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Per storia della Mesopotamia si intende la storia della regione geografica mesopotamica e dei

popoli che l'hanno abitata. Nel periodo che va dalla fine dell'ultima età glaciale (c. 10000 a.C.) e
l'inizio della storia la mezzaluna fertile venne abitata da varie civiltà come quella Ubaid e quella
Uruk. Uno dei siti neolitici più vecchi conosciuti in Mesopotamia è Jarmo, datato 7000 a.C. circa.
Jarmo, come altri siti neolitici, si trovava nella Mesopotamia settentrionale.

A partire dal 3500 a.C. la Mesopotamia venne abitata da fiorenti civiltà come i Sumeri, gli Accadi,
i Babilonesi, gli Assiri, gli Ittiti, gli Hurriti e i Cassiti. Alcune di queste civiltà fecero importanti
scoperte e invenzioni. Per esempio i sumeri furono tra i primi a inventare la scrittura mentre i
babilonesi hanno inventato uno dei primi codici di leggi della storia, il Codice di Hammurabi.
Alcune di queste civiltà, come gli Assiri, hanno fondato un vasto impero.

Nel 500 a.C. circa la Mesopotamia venne conquistata dall'Impero persiano. Col passare dei
secoli la Mesopotamia fece parte di vasti imperi come quello seleucide, parto, sassanide, arabo e
ottomano. Attualmente la Mesopotamia corrisponde all'odierno Iraq, a parte della Siria orientale,
alla Turchia sudorientale e all'Iran sudoccidentale.
Indice
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* 1 I sumeri
o 1.1 Le prime città stato
o 1.2 Periodo protodinastico
+ 1.2.1 I Dinastia di Kish
+ 1.2.2 I Dinastia di Uruk
+ 1.2.3 I Dinastia di Ur
o 1.3 Dinastia di Lagash
* 2 Impero di Accad
* 3 Periodo neo-sumerico
o 3.1 III dinastia di Ur (Ur III, 2112-2004)
* 4 Primo Impero Babilonese
* 5 Dinastia cassita
* 6 Gli Hurriti
* 7 Gli assiri
o 7.1 Storia primitiva
o 7.2 Vecchie città-Stato assire
o 7.3 Impero Assiro
+ 7.3.1 La costituzione dell'impero assiro
+ 7.3.2 I Sargonidi (dinastia)
o 7.4 Caduta ed eredità
* 8 Secondo impero babilonese
* 9 Unificazione persiana (500)
* 10 Imperi classici
* 11 Note
* 12 Voci correlate

I sumeri [modifica]
Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Sumeri.

I sumeri giunsero in Mesopotamia intorno al 3500 a.C. e fondarono varie città stato che fiorirono
durante i periodi preistorici di Ubaid e Uruk. Le prime testimonianze storiche datano al Periodo
Protodinastico, a partire dal 2900 a.C., ma rimangono piuttosto scarse fino all'inizio del periodo di
massimo splendore della città di Lagash, intorno al 2600 a.C. L'età classica Sumera termina con
l'invasione degli Accadi, che conquistarono la Mesopotamia nel 2400 a.C. In seguito al periodo
Guteo, vi fu una breve rinascita della civiltà sumera nel 2200 a.C. che durò fino al 2000 a.C. circa
quando la Mesopotamia fu conquistata dagli Amoriti. La dinastia amorita di Isin regnò fino al 1730
a.C. circa quando la Mesopotamia venne unificata sotto il dominio Babilonese.
Le prime città stato [modifica]

È difficile identificare che cosa, oltre allo sviluppo dell'irrigazione, potrebbe aver favorito
l'insediamento urbano. Nei centri di Eridu e Uruk, due delle prime città, erano stati costruiti grandi
templi di mattoni di fango. All'inizio nei primi insediamenti questi templi erano solo piccoli sacrari
poi, a partire dal periodo protodinastico, sono diventati le costruzioni più imponenti delle varie
città, ognuna delle quali era dedicata al proprio rispettivo dio. Da sud a nord, le principali erano:

* Eridu - Tempio di Abzu - Enki


* Ur - Tempio di E-Nunmah - Nanna (luna)
* Uruk - Tempio di Eanna - Inanna
* Lagash - Tempio di E-Ninnu - Ningirsu
* Nippur - Tempio di Ekur - Enlil
* Shuruppak - ? - Ninlil (moglie di Enlil)
* Marad - ? - Ninurta
* Kish - ? - Ninhursag
* Sippar - ? - Utu (sole)
* ? - E-Kishnugal - Dumuzi

Gli storici fino a poco tempo fa ritenevano che prima del 3000 a.C. le città fossero governate da
un sacerdote-re (ensi) e la vita politica fosse basata su questi templi, ma ultimamente alcuni
storici recenti hanno asserito che le città avevano regnanti secolari fin dalla notte dei tempi. Lo
sviluppo di un sistema sofisticato di amministrazione condusse all'invenzione della scrittura dei
numeri nel 3500 a.C. circa, della scrittura pittografica nel 3100 a.C. circa, e della scrittura sillabica
nel 2600 a.C.
Periodo protodinastico [modifica]
Città sumere egemoni prima del diluvio, secondo l'elenco dinastico dei Re Sumeri

Il Periodo protodinastico iniziò dopo una rottura culturale con il precedente periodo Gemdet Nasr
che è stato datato con il radio-carbonio al 2900 a.C. circa all'inizio del Periodo protodinastico I.

Gli archeologi dividono il Periodo protodinastico in quattro periodi:

* Periodo Protodinastico I 2900-2800 a.C.


* Periodo Protodinastico II 2800-2600 a.C.
* Periodo Protodinastico IIIa 2600-2500 a.C.
* Periodo Protodinastico IIIb 2500-2334 a.C.

Non sono ancora state rinvenute iscrizioni recanti il nome di re che possano essere associati
all'inizio del Periodo Protodinastico I; si suole distinguere il I ed il II Periodo Protodinastico dalla
forma dei sigilli cilindrici, più stretti nel I, più larghi e lunghi nel II, sui quali erano scolpite scene di
banchetto o di caccia [1].

Il Periodo protodinastico IIIb è anche conosciuto come periodo Presargonico.


I Dinastia di Kish [modifica]

Il primo monarca sulla lista la cui esistenza storica è stata independentemente provata tramite
ritrovamenti archeologici è Enmebaragesi di Kish (ca. 2700 a.C.), 22º re di quella dinastia, che si
dice abbia conquistato Elam e costruito il tempio di Enlil a Nippur.

Si dice che il suo successore, Agga, avesse combattuto con Gilgamesh di Uruk, il 5º re di quella
città. Da questo momento in poi per un certo periodo Uruk sembra che ebbe un ruolo di
egemonia sui sumeri. Questo illustra una debolezza della lista dei re Sumeri, poiché i
contemporanei vengono spesso collocati in successive dinastie, rendendo la ricostruzione
difficile.
I Dinastia di Uruk [modifica]
Meshkiagkashar fu, secondo la lista dei re sumeri, il primo Re di Uruk. A lui gli successe
Enmerkar che secondo David Rohl sarebbe in realtà Nimrod il Cacciatore, menzionato nella
Bibbia come il fondatore di Erech. Il poema epico Enmerkar and the Lord of Aratta narra il suo
viaggio attraverso il fiume a Aratta, spesso considerata una forma arcaica del nome Urartu Tra i
re di Uruk che gli succesero c'è Dumuzi il Pastore che secondo la mitologia sumera era il marito e
consorte di Inanna di Uruk, dea di quella città. Gli successe Lugalbanda.

Il monarca più famoso di questa dinastia fu Gilgamesh, l'eroe del poema epico Epic of
Gilgamesh, di cui sono state rinvenute copie a Hattusas in Anatolia, a Megiddo in Israele e a Tell
el Amarna in Egitto.
I Dinastia di Ur [modifica]

Meskalamdug è il primo re (Lugal da Lu=uomo, Gal=Grande) della città di Ur secondo la lista dei
re sumeri. Un altro re nominato nella lista, Mesannepada di Ur, sembra che sia succeduto a suo
nonno, Meskalamdug, e a suo padre, Akalamdug. Mesannepada fu il primo re del Periodo
protodinastico III, sconfisse Lugalkildu di Uruk (ca.2560 BC) e Mesilim di Kish, fondatore della II
dinastia di Kish che però durò poco. Mesannepada da lì in avanti si nominò "Re di Kish", un titolo
che sembra sia stato usato in seguito da molti re di dinastie importanti per qualche tempo.
Dinastia di Lagash [modifica]

In un periodo successivo i grandi sacerdoti di Lagash si proclamarono re e una dinastia fu


fondata ivi da Ur-Nina. Nelle rovine di un edificio, annesso al tempio di Nina, è stato trovato un
bassorilievo del re e dei suoi figli, come pure di teste di leoni in onice che ricordano una delle
realizzazioni egiziane su lastre d'onice. Questi erano un "bottino" dedicato alla dea "Bau".
Un'iscrizione rivela che navi di Dilmun (Bahrain) avevano portato legname come tributo da terre
straniere.

