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N° RIF. 00021988 Filename UNINI1210001_2005_EIT.

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UNI EN ISO 12100-1:2005 - 01-04-2005 - Sicurezza del macchinario - Concetti fondamentali, principi generali di progettazione - Parte 1: Terminologia di base, metodologia - Safety of machinery - Basic concepts,

SICUREZZA

NORMA TECNICA UNI EN ISO 12100-1:2005


DATA 01/04/2005
AUTORI SICUREZZA

TITOLO ITALIANO Sicurezza del macchinario - Concetti fondamentali, principi generali di progettazione -
Parte 1: Terminologia di base, metodologia
TITOLO INGLESE Safety of machinery - Basic concepts, general principles for design - Part 1: Basic
terminology, methodology

SOMMARIO La presente norma è la versione ufficiale della norma europea EN ISO 12100-1 (edizione
novembre 2003) e tiene conto delle correzioni introdotte il 17 dicembre 2003. La norma
definisce la terminologia di base e specifica i metodi generali di progettazione per aiutare i
progettisti e i costruttori ad ottenere la sicurezza in fase di progettazione delle macchine
ad uso professionale o non professionale.

TESTO DELLA NORMA

CLASSIFICAZIONE ICS 01.040.13 13.110

STATO VALIDITA' IN VIGORE


RIFERIMENTI INTERNAZIONALI EN ISO 12100-1:2003;ISO 12100-1:2003

LINGUA Italiano
PAGINE 33
Sicurezza del macchinario
NORMA Concetti fondamentali, principi generali di UNI EN ISO
EUROPEA progettazione 12100-1
Parte 1: Terminologia di base, metodologia

APRILE 2005

Versione italiana
Safety of machinery del novembre 2006
Basic concepts, general principles for design
Part 1: Basic terminology, methodology

La norma definisce la terminologia di base e specifica i metodi


generali di progettazione per aiutare i progettisti e i costruttori ad
ottenere la sicurezza in fase di progettazione delle macchine ad
uso professionale o non professionale.

TESTO ITALIANO

La presente norma è la versione ufficiale in lingua italiana della


norma europea EN ISO 12100-1 (edizione novembre 2003) e
tiene conto delle correzioni del 17 dicembre 2003.

La presente norma sostituisce la UNI EN 292-1:1992.

ICS 01.040.13; 13.110.

UNI © UNI
Ente Nazionale Italiano Riproduzione vietata. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte del presente documento
di Unificazione può essere riprodotta o diffusa con un mezzo qualsiasi, fotocopie, microfilm o altro, senza
Via Sannio, 2 il consenso scritto dell’UNI.
20137 Milano, Italia www.uni.com

UNI EN ISO 12100-1:2005 Pagina I


PREMESSA NAZIONALE
La presente norma costituisce il recepimento, in lingua italiana, del-
la norma europea EN ISO 12100-1 (edizione novembre 2003 con le
correzioni del 17 dicembre 2003), che assume così lo status di nor-
ma nazionale italiana.

La presente norma è stata elaborata sotto la competenza della


Commissione Tecnica UNI
Sicurezza

La presente norma è stata ratificata dal Presidente dell’UNI ed è en-


trata a far parte del corpo normativo nazionale l’1 aprile 2005.

Le norme UNI sono elaborate cercando di tenere conto dei punti di vista di tutte le parti
interessate e di conciliare ogni aspetto conflittuale, per rappresentare il reale stato
dell’arte della materia ed il necessario grado di consenso.
Chiunque ritenesse, a seguito dell’applicazione di questa norma, di poter fornire sug-
gerimenti per un suo miglioramento o per un suo adeguamento ad uno stato dell’arte
in evoluzione è pregato di inviare i propri contributi all’UNI, Ente Nazionale Italiano di
Unificazione, che li terrà in considerazione per l’eventuale revisione della norma stessa.

Le norme UNI sono revisionate, quando necessario, con la pubblicazione di nuove edizioni o
di aggiornamenti.
È importante pertanto che gli utilizzatori delle stesse si accertino di essere in possesso
dell’ultima edizione e degli eventuali aggiornamenti.
Si invitano inoltre gli utilizzatori a verificare l’esistenza di norme UNI corrispondenti alle
norme EN o ISO ove citate nei riferimenti normativi.

UNI EN ISO 12100-1:2005 © UNI Pagina II


EUROPEAN STANDARD EN ISO
NORME EUROPÉENNE 12100-1
EUROPÄISCHE NORM November 2003

ICS 01.040.13; 13.110 Supersedes


EN 292-1:1991

English version

Safety of machinery - Basic concepts, general principles for design -


Part 1: Basic terminology, methodology (ISO 12100-1:2003)

Sécurité des machines - Notions fondamentales, principes Sicherheit von Maschinen - Grundbegriffe, allgemeine
généraux de conception - Partie 1: Terminologie de base, Gestaltungsleitsätze - Teil 1: Grundsätzliche Terminologie,
méthodologie (ISO 12100-1:2003) Methodologie (ISO 12100-1:2003)

This European Standard was approved by CEN on 9 June 2003.

CEN members are bound to comply with the CEN/CENELEC Internal Regulations which stipulate the conditions for giving
this European Standard the status of a national standard without any alteration. Up-to-date lists and bibliographical references
concerning such national standards may be obtained on application to the Management Centre or to any CEN member.

This European Standard exists in three official versions (English, French, German). A version in any other language made by
translation under the responsibility of a CEN member into its own language and notified to the Management Centre has the
same status as the official versions.

CEN members are the national standards bodies of Austria, Belgium, Czech Republic, Denmark, Finland, France, Germany,
Greece, Hungary, Iceland, Ireland, Italy, Luxembourg, Malta, Netherlands, Norway, Portugal, Slovakia, Spain, Sweden,
Switzerland and United Kingdom.

EUROPEAN COMMITTEE FOR STANDARDIZATION


COMITÉ EUROPÉEN DE NORMALISATION
EUROPÄISCHES KOMITEE FÜR NORMUNG

Management Centre: rue de Stassart, 36 B-1050 Brussels

© 2003 CEN All rights of exploitation in any form and by any means reserved worldwide Ref. No. EN ISO 12100-1:2003 E
for CEN national Members.

UNI EN ISO 12100-1:2005 © UNI Pagina III


INDICE

PREMESSA 1

INTRODUZIONE 2

1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE 2

2 RIFERIMENTI NORMATIVI 2

3 TERMINI E DEFINIZIONI 3

4 PERICOLI DA PRENDERE IN CONSIDERAZIONE AL MOMENTO DELLA


PROGETTAZIONE DEL MACCHINARIO 8
4.1 Generalità...................................................................................................................................................... 8
4.2 Pericolo di natura meccanica ............................................................................................................. 8
4.3 Pericolo di natura elettrica ................................................................................................................... 9
4.4 Pericolo di natura termica .................................................................................................................... 9
4.5 Pericolo generato da rumore .............................................................................................................. 9
4.6 Pericoli generati da vibrazione .......................................................................................................... 9
4.7 Pericoli generati da radiazione .......................................................................................................... 9
4.8 Pericoli generati da materiali e sostanze .................................................................................. 10
4.9 Pericoli generati dall’inosservanza di principi ergonomici nella progettazione
della macchina ........................................................................................................................................ 10
4.10 Pericoli di scivolamento, inciampo e caduta ........................................................................... 10
4.11 Combinazioni di pericoli ..................................................................................................................... 10
4.12 Pericoli associati all’ambiente in cui la macchina è utilizzata ........................................ 10

