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N.

LEZIONE: 3
DATA: 26-03-19
MATERIA: PATOLOGIA GENERALE
DOCENTE: TODARO
SBOBINATORE: ALESSIA PAGANO
REVISORE: ILARIA IACONO

IL PROCESSO INFIAMMATORIO
Uno tra i processi che sono alla base e che in qualità di futuri infermieri ci ritroveremo sui pazienti sono i
processi infiammatori. È un processo importante e basilare perché se noi riusciamo a capire come avviene
il processo infiammatorio sia acuto che cronico abbiamo la strada aperta per tutta una serie di patologie, e
di capire il perché magari noi durante il decorso di una patologia ci ritroviamo, ad esempio, degli effetti che
possono accompagnare quella patologia: perché ci spieghiamo la presenza della febbre, perché ci
spieghiamo per esempio la presenza di alcune patologie che poi possono essere debilitanti come un po'
tutte le infiammazioni croniche; poi le infiammazioni croniche possono essere alla base di altre patologie
infatti le infiammazione croniche stanno alla base dell'insorgenza dei tumori. Quindi riuscendo a capire gli
elementi base di alcuni processi riusciamo anche a capire ed entrare nel merito di altre patologie, magari
un po' più complicate.
Cos'è l'immunologia? L’immunologia non fa altro che studiare quelli che sono i meccanismi tra quello che
succede normalmente nel nostro organismo in seguito all'invasione da parte di patogeni, sia interni che
esterni cioè invasione di altri organismi.
Il nostro organismo anche se noi non facciamo nessun intervento terapeutico ha una caratteristica
fondamentale: cerca di difendersi, quindi cerca normalmente di marginare, quindi cercare di bloccare
l'intervento di un agente patogeno. Quindi il nostro organismo indipendentemente cercherà di innescare
tutta una serie di meccanismi che poi stanno alla base di quello che è il processo infiammatorio. Infatti,
quando per esempio abbiamo una banale infezione, oppure quando abbiamo un banale taglio o ci si
conficca dentro una piccola scheggia di qualsiasi cosa e allora si forma il piccolo granuloma e quella piccola
scheggia poi verrà “sputata” fuori perché il nostro organismo crea attorno un sistema, una specie di piccola
reazione infiammatoria con del pus e con del sangue e fa in modo che questa piccola scheggia nel tempo
vada fuori; quindi il nostro organismo anche senza l'intervento di terapie si difende.
Con l'immunologia riusciamo a rispondere a tutta una serie di domande:
• Come si difende il nostro organismo? Il nostro organismo è dotato di una “intelligenza” cioè il nostro
organismo è programmato ad effettuare determinate operazioni.
• Come fa a eliminare il patogeno e a guarire? Ad esempio una delle caratteristiche più importanti che
vedremo nell’infiammazione acuta è che lo scopo ultimo è quello di uccidere il patogeno ma di portare il
tessuto a guarigione perché altrimenti non si conclude il cerchio dell' infiammazione acuta ma si passa poi a
quella che sarà l’infiammazione cronica.
• Perché dopo un'infezione sviluppiamo l’immunità permanente che conferisce protezione verso lo
stesso tipo di patogeno? La stessa risposta alla domanda “come funzionano le vaccinazioni”?
L'immunologia risponde a quelle che sono le domande di come il nostro sistema immune impara ad avere
anche una memoria. Il fatto che il nostro organismo ha una memoria significa che i nostri sistemi di difesa
non fanno altro che registrare e conservare la memoria di tutti i patogeni con cui vengono a contatto:
questo è il principio delle vaccinazioni
• Perché esistono le vaccinazioni? Cosa sono le vaccinazioni? La vaccinazione è la manifestazione della
nostra reazione ad una memoria per evitare che si possa manifestare una patologia. La vaccinazione non
serve tanto ad evitare che il bambino non abbia più il morbillo, che il bambino non abbia più la rosolia o la
pertosse, ma grazie alle vaccinazioni si sono eliminate tutta una serie di patologie che in tempi non sospetti
potevano essere anche mortali. Oggi come oggi continuare a fare le vaccinazioni dà la possibilità a quei
bambini che sono immuno-compromessi, che non hanno una possibilità di riuscire a rispondere a
determinate patologie che possono essere le malattie esantematiche normali (per esempio tutti quei
bambini che hanno delle cardiopatie, delle alterazioni del sistema immune) per cui basta una semplice
patologia che può essere anche il morbillo, la parotite o la rosolia che determinano la difficoltà alla risposta.