Eannatum, nipote di Ur-Nina, si nominò signore dell'intero distretto di Sumer oltre che delle città
di Uruk (governata da Enshakushanna, dell'Elenco dei Re), di Ur, di Nippur, di Akshak e di Larsa.
Egli annetté anche il reame di Kish, che tuttavia recuperò la propria indipendenza dopo la sua
morte. Umma fu resa tributaria: un certo ammontare di cereali era riscosso da ogni suo abitante
per esser poi versato nel tesoro della dea Nina e del dio Ingurisa.

La cosiddetta "Stele degli Avvoltoi", ora al Louvre di Parigi, fu eretta come monumento alla
vittoria di Eannatum di Lagash ai danni di Enakalle di Umma. Su di essa sono rappresentati vari
episodi della guerra. In una scena il re è in piedi sul suo carro mentre impugna nella destra
un'arma ricurva formata da tre barre di metallo tenute insieme da anelli, mentre i suoi seguaci - in
gonnellino, elmetti sulle teste e lance nelle mani - marciano dietro di lui.

Le campagne militari di Eannatum si estesero oltre i confini di Sumer. Egli percorse in armi una
parte di Elam, toccò la città di Az sul Golfo Persico e impose tributi anche a Māri. Tuttavia
molti dei regni che egli conquistò spesso si ribellarono: la città di Nina - che probabilmente
dette il suo nome alla successiva Ninive - fu ricostruita e furono scavati canali e bacini.

A lui succedette il fratello En-anna-tum I. Durante il suo governo Umma una volta ancora affermò
la propria indipendenza sotto Ur-Lumma, che attaccò senza successo Lagash. Ur-Lumma fu
sostituito da un sacerdote-re, Illi, che attaccò pure Lagash.

Suo figlio e successore Entemena restaurò il prestigio di Lagash. Illi di Umma fu sottomesso con
l'aiuto dell'alleato Lugal-kinishe-dudu di Uruk, successore di Enshakushanna e anch'egli incluso
nella Lista dei Re. Lugal-kinishe-dudu sembra essere stata la figura predominante a quel tempo,
visto che si proclamò governante di Kish e di Ur.

Un tripode d'argento dedicato da Entemena al suo dio è ora al Louvre. Un fregio di leoni che
divorano stambecchi e cervi, inciso con grande capacità artistica, corre intorno al collo, mentre un
cimiero a forma d'aquila di Lagash adorna la parte globulare. Il vaso costituisce una prova
dell'alto livello d'eccellenza già raggiunta dall'artigianato orafo. Un vaso di calcite, anch'esso
dedicato da Entemena, è stato rinvenuto a Nippur. Dopo Entemena, una serie di deboli e corrotti
sacerdoti-re è attestata a Lagash. L'ultimo di costoro, Urukagina, è noto per le sue riforme
giudiziarie, sociali ed economiche, e ciò potrebbe a buon diritto costituire il primo codice legale
conosciuto nella storia dell'uomo.

Urukagina fu rovesciato e la sua città di Lagash presa da Lugalzaggisi, il Sommo Sacerdote di


Umma. Lugalzaggisi prese anche Uruk e Ur, e fece di Uruk la sua capitale. In una lunga
iscrizione che egli ordinò fosse incisa su centinaia di vasi di pietra dedicati a En-Lil di Nippur, egli
vantò che il proprio regno si estendeva "dal Mare Inferiore (Golfo Persico), lungo i fiumi Tigri ed
Eufrate, al Mare Superiore" ossia il Mediterraneo. Il suo impero fu infine rovesciato da Sargon di
Accad, che fondò il primo Impero semita.
Impero di Accad [modifica]
Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Impero accadico.

Il popolo degli Accadi invase la Mesopotamia sotto Sargon I e stabilì la sua supremazia sui
Sumeri.
Palazzo di Nimrud. Bassorilievo "Caccia al leone"

I primi documenti storici sull'impero di Accad datano al tempo di Sargon di Accad (XXIII secolo
a.C.). Mentre Sargon è tradizionalmente ricordato come il primo ad aver riunito l'impero di Accad
e quello sumero, più recenti lavori suggeriscono che una espansione sumera iniziò sotto un
precedente re, Lugalzaggisi di Uruk. Tuttavia, Sargon promosse questa espansione,
conquistando molte delle regioni circostanti per creare un impero che si espandeva fino al Mar
Mediterraneo e all'Asia Minore.

Nella tarda letteratura babilonese il nome Akkadu, insieme a Sumero, appare come parte del
titolo reale, al pari del sumero lugal Kengi (ki) Uru (ki) o accadico šar māt umeri u Akkadi,
tradotto come "Re dei Sumeri e di Accad", che significa semplicemente "re di
Babilonia".

Il sito di Agade, capitale degli Accadi, non è stato identificato, benché testi risalenti al VI
secolo a.C. lo menzionino insieme ai suoi edifici in rovina.
Periodo neo-sumerico [modifica]
III dinastia di Ur (Ur III, 2112-2004) [modifica]

Dopo il crollo dell'Impero di Sargon ad opera dei Gutei seguì un breve periodo di arretramento.
Un importante sovrano sumero di questo periodo fu tuttavia Gudea di Lagash. I Gutei furono
infine cacciati dai Sumeri sotto Utu-hegal di Uruk. Con la morte di questo, salì al potere Ur-
Nammu di Ur che fondò quella che è maggiormente nota come la III dinastia di Ur. Sebbene la
lingua sumera ("Emegir") tornasse ancora una volta ad essere quella ufficiale, l'identità sumera
già era a quel punto in declino, dal momento che la popolazione costantemente diventava vieppiù
semitizzata. Dopo che questa dinastia fu distrutta dagli Elamiti, una fiera rivalità si sviluppò fra le
città-Stato di Larsa - che subiva assai più l'influenza elamita piuttosto che quella sumerica - e di
Isin, che era più che altro amorrea (come i parlanti semitico hanno cominciato ad essere
chiamati). I semiti finirono col prevalere in Mesopotamia all'epoca di Hammurabi di Babilonia, che
creò l'Impero babilonese, mentre il linguaggio e il nome di Sumer progressivamente è entrato a
far parte del patrimonio degli studiosi dell'antichità (malgrado la loro infuenza su Babilonia e tutte
le successive rimanesse davvero grande). Un numero esiguo di storici sostiene che alcuni
Sumeri agissero in certo senso per conservare la propria identità, costituendo i Magi, ossia la
casta sacerdotale ereditaria che è nota ai più come Medi.
Primo Impero Babilonese [modifica]
Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Impero babilonese.

Babilonia viene per la prima volta menzionata in una tavoletta scritta nel XXIV secolo a.C.
durante il regno di Sargon di Accad, che la fece capitale del suo impero. Col passare degli anni il
suo potere e il popolo declinò. Per secoli fu solo una città di provincia, poi divenne la capitale
dell'impero di Hammurabi (XVIII secolo a.C.) che sottomise tutta la Mesopotamia.

Fu nel 1700 a.C. che l'impero babilonese raggiunse il massimo del suo splendore con il re
Hammurabi. Questi espanse enormemente il suo dominio su tutta la bassa Mesopotamia e fece
di Babilonia il centro di una rete di alleanze con tutte le città più importanti della regione. Il re
distrusse inoltre la città di Mari, situata sull'Eufrate, nella Mesopotamia centrale, costruita da
popolazioni semite provenienti dal deserto arabico.

Nel Palazzo di Mari sono state ritrovate numerose tavolette di scrittura, ma l'innovazione più
importante dell'epoca fu il grande codice di leggi, il Codice di Hammurabi, il quale ritrovamento,
oltre a chiarire i vari aspetti della politica e della giustizia babilonese, ha anche permesso di
ricostruire la gerarchia sociale dell'impero.

La situazione mutò quando il re ittita Mursili I invase la regione, causando il crollo dell'impero, che
passò sotto la dominazione cassita (XVIII-XII secolo a.C.)
Dinastia cassita [modifica]

Sebbene fossero stati gli ittiti a conquistare Babilonia, Babilonia divenne la capitale dell'impero
cassita (1595-1157 a.C.) I cassiti furono la dinastia che regnò più a lungo in Babilonia, ma
lasciarono poche tracce così di questo periodo non si sa molto. A nord l'Assiria era molto potente
e indebolì l'impero cassita.

