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Introduzione all’economia industriale

Lezione 1
(Capitolo 1)
Che cos’è l’economia industriale?
• Economia industriale: Industrial Organization
(IO) in US English, Industrial Economics in UK
English.
• Nella lingua italiana ‘industria’ =
1. manifattura: in contrapposizione al settore
primario e terziario
2. impresa
3. Industry: settore industriale specifico o mercato
• Il termine industriale per noi è l’accezione 3.
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Potere di mercato
• L’intento è quello di analizzare di una generica industria
(settore, mercato) formata da imprese in competizione
tra loro e consumatori potenzialmente ben informati.
• La materia è microeconomia in mercati
imperfettamente competitivi, cioè in mercati in cui le
imprese hanno potere di mercato => scelgono il prezzo
(e la tipologia di prodotto, la loro localizzazione
geografica, la dimensione degli impianti, gli
investimenti in R&S, etc.) come elemento della loro
strategia competitiva.
• Il potere di mercato è misurato dalla capacità di fissare
il prezzo (p) superiore al costo marginale (MC).
• Tanto più p>MC, tanto maggiore è il potere di mercato.3
Mark-up
• Spesso si ragiona in termini relativi calcolando
𝑝𝑝−𝑀𝑀𝑀𝑀
il mark-up =
𝑝𝑝
• Il mark-up permette di paragonare imprese o
settori industriali diversi.
• Esempio:
– Impresa 1 operante nel settore A: pA=€100,
MC1=€40, mark-up dell’impresa 1 è pari a 60%.
– Impresa 2 operante nel settore B: pB=€1000,
MC2=€700, mark-up dell’impresa 2 è pari a 30%.

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Il potere di mercato in diversi mercati
Concorrenza Oligopolio Monopolio
perfetta
(p=MC) (p>MC) (p>>MC)
• Il potere di mercato è nullo in concorrenza perfetta:
le imprese non scelgono il prezzo di mercato che è
uguale al loro costo marginale.
• In oligopolio (es. Cournot o Stackelberg) le imprese
riescono a prezzare sopra il loro costo marginale e
quindi hanno potere di mercato.
• In monopolio la forbice p-MC è massima, il
monopolista ha maggior potere di mercato di
qualsiasi altra impresa (il monopolista perfettamente
discriminante rappresenta il caso massimo assoluto
di potere di mercato). 5
Esempio di potere di mercato
• L’industria farmaceutica è un settore in cui le
imprese hanno generalmente molto potere di
mercato.
• Lo creano/mantengono con brevetti e azioni
di marketing.
• Esempio: ‘La guerra del mal di pancia’
– Impresa Smith-Kline & French produttrice del
farmaco Tagamet
– Impresa Galaxo produttrice del farmaco Zantac

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La guerra del mal di pancia: Tagamet vs Zantac
• Entrambi i medicinali sono usati contro l’ulcera.
• Lo Zantac fu brevettato nel 1983 come modesta
variazione del Tagamet
• Sebbene fu contestato dalla Smith-Kline & French, lo
Zantac conquistò rapidamente il mercato grazie ad un
marketing aggressivo.
• Nel 1988 lo Zantac era il farmaco più venduto al
mondo.
• Nel 1998, dopo la scadenza del brevetto, 30
compresse di Zantac erano vendute a $85.95, mentre
250 compresse di farmaco generico costavano $95
– Costo di una compressa Zantac = $85.95/30 = $2.87
– Costo di una compressa generica = $95/250 = $0.38
– Lo Zantac costa $2.87/$0.38 = 7.5 volte di più del farmaco
generico. 7
• Nel 2014, decenni dopo la scadenza del brevetto,
lo Zantac costava ancora al pubblico 5 volte il
farmaco generico.
• Le differenze di prezzo tra il farmaco originale e il
farmaco generico sono abbastanza tipiche, ad
esempio in Italia l’Aulin della Roche costa quasi il
doppio delle sue versioni generiche (Nimesulide).
• Se i costi marginali di produzione dello Zantac
non sono tanto diversi da quelli del farmaco
generico, l’azienda produttrice dello Zantac è in
grado esercitare un forte potere di mercato.
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Tagamet vs Zantac sequel
• Nel 2006 la Boehringer Ingelheim ha pagato
$500 milioni per assicurarsi i diritti sullo Zantac
negli USA.