Quindi serve per emarginare determinate patologie.
Ma che cos'è il vaccino? Il vaccino non è altro che l'inoculo di una piccola porzione di un virus o di un
batterio per fare in modo che il nostro sistema immune abbia la memoria, quindi che crei quelli che sono gli
anticorpi perché così nel momento in cui l'agente patogeno, in questo caso il virus, viene a contatto e
quindi penetra all'interno del nostro organismo noi già siamo pronti quindi noi abbiamo già gli anticorpi per
poterlo distruggere perché abbiamo il cosiddetto stampo. Tanto è vero che grazie alle vaccinazioni sono
state debellate tantissime patologie, si fa prevenzione per quanto riguarda anche molte patologie come
patologie della cervice uterina infatti ci sono cosiddetti vaccini per quanto riguarda il papilloma virus,
vaccini per quanto riguarda le epatiti quindi sia per i virus dell’epatite B e epatite C.
Soprattutto per coloro che lavorano in ambito sanitario e in ambito ospedaliero possiamo fare in modo che
vaccinando gli operatori non entrino a contatto con determinate patologie. Ad esempio chi si iscrive a
medicina viene vaccinato per la tubercolosi. Sono delle patologie per cui ormai non si fa più il vaccino per la
tubercolosi, però negli ultimi anni è venuta a mancare la vaccinazione generale perché adesso non è più
obbligatoria la vaccinazione contro la tubercolosi e ad oggi ci sono state delle morti per patologie simil-
tubercolari. Quindi le vaccinazioni sono delle protezioni che non sono soltanto delle protezioni nostre ma
anche delle persone che ci stanno accanto.
• Per quanto riguarda l’immunologia spiegare che cosa succede se sistema immunitario non funziona?
Ecco spiegate tutte quelle patologie che possono essere sia su base di difetto del sistema immune ma sia su
base di eccesso del nostro sistema immune perché ad esempio il nostro sistema immune può anche
riconoscere delle porzioni che in realtà non sono di agenti patogeni ma che sono porzioni del nostro stesso
organismo. In questo caso si parla di autoimmunità o nel caso di risposta esagerata ad un determinato
allergene si parla di ipersensibilità.
Se tutto dovesse funzionare nella norma non ci dovremmo ammalare. Ma noi ci ammaliamo perché, nel
caso di patologie autoimmunitarie o di ipersensibilità o di mancanza di risposta al sistema immune, il deficit
di uno di questi passaggi determina la patologia.
Ci sono vari tipi di patogeni: possiamo trovare dei patogeni che possiamo anche vedere ad occhio nudo
come lo Schistosoma (soprattutto adulto cioè i cosiddetti vermi intestinali) ma possiamo ritrovare anche
degli agenti patogeni che noi non riusciamo a vedere ad occhio nudo. Ecco perché ai bambini o agli
operatori o quando ci sediamo a tavola la cosa che si raccomanda sempre è quella di lavarsi le mani perché
magari involontariamente possiamo portare all'interno del nostro organismo dei patogeni che magari
normalmente non dovrebbero essere presenti, così come i batteri che si possono vedere soltanto al
microscopio ottico oppure i virus che hanno delle porzioni più piccole, ma comunque i virus non si
contagiano per via orale ma soltanto per via ematica.
Poi ci sono dei patogeni che hanno una funzione sia extracellulare ma anche una funzione soltanto
all'interno delle cellule. Il nostro sistema immune agisce non soltanto su quello che è esterno (quindi su
quello che non è nostro) cioè quello che è non-self ma quando reagisce anche su quelle che sono proteine
del nostro organismo. In questo caso si vengono ad alterare quelli che sono i procedimenti del sistema
immunologico ed in questo caso noi possiamo parlare di un'alterazione del sistema immunitario.