Nonostante la Mesopotamia mantenesse la sua indipendenza in questo periodo essa non era
una potenza del Vicino Oriente e in questo periodo ci furono molte guerre nel Levante tra Egitto,
impero ittita e i Mitanni. L'Assiria partecipò a queste guerre verso la fine del periodo, ma i Cassiti
non lo fecero, anche se combatterono contro Elam a est. Alla fine gli Elamiti conquistarono
Babilonia causando il crollo dell'impero cassita.
Gli Hurriti [modifica]
Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Mitanni.

Gli Hurriti erano una civiltà che si insediò nella Mesopotamia settentrionale nel 1600 a.C. circa e
che creò un impero di media grandezza chiamato Mitanni che ridusse a propri vassalli alcuni re a
occidente rendendolo una grande minaccia per i Faraoni in Egitto.

Nel 1300 a.C. circa però divennero vassalli degli ittiti, una popolazione Indo-Europea che aveva
conquistato quasi tutta l'Asia minore.

Del periodo dal XII al X secolo non si sa molto a causa delle poche iscrizioni rinvenute risalenti a
quel periodo: Di questo periodo si sa che l'Assiria e Babilonia rimasero importanti, che l'impero
ittita crollò all'inizio di questo periodo e che in questo periodo la Mesopotamia venne invasa da
nuove civiltà.
Gli assiri [modifica]
Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Assiria.

Nel corso del IX secolo a.C. gli Assiri presero a impegnarsi per respingere le incursioni degli
Aramei e nei pochi secoli successivi svilupparono un impero potente e ben organizzato. I loro
eserciti furono fra i primi a usare la cavalleria che prese il posto dei carri da combattimento e si
guadagnò grande fama di valore e brutalità. Al loro culmine gli Assiri dominarono su tutta la Siria-
Palestina, l'Egitto e Babilonia. Tuttavia l'Impero cominciò a collassare verso la fine del VII secolo
a.C. e fu annichilito da un'alleanza fra il risorgente Impero neo-babilonese e gli iranici Medi.

L'Assiria nei primissimi tempi storici indicava una regione dell'Alto fiume Tigri, chiamata così per
la sua originaria capitale, la città di Assur. Più tardi, come una nazione e un Impero, essa
cominciò a includere all'incirca la metà settentrionale della Mesopotamia (la metà meridionale
essendo dominata daBabilonia).

L'Assiria propriamente detta è stata localizzata nelle regioni montagnose che si estendono fra il
fiume Tigri e le alte catene montuose dell'Armenia, talora chiamate le "Montagne di Assur".
Storia primitiva [modifica]

Della primitiva storia del regno dell'Assiria poco di certo è a noi noto. Secondo talune tradizioni, la
città di Assur fu fondata da Assur, figlio di Sem, che fu divinizzato dalle successive generazioni
come dio patrono della città.

Accanto ad Assur, le altre tre città assire furono Calah, Khorsabad e Arbela.

Questa regione sembra essere stata governata da Sumer, Accad e dalla Babilonia settentrionale
nelle sue primissime fasi, facendo parte dell'Impero di Sargon il Grande. Distrutta dai barbari nel
periodo gutiano, essa fu riedificata e finì con l'essere governata come parte dell'Impero della III
dinastia di Ur. L'Assiria, in quanto reame indipendente, fu forse costituita verso il 1900 a.C. da
Bel-kap-kapu.
Vecchie città-Stato assire [modifica]

La città-Stato di Assur ebbe profondi conttati con città dell'altopiano anatolico. Gli Assiri
stabilirono "colonie mercantili" in Cappadocia, ad es. a Kanesh (moderna Kültepe) all'incirca nel
1920 a.C. – 1840 a.C. e 1798 a.C. – 1740 a.C. Tali colonie, chiamate karum, la parola accadica
per 'porto', furono annesse alle città anatoliche, ma furono fisicamente separate e godettero d'uno
statuto fiscale speciale. Esse debbono essere sorte per una lunga tradizione di commerci fra
Assur e le città dell'Asia Minore ma nessuna testimonianza scritta o archeologica lo comprova. Il
commercio consisteva in metallo (forse piombo o stagno; la terminologia in questo caso non è del
tutto chiara) e tessili provenienti dall'Assiria, scambiati con metalli preziosi in Anatolia.

La città di Assur fu conquistata da Shamshi-Adad I (1813-1791 a.C.) come consguenza


dell'espansione delle tribù amorree che muovevano dal delta del fiume Khabur. Egli pose suo
figlio Ishme-Dagan sul trono della vicina Ekallatum e consentì ai commerci di continuare. Fu solo
dopo la morte di Shamshi-Adad e la caduta dei suoi figli che Hammurabi di Babilonia conquistò
Assur. Con Hammurabi, i vari karum in Anatolia cessarono la loro attività mercantile,
probabilmente a causa delle merci di Assiria che erano all'epoca commerciate con i partner
babilonesi.

Nel XV secolo, Saushtatar, re di "Hanilgalbat" (Hurriti dei Mitanni), saccheggiarono Assur e


resero l'Assiria un vassallo. L'Assiria versò tributi al Mitanni fin quando il potere dei Mitanni
collassò a causa della pressione ittita, consentendo a Assur-uballit I (1365-1330 a.C.) ancora una
volta all'Assiria di tornare ad essere una potenza indipendente e conquistatrice. Il Mitanni fu infine
conquistato sotto Adad-nirari I, che descrive sé stesso come un "Gran Re" (Sharru rabû) nelle
lettere ai governanti ittiti.

Il successore di Adad-nirari I, Salmanassar I, fece di Calach la sua capitale operando


un'espansione del suo regno verso nord-ovest, per lo più a spese degli Ittiti, raggiungendo il
Carchemish. Suo figlio e successore, Tukulti-Ninurta, depose Kadashman-Buriash di Babilonia e
vi governò come re per sette anni. Dopodiché Babilonia si rivoltò contro Tukulti-Ninurta e più tardi
rese l'Assiria tributaria durante i regni dei re babilonesi Melishipak II e Marduk-apal-iddin I; questo
fu un altro periodo debole per l'Assiria.
Impero Assiro [modifica]
La costituzione dell'impero assiro [modifica]

Quando l'Impero ittita collassò sotto l'attacco dei Frigi (chiamati Mushki negli annali assiri),
Babilonia e l'Assiria iniziarono a rivaleggiare per le regioni amorree precedentemente sotto il
saldo controllo ittita. Il re assiro Assur-resh-ishi sconfisse Nabucodonosor I di Babilonia in una
battaglia in questa regione.
Nel 1114 a.C. divenne re il figlio di Assur-resh-ishi, Tiglat-Pileser I che attraversò l'Eufrate
catturando Carchemish, sconfisse i Frigi e i resti degli Ittiti — anche quelli cercavano di
raggiungere il Mar Nero — e avanzò verso il Mediterraneo, assoggettando la Fenicia. Inoltre
marciò su Babilonia due volte, assumendo il vecchio titolo di 'Re del Sumer e Accad', sebbene
non fosse riuscito a deporre il re babilonese allora in carica. Può essere considerato il fondatore
del primo impero assiro.

Dopo Tiglat-Pileser I, gli assiri vissero un periodo di declino per quasi due secoli, nei quali si
susseguirono logoranti guerre con i vicini Urartu e continue invasioni da parte dei nomadi
aramaici. Questo lungo periodo di debolezza terminò con l'ascesa al trono di Adad-nirari II nel
911 a.C. Il nuovo sovrano riportò fermamente sotto il suo controllo le aree ancora, almeno
nominalmente, appartenenti agli Assiri, deportando le popolazioni al nord, in posti molto lontani.
Oltre allo spingere il confine con Babilonia leggermente più a sud, non intraprese una politica di
espansione, e i confini dell'impero che consolidò non si spinsero oltre a Khabur. Il suo
successore, Tukulti-Ninurta II, fece alcune conquiste al nord durante il suo breve regno.

Il successivo re, Assurbanipal II (883 a.C. - 858 a.C.), intraprese un grande programma di
spietata espansione, prima incutendo terrore a tutti i popoli del nord tra cui i Nairi, poi
assoggettando gli Aramaici tra Khabur e l'Eufrate. La sua durezza scatenò una rivolta che fu
ferocemente soppressa in una battaglia di due giorni. A seguito di questa vittoria, avanzò senza
ostacoli fino al Mediterraneo ed impose pesanti tributi ai fenici. Come mai prima d'allora, gli Assiri
cominciarono a vantarsi e a godere della loro spietatezza. Assurbanipal II inoltre trasferì la
capitale alla città di Kalhu (Nimrud).

