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UNI EN ISO 12100-1:2005 - 01-04-2005 - Sicurezza del macchinario - Concetti fondamentali, principi generali di progettazione - Parte 1: Terminologia di base, metodologia - Safety of machinery - Basic concepts,
SICUREZZA
TITOLO ITALIANO Sicurezza del macchinario - Concetti fondamentali, principi generali di progettazione -
Parte 1: Terminologia di base, metodologia
TITOLO INGLESE Safety of machinery - Basic concepts, general principles for design - Part 1: Basic
terminology, methodology
SOMMARIO La presente norma è la versione ufficiale della norma europea EN ISO 12100-1 (edizione
novembre 2003) e tiene conto delle correzioni introdotte il 17 dicembre 2003. La norma
definisce la terminologia di base e specifica i metodi generali di progettazione per aiutare i
progettisti e i costruttori ad ottenere la sicurezza in fase di progettazione delle macchine
ad uso professionale o non professionale.
LINGUA Italiano
PAGINE 33
Sicurezza del macchinario
NORMA Concetti fondamentali, principi generali di UNI EN ISO
EUROPEA progettazione 12100-1
Parte 1: Terminologia di base, metodologia
APRILE 2005
Versione italiana
Safety of machinery del novembre 2006
Basic concepts, general principles for design
Part 1: Basic terminology, methodology
TESTO ITALIANO
UNI © UNI
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di Unificazione può essere riprodotta o diffusa con un mezzo qualsiasi, fotocopie, microfilm o altro, senza
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Le norme UNI sono elaborate cercando di tenere conto dei punti di vista di tutte le parti
interessate e di conciliare ogni aspetto conflittuale, per rappresentare il reale stato
dell’arte della materia ed il necessario grado di consenso.
Chiunque ritenesse, a seguito dell’applicazione di questa norma, di poter fornire sug-
gerimenti per un suo miglioramento o per un suo adeguamento ad uno stato dell’arte
in evoluzione è pregato di inviare i propri contributi all’UNI, Ente Nazionale Italiano di
Unificazione, che li terrà in considerazione per l’eventuale revisione della norma stessa.
Le norme UNI sono revisionate, quando necessario, con la pubblicazione di nuove edizioni o
di aggiornamenti.
È importante pertanto che gli utilizzatori delle stesse si accertino di essere in possesso
dell’ultima edizione e degli eventuali aggiornamenti.
Si invitano inoltre gli utilizzatori a verificare l’esistenza di norme UNI corrispondenti alle
norme EN o ISO ove citate nei riferimenti normativi.
English version
Sécurité des machines - Notions fondamentales, principes Sicherheit von Maschinen - Grundbegriffe, allgemeine
généraux de conception - Partie 1: Terminologie de base, Gestaltungsleitsätze - Teil 1: Grundsätzliche Terminologie,
méthodologie (ISO 12100-1:2003) Methodologie (ISO 12100-1:2003)
CEN members are bound to comply with the CEN/CENELEC Internal Regulations which stipulate the conditions for giving
this European Standard the status of a national standard without any alteration. Up-to-date lists and bibliographical references
concerning such national standards may be obtained on application to the Management Centre or to any CEN member.
This European Standard exists in three official versions (English, French, German). A version in any other language made by
translation under the responsibility of a CEN member into its own language and notified to the Management Centre has the
same status as the official versions.
CEN members are the national standards bodies of Austria, Belgium, Czech Republic, Denmark, Finland, France, Germany,
Greece, Hungary, Iceland, Ireland, Italy, Luxembourg, Malta, Netherlands, Norway, Portugal, Slovakia, Spain, Sweden,
Switzerland and United Kingdom.
© 2003 CEN All rights of exploitation in any form and by any means reserved worldwide Ref. No. EN ISO 12100-1:2003 E
for CEN national Members.
PREMESSA 1
INTRODUZIONE 2
2 RIFERIMENTI NORMATIVI 2
3 TERMINI E DEFINIZIONI 3
BIBLIOGRAFIA 33
NOTIFICA DI ADOZIONE
Il testo della ISO 12100-1:2003 è stato approvato dal CEN come EN ISO 12100-1:2003
senza alcuna modifica.
NOTA
I riferimenti normativi alle norme internazionali sono elencati nell'appendice ZA (normativa).
2 RIFERIMENTI NORMATIVI
I documenti richiamati di seguito sono indispensabili per l’applicazione del presente
documento. Per quanto riguarda i riferimenti datati, si applica esclusivamente l’edizione
citata. Per i riferimenti non datati vale l'ultima edizione del documento a cui si fa
riferimento (compresi gli aggiornamenti).
ISO 12100-2:2003 Safety of machinery - Basic concepts, general principles for
design - Part 2: Technical principles
3.1 macchinario; macchina: Insieme di parti o componenti collegati, di cui almeno uno
mobile, con gli appropriati azionatori, circuiti di comando e alimentazione della macchina,
collegati per una specifica applicazione, in particolare per la lavorazione, il trattamento, la
movimentazione o l’imballaggio di un materiale.
I termini "macchinario" e "macchina" si riferiscono anche a un gruppo di macchine che,
per raggiungere lo stesso scopo, sono disposte e comandate in modo da funzionare
come un insieme.
Nota L’appendice A fornisce una rappresentazione schematica generale di una macchina.
3.2 affidabilità (di una macchina): Capacità di una macchina o di suoi componenti o di
apparecchiature, di eseguire una funzione richiesta in condizioni specificate e per un dato
periodo di tempo senza guasti.
3.3 manutenibilità (di una macchina): Capacità di una macchina di essere mantenuta in uno
stato che le consenta di eseguire le proprie funzioni nelle condizioni d’uso previsto o di
essere riportata in tale stato, le cui azioni necessarie (manutenzione) sono eseguite
secondo pratiche specificate e utilizzando mezzi specificati.
3.4 usabilità (di una macchina): Capacità di una macchina di essere facilmente utilizzata
grazie, tra l’altro, a proprietà o caratteristiche che rendano la(e) sua(e) funzione(i)
facilmente comprensibile(i).
3.7 pericolo specifico: Pericolo che è definito come presente nella macchina o associato alla
stessa.
Nota Un pericolo specifico è identificato come il risultato di un passaggio del processo descritto nella ISO 14121.