Infatti possiamo parlare dell'autoimmunità cioè noi stessi reagiamo e quindi uccidiamo e distruggiamo
alcune parti del nostro organismo perché non le riconosciamo come self oppure un sistema immune che
non funziona cioè questo è il caso delle immunodeficienze oppure quando il nostro organismo reagisce in
maniera esagerata a dei particolari patogeni.
o Un esempio di patologia autoimmunitaria viene data dal lupus eritematoso sistemico. Il nostro
sistema immunitario non riconosce una piccola porzione del connettivo tissutale e quindi lo
comincia a distruggere. Non solo lo comincia a distruggere ma si manifestano le manifestazioni
tipiche del lupus eritematoso sistemico, cioè un eritema. Quindi questa autoimmunità ha
un’immunità continua perché il nostro sistema immune “impazzisce” e lo continua a vedere come
un agente esterno.

Lo stesso anche per quanto riguarda l'artrite reumatoide. L'artrite reumatoide è una patologia
autoimmunitaria in cui il collagene delle articolazioni si viene ad alterare e quindi si parte da quelle che
sono delle sintomatologie di semplici alterazioni articolari per poi finire a delle deformità.
Il diabete per esempio è una patologia autoimmunitaria. In questo caso il nostro sistema immune non
riconosce più le cellule delle isole di Langherans, le cellule beta, e le distrugge. Il pancreas in questo caso
non può più produrre l'insulina e quindi il paziente diabetico si ritrova elevati livelli di glicemia perché
l'insulina non è più prodotta perché le cellule non sono più funzionanti.
Molte patologie tiroidee, molte patologie endocrinologiche sono su base autoimmunitaria. Anche il morbo
di Crohn per esempio, ci sono molte patologie a livello intestinale e molte patologie del sistema nervoso.
Le allergie invece sono date da una esagerata risposta ad un fattore esterno. Un’esagerata risposta può
essere a dei pollini, al pelo del gatto, al pelo del cane o per esempio delle allergie anche al nichel; il nichel è
uno degli elementi che è contenuto in tante cose come gli alimenti, gli indumenti.
Quindi sono delle esagerazioni del nostro sistema immune ma sono delle cose che determinano anche una
patologia. È il nostro sistema immune che è esageratamente funzionante contro determinate cose che
tutto sommato potrebbero passare al quanto inosservate. In questo caso abbiamo per esempio tutte le
forme asmatiche. Ci sono per esempio delle forme asmatiche come la bronchiolite e l’asma dei bambini:
sono delle patologie che se non curate bene possono anche portare a severa sofferenza di quelli che sono i
bambini.
Nel caso di un’allergia ai pollini succede che il polline inalato entra all'interno del nostro sistema
respiratorio mediante le cavità nasali ed altera cioè attiva il sistema immunitario. Il sistema immunitario per
difendersi comincia a formare un essudato e quindi reagisce in maniera eccessiva e determina un
restringimento delle cavità respiratorie, quindi anche dei piccoli bronchioli. Se si restringono i bronchioli
che sono quelli che ci permettono di fare gli scambi gassosi, il bambino oppure l'adulto comincia ad avere
difficoltà respiratorie ed avendo difficoltà respiratoria si incomincia ad avere l'asma. Dall'asma noi
possiamo avere anche un edema se non trattato con dei farmaci che sono dei broncodilatatori o dei
corticosteroidi e possiamo avere l'edema della glottide e il paziente può anche andare in shock e morire se
non viene subito rianimato o se non viene fatta subito la dovuta terapia.
Per quanto riguarda la ipersensibilità da contatto: non solo noi possiamo avere le allergie da inalazione ma
possiamo avere anche le allergie da contatto cioè è la nostra pelle che entrando a contatto con un
particolare patogeno reagisce in maniera esagerata determinando anche dei quadri patologici abbastanza
importanti.
Quando il nostro sistema immunitario non funziona: in questo caso ci ritroviamo davanti all'incapacità di
formare dei linfociti. I linfociti sono i principali fautori del nostro sistema immune infatti nel processo
infiammatorio acuto all'inizio ci sono i neutrofili che fanno parte sempre dei linfociti, ma poi ci sono i
macrofagi che devono uccidere e quindi devono inglobare dentro la loro cellula il patogeno e distruggerlo.
Quindi non avendo la possibilità di formare i linfociti ci sono bambini che sono immunodepressi e basta un
semplice raffreddore per portarli a morte. Un caso di questo per esempio è l’Heinz, è acquisita. Oggi è
curabile ma fino a qualche anno fa i pazienti affetti da Heinz andavano incontro a morte.