Il figlio di Assurbanipal, Salmanassar III (858 a.C. - 823 a.C.), combatté contro Urartu e, nel regno
di Ahab, il re d'Israele, marciò in testa ad un esercito contro l'alleanza di stati siriani (una rara
occasione della storia che vede un'alleanza tra lo stato di Israele il regno aramaico). I due eserciti
di scontrarono a Karkar nell'854 a.C. e, a dispetto della descrizione forniata da Salmanassar,
secondo la quale il suo esercito avrebbe "vinto l'opposizione", sembra che la battaglia sia
terminata con uno stallo, in quanto le forze assire furono ritirate poco tempo dopo. Salmanassar
riprese sotto il suo controllo Carchemish nel 849 a.C., e nell'841 si mise a testa di un esercito che
marciò contro Damasco, prima assediandola e poi invadendola, prendendone il controllo.
Sottomise anche Jehu di Israele, Tiro e Sidone. Sul suo obelisco nero, scoperto a Kalhu, erano
incise le molte imprese militari del suo regno.

Nel secolo successivo, l'Assiria attraversò nuovamente un periodo di declino, a causa di sovrani
deboli e di una ripresa d'espansione degli Urartu. Adad-nirari III (810-782 a.C.) risollevò le sorti
del regno sottomettendo tutta la Siria fino ad Adom ed avanzando contro i Medi, forse riuscendo
addirittura a giungere al Mar Caspio.

Nel 745 a.C. il comando fu preso che assunse il nome di Tiglat-Pileser III. Dopo aver sottomesso
Babilonia, su cui regnò col nome di Pul, e aver severamente punito gli Urartu, diresse i suoi
eserciti in Siria, che aveva riguadagnato la sua indipendenza. Espugnò Arado vicino ad Aleppo
nel 740 a.C., dopo un assedio di tre anni, riducendo il potere di Hamath. Azariah (Uzziah),
essendo un alleato del re di Hamath, fu costretto da Tiglat-Pileser a rendergli omaggio e a pagare
tributi annui.

Nel 738 a.C. Tiglat-Pileser III occupò la Filistea e invase Israele, imponendogli pesanti tributi.
Ahaz, re della Giudea, entrò in guerra contro Israele e la Siria, chiedendo aiuto al re assiro
promettendogli una ricompensa in oro ed argento; questi, secondo i patti, "marciò contro
Damasco, sconfisse e fece uccidere Rezin e assediò la città." Dopo aver lasciato una parte
dell'esercito a proseguire l'assedio, avanzò, devastando con fuoco e spade la provincia ad est
della Giordania, Filistea e Samaria. Nel 732 a.C. espugnò Damasco, deportandone gli abitanti in
Assiria. Nel 729 a.C., si fece incoronare "Re Pul di Babilonia".
Tiglat-Pileser III morì nel 727 a.C. e il suo successore, Salmanassar V, riorganizzò l'Impero in
province, sostituendo ai vassalli del re dei governatori assiri. Tuttavia, il re Osea di Israele smise
di pagare i tributi e si alleò all'Egitto contro l'Assiria nel 725 a.C. Ciò spinse Salmanassar ad
invadere la Siria e ad assediare Samaria (capitale di Israele) per tre anni.
I Sargonidi (dinastia) [modifica]

Salmanassar V fu deposto nel 722 a.C. da Sargon II, il comandante in capo dell'esercito, che
invase immediatamente Samaria, deportando più di 27.000 persone, dando inizio alla Diaspora e
distruggendo di fatto il regno del nord d'Israele. Invase inoltre la Giudea, impossessandosi di
Gerusalemme. Nel 721 a.C., sotto il potente principe caldeo Merodach-baladan, Babilonia si
liberò delle leggi degli Assiri e Sargon, non potendo sedare la rivolta, rivolse la sua attenzione
nuovamente alla Siria, agli Urartu e ai Medi, penetrò nell'altopiano persiano fino al Monte Bikni,
costruendo molte fortezze al suo passaggio, per poi ritornare nel 710 a.C. alla conquista di
Babilonia. Sargon costruì inoltre una nuova capitale a Dur Sharrukin (la "Città di Sargon") vicino a
Ninive, usando i tributi che l'Assiria aveva raccolto dalle varie nazioni sotto il suo dominio.

Nel 705 a.C. Sargon fu ucciso durante una battaglia con i Cimmeri e il suo successore, il figlio
Sennacherib, trasferì la capitale a Ninive, costringendo i deportati a lavorare al sistema dei canali
d'irrigazione della città. Nel 701 a.C. Ezechia di Giudea stipulò un'alleanza con l'Egitto contro
l'Assiria, e Sennacherib di conseguenza si mosse verso Gerusalemme, distruggendo 46 villaggi
sul suo cammino. La vicenda è descritta in Isaia 10; i fatti accaduti in seguito non sono chiari (la
Bibbia dice che un Angelo del Signore colpì l'esercito assiro a Gerusalemme; Erodoto afferma
che furono decimati da una malattia diffusa dai topi d'Egitto; gli storici moderni danno credito alla
teoria della pestilenza); tuttavia, ciò che è certo, è che l'esercito invasore fu in qualche modo
decimato, e che Sennacherib non riuscì a catturare Gerusalemme. Nel 689 a.C., Babilonia si
rivoltò, ma Sennacherib rispose prontamente aprendo i canali attorno alla città ribelle e
inondando il terreno esterno fino a che non divenne simile a una palude, causandone la
distruzione, e costringendo gli abitanti alla fuga. Nel 681 a.C., Sennacherib fu assassinato,
probabilmente da uno dei suoi figli.

A Sennacherib successe il figlio Assarhaddon (Assur-aha-iddina), governatore della Babilonia


durante il regno del padre. Come re, fece immediatamente ricostruire Babilonia. Sconfisse i
Cimmeri e i Medi (riuscendo nuovamente a penetrare fino al Monte Bikni), ma non riuscendo a
mantenere l'ordine in queste area, volse la sua attenzione alla zona occidentale della Fenicia,
che si era alleata con l'Egitto contro di lui, e saccheggiò Sidone nel 677 a.C. Catturò inoltre
Manasse di Giudea e lo tenne prigioniero per qualche tempo a Babilonia. Stancatosi delle
intromissioni dell'Egitto, lo invase nel 674 a.C., conquistandolo completamente nel 671 a.C. Al
tempo l'Assiria, ancora in guerra con gli Urartu e Dilmun (probabilmente il moderno Qatar), aveva
un'estensione territoriale che mai aveva conosciuto e che mai più avrebbe raggiunto. Infatti, i
governatori assiri che Assarhaddon aveva assegnato all'Egitto furono costretti a fuggire
dall'indomabile popolazione e, alla testa di un esercito diretto verso il paese ribelle per calmare le
acque, Assarhaddon morì improvvisamente, nel 669 a.C.

Assurbanipal (Assurbanapli), figlio di Assarhaddon, gli succedette. Continuò la campagna in


Egitto, quando non distratto dalle pressioni dei Medi ad oriente e dei Cimmeri a nord della Siria.
Non riuscendo a frenare l'Egitto, vi collocò Psammetico come vassallo nel 663 a.C., ma nel 652
a.C. questi era diventato talmente potente da dichiarare con arroganza indipendenza dall'Assiria,
aiutato dal fatto che il fratello di Assurbanipal, Shamash-shum-ukin, governatore di Babilonia, in
quell'anno iniziò una guerra civile che perdurò fino al 648 a.C., quando Babilonia fu saccheggiata
e il fratello bruciò il palazzo, uccidendosi.Il paese di Elam (la Susiana, nell'attuale Iran) fu
completamente devastato nel 646 a.C. e nel 640 a.C.
Caduta ed eredità [modifica]

Assurbanipal, oltre ad avere una grande biblioteca piena di tavolette cuneiformi a Ninive, aveva
incoraggiato l'arte e la cultura ma, dopo la sua morte nel 627 a.C., l'impero assiro cominciò a
disgregarsi rapidamente. Babilonia divenne indipendente; il suo re, Nabopolassar, insieme a
Ciassarre di Media, distrusse Ninive nel 612 a.C., decretando di fatto la caduta dell'Assiria. Un
generale di nome Assur uballit II, con il supporto militare del faraone egiziano Necao II, continuò
a regnare da Carre fino al 609 a.C., anno che segna la cessazione definitiva dell'Assiria come
nazione indipendente.

Tuttavia, alcuni assiri sono riusciti a mantenere la loro identità ed esistono ancora, principalmente
nel nord dell'Iraq, dove si distinguono dai vicini arabi, curdi e turchi per le loro tradizioni, politica,
religione cristiana e dialetto aramaico.
Secondo impero babilonese [modifica]
Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Impero babilonese.

Alla caduta di Ninive (612 a.C.) Babilonia si liberò dal giogo assiro e divenne la capitale del
nascente Impero babilonese. Nel 605 a.C., i Babilonesi sgominarono gli Egiziani nella battaglia di
Carchemish e così li rimossero dall'essere il maggior impero mondiale.

Col recupero dell'indipendenza babilonese sotto Nabopolàssar si inaugurò una nuova epoca di
attività architettoniche e suo figlio Nabucodonosor II di Babilonia rese Babilonia una delle
meraviglie del mondo antico.