5 STRATEGIA PER LA RIDUZIONE DEL RISCHIO 10


5.1 Disposizioni generali ............................................................................................................................ 10
5.2 Specifica dei limiti della macchina ................................................................................................ 11
5.3 Identificazione dei pericoli, stima del rischio e ponderazione del rischio ................ 12
5.4 Eliminazione dei pericoli o riduzione del rischio mediante misure di protezione ..... 13
5.5 Raggiungimento degli obiettivi di riduzione del rischio...................................................... 13
figura 1 Processo di riduzione del rischio dal punto di vista del progettista ......................................... 14
figura 2 Rappresentazione schematica del metodo iterativo in 3 fasi per il processo di
riduzione del rischio .................................................................................................................................. 15

APPENDICE A RAPPRESENTAZIONE SCHEMATICA DI UNA MACCHINA 16


(informativa)
figura A.1 Rappresentazione schematica di una macchina ............................................................................ 16
Indice quadrilingue di termini ed espressioni specifiche utilizzate nella ISO 12100 ........... 17

APPENDICE ZA RIFERIMENTI NORMATIVI ALLE PUBBLICAZIONI INTERNAZIONALI


(normativa) E PUBBLICAZIONI EUROPEE CORRISPONDENTI 31

APPENDICE ZB RAPPORTO FRA IL PRESENTE DOCUMENTO E LE DIRETTIVE CE 32


(informativa)

BIBLIOGRAFIA 33

UNI EN ISO 12100-1:2005 © UNI Pagina IV


PREMESSA
Il presente documento (EN ISO 12100-1:2003) è stato elaborato dal Comitato Tecnico
ISO/TC 199 "Sicurezza del macchinario" in collaborazione con il Comitato Tecnico
CEN/TC 114 "Sicurezza del macchinario", la cui segreteria è affidata al DIN.
Alla presente norma europea deve essere attribuito lo status di norma nazionale, o
mediante pubblicazione di un testo identico o mediante notifica di adozione, entro
maggio 2004, e le norme nazionali in contrasto devono essere ritirate entro maggio 2004.
Il presente documento sostituisce la EN 292-1:1991.
Il presente documento è stato elaborato nell'ambito di un mandato conferito al CEN dalla
Commissione Europea e dall'Associazione Europea di Libero Scambio ed è di supporto ai
requisiti essenziali della/e Direttiva/e dell'UE.
Per quanto riguarda il rapporto con la/e Direttiva/e UE, si rimanda all'appendice
informativa ZB che costituisce parte integrante del presente documento.
In conformità alle Regole Comuni CEN/CENELEC, gli enti nazionali di normazione dei
seguenti Paesi sono tenuti a recepire la presente norma europea: Austria, Belgio,
Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda, Italia, Lussemburgo,
Malta, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Slovacchia,
Spagna, Svezia, Svizzera e Ungheria.

NOTIFICA DI ADOZIONE
Il testo della ISO 12100-1:2003 è stato approvato dal CEN come EN ISO 12100-1:2003
senza alcuna modifica.

NOTA
I riferimenti normativi alle norme internazionali sono elencati nell'appendice ZA (normativa).

UNI EN ISO 12100-1:2005 © UNI Pagina 1


INTRODUZIONE
Lo scopo primario della ISO 12100 è di fornire ai progettisti una struttura generale e linee
guida per consentire loro di produrre macchine che siano sicure per l’uso previsto.
Fornisce inoltre una strategia per chi elabora le norme.
Il concetto di sicurezza del macchinario considera la capacità di una macchina di eseguire
la(e) sua(e) funzione(i) prevista(e) durante la sua durata di vita avendo adeguatamente
ridotto il rischio.
La presente norma è la base di una serie di norme che ha la seguente struttura:
- Norme di tipo A (norme fondamentali di sicurezza) che forniscono concetti
fondamentali, principi di progettazione e aspetti generali che possono essere
applicati a tutti i macchinari;
- norme di tipo B (nome di sicurezza generiche) che trattano un aspetto di sicurezza
o un tipo di mezzo di protezione che può essere utilizzato su un’ampia gamma di
macchinari:
- norme di tipo B1 su particolari aspetti della sicurezza (per esempio distanze di
sicurezza, temperatura superficiale, rumore);
- norme di tipo B2 sui mezzi di protezione (per esempio comandi a due mani,
dispositivi di interblocco, dispositivi sensibili alla pressione, ripari);
- norme di tipo C (norme di sicurezza per categorie di macchine) che trattano
dettagliati requisiti di sicurezza per una particolare macchina o gruppo di macchine.
La presente norma è una norma di tipo A.
Quando una norma di tipo C devia da una o più disposizioni trattate nella parte 2 della
presente norma o da una norma di tipo B, prevale la norma di tipo C.
Si raccomanda che la presente norma sia integrata nei corsi di formazione e nei manuali
per divulgare la terminologia di base e i metodi generali di progettazione ai progettisti.
La guida ISO/IEC 51 è presa in considerazione per quanto possibile al momento della
redazione della presente norma.

1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE


La presente norma definisce la terminologia di base e la metodologia utilizzata per
ottenere la sicurezza del macchinario.
Le disposizioni dichiarate nella presente norma sono rivolte al progettista.
La presente norma non tratta i danni relativi ad animali domestici, beni materiali o
ambiente.

2 RIFERIMENTI NORMATIVI
I documenti richiamati di seguito sono indispensabili per l’applicazione del presente
documento. Per quanto riguarda i riferimenti datati, si applica esclusivamente l’edizione
citata. Per i riferimenti non datati vale l'ultima edizione del documento a cui si fa
riferimento (compresi gli aggiornamenti).
ISO 12100-2:2003 Safety of machinery - Basic concepts, general principles for
design - Part 2: Technical principles

UNI EN ISO 12100-1:2005 © UNI Pagina 2


3 TERMINI E DEFINIZIONI
Ai fini della ISO 12100-1 e -2, si applicano i termini e le definizioni seguenti.

3.1 macchinario; macchina: Insieme di parti o componenti collegati, di cui almeno uno
mobile, con gli appropriati azionatori, circuiti di comando e alimentazione della macchina,
collegati per una specifica applicazione, in particolare per la lavorazione, il trattamento, la
movimentazione o l’imballaggio di un materiale.
I termini "macchinario" e "macchina" si riferiscono anche a un gruppo di macchine che,
per raggiungere lo stesso scopo, sono disposte e comandate in modo da funzionare
come un insieme.
Nota L’appendice A fornisce una rappresentazione schematica generale di una macchina.

3.2 affidabilità (di una macchina): Capacità di una macchina o di suoi componenti o di
apparecchiature, di eseguire una funzione richiesta in condizioni specificate e per un dato
periodo di tempo senza guasti.

3.3 manutenibilità (di una macchina): Capacità di una macchina di essere mantenuta in uno
stato che le consenta di eseguire le proprie funzioni nelle condizioni d’uso previsto o di
essere riportata in tale stato, le cui azioni necessarie (manutenzione) sono eseguite
secondo pratiche specificate e utilizzando mezzi specificati.

3.4 usabilità (di una macchina): Capacità di una macchina di essere facilmente utilizzata
grazie, tra l’altro, a proprietà o caratteristiche che rendano la(e) sua(e) funzione(i)
facilmente comprensibile(i).

3.5 danno: Lesione fisica o danno alla salute.

3.6 pericolo: Potenziale sorgente di danno.


