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RACCONTO EROTICO

di

Roberto
“Lo sapevo” pensava Roberto recandosi al lavoro “anche questa
mattino sono in ritardo”.

Già preoccupato per l’orario, inserisce la tessera per entrare nel


posteggio sotterraneo e raggiunge uno degli ultimi posteggi
liberi. Prende la sua roba per andare in ufficio quando mi si
rompe il sacchetto di plastica e oggetti vari finiscono sul sedile
e sul tappetino. Mentre si abbassa per raccogliere il tutto, di
fronte alla sua auto, arriva un SUV a parcheggiare. È guidato da
una donna mora dai cappelli lunghi: l’aveva già notata qualche
volta passeggiare nei paraggi ed aveva saputo che si chiamava
Jessica.

“Probabilmente lavora nei paraggi” pensava sempre con una


certa eccitazione: era sempre vestita in maniera molto
femminile, gonna o vestito, scarpe o stivale con il tacco
dell’altezza giusta che a lui piaceva tanto: non alto da rendere
impacciata la camminata, non troppo basso da perdere di
femminilità.

La curiosità di sapere com’era vestita oggi lo fece rimanere in


auto ad aspettare.

Scesa dall’auto, la sente brontolare qualcosa a bassa voce: si


stava guardando le gambe e notò che la calza velata nera che
indossava aveva una vistosa smagliatura. Jessica si guarda
velocemente in giro, apre la portiera e cerca qualcosa nell’auto:
era un paio di collant per cambiarsi.

Chiusa la portiera, fa scivolare le mani lungo i fianchi fino alle


ginocchia, coi i pollici solleva la gonna, scoprendo vistosamente
le gambe, e li infila nel cinturino dei collant e li abbassa fino alle
ginocchia, si sfila le scarpe una alla volta, togliendosi il collant
smagliato ed indossando quello nuovo.

Una volta arrivata al ginocchio, risolleva la gonna per finire di


indossare l’indumento che più eccita Roberto, solo che questa
volta si può vedere perfino il body sexy in pizzo nero che
indossava sotto.

Solleva il collant e le mani scorrono su entrambe le gambe per


sistemare la calza sulla gamba, si sistema il cinturino in vita ed
aggiusta la gonna, pronta per affrontare la giornata.

Mentre Jessica mette il collant da buttare nella borsa e raccoglie


le sue cose per lasciare il posteggio, Roberto si fa mentalmente
una doccia fredda per cercare di cancellare quell’eccitazione che
inevitabilmente aveva invaso i suoi pantaloni.

“Forza Roberto, il lavoro ci aspetta” cerca di pensare, prende le


sue cose ed esce dall’auto, ma ecco una cosa che non aveva
calcolato: Jessica si è accorta che l’auto di Roberto era già
parcheggiata quando era arrivata e che probabilmente lui aveva
assistito a tutta la scena.

Lei chiude l’auto e si dirige verso l’ascensore che la porta al


piano terreno: Roberto ha sempre invidiato nelle donne il passo
sicuro di quando camminano su un tacco medio-alto e la
consapevolezza nel mettere in mostra il proprio corpo, come ad
esempio mostrare le gambe avvolte da un collant velato sotto
una minigonna o il seno sotto una scollatura anche importante.

Dopo l’evidente imbarazzo, forse presunto, Roberto prende


l’altra uscita del parcheggio sotterraneo, non per evitarla, ma
perché è quella che porta più vicina all’entrata del palazzo dove
lavora.

Arrivato al piano strada vede Jessica che si allontana e rivede,


come in un film, quella scena che difficilmente dimenticherà.

La mente, durante il lavoro, fa fatica a liberarsi del ricordo


dell’avvenimento della mattina e dopo quattro ore non
particolarmente stressanti, arriva la pausa pranzo. Era il solito
dilemma sul dove andare a mangiare: al solito self-service, al
ristorante poco distante o al McDonald. Roberto opta per andare
al McDonald ma prima deve fare due acquisti presso il negozio
sotto l’ufficio, altrimenti la mattina dopo avrebbe dovuto saltare
la colazione.

Ormai conosce bene il negozio e prendere quelle quattro cose


che servono lo impegna per pochi minuti. Paga ed entra
nell’ascensore per prendere l’auto.

Una volta premuto il pulsante del piano, si sentono dei passi


affrettati di una donna, li ha riconosciuti dal classico rumore dei
tacchi, ed infatti una donna entra velocemente nell’ascensore.

Gli sguardi si incontrano subito ed immediatamente scatta


l’imbarazzo per entrambi: era Jessica.

La discesa dell’ascensore sembrava eterna ed il silenzio di


ghiaccio.

Poco prima che arrivassimo al piano, dove entrambi hanno


parcheggiato la mattina stessa, lei si mette a guardare nella
borsa: all’arrivo al piano Jessica tira fuori dalla borsa il collant
smagliato di quella mattina e lo mette nella tasca della giacca di
Roberto, si dirige velocemente verso l’auto e parte lasciandolo a
bocca aperta.

