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Corso 30067

Storia economica
Lezione 10 – Dalla ricostruzione alla Grande crisi
Michele D’Alessandro
Agenda
1. La performance economica negli anni ’20s: casi nazionali
1. Germania
2. UK
3. Francia

2. La Grande crisi: origine e propagazione

3. Le risposte alla crisi

4. Lo stato “salvatore”

Basato sui capp. 11-12


La Germania negli anni ’20s
• L’iperinflazione tedesca ebbe luogo nel 1923, quando la Ruhr fu invasa
da Francia e Belgio – il governo stampò moneta oltre ogni limite per
pagare salari e stipendi nella regione occupata

• La valuta fu stabilizzata a fine 1923 con l’introduzione del Rentemark


(poi Reichsmark, Rm), equivalente a 1.000 mld dei vecchi marchi

• Chiave di volta dell’operazione fu il Piano Dawes del 1924

• Il Piano includeva: riforma della banca centrale (Reichsbank) – ristrutturazione delle


riparazioni – un prestito internazionale

• permise di agganciare il marco all’oro – aprì la porta all’afflusso di capitali americani –


rimise la Germania su un sentiero di crescita 2
La Germania negli anni ’20s
• Nel complesso la performance dell’economia reale negli anni 1924-
1929 fu positiva ma non brillante

• A causa delle massicce distruzioni, la ripresa del settore industriale


richiese più tempo che in altri paesi
• nel 1929 la produzione industriale eccedeva il livello prebellico di solo il 20%

• i settori capital-intensive perseguirono aumenti di efficienza attarverso processi di


concentrazione e razionalizzazione ⟶ disoccupazione

• la cartelizzazione fu un altro trend distintivo

• i settori a minore intensità di capitale (⟶ piccola impresa) soffrirono


3
• L’agricoltura, che occupava ca il 30% della forza lavoro, fu penalizzata
dalla debolezza dei prezzi internazionali
La Germania negli anni ’20s
• Anche i consumi ebbero una dinamica debole per gli effetti
dell’iperinflazione, dell’ampiezza dei settori caratterizzati da bassa
produttività e della disoccupazione

• Nell’insieme, il tasso di investimento fu relativamente contenuto a


causa di
• alti tassi di interesse
• alti salari

• I prestiti esteri ebbero un ruolo significativo dal 1924 in poi


compensando in parte gli investimenti interni…
4
• …tesero tuttavia a finanziare costruzioni pubbliche piuttosto che in
attività produttive
La Gran Bretagna negli anni ’20s
• Negli anni ’20s i conti internazionali del Regno Unito si trovarono sotto
stress a causa del deficit commerciale e del minore saldo del conto
corrente

• Il ritorno all’oro alla parità prebellica nel 1925 provocò al paese uno
svantaggio competitivo rispetto agli Stati Uniti

• la sterlina era sopravalutata

• nel 1926-29 il paese ebbe crescita debole, disoccupazione, tensioni sociali, e


investimenti inadeguati in infrastrutture…

• …cosa che non aiutò il Regno Unito a svolgere il ruolo tradizionale di centro del
export
sistema monetario internazionale anno
per l’
5
Sciopero dei - d flazione e del
e n
minatori, 1926 - d istribuzio
id
- r dito
red
La Francia negli anni ’20s
• La Francia sperò per un periodo di valersi delle riparazioni tedesche per
finanziare la ricostruzione

• Quando la speranza andò persa, utilizzò debito e stampa di moneta

• Di qui un tasso di inflazione abbastanza sostenuto nella prima metà del


decennio

• Nel 1926 Poincaré stabilizzò il franco al livello di prezzi corrente, ossia al


20% della parità prebellica
• simultaneamente strinse i cordoni della borsa tagliando la spesa e aumentando le
imposte indirette

• Questo diede forte spinta alle esportazioni e creò condizioni di boom 6

per l’economia francese negli anni 1926-29


La Grande crisi: origine e propagazione
1. Fed aumenta il tasso di sconto,
1928; contrazione domanda;
meno capitali in uscita 2. Contrazione EXP; calo
output; problemi bilancia
pagamenti

3. Rialzo tassi; riduzione


IMP; disoccupazione; crisi
3. Disoccupazione; calo
finanziaria (1931)
output, domanda;
fallimenti bancari

