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IL SISTEMA NERVOSO

Il sistema nervoso è costituito da tessuto nervoso, ed ha il compito di gestire la raccolta dei dati
provenienti dall’esterno\interno, elaborarli e dare una risposta adeguata. Il sistema nervoso assieme
al sistema endocrino non sono altro che due facce della stessa medaglia.
le parole sotto, sono
riferite a questo schema,
partendo prima dal
sistema nervoso centrale,
concentrandosi poi ai
recettori afferenti e poi
alla risposta elaborata.

SI COMPONE DI:
SISTEMA NERVOSO CENTRALE (che vediamo in questa sbobina)
SISTEMA NERVOSO PERIFERICO
È situato in tutto il resto del corpo, acquisisce gli stimoli e li invia al SNC. Si compone di: nervi, gangli,
recettori di senso.
Rispettivamente costituito da nervi che possono originare da l’encefalo o dal midollo spinale  nel
primo caso questi nervi prendono il nome di NERVI ECEFALICI, mentre nel secondo di NERVI SPINALI.

 NERVI, questi rappresentano la divulgazione della risposta elaborata dal SNC. Questi si
distinguono in due:
 SISTEMA NERVOSO SOMATICO, costituito dai nervi che giungono alla muscolatura scheletrica
(volontario)
 SISTEMA NERVOSO AUTONOMO, ovvero i nervi che giungono alle strutture involontarie
(muscolatura cardiaca, liscia e ghiandole)
 Qui la sostanza grigia è costituita dai gangli, i quali sono fuoriusciti dalla sostanza grigia del
SNC.

 La sostanza bianca, da assoni\prolungamenti quindi NERVI


SISTEMA NERVOSO AUTONOMO

 SIMPATICA

 PARASIMPATICA

PERIFERIA = resto del mondo


FUNZIONI

 Controlla, regola, modula le funzioni di tutti gli altri organi e apparati.


L’informazione viene recepita sotto forma di segnali elettrici, che vengono captati come
SENSAZIONI  capacità di raccogliere dati = SENSIBILITA’.
La capacità di emettere risposte consiste nel generare un MOVIMENTO dell’organismo. C’è
un'unica eccezione, a tale modalità di risposta, ovvero la SECREZIONE GHIANDOLARE, in
questo caso si ha innervazione ghiandolare che permettono la stimolazione della ghiandola.
L’insieme di recezione, elaborazione e risposta  IRRITABIITA’
LA SENSIBILITA’
I recettori che si trovano nella pelle, e nelle varie mucose sono sensibili a stimoli: tattili, dolorifici, e
termici  prendendo contatto con l’esterno la loro sensibilità è definita ESTROCETTIVA.
Ulteriori recettori sono posti a livello della capsula articolare, nei muscoli scheletrici, e nelle giunzioni
muscolo-tendinee  SENSIBILITA’ PROPRIOCETTIVA
I visceri possiedono sensori capaci di percepire stimoli a dolori e pressioni  SENSIBILITA’
INTROCETTIVA.
Vista, olfatto, gusto, udito e senso dell’equilibrio  le informazioni da qui ricavate vengono mandate ai
centri superiori dove vengono elaborate dando una risposta:
1. SOMATICA, se intervengono muscoli scheletrici
2. VISCERALE, se si modifica l’attività di qualche viscere
VEDIAMO LA BASE DI TUTTO  IL NEURONE
È come una sorta di miniatura del sistema nervoso stesso, infatti questa cellula altamente specializzata
ha il compito di recepire gli stimoli nervosi da e verso il SNC. È costituito da:
1. Questo si può considerare CORPO
CELLULARE\ PERICARION \SOMA, è
formato da:
- NUCLEO, con posizione centrale e ampio
volume
- citoplasma, con REL, RER, GOLGI molto
sviluppati
- CITOSCHELETRO costituito da
neurofibrille e neurofilamenti, e actina
2. PROLUGAMENTO\ASSONE, si
tratta di una lunga terminazione
citoplasmatica, questi originano dal CONO
DI EMERGENZA (porzione in cui si
connette il segmento inziale con l’assone),
porta gli impulsi dal soma alla periferia.
Possono essere lunghi anche 1 m nel caso
dei motoneuroni, e il loro spessore resta
costante lungo tutto il decorso, che è
proporzionale alla velocità di conduzione.
Gli assoni con diametro maggiore sono
mielinizzati, ovvero rivestiti da una guaina
mielinica depositata sull’assone dalle
cellule della NEVROGLIA (principalmente
oligodendrociti).
La parte finale è detta TERMINALE
ASSONICO, che si arborizza in
terminazioni più sottili che terminano in bottoni sinaptici.
A livello dei bottoni sinaptici sono presenti le sinapsi (giunzioni altamente specializzate), in grado
di trasmettere l’impulso elettrico (depolarizzazione di membrana)  si trasforma in segnale
chimico(TRASDUZIONE). Come l’acetilcolina, che ricordiamo agisce a livello cardiaco diminuendo la
frequenza e la forza di contrazione.
3. DENDRITI, sono terminazioni neuronali specializzate nella risposta a specifici stimoli
proveniente dall’ambiente extracellulare. La loro funzione è di portare l’informazione al soma,
ognuno di questi origina da tale come singolo ramo e poi si arborizza, assottigliandosi
gradualmente. Alle estremità presentano delle SPINE, che formano delle sinapsi.