Fu sotto il governo del re Nabucodonosor II di Babilonia (605 a.C.-562 a.C.) che Babilonia
divenne una delle più splendide città del mondo antico. Nabucodonosor ordinò la completa
riedificazione dei giardini imperiali, inclusa la ricostruzione dell'Etemenanki e la ricostruzione della
Porta di Ishtar, la più spettacolare delle otto porte che circondavano il perimetro di Babilonia. La
Porta di Ishtar sopravvive oggi nel Museo di Pergamo a Berlino. Si crede anche che
Nabucodonosor abbia fatto costruire i Giardini pensili di Babilonia (una delle sette meraviglie del
mondo antico) che si dice egli avesse costruito per la sua moglie malata Amyitis. Se i giardini
siano mai esistiti è argomento di disputa. Sebbene scavi dell'archeologo tedesco Robert
Koldewey abbiano fatto pensare che si fossero rinvenute le loro fondamenta, molti storici sono in
disaccordo circa la loro collocazione e alcuni pensano che ci si possa essere confusi con i
giardini di Ninive.
Unificazione persiana (500) [modifica]
Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Impero persiano.

Popolazioni iraniche indoeuropee occuparono la Persia probabilmente sin dal 1200 a.C.: tra
esse, le tribù dei Medi e dei Persiani, che per lungo tempo lottarono contro l'influenza assira e
l'attrazione delle civiltà dell'Indo.

Queste furono sottomesse inizialmente dalla potenza dei Medi, che ricacciarono gli Sciti e i
Cimmeri e, alleatisi con i Babilonesi, annientarono l'Impero assiro. Con Ciro il Grande i loro
vassalli Achemenidi si assicurarono la supremazia su tutta la regione (550 a.C.): Ciro fu il
fondatore dell'Impero persiano, che nel giro di due decenni si estese conquistando Babilonia (539
a.C.) e sottomettendo le città greche dell'Asia minore e le popolazioni dell'Iran orientale e delle
steppe asiatiche, fino all'Indo. La superiorità militare persiana sui popoli occidentali derivava dalla
conoscenza delle tecniche di combattimento tipicamente asiatiche, come l'uso di arcieri a cavallo.
Cambise II, tra il 529 e il 522, allargò ulteriormente i confini dall'impero, conquistando anche
l'Egitto, ma fu il successore Dario I (521-486) che dette all'impero la massima estensione con
puntate nei territori degli Sciti e dei Traci a ovest del Mar Nero.

Sotto Dario iniziarono le guerre persiane, dettate dalla volontà di assoggettazione imperialistica
delle città greche. Esse non andarono a buon fine, pur se i Persiani continuarono poi per oltre un
secolo a influire in modo rilevante sulle vicende politiche della Grecia.

L'Impero persiano classico aveva un'organizzazione burocratica (satrapie) e una notevole


capacità di esercitare il controllo politico nel rispetto delle culture, delle leggi e delle religioni
locali, pur se il Mazdeismo era considerato religione di Stato. La successiva involuzione dispotica
e le rivolte locali ne indebolirono la struttura e l'Impero persiano cadde sotto i colpi della nascente
potenza macedone: nel 331 Alessandro Magno, dopo aver sconfitto Dario III, ultimo imperatore
persiano, conquistava Persepoli.
Imperi classici [modifica]

Alessandro non visse abbastanza a lungo per consolidare il suo vasto impero e alla sua morte
(avvenuta nel 323 a.C.) il suo impero fu spartito dai suoi generali. Gli antigonidi ricevettero la
Macedonia, i Tolomei l'Egitto e l'anatolia settentrionale venne spartita in numerosi piccoli regni.
La maggior parte della parte orientale dell'impero alessandrino andò ai discendenti di Seleucio I
Nicator (i seleucidi). In questo periodo, chiamato ellenismo, ci furono molte innovazioni in
matematica, nelle scienze e nell'architettura e i greci fondarono molte città in Mesopotamia.

Durante il II secolo a.C. l'impero cominciò a decadere. La provincia di Bactria si rivoltò, e la


Parthia fu conquistata dai semi-nomadi Parti. Inoltre i Parti conquistarono l'Iran e la Mesopotamia.
L'impero seleucide continuò a declinare e alla fine le sue province rimanenti vennero conquistate
dai romani nel 64 a.C.

La nobiltà Partiana reagì contro l'impero romano in crescita. Nel 114 Traiano occupò
temporaneamente la Mesopotamia ma fu poi riconquistata dai parti. In seguito la provincia di
Persia si ribellò ai parti e sconfisse l'ultimo imperatore parto nel 224.

La nuova dinastia persiana, quella Sassanide, restaurarò l'autorità centrale. I conflitti con Roma
prima e l'Impero bizantino poi continuarono. Nel 610 l'imperatore bizantino Eraclio riuscì a
conquistare la Media e l'Assiria. Incapace di fermare la sua avanzata, Khosrau II di Persia venne
assassinato e l'impero sassanide cadde nell'anarchia. Ma il peggio doveva ancora arrivare: infatti
l'impero sassanide dovette affrontare anche gli arabi che si stavano espandendo molto. Alla fine
gli arabi riuscirono a sconfiggere definitivamente i sassanidi e a conquistare la Persia, la Siria e
l'Egitto.

Eridu
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Coordinate: 30°48′57.02″N 45°59′45.85″E / 30.8158389, 45.9960694

Eridu (oppure Eridug o Urudug) era un’antica città sumerica della bassa Mesopotamia, undici
chilometri a sud-ovest di Ur.
Indice
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* 1 Cenni storici
* 2 Eridu nella Lista dei re
* 3 Eridu nel mito
* 4 Bibliografia
* 5 Note
* 6 Voci correlate
* 7 Collegamenti esterni

Cenni storici [modifica]

Eridu era la più meridionale fra le città che si erano sviluppate attorno ai templi nella bassa
Mesopotamia. Molto probabilmente fu fondata vicino al golfo Persico, alla foce del fiume Eufrate,
ma, a causa dell’accumulo di fango e detriti sulla linea costiera avvenuti attraverso i millenni, oggi
i resti della città si trovano ad una certa distanza dal golfo, nella località di Abu Shahrain, in Iraq.
Nell’antica Eridu, il tempo di Enki era conosciuto come E-abzu ("il tempio di abzu") ed era situato
ai margini di una palude, a apsû.[1] .
Eridu sembra essere il primo agglomerato urbano dei Sumeri, cresciuto probabilmente attorno al
quarto o quinto millennio a.C. Secondo Gwedolyn Leick, la città di Eridu era disposta alla
confluenza di tre ecosistemi separati che avevano dato vita a tre culture differenti:

* Da una parte le prime comunità di contadini che sembra si basassero su un’agricoltura di


sussistenza supportata da un’intensa irrigazione. Questi derivavano dalla civiltà di Samarra a
nord, caratterizzata dalla costruzione di canali e di edifici con mattoni di fango.
* La cultura dei pescatori-cacciatori del litorale arabo che era la responsabile della vasta
raccolta lungo la costa araba. Questi abitavano in capanne di canne.
* La terza cultura che contribuì ad erigere la città di Eridu fu quella dei pastori nomadi di greggi
di pecore e capre che vivevano in tende nelle zone semideserte.

Tutte e tre le culture sembrano implicate nei primi sviluppi della città. Lo stabilimento urbano si
concentrava attorno ad un imponente complesso tempiale costruito in mattoni, all'interno di una
piccola depressione che permetteva all’acqua di accumularsi.

Kate Fielden afferma "'Il primo insediamento (ca. 5000 a.C.) si era sviluppato fino a divenire una
stabile città di mattoni e case di canne nel 2900 a.C., avente un’estensione di circa 8-10 ettari
(20-25 acri). Dal 2050 a.C. la città cadde in declino; ci sono alcune prove di una occupazione
dopo questa data. Diciotto templi di mattoni sovrapposti sono alla base della ziggurat non finita di
Amar-Sin (ca. 2047-2039 a.C.). L’apparente continuità dell'occupazione e dei riti religiosi ad
Eridu, forniscono la prova convincente per l’origine indigena della civiltà sumerica. Il sito è stato
scavato principalmente fra il 1946 e il 1949 dal dipartimento di antichità dell’Iraq." [2] Queste
indagini archeologiche hanno dimostrato, secondo Oppenheim, che "alla fine l'intero sud decadde
in ristagno rinunciando all’iniziativa politica in favore dei re delle città del nord" e la città venne
abbandonata nel 600 a.C.
Eridu nella Lista dei re [modifica]

Nella Lista dei re Sumeri Eridu viene detta la città dei primi re: "Dopo che la regalità calò dal cielo,
il regno ebbe dimora in Eridu. In Eridu, Alulim divenne re; regnò per 28.800 anni. Alaljar regnò
per 36.000 anni. Questi 2 re hanno regnato per 64.800 anni. Quindi Eridu cadde e la regalità
passò a Bad-Tibira'".