2. Contrazione EXP; calo 4. GB abbandona oro


domanda; problemi (1931); >20 paesi
3. Rialzo tassi, riduzione
bilancia pagamenti seguono l’esempio
IMP; calo domanda;
fuga di capitali

7
La Grande crisi: origine e propagazione

calo
La Grande crisi deflazione
domanda
provoca effetti
a catena, un
circolo vizioso
che si
autoalimenta

Fallimenti
ult. calo calo bancari
domanda output inaspriscono la
crisi

disoccu- 8
pazione
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La Grande crisi: origine e propagazione
• A mano a mano che le condizioni economiche si fanno più cupe, le
imprese faticano a rimborsare il debito

• Le banche allora

• richiamano i prestiti ⟶ difficoltà ulteriori per imprese


• hanno corsa agli sportelli da parte dei depositanti ⟶ liquidità/solvibilità a
rischio
• spesso falliscono ⟶ perdita netta per l’economia

9
La Grande crisi: origine e propagazione
Produzione mondiale (indice 1929 = 100)
100 100
94
90
87
85
80 81
75 75
Industrial goods
70
68 Industrial goods (US)
64 Raw materials
60

54
50
10
40
1929 1930 1931 1932
La Grande crisi: origine e propagazione
Industrial production in 1932 (1929 = 100)
Poland 58
Germany 61
Austria 62
Belgium 63
France 74
Czechoslovakia 75
Yugoslavia 76
Finland 84
Netherlands 84
Hungary 86
Italy 86
Romania 88
Spain 88
Sweden 89
UK 89
11
Denmark 90
Norway 94
Total Europe 72
La Grande crisi: origine e propagazione
World prices (indice 1929 = 100)
100 100
94
90
84
80
82 78
Food
70
Raw materials
66
63 Manufactures
60 59

50 50
44 12
40
1929 1930 1931 1932
La Grande crisi: origine e propagazione
World export (indice 1929 = 100)
100 100

93
90
86 85
80
75 74
70 Exp volume
Exp prices
60

52
50

13
40
1929 1930 1931 1932
Source: C.Kindleberger (1986), ‘History of the World Economy in the Twentieth Century, Vol.
La Grande crisi: origine e propagazione
The contracting spiral of world trade – Total imports of 75 countries (monthly values in millions of old US
gold dollars)

4’, UC Press
14
La Grande crisi: origine e propagazione

Feinstein, Temin, Toniolo (2008), The world economy between the world wars, Oxford, p. 124
15
La Grande crisi: origine e propagazione
• In Europa la crisi infierì seriamente dal 1931
• il fallimento della C r e d i t A n s t a l t austriaca provoca p a n i c o f i n a n z i a r i o – il
contagio colpisce alcune banche tedesche e provoca crisi valutaria ⟶ fuga dal marco

• Nel settembre 1931 la Gran Bretagna fu travolta e abbandonò l’oro


• Molti altri paesi la seguirono
• Nel 1933 (Conferenza economica e monetaria di Londra) il sistema
monetario internazionale si divise in 3 g r a n d i a r e e v a l u t a r i e
• area della sterlina
• area del dollaro
• blocco dell’oro 16
La Grande crisi: origine e propagazione
"Almost helpless face to face with events beyond control […] failing a complete solution, we have to
look for fragmentary and partial ones; but, when we apply them to realities, we feel that they are
fragile and inadequate."

Louis Rollin, 1931

"Through the lack of foresight and constructive imagination the financial and political authorities of the
world have lacked the courage or the conviction at each stage of decline to apply the available
remedies in sufficiently drastic doses; and by now they have allowed the collapse to reach a point
where the whole system may have lost its resiliency and its capacity for a rebound."
17

John Maynard Keynes, 1932


Le risposte alla crisi
• Nel mezzo della depressione la d e f l a z i o n e divenne un assillo per i
governi

• Politici e policymakers non sapevano come risollevare i prezzi…

• …e d’altra parte c’era poco che potessero fare per rianimare la


domanda in regime di gold standard, il quale richiedeva

• budget in equilibrio pochi margini per stimolo fiscale

• equilibrio della bilancia


pochi margini per monetary easing
dei pagamenti
18
Le risposte alla crisi
• In base alla logica del gold standard, la risposta a un deficit della bilancia
dei pagamenti è “stringere”

deficit

bloccare le
fuoruscite d’oro limiti ai movimenti di capitale

Benefici un
limiti all’import
paese, danni
per gli altri
19

Rialzo del tasso di sconto


Le risposte alla crisi
• Il gold standard agì da potente meccanismo di transmissione