La capacità mitotica del neurone svanisce poiché, durante il loro differenziamento perdono i centrioli.
Bisogna specificare che i prolungamenti si dividono in:

 AFFERENTI  dendriti
 EFFERENTI  assone + terminali
A questo punto il segnale chimico si lega al corrispettivo recettore, del secondo neurone  genera
altro protezionale d’azione
QUESTO È PROPRIO UN MINI SISTEMA NERVOSO:
i dendriti rappresentano la porzione afferente, il corpo cellulare rappresenta il SNC, mentre
l’assone è il SNP.

CLASSIFICAZIONE
MORFOLOGIA DEL SOMA, e in base a quanto sono complessi i prolungamenti.

 Esistono dei neuroni che sono definiti ANASSONICI, quindi privi di assoni, con
qualche dendrita  questi si trovano a livello della retina, colleziona impulsi
dei fotorecettori e li portano al nervo ottico

 UNIPOLARI  un solo assone = CONI E BASTONCELLI (fotorecettori)

 BIPOLARI  il corpo di questi neuroni, definito pirenofori, è inframezzato fra


un assone, e un DENDRITE (formato da dendriti sottili che si sono fusi fra loro).
I loro assoni sono amielinici, sono tipici della mucosa olfattiva, via ottica e
acustica.

 PSEUDOUNIPOLARI, il pirenoforo di trova lateralmente, da questo si originano


due assoni, che si fondono con i dendriti, si trovano nei gangli sensitivi. Es
neuroni sensitivi.

 MULTIPOLARI, possiedono numerosi dendriti che originano dal soma, ed un


unico assone mielinico. Un esempio è il motoneurone.

 PIRAMIDALI e CELLULE DI PURKINJE  hanno tantissimi dendriti, si trovano


nell’ippocampo e nel cervelletto

RUOLO FUNZIONALE
 NEURONI AFFERENTI\SENSITIVI, sono quelli che ricevono gli impulsi che poi
trasmettono al SNC (fulcro). Le loro fibre afferenti si estendono dal neurone
sensitivo fino al midollo spinale per giungere all’encefalo.
 viscerali e somatici

 NEURONI EFFERENTI\MOTORI, sono quelli che portano gli impulsi dal SNC ai
distretti periferici, sono quindi fibre efferenti.
Rispettivamente il sistema nervoso somatico, comprende tutti i motoneuroni
somatici. Mentre il sistema nervoso autonomo è costituito dai motoneuroni
viscerali.

 INTERNEURONI\ NEURONI ASSOCIATIVI, collegano fra loro i neuroni sensitivi


e motori. Possono essere eccitatori o inibitori.
OGNI NEURONE SVOLGE 5 FUNZIONI FONDAMENTALI:
1. Ricevere informazioni dall’esterno\interno\altri neuroni = INPUT
2. Integrare queste informazioni  Emettere un segnale  output
3. Condurre il segnale lungo l’assone  MOVIMENTO
4. Trasmettere il segnale, ai muscoli\ghiandole\altro neurone  SECREZIONE
5. Coordinare le proprie attività metaboliche
CELLULE DELLA NEVROGLIA
Si tratta di cellule adibite al sostegno, e con funzione metabolica verso i neuroni. Circondano le sinapsi
e sono a stretto contatto con i vasi sanguigni, regolando gli impulsi, guidando i neuroni durante il
differenziamento. Sono in numero 10 volte maggiore rispetto ai neuroni, sono più piccole e
mantengono la loro capacità mitotica:

PER IL SNC:
 ASTROCITI, il loro citoplasma contiene glicogeno. Hanno lunghi prolungamenti che formano i
PIEDI PERIVASCOLARI, fondamentali per la formazione della barriera EMATOENCEFALICA.
 OLIGODENDROCITI, hanno forma simili ai precedenti ma sono più piccoli. Sono i responsabili
della mielinizzazione degli assoni, infatti un singolo oligodendrocitra è in grado di posare una
guaina mielina su 50 assoni. Questa si interrompe nei nodi di RANVIER.
 MICROGLIA, sono cellule che fanno parte del sistema dei macrofagico\monocitario. Infatti si
occupano di pattugliare il SNC per cercare dendriti inutilizzabili e rifiuti per fagocitarli
 CELLULE EPENDIMALI, questi si ritrovano nel canale ependimale (presente al centro dell’H di
sostanza grigia del midollo spinale dopo lo vediamo), o livello dei ventricoli del cervello  si
occupano di produrre, riassorbire e regolare il LIQUOR\LIQUIDO CELEBROSPINALE.
BARRIERA EMATOCEFALICA
Il tessuto nervoso, nonostante l’importante vascolarizzazione, deve essere mantenuto separato dal
torrente sanguigno in quanto questo è un ambiente troppo incostante. Per farlo, si costituisce questa
barriera, formata dall’endotelio del capillari e i piedi perivascolari degli astrociti  tenuti assieme da
giunzioni occludenti.
Le sostanze liposolubili passano senza problemi, mentre quelle idrosolubili vengono altamente
controllate. In particolare il glucosio fluisce sempre dal sangue verso il liquido encefalico, mentre la
glicina fa l’opposto. Esistono anche delle zone in cui questa barriera si assottiglia:

 In alcune zone dell’ipotalamo  favorire il rilascio degli ormoni ipotalamici nel sangue
 Stessa cosa avviene a livello dell’epifisi
 A livello dei plessi coroidei (=dove si ha produzione del liquido celebrospinale) o in alcuni
ventricoli del cervello.
PER IL SNP:
 CELLULE DI SHAWN, avvolgono assoni mielinici e non. Costituiscono il neurolemma
(rivestimento citoplasmatico di superficie, di un assone.)
 CELLULE SATELLITI, circondano i pirenofori, e mediano gli scambi di sostanze con l’ambiente
intercellulare.
IMPULSI NERVOSI E SINAPSI
Per eccitabilità si intende la capacità di una membrana cellulare di condurre impulsi elettrici. In
particolare, nel caso dei neuroni, questi conducono l’impulso tramite gli assoni.
Questo evento avviene a seguito di uno stimolo, che deve avere un voltaggio sufficiente a superare lo
STIMOLO DI SOGLIA, per cui l’impulso viene trasmesso al neurone\cellula successiva.
Gli impulsi elettrici originano dalla zona di innesco del neurone, vediamo come:
1. All’interno di ogni cellula si ha una voltaggio\potenziale di membrana che è pari a 70 mV
 potenziale di riposo.
2. Quando all’assone giunge uno stimolo (sufficiente per passare lo stimolo di soglia), in
particolari zone della sua membrana, si aprono dei canali per il sodio (sensibili al voltaggio).
 DEPOLAZZAZIONE DI MEMBRANA, questo perché gli ioni sodio hanno carica positiva ed
entrando nell’assone aumentano il voltaggio (+35).
Quando siamo in assoni mielinici, questa depolarizzazione SALTA da un nodo di RAVNIER
all’altro.
3. FASE REFRATTARIA (=non ricettivo): a questo punto il canale per il sodio si chiude, e si aprono
quelli del potassio  questo viene rilasciato all’esterno
4. Il potenziale di membrana crolla, si ha la propagazione dell’impulso ristabilendo poi il normale
potenziale