Nota 1 Il termine "pericolo" può essere qualificato al fine di definire la sua origine (per esempio pericolo di natura
meccanica, elettrica) o la natura del danno potenziale (per esempio pericolo di elettrocuzione, pericolo di
taglio, pericolo tossico, pericolo di incendio).
Nota 2 Il pericolo trattato nella presente definizione:
- è permanentemente presente durante l’uso previsto della macchina (per esempio movimento di
elementi mobili pericolosi, arco elettrico durante una fase di saldatura, postura insalubre, emissione di
rumore, alta temperatura);
- o può comparire inaspettatamente (per esempio esplosione, pericolo di schiacciamento in
conseguenza di un avviamento inatteso/accidentale, eiezione in conseguenza di un guasto, caduta in
conseguenza di accelerazione/decelerazione).

3.7 pericolo specifico: Pericolo che è definito come presente nella macchina o associato alla
stessa.
Nota Un pericolo specifico è identificato come il risultato di un passaggio del processo descritto nella ISO 14121.

3.8 pericolo significativo: Pericolo che è identificato come specifico e che richiede un’azione
specifica da parte del progettista per eliminare o ridurre il rischio in funzione della
valutazione del rischio.

3.9 situazione pericolosa: Circostanza in cui una persona è esposta ad almeno un pericolo.
L’esposizione può determinare un danno immediatamente o dopo un periodo di tempo.

3.10 zona pericolosa: Tutti gli spazi all’interno e/o attorno al macchinario in cui una persona
può essere esposta a un pericolo.

3.11 rischio: Combinazione della probabilità di accadimento di un danno e della gravità di quel
danno.

UNI EN ISO 12100-1:2005 © UNI Pagina 3


3.12 rischio residuo: Rischio che rimane dopo aver preso misure di protezione (vedere anche
figura 1).
Nota La presente norma distingue:
- il rischio residuo dopo che il progettista ha preso le misure di protezione;
- il rischio residuo dopo l’implementazione di tutte le misure di protezione.

3.13 valutazione del rischio: Processo complessivo che comprende un’analisi del rischio e una
ponderazione del rischio.

3.14 analisi del rischio: Combinazione della determinazione dei limiti della macchina,
dell’identificazione del pericolo e della stima del rischio.

3.15 stima del rischio: Definizione della probabile gravità del danno e della probabilità del suo
accadimento.

3.16 ponderazione del rischio: Giudizio destinato a stabilire, sulla base dell’analisi del rischio,
che gli obiettivi di riduzione del rischio sono raggiunti.

3.17 adeguata riduzione del rischio: Riduzione del rischio almeno in conformità ai requisiti
legali in considerazione dell’attuale stato dell’arte.
Nota I criteri per determinare quando è stata raggiunta un’adeguata riduzione del rischio sono forniti nel punto 5.5.

3.18 misura di protezione: Misura prevista per raggiungere la riduzione del rischio,
implementata:
- dal progettista (progetto intrinsecamente sicuro, protezioni e misure di protezione
complementari, informazioni per l’uso) e
- dall’utilizzatore (organizzazione: procedure di lavoro sicuro, sorveglianza, permessi
di lavoro; disposizione e uso di mezzi di protezione supplementari; utilizzo di
dispositivi di protezione individuale; formazione).
Vedere figura 1.

3.19 misura di protezione integrata nella progettazione: Misura di protezione che elimina i
pericoli o riduce i rischi associati ai pericoli modificando le caratteristiche di progettazione
o di funzionamento della macchina senza l’uso di ripari o dispositivi di protezione.
Nota La ISO 12100-2:2003, punto 4, tratta la riduzione dei rischi attraverso misure di protezione integrante nella
progettazione.

3.20 protezione: Misura di protezione che utilizza mezzi di protezione per proteggere le
persone dai pericoli che non possono essere ragionevolmente eliminati o dai rischi che
non possono essere sufficientemente ridotti attraverso misure di protezione integrate nella
progettazione.
Nota La ISO 12100-2:2003, punto 5, tratta le protezioni.

3.21 informazioni per l’uso: Misura di protezione che consiste in mezzi di comunicazione (per
esempio testi, parole, segni, segnali, simboli, diagrammi) utilizzati separatamente o in
combinazione, per trasmettere informazioni all’utilizzatore.
Nota La ISO 12100-2:2003, punto 6, tratta le informazioni per l’uso.

3.22 uso previsto di una macchina: Uso di una macchina in conformità alle informazioni fornite
nelle istruzioni per l’uso.

3.23 uso scorretto ragionevolmente prevedibile: Uso di una macchina in un modo non previsto
dal progettista, ma che può derivare da un comportamento umano facilmente prevedibile.

3.24 mezzo di protezione: Riparo o dispositivo di protezione.

3.25 riparo: Barriera fisica, progettata come parte della macchina, per fornire protezione.

UNI EN ISO 12100-1:2005 © UNI Pagina 4


Nota 1 Un riparo può agire:
- da solo; è quindi efficace solo quando è “chiuso” per un riparo mobile, oppure “mantenuto in posizione
in modo sicuro” per un riparo fisso;
- associato a un dispositivo di interblocco con o senza bloccaggio del riparo; in questo caso, la
protezione è garantita indipendentemente dalla posizione del riparo.
Nota 2 A seconda della sua progettazione, un riparo può essere chiamato per esempio involucro, schermo,
coperchio, porta, recinzione.
Nota 3 Vedere la ISO 12100-2:2003, punto 5.3.2, e la ISO 14120 per i tipi di ripari e relativi requisiti.

3.25.1 riparo fisso: Riparo fissato in modo tale (per esempio mediante viti, dadi, saldatura) da
poter essere aperto o rimosso solo mediante l’uso di utensili o la distruzione dei mezzi di
fissaggio.

3.25.2 riparo mobile: Riparo che può essere aperto senza l’utilizzo di utensili.

3.25.3 riparo regolabile: Riparo fisso o mobile che è regolabile nell’insieme o che integra una
parte(i) regolabile(i). La regolazione rimane fissa durante una particolare operazione.

3.25.4 riparo interbloccato: Riparo associato a un dispositivo di interblocco in modo che, insieme
al sistema di comando della macchina, siano eseguite le seguenti funzioni:
- le funzioni pericolose delle macchine “coperte” dal riparo non possono entrare in
funzione finché il riparo non è chiuso;
- se il riparo è aperto mentre le funzioni pericolose della macchina sono in funzione, è
inviato un comando di arresto;
- quando il riparo è chiuso, le funzioni pericolose della macchina “coperte” dal riparo
possono essere messe in funzione. La chiusura del riparo non avvia di per sé le
funzioni pericolose della macchina.
Nota La ISO 14119 fornisce disposizioni dettagliate.

3.25.5 riparo interbloccato con bloccaggio del riparo: Riparo associato a un dispositivo di
interblocco e un dispositivo di bloccaggio del riparo in modo che, insieme al sistema di
comando della macchina, siano eseguite le seguenti funzioni:
- le funzioni pericolose della macchina “coperte” dal riparo non possono entrare in
funzione finché il riparo non è chiuso e bloccato;
- il riparo rimane chiuso e bloccato finché il rischio dovuto alle funzioni pericolose della
macchina “coperte” dal riparo è scomparso;
- quando il riparo è chiuso e bloccato, le funzioni pericolose della macchina “coperte”
dal riparo possono entrare in funzione. La chiusura e il bloccaggio del riparo non
avviano di per sé le funzioni pericolose della macchina.
Nota La ISO 14119 fornisce disposizioni dettagliate.

3.25.6 riparo interbloccato con funzione di avviamento; riparo con comando di avviamento:
Speciale forma di riparo interbloccato che, una volta raggiunta la posizione chiusa, invia
un comando per avviare la(e) funzione(i) pericolosa(e) della macchina senza l’uso di un
comando di avviamento separato.
Nota La ISO 12100-2:2003, punto 5.3.2.5, fornisce disposizioni dettagliate riguardo alle condizioni di utilizzo.

