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Prof. Giordano
4.Esame obiettivo - Vediamo se le emorragie sono a livello della cute, delle mucose (cioè
petecchie, ecchimosi). In questo caso penseremo ad una patologia vaso-piastrinica e l’esame
emocromocitometrico sarà patologico (piastrinopenia) mentre PT e PTT saranno normali. Se
invece abbiamo un’emorragia in organi interni o in un’articolazione il più delle volte il numero
delle piastrine sarà normale e quindi ci orientiamo verso un’alterazione della coagulazione e
quindi il PT e/o l’aPTT saranno allungati.
Quindi a questo punto dopo aver visto la storia familiare ad es. è positiva, il bambino sanguina da
quando ha iniziato a gattonare, un parente della mamma riferisce storia positiva di emorragia
andremo a fare i test di laboratorio che si dividono in esami di primo livello: emocromo, PT,
PTT e fibrinogeno per poi arrivare alle analisi genetiche.
Il punteggio medio che ne deriva da questo score nei soggetti sani è di 0,5. Un punteggio > o
uguale a 2 indirizza all’approfondimento diagnostico.
TEST DI LABORATORIO
Se PT o aPTT risultano alterati (allungati) andremo a fare il TEST DELLE MISCELE (MIXING
TEST).
PT e aPTT li esprimiamo in ratio che è il rapporto tra il test del pz espresso in secondi sul risultato
espresso in secondi di un pool di plasmi di soggetti normali. Questa ratio normalmente è compresa
tra 0,8 e 1,2, quindi avere valori >1,2 pone un dubbio patologico. Quindi se un pz ha per esempio
un aPTT di 2 quindi patologico andiamo a miscelare il plasma del pz con un pool di plasmi di
soggetti normali e questo vuol dire mixing test e sulla base dei risultati vediamo se dobbiamo
indirizzarci verso una patologia congenita o verso una patologia acquisita. Una volta che abbiamo
avuto questo risultato e ci siamo ad esempio indirizzati verso una patologia congenita (quindi il
test ha corretto passando da un aPTT di 2 ad una normale cioè <1,2 vuol dire che il plasma dei
controlli hanno fornito i fattori carenti e quindi il pz in esame avrà il difetto di uno o più fattori della
coagulazione).
Iniziamo quindi a dosare i difetti meno rari quindi: Deficit del fattore VIII, del fattore VWF (Von
Willebrand) e dobbiamo conoscere anche l’emogruppo del pz perché ricordate che soggetti di
gruppo 0 hanno dei valori fisiologicamente più bassi del fattore VIII e VWF (quindi valori del
45/60% non ci deve far sospettare la patologia). Se questi fattori risultano nella norma andremo a
ricercare gli altri fattori della coagulazione il cui deficit è ancora più raro, quindi il VII, l’XI, il V, il X.
Se invece PT, aPTT e fibrinogeno sono nella norma ma il nostro bambino sanguina, non
avrà un difetto nella coagulazione, il numero delle piastrine è normale, dobbiamo allora
pensare ad un difetto qualitativo delle piastrine e per far questo dobbiamo eseguire o un
TEMPO DI EMORRAGIA (test in vivo) che però vedremo è stato un po’ abbandonato
perché operatore dipendente e lascia, seppur piccola, una cicatrice sul braccio e quindi
eseguiamo un test in vitro che valuta il tempo di chiusura del coagulo attraverso un
sistema di capillari con agenti aggreganti. Il sangue intero si fa scorrere attraverso questo
sistema di capillari e si osserva in quanto tempo si ha la formazione del coagulo. Questo
test è però un test di primo livello che ci dice che c’è un difetto di tipo qualitativo delle
piastrine ma noi dobbiamo vedere di che difetto si tratta e quindi facciamo un TEST DI
FUNZIONALITA’ PIASTRINICA, cioè test di aggregazione piastrinica con la citofluorimetria
andiamo a studiare monoclonali diretti contro determinate glicoproteine piastriniche.
Infine possiamo fare anche l’analisi del DNA per andare a studiare quale mutazione è causa di
questo o quell’altro difetto.
L’ESAME EMOCROMOCITOMETRICO
Ci permette anche di individuare delle citopenie
combinate: es. la Sindrome di Fanconi è caratterizzata
da una pancitopenia associata a difetti d’organo (rene,
malposizionamento del pollice, predisposizione a
tumori), altro es. una linfocitosi con neutropenia
associata ad una piastrinopenia e anemia è tipica di una patologia infiltrativa per es una leucemia.
Facendo riferimento al volume piastrinico: se piastrine molto piccole fanno riferimento alla
Sindrome precedentemente nominata, delle piastrine molto grandi sono tipiche ad esempio della
sindrome di Bernard-Soulier.
I contatori ci riferiscono anche la presenza di blasti (cellule eterologhe), quando i blasti sono nel
periferico siamo in una fase già avanzata del processo leucemico (che inizia a livello midollare).
Talore le leucemie iniziano con sola piastrinopenia ma è difficile, il più delle volte abbiamo sempre
un’alterazione bilineare.
PT, aPTT
Il PT, tempo di protrombina, valuta la via
estrinseca e comune della cascata coagulativa.
aPTT, tempo di tromboplastina parziale attivato,
studia la via intrinseca e comune della cascata
coagulativa.