Quando il potenziale giunge alle terminazioni assoniche, si ha la liberazione nello spazio


intersinaptico del NEUROTRASMETTITORE (tanti). Questo processo viene mediato per trasduzione
dalle sinapsi.
Rispettivamente la cellula che trasmette l’impulso si definisce cellula PRESINAPTICA, mentre quella
che lo riceve POSTSINAPTICA.
o SINAPSI CHIMICHE, i neurotrasmettitori, sono impacchettati in vescicole, e vengono rilasciati
nello spazio intercellulare, tramite esocitosi. Fungono da ligando per i recettori presenti sulla
membrana della cellula postsinaptica.
o In questo tipo di sinapsi, il segnale passa in maniera unidirezionale dalla pre  postsinaptica.
Si tratta di un segnale eccitatori\inibitorio.
o SINAPSI ELETTRICHE, la trasmissione dell’impulso è molto più veloce perché non c’è uno
spazio che divide la cellula presinaptica dalla postsinaptica, grazie a delle giunzioni
comunicanti. La conduzione avviene in entrambe le direzioni.
TIPI DI SINAPSI
o Assoassoniche: assone-assone
o Assodendritiche: assone-dendrite
o Assosomatiche: assone-soma
o Dendrodendritiche: dendrite-dendrite
FILOGENESI SISTEMA NERVOSO, non va imparata ma serve per capire. La figura sotto riportata
rappresenta una scala zoologica, che da dagli esseri più semplici come le spugne fino ai vertebrati
superiori.
Parendo dagli organismi più semplici, si osserva che abbiamo delle cellule più indifferenziate. Una di
esse inizia a volgere funzioni recettoriali  diventa quindi un NEURONE. Da sola questa cellula è
capace di ricevere segnali e di rispedirli generando un movimento.
La sua via efferente si differenzia, divenendo più specializzata ovvero  si forma un NEURONE
EFFETTORE, mentre la sua via afferente diventa un  NEURONE SENSITIVO. A questo punto abbiamo
formato un NEUROMERO= neurone sensitivo + neurone effettore.
Lo stadio successivo di specializzazione è la comparsa di un INTERNEURONE, fra il sensitivo e
l’effettore. Questo media gli stimoli fra i due.
Adesso il neuromero è formato dal neurone sensitivo, l’interneurone e l’effettore.
Proseguendo ancora nell’evoluzione si incontra un NEURONE ASSOCIATIVO, ovvero un neurone
capace di unire più neuromeri formando il SNC 
La più alta specializzazione si raggiunge quando, il neurone sensitivo esce dall’asse nervoso, e si
proietta verso il SNP, intanto il numero dei neuroni e degli interneuroni continua ad aumentare. Si
formano degli AMMASSI NEURONALI  GANGLI SENSITIVI, costituiti da neuroni pseudounipolari.
CENTRALIZZAZIONE Le varie informazioni vanno gestite, da un CENTRO SOPRASEGMENTARIO,
capace di ricevere le informazioni dalle vie ascendenti e rilasciarle nelle vie discendenti. Nello
specifico, le risposte possono essere fornite in due modi:
 quando l’informazione che viene da un neurone sensitivo passa ad un interneurone che la trasmette
ad un neurone effettore, siamo in presenza di un ARCO ORIZZONTALE\ARCO RIFLESSO. Sono tutti
quei movimenti immediati\istintivi, veloci
 se l’informazione che giunge dal neurone sensitivo, passa all’interneurone, che la trasmette al
centro soprasegmentario, e poi si manda una risposta tramite il neurone effettore  ARCO
VERTICALE. È una risposta più lenta, che serve per mediare i movimenti riflessi (dell’arco riflesso) o
ha significato inibitorio.
La distribuzione dei neuroni non è casuale ma è ben studiata  assoni e pirenofori formano degli
agglomerati o fasci:

I gruppi di sostanza grigia si chiamano:


 NUCLEI, per il SNC: in particolare un gruppo di pirenofori di neuroni che svolgono la stessa
funzione viene detto centro, quando questo centro ha un evidente conformazione anatomica
si parla di nucleo.
 GANGLI, per il SNP, ovvero i pirenofori dei neuroni sensitivi e motori.
I prolungamenti delle cellule nervose
 TRATTI, per il SNC, si tratta di fasci di assoni con stessa funzione e struttura. I tratti del
midollo spinale formano gruppi più ampi chiamati CORDONI\FASCICOLI
 NERVI, per il SNP

SISTEMA NERVOSO CENTRALE, chiamato anche nervrasse.


È quello responsabile della decodifica degli impulsi elettrici e della loro elaborazione con tanto di
risposta. Consente un adattamento all’ambiente circostante (SISTEMA NERVOSO DI RELAZIONE) sia
un adeguamento ai cambiamenti interni dell’organismo (SISTEMA NERVOSO VEGETATIVO).