3.26 dispositivo di protezione: Mezzo di protezione diverso da un riparo.


Nota Esempi di dispositivi di protezione sono forniti nei punti da 3.26.1 a 3.26.9.

3.26.1 dispositivo di interblocco; interblocco: Dispositivo meccanico, elettrico o di altro tipo, il cui
scopo è di impedire il funzionamento delle funzioni pericolose della macchina in condizioni
specificate (generalmente fintanto che il riparo non è chiuso).

UNI EN ISO 12100-1:2005 © UNI Pagina 5


3.26.2 dispositivo di consenso: Dispositivo supplementare azionato manualmente utilizzato in
combinazione con un comando di avviamento e che, quando azionato in continuo,
consente alla macchina di funzionare.
Nota La IEC 60204-1:1997, punto 9.2.5.8 fornisce disposizioni sui dispositivi di consenso.

3.26.3 dispositivo di comando ad azione mantenuta: Dispositivo di comando che avvia e mantiene
abilitate le funzioni pericolose della macchina solo fintanto che il comando manuale
(attuatore) è azionato.

3.26.4 dispositivo di comando a due mani: Dispositivo di comando che richiede almeno
l’azionamento contemporaneo con entrambe le mani per avviare e mantenere le funzioni
pericolose della macchina, che fornisce quindi una misura di protezione solo per la
persona che lo aziona.
Nota La ISO 13851 fornisce disposizioni dettagliate.

3.26.5 dispositivo di protezione sensibile (SPE): Apparecchiatura per rilevare persone o parti di
persone che genera un appropriato segnale al sistema di comando per ridurre il rischio
delle persone rilevate. Il segnale può essere generato quando una persona o una parte di
una persona oltrepassano un predeterminato limite - per esempio entrano in una zona
pericolosa - (dispositivo sensibile) o quando una persona è rilevata in una zona
predeterminata (rilevamento di presenza), o in entrambi i casi.

3.26.6 dispositivo optoelettronico a protezione attiva (AOPD): Dispositivo la cui funzione di


rilevamento è eseguita da elementi optoelettronici di emissione e ricezione che rilevano
l’interruzione della radiazione ottica, generata dallo stesso dispositivo, da un oggetto
opaco presente nella zona di rilevamento specificata.
Nota La IEC 61496-2 fornisce disposizioni dettagliate.

3.26.7 dispositivo di trattenuta meccanica: Dispositivo che introduce in un meccanismo un


ostacolo meccanico (per esempio cuneo, mandrino, puntone, zeppa) che, grazie alla sua
stessa resistenza, può impedire qualsiasi movimento pericoloso.

3.26.8 dispositivo limitatore: Dispositivo che impedisce a una macchina o a una condizione(i)
pericolosa(e) di una macchina di superare un limite designato (per esempio limite di
spazio, limite di pressione, limite del momento di carico).

3.26.9 dispositivo di comando per spostamenti limitati: Dispositivo di comando, un solo


azionamento del quale, insieme al sistema di comando della macchina, permette solo un
certo avanzamento limitato di un elemento della macchina.

3.27 dispositivo ostacolante: Qualsiasi ostacolo fisico - per esempio barriera bassa, guida -
che, senza impedire completamente l’accesso alla zona pericolosa, riduce la probabilità
di accesso a questa zona offrendo un’ostruzione al libero accesso.

3.28 funzione di sicurezza: Funzione di una macchina il cui guasto può determinare un
immediato aumento del(i) rischio(i).

3.29 avviamento inatteso; avviamento accidentale: Qualsiasi avviamento che, a causa della
sua natura inattesa, genera un pericolo. Questo può essere causato per esempio da:
- un comando di avviamento che deriva da un guasto del sistema di comando o da
un’influenza esterna sullo stesso;
- un comando di avviamento generato dall’inopportuno azionamento di un dispositivo
di avviamento o di altre parti della macchina come, per esempio, un sensore o un
elemento del comando della potenza;
- ripristino della fonte di energia dopo un’interruzione;
- influenze esterne/interne (per esempio gravità, vento, autoaccensione nei motori a
combustione interna) su parti della macchina.

UNI EN ISO 12100-1:2005 © UNI Pagina 6


Nota L’avviamento della macchina durante la normale sequenza di un ciclo automatico non è accidentale, ma può
essere considerato come inatteso dal punto di vista dell’operatore. La prevenzione di incidenti in questo caso
implica l’utilizzo di misure di protezione (vedere la ISO 12100-2:2003, punto 5).
[dalla ISO 14118:2000, punto 3.2]

3.30 guasto pericoloso: Qualsiasi malfunzionamento nel macchinario o nella sua fonte di
energia, che aumenta il rischio.

3.31 avaria: Lo stato di un elemento caratterizzato dall’incapacità di svolgere una funzione


richiesta, esclusa l’incapacità durante la manutenzione preventiva o altre azioni
programmate o dovuta alla mancanza di risorse esterne.
Nota 1 Un’avaria deriva spesso dal guasto dell’elemento stesso, ma può esistere senza guasto precedente.
[IEV 191-05-01]
Nota 2 Nel campo dei macchinari, il termine inglese “fault” è generalmente utilizzato in conformità alla definizione
data in IEV 191-05-01, mentre il termine francese "défaut" e il termine tedesco "Fehler" sono utilizzati in
sostituzione dei termini "panne" e "Fehlzustand" che compaiono in IEV con questa definizione.
Nota 3 Nella pratica, i termini "fault" e "failure" sono spesso utilizzati come sinonimi.

3.32 guasto: Il termine della capacità di un elemento di eseguire una funzione richiesta.
Nota 1 Dopo un guasto, l’elemento ha un’avaria.
Nota 2 Il "guasto" è un evento, distinto dall’"avaria" che è uno stato.
Nota 3 Il concetto così definito non si applica ad elementi costituiti solo da software.
[IEV 191-04-01]

3.33 guasti da causa comune: Guasti di diversi elementi, derivati da un singolo evento, dove
questi guasti non sono conseguenze l’uno dell’altro.
Nota I guasti da causa comune non devono essere confusi con i guasti di modo comune.
[IEV 191-04-23]

3.34 guasti di modo comune: Guasti di elementi caratterizzati dalla stessa modalità di avaria.
Nota I guasti di modo comune non dovrebbero essere confusi con i guasti da causa comune, in quanto i guasti di
modo comune possono derivare da cause diverse.
[IEV 191-04-24]

3.35 situazione di emergenza: Situazione pericolosa che necessita di essere urgentemente


interrotta o segnalata.
Nota Una situazione di emergenza può verificarsi:
- durante il normale funzionamento della macchina (per esempio a causa di interazione umana o in
conseguenza a influenze esterne);
- in conseguenza di un malfunzionamento o guasto di qualsiasi parte della macchina.

3.36 operazione di emergenza: Tutte le azioni e le funzioni destinate a porre fine o segnalare
una situazione di emergenza.

3.37 arresto di emergenza: Funzione prevista:


- per segnalare il verificarsi o per ridurre i pericoli esistenti verso persone, danni al
macchinario o al lavoro in corso;
- per essere abilitata da una singola azione umana.
Nota La ISO 13850 fornisce disposizioni dettagliate.

3.38 valore di emissione: Valore numerico che quantifica un’emissione generata da una
macchina (per esempio rumore, vibrazione, sostanze pericolose, radiazioni).
Nota 1 I valori di emissione fanno parte delle informazioni sulle proprietà di una macchina e sono utilizzati come base
per la valutazione del rischio.