• Glaxo-Welcome, risultante da una fusione, si è


poi unita alla SmithKline, a sua volta il risultato
di una fusione, a formare il gruppo attuale
GlaxoSmithKline

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Elementi salienti del settore farmaceutico
• Prezzi elevati rispetto al costo di produzione.
• Presenza di prodotti brevettati e farmaci generici
(il ruolo della pubblicità è fondamentale)
• Forti investimenti in ricerca e sviluppo (R&D),
grosse spese in pubblicità, strategie complesse di
fusione e acquisizione.
• Dilemmi regolamentativi: è giusto che le imprese
lucrino profitti pseudo-monopolistici? Ma se non
ci fossero forti profitti le imprese non
investirebbero e non verrebbero scoperti nuovi
medicinali. 10
4 domande centrali dell’economia industriale

1. Le imprese hanno potere di mercato?


2. Come fanno le imprese ad acquisire e
consolidare il loro potere di mercato nel
tempo?
3. Quali sono gli effetti del potere di mercato?
4. Quale ruolo ricoprono le politiche pubbliche
in presenza di potere di mercato?

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1. Le imprese hanno potere di mercato?
• Ci sono molti esempi di mercati con presenza di
potere di mercato (basti pensare alla fortuna
accumulata da Bill Gates nel mercato dei software o
alla ricchezza di certe dinastie di petrolieri), e molti
studi empirici che lo riscontrano.
• Tuttavia se l’entrata e l’uscita da un mercato fosse
libera varrebbe l’obiezione teorica della Scuola
liberista di Chicago secondo cui il potere di mercato
non può essere esercitato poiché nuove imprese
entrerebbero sul mercato offrendo i loro prodotti a
un prezzo minore delle imprese incumbent,
scatenando una guerra di prezzo al ribasso è uscendo
rapidamente dal mercato nel momento in cui i profitti
diventano nulli (teoria dei mercati contendibili di
Baumol, Panzar e Willing, 1982). 12
2. Come fanno le imprese ad acquisire e
consolidare il loro potere di mercato?
• brevetti => monopolio legale
• investimenti in R&D,
• barriere all’entrata
• pubblicità
• pratiche anti-competitive: comportamenti
strategici legali (ruolo della reputazione) e
illegali (prezzi predatori, accordi di cartello)

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3. Quali sono gli effetti del potere di
mercato?
3.1 Effetto distributivo: trasferimento di risorse
dai consumatori alle imprese
• Potere di mercato:
– ↑ profitti (π) => maggiore valore dell’impresa,
– ↑ spese per i consumatori.
• Tutela dei consumatori: l’effetto distributivo è
di interesse se si ritengono i compratori
meritevoli di maggiore tutela dei venditori.

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3.2 Potere di mercato => inefficienza paretiana.
• Inefficienza paretiana: un mercato funziona in
modo paretianamente inefficiente se esiste un
modo per migliorare la situazione di almeno uno
dei soggetti coinvolti senza peggiorare quella
degli altri.
• Inefficienza allocativa: gli scambi sono inferiori a
quelli efficienti (conseguenza di prezzi troppo
alti).
• Inefficienza produttiva: i costi sostenuti sono
troppo elevati (ci sono sprechi dovuti alla
mancanza di sufficiente pressione competitiva). 15
3.3 Ulteriore inefficienza: rent seeking (ricerca di
una posizione di rendita)
• Le risorse vengono impiegate (e sprecate dal
punto di vista della società) per cercare di
appropriarsi delle rendite create dal potere di
mercato.
• Esempio: somme spese per la corruzione dei
dirigenti pubblici e per cause legali connesse
alle pratiche anti-competitive.

