Nel caso più comune, il polline di un altro fiore della stessa specie giunge allo stimma
trasportato dal vento o da un insetto o in qualche altro modo e facilmente aderisce ad esso,
perché lo stimma è ricoperto da una fitta peluria (tomento) o da una goccia di liquido
appiccicoso. Granuli pollinici di altre specie che siano giunti sullo stimma non germinano,
ovvero non producono il tubetto pollinico (vedi la pagina seguente) e così non può avvenire la
fecondazione dei gameti femminili contenuti negli ovuli dell’ovario.
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Giunto sullo stimma di un fiore della propia specie, il granulo pollinico germina producendo
un TUBETTO POLLINICO che deve attraversare l’intero stilo, vedi la figura sottostante :
Nel tubetto si spostano i gameti maschili che vanno a fecondare quelli femminili contenuti
negli ovuli dell’ovario. Avvenuta la fecondazione cadono le parti del fiore ormai inutili
(petali, stami, stilo e stimma). Le pareti dell’ovario invece s’ingrandiscono e si trasformano in
un FRUTTO e gli ovuli fecondati in SEMI.
Per usare in modo proficuo la “CHIAVE” nelle esercitazioni di laboratorio (è chiamato chiave
un libro che consente di identificare e classificare una pianta di cui si ignora nome e
posizione sistematica) è necessario conoscere anche i seguenti termini:
PERIGONIO : si parla di perigonio quando non c’è distinzione tra calice e corolla; gli
elementi tutti uguali che formano il perigonio sono chiamati tepali , per
esempio nel tulipano e nel giglio ( vedi le figure di pagina 47, 82 e 175 ).
FIORI NUDI : privi di calice e corolla, quindi senza petali e senza sepali.
PIANTE MONOICHE : piante con fiori unisessuali portati dallo stesso individuo vegetale, per
esempio il MAIS oppure i PINI. L’ aggettivo “monoico” significa “una casa”.
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PIANTE DIOICHE : piante con fiori unisessuali portati separatamente da due individui vegetali.
Per esempio i GINEPRI , il TASSO e il KIWI.
L’aggettivo “dioico” significa “due case”, ovvero due piante distinte e solo in questo caso si
può parlare di “pianta maschio” e di “pianta femmina”.
OVARIO SUPERO : posizionato sopra il punto di inserzione degli altri pezzi fiorali.
OVARIO INFERO : posizionato sotto il punto di inserzione degli altri pezzi fiorali.
OVARIO SEMI-INFERO : è una posizione intermedia tra le due precedenti, non
sempre facilmente riconoscibile.
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Il fiore si dice con COROLLA REGOLARE quando ha SIMMETRIA RAGGIATA, presenta cioè
infiniti piani di simmetria passanti per il centro e il fiore è inscrivibile in un cerchio.
Ad esempio sono a corolla regolare le primule, i fiori del mandorlo, i papaveri, i garofani ...
Il fiore si dice invece con COROLLA IRREGOLARE quando ha SIMMETRIA BILATERALE,
cioè presenta un solo piano di simmetria come il nostro corpo.
Il fiore in questo caso si può inscrivere in un trapezio isoscele o altra figura a simmetria
bilaterale. Sono a corolla irregolare le viole, le orchidee, i fiori del rosmarino e della salvia …
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FIORE DI GIGLIO :
1) STIMMA
del pistillo
3) ANTERA
dello stame
4) FILAMENTO
dello stame
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INFIORESCENZE
Le infiorescenze sono un INSIEME DI PIÙ FIORI .
Non basta tuttavia avere alcuni fiori vicini per avere un’infiorescenza. E’ necessario infatti
che essi siano disposti secondo schemi caratteristici e costanti in una certa specie botanica.
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CORIMBO – Può confondersi con una ombrella o con un racemo, si noti però che i fiori
raggiungono quasi la stessa altezza come in una ombrella ma sono inseriti in punti diversi
come in un racemo. Esempi : pero, sambuco …
PANNOCCHIA o RACEMO COMPOSTO – E’ un racemo di racemi. Esempi: vite …
OMBRELLA COMPOSTA – E’ un’ombrella di ombrelle. Esempi: prezzemolo, anice,
finocchio …
SPIGA COMPOSTA – E’ una spiga di spighe, come l’infiorescenza maschile del mais.
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GRAPPOLO o RACEMO SEMPLICE di glicine e AMENTI MASCHILI di nocciolo che è una
pianta monoica, si notino infatti anche i rossi stimmi dei pistilli che escono dalle gemme a fiore.
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FRUTTO
Come accennato nelle pagine precedenti, dopo la fecondazione dalle pareti dell’ovario
del fiore delle Angiosperme si forma il frutto e dagli ovuli i semi.
Le altre parti del fiore non più utili disseccano e cadono.
In generale nel frutto distinguiamo tre strati: ESOCARPO , MESOCARPO ed ENDOCARPO che
insieme formano il PERICARPO che avvolge il seme o i semi. (“carpo” vuol dire frutto; eso-,
meso-, endo- indicano chiaramente la posizione dello strato). Talvolta questi tre strati sono
molto evidenti, per esempio nella pesca essi corrispondono a buccia, polpa e nòcciolo
contenente il seme. Molte altre volte invece tali strati sono assai meno distinguibili.
La funzione del frutto è quella di proteggere ed accompagnare lo sviluppo dei semi e degli
embrioni in essi contenuti. Il frutto inoltre favorisce la DISSEMINAZIONE, utile per la
diffusione della specie e per ridurre i fenomeni di concorrenza intraspecifica (all’interno della
stessa specie) che avremmo invece se le nuove piantine nascessero ai piedi della pianta madre.
4) DISSEMINAZIONE IDROCORA (con l’acqua) : ricordiamo nelle nostre acque dolci la ninfea
e in acque di mare esotiche le mangrovie e le noci di cocco.
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