3.8 pericolo significativo: Pericolo che è identificato come specifico e che richiede un’azione
specifica da parte del progettista per eliminare o ridurre il rischio in funzione della
valutazione del rischio.
3.9 situazione pericolosa: Circostanza in cui una persona è esposta ad almeno un pericolo.
L’esposizione può determinare un danno immediatamente o dopo un periodo di tempo.
3.10 zona pericolosa: Tutti gli spazi all’interno e/o attorno al macchinario in cui una persona
può essere esposta a un pericolo.
3.11 rischio: Combinazione della probabilità di accadimento di un danno e della gravità di quel
danno.
3.13 valutazione del rischio: Processo complessivo che comprende un’analisi del rischio e una
ponderazione del rischio.
3.14 analisi del rischio: Combinazione della determinazione dei limiti della macchina,
dell’identificazione del pericolo e della stima del rischio.
3.15 stima del rischio: Definizione della probabile gravità del danno e della probabilità del suo
accadimento.
3.16 ponderazione del rischio: Giudizio destinato a stabilire, sulla base dell’analisi del rischio,
che gli obiettivi di riduzione del rischio sono raggiunti.
3.17 adeguata riduzione del rischio: Riduzione del rischio almeno in conformità ai requisiti
legali in considerazione dell’attuale stato dell’arte.
Nota I criteri per determinare quando è stata raggiunta un’adeguata riduzione del rischio sono forniti nel punto 5.5.
3.18 misura di protezione: Misura prevista per raggiungere la riduzione del rischio,
implementata:
- dal progettista (progetto intrinsecamente sicuro, protezioni e misure di protezione
complementari, informazioni per l’uso) e
- dall’utilizzatore (organizzazione: procedure di lavoro sicuro, sorveglianza, permessi
di lavoro; disposizione e uso di mezzi di protezione supplementari; utilizzo di
dispositivi di protezione individuale; formazione).
Vedere figura 1.
3.19 misura di protezione integrata nella progettazione: Misura di protezione che elimina i
pericoli o riduce i rischi associati ai pericoli modificando le caratteristiche di progettazione
o di funzionamento della macchina senza l’uso di ripari o dispositivi di protezione.
Nota La ISO 12100-2:2003, punto 4, tratta la riduzione dei rischi attraverso misure di protezione integrante nella
progettazione.
3.20 protezione: Misura di protezione che utilizza mezzi di protezione per proteggere le
persone dai pericoli che non possono essere ragionevolmente eliminati o dai rischi che
non possono essere sufficientemente ridotti attraverso misure di protezione integrate nella
progettazione.
Nota La ISO 12100-2:2003, punto 5, tratta le protezioni.
3.21 informazioni per l’uso: Misura di protezione che consiste in mezzi di comunicazione (per
esempio testi, parole, segni, segnali, simboli, diagrammi) utilizzati separatamente o in
combinazione, per trasmettere informazioni all’utilizzatore.
Nota La ISO 12100-2:2003, punto 6, tratta le informazioni per l’uso.
3.22 uso previsto di una macchina: Uso di una macchina in conformità alle informazioni fornite
nelle istruzioni per l’uso.
3.23 uso scorretto ragionevolmente prevedibile: Uso di una macchina in un modo non previsto
dal progettista, ma che può derivare da un comportamento umano facilmente prevedibile.
3.25 riparo: Barriera fisica, progettata come parte della macchina, per fornire protezione.
3.25.1 riparo fisso: Riparo fissato in modo tale (per esempio mediante viti, dadi, saldatura) da
poter essere aperto o rimosso solo mediante l’uso di utensili o la distruzione dei mezzi di
fissaggio.
3.25.2 riparo mobile: Riparo che può essere aperto senza l’utilizzo di utensili.
3.25.3 riparo regolabile: Riparo fisso o mobile che è regolabile nell’insieme o che integra una
parte(i) regolabile(i). La regolazione rimane fissa durante una particolare operazione.
3.25.4 riparo interbloccato: Riparo associato a un dispositivo di interblocco in modo che, insieme
al sistema di comando della macchina, siano eseguite le seguenti funzioni:
- le funzioni pericolose delle macchine “coperte” dal riparo non possono entrare in
funzione finché il riparo non è chiuso;
- se il riparo è aperto mentre le funzioni pericolose della macchina sono in funzione, è
inviato un comando di arresto;
- quando il riparo è chiuso, le funzioni pericolose della macchina “coperte” dal riparo
possono essere messe in funzione. La chiusura del riparo non avvia di per sé le
funzioni pericolose della macchina.
Nota La ISO 14119 fornisce disposizioni dettagliate.
3.25.5 riparo interbloccato con bloccaggio del riparo: Riparo associato a un dispositivo di
interblocco e un dispositivo di bloccaggio del riparo in modo che, insieme al sistema di
comando della macchina, siano eseguite le seguenti funzioni:
- le funzioni pericolose della macchina “coperte” dal riparo non possono entrare in
funzione finché il riparo non è chiuso e bloccato;
- il riparo rimane chiuso e bloccato finché il rischio dovuto alle funzioni pericolose della
macchina “coperte” dal riparo è scomparso;
- quando il riparo è chiuso e bloccato, le funzioni pericolose della macchina “coperte”
dal riparo possono entrare in funzione. La chiusura e il bloccaggio del riparo non
avviano di per sé le funzioni pericolose della macchina.
Nota La ISO 14119 fornisce disposizioni dettagliate.
3.25.6 riparo interbloccato con funzione di avviamento; riparo con comando di avviamento:
Speciale forma di riparo interbloccato che, una volta raggiunta la posizione chiusa, invia
un comando per avviare la(e) funzione(i) pericolosa(e) della macchina senza l’uso di un
comando di avviamento separato.
Nota La ISO 12100-2:2003, punto 5.3.2.5, fornisce disposizioni dettagliate riguardo alle condizioni di utilizzo.
3.26.1 dispositivo di interblocco; interblocco: Dispositivo meccanico, elettrico o di altro tipo, il cui
scopo è di impedire il funzionamento delle funzioni pericolose della macchina in condizioni
specificate (generalmente fintanto che il riparo non è chiuso).
