano par­ codice poetico italiano, fornendo
le influenze del latino, del sicilia­ lato" (p. 51). rilievi più o meno analitici su qua­
no e del provenzale (p. 59). E infi­ In tanta dovizia, colpisce per si tutti i fenomeni tradizionalmen­
ne, non si perdano mai di vista le converso la sintesi forse eccessi­ te oggetto della grammatica sto­
ragioni metriche, trattando di va del paragrafo dedicato al pas­ rica. La macrosintassi è poco rap­
poesia: le coppie a/ma/anima e sato remoto (p. 218), dove ci si li­ presentata, rispetto alla fonetica,
ove/dove, ad esempio, non pos­ mita ad osservare "una certa so­ alla morfologia e agli usi verbali,
sono non essere motivate, alme­ vraestensione" di questo tempo ma questo è inevitabile, trattando
no in parte, dal diverso numero di nella lingua poetica. Sembrano in di poesia, in virtù del complesso
sillabe, nel primo caso, e dall'ini­ realtà poter essere invocati alcuni intrecciarsi di motivi metrici, foni­
ziale vocalica o consonantica, nel elementi esplicativi: la solita ten­ ci e topologici che rendono arduo
secondo (p. 19). Non mancano denza antirealistica del linguaggio l'isolamento del parametro sintat­
capovolgimenti di frequenza, ri­ poetico farà preferire un tempo tico. Questa Introduzione alla lin­
spetto ad usi più recenti: si pensi con caratteristiche aoristiche, che gua poetica italiana offre dunque
alla "polarizzazione di fa/faccio e isola l'azione svincolandola dai molto di più di quanto il titolo la­
di niuno/nessuno come forme ri­ suoi legami col presente; inoltre, scerebbe trapelare, e richiama al­
spettivamente proprie di prosa e la maggior brevità del passato la mente, già proprio nel titolo,
poesia" (p. 15). semplice rispetto a quello com­ un'altra opera recente, essa pure
Spigoliamo qualche altro caso posto rende il primo indubbia­ dedicata alla grammatica storica
interessante. Meticolosa e origi­ mente più maneggevole, sul pia­ (da anni latitante nei nostri studi
nale (non ci risulta, prima d'ora, no metrico, del secondo. linguistici): si allude qui alla mo­
un'analoga sistemazione) si mo­ Tra le "scoperte" di Serianni, numentale Grammatica storica
stra l'estesa descrizione degli usi se ne sottolineano in particolare della lingua italiana, I, Introduzio­
dell'articolo in poesia (pp. 129- tre. Un ricco contingente di arcai­ ne (Il Mulino, Bologna 2000) di Ar­
135). Nuovo, oltreché elegante, smi si ritrova nelle traduzioni (nel- rigo Castellani, altro grande lin­
appare anche l'accenno alla pos­ 1'Ossian del Cesarotti, nell'Iliade guista diacronico che, non per
sibile influenza della metrica lati- del Monti e nell'Odissea del Pin­ niente, di Serianni è il riconosciu­
m na sulla frequenza di certi "plura- demonte). È addirittura possibile to maestro.
.........................................................................................................................................................................................................................................................................
Biblioteca

le risorse disponibili in rete, sui siede nella collaborazione tra i di­


diversi ruoli che i media possono scenti e nella situazionalità di ciò
assumere nei processi di appren­ che viene appreso, ossia la con­
dimento e sulla loro influenza su­ vinzione che il sapere sia legato al­
gli individui e quindi sui nuovi ruo­ la situazione in cui questo viene
li che vengono ad assumere le presentato.
parti coinvolte in questi processi. L'introduzione di tecnologie
È in una situazione come questa multimediali favorisce, in questa
che un libro dal titolo Lingue stra­ ottica, un insegnamento centrato
niere e multimedialità suscita sul discente, che assume il ruolo di
certamente interesse e grandi ricercatore, permette di rispettare
aspettative. i ritmi e le curve di apprendimento
Le autrici, Anna Rita Tamponi individuali, crea possibilità nuove