 ENCEFALO, contenuto nella scatola cranica = NEUROCRANIO


Questo è il contenuto della scatola cranica (se dite cervello vi stacca la testa), presenta al suo interno
delle cavità che sono i ventricoli, al cui interno si riversa il liquido celebrospinale, ed è diviso in:
1. Tronco encefalico, è quello in comunicazione con il tronco spinale, è la parte più bassa
dell’encefalo. Si costituisce di:
 BULBO\MIDOLLO ALLUNGATO
 PONTE DI VAROLIO
 MESENCEFALO
2. Cervelletto, localizzato posteriormente al tronco encefalico
3. Cervello, questo si divide in DIENCEFALO E TELENCEFALO

 MIDOLLO SPINALE, contenuto all’interno del canale spinale\vertebrale = SPECO


VERTEBRALE.
Prima di andare oltre:
Si può ricondurre per classificazione a: sostanza grigia e sostanze bianca.
SOSTANZA GRIGIA, è rappresentata dai nuclei\corpi cellulari  ovvero la parte pensante del
neurone. Questo significa che più neuroni più sostanza grigia.
SOSTANZA BIANCA, è l’insieme dei
prolungamenti appartenenti al sistema
nervoso, che costituiscono i nervi e
consentono connessione fra un neuroma e
l’altro  TRASMISSIONE DELL’IMPULSO. È
definita come tale poiché questi
prolungamenti sono circondati da mielina
(natura fosfolipidica)
La sostanza grigia ha delle disposizioni che variano a seconda della distanza dall’encefalo. Le zone
superiori del tronco encefalico sono zone di passaggio, in cui avvengono meccanismi di controllo 
per cui la sostanza grigia di frammenta in dei nuclei periferici inframezzati da sostanza bianca.
Quando siamo agli apici, come al cervello, la disposizione come la precedente, è insufficiente 
abbiamo bisogno di più neuroni, con una organizzazione più complessa. Per aumentare la sostanza
grigia (sempre circondata da sostanza bianca all’esterno), ho bisogno anche di più spazio, quindi ho un
problema  si cerca di aumentare la superficie, mettendo la sostanza grigia non più all’interno ma
all’esterno, ma questo non è ancora sufficiente a livello di funzionalità. Allora sulla superficie
dell’encefalo, la sostanza grigia forma dei giri\circonvoluzioni  formando degli strati (=integrazione
di tante informazioni).
Questa evoluzione porta alla formazione di un cervello GIREOCEFALO, tipico degli organismi superiori
come l’uomo.
Squalo nuota, mangia, si riproduce  ha una testa enorme ma un cervello piccolo, e con superficie
liscia  LISSENCEFALO, cioè ha poca sostanza grigia.
LE VARIE PROTEZIONI
Il sistema nervoso centrale è avvolto e protetto da una serie di membrane che prendono in nome di
MENINGI (=membrane), costituite da 3 sistemi separati ma connessi fra loro:
1. PIA MADRE, o leptomeninge, è la più vicina al tessuto nervoso. Il termine pia madre, deriva da
una parola greca che significa MEMBRANA SOTTILE. Questa si inserisce a livello della corteccia
e aderisce al tessuto.
2. ARACNOIDE, ha un aspetto a ragno, come un cuscinetto, trabecolato
3. DURA MADRE, cioè pachimeninge. È quella più robusta costituita da connettivo fibroso
QUESTO E’ UNA
MENINGI ENCEFALICA.
Si nota come non ci sia
l’epidurale.

 Fra l’aracnoide e la
pia madre troviamo lo
spazio
SUBARACNOIDEO.
Fra la dura madre e
l’aracnoide si trova un
compartimento definito
SPAZIOSOTTODURALE
\SUBDURALE.
 A livello del midollo
spinale, si può osservare
che: fra la dura madre e
l’osso che la circonda è presente uno spazio  SPAZIO PERIDURALE\EPIDURALE, che è
estremamente ridotto a livello della scatola cranica.
Questi spazi non sono vuoti, ma vi circola un liquido  LIQUIDO CEFALO RACHIDIANO\SPINALE,
che mette in comunicazione tutti gli spazi che stanno attorno al SNC. Dà protezione e nutrimento.
MENINGI ENCEFALICHE E MENINGI SPINALI? Sono diverse!