Lui mette la mano in tasca ed al contatto con il tessuto del collant


ha un’erezione fortissima: “perché mai l’avrà fatto” il suo
cervello macinava in continuazione, ed aveva il sospetto che non
avrebbe trovato mai la risposta.

Passano alcuni giorni senza che Roberto e Jessica si incontrino


e questo per lui era come un mezzo sollievo: l’imbarazzo di
quella giornata era un po’ come un fantasma che continuava a
girare nell’aria.

Una sera, al termine del lavoro, lui prende la via verso l’auto e,
colpo al cuore, entra anche Jessica che, all’inizio, si era fermata
sulla porta ma poi, dopo un attimo di esitazione, è entrata per
condividere la discesa al parcheggio.

Questa volta non indossava la gonna ma un paio di pantaloni


attillati, leggermente larghi in fondo, un paio di scarpe col tacco
che mostravano una calza marrone molto velata ed una camicetta
con una scollatura abbastanza vistosa.

La tensione è palpabile e nessuno dei due riesce ad aprire bocca.

È Jessica a rompere il ghiaccio: “Ciao, scusa per l’altro giorno,


ma pensavo che ti avrebbe fatti piacere avere i miei collant”.

“Infatti, mi ha fatto molto piacere, è stato un pensiero carino”

“Li hai conservati?”

Roberto arrossisce vistosamente “Si, li ho tenuti”


Anche Jessica sembra imbarazzata dalla sua stessa domanda.
“Cosa te ne farai?”

“Pensavo di provarli, una sera di queste.”

“Provarli? Ti piace indossare i collant?”

“Li trovo molto eccitanti”. Il pensiero di Roberto va alla frase


“ma che cavolo stai dicendo”, non aveva mai detto a nessuno
questa sua cosa … intima.

“Ok.” Risponse lei un po’ freddina.

“Ti va di bere qualcosa insieme?” riprende Jessica dopo la pausa


di timidezza.

“Va bene” risponse lui deglutendo “Dove di andrebbe di


andare?”

“Vieni da me, abito qui a due passi. Se ti va.” Propone Jessica.

“Ok.” Risponde imbarazzato.

Arrivati al piano, lei preme subito il pulsante per ritornare al


piano terreno.

Dopo le presentazioni durante la salita nell’ascensore,


cominciarono a parlare un poco di dove lavoravamo entrambi:
lei lavora come segretaria presso una società immobiliare, ecco
il perché dell’abbigliamento sempre professionale, mentre lui
lavorava presso uno studio d’ingegneria.

Durante la conversazione, spesso l’occhio rimbalzava tra la


scollatura ed il collo del piede che si intravvedeva tra l’orlo del
pantalone e la scarpa.

Un altro ascensore li ha portati al piano dove abita Jessica. Lei


apre la porta e lo fa entrare.

“Lascia pure qui la giacca ed accomodati. Io arrivo subito.”

Lui si siede sul divano e lei dalla stanza accanto gli chiede: “Li
hai con te?”.

“Che cosa?” rispose Roberto.

“I collant che ti dato l’altro giorno”. Lui arrossendo “Si, li ho


nella giacca”

“Li hai già provati?”

“Si” sempre più imbarazzato.

Lei torna nel salotto indossando gli stessi vestiti che indossava
quella fatidica mattina.

“Fammeli vedere”

Roberto voleva sprofondare nel divano e sparire ma questo non


era possibile. In più la cosa lo stava eccitando da morire.
Si alzò e, arrivato alla giacca, tirò fuori un sacchettino con dentro
i collant di lei.

“Eccoli” dice lui tirandoli fuori dal sacchettino “non vorrai che
li metta ora?”

Lei tirò fuori da dietro la schiena una confezione nuova di collant


come quelli che indossava ma della taglia di lui, “quelli no,
indossa questi. Puoi andare di la a cambiarti se vuoi.”

Prese la confezione, sempre più eccitato, guardò la fotografia


sulla confezione dei collant che raffigurava un paio di gambe
con i collant e poi guardò le gambe di lei altrettanto stupende.

“Io non faccio la vostra bela figura però indossando i collant”

“Non importa, provateli. Se ti va”

Si alzò e si diresse verla la stanza di lei per cambiarsi: il letto di


lei era ricoperto di diverse paia di collant distesi in bella mostra,
come se lei avesse dovuto scegliere quale indossare.

Tolse le scarpe ed i pantaloni ed infilò i collant: non ebbe la


difficoltà che si pensa possa avere un uomo nell’indossarli in
quando lo aveva già fatto diverse volte, ma questa volta era
diverso.

Quando fu pronto per infilarsi i pantaloni, Jessica entrò dalla


porta e lui fece un sobbalzo sul letto con il gesto istintivo di
coprirsi.