Il nostro organismo possiede non solo del sistema immune per cercare di distruggere gli agenti patogeni
ma il nostro organismo possiede anche delle barriere e queste barriere possono essere delle barriere fisiche
o meccaniche, possiamo avere anche delle barriere chimiche o anche delle barriere microbiologiche.
Per quanto riguarda le barriere sia fisiche che meccaniche sono per esempio:
• la nostra pelle; quindi la nostra pelle e le nostre mucose sono le prime barriere per ostacolare
l'avanzamento e l'entrata all'interno del nostro organismo dell'agente patogeno. Infatti ad esempio
possiamo ritrovare delle particolari strutture che si ritrovano a livello dell'apparato gastroenterico, del
tratto respiratorio e a livello genito-urinario: ad esempio a livello respiratorio, soprattutto nelle prime vie
aeree, ritroviamo non solo delle cellule ricche di un particolare muco che serve proprio per cercare di
inglobare tutti gli agenti patogeni, ma addirittura abbiamo anche la possibilità di trovare dei peli che
servono per cercare di ostacolare l'avanzamento.
• lo stesso per quanto riguarda la nostra barriera a livello intestinale. Addirittura a livello intestinale noi
troviamo non soltanto una barriera fisica ma ritroviamo anche una barriera batterica dacché ritroviamo
addirittura anche dei batteri che sono i cosiddetti Saprofiti che non fanno altro che proteggerci da quelli
che sono altri patogeni esterni. Tanto è vero che nel caso in cui noi facciamo delle prolungate terapie
antibiotiche che interessano soprattutto il sistema intestinale, noi abbiamo bisogno di aumentare la flora
intestinale proprio perché il microambiente, in questo caso la flora intestinale batterica, ci protegge da
quelli che possono essere dei patogeni esterni. Ad esempio l’ Helicobacter Pylori è un batterio che nel caso
in cui un soggetto è abbastanza defedato si annida a livello gastrico e determina tutta una sintomatologia
data da dolori gastrici, difficoltà nella secrezione delle sostanze tipiche dello stomaco e poi l’helicobacter
Pylori dà tutta anche una ipersensibilità a determinati altri allergeni.
Altre barriere possono essere anche abbastanza resistenti come la cute, capelli, le nostre unghie: sono
sempre delle barriere che possono essere abbastanza robuste per agenti esterni.
• Per quanto riguarda le barriere fisiche, molte di queste barriere fisiche sono caratterizzate da delle
particolari giunzioni a livello delle cellule epiteliali per far sì che l’agente patogeno possa non entrare.
Molte volte alcuni epiteli mostrano delle particolari caratteristiche, come ad esempio la formazione di
strato di cheratina, che è una corneificazione particolare, in maniera tale che l’agente patogeno non si
possa annidare. Possono esserci anche la presenza di muco dove la viscosità del muco, a livello per esempio
dell'epitelio respiratorio, fa sì che i patogeni inalati possano non attaccare e quindi possano non penetrare
all'interno dell'apparato respiratorio stesso.
• Il movimento ciliare
• La defecazione. La defecazione è un altro sistema di difesa perché gli alimenti che non vengono assimilati
tramite una peristalsi intestinale li impacchettiamo a livello del colon e li eliminiamo. Il continuo
smaltimento di questi residui alimentari deve essere sempre abbastanza frequente e costante perché
sennò succede che abbiamo la cosiddetta stasi di questa massa fecale e quindi se c'è un agente tossico, un
agente patogeno, gli permettiamo di avere la possibilità di penetrare all'interno della parete intestinale.
• L'eliminazione delle urine.