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Nota 2 Il termine "valore di emissione" non dovrebbe essere confuso con "valore di esposizione" che quantifica
l’esposizione delle persone alle emissioni quando la macchina è in funzione. I valori di esposizione possono
essere stimati utilizzando i valori di emissione.
Nota 3 I valori di emissione sono preferibilmente misurati, e le incertezze associate determinate, mediante metodi
normalizzati, per esempio per consentire il confronto tra macchine simili.

3.39 dati comparativi di emissione: Serie di valori di emissione di macchine simili, raccolti a
scopo di confronto.
Nota Per il confronto del rumore, vedere la ISO 11689.

4 PERICOLI DA PRENDERE IN CONSIDERAZIONE AL MOMENTO DELLA


PROGETTAZIONE DEL MACCHINARIO

4.1 Generalità
Lo scopo del presente punto è quello di fornire una descrizione dei pericoli fondamentali
con l’ottica di assistere il progettista nell’identificazione dei pericoli pertinenti e significativi
che la macchina in oggetto può generare e i pericoli associati all’ambiente in cui si
prevede di utilizzare la macchina (vedere anche punto 5.3).
Nota Vedere la ISO 14121:1999, appendice A per un elenco più dettagliato di possibili pericoli e situazioni
pericolose relative al macchinario.

4.2 Pericolo di natura meccanica

4.2.1 I pericoli di natura meccanica associati alla macchina, a parti di macchina o superfici,
utensili, pezzi da lavorare, carichi o materiali proiettati solidi o fluidi possono determinare:
- schiacciamento;
- cesoiamento;
- taglio o sezionamento;
- impigliamento;
- trascinamento o intrappolamento;
- urto;
- perforazione o puntura;
- attrito o abrasione;
- eiezione di fluido ad alta pressione (pericolo di eiezione).

4.2.2 I pericoli di natura meccanica che possono essere generati da una macchina, da parti di
macchina (inclusi i meccanismi di supporto del materiale da lavorare), pezzi da lavorare o
carichi sono condizionati, tra gli altri fattori, da:
- forma (elementi taglienti, spigoli vivi, pezzi di forma aguzza anche se non si
muovono);
- ubicazione relativa, che può creare zone di schiacciamento, cesoiamento,
intrappolamento quando gli elementi sono in movimento;
- stabilità contro il ribaltamento (considerando l’energia cinetica);
- massa e stabilità (energia potenziale degli elementi che si possono muovere sotto
l’effetto della gravità);
- massa e velocità (energia cinetica degli elementi in movimento controllato o non
controllato);
- accelerazione/decelerazione;
- inadeguata resistenza meccanica, che può generare rotture o scoppi pericolosi;
- energia potenziale di elementi elastici (molle), o di liquidi o gas sotto pressione o
vuoto;
- ambiente di lavoro.

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4.3 Pericolo di natura elettrica
Questo pericolo può causare lesioni o morte per elettrocuzione o bruciatura; queste
possono essere causate da:
- contatto di persone con:
- elementi sotto tensione, per esempio conduttori o elementi conduttivi che
devono essere messi sotto tensione nel normale funzionamento (contatto
diretto);
- elementi che sono stati messi sotto tensione in condizioni di avaria,
specialmente in conseguenza di un guasto di isolamento (contatto indiretto);
- avvicinamento di persone a elementi sotto tensione, specialmente nel campo
dell’alta tensione;
- isolamento non idoneo per condizioni di utilizzo ragionevolmente prevedibili;
- fenomeni elettrostatici come contatto di persone con parti cariche;
- radiazioni termiche;
- fenomeni come la proiezione di particelle fuse o effetti chimici da cortocircuiti o
sovraccarichi.
Può inoltre causare la caduta di persone (o di oggetti lasciati cadere da persone) in
conseguenza alla sorpresa causata da elettrocuzione.

4.4 Pericolo di natura termica


Il pericolo di natura termica può causare:
- bruciature e scottature da contatto con oggetti o materiali a temperature estreme,
fiamme o esplosioni e radiazioni da sorgenti di calore;
- effetti dannosi alla salute provocati da un ambiente di lavoro caldo o freddo.

4.5 Pericolo generato da rumore


Il rumore può determinare:
- perdita permanente dell’udito;
- ronzio auricolare;
- stanchezza, stress;
- altri effetti come perdita dell’equilibrio, perdita di coscienza;
- compromissione della comunicazione verbale o della percezione dei segnali
acustici.

4.6 Pericoli generati da vibrazione


La vibrazione può essere trasmessa a tutto il corpo (utilizzo di apparecchiatura mobile) e
in particolare a mani e braccia (utilizzo di macchine portatili e condotte a mano).
La vibrazione più intensa (o la vibrazione di intensità minore protratta per un lungo
periodo di tempo) può generare seri disturbi (patologia del rachide lombare e trauma della
colonna vertebrale), grave disagio derivato dalla vibrazione in tutto il corpo e disturbi
vascolari, per esempio fenomeno di Raynaud, disturbi neurologici e osteoarticolari
derivati dalla vibrazione di mani e braccia.

4.7 Pericoli generati da radiazione


Questi pericoli, che hanno effetti immediati (per esempio bruciature) o effetti a lungo
termine (per esempio mutazioni genetiche) sono prodotti da una varietà di fonti e possono
essere generati da radiazioni non ionizzanti o ionizzanti:
- campi elettromagnetici (per esempio nei campi di bassa frequenza, radiofrequenza
o microonde);
- luce a infrarossi, luce visibile e luce ultravioletta;
- radiazioni laser;

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- Raggi X e γ ;
- Raggi α, β‚ fasci di elettroni o ioni, neutroni.

4.8 Pericoli generati da materiali e sostanze


I materiali e le sostanze lavorate, utilizzate, prodotte o scaricate dal macchinario e i
materiali utilizzati per costruire il macchinario possono generare parecchi pericoli diversi:
- pericoli derivati da ingestione, contatto con epidermide, occhi e mucose o inalazione
di fluidi, gas, nebbie, fumi, fibre, polveri o aerosol aventi, per esempio, effetto nocivo,
tossico, corrosivo, teratogeno, cancerogeno, mutageno, irritante o sensibilizzante;
- pericoli di incendio e esplosione;
- pericoli biologici (per esempio muffa) e microbiologici (virali o batterici).

4.9 Pericoli generati dall’inosservanza di principi ergonomici nella progettazione della


macchina
Un’errata combinazione del macchinario con le caratteristiche e le abilità umane si può
manifestare mediante:
- effetti fisiologici (per esempio disturbi muscoloscheletrici) derivanti per esempio da
posture scorrette, sforzi eccessivi o ripetuti;
- effetti psicofisiologici generati per esempio da eccessivo o scarso impegno mentale,
o stress, derivanti da conduzione, sorveglianza o manutenzione di una macchina
entro i limiti del suo uso previsto;
- errori umani.

4.10 Pericoli di scivolamento, inciampo e caduta


Negligenze relative alla superficie delle pavimentazioni e ai mezzi di accesso possono
causare lesioni da scivolamento, inciampo o caduta.

4.11 Combinazioni di pericoli


Alcuni pericoli individuali che sembrano essere minori possono, se combinati ad altri,
essere equivalenti a un pericolo significativo.

4.12 Pericoli associati all’ambiente in cui la macchina è utilizzata


Laddove una macchina è utilizzata per funzionare in condizioni ambientali che possono
determinare pericoli (per esempio temperatura, vento, neve, fulmini) questi pericoli
devono essere tenuti in considerazione.