Lingue
ed Enrica Flamini, già conosciute di cooperazione tra discenti e ten­
per il loro impegno nel promuove­ de a conferire all'insegnante il ruo­
murtimedia re l'uso delle nuove tecnologie del­ lo di facilitatore dei processi di ap­
prendimento. Questo impatto in­
l'informazione nella didattica delle
lingue straniere, esaminano dap­ novativo nella visione educativa
Donatella Brogelli Hafer
prima la politica adottata dal Con­ implica naturalmente un nuovo ti­
siglio d'Europa per ciò che concer­ po di formazione dei docenti, i
ne l'utilizzo di tecnologie informa­ quali devono essere in grado di va­
tiche nella scuola e le azioni lutare i materiali in commercio,
adottate a riguardo. I confronti (in pianificare attività multimediali al­
appendice) con le politiche educa­ l'interno del proprio curriculum
A.R. Tamponi, E. Flamini tivo-tecnologiche degli altri paesi scolastico e fare i conti con la real­
Lingue straniere e presenti risultano piuttosto inte­ tà, spesso ancora sconfortante,
ressanti. delle scuole. Molto utili risultano
multimedialità
Viene poi fornita una breve in­ quindi le schede per la valutazione
Liguori, Napoli 2000 troduzione sui fondamenti della dei software e dei vari prodotti
pp. 264 didattica per un insegnamento multimediali presentate in appen­
L. 33.000 multimediale. Si parte col citare dice.
l'ormai superata visione meccani­ Il resto della trattazione si con­
cistica di Skinner, che portò a pro­ centra su una panoramica di pos­
grammi in cui il computer ha come sibili strumenti multimediali e le lo­
unico scopo quello di creare uno ro possibili applicazioni nell'inse­
stimolo per far produrre una rispo­ gnamento. Vengono presi in
sta positiva, per passare alla teo­ considerazione programmi di scrit­
In questi ultimi anni si parla molto ria della conoscenza di Piaget, an­ tura, fogli elettronici e database,
di multimedialità e di Internet. cora vitalissima, caratterizzata dal­ programmi tutoriali, giochi, Inter­
Questi termini sono diventati sim­ la scoperta e dall'esperienza. Un net e le sue fonti inesauribili di sa­
bolo di avanguardia e di tecnolo­ paragrafo a parte meritano le idee pere e le varie possibilità di utilizzo
gia avanzata. Nonostante questo portanti della nuova didattica mul­ di ipertesti e di comunicazione in
impiego, per così dire, di massa timediale che derivano dal cogniti­ rete.
dei termini, si ha comunque un'im­ vismo e si sviluppano con il co­ Le autrici partono però da una
pressione generale di grande insi­ struttivismo. Il primo movimento visione dell'insegnamento delle lin­
curezza su cosa si intenda vera­ concentra, con Papert ( The chil­ gue strettamente funzionale, e
mente con il termine "multimedia­ dren's machine: Rethinking school quindi le applicazioni didattiche
le" e quali vantaggi reali Internet in the age of the computer, Basic proposte sono pensate per essere
possa offrire al singolo. Books, New York 1993), l'atten­ usate quasi esclusivamente in pro­
Anche nel campo dell'insegna­ zione sui punti di contatto fra l'ap­ getti pluridisciplinari o transnazio­
mento ci si interroga ormai da al­ prendimento attraverso l'uso delle nali, e non proprio per l'apprendi­
cuni anni su come sfruttare al tecnologie ed i processi cognitivi mento della lingua straniera di per
meglio i prodotti multimediali già ("matetica"), mentre uno dei prin­ sé. È per questo motivo che viene
in commercio, su come utilizzare cipi chiave del costruttivismo ri- da chiedersi, come insegnanti di 253
Biblioteca