La lista dei re attribuisce regni particolarmente lunghi ai re antecedenti il “diluvio” e mostra come il
centro del potere progressivamente si mosse dal sud al nord del paese. Adapa (U-an), altrove
detto il primo uomo che fu metà-uomo e metà-dio, fu chiamato con il titolo Abgallu (Ab = acqua,
Gal = grande, Lu = uomo) di Eridu. Adapa è considerato colui che portò la civiltà nella città e che
servì il re Alulim.
Eridu nel mito [modifica]

Nella mitologia sumera Eridu era il nome del tempio di Abzu del dio Enki, la controparte sumera
del dio accadico dell’acqua Ea. Come tutti gli dei sumerici e babilonesi Enki/Ea nasce come dio
locale, e viene poi a condividere, secondo la tarda cosmologia, con Anu ed Enlil il dominio del
cosmo. Il suo regno erano le acque che avevano circondato il mondo e che stavano sotto di esso
(il sumerico Ab = acqua; Zu = lontano).

La storia di Inanna la dea di Uruk descrive come essa dovette andare ad Eridu per ricevere i doni
della civiltà. Inizialmente Enki, il dio di Eridu, fu tentato di non dare i suoi doni, ma poi accettò
volentieri che Uruk diventasse il centro della terra. Ciò sembra essere un riferimento mitico al
trasferimento di potere verso il nord, come accennato precedentemente.

Anche i testi babilonesi parlano della creazione di Eridu per mano del dio Marduk come la prima
città "la città santa, la dimora del loro [gli altri dei] piaceri".

Alcuni ricercatori moderni, seguendo David Rohl, hanno ipotizzato che Eridu e non Babilonia
fosse Babele ed il luogo originale della torre di Babele. Questo in base a svariate ragioni:
* Le rovine della ziggurat di Eridu sono ben più grandi e più antiche di tutte le altre e sembrano
coincidere bene con la descrizione biblica dell’incompleta torre di Babele.
* Un nome di Eridu nei logogrammi cuneiformi viene pronunciato "Nun.Ki" (il luogo potente) in
sumerico, ma molto più tardi lo stesso "Nun.Ki" venne inteso ad indicare la città di Babilonia.
* La più recente versione greca della Lista dei re di Berosso (ca. 200 a.C.) indica, nelle prime
versioni, Babilonia, al posto di Eridu, come la più antica città in cui "la regalità calò dal cielo".
* Rohl ed altri, inoltre, identificano il re biblico Nimrod, costruttore di Erech (Uruk) e Babele, con
il nome del leggendario Enmerkar (Kar significa "cacciatore" ) della Lista dei re, noto per aver
costruito templi sia nella sua capitale Uruk, che in Eridu.

Ur (Urim, lingua sumera)[1] fu un'antica città della bassa Mesopotamia, situata vicino all’originale
foce del Tigri e dell'Eufrate, sul golfo Persico. A causa dell'accumulo di detriti, oggi le sue rovine
si trovano nell'entroterra, nel moderno Iraq, 15 chilometri a occidente dell’attuale corso
dell’Eufrate vicino alla città di Nassiria a sud di Baghdad. Oggi è chiamata Tell el-Mukayyar [2].

Nel cimitero di Ur, tra le 1850 tombe scoperte, 16 si sono distinte per la ricchezza di corredi come
vasellame, armi, ornamenti d’oro, strumenti musicali incrostati di pietre preziose.

Nel sito spiccano le rovine di una imponente ziggurat (alta 21 metri), ancora in gran parte intatta.
La ziggurat era un tempio dedicato a Nanna, la divinità della luna nella mitologia sumera, e fu
costruita in mattoni, in due fasi: nella parte bassa i mattoni furono uniti insieme al bitume, nella
parte superiore erano uniti con della malta. Ur, nel suo momento di massimo splendore, poteva
raggiungere una popolazione di circa 30.000 abitanti. Secondo un’altra stima, Ur fu la più grande
città del mondo dal 2030 a.C. al 1980 a.C. con una popolazione di circa 65.000 abitanti. [3]
Indice
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* 1 Storia
* 2 Ur biblica
* 3 Archeologia
* 4 Accesso ai turisti
* 5 La ziqqurat di Ur
* 6 Note
* 7 Voci correlate
* 8 Collegamenti esterni

Storia [modifica]
Le rovine di Ur, e sullo sfondo la ziqqurat

Ur fu uno dei primi insediamenti abitati della bassa Mesopotamia durante la civiltà di Ubaid,
intorno al 4000 a.C. Gli studiosi ipotizzano che, quando il clima nella prima parte del terzo
millennio a.C. mutò da relativamente umido a secco, le piccole comunità di villaggi di agricoltori
della cultura di Ubaid, si aggregarono in un insediamento più grande, per l’esigenza di costruire
imponenti canali di irrigazione al fine di sopravvivere ai periodi di forte siccità. Ur si trasformò
quindi in una vera e propria città e attorno al 2600 a.C., durante l’Antica Dinastia sumerica III, la
città era ancora molto fiorente. Ur con il passare del tempo divenne il principale centro di culto
della dea Inanna.

Dopo la fase di Ubaid si riscontra uno strato di fango alluvionale, che l’archeologo Woolley
interpretò come la prova di un’alluvione locale all'origine del mito del diluvio sumerico ripreso in
seguito dalla Bibbia, poi una fase in cui la città fu sotto l’egemonia di Uruk, e infine la fase di
Gemdet-Nasr nella quale furono elevati alcuni edifici, come una ziggurat e delle tombe.

La posizione di Ur era molto favorevole in quanto nell'antichità l'Eufrate scorreva nei pressi delle
mura della città; grazie al controllo di questa importante via di comunicazione, che collegava la
regione al mare, Ur raggiunse un notevole sviluppo commerciale. È noto che la città
commerciava via mare e via terra con l’Arabia.

In questo periodo vennero costruite molte belle tombe, compresa quella della regina Puabi. In
questi sacrari sono stati ritrovati alcuni manufatti che accennano ai nomi dei re Meskalamdug e
Akalamdug. Dopo la fase di Gemdet-Nasr, i re di Ur divennero infatti gli effettivi governanti di
Sumer, durante la Prima dinastia di Ur (2550-2340 a.C.) stabilita dal re Mesannepada (o
Mesanepada, Mes-Anni-Padda), il cui nome appare sulla lista dei re, oltre ad essere menzionato
come figlio di Meskalamdug su un manufatto ritrovato.
Durante questa dinastia, forse proprio a opera di Mesennepada, fu costruita una ziggurat che
verrà poi incorporata in quella della terza dinastia. Nella fase conclusiva della Prima dinastia, Ur
perse importanza e prestigio a favore di Lagash e infine la Prima dinastia si concluse con
l’attacco degli Accadi guidati dal re Sargon, intorno al 2340 a.C.

Della Seconda dinastia che seguì si conosce assai poco, in quanto la città era in piena
decadenza.

La terza dinastia fu stabilita quando il re Ur-Nammu (o Urnammu) salì al potere, regnando dal
2112 al 2094 a.C. Durante il suo regno furono costruiti mura, templi, inclusa la nuova ziggurat
basata sulle fondazioni di quella della Prima dinastia, e fu migliorata l’agricoltura attraverso l’uso
di impianti di irrigazione. Il suo codice di leggi (un frammento è stato identificato a Istanbul nel
1952) è uno dei più vecchi documenti conosciuti, anteriore anche al codice di Hammurabi. Lui e il
suo successore, il figlio Shulgi, furono entrambi deificati durante i loro regni e, dopo la morte,
Urnammu continuò a sopravvivere come figura leggendaria: una delle opere della letteratura
sumerica giunte fino a noi ci descrive la morte di Ur-Nammu e il suo viaggio negli inferi (Viaggio
di Urnammu agli inferi).

La terza dinastia cadde nel 1950 a.C. quando gli Elamiti catturarono il re Ibbi-Sin e distrussero la
città; il Lamento per Ur commemora questo evento. Successivamente la città venne catturata dai
Babilonesi.