3.26.3 dispositivo di comando ad azione mantenuta: Dispositivo di comando che avvia e mantiene
abilitate le funzioni pericolose della macchina solo fintanto che il comando manuale
(attuatore) è azionato.
3.26.4 dispositivo di comando a due mani: Dispositivo di comando che richiede almeno
l’azionamento contemporaneo con entrambe le mani per avviare e mantenere le funzioni
pericolose della macchina, che fornisce quindi una misura di protezione solo per la
persona che lo aziona.
Nota La ISO 13851 fornisce disposizioni dettagliate.
3.26.5 dispositivo di protezione sensibile (SPE): Apparecchiatura per rilevare persone o parti di
persone che genera un appropriato segnale al sistema di comando per ridurre il rischio
delle persone rilevate. Il segnale può essere generato quando una persona o una parte di
una persona oltrepassano un predeterminato limite - per esempio entrano in una zona
pericolosa - (dispositivo sensibile) o quando una persona è rilevata in una zona
predeterminata (rilevamento di presenza), o in entrambi i casi.
3.26.8 dispositivo limitatore: Dispositivo che impedisce a una macchina o a una condizione(i)
pericolosa(e) di una macchina di superare un limite designato (per esempio limite di
spazio, limite di pressione, limite del momento di carico).
3.27 dispositivo ostacolante: Qualsiasi ostacolo fisico - per esempio barriera bassa, guida -
che, senza impedire completamente l’accesso alla zona pericolosa, riduce la probabilità
di accesso a questa zona offrendo un’ostruzione al libero accesso.
3.28 funzione di sicurezza: Funzione di una macchina il cui guasto può determinare un
immediato aumento del(i) rischio(i).
3.29 avviamento inatteso; avviamento accidentale: Qualsiasi avviamento che, a causa della
sua natura inattesa, genera un pericolo. Questo può essere causato per esempio da:
- un comando di avviamento che deriva da un guasto del sistema di comando o da
un’influenza esterna sullo stesso;
- un comando di avviamento generato dall’inopportuno azionamento di un dispositivo
di avviamento o di altre parti della macchina come, per esempio, un sensore o un
elemento del comando della potenza;
- ripristino della fonte di energia dopo un’interruzione;
- influenze esterne/interne (per esempio gravità, vento, autoaccensione nei motori a
combustione interna) su parti della macchina.
3.30 guasto pericoloso: Qualsiasi malfunzionamento nel macchinario o nella sua fonte di
energia, che aumenta il rischio.
3.32 guasto: Il termine della capacità di un elemento di eseguire una funzione richiesta.
Nota 1 Dopo un guasto, l’elemento ha un’avaria.
Nota 2 Il "guasto" è un evento, distinto dall’"avaria" che è uno stato.
Nota 3 Il concetto così definito non si applica ad elementi costituiti solo da software.
[IEV 191-04-01]
3.33 guasti da causa comune: Guasti di diversi elementi, derivati da un singolo evento, dove
questi guasti non sono conseguenze l’uno dell’altro.
Nota I guasti da causa comune non devono essere confusi con i guasti di modo comune.
[IEV 191-04-23]
3.34 guasti di modo comune: Guasti di elementi caratterizzati dalla stessa modalità di avaria.
Nota I guasti di modo comune non dovrebbero essere confusi con i guasti da causa comune, in quanto i guasti di
modo comune possono derivare da cause diverse.
[IEV 191-04-24]
3.36 operazione di emergenza: Tutte le azioni e le funzioni destinate a porre fine o segnalare
una situazione di emergenza.
3.38 valore di emissione: Valore numerico che quantifica un’emissione generata da una
macchina (per esempio rumore, vibrazione, sostanze pericolose, radiazioni).
Nota 1 I valori di emissione fanno parte delle informazioni sulle proprietà di una macchina e sono utilizzati come base
per la valutazione del rischio.
3.39 dati comparativi di emissione: Serie di valori di emissione di macchine simili, raccolti a
scopo di confronto.
Nota Per il confronto del rumore, vedere la ISO 11689.
4.1 Generalità
Lo scopo del presente punto è quello di fornire una descrizione dei pericoli fondamentali
con l’ottica di assistere il progettista nell’identificazione dei pericoli pertinenti e significativi
che la macchina in oggetto può generare e i pericoli associati all’ambiente in cui si
prevede di utilizzare la macchina (vedere anche punto 5.3).
Nota Vedere la ISO 14121:1999, appendice A per un elenco più dettagliato di possibili pericoli e situazioni
pericolose relative al macchinario.
4.2.1 I pericoli di natura meccanica associati alla macchina, a parti di macchina o superfici,
utensili, pezzi da lavorare, carichi o materiali proiettati solidi o fluidi possono determinare:
- schiacciamento;
- cesoiamento;
- taglio o sezionamento;
- impigliamento;
- trascinamento o intrappolamento;
- urto;
- perforazione o puntura;
- attrito o abrasione;
- eiezione di fluido ad alta pressione (pericolo di eiezione).
4.2.2 I pericoli di natura meccanica che possono essere generati da una macchina, da parti di
macchina (inclusi i meccanismi di supporto del materiale da lavorare), pezzi da lavorare o
carichi sono condizionati, tra gli altri fattori, da:
- forma (elementi taglienti, spigoli vivi, pezzi di forma aguzza anche se non si
muovono);
- ubicazione relativa, che può creare zone di schiacciamento, cesoiamento,
intrappolamento quando gli elementi sono in movimento;
- stabilità contro il ribaltamento (considerando l’energia cinetica);
- massa e stabilità (energia potenziale degli elementi che si possono muovere sotto
l’effetto della gravità);
- massa e velocità (energia cinetica degli elementi in movimento controllato o non
controllato);
- accelerazione/decelerazione;
- inadeguata resistenza meccanica, che può generare rotture o scoppi pericolosi;
- energia potenziale di elementi elastici (molle), o di liquidi o gas sotto pressione o
vuoto;
- ambiente di lavoro.
5.1.2 Le misure di protezione sono una combinazione delle misure prese dal progettista e
dall’utilizzatore (vedere figura 1). Le misure che possono essere integrate in fase di
progettazione sono preferibili e generalmente più efficaci di quelle implementate
dall’utilizzatore.