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3.4 Effetto dinamico positivo del potere di
mercato
• Le rendite conferite dal potere di mercato
possono essere il principale motore
dell’innovazione e stimolare la crescita
economica.
• Joseph A. Schumpeter: austriaco tra i maggiori
economisti del XX secolo

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4. Quale ruolo ricoprono le politiche
pubbliche in presenza di potere di mercato?
Contrastare le conseguenze economiche
negative derivanti dalla detenzione del potere di
mercato, mediante:
4.1 Regolamentazione: dei prezzi e dei
comportamenti delle imprese da parte di
autorità pubbliche indipendenti.
• Ad esempio, l’Autorità di Regolazione dei
Trasporti (ART), l’Autorità di Regolazione per
Energia, Reti e Ambiente (ARERA).
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4.2 Antitrust (US English) o competition policy (UK
English): politiche di sostegno alla concorrenza,
cioè regole contro le prassi anti-competitive
(sanzioni per i comportamenti collusivi,
autorizzazione per le fusioni).
• Esempi di organi pubblici preposti all’antitrust:
Autorità garante della concorrenza, CONSOB,
Banca d’Italia.
• La storia industriale è ricca di sanzioni alle
imprese. Es. Microsoft, Facebook, banche, Enel,
Telecom, assicurazioni, etc.
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4.3 Politica industriale: sostegno a certe industrie
nazionali, o direttamente a certe imprese nazionali,
perché ritenute strategiche per l’economia del
Paese => rafforzarle nei confronti delle
industrie/imprese estere.
• Ha assorbito tante risorse nella storia industriale
italiana Non sempre motivata da effettive ragioni
meritorie, ma anche da lobby politiche.
– Casi positivi: IRI (inizialmente), Airbus
– Casi negativi: IRI (successivamente), Alitalia
• Tuttavia, lo Stato ha in tutto il mondo un ruolo
essenziale nel finanziamento della ‘ricerca di
base’ e questa ha importanti ricadute sulle
attività produttive (Mazzucato M., “Lo stato
innovatore”, Edizioni Laterza, 2014). 20
Paradigma Structure-Conduct-
Performance (SCP)

Approccio utilizzato dagli economisti per


analizzare i settori industriali.

Il benessere economico prodotto da un settore


(performance) dipende dal comportamento
delle imprese (conduct) che è influenzato dalla
struttura di mercato.

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• Numero delle imprese e di consumatori
• Preferenze dei consumatori
• Concentrazione del mercato
STRUCTURE • Barriere all’entrata
• Integrazione verticale
• Tecnologia disponibile

↓ • Strategia di prezzo
• Tipologia di prodotto
• Pubblicità
CONDUCT • R&D
• Collusione


• Fusioni e acquisizione

• Profitti per le imprese


• Efficienza produttiva
PERFORMANCE • Efficienza allocativa
• Progresso tecnologico
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• L’approccio SCP si deve alla Scuola di Harvard, ed è
l’approccio tipico dell’economia industriale.
• La struttura di mercato è data (l’aggettivo tecnico
appropriato è ‘esogena’)
• Non si considera il fatto che la performance possa
influenzare la struttura di mercato.
• Ad esempio maggiori profitti potrebbero indurre
nuove imprese a entrare sul mercato e questo
cambierebbe la struttura di mercato.
• In questo caso la struttura di mercato sarebbe
endogena perché determinata all’interno del
modello economico (graficamente le frecce alla
slide precedente non sarebbero uni-direzionali e in
econometria avremmo un problema di reverse
causation). 23
Modello delle 5 forze competitive
• Un approccio alternativo alla SCP per valutare
la posizione competitiva di un’impresa è
quello basato sulle ‘5 forze competitive’
(fornitori, clienti, prodotti sostituti, potenziali
entranti, caratteristiche della concorrenza) di
Michael Porter.

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Argomenti trattati in questa lezione
• Potere di mercato
• Mark-up
• Le imprese hanno potere di mercato?
• Come fanno le imprese ad acquisire e consolidare
il loro potere di mercato?
• Quali sono gli effetti del potere di mercato?
• Quale ruolo ricoprono le politiche pubbliche in
presenza di potere di mercato?
• Paradigma Structure-Conduct-Performance (SCP)
• 5 forze competitive di Porter
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