1. L’AZIENDA
CEME S.p.A. nasce nel 1974 per iniziativa dell’Ingegnere Renzo Miotti. La sua storia è quella
di una tipica azienda italiana: dimensioni artigianali all’inizio ed un business limitato alla
dei campi applicativi e dei prodotti. La volontà di voler servire il mercato e soddisfarlo con prodotti
condotto l’azienda verso uno stile di vendita fortemente orientato al mercato, con la realizzazione di
prodotti sempre più particolari, fermo restanti i settori tradizionali e i più propri della saldatura,
della refrigerazione e dell’acqua e di tutto ciò che è vapore dove CEME S.p.A. è leader indiscusso.
L’azienda esporta in circa 80 paesi del mondo e negli ultimi anni ha raddoppiato il fatturato
Agli inizi l’azienda fabbricava unicamente elettrovalvole per uso industriale. Nel corso degli
anni ha diversificato i prodotti e le loro applicazioni, arricchendo l’offerta con una sempre più
ampia gamma di componenti per la regolazione del passaggio dei fluidi: vapore, acqua gas e aria;
via via negli anni sono state sviluppate nuove elettrovalvole, elettropompe, pompe a solenoide e
Un dinamico staff tecnico elabora prodotti personalizzati su richiesta del cliente, garantendo,
come per i prodotti standard a catalogo, il massimo della qualità al minor costo possibile.
Per CEME S.p.A. la certificazione ISO 9001 ottenuta nel 2003, ha completato un primo
programma di sviluppo e miglioramento del prodotto che era in atto da tempo ed è proseguito con la
L’azienda
affidabilità degli elastomeri e dei rivestimenti plastici ed il filo smaltato delle bobine, l’acquisizione
di marchi e approvazioni internazionali sono alcuni passi in questa direzione che hanno reso più
Oggi la CEME S.p.A. è un’unica grande azienda con processi produttivi integrati, composti da
tre divisioni distinte, ognuna delle quali occupa un preciso settore di mercato:
Le grandi sfide della competizione globale hanno spinto il gruppo CEME a diversificare le
proprie strategie organizzative. Nel 1995, da CEME S.p.A. si è scorporata un’importante struttura
Come tutte le aziende più competitive sul mercato, per sopravvivere ed ottenere successo sono
stati individuati un insieme di valori su cui fondare tutte le politiche ed azioni. Per prima cosa
l’azienda ha stabilito il suo orientamento strategico di fondo, cioè la propria vision per una più
efficace gestione strategica, ha identificato cioè, ciò che l’impresa aspira ad essere: il suo sogno, la
La Vision della CEME S.p.A. è un’esplicitazione dei valori di fondo su cui ruota la propria
La Mission dell’impresa, cioè il percorso ideale a cui aspira l’azienda per garantirsi la
La strategia che la CEME S.p.A. ha ritenuto più idonea per conseguire i propri obiettivi
di prima classe per una qualità eccellente ed un prodotto affidabile nel tempo ;
Prima di trattare l’argomento vero e proprio di questa relazione, ritengo opportuno illustrare
Figura 1
CEME S.p.A. -Stabilimento di Tarquinia -
Lo stabilimento di Tarquinia fu fondato nel 1989 dallo stesso ingegnere Renzo Miotti
fondatore del gruppo CEME. Inizialmente il nome dell’azienda era Fiben, in quanto nacque come
piccola impresa che lavorava su commissione per la CEME S.p.A., producendo una ridottissima
gamma di nuclei e pistoni; alla sua nascita l’azienda contava appena la presenza di una decina di
Col passare degli anni la produzione si è sempre più sviluppata e diversificata fino ad arrivare a
quella attuale. Oggi l’azienda conta circa 180 operatori e più di sessanta macchine:
• 10 controlli numerici,
• 1 mikron,
• 3 rettificatrici,
• 3 fresatrici,
• 4 avvolgitrici
Questo stabilimento negli ultimi anni si sta sviluppando sempre più in quanto, producendo
nuclei fissi, nuclei mobili, pistoni, bobine, cannotti ( cioè “l’anima” dei prodotti finiti che escono
dalla CEME S.p.A. ) , l’azienda ha deciso di investire sulla sua crescita sia tecnica che logistica.