MENINGI ENCEFALICHE
Facendo riferimento alla prima immagine della pagina precedente, bisogna osservare che:
1. Lo spazio epidurale è molto ristretto
2. La dura madre è ricca di seno venosi, che drenano l’encefalo
IL MIDOLLO SPINALE (MS)

La sua superficie dorsale presenta un solco profondo  SOLCO MEDIANO POSTERIORE, la stessa cosa
avviene sulla superficie ventrale  FESSURA MEDIANA ANTERIORE (in questo è coinvolta una piega
della dura madre).
Come abbiamo detto questo è contenuto all’interno dello speco vertebrale, che altro non è che un tubo
lungo circa 44cm e di 1 cm di diametro. Rispettivamente questo si estende dal bulbo del tronco
encefalico fino alla L2, questo perché il midollo spinale è soggetto ad ASCENSIONE MIDOLLARE  è un
processo per cui, il midollo spinale una volta formatosi durante la vita fetale non si allunga assieme
alle ossa dell’individuo, infatti la colonna cervicale cresce in eguale misura all’MS, non si può dire lo
stesso della colonna toracica e lombare, che crescono di più.
Il fatto interessante è che, dalla L2 non c’è più midollo spinale, ma una serie di nervi che hanno un
percorso verticale formando la CAUDA EQUINA.
Inferiormente il midollo spinale si assottiglia in corrispondenza del CONO MIDOLLARE, in cui
convergono le meningi che formano il FILO TERMINALE, il quale di fissa al coccige (grazie al
legamento coccigeo) costituendo un mezzo di fissità per il midollo spinale, assieme alla dura madre
che è resistente.
IL CALIBRO del midollo spinale non è uniforme (nemmeno il rapporto fra sostanza bianca e grigia),
questo presenza delle porzioni più slargate in prossimità di zone, in cui si necessita di maggiore
innervazione, cioè gli ARTI. Rispettivamente abbiamo due rigonfiamenti: RIGONFIAMENTO
CERVICALE, RIGONFIAMENTO LOMBARE.
VEDIAMO ADESSO COME SI ORGANIZZA LA SOSTANZA GRIGIA NELL’MS
A livello del midollo spinale, la sostanza grigia si compone di pirenofori dei neuroni
ascendenti\discendenti  generando dei NUCLEI. Questi si raccolgono in una particolare struttura ad
H\ali di farfalla, al cui centro decorre il canale centrale dove c’è il liquor.
Osservando l’immagine si può notare che gli apici delle ali di questa farfalla prendono nomi specifici:

 CORNA ANTERIORI, sono quelle rivolte verso la porzione anteriore, da cui originano le
radicole\radice ventrale  motorie. In questa zona risiedono i motoneuroni, sia somatici che
viscerali. (dopo lo vediamo)
La dimensione di queste corna tende a variare a seconda del numero di muscoli che devono
innervare.
 CORNA POSTERIORI, sono quelle rivolte verso la parte posteriore, da cui origina la
radice\radicole dorsale  sensitiva. In questa zona troviamo i corpi cellulari dei neuroni
sensitivi viscerali e somatici (dopo lo vediamo).
 CORNA LATERALI, che si trovano fra la T1 e la L2, contengono motoneuroni viscerali.
Attorno al canale vertebrale troviamo delle COMMESSURE GRIGIE, rispettivamente anteriori e
posteriori.

ORGANIZZAZIONE DELLA SOSTANZA BIANCA


La quantità di sostanza bianca tende a diminuire man mano che ci si allontana dall’encefalo. Questa si
suddivide in regioni, o cordoni (ovvero raggruppamenti di assoni).
Rispettivamente si parla di: CORDONE ANTERIORE, CORDONE POSTERIORE, E CORDONE LATERALE.
Ognuno dei cordoni contiene dei tratti, o fasci, costituiti da assoni che hanno la stessa strutture e
funzione.