5 STRATEGIA PER LA RIDUZIONE DEL RISCHIO

5.1 Disposizioni generali

5.1.1 Si presuppone che, quando presente su un macchinario, un pericolo determini presto o


tardi un danno se non è(sono) presa(e) alcuna(e) misura(e) di protezione.

5.1.2 Le misure di protezione sono una combinazione delle misure prese dal progettista e
dall’utilizzatore (vedere figura 1). Le misure che possono essere integrate in fase di
progettazione sono preferibili e generalmente più efficaci di quelle implementate
dall’utilizzatore.

5.1.3 Prendendo in considerazione l’esperienza degli utilizzatori di macchine simili e, ogni volta
che è possibile, uno scambio di informazioni con i potenziali utilizzatori, il progettista deve
intraprendere le seguenti azioni, nell’ordine sotto indicato (vedere figura 2):
- specificare i limiti e l’uso previsto della macchina (vedere punto 5.2);
- identificare i pericoli e le situazioni pericolose associate (vedere punto 4 e punto 5.3);

UNI EN ISO 12100-1:2005 © UNI Pagina 10


- stimare il rischio, per ogni pericolo e situazione pericolosa identificati (vedere punto 5.3);
- ponderare il rischio e prendere decisioni sulla necessità di riduzione del rischio
(vedere punto 5.3);
- eliminare il pericolo o ridurre il rischio associato al pericolo mediante misure di
protezione (vedere punto 5.4 e punto 5.5).
I primi quattro punti di cui sopra sono collegati alla valutazione del rischio, sulla quale la
ISO 14121 fornisce informazioni dettagliate.

5.1.4 L’obiettivo da raggiungere è la maggiore riduzione del rischio possibile, prendendo in


considerazione i quattro fattori sotto riportati. La strategia sopra riportata è rappresentata
dal diagramma di flusso nella figura 2. Il processo è iterativo e possono essere necessarie
parecchie applicazioni successive per ridurre il rischio, facendo il migliore uso della
tecnologia disponibile.
Nell’effettuare questo processo, è necessario prendere in considerazione nel seguente
ordine di preferenza:
- la sicurezza della macchina durante tutte le fasi della sua durata di vita;
- la capacità della macchina di svolgere la sua funzione;
- l’usabilità della macchina;
- i costi di fabbricazione, esercizio e smantellamento della macchina.
Nota 1 L’applicazione ideale di questi principi richiede la conoscenza dell’uso della macchina, dello storico degli
incidenti e dei dati sanitari, delle tecniche di riduzione del rischio disponibili e del contesto legale in cui la
macchina deve essere utilizzata.
Nota 2 Il progetto di una macchina che è accettabile in un particolare momento può non essere più giustificabile
quando lo sviluppo tecnologico consente la progettazione di una macchina equivalente con un rischio minore.

5.1.5 Per il funzionamento continuo in sicurezza di una macchina, è importante che le misure
di protezione ne consentano il facile utilizzo e non ostacolino il suo uso previsto. La
mancata osservanza di questo aspetto potrebbe portare all’aggiramento delle misure di
protezione per ottenere il massimo sfruttamento delle possibilità della macchina.

5.1.6 Se esistono metodi di misurazione normalizzati (o altri idonei) per un’emissione,


dovrebbero essere utilizzati, congiuntamente al macchinario o ai prototipi esistenti, per
determinare i valori di emissione e i dati comparativi di emissione. Questo consente al
progettista:
- di stimare il rischio associato alle emissioni;
- di valutare l’efficacia delle misure di protezione implementate in fase di
progettazione;
- di fornire ai potenziali acquirenti informazioni quantitative sulle emissioni nella
documentazione tecnica;
- di fornire agli utilizzatori informazioni quantitative sulle emissioni nelle informazioni
per l’uso.
I pericoli diversi dalle emissioni che sono descritti da parametri misurabili possono essere
trattati in maniera simile.

5.2 Specifica dei limiti della macchina


Il progetto della macchina inizia con la specifica dei suoi limiti (vedere anche
ISO 14121:1999, punto 5):
- limiti di utilizzo:
- l’uso previsto della macchina, incluse le diverse modalità di funzionamento della
macchina, le fasi di utilizzo e le diverse procedure di intervento per gli operatori e
- l’uso scorretto ragionevolmente prevedibile della macchina;
- limiti di spazio (per esempio campo di movimento, requisiti di spazio per
l’installazione e la manutenzione della macchina, interfaccia "operatore-macchina",
interfaccia "macchina-sorgente di energia");

UNI EN ISO 12100-1:2005 © UNI Pagina 11


- limiti di tempo: la “durata di vita” prevedibile della macchina e/o di alcuni dei suoi
componenti (per esempio utensili, parti soggette a usura, componenti elettrici)
prendendo in considerazione il suo uso previsto.

5.3 Identificazione dei pericoli, stima del rischio e ponderazione del rischio
Avendo identificato i vari pericoli che possono essere generati dalla macchina (pericoli
permanenti e pericoli che possono comparire inaspettatamente: vedere punto 3.6 e punto
4), il progettista deve stimare il rischio per ogni pericolo, per quanto possibile in base a
fattori quantificabili e infine decidere se è necessario ridurre il rischio (vedere punto 5.4) in
conseguenza alla ponderazione del rischio. A tal fine, il progettista deve tenere in
considerazione le diverse modalità di funzionamento e i procedimenti di intervento, in
particolare:
a) interazione umana durante l’intera durata di vita della macchina, come sotto
descritto:
1) costruzione;
2) trasporto, assemblaggio e installazione;
3) messa in funzione;
4) uso:
- messa a punto, addestramento/programmazione o cambio di lavorazione;
- funzionamento;
- pulizia;
- ricerca dell’avaria;
- manutenzione;
5) messa fuori servizio, smantellamento e, nella misura in cui riguarda la sicurezza,
smaltimento;
b) possibili stati della macchina:
1) la macchina esegue la funzione prevista (la macchina funziona normalmente);
2) la macchina non esegue la funzione prevista (vale a dire presenta
malfunzionamenti) a causa di svariate ragioni, incluse:
- la variazione di una caratteristica o di una dimensione del materiale lavorato
o del pezzo da lavorare;
- guasto di uno (o più di uno) dei componenti o dei servizi;
- disturbi di origine esterna (per esempio urti, vibrazione, interferenza
elettromagnetica);
- un errore o un'imperfezione nella progettazione (per esempio errori nel
software);
- disturbi nell’alimentazione di energia;
- condizioni al contorno (per esempio superfici della pavimentazione rovinate);
c) comportamento scorretto dell’operatore o uso scorretto ragionevolmente prevedibile
della macchina, per esempio:
- la perdita di controllo della macchina da parte dell'operatore (specialmente per le
macchine a funzionamento manuale o mobili);
- reazione istintiva di una persona in caso di malfunzionamento, incidente o
guasto durante l’uso della macchina;
- comportamento derivante da mancanza di concentrazione o noncuranza;
- comportamento derivante dall’adozione della “linea di minor resistenza”
nell’esecuzione di un compito;
- comportamento risultante da pressioni per tenere la macchina in esercizio in
tutte le circostanze;
- comportamento di alcune persone (per esempio bambini, persone disabili).

UNI EN ISO 12100-1:2005 © UNI Pagina 12


La stima e la ponderazione del rischio devono essere applicati dopo ciascuna delle tre fasi
della riduzione del rischio definite nel punto 5.4 e illustrate in figura 2.
Quando si esegue una valutazione del rischio, per ogni pericolo identificato, deve essere
considerato il rischio, con la gravità di danno più probabile che è suscettibile di verificarsi,
ma deve essere tenuta in considerazione anche la più elevata gravità prevedibile, anche
se la probabilità di un tale accadimento non è alta.