Quindi possiamo dire che l'infiammazione è una reazione immunitaria che può dipendere da agenti
patogeni che possono avere una diversa natura. Innanzitutto gli agenti patogeni possono come prima cosa
avere una natura biologica: in questi casi possiamo pensare ai cosiddetti microrganismi (virus, batteri,
protozoi) oppure sostanze non viventi come i veleni, tossine, detriti. La reazione infiammatoria può essere
data anche dall'entrata a contatto della nostra pelle con sostanze che riescono a superare la robustezza
della nostra cute, in questo caso possono essere dati da agenti chimici come acidi, alcali, silicio, berillio,
asbesto, olio di croton, quindi sono tutte delle sostanze che riescono facilmente ad attaccare la nostra
pelle, la nostra cute. Oppure possono essere delle cause fisiche come le radiazioni, le temperature, i
traumi, i corpi estranei. Per esempio la caduta e l’accidentale penetrazione di un chiodo, di un qualsiasi
cosa che possa alterare e che quindi possa entrare in contatto con la superficie interna della nostra cute. In
questo caso succede che una volta che l’agente patogeno (che sia esso di tipo biologico, chimico o fisico)
penetra all'interno dei tessuti vascolarizzati e da qui l’agente patogeno riesce a disseminarsi in maniera
generalizzata.
L'infiammazione è un processo che ha un inizio e una fine. L'infiammazione in seguito ad un agente
patogeno ( che può essere di tipo batterico o chimico o fisico) ha il compito di distruggere l'agente
patogeno, di determinare la guarigione e di fare in modo di sostituire l'eventuale tessuto danneggiato.
Quindi si parla di infiammazione acuta quando noi abbiamo la distruzione e la guarigione dell'organo
interessato, che può essere una piccola ferita o un organo interessato ma noi abbiamo dobbiamo avere la
guarigione.
L'infiammazione ha una lunga storia perché già nei primi secoli addirittura dopo Cristo, in questo caso
Celsio descrisse quella che è la patologia infiammatoria perché la descrisse con quattro particolari segni,
che sono i segni che non sono mai “passati di moda”, caratteristici di quello che è il processo infiammatorio.
Sono dati da:
- Rossore
- Gonfiore
- Calore
- Dolore
Quindi queste sono le quattro manifestazioni tipiche del processo infiammatorio. Poi abbiamo anche una
quinta manifestazione che interessa solo ed esclusivamente l'infiammazione cronica che è data dall'
alterazione della funzione tissutale.
La reazione infiammatoria: avviene la lesione che può essere di origine e di natura diversa. Questa lesione
fa penetrare all'interno il patogeno. Una volta che il patogeno entra all'interno si innesca tutta una serie di
meccanismi per cui vengono rilasciati i cosiddetti mediatori che sono dei segnalatori che attivano il
processo infiammatorio acuto. Se abbiamo il processo infiammatorio acuto abbiamo la risoluzione. Quindi è
un processo abbastanza rapido e rientra nella guarigione della patologia.
Se invece l'infiammazione si manifesta ed è continua o per caso noi non abbiamo la possibilità di andare
incontro a guarigione, allora in quel caso si innesca l'infiammazione cronica. Nell'infiammazione cronica è
automaticamente garantito il fatto che noi abbiamo l'alterazione della zona interessata.
Come nel morbo di Crohn, bronchiolite cronica quindi tutti quegli insulti che si prolungano nel tempo alla
fine non vanno incontro a guarigione ma determinano il quinto segno dell'infiammazione cronica che è la
function lesa cioè l'alterazione della funzione del tessuto.
I quattro segni dell'infiammazione acuta sono il calore, rossore, il gonfiore e il dolore e soltanto
nell’infiammazione cronica abbiamo anche l’alterazione della funzione. Quindi la differenza tra
infiammazione acuta e infiammazione cronica è soltanto la mancata guarigione che porta al permanere
dell'agente patogeno. Infatti possiamo definire l'infiammazione acuta e quella conica con due termini che
sono distinti tra di loro:
• l'infiammazione acuta può essere considerata un angioflogosi poiché è caratterizzata dalla breve durata,
perché noi abbiamo la ricerca la cattura dell'agente patogeno e la sua distruzione; ma è caratterizzata
anche da un massivo coinvolgimento del sistema vasale quindi i vasi sono molto importanti perché, non
solo permettono l'arrivo e la corsa dei polimorfonucleati cioè dei linfociti e globuli bianchi ma sono appunto
i vasi che permettono il raggiungimento dei linfociti nella zona interessata e sono i vasi che aiutano e sono i
protagonisti insieme neutrofili nell'infiammazione acuta.
• l'infiammazione cronica invece viene detta anche istoflogosi e viene detta così perché è caratterizzata da
una durata molto lunga; ha una durata che può iniziare da un anno fino a tutta la vita ed è caratterizzata da
un infarcimento dei linfociti, dei polimorfonucleati e dei macrofagi, non tanto a livello vascolare ma a livello
tissutale. Ecco perché abbiamo la distruzione del tessuto interessato.