Sotto i re di Isin e di Larsa (2000-1800 a.C.) la città fu restaurata. Di questo periodo i resti più
significativi sono le case private, che ci danno un ritratto fedele della vita della città fra il III e il II
millennio a.C. Le case avevano l’aspetto di odierne ville, per lo più con due piani per un totale di
13 o 14 stanze. Il piano inferiore costituito solidamente da mattoni cotti, quello superiore di
quadroni di argilla; le pareti erano lisce, intonacate ed imbiancate. L'entrata era succeduta da un
piccolo atrio dove erano situate vasche per lavarsi mani e piedi. Da lì si entrava nell'ampio e
luminoso cortile interno pavimentato con bellissime lastre. Intorno al cortile erano distribuite la
sala da ricevimento, la cucina, le stanze d'abitazione e della servitù, la cappella di culto. Una
scalinata portava al piano superiore dove erano situate le stanze da letto e i bagni. Tra le mura
delle case sono venuti alla luce tutti gli arredamenti e la dotazione di ciascuna residenza patrizia
sumera: frammenti di pentole, vasi, anfore e tavolette d'argilla piene di iscrizioni.

La penultima fase di costruzione avvenne sotto re cassiti, attorno al 1400 a.C. Di questo periodo
si ricorda Kurigalzu II che ricostruì il grande cortile del santuario di Nannar e il santuario di Ninga.

Nel VI secolo a.C. ad Ur ci fu l’ultima ricostruzione edilizia sotto il re Nabucodonosor II di


Babilonia. L’ultimo re babilonese, Nabonido, restaurò la ziggurat di Nanna.
Attorno al 550 a.C., con la caduta dell’impero babilonese ad opera dei Persiani, la città iniziò il
suo declino ed essa non venne più abitata dal 500 a.C., probabilmente causa della sempre
maggiore siccità, del cambiamento del corso del fiume Eufrate e dell’interramento del golfo
Persico.
Ur biblica [modifica]

Ur è considerata da molti come la città di Ur Kasdim che viene nominata più volte nel libro della
Genesi come il luogo di nascita del patriarca Abramo. Questa identificazione, tuttavia, non è
accettata da tutti.

Ur è nominata quattro volte nel Tanakh o Vecchio Testamento, con la distinzione “di
Kasdim/Kasdin” - reso tradizionalmente in italiano come “Ur dei Caldei” riferendosi alla
popolazione dei Caldei che si erano stanziati li vicino già intorno al 900 a.C. Nella Genesi, il nome
appare in 11,28, in 11,31 ed in 15,7. Nel Neemia 9,7 il singolo passaggio che accenna ad Ur è
una parafrasi della Genesi.

Nel libro dei Giubilei si afferma che Ur è stata fondata nel 1687 Anno Mundi dal figlio di Ur di
Kesed, probabile discendente di Arphaxad, inoltre si afferma che durante quello stesso anno
iniziarono le guerre sulla Terra.
« E Ur, figlio di Kesed, costruì Era, (dalle parti) dei Caldei e la chiamò col nome proprio e
col nome di suo padre »

( Libro dei Giubilei 11:3))


Archeologia [modifica]

Nella prima metà del XVIII secolo, il luogo fu visitato da Pietro della Valle, che registrò la
presenza di mattoni antichi timbrati con simboli sconosciuti, cementati insieme a bitume, così
come parti di marmo nero incise.

Il primo scavo fu eseguito dal console britannico J.E. Taylor, che riportò alla luce una parte della
ziggurat. Furono ritrovati cilindri di terracotta recanti iscrizioni in caratteri cuneiformi ai quattro
angoli sulla sommità della ziggurat. Le iscrizioni appartenevano a Nabonido, l'ultimo re di
Babilonia (539 a.C.), le quali si concludevano con una preghiera per il suo figlio Belshar-uzur
(Bel-ŝarra-Uzur), il Baldassarre del libro di Daniele. Furono trovate tracce di una antecedente
restaurazione ad opera di Ishme-Dagan di Isin, di Gimil-Sin di Ur e di Kuri-galzu, un re cassito di
Babilonia del XIV secolo a.C. Taylor fece ulteriori scavi e in tutta la città trovò abbondanti resti di
sepolture di epoca posteriore. Apparentemente, negli ultimi tempi Ur si era trasformata in un
luogo di sepoltura, e quindi la città, anche dopo il suo abbandono, continuò ad essere usata
come necropoli.
Lo stendardo di Ur ritrovato in una tomba della città

La prima campagna di scavi vera e propria ebbe luogo nel 1919 e fu diretta da H. R. Hall; in
seguito, dal 1922, una missione comune del British Museum e dell'università di Pennsylvania,
diretta da L. Woolley, vi scavò per dodici anni consecutivi. Furono scoperte un totale di circa
1.850 sepolture, comprese sedici che furono descritte come “tombe reali” in quanto non solo
contenevano un gran numero di importanti manufatti, ma anche a causa del diverso rituale di
sepoltura nel quale intervenivano sacrifici umani. Infatti, per scortare il re o la regina nell'aldilà,
era immolati, più o meno volontariamente, cortigiani, domestici, guardie e musicisti di corte. La
maggior parte delle tombe reali erano datate al 2600 a.C. circa. I ritrovamenti includevano anche
la tomba intatta della regina Puabi. Ben diciassette vittime umane, tra cui dieci dame della corte
con addosso bellissimi ornamenti d'oro, di lapislazzuli e di corniola furono sepolte insieme a lei.
Anche in molte altre tombe sono state scoperte vittime umane e stupendi manufatti, come lo
Stendardo di Ur.

Vicino allo ziggurat di Nanna furono inoltre scoperti il tempio di E-nun-mah e le costruzioni di E-
dub-lal-mah (eretto per un re), E-gi-par (residenza del sommo sacerdote) e E-hur-sag (una
costruzione tempiale). Fuori dalla zona del templi, furono ritrovate molte case usate nella vita di
tutti. Gli scavi, inoltre, si spinsero sotto lo strato reale delle tombe portando alla luce uno strato
spesso 3,5 metri di argilla alluvionale e altri strati più antichi come quelli del periodo di Ubaid,
nella quale si formarono i primi insediamenti nella Mesopotamia del sud. Woolley
successivamente scrisse molto articoli e libri sulle sue scoperte. La maggior parte dei tesori
dissotterrati ad Ur si trovano ora al British Museum e all’University of Pennsylvania Museum of
Archaeology and Anthropology.
Di Ur è il più antico reperto completo di un gioco da tavolo che sia mai stato scoperto ossia il
gioco reale di Ur.
Accesso ai turisti [modifica]

Non c’è un villaggio moderno nelle vicinanze di Ur, e causa di ciò non ha mai ricevuto molti
visitatori, anche se il sito è stato reso accessibile. Durante il regime di Saddam Hussein fu
costruita una base militare adiacente al sito, il quale divenne inaccessibile per qualsiasi
viaggiatore. All'inizio degli anni novanta fu consentito a una manciata di viaggiatori di fare un giro
del luogo, scortati dai soldati, ma non fu loro permesso arrampicarsi sulla ziggurat a causa della
possibilità di osservare la vicina base militare. Subito dopo questa episodio, l'invasione irachena
del Kuwait rese impossibile ulteriori visite e vi fu grande preoccupazione per la prossimità della
base militare al sito archeologico. Preoccupazioni che si sono ridestate quando l’Iraq è stato
invaso nel 2003 dalle forze di coalizione guidate dagli Stati Uniti per abbattere il regime di
Saddam Hussein.
La ziqqurat di Ur [modifica]
File:UR 17 01 2004 003.jpg
La ziqqurat di Ur

La prima ziqqurat di Ur fu costruita nel 2550 a.C. durante la prima dinastia, poi fu distrutta dagli
Accadi. Il re Ur-Nammu della 3° dinastia più o meno nel 2100 a.C. fece costruire una nuova
ziqqurat sulle fondazioni di quella precedente. La ziqqurat era in onore del dio della luna Nanna
(o Nannar) e alla sua paredra Ningal. Intorno ad essa si trovava un recinto sacro in cui c’erano un
piccolo tempio-tesoriera, un palazzo e la casa della sacerdotessa. La base della ziqqurat misura
62,5x43 metri e l’altezza quasi 21 metri. Come le altre ziqqurat è una piramide a gradoni.
L’altezza dei piani diminuisce progressivamente, il più basso è di 12 metri, il mediano di 5, il più in
alto di 3. Le pareti, invece di alzarsi verticalmente, si inclinano molto verso l’interno, suggerendo
l’idea del moto ascensionale. Per creare un armonioso legame tra i piani tre scalinate, ognuna di
100 gradini convergono sotto una torre di guardia a forma di cupola. Le scalinate laterali erano
riservate ai civili, mentre la scala centrale poteva essere percorsa solo dai sacerdoti. Le pareti
sono leggermente curvate per evitare l’effetto ottico che esse si pieghino verso l’interno. Il tempio
di Nanna si trovava in cima. Il materiale con cui è stata costruita è il mattone.

Uruk
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Coordinate: 31°19′20″N 45°38′10″E / 31.32222, 45.63611

Uruk (la sumerica Unug, la biblica Erech, la greca Orchoë e l'araba ‫وركاء‬, l'odierna Warka)
un'antica città dei Sumeri e successivamente dei Babilonesi, situata nella Mesopotamia
meridionale. Nel IV millennio a.C. il piccolo insediamento divenne una vera e propria città, la
prima per cui sia possibile utilizzare questo termine[1].