Lei gli si avvicina e con le ginocchia blocca quelle di lui.

Roberto sente i collant di lei appoggiarsi a quelli di lui. Lei


capisce che questo lo eccita da morire e comincia a muovere le
sue gambe su quelle di lui facendo dondolare la gonna ampia a
pieghe che indossa. Lentamente Jessica accarezza il viso di lui
ancora seduto sul letto ed avvicina il viso di lui al suo inguine.
Mentre una mano di lei continua ad avvicinarlo, l’altra cerca
l’orlo della gonna e lo solleva.

In quel momento, Roberto scopre che, diversamente alla scena


del parcheggio, Jessica sotto la gonna non indossa intimo ma
solo i collant. Era un sogno che si avvera per lui e lei se ne
accorge notando l’erezione sotto i collant.

A questo punto, lui avvicina la sua bocca alla vagina di lei,


cominciando a baciarla attraverso i collant.

Il passo dai baci alla lingua è breve e Roberto nota che questo
lei lo gradisce e la eccita molto.

Jessica spinge Roberto sdraiato sul letto e gli sale a cavalcioni


proponendogli di continuare quanto stava facendo ma girata in
modo che lei possa ricambiare le carezze al suo pene.
Con le unghie crea un buco nei collant di lui e, spostando gli slip,
estrare il pene eccitato.

Prima i baci, poi la lingua ed infine la bocca. “Vai piano, potrei


venire subito” gli sussurra Roberto.

Lei obbedisce e, con le sue mani, si strappa i collant in modo che


lui possa accedere alla vagina senza veli.

Lui è eccitantissimo e sente che lei è completamente bagnata.


Con un gesto gli propone di girarsi per guardarsi negli occhi.

Jessica si gira, lui la fissa incredulo mentre sente che le gambe


di lei si sfregano contro quelle di lui: la sensazione dei collant
dell’uno contro quelli dell’altra era una fantasia che Roberto non
pensava si sarebbe mai realizzata.

Lui sente il profumo dello shampoo mentre i capelli di lei gli


solleticano il viso e lui comincia ad accarezzarle il seno: sotto il
reggiseno si sentivano i capezzoli inturgiditi che risaltavano
sulla camicetta. Lei impaziente si slaccia lentamente i bottoni
mentre le gambe continuano a solleticarsi a vicenda. Roberto
cerca i ganci del reggiseno per poterlo togliere e baciare quello
che gli è apparso in tutto il suo splendore: era caldo, sodo e
Jessica gemeva nel sentirsi mordicchiare delicatamente i
capezzoli.
Lui la accarezza sul fondoschiena sodo e solo avvolto dai collant
sollevandole la gonna, per eliminare l’ultima barriera che
impediva a loro di fare sesso.

Lei, impaziente, con la mano prende in mano il pene e lo guida


verso l’entrata del paradiso.

Jessica, capendo che lui si sente eccitatissimo ma, nello stesso


tempo, impacciato, comincia a muoversi su di Roberto
lentamente e lui sente il suo pene avvolto da un calore, da una
sensazione impagabile e lo sente scivolare dentro e fuori di lei
mentre accarezza il seno e sente i capelli profumati che
accarezzano le mani.

Una giravolta e Jessica si trova sdraiata sul letto, le sue gambe


affusolate sulle spalle di lui che le ammira in tutto il loro
splendore ed in tutta la loro lunghezza con i collant neri che gli
accarezzano le guance. La gonna è scesa a coprire appena
l’ombelico e lui vede la vagina che tanto brama. Lei allunga le
mani ad accarezzare il sedere di lui, eccitata ancora di più nel
sentirlo con i collant: lo prende e lo tira a sé per fare in modo di
sentire il pene più in profondità. Nella concitazione del
momento, Jessica prende dei collant che erano sparsi sul letto e,
fatte scivolare le gambe ai fianchi di lui, li avvolge al collo di
lui, appoggiato con le mani sul letto mentre la penetra con ritmo
crescente, e li usa per tirasti a lui e riempirgli la bocca con la sua
lingua avida di baci.

Qualche attimo dopo, l’orgasmo coglie i due che, rotolando sul


letto, si ritrovano avvolti dai collant, sudati, stanchi ma appagati
della loro passione sfogata.

Rimangono abbracciati, accarezzandosi con i collant indossanti


anche come guanti, non pensando al momento della separazione.

Rivestito dopo una doccia, Roberto si prepara a lasciare


l’appartamento di Jessica che, dopo un lungo bacio, le infila
nella tasca della giacca i collant indossati da lei.

“I tuoi li tengo io, come ricordo” perfettamente consci che questa


è stata solo un’avventura che difficilmente si potrà ripetere
nonostante il tutto si sia svolto in maniera così appagante.
Stampato il 16 aprile 2018

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