Il fattore XII non è un fattore che ha importanza nell’indurre emorragie, al contrario forse è più
protrombotico. Quindi quando ci troviamo di fronte ad un bambino che non ha manifestazioni
emorragiche ma che per altri motivi (per esempio in occasione di uno screening pre-operatorio) ha
effettuato la valutazione del PT e aPTT e ha trovato un aPTT allungato andiamo anche a dosare il
fattore XII.
TEMPO DI EMORRAGIA
Viene posto un manicotto dello sfigmomanometro
sull’avambraccio del bambino, con una pressione di
40mmHg, si esegue un piccolo taglio con un
apparecchio sulla superficie volare dell’avambraccio,
si fa partire il cronometro e si asciuga con dischetti di
carta bibula ogni 30 secondi e si arresta il cronometro
quando non c’è più sanguinamento. Però a seconda
della pressione che un operatore rispetto ad un altro
può esercitare con questo apparecchio ci può essere un sanguinamento più o meno differente.
Allora si preferisce utilizzare il
TEMPO DI CHIUSURA
FISIOPATOLOGIA DELL’EMOSTASI
Riassumiamo le patologie dell’emostasi in tre
grossi capitoli:
- Patologie dei vasi sanguigni
- Patologie delle piastrine
- Patologie dei fattori della
coagulazione
La professoressa ha letto esattamente la slide.
Porpora di Shonlein-Henoch
Interessa tutto l’organismo del bambino in particolare la cute con manifestazioni emorragico-
ponfoidi nelle parti declivi, le articolazioni con tumefazioni e dolore, l’intestino con dolore ed
emorragie, il rene con sintomi lievi. Raramente ci può essere una evoluzione sfavorevole, compare
tra i 2-11 anni, il rapporto M:F è 1.5:2.1.
L’eziologia non è chiara, il più delle volte è causata da infezioni delle vie aeree superiori, bartonella
henselae, streptococco beta-emolitico e vaccinazioni. Può essere causata anche da:
somministrazione di farmaci (penicillina, ampicillina, eritromicina, chinino), uso di alcuni cibi,
esposizione al freddo e puntura d’insetto.
Patogenesi: vasculite
necrotizzante IgA
mediata dei piccoli vasi.
La prof ha letto
esattamente le slides.
Spesso l’invaginazione
ileo-ileale è causa di
addome acuto che può
essere causa di un
intervento chirurgico
inopportuno. Quindi si
scambia questa invaginazione che è presente e può essere risolta con una terapia antiedemigena
(bolo di cortisone). Spesso i pazienti sono portati in sala operatoria per un’appendicite o addome
acuto ma in realtà alla base c’è la porpora.
La probabilità di presentare insufficienza renale richiede monitoraggio di questi pazienti nella fase
iniziale ogni 15 giorni con esame delle urine che poi viene diradato nel tempo ma questo esame ci
può indirizzare verso una direzione positiva o negativa.
Nella terapia è anche importante il riposo. E’ controindicato stare in piedi per troppo tempo per
non causare stravasi emorragici.
Teleangectasia
emorragica
ereditaria
E’ una patologia
congenita ed esiste
in due forme:
- Tipo 1: in cui è alterato il gene ENG che mappa sul cromosoma 9
- Tipo 2: in cui è alterato il gene ALK 1 che mappa sul cromosoma 12
Questi geni sono associati alla famiglia del TGFB che regola la proliferazione vascolare. Esistono poi
altri due geni come SMA4 in associazione con la poliposi giovanile (cr.18) e un’altra forma dove
l’alterazione è sul cromosoma 5 ma non è stato individuato il gene responsabile.
Leggere la slide.
L’epistassi deve essere oltre che spontanea e ricorrente anche familiare e interessare entrambe le
narici. Anche i genitori presentano questi episodi sin dall’infanzia che aumentano con l’aumentare
dell’età.
In età pediatrica questa malattia è importante infatti nel 68% dei casi sono state riscontrate
teleangectasie nasali, nel 79% dei casi teleangectasie muco-cutanee, nel 53% dei casi
malformazioni polmonari, nel 47% dei casi MAV. Quindi il bambino già dalla nascita e nel corso
degli anni è portatore di queste malformazioni. In passato si pensava che fossero patologie
esclusive dell’adulto.
Anemia di Fanconi
Sindrome TAR
E’ caratterizzata da una evidente assenza del radio
Sindrome di Wiskott-Aldrich
E’ caratterizzata da piastrine estremamente piccole, eczema cutaneo.
E’ importante ricordare che le piastrinopenie congenite sono tante ed oggi se ne conoscono più
del 50%, esiste in Italia un centro di riferimento a Pavia nazionale e internazionale a cui anche noi
facciamo riferimento. L’altro è a Trieste.
Quando ci troviamo dinanzi ad una piastrinopenia ereditaria è importante l’anamnesi e l’esame
obiettivo. Andiamo ad indagare se vi è una immunodeficienza, sordità, anomalie renali, cataratta,
familiare con leucemia mieloide acuta, anomalie del radio, cardiache. Se c’è una di queste
manifestazioni pensiamo a delle forme sindromiche come Wiskott-Aldrich o sindrome TAR.
Non ci sono queste anomalie? Andiamo a valutare lo striscio periferico che aiuta tantissimo nella
diagnosi di patologie della coagulazione, del globulo rosso, delle anemie come nel caso della
sferocitosi o talassemie. Lo striscio è importante perché ci farà vedere piastrine piccole, piastrine
normali o piastrine giganti.
- Piastrinopenie da aumentata distruzione immunologica e non immunologica: sono la forma
più frequente. Leggere la slide sottostante