5.4 Eliminazione dei pericoli o riduzione del rischio mediante misure di protezione
Questo obiettivo può essere raggiunto rimuovendo i pericoli o riducendo, separatamente
o simultaneamente, ciascuno dei due elementi che determinano il rischio:
d) gravità del danno come può derivare dal pericolo in considerazione;
e) probabilità di accadimento di quel danno.
Tutte le misure di protezione previste per raggiungere questo obiettivo devono essere
applicate in conformità alla seguente sequenza, definita come “metodo in tre fasi” (vedere
anche figure 1 e 2):
- misura di protezione integrata nella progettazione (vedere la ISO 12100-2:2003, punto 4);
Nota Questa fase è l’unica in cui i pericoli possono essere eliminati, evitando in tal modo la necessità di
ulteriori misure di protezione come protezioni o misure di protezione complementari.
- protezioni e, eventualmente, misure di protezione complementari (vedere
ISO 12100-2:2003, punto 5);
- informazioni per l’uso sul rischio residuo (vedere la ISO 12100-2:2003, punto 6).
Le informazioni per l’uso non devono sostituirsi alla corretta applicazione delle misure di
protezione integrate nella progettazione o delle protezioni o delle misure di protezione
complementari.
Adeguate misure di protezione associate a ciascuna modalità di funzionamento e
procedimenti di intervento (vedere punto 5.3) impediscono agli operatori di essere indotti
ad utilizzare tecniche di intervento pericolose in caso di difficoltà tecniche.

5.5 Raggiungimento degli obiettivi di riduzione del rischio


Il processo iterativo di riduzione del rischio secondo il punto 5.4 e la figura 2 può essere
concluso dopo il raggiungimento di un’adeguata riduzione del rischio e, se applicabile, un
esito favorevole della comparazione dei rischi (vedere ISO 14121, punto 8.3).
L’adeguata riduzione del rischio può essere considerata raggiunta quando è possibile
fornire una risposta positiva a ciascuna delle seguenti domande:
- Sono state prese in considerazione tutte le condizioni di funzionamento e tutte le
procedure di intervento?
- il metodo definito nel punto 5.4 è stato applicato?
- i pericoli sono stati eliminati o i rischi derivanti dai pericoli sono stati ridotti al livello
più basso possibile?
- è certo che le misure prese non generano nuovi pericoli?
- gli utilizzatori sono sufficientemente informati e avvertiti sui rischi residui?
- è certo che le condizioni di lavoro dell’operatore non sono compromesse dalle
misure di protezione prese?
- le misure di protezione prese sono compatibili tra loro?
- è stata dedicata sufficiente considerazione alle conseguenze che possono derivare
dall’uso di una macchina progettata per utilizzo professionale/industriale se utilizzata
in un contesto non professionale/non industriale?
- è certo che le misure prese non riducono eccessivamente la capacità della
macchina di eseguire la sua funzione?

UNI EN ISO 12100-1:2005 © UNI Pagina 13


figura 1 Processo di riduzione del rischio dal punto di vista del progettista

1) Il fornire informazioni per l’uso corrette fa parte del contributo del progettista alla riduzione
del rischio, ma le relative misure di protezione sono efficaci solo quando implementate
dall’utilizzatore.
2) L’input dell’utilizzatore è costituito dall’informazione che il progettista riceve sia dalla
comunità degli utilizzatori e riguardante l’uso previsto dalla macchina in generale sia da
un utilizzatore specifico.
3) Non esiste alcuna gerarchia tra le diverse misure di protezione prese dall’utilizzatore.
Queste misure di protezione non rientrano nello scopo e campo di applicazione della
presente norma.
4) Quelle misure di protezione richieste da uno o più processi specifici che non sono previsti
nel quadro dell’uso normale della macchina o da condizioni specifiche di installazione che
non possono essere controllate dal progettista.

UNI EN ISO 12100-1:2005 © UNI Pagina 14


figura 2 Rappresentazione schematica del metodo iterativo in 3 fasi per il processo di riduzione del rischio

1) La prima volta in cui la domanda è posta, si risponde con il risultato della valutazione
iniziale del rischio.

UNI EN ISO 12100-1:2005 © UNI Pagina 15


APPENDICE A RAPPRESENTAZIONE SCHEMATICA DI UNA MACCHINA
(informativa)
figura A.1 Rappresentazione schematica di una macchina
Legenda
Interfaccia operatore-macchina

UNI EN ISO 12100-1:2005 © UNI Pagina 16


Indice quadrilingue di termini ed espressioni specifiche utilizzate nella ISO 12100

Inglese Italiano Tedesco Francese Sottopunto Parte


sottolineato: rif. a definizioni
grassetto: disposizioni
prevalenti
A
Access code Codice d’accesso Zugangscode Code d'accès 4.11.10 2
Access means Mezzi d’accesso Zugänge Moyens d'accès 4.10 1
Access means Mezzi d’accesso Zugänge Moyens d'accès 5.5.6 2
Access to a hazard zone (to a danger zone) Accesso a una zona pericolosa Zugang zu einem Gefährdungsbereich Accès à une zone dangereuse 3.27 1
Access to a hazard zone (to a danger zone) Accesso a una zona pericolosa Zugang zu einem Gefährdungsbereich Accès à une zone dangereuse 4.11.9; 4.15; 5.1; 5.2; 5.5.6 2
Accessibility Accessibilità Zugänglichkeit Accessibilité 4.2.1; 4.7 2

UNI EN ISO 12100-1:2005


Active opto-electronic protective device Dispositivo optoelettronico a protezione Aktive optoelektronische Schutzeinrichtung Dispositif de protection opto-électronique 3.26.6 1
attiva actif 5.2.5.3; 5.3.3 2
Active opto-electronic protective device Dispositivo optoelettronico a protezione Aktive optoelektronische Schutzeinrichtung Dispositif de protection opto-électronique
attiva actif
Actuator (Machine -) Azionatore (- della macchina) Antriebselement Actionneur 3.1; Appendice A 1
Actuator (Machine -) Azionatore (- della macchina) Antriebselement Actionneur 4.4 2
Actuator/manual control Attuatore/comando manuale Stellteil Organe de service 3.26.3; Appendice A 1
Actuator/manual control Attuatore/comando manuale Stellteil Organe de service 4.2.1; 4.8.7; 4.11.7.2; 2
4.11.8; 5.5.2; 6.5.1.d;
6.5.2.c
Adequate risk reduction Adeguata riduzione del rischio Entsprechende Risikominderung Réduction adéquate du risque 3.17; punto 5; figura 2 1
Adjustable guard Riparo regolabile Einstellbare trennende Schutzeinrichtung Protecteur réglable 3.25.3 1
Adjustable guard Riparo regolabile Einstellbare trennende Schutzeinrichtung Protecteur réglable 5.2.3.c; 5.3.2.4; figura 1 2
Angular part Pezzo di forma aguzza Spitzes Teil Pièce de forme aiguë 4.2.2 1
Application point Punto di applicazione Anschlagpunkt Point de préhension 6.5.1.a 2
Assembly of machines Gruppo di macchine Maschinenanlage Ensemble de machines 3.1 1
Assembly of machines Gruppo di macchine Maschinenanlage Ensemble de machines 4.11.1 2

© UNI
Automatic monitoring Sorveglianza automatica Selbstüberwachung/automatische Auto-surveillance 4.11.6; 4.12.3; 5.3.2.3/.5 2
Überwachung
B
Barrier Barriera Sperre Barrière 3.25; 3.27 1
Burn Bruciatura Verbrennung Brûlure 4.3; 4.4; 4.7 1