Questa decisione è dettata dalla volontà di aumentare l’attuale produzione aziendale parallelamente
ad un miglioramento del livello di servizio e della qualità dei prodotti, col fine di condurre la società
L’alta direzione, con questa politica aziendale, ha già intrapreso da circa tre anni un processo di
sviluppo che coinvolge globalmente l’impresa. Per lo stabilimento di Tarquinia è stato costruito un
ulteriore fabbricato per contenere le nuove macchine acquistate e parallelamente sono state
destinate molte risorse alla formazione del personale. Quest’opera di “crescita” è in atto già da
qualche anno; infatti la CEME di Tarquinia negli ultimi 7 anni ha già raddoppiato la sua
produzione, in quanto si è cercato di produrre in “casa” tutti quei nuclei, pistoni, cannotti che prima
erano commissionate a terzi e solo in seguito assemblati presso gli altri stabilimenti produttivi della
CEME S.p.A. per ottenere il prodotto finito; ma, partendo questo processo da una realtà abbastanza
modesta, in cui c’era una sorta di auto-gestione da parte degli stessi capiarea ( il controllo
dirigenziale c’era, però avveniva dalla sede legale di Carugate ). È facile capire, che i processi
inizialmente mal gestiti nello stabilimento avevano, sul bilancio aziendale, un impatto diverso prima
di questo suo “aumento produttivo” ed è sorta, quindi, la necessità di creare un ruolo dirigenziale
dedicato unicamente allo stabilimento che da circa quindici anni è ricoperto dall’attuale direttore
Figura 2
Ciclo produttivo dello stabilimento
L’azienda
Reparto torneria
• Caporeparto
• Addetti torni monomandrino
• Addetti torni plurimandrino
• Addetti controlli numerici
• Addetto controllo qualità
Reparto rettifica
• Caporeparto
• Addetto lavaggio pezzi
• Addetti rettifiche
• Addetti frese
• Addetto controllo qualità
Reparto stampaggio
• Caporeparto
• Addetti avvolgimento spire
• Addetti presse
• Addetti macchine assemblaggio
• Addetti controllo qualità
Reparto saldature
• Caporeparto
• Addetti saldatura
Figure di supporto
• Elettricista
• Responsabile impianto raffreddamento
• Segretarie
• Pianificatori
• Addetti controllo tolleranze e qualità
• Attrezzisti
L’azienda
Avendo ristretto al reparto rettifica l’area dove si andrà ad operare, è opportuna una sintetica
descrizione delle lavorazioni che avvengono al suo interno di rettifica nuclei, fresatura e
intervenendo nel controllo delle macchine, nella loro programmazione e nel controllo diretto per la
verifica della qualità dei pezzi lavorati. Nel reparto vengono lavorati dei nuclei prodotti dal reparto
131 codici
macchine
Con ordine saranno illustrati i macchinari utilizzati nel reparto e la tipologia di lavorazione
eseguita
La fresatrice è una macchina utensile usata per la lavorazione in forme complesse di parti
metalliche o di altri materiali. Spesso viene chiamata anche impropriamente fresa, un termine che
indicherebbe solo gli utensili da utilizzare su questo tipo di macchine (dal francese fraise, fragola, a
causa della forma particolare di queste punte) In alcuni casi può anche essere denominata
fresalesatrice: si tratta di tipi particolari di fresatrice, oggi molto diffusi, in grado di effettuare
operazioni di alesatura grazie alla grande precisione nel controllo del movimento e alla stabilità
della testa motorizzata.
Nella sua forma più semplice una fresatrice non è altro che un motore, solitamente piuttosto
potente, su cui è fissato, tramite un mandrino, un utensile dotato di bordi taglienti (fresa) che
ruotano sull'asse della punta stessa. Il principio è lo stesso del trapano, ma le frese sono progettate
per svolgere l'azione di taglio sul lato dell'utensile invece che sulla punta, quindi erodendo il
materiale invece che forandolo.
Le fresatrici devono essere in grado di spostarsi sulla superficie del pezzo. Questo può essere fatto
in due modi:
Il primo sistema è il più utilizzato per macchine di piccole dimensione, mentre per quelle maggiori
a più di tre assi, comunemente dette centri di lavoro, si usa il secondo metodo.
L’azienda
Le fresatrici possono essere controllate manualmente o con sistemi computerizzati: in questo caso la
macchina viene definita "a controllo numerico", o "CNC" (computer numerical control").
Le fresalesatrici CNC più moderne sono dotate di sistemi automatici per la sostituzione degli
utensili, in grado di rendere interamente automatizzato il processo produttivo: questo permette
partendo dal materiale grezzo di arrivare ad un pezzo finito anche senza intervento umano,
rendendo le lavorazioni più veloci ed economiche.
Il pregio principale delle fresatrici è di avere pochissimi limiti di forme realizzabili nelle
lavorazioni, e di poter svolgere con un solo programma di lavoro diverse operazioni complesse
comprendenti forature, rettifiche, alesature, tagli, arrotondamenti...
Le fresatrici sono macchine strutturalmente molto solide, perché devono assorbire le notevoli
vibrazioni generate dalla testa motorizzata senza permettere a questa di oscillare o scuotersi.
Quando si procede a lavorazioni su materiali duri o con velocità molto elevate (che arrivano a
decine di migliaia di giri al minuto) si utilizzano liquidi lubrificanti per ottimizzare il
raffreddamento della punta e per ridurre gli sforzi. Il lubrificante ha anche la funzione di trattenere
le polveri e i trucioli per farli defluire in modo controllato, evitando che aumentino il consumo delle
frese o ne intacchino il filo tagliente.
i caporeparti della torneria verificano il corretto svolgimento del lavoro, intervenendo nel
La produzione è intesa come una fase temporale di trasformazione verso prodotti fruibili quindi
deve essere assegnata una pari importanza ad ogni specifica fase di lavoro appartenenti allo stesso
ciclo produttivo perché anche quelle più banali, che non possiedono una corrispondenza
tecnologica, possono ugualmente essere determinanti nel condizionare l’intero flusso produttivo.
L’obiettivo è assicurare la disponibilità dei materiali in ogni fase del processo di trasformazione,
affinchè situazioni produttive con layout appropriati e dotate di potenziale tecnologico elevato
possano essere messe in condizioni di sviluppare un volume produttivo proporzionale alla valenza
tecnologica esistente.