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Durante il periodo ellenistico, tutta la potenza avuta nel periodo classico viene a mancare, si assiste a una crisi delle
Polis che comporterà anche una crisi politica, economica, ma anche una forte richiesta di cultura, di filosofia, per
cercare una risposta o uno scopo per l’esistenza.
Durante questo periodo quindi in cominceranno a sorgere le cosiddette scuole filosofiche, le quali non pretendono
di comunicare quale sarà la Cosmo Gamia o la cosmologia del mondo, non pretendono di dire l’ultima parola su
quelle che devono essere le leggi che governano gli uomini, ma semplicemente cercano di dare delle condotte di
vita, per cui si tratterà di sistemi Filosofici, che ha messi a confronto con quelli di Platone e Aristotele, risultano
modesti.
Tali scuole Riscosso molto successo tra la gente, è tra le più importanti abbiamo lo storicismo, l’epicureismo e lo
scetticismo.
Con il passare del tempo però questi termini hanno finito per essere usati in maniera impropria poiché Se noi
pensiamo a una persona epicurea, in base al linguaggio comune intenderemo quelle persone che sono alla ricerca
del bene terreno, alla ricerca del piacere, anche se in realtà non è così poiché vedremo che la persona cerca di
raggiungere il benessere corporale però questo benessere non avrà nulla che vedere con il piacere vero e proprio.
EPICUREISMO
L’epicureismo, come già detto in precedenza, è una delle grandi filosofie che si sviluppa in questo periodo.
Spesso gli epicurei venivano definiti filosofi dei giardini, appunto perché avevano l’usanza di fare lezione in mezzo
al verde, una grande novità è quella della partecipazione aperta anche le donne.
L’epicureismo prende il nome dal suo fondatore, Epicuro.
Epicuro nasce a Samo nel 341 a.C., una città molto vicino alla Turchia,E ciò lo si vede anche dal Cunnie influssi
orientali di Epicuro, dati sicuramente dal fatto che Samo fosse già nell’entourage orientale.
In realtà non abbiamo molte notizie riguardanti Epicuro, ma sappiamo semplicemente che scrisse:
-3 lettere: A Meneceo, A Erodoto, a Pitocle; Grazie a queste conosciamo il pensiero di Epicuro
-vari scritti che ci sono stati tramandati anche grazie a Lucrezio, che riporto i concetti fondamentali di Epicuro nel
DE RERUM NATURA
-Se io ho ripetutamente ricevessi delle sensazioni che hanno a che fare con oggetti uguali o simili, dentro di me si
creerebbe l’idea, o il concetto.
Quindi, un concetto X deriva da una serie di sensazioni ripetute che hanno a che fare sempre con lo stesso oggetto.
Il concetto, che è un altro criterio di verità, fai in modo che io sia in grado di anticipare altri concetti.
Ad esempio, se mi dicono che c’è un libro sul tavolo, io sarò in grado di immaginarmelo dati tutti gli stimoli che ho
ricevuto prima.
Da qui deriva anche il termine prole essi, ovvero anticipazione.
Tramite essa avviene la conoscenza della realtà che parte dall’esperienza, in quanto noi non possiamo conoscere
nulla senza di essa, però la vera conoscenza non è quella esperienziale bensì Quella intellettuale.
Anche Dante finì per parlare del sistema di Democrito, tanto è vero che a seconda del significato che vogliamo dare
al termine di “caso”, abbiamo due interpretazioni diverse della citazione di Dante che afferma che Democrito abbia
posto il caso al centro dell’universo.
Ora, se si sostenesse che non ci fosse nessun disegno nel sistema di Democrito, avrebbe pure ragione perché il
sistema di Democrito si presenta come un sistema meccanicistico e deterministico.
Invece, se volesse dire che si tratta Di un sistema disordinato, in quel caso avrebbe torto poiché abbiamo detto che
gli atomi procedono nella loro direzione e non è possibile deviare la traiettoria.
Non per nulla abbiamo detto che Democrito era contemporaneo di Platone, anche se l’abbiamo studiato prima
perché si tratta di pensieri strettamente legati alla fisica, invece Platone si occupava anche di politica, morale,
avendo anche un sistema più vasto e più complesso.
All’epoca il concetto di Democrito fu ripreso da Epicuro, che ne semplifica il pensiero ma giunse anche qualcosa
che ne stravolge il significato.
Lo semplificó perché Secondo Democrito, gli atomi si dirigevano tutte le direzioni, quindi non vi era un sopra o
sotto e il movimento era un qualcosa di connaturato (Intimamente connesso) agli atomi stessi.
Adesso invece secondo Epicuro gli atomi si muoverebbero dall’alto verso il basso in virtù del loro peso.
In un certo senso sistema di Epicuro si presenta sicuramente più fruibile, utilizzabile, anche più semplice: gli atomi
sono materiali e si muovono dall’alto verso il basso, di conseguenza sarebbe il peso a determinarne il movimento,
poiché si muoverebbero più veloci quelli più pesanti mentre meno velocemente quelli più leggeri.