MENINGI SPINALI

Le meningi che avvolgono il midollo spinale sono sempre le stesse anche se un po’ diverse dalle
encefaliche, prendendo in riferimento la prima immagine ( appena sotto a “Midollo spinale”) si vede
che, partendo dallo strato più profondo:
1. Lo spazio subaracnoideo contiene il liquocefalo-spinale, che fornisce nutrimento e
protezione
2. Lo spazio subdurale è virtuale (spazio fra aracnoide e dura madre)
3. Nello spazio epidurale sono presenti i plessi venosi e tessuto adiposo (spazio fra dura madre e
la parete del canale vertebrale)
4. La dura madre è costituita da due strati fibrosi, uno che aderisce alle meningi (strato
meiningeo) e uno che aderisce all’osso (strato endostiale)
NERVI SPINALI
Quando parliamo dei nervi che originano dal midollo spinale si parla di NERVI SPINALI, questi sono 33
paia, che fuoriescono dallo speco tramite il FORAME INTERVERTEBRALE. Questi sono accompagnati
dalla dura madre che costituisce un MANICOTTO.
In realtà i nervi funzionali sono 31 paia: 8 cervicali (I NERVI CERVICALI SONO 8! NON 7), 12 toracici, 5
lombari, 5 sacrali, 1 coccigeo.
Ciascuno di questi viene identificato con la sua vertebra adiacente (anche se questo non significa il
contrario). Infatti il primo paio di nervi fuoriesce fra il cranio e la C1, il secondo paio invece escono al
di sopra della vertebra C2 e così via  la loro numerazione è data dalla vertebra che li segue
immediatamente.
Invece quando si entra nella porzione toracica, si dice che i corrispondenti nervi originano dalla
vertebra immediatamente precedente  nervo T1, si origina al di sotto della vertebra T1

I nervi spinali, sono assoni che originano dalla


sostanza grigia del midollo spinale e si
propagano verso la periferia. Rispettivamente
questi sono organizzati a costituire dei fasci,
esattamente come i muscoli. Le varie unità
costituenti il nervo sono rivestite da strati di
tessuto connettivo:

 Partendo dall’unità più piccola, ovvero


l’assone, questo è rivestito dall’ENDONEVRIO.
 Più assoni formano un fascicolo, rivestito
dal PERINEVRIO. Le cellule di questo tessuto
connettivo, i fibroblasti, adoperano a formare la
barriera EMATOENCEFALICA.
 Più fascicoli formano il NERVO SPINALE,
che è rivestito dall’EPINEVRIO. In
corrispondenza del forame intervertebrale, il l’epinevrio di ogni nervo spinale si continua con
la dura madre spinale del midollo.
Da ogni vertebra originano quindi un paio di nervi. Ogni nervo che si origina dal lato del midollo
spinale è composto da:
1. RADICE DORSALE, che è formata da assoni provenienti dai neuroni che si trovano nel ganglio
di tale radice.
2. RADICE VENTRALE, costituita da assoni efferenti, dei neuroni che originano dalle corna
anteriori (motoneuroni).
Tutti i nervi spinali quando si allontanano dal midollo formano queste due radici eccetto, i nervi da T1
a L2, che ne presentano 4.

ADESSO CI RICOLLEGHIAMO ALLE CORNA: rispettivamente 

 NELLE corna anteriori, sono contenute delle cellule, dette cellule RADICOLARI, da qui
origina questa radice anteriore la quale contiene delle fibre effettrici:
 FIBRE DEI SOMATOMOTORI, si tratta di neuroni motori che si trovano sulla testa
del corno anteriore e si dividono in: alfa e gamma.
GLI ALFA, sono neuroni, i cui assoni, passando per la radice anteriore, giungono al
muscolo scheletrico innervandone più fibre  PLACCA MOTRICE\UNITA’ MOTORIA.
I GAMMA, sono invece neuroni, i cui assoni, terminano nei muscoli e si occupano di
tenere i fusi neuromuscolari tesi, per favorire la contrazione (hanno azione
sinergistica)
 FIBRE VISCEROEFFETTORI; sono fibre che originano da neuroni che risiedono nei
pressi del corno laterale. Questi neuroni sono chiamati neuroni beta, la loro funzione è
quella di consentire il movimento involontario, e che quindi fanno parte del SNA.
 NELLE CORNA POSTERIORI, si trovano delle cellule FUNICOLARI, altrimenti chiamati
INTERNEURONI\neuroni sensitivi secondari. La radice posteriore, non origina direttamente
dal corno posteriore, ma dal ganglio sensitivo, dove all’interno troviamo dei neuroni sensitivi
pseudounipolari a T. il nome l’ho messo perché serve per capire: il neurone sensitivo
contenuto nel ganglio, all’interno della
radice dorsale, manda due
diramazioni\assoni  un assone si può
dirigere verso le cellule funicolari del
corno posteriore, oppure andare verso i
motoneuroni delle corna anteriori.
Mentre l’altro assone può andare verso
la periferia.
Me ne rendo conto sia un casino
immaginatevi me.
I rami anteriori tendono ad innervare
alle parti anteriori e laterale del collo,
tronco e arte. Mentre i rami posteriori
innervano la porzione posteriore dei
muscoli della colonna.
La cosa interessante è che i rami
anteriori, eccetto quelli del torace,
tendono ad intrecciarsi dando origine a
dei PLESSI: cervicale, brachiale,
lombare, sacrale.
ORGANIZZAZIONE DEL MIDOLLO SPINALE

