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LA CLASSIFICAZIONE DELLE REAZIONI CHIMICHE

LE REAZIONI DI SINTESI
A + B --> AB
Si tratta di una reazione dove 2 o più elementi si combinano tra loro per dare origine ad un prodotto.
Esempio: SO2 + H2O --> H2SO3

LE REAZIONI DI DECOMPOSIZIONE
AB --> A + B
Consiste nell’opposto delle reazioni di sintesi, quindi da un composto otteniamo i reagenti.
Esempio: H2SO3 --> SO2 + H2O

LE REAZIONI DI SCAMBIO
A + BC --> AC + B
Un elemento che appartiene ad una molecola dei reagenti viene sostituito da un altro.
Esempio: H2SO3 + Fe --> FeSO3 + H2↑

LE REAZIONI DI DOPPIO SCAMBIO


AB + CD --> AD + CB
Esempio: Na2SO3 + HCl --> NaCl + H2O + SO2↑
Il Cl prende il posto del SO3 e un atomo di O prende il posto del Cl

REAZIONI DI OSSIDORIDUZIONE/REAZIONI REDOX


Le reazioni redox sono reazioni nelle quali si ha una variazione del numero di ossidazione.
Questa reazione è il frutto di due semireazioni, poiché:
- abbiamo l’elemento che si ossida, quindi aumenta il n. o. e cede elettroni, questo si chiama riducente
- abbiamo l’elemento che si riduce, diminuisce il n. o. e acquista elettroni, questo si chiama ossidante

Esempio (N.B. tutti gli elementi allo stato atomico hanno numero di ossidazione 0):
Cu0 + O0 --> Cu+2 O-2
- L’ossigeno di riduce, poiché diminuisce il n.o. (da 0 a -2) e acquista 2 elettroni;
- Il rame si ossida, poiché aumenta il n.o. (da 0 a +2) e cede 2 elettroni.

Quindi le due semireazioni sono:


- Cu0 --> Cu+2 + 2e- , significa che il rame cede 2 elettroni;
- O0 + 2e- --> O-2 , significa che l’ossigeno acquista quei due elettroni.
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MENDEL
Nel corso del XIX secolo molti scienziati si interessano alla trasmissione delle somglianze fisiche tra
genitori e figli: grazie al monaco Gregor Mendel (1822-1884) si comincia a capire in che modo potesse
avvenire questa trasmissione. Egli conuceva i suoi esperimenti sulla pianta del pisello odoroso, dal
momento che questa si riproduce in tempi celeri e si tratta di una pianta autoimpollinante, dunque è
possibile far avvenire la riproduzione con un solo esemplare.
Mentre conduceva le sue indagini introduce un nuovo metodo scientifico. Nei suoi esperimenti:

 prende in analisi solo caratteri ereditari netti (come il colore) e scarta caratteristiche incerte
(come la grandezza delle foglie);
 analizza un carattere per volta;
 studia il frutto di più generazioni;
 utilizza un metodo matematico-statistico;
 descrive i suoi esperimento in modo dettagliato.

Quando Mendel faceva riprodurre due fiori, utilizzava un pennello col quale prelevava il polline di un
fiore e lo posava sullo stigma (parte del fiore senza la quale non sarebbero in grado di riprodursi), in
questo modo otteneva un’impollinazione incrociata tra due individui diversi.
Le differenti tipologie possono conservare delle caratteristiche comuni da una generazione all’altra, quando
queste vengono conservate senza che vi si aggiungano altre si parla di linee pure (AA).

LA PRIMA LEGGE DI MENDEL: LA LEGGE DELLA DOMINANZA


Il fiore dal quale si preleva il polline costituiva la generazione P (o parentale), dal cui incrocio otteniamo le
varie generazioni: generazione F1, F2, F3 (prima generazione filiale, seconda generazione filiale, terza
generazione filiale) ecc…

Mendel chiama caratteri dominanti tutte le caratteristiche che compaiono nella generazione F 1, mentre
chiama caratteri recessivi tutti quelli che rimangono nascosti nella generazione F 1.
Di conseguenza possiamo dedurre la prima legge di Mendel, chiamata appunto legge della dominanza:
dall’incrocio di due individui di linea pura composti da due coppie di caratteri diverse (AA x aa) si ottenono
tutti individui che mostrano il carattere dominante.

ESEMPIO a a
A Aa Aa
P: AA x aa A Aa Aa

F1: Aa Aa Aa Aa
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LA SECONDA LEGGE DI MENDEL: LA LEGGE DELLA SEGREGAZIONE


Nel corso delle sue analisi Mendel nota che i caratteri recessivi nascosti nella F 1 possano manifestarsi nella
F2, così arriva a capire che ognuno dei due componenti di una coppia poteva manifestarsi oppure no e
anche qualora non fosse manifestato nella F 1 questi potesse sempre manifestarsi nella F 2.

ESEMPIO
P: Aa x Aa (frutto dell’incrocio di individui della F 1 dell’esempio di sopra) A a
A AA Aa
F2: AA Aa Aa aa a Aa aa

Il singolo componente della coppia viene oggi chiamato allele, ovvero una delle forme che un gene può
assumere in una determinata posizione cromosomica, ovvero il locus (ovvero posizione all’interno del
cromosoma).
Per esempio, al gene del “colore del seme” può corrispondere la coppia di alleli “semi gialli” (dominante) e
“semi verdi” (recessivo). Gli alleli sono formati da una coppia poiché ricevono un allele dal padre e uno dalla
madre.

N.B.: Le cellule sessuali sono aploidi, ovvero hanno metà corredo cromosomico, in seguito alla meiosi
avvenuta durante la gametogenesi (qui si hanno i membri di una coppia che si segregano, si separano.
Questo avviene perché quando avviene la riproduzione tra cellule aploidi, si ha un individuo
diploide (A + a = Aa).

PAROLE
Omozigote: un organismo è detto omozigote quando si hanno due alleli uguali (esempio AA, aa)
Eterozigote: un organismo è detto eterozigote quando gli alleli sono diversi tra loro (esempio Aa)
Fenotipo: quando la manifestazione del gene è osservabile (esempio il colore)
Genotipo: quando la manifestazione non è osservabile ma viene comunque indicato nella coppia di alleli.

IL TESTCROSS
Per verificare l’ipotesi che nella generazione F 1 esistessero due possibili combinazioni alleliche (AA e Aa),
Mendel esegue un testcross, ovvero un incrocio di controllo che permette di scoprire se un individuo che
mostra un carattere dominante è omozigote o eterozigote. In un testcross l’individuo sotto analisi viene
incrociato con un individuo omozigote col il carattere recessivo. Per il gene responsabile della forma del
seme, l’omozigote recessivo utilizzato è aa.

Le possibilità sono due:

1. Se l’individuo sotto analisi è un omozigote dominante (AA), tutta la prole dell’incrocio di controllo
sarà Aa e mostrerà il carattere dominante;
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2. se l’individuo sotto analisi è un eterozigote (Aa), allora circa metà della prole sarà eterozigote (Aa) e
mostrerà il carattere dominante, ma l’altra metà sarà omozigote (aa) e mostrerà il carattere
recessivo.

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