lingue, se il titolo del libro non por­ possibilità offerte dalle nuove tec­
ti a sviluppare aspettative errate. niche multimediali, ma può risulta­
Si richiama continuamente l'at­ re un po' sommario a chi ha già
tenzione sull'applicazione delle esperienza nel campo e a chi già
nuove tecnologie nell'insegna­ da anni è convinto che il ruolo del
mento/apprendimento delle lin­ discente debba essere centrale e
gue straniere, ma sarebbe stato che l'insegnante debba solo assu­
più adatto chiarire da principio a mere la funzione di guida nei pro­
quale tipo di pubblico può interes­ cessi di apprendimento.
sare il libro: agli insegnanti, ma
non solo di lingue, specificando
inoltre che si tratta di un libro de­
dicato agli insegnanti delle scuole
e non ad insegnanti di ambito uni­
versitario. Questi ultimi, infatti, in Verso la fine
genere sono più orientati allo svi­ del Battaglia
luppo di tecniche per l'apprendi­
mento flessibile a distanza e quin­ Salvatore C. Sgroi
di trovano le attività suggerite po­
co adatte alle proprie esigenze.
Vengono presentate delle gri­
glie con spunti per attività didatti­
che concrete, che però riflettono
sempre questa concezione funzio­
nale dell'insegnamento delle lin­ S. Battaglia
gue. Alcune delle attività proposte,
Grande dizionario della
inoltre, si possono benissimo svol­
gere anche senza sussidi multime­
lingua italiana
diali, come quelle che propongono Torino, UTET 2000,
l'uso di fogli elettronici per classi­ voi. XX - Squi-Tog
ficazioni o lavori di altro genere. Se pp. VIII -1110
almeno contenessero dei links o L. 250.000
degli ipertesti potrebbero vera­
mente portare a qualcosa di buo­
no ed innovativo.
Qualche volta, inoltre, presi for­
se dall'entusiasmo, si tende a non
soppesare bene il tempo che si im­ Il Grande dizionario della lingua ita­
piega ad insegnare, sia ai discenti liana[= GDLI] fondato da S. Batta­
che agli insegnanti, alcune delle glia, successivamente diretto da
modalità multimediali. Forse sa­ G. Bàrberi Squarotti, con una équi­
rebbe il caso di valutare, di volta in pe di circa 40 collaboratori, è ora
volta, se sia davvero necessario giunto al XX tomo: 111 O pagine in
l'uso del computer o se invece la ottavo, che registrano le parole
stessa cosa sia possibile, come nel comprese tra squi e togolese, per
caso citato precedentemente, rea- un totale di circa 14.000 lemmi
1 izza ria in modo tradizionale, con disposti su tre fitte colonne.
meno sforzo e con gli stessi risul­ Come ben sanno i lettori di que­
tati. sta rivista, il Battaglia è un dizio­
Concludendo direi che il testo nario storico-diacronico dell'italia­
in questione può certamente es­ no, che registra potenzialmente
sere di aiuto agli insegnanti delle tutte le parole lungo un arco tem­
scuole che si accingono per la pri- porale di circa mille anni. Poten­
254 ma volta a sperimentare le nuove zialmente ogni parola con ogni si-
.......................................................................................................................................................................•..................................................................................................
Biblioteca