Inoltre, se per Democrito gli atomi si scontravano, visto che andavano in tutte le direzioni e non avevano una
possibilità di deviazione, Epicuro scarta questa possibilità di collisione poiché ne descrive un moto fisso che va
dall’alto verso il basso (come le gocce di pioggia che non si sovrappongono) e quindi sarà costretto in un certo
senso a introdurre il concetto di
CLINAMEN .
Questa sarebbe la possibilità di ogni atomo di deviare la propria traiettoria e di dirigersi verso un’altra.
Questa possibilità per Democrito non era possibile in quanto il sistema si presentava come deterministico e
meccanicistico, tanto è vero che io potevo determinarne la traiettoria.
Epicuro invece ha stravolto totalmente questo sistema in quanto non vi è più un sistema deterministico visto che
non mi sarà più possibile determinare la posizione degli atomi tra un momento all’altro.
In effetti si parla di una realtà molto moderna in quanto diventava imprevedibile visto che Anche senza nessun
preavviso gli atomi avrebbero potuto prendere una direzione completamente diversa da quella predisposta.
Democrito aveva inserito l’uomo all’interno del suo sistema Secondo un ordine necessario, in quanto l’uomo non
poteva deviare dalla sua posizione.
Al contrario, Epicuro introduce la possibilità di deviare gli uomini dal loro destino è presente un sistema più libero,
e più arbitrario.
Questo sarà un sistema assolutamente imprevedibile e verrà sancita quella che sarà la libertà dell’uomo.
Io non sarò più costretta in un sistema necessitante, ma posso deviarne la traiettoria momento per momento.
Non per nulla successivamente si sovrapporrà il sistema epicureo a quello di Democrito, visto che nel sistema di
Epicuro io posso contare Sulla variabile umana.
L’impianto rimarrà lo stesso di quello di Democrito, ma vi introdurrà delle novità che terranno conto della libertà
dell’uomo, o comunque dell’atomo.
3-Un’altra preoccupazione dell’uomo è quella di non riuscire a conseguire il piacere: gli epicurei mostreranno
come il piacere non è qualcosa di difficile da reperire, un qualcosa di lontano, ma il piacere può essere facilmente
raggiungibile poiché secondo Epicuro vi sono tre tipi di piaceri, per cui abbiamo tre tipi di bisogni. Epicuro divide
bisogni in:
-“necessari e naturali”: questi devono essere sempre soddisfatti, se vengono soddisfatti allora l’uomo è felice.Tra
questi vi sono i bisogni primari, come quello di nutrirsi, di indossare abiti caldi a vivere in una dimora come si
deve.
-“Naturali non necessari”:Ad Esempio, mangiare alimenti particolari, trovare dei vestiti un po’ più ricercati,
questi qualche volta possono essere anche soddisfatti, però non sempre poiché diventeremo schiavi della
soddisfazione di tali bisogni e poi alla fine non riusciremo più a reperire certi atteggiamenti e noi saremo scontenti,
e non riusciremo ad essere felici.
-“Non naturali e non necessari”: come il desiderio di partecipare alla vita politica, alla vita pubblica…Questi non
dovrebbero mai essere soddisfatti poi che porterebbero a una sorta di schiavitù, si finirebbe per essere schiavi delle
passioni, non si sarebbe più padroni della propria vita, ma si finirebbe per essere nelle mani di altri, in quanto
dipenderemo dal giudizio degli altri.
Alla fine, la FELICITÀ PER EPICURO consiste nel soddisfacimento di quelli che sono i bisogni naturali, l’uomo è
soddisfatto grazie dei bisogni naturali ottenuti in maniera semplice.
In fin dei conti gli epicurei sono considerati i filosofi del piacere, i filosofi dell’edonismo, dal greco
hedonè(Piacere).
Da qui, Epicuro sviluppa l’ideale di felicità epicureo, ovvero quello di APONIA e ATARASSIA: letteralmente
significherebbero senza dolore e senza emozioni.
(?)il motto sarà infatti “vivi nascosto” (?)
Per Epicuro siamo felici se non abbiamo dolore fisico e non abbiamo un’eccessiva reazione emotiva, questo perché
le emozioni tendono a renderci schiavi.
Essenzialmente la felicità consisterebbe nel non avere dolori né di carattere fisico né di carattere morale,
consisterebbe anche con l’assenza di passioni e di turbamento in quanto la felicità si può raggiungere
semplicemente esaudendo i nostri bisogni fisici naturali necessari, qualche volta quelli naturali non necessari ma
mai invece quelli non naturali e non necessari.
In effetti l’amore secondo Epicuro è qualcosa di evitare poi che ci rende schiavi delle pulsioni e delle passioni e
non ci permetterebbe di essere felici e di essere padroni di noi stessi.
Consideriamo poi che Samo è una città molto vicino all’oriente, per questo, questo tema rientra spesso nella
maggior parte delle filosofie orientali.
Ad esempio, la Filosofia orientale indiana mira al nirvana ovvero riuscire a rimanere indifferenti Nei confronti
delle vicende del mondo, rimanere imperturbabili e non lasciarsi prendere dalle passioni, dagli eventi,
comprendendo che le cose vanno così come devono andare.