Quindi volendo schematizzare la differenza diciamo che l'infiammazione acuta:
- dura da qualche giorno a qualche settimana.
- i protagonisti sono proprio i neutrofili, monociti o macrofagi
- si ha la formazione dell’essudato e quindi qua spieghiamo il gonfiore.
- di solito si ha la guarigione

Se volessimo caratterizzare i 4 punti possiamo caratterizzarli con:


• Il rossore che è dato dal fatto che noi all'inizio abbiamo una aumentata vascolarizzazione. La foto
sovrastante è un tipico esempio di un processo infiammatorio acuto che in questo caso ha colpito le dita
dei piedi. Il rossore è dato dall' aumentata vascolarizzazione che è localizzata dove c'è stato il danno.
• Il gonfiore è dato dall'edema perché aumentando la vascolarizzazione uno dei processi successivi è la
formazione di edema per cercare di diluire. Infatti l’edema è la presenza di maggior liquido a livello tissutale
per cercare anche di diluire e di fare in modo che questo patogeno venga a contatto o meno con il nostro
tessuto.
• Il dolore è dato dall' l'interessamento dei piccoli plessi nervosi che si ritrovano all'interno della zona.
• Il calore che è dato dalla vasodilatazione e siccome la vasodilatazione è abbastanza esterna noi abbiamo
un aumento della temperatura corporea.
L’infiammazione acuta in realtà è accompagnata da tutta una serie di manifestazioni che possono essere
manifestazioni più generalizzate: da una semplice e banale infiammazione a livello delle dita del piede noi
possiamo avere anche una manifestazione un po' più generalizzata come ad esempio ritroviamo la febbre,
possiamo avere anche un aumento massivo del numero dei globuli rossi, possiamo avere tutta una serie di
segni che sono specifici dell' infiammazione acuta.
La lesione determina l'attivazione di alcune cellule che produrranno quelli che sono dei mediatori e i
mediatori non faranno altro che attivare quello è che il processo infiammatorio acuto.
I vari tipi di cellule che sono i protagonisti di quelli che sono il processo infiammatorio acuto sono tutti
quelli che in condizioni normali non vengono attivati ma una volta che vengono attivati fanno da produttori
di quelli che sono i mediatori chimici.
• Il primo attore che fa parte di questo processo abbastanza complesso che è l’infiammazione acuta è il
neutrofilo. Il neutrofilo fa parte della classe dei leucociti. Normalmente è presente nel nostro organismo;
ha una vita molto breve cioè da 12 a 24 ore. Ha una caratteristica particolare cioè il neutrofilo insieme ad
alcuni altri particolari cellule del nostro sistema ematico ha una elevata capacità battericida. Questa
capacità battericida è data dal fatto che i neutrofili sono caratterizzati nel loro nucleo da dei granuli, che a
seconda di quello che contengono al loro interno possono avere una colorazione diversa. Possono essere
azzurrofili se contengono nel loro interno delle idrolasi acide. Ciò perché i neutrofili sono quelli che
coadiuvano con i macrofagi per distruggere e portare a morte il nostro germe, il nostro patogeno. Infatti il
neutrofilo ha la capacità quando è attivato (quindi quando è in grado uccidere) di produrre questi enzimi e
produrre i radicali liberi. Quindi la sua azione è quella di battericida e il neutrofilo è uno tra le prime cellule
nell'infiammazione acuta ad attivarsi.
• Un'altra cellula anche importante nel processo infiammatorio è l’eosinofilo. Esso di solito quando
stimolato dal sistema immune risponde e non fa altro che avere un'azione abbastanza difensiva. Però a
differenza del neutrofilo quando noi ritroviamo un’attivazione degli eosinofili di solito si tratta di una
reazione allergica. Infatti sia gli eosinofili che i basofili di solito sono quelle cellule del nostro sistema
immune che vengono attivati soprattutto quando si tratta di una reazione allergica.