gnificato è illustrata attraverso tocento nel significato di "che è tassi italiana del Fornaciari 1881,
esempi cronologicamente dispo­ proprio di uno stato, della sua am­ nelle Lezioni di grammatica (1846-
sti, atti a dimostrare la vitalità del­ ministrazione, del suo governo", 47) di F. De Sanctis, nella Glotto­
la voce ed è possibile (anche se es. carducciano libertà statuaria. pedia italo-sicula(... ) di I. Fulci del
con qualche fatica) rilevarne le da­ Lo stesso GDLI indica per entram­ 1836, nonché nella Gramatica ra­
te delle diverse attestazioni. be le accezioni un solo etimo, per gionata del Soave del 1771, come
In realtà, per ampio che sia, il di più ibrido: "deriv. dal lat. sta­ calco del fr. subordonnée (1770).
Grande dizionario è - per ragioni tus", seguito peraltro da un'indi­ Anche le voci grammaticali subor­
sia pratiche che (soprattutto) teo­ cazione sincronica: "(v. Stato)". dinante-subordinazione-subordi­
riche - inevitabilmente selettivo. In realtà, il GDLI avrebbe dovu­ nare vanno (retro)datate rispetti­
Si è infatti dovuta operare una se­ to proporre due diversi lemmi vamente col Fornaciari 1881, con
lezione tra tutte le opere stampa­ omonimi e cioè: stat-uario 1 agg. D. Pezzi ( Glottologia aria recentis­
te, privilegiando quelle letterarie "proprio di uno stato, ecc.", deno­ sima, 1877) e con Curtius ( Gram­
soprattutto nei primi volumi, ma minale strutturalmente formato matica della lingua greca, 1876).
poi via via con apertura a testi di da: [[stato] N + uario] Agg , neoforma­ Quanto ai derivati in -iosa, va
altra natura. L'Indice degli autori zione cinquecentesca. Il suffisso è osservato che il GDLI arricchisce
citati, che accompagna la pubbli­ chiaramente -uario (e non già -aria, la precedente documentazione
cazione di ogni tomo, è la fedele come implicitamente lascia inten­ lessicografica dell'agg. duecente­
documentazione delle opere sot­ dere il GDLI). A onor del GDLI oc­ sco temioso (in Ch. Davanzati, ci­
toposte allo spoglio. corre peraltro dire che il suffisso tato nel GAVI), con P. Angiolieri e
Ma anche all'interno delle ope­ -uario, pur presente in una cin­ con un recupero novecentesco di
re selezionate i lessicografi hanno quantina di voci (quattro-cinque G. Papini av. 1956. Non condivisi­
dovuto scegliere le parole, i signifi­ neoformazioni e latinismi tra diret­ bile è invece l'etimologia sincroni­
cati e gli esempi da registrare, ti e indiretti), è un morfo finora mi­ ca proposta: "Deriv. da tema con
scartando quelli ritenuti troppo sconosciuto ai lessicografi e ai -iosa", cioè neoformazione due­
"idiolettali", non rappresentativi morfologisti. Il morfo -uario, da al­ centesca in -iosa. Infatti i derivati
cioè della comunità sociale dei par­ lomorfo di -aria, viene "promosso" in -iosa , allomorfo di -oso, sono
lanti, e troppo dipendenti dalle sin­ a morfema a partire da metà Set­ tutti prestiti - latinismi diretti o in­
gole personalità. Un'opera quindi tecento grazie a coppie quali erb­ diretti (una quindicina) - databili a
necessariamente "aperta" e, per ario vs erb-uario, oss-ario vs oss­ partire dal Duecento (cur-ioso). Il
quanto integrabile, ricchissima di uario, rip-ario vs rip-uario. L'altro morfo -iosa non è affatto produtti­
materiali e di informazioni sulla no­ omonimo è statu-ario2 s.m. "chi vo. Questo dato strutturale sugge­
stra lingua, usufruibili a livelli diver­ redige statuti, ecc.", deverbale di risce quindi di cercare altrove la
si secondo gli interessi del lettore: statuare "stabilire uno statuto", base, che è temia "timore" (già nel
o colto e curioso sui fatti linguistici, strutturalmente formato cioè da DEI). La struttura di temioso è
o specialista nei vari settori delle [[statua(re)]v + ario] Agg , diverso a quindi [[temia] N + oso] Agg, neofor­
scienze umane, o docente della sua volta da statu-ario3 agg. "del­ mazione sì, ma in -oso.
scuola, o studente, ecc. la statua", denominale struttural­ Col XXI volume si concluderà
A testimonianza della ricchezza mente formato da [[statua] N + (entro il 2002) la grande impresa
offerta dal GDLI ci piace ricordare ario] Agg , franco-latinismo risalen­ avviata nel 1961. C'è da augurarsi
che il GDLI è il primo dizionario a te al 1499. che venga approntato un CD-Rom
registrare il polisemico lemma sta­ Sorprende invece un po' che con un adeguato programma di in­
tuario, stranamente assente in tut­ l'agg. subordinato nell'accezione terrogazione, per consentire tra
ti i precedenti lessicografi dal grammaticale di "proposizione l'altro di studiare i problemi della
Tommaseo-Bellini al DEI al GAVI. subordinata" non abbia nessun suffissazione della lingua italiana,
La voce, documentata dal Trecen­ esempio d'autore, mentre l'uso che richiedono ancora lunghe e
to al primo Cinquecento con ben transcategorizzato in s.f. venga il­ pazienti indagini sia sul versante
4 attestazioni, indica come s.m. lustrato con esempi novecente­ teorico che su quello empirico dei
"in età comunale o durante il Ri­ schi di R. Bacchelli 1960, L. Bian­ concreti fatti linguistici. Sappiamo
nascimento, chi ha il compito di ciardi 1962 e I. Calvino av. 1985, anche che sarà creata una Fonda­
redigere o modificare uno statu­ là dove il DEL! data l'uso aggetti­ zione Battaglia, che consentirà tra
to", sinon. statut-ario. La stessa vale 1913 con Garollo e il s.f. l'altro la consultazione degli spogli
voce, come agg. è invece attesta­ 1940 con Palazzi. La voce appare fatti ma non utilizzati nell'edizione
ta nel Cinquecento, Seicento e Ot- comunque molto prima: nella Sin- cartacea.
.,..........................................................................................................·····................................................................................................... ,�, ................................................. .
I QUADERNI DEL GISCEL
2001 Gruppi di Intervento e Studio nel Campo
dell'Educazione Linguistica
Ricerca, Formazione professionale e
Didattica
Un impegno coerente e continuo per
una scuola del conoscere, del fare e
del comunicare