5.1.3 Prendendo in considerazione l’esperienza degli utilizzatori di macchine simili e, ogni volta
che è possibile, uno scambio di informazioni con i potenziali utilizzatori, il progettista deve
intraprendere le seguenti azioni, nell’ordine sotto indicato (vedere figura 2):
- specificare i limiti e l’uso previsto della macchina (vedere punto 5.2);
- identificare i pericoli e le situazioni pericolose associate (vedere punto 4 e punto 5.3);
5.1.5 Per il funzionamento continuo in sicurezza di una macchina, è importante che le misure
di protezione ne consentano il facile utilizzo e non ostacolino il suo uso previsto. La
mancata osservanza di questo aspetto potrebbe portare all’aggiramento delle misure di
protezione per ottenere il massimo sfruttamento delle possibilità della macchina.
5.3 Identificazione dei pericoli, stima del rischio e ponderazione del rischio
Avendo identificato i vari pericoli che possono essere generati dalla macchina (pericoli
permanenti e pericoli che possono comparire inaspettatamente: vedere punto 3.6 e punto
4), il progettista deve stimare il rischio per ogni pericolo, per quanto possibile in base a
fattori quantificabili e infine decidere se è necessario ridurre il rischio (vedere punto 5.4) in
conseguenza alla ponderazione del rischio. A tal fine, il progettista deve tenere in
considerazione le diverse modalità di funzionamento e i procedimenti di intervento, in
particolare:
a) interazione umana durante l’intera durata di vita della macchina, come sotto
descritto:
1) costruzione;
2) trasporto, assemblaggio e installazione;
3) messa in funzione;
4) uso:
- messa a punto, addestramento/programmazione o cambio di lavorazione;
- funzionamento;
- pulizia;
- ricerca dell’avaria;
- manutenzione;
5) messa fuori servizio, smantellamento e, nella misura in cui riguarda la sicurezza,
smaltimento;
b) possibili stati della macchina:
1) la macchina esegue la funzione prevista (la macchina funziona normalmente);
2) la macchina non esegue la funzione prevista (vale a dire presenta
malfunzionamenti) a causa di svariate ragioni, incluse:
- la variazione di una caratteristica o di una dimensione del materiale lavorato
o del pezzo da lavorare;
- guasto di uno (o più di uno) dei componenti o dei servizi;
- disturbi di origine esterna (per esempio urti, vibrazione, interferenza
elettromagnetica);
- un errore o un'imperfezione nella progettazione (per esempio errori nel
software);
- disturbi nell’alimentazione di energia;
- condizioni al contorno (per esempio superfici della pavimentazione rovinate);
c) comportamento scorretto dell’operatore o uso scorretto ragionevolmente prevedibile
della macchina, per esempio:
- la perdita di controllo della macchina da parte dell'operatore (specialmente per le
macchine a funzionamento manuale o mobili);
- reazione istintiva di una persona in caso di malfunzionamento, incidente o
guasto durante l’uso della macchina;
- comportamento derivante da mancanza di concentrazione o noncuranza;
- comportamento derivante dall’adozione della “linea di minor resistenza”
nell’esecuzione di un compito;
- comportamento risultante da pressioni per tenere la macchina in esercizio in
tutte le circostanze;
- comportamento di alcune persone (per esempio bambini, persone disabili).
5.4 Eliminazione dei pericoli o riduzione del rischio mediante misure di protezione
Questo obiettivo può essere raggiunto rimuovendo i pericoli o riducendo, separatamente
o simultaneamente, ciascuno dei due elementi che determinano il rischio:
d) gravità del danno come può derivare dal pericolo in considerazione;
e) probabilità di accadimento di quel danno.
Tutte le misure di protezione previste per raggiungere questo obiettivo devono essere
applicate in conformità alla seguente sequenza, definita come “metodo in tre fasi” (vedere
anche figure 1 e 2):
- misura di protezione integrata nella progettazione (vedere la ISO 12100-2:2003, punto 4);
Nota Questa fase è l’unica in cui i pericoli possono essere eliminati, evitando in tal modo la necessità di
ulteriori misure di protezione come protezioni o misure di protezione complementari.
- protezioni e, eventualmente, misure di protezione complementari (vedere
ISO 12100-2:2003, punto 5);
- informazioni per l’uso sul rischio residuo (vedere la ISO 12100-2:2003, punto 6).
Le informazioni per l’uso non devono sostituirsi alla corretta applicazione delle misure di
protezione integrate nella progettazione o delle protezioni o delle misure di protezione
complementari.
Adeguate misure di protezione associate a ciascuna modalità di funzionamento e
procedimenti di intervento (vedere punto 5.3) impediscono agli operatori di essere indotti
ad utilizzare tecniche di intervento pericolose in caso di difficoltà tecniche.
1) Il fornire informazioni per l’uso corrette fa parte del contributo del progettista alla riduzione
del rischio, ma le relative misure di protezione sono efficaci solo quando implementate
dall’utilizzatore.
2) L’input dell’utilizzatore è costituito dall’informazione che il progettista riceve sia dalla
comunità degli utilizzatori e riguardante l’uso previsto dalla macchina in generale sia da
un utilizzatore specifico.
3) Non esiste alcuna gerarchia tra le diverse misure di protezione prese dall’utilizzatore.
Queste misure di protezione non rientrano nello scopo e campo di applicazione della
presente norma.
4) Quelle misure di protezione richieste da uno o più processi specifici che non sono previsti
nel quadro dell’uso normale della macchina o da condizioni specifiche di installazione che
non possono essere controllate dal progettista.
1) La prima volta in cui la domanda è posta, si risponde con il risultato della valutazione
iniziale del rischio.