Anche qui ritroviamo dei granuli. Il rapporto eosinofili/neutrofili è molto a vantaggio dei neutrofili perché
per esempio ogni 55 neutrofili noi troviamo 2-3 eosinofili. Quindi questi li ritroviamo nella cosiddetta
formula leucocitaria. Nella formula leucocitaria noi normalmente in qualsiasi emocromo andiamo a mettere
in evidenza e a fare le conte di quelli che sono i neutrofili, eosinofili, basofili, le piastrine e linfociti. E questo
perché ci serve per valutare se effettivamente abbiamo avuto un processo infiammatorio acuto oppure
abbiamo avuto un particolare allergene che è subentrato quindi ha attivato il processo infiammatorio nel
nostro paziente.
• Altre cellule importanti sempre del processo infiammatorio acuto e che sono quindi sempre protagonisti
sono i mastociti. I mastociti sono delle cellule soprattutto che si ritrovano sia nelle mucose che nei
connettivi di quasi tutti i tessuti ed organi. Anche questi sono delle cellule che sono ricche di granuli e
anche questi quando attivati non fanno altro che liberare i cosiddetti mediatori del processo infiammatorio.
Uno dei mediatori più importanti è l'istamina.
• I basofili sono in numero minore, un po' come gli eosinofili. Anch’essi sono ricchi di granuli perché anche
essi hanno questa azione battericida. Come gli eosinofili si ritrovano soprattutto aumentati quando noi
ritroviamo dei patogeni su base allergica.
• I monociti – macrofagi. Sono l'evoluzione della stessa cellula: prima sono monociti e poi una volta che
vengono attivati si trasformano in macrofagi propriamente detti e i macrofagi sono quelli che insieme ai
neutrofili determineranno la fagocitosi degli agenti patogeni. Alcune delle manifestazioni secondarie del
processo infiammatorio possono essere causate anche dalla presenza massiva di queste cellule infatti la
febbre può essere considerata una azione dei macrofagi stessi.
• Altri elementi importanti sono le piastrine perché una volta che l'agente patogeno penetra ha creato un
varco. La piastrina nel suo normale funzionamento non fa altro che formare un coagulo per cercare di
ostruire le emorragie insieme anche ai fattori del complemento che attivano tutto il processo di quella che
sarà poi la coagulazione.
• I fibroblasti riescono ad aiutare il trasporto dei globuli bianchi verso i tessuti che sono stati interessati dal
patogeno stesso e i fibroblasti sono anche importanti perché producono quelle sostanze che sono basilari
per quanto riguarda la riparazione e la guarigione. Infatti i fibroblasti produrranno l’elastina e i
glicosamminoglicani che sono poi le strutture fondamentali per quanto riguarda la guarigione.
• I linfociti T e i linfociti B sono le cellule del nostro sistema immunitario sia di immunità umorale che
cellulo -mediata.
• Le cellule endoteliali sono quelle cellule piccole come dei piccoli mattoni allungati che rivestono le pareti
rivestono le pareti dei nostri vasi e sono importanti perché quando noi abbiamo il processo infiammatorio
acuto, il vaso per permettere la migrazione dal torrente circolatorio dei neutrofili o dei globuli bianchi verso
i tessuti, l'endotelio deve subire una maggiore permeabilizzazione; quindi le cellule endoteliali sono
importanti perché devono permettere la fuoriuscita dei globuli bianchi che devono raggiungere il posto
dove devono andare ad attaccare.
Volendo schematizzare le fasi del processo di infiammazione vediamo che:
1. inizialmente abbiamo l'iniziazione quindi abbiamo la localizzazione dell'agente patogeno tramite il
riconoscimento del danno tessutale. Le cellule che in questo caso possono essere le stesse cellule
del sistema immune, le cellule locali tissutali, cominciano ad attivare e cominciano a produrre dei
mediatori chimici. Questi mediatori chimici aumentano la risposta.
2. Infatti dopo l'iniziazione noi abbiamo l'amplificazione della risposta immunitaria tramite dei
mediatori che non fanno altro che attivare le stesse cellule che possono anche avere attivato gli
stessi neutrofili.
3. Poi abbiamo la terminazione cioè l'uccisione del fattore patogeno e la risoluzione del danno.

Supponiamo che lo spillo abbia determinato l'alterazione a livello della superficie della cute. In questo caso
sono penetrati degli agenti esterni che possono essere degli agenti patogeni e quindi dei batteri. All'interno
possiamo ritrovare una serie di mediatori chimici che non fanno altro che attivare in questo caso il globulo
bianco, nella fattispecie il neutrofilo. Il neutrofilo produrrà anch'esso dei mediatori chimici che non fanno
altro che far avvenire la corsa infatti il vaso si riempie dei neutrofili attivati perché i granuli sono abbastanza
rappresentati.