La Nuova Italia

Fabio Camponovo M. Emanuela Piemontese M. Emanuela Piemontese


Alessandra Moretti (a cura di) (a cura di)
(a cura di) I bisogni linguistici delle Lingue, culture e nuove
Didattica ed educazione nuove generazioni tecnologie
linguistica pp. 336 L. 34.000 pp. 208 L. 24.000
pp. 192 L. 24.000

Uno strumento di riflessione sui Una rilevazione, un'analisi e una L'insegnamento linguistico
rapporti tra modelli teorici e interpretazione delle domande di avviene oggi in un contesto
azione didattica, sui contenuti formazione linguistica delle nuove particolarmente ricco di
dell'educazione linguistica, tra generazioni e proposte su mezzi e opportunità: occorre, attraverso
continuità e innovazione, su modi per garantire loro politiche educative e strumenti
come rispondere alle esigenze un'educazione alle lingue e ai educativi e didattici adeguati,
della nuova alfabetizzazione e linguaggi completa e funzionale dare una formazione plurilingue
della formazione plurilingue di quale è obiettivo di una alle allieve e agli allievi della
un'utenza diversa per educazione linguistica capace di scuola, consentire il successo
competenze, cultura, valori e stili far fronte a nuove sollecitazioni formativo a chi proviene da altri
cognitivi nella sempre più istituzionali (innalzamento paesi e chi apprende l'italiano
complessa e articolata realtà dell'obbligo scolastico, come lingua seconda, educare al
linguistica contemporanea. autonomia, riordino dei cicli e pluralismo culturale e al valore
nuovi curricoli) e sociali, a nuovi della diversità, favorire
codici, modalità e mezzi di l'acquisizione e l'uso dei diversi
comunicazione, a una diversa linguaggi anche attraverso le
organizzazione, selezione, nuove tecnologie della
trasmissione e ricezione dei comunicazione.
saperi.

Potrebbero piacerti anche