© UNI
Automatic monitoring Sorveglianza automatica Selbstüberwachung/automatische Auto-surveillance 4.11.6; 4.12.3; 5.3.2.3/.5 2
Überwachung
B
Barrier Barriera Sperre Barrière 3.25; 3.27 1
Burn Bruciatura Verbrennung Brûlure 4.3; 4.4; 4.7 1
Pagina 17
Indice quadrilingue di termini ed espressioni specifiche utilizzate nella ISO 12100 (Continua)
Inglese Italiano Tedesco Francese Sottopunto Parte
sottolineato: rif. alle
definizioni
grassetto: disposizioni
prevalenti
C
Centre of gravity Baricentro Masseschwerpunkt Centre de gravité 4.6 2
Chip Truciolo Span Copeau 5.3.2.1 2
Cleaning Pulizia Reinigung Nettoyage 5.3.a 1
Cleaning Pulizia Reinigung Nettoyage 4.11.9; 5.2.4; 6.1.2 2
Colour Colore Farbe Couleur 6.4.c; 6.5.2.a/.e 2
Commissioning Messa in funzione Inbetriebnahme Mise en service 5.3.a 1
Commissioning Messa in funzione Inbetriebnahme Mise en service 6.1.2; 6.5.1.b 2
© UNI
Cutting element Elemento tagliente Schneidelement Élément coupant 4.2.2 1
D
Damage to health Danno alla salute Gesundheitsschädigung Atteinte à la santé 3.5 1
Danger Pericolo Gefahr Danger 6.4.c 2
Danger zone (see also: hazard zone) Zona pericolosa Gefährdungsbereich (Gefahrbereich) Zone dangereuse 3.10; 3.26.5; 3.27 1
Danger zone (see also: hazard zone) Zona pericolosa Gefährdungsbereich (Gefahrbereich) Zone dangereuse 4.2.1; 4.11.8.d; 5.2; 5.3.2.4/.5 2
Pagina 18
Indice quadrilingue di termini ed espressioni specifiche utilizzate nella ISO 12100 (Continua)
Inglese Italiano Tedesco Francese Sottopunto Parte
sottolineato: rif. alle
definizioni
grassetto: disposizioni
prevalenti
De-commissioning Messa fuori servizio Außerbetriebnahme Mise hors service 5.3.a 1
De-commissioning Messa fuori servizio Außerbetriebnahme Mise hors service 4.6; 6.1.2; 6.5.1.f 2
Defeating (of a protective device) Neutralizzazione (di un dispositivo di protezione) Umgehen (einer Schutzeinrichtung) Neutralisation (d'un dispositif de protection) 4.11.1; 4.13; 5.3.1; 5.3.3 2
Defeating (of a warning device) Neutralizzazione (di un dispositivo di Umgehen (einer Warneinrichtung) Neutralisation (d'undispositif 6.3 2
avvertimento) d'avertissement)
Depressurizing Scarico della pressione Druckentlastung Mise à la pression atmosphérique 4.10 2
Design (of a machine) Progettazione (di una macchina) Konstruktion (einer Maschine) Conception (d'une machine) da 5.1 a 5.4 1
Design error Errore di progettazione Konstruktionsfehler Erreur de conception 5.3.b 1
Designer Progettista Konstrukteur/Entwickler Concepteur Introduzione; punto 1; 1
3.8/.12/.18/.23; 4.1;
© UNI
Electric shock Elettrocuzione Elektrischer Schlag Choc électrique 3.6; 4.3 1
Electric shock Elettrocuzione Elektrischer Schlag Choc électrique 4.9 2
Electrical equipment Equipaggiamento elettrico Elektrische Ausrüstung Équipement électrique 4.4; 4.9; 6.4; 6.5.1.c 2
Electrical hazard Pericolo di natura elettrica Elektrische Gefährdung Risque électrique 3.6; 4.3 1
Electrical hazard (Preventing -) Pericolo di natura elettrica (Protezione dal -) Verhütug elektrischer Gefährdung Risque électrique (Prévention du -) 4.9 2
Pagina 19
Indice quadrilingue di termini ed espressioni specifiche utilizzate nella ISO 12100 (Continua)
Inglese Italiano Tedesco Francese Sottopunto Parte
sottolineato: rif. alle
definizioni
grassetto: disposizioni
prevalenti
Electrical overloading Sovraccarico elettrico Überlastung (Elektrische) Surcharge (électrique) 6.5.1.b 2
Electromagnetic compatibility Compatibilità elettromagnetica Elektromagnetische Verträglichkeit Compatibilité électromagnétique 4.11.11 2
Emergency operation Operazione di emergenza Handlung im Notfall Opération d'urgence 3.36 1
Emergency situation Situazione di emergenza Notfall Situation d'urgence 3.35; 3.36 1
Emergency situation Situazione di emergenza Notfall Situation d'urgence 5.5.2; 6.5.1.g 2
Emergency stop (function) Arresto di emergenza (funzione) Stillsetzen im Notfall (Funktion zum) Arrêt d'urgence (fonction) 3.37 1
Emergency stop (function) Arresto di emergenza (funzione) Stillsetzen im Notfall (Funktion zum) Arrêt d'urgence (fonction) 4.11.1; 4.11.8; 5.1; 2
5.5.2; 5.5.3; 6.5.1.d
Emergency stop control Comando di arresto di emergenza Stellteil zum Stillsetzen im Notfall Commande d'arrêt d'urgence 4.11.8.c; 4.11.9; 5.5.2 2
Emergency stop device Dispositivo di arresto di emergenza Einrichtung zum Stillsetzen im Notfall Arrêt d'urgence (Dispositif d' -) 4.11.1; 4.11.8.c); 5.5.2 2
© UNI
Gefährdung
Exposure to hazard Esposizione al pericolo Gefährdungsexposition/Aussetzung einer Exposition à un phénomène dangereux 4.11.12; 5.1 2
Gefährdung
Exposure to hazards (Limiting -) Esposizione ai pericoli (Limitazione della -) Gefährdungsexposition (Begrenzen der -) Exposition à un phénomène dangereux 4.13; 4.14; 4.15 2
(Limitation de l'exposition à un -)
Pagina 20
Exposure value Valore di esposizione Immissionswert Valeur d'exposition 3.38 1
Indice quadrilingue di termini ed espressioni specifiche utilizzate nella ISO 12100 (Continua)
Inglese Italiano Tedesco Francese Sottopunto Parte
sottolineato: rif. alle