Questo non è un meccanismo semplice infatti il linfocita per uscire dal vaso, andare a livello tissutale e
arrivare nel punto in cui deve agire ha bisogno un complesso processo.
Quindi in questo caso i nostri neutrofili determinano anche l'aumento della permeabilità basale, quindi
abbiamo l’aumento della vascolarizzazione che portano al rossore e al calore. Essi determinano la corsa dei
neutrofili nella zona interessata . in essa non accorreranno soltanto i neutrofili ma ci sarà anche la corsa dei
macrofagi che insieme ai neutrofili non faranno altro che cercare di fagocitare l'agente patogeno e poi ci
sarà il processo della guarigione del danno stesso. Nell’arco di 1-2 giorni è finito tutto.
Da questo schema dobbiamo andare a risalire a quelle che sono le 4 fasi più importanti:
La prima fase è che l'infiammazione acuta viene detta angioflogosi; quindi una delle prime cose che
troviamo è l’aumento del flusso sanguigno l'aumento quindi della permeabilizzazione dei vasi. All’aumento
della permeabilizzazione dei vasi abbiamo una marginazione dei leucociti dove si intende che i leucociti
vengono spinti nella parete dei vasi per facilitare l’estravasazione. Poi l'attivazione della fagocitosi con la
distruzione dei patogeni.
Questa è la manifestazione dell'attivazione delle cellule
infiammatorie della formazione dei mediatori chimici
perché già qui abbiamo la corsa dei nostri neutrofili ma
abbiamo avuto anche la presenza dell' edema e quindi del gonfiore perché abbiamo il cosiddetto essudato.

Con l’aumento della vascolarizzazione, l’iperemia e la corsa dei neutrofili, noi possiamo avere delle
manifestazioni che sono tipiche cioè le manifestazioni dell’espressione di alcune proteine di fase acuta. Le
proteine di fase acuta sono la VES cioè la sedimentazione più veloce dei globuli rossi perché noi abbiamo
un’alterazione osmotica delle proteine all’interno del sangue.
Una proteine che possiamo ritrovare facilmente in un semplice esame del sangue è la proteina C reattiva. È
una proteina importante che viene prodotta a livello epatico e serve anche come mediatore, quindi è
qualcosa che media l’attivazione dell’infiammazione acuta ma che noi possiamo facilmente valutare. Quindi
se io vado ad osservare sintomatologicamente un paziente, se voglio sapere se lui effettivamente ha un
processo infiammatorio acuto in corso vado a fare un semplice esame del sangue dove controlliamo:
1. Emocromo. In esso vediamo se tra i leucociti abbiamo i neutrofili o gli eosinofili o basofili alti.
2. Possiamo dosare la proteina C reattiva e la VES cioè la velocità di eritrosedimentazione che è
maggiormente presente durante un processo infiammatorio; quindi se normalmente si ha una
sedimentazione di pochi millimetri nella VES alla prima o alla seconda ora si trova una
sedimentazione che va da 25 a 40. Quindi maggiore è il processo infiammatorio e maggiore è la
velocità di eritrosedimentazione.
3. Un’altra manifestazione generale è la febbre. Essa è un altro sintomo specifico del processo
infiammatorio acuto ed è facile capire quale può essere la causa della febbre perché tra i mediatori
chimici, oltre all’istamina ed altri che vengono liberati, ritroviamo anche le prostaglandine. Tra esse
abbiamo la prostaglandina E che agisce direttamente a livello dei centri termoregolatori del SNC e
quindi altera il bilanciamento della nostra febbre. È quindi una febbre che è dovuta al processo
infiammatorio.
4. Altri sintomi dell’infiammazione acuta sono un malessere generale, astemia, vomito poiché tutto
dipende da dove è localizzato il processo infiammatorio.
Quindi i segni specifici dell’infiammazione acuta possono essere dei segni come la febbre, la VES, la TCR, la
neutrofilia, può essere anche un aumento delle piastrine, dei linfociti oltre che ai neutrofili.

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