• Nei primi anni della crisi, le risposte in linea con il gold standard
aggravarono la situazione e allungarono la durata della crisi

• Esempi di ‘policy mistakes’


• Federal Reserve aumenta il tasso di sconto nel 1931
• presidente USA Herbert Hoover tenta di ripianare il deficit di bilancio nel 1932
• cancelliere tedesco Bruning attua politiche deflative nel 1931-32
• protratta adesione della Francia all’oro fino al 1936

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NB: Di regola, i paesi si sganciarono tardi dall’oro ebbero, negli anni ’30s, una
performance economica peggiore dei paesi che si sganciarono prima
Le risposte alla crisi

Tasso ufficiale di sconto, US, UK, Francia e Germania, 1925-38

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Le risposte alla crisi

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Le risposte alla crisi
• I paesi agganciati all’oro misero in atto misure che produssero
disintegrazione del commercio mondiale e de-globalizazzione

• protezionismo ⟶ Smoot-Hawley Tariff, 1930


• controlli sui movimenti internazionali dei capitali
• accordi di clearing per limitare l’uso di oro e valute pregiate per regolare i
pagamenti internazionali ⟶ scambi bilanciati
• svalutazioni competitive per aumentare l’export, ecc.

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Le risposte alla crisi

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Le risposte alla crisi
• Sarebbe stata possibile una soluzione
internazionale ?

• Sarebbe, se FR, UK e USA si fossero


accordati per un’azione di stimolo
monetario coordinata…

• …ma alla Conferenza Economica e


Monetaria di Londra ciascuno
perseguì i gli interessi nazionali e
nessun accordo fu raggiunto circa
• stabilizzazione monetaria
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• ‘reflazione’ per risollevare i prezzi
“Preparing for the World Economic Conference” - Pravda,
Moscow [published in Current History, July 1933, v. 38(4)]
L’intervento dello stato
• La Grande crisi provò in definitiva che i mercati non sono capaci di auto-
regolarsi

• Il mercato da solo non riuscì a rianimare i prezzi, a ridurre la disoccupazione, a


ridare vita alla domanda: il mercato si dimostrò soggetto al fallimento

• Lo stato allora intervenne utilizzando politica monetaria ed espansione


fiscale

• Perché ciò avvenisse il vecchio credo liberale – basato su nessun


intervento dello stato nell’economia – dovette essere abbandonato

• Nella crisi nuovi governi sperimentarono politiche nuove, diverse tra 26


loro ma tutte implicanti un grado di intervento diretto dello stato
Takeaways /1
• Le eredità della Grande guerra in campo monetario, finanziario e
commerciale persistettero negli anni ’20 e indebolirono l’economia
internazionale

• Anche dopo la stabilizzazione di molte valute da metà decennio in poi, il


nuovo gold exchange standard non funzionò bene a causa della
mancanza di cooperazione internazionale, cattive scelte della parità
nell’UK e in altri paesi

• Alcuni obiettivi interni – ricostruzione, ritorno all’economia di pace,


riduzione della disoccupazione, ecc. – si scontravano con i principi
dell’ortodossia finanziaria e del gold standard, p.es. equilibrio di bilancio
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e della bilancia dei pagamenti
Takeaways /2
• L’economia tedesca recuperò dopo il Piano Dawes ma ebbe una crescita
inferiore a quella di altri paesi europei e dipese in grande misura dai
prestiti americani

• L’economia britannica soffrì dopo il 1925 a causa della


sopravvalutazione della sterlina
⟶ pressione deflativa, difficoltà per la classe lavoratrice

• L’economia francese ebbe un boom dal 1926 al 1929 grazie a una scelta
pragmatica in fatto di parità aurea; accumulazione di oro nel segno di un
gioco non cooperativo
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Takeaways /3
• La Grande crisi ebbe origine negli Stati Uniti e di lì si propagò nel resto
del mondo

• Contrazione della domanda e movimenti di capitali furono i primi veicoli


della trasmissione

• Un ruolo più serio giocarono le risposte alla crisi durante i primi anni

• Il fallimento del coordinamento internazionale

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