Uruk si trova oggi 20 chilometri ad est del fiume Eufrate, in una regione paludosa a circa 230
chilometri a sud-est di Bagdad. Secondo una moderna ipotesi il nome "Iraq" potrebbe derivare da
Uruk, ma si tratta di una teoria non dimostrata.
Nel suo momento di massimo splendore, Uruk contava una popolazione di circa 80.000 abitanti
che vivevano in 6 chilometri quadrati racchiusi da una doppia cinta di mura lunga 9 chilometri,
rappresentando, al suo tempo, la più grande e popolosa città del mondo, oltre che una delle più
antiche nella storia dell'uomo.
Indice
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* 1 Storia
* 2 Struttura
* 3 Uruk e la Lista dei re
* 4 Uruk nella Bibbia
* 5 Archeologia
o 5.1 I livelli della città
* 6 Note
* 7 Bibliografia
* 8 Voci correlate
* 9 Collegamenti esterni

Storia [modifica]

Il sito di Uruk fu occupato per almeno 5.000 anni, dal tardo periodo di Ubaid (4000 a.C.) fino
all'inizio del III secolo a.C. Alla fine del IV millennio a.C. era uno dei più grandi insediamenti
urbani della Mesopotamia, se non del mondo.

L'origine della città sembra derivare da due primi insediamenti, successivamente conosciuti come
Kullab (anche Kulaba o Kullaba) ed Eanna. Queste due zone della città erano caratterizzate da
ampie piattaforme costruite con mattoni di fango aventi in cima i templi dedicati al culto: Kullab
era l'area dedicata al dio maggiore del pantheon, Anu, nell'Eanna vi erano invece i templi
associati al culto della dea dell'amore Inanna (Ishtar).

Uruk, fin dai primi tempi, ebbe un ruolo molto importante nella storia politica e religiosa del paese.
Agli inizi del III millennio a.C. la città, sotto la terza dinastia di Uruk, estese la sua egemonia sulla
Babilonia e divenne un grande centro di culto del dio Anu e in generale uno dei maggiori centri
religiosi del regno.

Uruk fu la città dello storico re Gilgamesh, eroe della famosa epopea. Le mura di Uruk si dice
fossero state costruite proprio da questo re, oppure dal suo predecessore Enmerkar (il fondatore
della città secondo la Lista dei re), che fece anche costruire il famoso tempio di Eanna, dedicato
al culto di Inanna (Isthar).

Oppenheim a riguardo ha detto: “Ad Uruk, nella Bassa Mesopotamia, la civiltà sumera sembra
raggiungere il suo massimo picco creativo. Ciò è sottolineato dai ripetuti riferimenti a questa città
in ambito religioso e, in particolare, dai testi letterari, compresi quelli di ordine mitologico; anche
la tradizione storica della Lista dei re Sumeri lo conferma. Da Uruk il centro del potere politico
sembra poi muoversi verso la città di Ur."

Attorno al 2100 a.C., con il governo della III dinastia di Ur, il prestigio e il potere di Uruk iniziano a
declinare. Successivamente la città ebbe un ruolo primario nelle lotte dei Babilonesi contro gli
Elamiti fino al 2004 a.C., anno in cui fu gravemente danneggiata; i ricordi di alcuni di questi
conflitti si ritrovano nell'epopea di Gilgamesh.

La città continuò ad esistere sino all'epoca seleucide, nel III-II secolo a.C., periodo nel quale la
città trovò nuovo splendore, con la costruzione di alcuni templi. Anche in epoca posteriore, sotto i
Parti (141 a.C. - 225 d.C.) furono erette nuove costruzioni, come l'imponente santuario di Eanna.
La città fu definitivamente abbandonata a partire dal V secolo d.C.
Struttura [modifica]

Centro della città era il quartiere di Kullaba che probabilmente era il toponomastico di un
primigenio insediamento che si perde nella notte dei tempi, successivamente inglobato
nell'agglomerato urbano della antichissima metropoli. Ad Uruk vi erano tre zone sacre. La più
importante era quella di Eanna, dove erano raggruppati la maggior parte dei santuari. La zona
sacra di Eanna era separata dal resto della città con un muraglione. Fu dapprima consacrata al
dio Anu, in seguito alla dea Inanna. Il principale monumento di questa zona era lo ziqqurat, oggi
quasi totalmente eroso. Il primo documento scritto della Mesopotamia fu scoperto proprio
nell'Eanna, benché sia difficile datarlo con precisione.
La seconda zona sacra era quella dello ziqqurat di Anu. In realtà non era propriamente uno
ziqqurat, ma un' alta terrazza su cui si trovava lo splendido Tempio Bianco di Anu.
La terza zona comprendeva un tempio di epoca seleucide.
Uruk e la Lista dei re [modifica]

Secondo la Lista dei re, Uruk fu fondata da Enmerkar che portò la regalità dalla città di Eanna.
Suo padre, Mesh-ki-Aag-gasher, secondo la leggenda "entrò nel mare e sparì". Altri re storici di
Uruk sono Lugalzagesi di Umma (oggi Djokha) che conquistò Uruk (III millennio a.C.) e Utuhegal.
Il più famoso re di Uruk secondo la leggenda fu Gilgamesh a cui è dedicata l'antichissima
raccolta di vicende della cosiddetta Epopea di Gilgamesh del 2500 a.C.
Uruk nella Bibbia [modifica]

Secondo la Bibbia (Genesi 10:10), Erech, quasi certamente Uruk, è indicata come la seconda
città fondata dal biblico re Nimrod. Inoltre sembra essere la sede del Archavites, esiliato da
Asnapper a Samaria (Libri di Esdra 4:9 - 10). I luoghi accennati nei "Libri di Esdra" appartengono
tutti alla Mesopotamia del sud e sembra che Asnapper possa essere il re assiro Assurbanipal,
che condusse una campagna contro i Babilonesi del sud.
Archeologia [modifica]
Frammento di una statua di un toro ritrovata ad Uruk e risalente al periodo di Gemdet-Nasr, circa
3000 a.C.

I resti della città furono esplorati per la prima vota dall'inglese W.K. Loftus nel 1849 e nel 1853. I
primi scavi furono condotti nel 1912 da una squadra tedesca sotto la supervisione di Julius
Giordano e furono poi interrotti con la prima guerra mondiale. Questi furono poi ripresi a partire
dal 1928 e interrotti nuovamente nel 1939 per la seconda guerra mondiale. Dopo la guerra gli
scavi sono stati ripresi dai tedeschi e sono tutt'ora in corso.

Le ricerche testimoniano la successione di più di 18 livelli di insediamenti urbani e sono stati


riportati alla luce alcuni dei più antichi documenti sumerici. I risultati delle scoperte sono stati
pubblicati da Adam Falkenstein ed altri epigrafisti tedeschi.
I livelli della città [modifica]

Tra i principali livelli, che si susseguono, dall'alto in basso, si possono citare:

* Uruk I, databile all'inizio del III millennio a.C., in cui si ritrovano costruzioni in mattoni crudi;
* Uruk II-III, appartenente all'epoca di Gemdet-Nasr (3000-2900 a.C.), in cui si hanno
costruzioni in mattoni crudi piatti a sezione quadrata e decorazioni murali;
* Uruk IV, periodo in cui fu costruito il "tempio rosso" e inventata la scrittura. Si trattò, in
generale, di un periodo molto fiorente;
* Uruk V-VI, costruzioni in mattoni piatti e rettangolari; in questo periodo vengono costruiti
splendidi complessi, come il “tempio bianco”;
* Uruk XI, periodo nel quale compaiono i primi manufatti in bronzo.

Ad Uruk è stato ritrovato il più grande tempio sumerico, il famoso tempio D, che misurava 80 x 30
metri. La navata centrale era grande 62 x 11,30 metri. La struttura comprendeva nartece, navata,
transetto, abside centrale con due annessi, diaconicon e protiro. Si tratta della stessa struttura
con cui saranno costruite le chiese cristiane, dopo tre millenni. Altri splendidi edifici ritrovati sono
lo Scrigno di Anu, l’archivio e la già menzionata ziggurat.
Altri famosi reperti portati alla luce sono il cosiddetto Vaso di Warka, un vaso in pietra scolpito
con scene del mito della dea ‘In-ninn’, datato circa al 3000 a.C., e la Dama di Warka, un volto
femminile in marmo, forse della dea Inanna, del periodo protostorico.
Dagli scavi degli ultimi anni si apprende dell'esistenza di colonie commerciali urukite in Iran,
Turchia, Siria e Palestina nelle quali la cultura di Uruk si trasmise alle popolazioni locali.

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