definizioni
grassetto: disposizioni
prevalenti
F
Failure Guasto Ausfall Défaillance Da 3.28 a 3.32; 3.33; 3.34; 1
3.35; 4.3; 5.3.b/.c
Failure Guasto Ausfall Défaillance 4.11.1; 4.11.6; 4.11.7.1/.2; 2
4.12; 5.3.2.3.b; 5.3.2.5
Failure to danger Guasto pericoloso Gefahrbringender Ausfall Défaillance dangereuse 3.30 1
Falling hazard Pericolo di caduta Sturzgefährdung Risque de chute (de personne) 3.11 1
Fault Avaria Fehler Défaut 3.31; 3.32; 3.34; 4.3 1
4.11.1; 4.11.6; 4.11.7.1/.2; 2
© UNI
Harm Danno Schaden Dommage 3.5; 3.6; 3.11; 3.15; 5.1.1; 1
5.3; 5.4
Hazard Pericolo Gefährdung Phénomène dangereux 3.6; 3.11; 3.14; 3.15... 1
Hazard Pericolo Gefährdung Phénomène dangereux numerose occorrenze 2
Hazard combination Combinazione di pericoli Gefährdungskombination Risques (Combinaison de -) 4.11 1
Pagina 21
Hazard identification Identificazione del pericolo Identifizier der Gefährdungen Identification des phénomènes dangereux 3.14; 5.3 1
Indice quadrilingue di termini ed espressioni specifiche utilizzate nella ISO 12100 (Continua)
Inglese Italiano Tedesco Francese Sottopunto Parte
sottolineato: rif. alle
definizioni
grassetto: disposizioni
prevalenti
Hazard zone (see also: danger zone) Zona pericolosa Gefährdungsbereich (Gefahrbereich) Zone dangereuse 3.10; 3.26.5; 3.27 1
Hazard zone (see also: danger zone) Zona pericolosa Gefährdungsbereich (Gefahrbereich) Zone dangereuse 4.2.1; 4.11.8.d; 5.2; 2
5.3.2.4/.5
Hazardous malfunctioning Malfunzionamento pericoloso Gefährdung durch Fehlfunktion(en) Dysfonctionnement dangereux 4.14.1 2
Hazardous situation Situazione pericolosa Gefährdungssituation/gefährdende Situation Situation dangereuse 3.9; 3.35; 4.1; 5.1.3 1
Hazardous situation Situazione pericolosa Gefährdungssituation/gefährdende Situation Situation dangereuse 4.11.5; 5.2.7 2
Hazardous substances Sostanze pericolose Gefahrstoffe/Gefährliche Stoffe Substances dangereuses 3.38 1
Hazardous substances Situazione pericolosa Gefahrstoffe/Gefährliche Stoffe Substances dangereuses 4.2.2; 4.3.c; 5.3.2.1; 5.4.4 2
Hazards generated by materials and Pericoli generati da materiali e sostanze Gefährdung durch Materialien und Phénomènes dangereux engendrés par des 4.8 1
© UNI
Impact Urto Stoß Choc 4.12.1 2
Impact hazard Pericolo di urto Gefährdung durch Stoß Risque de choc 4.2.1 1
Impeding device Dispositivo ostacolante Abweisende Schutzeinrichtung (Barriere) Dispositif dissuasif/déflecteur 3.27 1
Index (of the instruction handbook) Indice (del manuale di istruzioni) Stichwortverzeichnis (in der Index (de la notice d'instructions) 6.5.2.f 2
Betriebsanleitung)
Pagina 22
Indirect contact Contatto indiretto Indirekte Berührung Contact indirect 4.3 1
Indice quadrilingue di termini ed espressioni specifiche utilizzate nella ISO 12100 (Continua)
Inglese Italiano Tedesco Francese Sottopunto Parte
sottolineato: rif. alle
definizioni
grassetto: disposizioni
prevalenti
Information for use Informazioni per l'uso Benutzerinformation Informations pour l'utilisation 3.18; 3.21; 5.1.6; 5.4 1
Information for use Informazioni per l'uso Benutzerinformation Informations pour l'utilisation 4.1; 5.5.1; punto 6; 2
Inherently safe design measure Misura di protezione integrata nella Inhärent sichere Konstruktion Mesure de prévention intrinsèque 3.18; 3.19; 5.4 1
progettazione Inhärent sichere Konstruktion Mesure de prévention intrinsèque punto 4; 5.5.1 2
Inspection Verifica Inspektion Inspection 4.11.10; 4.12.3; 6.5.1.e 2
Inspection (Frequency of -) Verifica (Frequenza di -) Inspektion (Häufigkeit der -) Inspections (Périodicité des -) 6.4.c 2
Installation (of the machine) Installazione (della macchina) Aufbau/Einbau (der Maschine) Installation (de la machine) 5.2; 5.3 1
Installation (of the machine) Installazione (della macchina) Aufbau/Einbau (der Maschine) Installation (de la machine) 4.6; 6.1.2; 6.5.1.b 2
Instruction handbook Manuale delle istruzioni Betriebsanleitung Notice d'instructions Figura 1 1
© UNI
Interlocking guard with guard locking Riparo interbloccato con bloccaggio del riparo Verriegelte trennende Schutzeinrichtung mit Protecteur avec dispositif d'interverrouillage 3.25.5; 1
Zuhaltung 5.2.2; 5.2.3 2
Interlocking guard with guard locking Riparo interbloccato con bloccaggio del riparo Verriegelte trennende Schutzeinrichtung mit Protecteur avec dispositif d'interverrouillage
Zuhaltung
Isolation and energy dissipation Isolamento e dissipazione di energia Energietrennung und -ableitung Consignation 4.11.1;4.10; 5.2.4; 5.5.4 2
J
Pagina 23
K
Indice quadrilingue di termini ed espressioni specifiche utilizzate nella ISO 12100 (Continua)
Inglese Italiano Tedesco Francese Sottopunto Parte
sottolineato: rif. alle
definizioni
grassetto: disposizioni
prevalenti
L
Language Lingua Sprache Langue 6.4 2
Language (of the instruction handbook) Lingua (del manuale delle istruzioni) Sprache (der Betriebsanleitung) Langue (de la notice d'instructions) 6.5.2.b 2
Life limit of a machine Durata di vita di una macchina Lebensdauer einer Maschine Durée de vie d'une machine 5.2 1