METAMERIA:
ovvero, ogni pezzetto del midollo spinale, che per comodità facciamo corrispondere ad una vertebra,
dà vita a un paio di nervi  NEUROMERO, ognuno di questi va a coprire una zona cutanea
corrispondente DERMATOMERO (a cui giungono i rame periferici dei neuroni a T del ganglio spinale),
e una muscolare MIOMERO (a cui arrivano gli assoni dei neuroni motori).
i dermatomeri cervicali si portano
rispettivamente lungo il braccio fino alla
mano, comprendendo anche una porzione
di torace. Mentre i dermatomeri lombari e
toracici controllano le gambe e la parte
bassa della schiena, i sacrali raccolgono la
sensibilità della parte posteriore della
gamba, fino ai lati del piede e i glutei.
VI RICORDATE COME LE ARTICOLAZIONI
FRA I CORPI VERTEBRALI FOSSERO DELLE
SINFISI MEDIATE DAL DISCO
INTERVRTEBRALE?
Il disco intervertebrale si può danneggiare.
se si danneggia quello che succede di solito
è che la parte fibrosa si si lacera e quindi il
nucleo polposo tende a fuoriuscire,
dovunque vada è un problema perché
all’interno del canale vertebrale o c’è il
midollo spinale o ci sono le radici nervose.
In qualche c'è proprio la frattura della dura
madre, in altri casi devia leggermente e
comprime il midollo o le radici nervose,
oppure fuoriesce all’esterno e tende in
direzione posteriore e si espande. Il tutto
con sintomatologia decisamente dolorosa
(questa è l’ernia discale).

RIFLESSI:
le condizioni interne ed esterne possono variare rapidamente, un riflesso è una risposta motoria
involontaria ad uno stimolo specifico. I riflessi nervoso effettuano degli aggiustamenti che
contribuiscono a mantenere l’omeostasi, tramite risposte veloci.
Il percorso nervoso del riflesso è detto ARCO RIFLESSO, questo inizia a livello del recettore e termina
in periferia su un organo effettore.
Ci sono 5 tappe  arriva lo stimolo e attivo un recettore  attivazione del neurone sensitivo, che
conduce il potenziale d’azione verso il midollo spinale attraverso la radice dorsale  l’impulso viene
elaborato dal SNC  attivazione di un motoneurone  risposta del’’effettore.
I VARI TIPI DI ATTIVITA’ RIFLESSE

Il riflesso più semplice è il RIFLESSO MONOSINAPTICO, ovvero che il segnale viene passato
direttamente dal neurone sensitivo a
quello effettore.
RIFLESSO POLISINAPTICO, c’è un
ritardo maggiore fra stimolo e
risposta. Ci sono più sinapsi
coinvolte, e si ottengono risposte più
complesse  c’è\ci sono
interneuroni.
RIFLESSI SPINALI, fra questi
troviamo, il riflesso da stiramento
(monosinaptico) che è un esempio di
riflesso posturale, che appunto serve
per mantenere la stazione eretta, il
riflesso patellare (quello del
ginocchio)
SCHEMETTO RIASSUNTIVO:

In particolare l’arco riflesso, viene detto anche arco orizzontale. Esiste anche l’arco verticale  questo
è un percorso che vede il passaggio dello stimolo dal ganglio sensitivo, ai nuclei contenuti nel corno
posteriore, in cui risiedono degli interneuroni  questi passano lo stimolo ad un neurone segmentario
(sarebbe un neurone associativo superiore)  per poi arrivare a dei nuclei propri (ovvero dei neuroni
che fanno da tappe intermedie prima di giungere all’encefalo)  lo stimolo sensitivo viene quindi
portato con una via ascendente all’encefalo, questo genera una risposta  vie discendenti  neuroni
motori. Si chiama arco verticale poiché, dalla sostanza grigia del midollo spinale, lo stimolo risale fino
all’encefalo. Mi serve per innescare tutta una serie di azioni e di reazioni legate proprio alla
complessità dell’organizzazione del sistema nervoso.

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