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capitolo

Limiti nel registro grave

Finalmente un capitolo facile e breve!

Si, prima di affrontare nel prossimo volume i capitoli dedicati all’armonizzazione di una
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melodia con una seconda voce è meglio mettere in guardia lo studente di armonia contro i peri-
coli derivanti da disposizioni troppo gravi, troppo scure.

LIMITI NEL REGISTRO GRAVE


SOTTO UN CERTO “LIMITE”
GLI INTERVALLI SUONANO
“CONFUSI”, “INDISTINTI”

Sono comunque parecchi i fattori che influenzano il colore più o meno limpido di un accor-
do. Molto dipende ad esempio dal tipo di strumento utilizzato per eseguire gli intervalli in
questione: timbri differenti generano infatti colori completamente differenti, e così accordi che
suona

Prendi dunque la tabella che segue solo come un riferimento, come un promemoria da utiliz-
zare quando scrivi “a tavolino”, solo sulla carta; è ovvio che se ti puoi aiutare con il pianoforte,
e puoi effettuare un’immediata verifica del suono dell’accordo, saranno le tue orecchie a decidere
se quel colaggiormente verso il grave rispetto agli intervalli più dissonanti, e che più gli QUESTI LIMITI OVVIAMENTE
intervalli sono grandi, più ci si può avventurare nelle “zone basse”. NON SONO ASSOLUTI

GLI INTERVALLI PIÙ CONSONANTI


I limiti segnati nella tabella rappresentano l’ultimo intervallo di quel tipo consigliabile nel E QUELLI PIÙ GRANDI
POSSONO SCENDERE DI PIÙ
registro grave: ad esempio inserendo all’interno di un accordo un intervallo di seconda minore

SI b-R
che scenda sotto il MI-FA al centro della chiave di basso, o di terza maggiore che vada sotto il

CONTROLLA SIA GLI


INTERVALLI CHE SI FORMANO
TRA LE VOCI PIÙ BASSE, SIA
Ancora due parole sulla tabella... Come noterai essa riporta gli intervalli solo fino alle decime, QUELLI TRA LE VOCI INTERNE
ma se ti occorre, è facile svilupparla pa più grandi; prendi come esempio il caso

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