Lifting equipment Attrezzatura di sollevamento Hebevorrichtung Levage (Équipement de -) 6.5.1.a 2
Lifting gear Apparecchio di sollevamento Hebezeug Levage (Appareil de -) 5.5.5 2
Lighting Illuminazione Beleuchtung Éclairage 4.8.6; 5.2.1 2
Limit Limite Grenze Limite 3.14; 4.9; 5.1.3; 5.2 1
Limited movement control device Dispositivo di comando per spostamenti Schrittschaltung Commande de marche par à-coups 3.26.9 1
© UNI
Maintenance Manutenzione Instandhaltung Maintenance 5.3.1; 5.5.4; 5.5.6; 6.1.2;
6.5.1.b/.e/.h
Maintenance point Zona di manutenzione Wartungsstelle Maintenance (Point de -) 4.15 2
Maintenance staff Personale addetto alla manutenzione Instandhaltungspersonal Maintenance (Personnel de -) 4.11.12; 6.5.1.e 2
Malfunction (malfunctioning) Malfunzionamento Fehlfunktion Dysfonctionnement 3.30; 3.35; 5.3.b/.c 1
Malfunction (malfunctioning) Malfunzionamento Fehlfunktion Dysfonctionnement 4.12.1; 5.2.1 2
Pagina 24
Indice trilingue di termini ed espressioni specifiche utilizzate nella ISO 12100 (Continua)
Inglese Italiano Tedesco Francese Sottopunto Parte
sottolineato: rif. alle
definizioni
grassetto: disposizioni
prevalenti
Manual control (function) Comando manuale (funzione) Handsteuerung Commande manuelle (fonction) 4.11.8 2
Marking Marcatura Zeichen Marquage 6.4 2
Markings Marcature Kennzeichnungen Inscriptions 6.4 2
Material Materiale Werkstoff/Material Matériau 3.1; 4.2.1/.2; 4.4; 4.8; 5.3.b 1
Material Materiale Werkstoff Matériau 4.2.1; 4.3.b4.14; 5.2.5.1, 2
5.3.2.1/.6; 5.5.6
Maximum speed of rotating parts Massima velocità delle parti rotanti Maximale Drehzahl rotierender Teile Fréquence maximale de rotation des parties 6.4.c 2
tournantes
Measurement methods Metodi di misurazione Messmethoden Méthodes de mesurage 5.1.6 1
© UNI
Operating modes Modalità di funzionamento Betriebsarten Modes de fonctionnement 5.2; 5.3.c 1
Operating modes Modalità di funzionamento Betriebsarten Modes de fonctionnement 4.11.1; 4.11.10; 4.14; 2
6.1.1; 6.5.1.c)
Operation Funzionamento Betrieb Fonctionnement 5.3 1
Operative part Parte operativa Betriebsteil Partie opérative Apendice A 1
Pagina 25
Operative part Parte operativa Betriebsteil Partie opérative 5.2.5.2.b 2
Indice quadrilingue di termini ed espressioni specifiche utilizzate nella ISO 12100 (Continua)
Inglese Italiano Tedesco Francese Sottopunto Parte
sottolineato: rif. alle
definizioni
grassetto: disposizioni
prevalenti
Operator Operatore Bediener (Bedienperson) Opérateur 3.29; 5.2; 5.3.c; 5.4; 5.5 1
Operator Operatore Bedienperson (Bediener) Opérateur numerose occorrenze 2
Operator-machine interface Interfaccia operatore-macchina Schnittstelle "Bedienperson-Maschine" oder Interface "opérateur-machine" 5.2; Appendice A 1
"Mensch-Maschine"
Oriented failure mode component Componente con modo di guasto orientato Bauteil mit spezifiziertem Ausfallverhalten Composant à défaillance orientée 4.12.2 2
Overloading (Electrical -) Sovraccarico (elettrico) Überlast (Elektrische -) Surcharge (électrique) 6.5.1.b 2
Overloading (Mechanical -) Sovraccarico (meccanico) Überlastung (Mechanische -) Surcharge mécanique 5.2.7 2
Overspeed Eccessiva velocità Überdrehzahl Survitesse 6.3 2
P
© UNI
programmabile Steuersystem programmable
Prohibited usage Uso non consentito Verbotene Anwendung Utilisation proscrite 6.5.1.c/.d 2
Protective device Dispositivo di protezione Nicht trennende Schutzeinrichtung Dispositif de protection 3.19; 3.24; 3.26; 1
Protective device Dispositivo di protezione Nicht trennende Schutzeinrichtung Dispositif de protection Appendice A
4.11.1/.9; 4.13; 5.1; 5.2; 2
5.3.1/.3; 5.5.1; 6.1.1;
Pagina 26
6.5.1.c
Indice quadrilingue di termini ed espressioni specifiche utilizzate nella ISO 12100 (Continua)
Inglese Italiano Tedesco Francese Sottopunto Parte
sottolineato: rif. alle
definizioni
grassetto: disposizioni
prevalenti
Protective measure Misura di protezione Schutzmaßnahme Mesure de prévention 3.12; 3.18; 3.19/.29/.31; 5.1; 1
5.3; 5.4; 5.5
Protective measure Misura di protezione Schutzmaßnahme Mesure de prévention numerose occorrenze 2
Protruding part Parte sporgente Vorstehendes Teil Pièce saillante 4.2.1 2
Q
R
Radiation Radiazioni Strahlung Rayonnement(s) 3.38; 4.3/.4; 4.7 1
Radiation Radiazioni Strahlung Rayonnement(s) 4.2.2; 4.3. c; 5.2.1; 5.2.5.1; 2
© UNI
Risk analysis Analisi del rischio Risikoanalyse Analyse du risque 3.13; 3.14 1
Risk assessment Valutazione del rischio Risikobeurteilung Appréciation du risque 3.8; 3.13; 3.38; 5.1.3 1
Risk assessment Valutazione del rischio Risikobeurteilung Appréciation du risque 5.2.1; 5.2.4; 5.5.2 2
Risk comparison Comparazione dei rischi Risikovergleich Comparaison des risques 5.3.c; 5.5 1
Pagina 27
Indice quadrilingue di termini ed espressioni specifiche utilizzate nella ISO 12100 (Continua)
Inglese Italiano Tedesco Francese Sottopunto Parte
sottolineato: rif. alle
definizioni
grassetto: disposizioni
prevalenti
Risk estimation Stima del rischio Risikoeinschätzung Estimation du risque 3.15; 5.3 1
Risk evaluation Ponderazione del rischio Risikobewertung Évaluation du risque 3.13; 3.16; 5.3 1
Risk reduction Riduzione del rischio Risikominderung Réduction du risque 3.7; 3.15; 3.17; 3.18; 1
Risk reduction Riduzione del rischio Risikominderung Réduction du risque punto 5
4.1; 4.11.1 2
S
Safeguard Mezzo di protezione Schutzeinrichtung Moyen de protection Introduzione; 3.18; 3.20; 1
Safeguard Mezzo di protezione Schutzeinrichtung Moyen de protection 3.24; 5.4
Introduzione; 4.14,; 5.1; 2
5.2; 5.3; 6.5.1.b/.d
© UNI
Shearing hazard Pericolo di cesoiamento Gefährdung durch Scheren Risque de cisaillement 4.2.1; 5.2.1; 5.3.2.6 2
Signal Segnale Signal Signal 3.21; 4.5 1
Signal Segnale Signal Signal 4.8.1; 5.2.7; 6.1/.2/.3; 2
6.5.1.b
Significant hazard Pericolo significativo Signifikante Gefährdung Phénomène dangereux significatif 3.7; 3.8; 4.1; 4.11 1
Siren Sirena Sirene Sirène 6.3 2
Pagina 28
Indice quadrilingue di termini ed espressioni specifiche utilizzate nella ISO 12100 (Continua)
Inglese Italiano Tedesco Francese Sottopunto Parte
sottolineato: rif. alle
definizioni
grassetto: disposizioni
prevalenti
Slipping hazard Pericolo di scivolamento Gefährdung durch Ausrutschen Risque de glissade 4.10 1
Slipping hazard Pericolo di scivolamento Gefährdung durch Ausrutschen Risque de glissade 5.5.6 2
Software Software Software Logiciel 3.32; 5.3 1
Software Software Software Logiciel 4.11.7.3/.4 2
Software (Access to the -) Software (Accesso al -) Software (Zugriff auf die -) Logiciel (Accès au -) 4.11.7.4 2
Space limit Limite di spazio Räumliche Grenze Limite dans l'espace 3.26.8; 5.2 1
Speed Velocità Geschwindigkeit Vitesse 4.11.1; 4.11.9; 5.2.7; 6.4.c 2
Stabbing/puncture hazard Pericolo di perforazione/puntura Gefährdung durch Durchstich/Einstich Risque de perforation/piqûre 4.2.1 1
Stability Stabilità Standfestigkeit/Standsicherheit Stabilité 4.2.2 1
Stability Stabilità Standfestigkeit/Standsicherheit Stabilité 4.6; 5.2.6 2
© UNI
Transport Trasporto Transport Transport 5.5.5; 6.1.2; 6.5.1.a 2
Trip / tripping device Dispositivo sensibile Schutzeinrichtung mit Annäherungsreaktion Dispositif sensible 5.2.1 2
Trip / tripping hazard Pericolo di inciampo Gefährdung durch Stolpern Risque de perte d'équilibre / de 4.10 1
trébuchement
Tripping (function) Scatto (funzione) Annäherungsreaktion Détection de franchissement d'une limite 3.26.5 1
Tripping (function) Scatto (funzione) Annäherungsreaktion Détection de franchissement d'une limite 5.2.5.1/.3 2
Pagina 29
Two-hand control device Dispositivo di comando a due mani Zweihandschaltung Commande bimanuelle (Dispositif de -) 3.26.4 1
Two-hand control device Dispositivo di comando a due mani Zweihandschaltung Commande bimanuelle (Dispositif de -) 4.11.9; 5.2.3.e 2
Indice quadrilingue di termini ed espressioni specifiche utilizzate nella ISO 12100 (Continua)
Inglese Italiano Tedesco Francese Sottopunto Parte
sottolineato: rif. alle
definizioni
grassetto: disposizioni
prevalenti
U
Unexpected/unintended start-up Avviamento inatteso/accidentale Unerwarteter/unbeabsichtigter Anlauf Mise en marche inattendue/intempestive 3.6; 3.29 1
Unexpected/unintended start-up Avviamento inatteso/accidentale Unerwarteter/unbeabsichtigter Anlauf Mise en marche inattendue/intempestive 4.11.1; 5.3.2.5 2
Unloading (removal)/loading (feeding) Operazioni di scarico (rimozione)/di carico Ent-/Beladearbeit (Entnahme- und Opérations de déchargement 4.14 2
operations (alimentazione) Beschickungsarbeiten) (évacuation)/chargement (alimentation)
Usability (of a machine) Usabilità (di una macchina) Benutzerfreundlichkeit (einer Maschine) Commodité d'emploi (d'une machine) 3.4; 5.1.4; 5.5 1
Usability (of a machine) Usabilità (di una macchina) Benutzerfreundlichkeit (einer Maschine) Commodité d'emploi (d'une machine) 5.3.2.1 2
Use (of a machine) Uso (di una macchina) Verwendung (einer Maschine) Utilisation (d'une machine) 5.1.5; 5.2; 5.3 1
(+ numerose occorrenze)
© UNI
Working part Organo lavoratore Arbeitsteil Élément de travail Appendice A 1
Working part Organo lavoratore Arbeitsteil Élément de travail 4.11.2; 5.2.1 (Figura 1) 2
Written warning Avvertimento scritto Schriftlicher Warnhinweis Avertissement écrit 6.4 2
X
Y
Pagina 30
Z
APPENDICE ZA RIFERIMENTI NORMATIVI ALLE PUBBLICAZIONI INTERNAZIONALI
(normativa) E PUBBLICAZIONI EUROPEE CORRISPONDENTI
La presente norma europea rimanda, mediante riferimenti datati e non, a disposizioni
contenute in altre pubblicazioni. Tali riferimenti normativi sono citati nei punti appropriati
del testo e sono di seguito elencati. Per quanto riguarda i riferimenti datati, successive
modifiche o revisioni apportate a dette pubblicazioni valgono unicamente se introdotte
nella presente norma europea come aggiornamento o revisione. Per i riferimenti non
datati vale l'ultima edizione della pubblicazione alla quale si fa riferimento (compresi gli
aggiornamenti).
Nota Quando una pubblicazione internazionale è stata modificata mediante modifiche comuni, indicate come
(mod.), si applica la corrispondente EN/HD.