Pagina 17
Indice quadrilingue di termini ed espressioni specifiche utilizzate nella ISO 12100 (Continua)
Inglese Italiano Tedesco Francese Sottopunto Parte
sottolineato: rif. alle
definizioni
grassetto: disposizioni
prevalenti
C
Centre of gravity Baricentro Masseschwerpunkt Centre de gravité 4.6 2
Chip Truciolo Span Copeau 5.3.2.1 2
Cleaning Pulizia Reinigung Nettoyage 5.3.a 1
Cleaning Pulizia Reinigung Nettoyage 4.11.9; 5.2.4; 6.1.2 2
Colour Colore Farbe Couleur 6.4.c; 6.5.2.a/.e 2
Commissioning Messa in funzione Inbetriebnahme Mise en service 5.3.a 1
Commissioning Messa in funzione Inbetriebnahme Mise en service 6.1.2; 6.5.1.b 2

UNI EN ISO 12100-1:2005


Common cause failures Guasto da causa comune Ausfälle aufgrund gemeinsamer Ursache Défaillances de cause commune 3.33 1
Common cause failures Guasto da causa comune Ausfälle aufgrund gemeinsamer Ursache Défaillances de cause commune 4.12.3 2
Common mode failures Guasti di modo comune Gleichartige Ausfälle Défaillances de mode commun 3.34 1
Common mode failures Guasti di modo comune Gleichartige Ausfälle Défaillances de mode commun 4.12.3 2
Comparative emission data Dati comparativi di emissione Vergleichende Emissionsdaten Données comparatives d'émission 3.39; 5.1.6 1
Complementary protective measures Misure di protezione complementari Ergänzende Schutzmaßnahmen Mesures de prévention complémentaires 3.18; 5.4; figura 1; figura 2 1
Complementary protective measures Misure di protezione complementari Ergänzende Schutzmaßnahmen Mesures de prévention complémentaires 5.1; 5.5 2
Construction Costruzione Herstellung Construction 5.3.a 1
Construction Costruzione Herstellung Construction 4.3.a 2
Containment (of materials, etc.) Contenimento (di materiali, ecc.) Kapselung/Fernhaltung (von Stoffen, usw.) Rétention (de matériaux, etc.) 5.3.2.1 2
Containment (of stored energy) Contenimento (di energia immagazzinata) Rückhaltung (von gespeicherter Energie) Rétention (de l'énergie accumulée) 5.5.4.c 2
Control Comando Steuerung Commande 3.1 1
Control device Dispositivo di comando Steuereinrichtung, Steuerungseinrichtung Appareil de commande Appendice A 1
Control device Dispositivo di comando Steuereinrichtung, Steuerungseinrichtung Appareil de commande 4.11.1; 4.11.8; 5.2; 5.5.6 2
Control mode Modalità di comando Steuerungsart Commande (Mode de -) 4.11.9 2
Control system Sistema di comando Steuersystem/Steuerung Commande (Système de -) Appendice A 1
Control system Sistema di comando Steuersystem/Steuerung Commande (Système de -) 4.11; 4.13 2
Critical component Componente critico Kritisches Bauteil Composant critique 4.13 2
Crushing hazard Pericolo di schiacciamento Gefährdung durch Quetschen Risque d'écrasement 4.2.1 1
Cutting/severing hazard Pericolo di taglio/sezionamento Gefährdung durch Schneiden Risque de coupure 4.2.1 1

© UNI
Cutting element Elemento tagliente Schneidelement Élément coupant 4.2.2 1
D
Damage to health Danno alla salute Gesundheitsschädigung Atteinte à la santé 3.5 1
Danger Pericolo Gefahr Danger 6.4.c 2
Danger zone (see also: hazard zone) Zona pericolosa Gefährdungsbereich (Gefahrbereich) Zone dangereuse 3.10; 3.26.5; 3.27 1
Danger zone (see also: hazard zone) Zona pericolosa Gefährdungsbereich (Gefahrbereich) Zone dangereuse 4.2.1; 4.11.8.d; 5.2; 5.3.2.4/.5 2

Pagina 18
Indice quadrilingue di termini ed espressioni specifiche utilizzate nella ISO 12100 (Continua)
Inglese Italiano Tedesco Francese Sottopunto Parte
sottolineato: rif. alle
definizioni
grassetto: disposizioni
prevalenti
De-commissioning Messa fuori servizio Außerbetriebnahme Mise hors service 5.3.a 1
De-commissioning Messa fuori servizio Außerbetriebnahme Mise hors service 4.6; 6.1.2; 6.5.1.f 2
Defeating (of a protective device) Neutralizzazione (di un dispositivo di protezione) Umgehen (einer Schutzeinrichtung) Neutralisation (d'un dispositif de protection) 4.11.1; 4.13; 5.3.1; 5.3.3 2
Defeating (of a warning device) Neutralizzazione (di un dispositivo di Umgehen (einer Warneinrichtung) Neutralisation (d'undispositif 6.3 2
avvertimento) d'avertissement)
Depressurizing Scarico della pressione Druckentlastung Mise à la pression atmosphérique 4.10 2
Design (of a machine) Progettazione (di una macchina) Konstruktion (einer Maschine) Conception (d'une machine) da 5.1 a 5.4 1
Design error Errore di progettazione Konstruktionsfehler Erreur de conception 5.3.b 1
Designer Progettista Konstrukteur/Entwickler Concepteur Introduzione; punto 1; 1
3.8/.12/.18/.23; 4.1;

UNI EN ISO 12100-1:2005


Designer Progettista Konstrukteur/Entwickler Concepteur Introduzione; punto 1; 2
5.2.5.1; 6.3; 6.5.1.d
Diagnostic system Sistema diagnostico Diagnosesystem Diagnostic (Système de -) 4.11.12 2
Direct contact Contatto diretto Direktes Berühren Contact direct 4.3 1
Dismantling (of a machine) Smantellamento (di una macchina) Demontage/Abbau (einer Maschine) Démontage (d'une machine) 5.1.4; 5.3 1
Dismantling (of a machine) Smantellamento (di una macchina) Demontage/Abbau (einer Maschine) Démontage (d'une machine) 4.6; 6.1.2; 6.5.1.f 2
Display Visualizzatori Anzeige Affichage Appendice A 1
Display Visualizzatori Anzeige Affichage 4.8.1; 4.8.8; 4.11.1 2
Disposal (of a machine) Smaltimento (di una macchina) Entsorgung (einer Maschine) Mise au rebut (d'une machine) 5.3.a 1
Disposal (of a machine) Smaltimento (di una macchina) Entsorgung (einer Maschine) Mise au rebut (d'une machine) 6.1.2; 6.5.1.b/.f 2
Disturbance(s) Disturbo(i) Störung(en) Perturbation(s) 5.3.b 1
Disturbance(s) Disturbo(i) Störung(en) Perturbation(s) 4.12.1/.3 2
Door Porta Tür Porte 3.25 1
Drawing-in/trapping hazard Pericolo di trascinamento/intrappolamento Gefährdung durch Einziehen/Fangen Risque d'entraînement/d'emprisonnement 4.2.1 1
Drawing-in/trapping hazard Pericolo di trascinamento/intrappolamento Gefährdung durch Einziehen/Fangen Risque d'entraînement/d'emprisonnement 5.2.1 2
Dust Polvere Staub Poussière 4.8 1
Dust Polvere Staub Poussière 4.2.2; 4.12.1; 5.2.5.1; 2
5.3.2.1; 6.5.1.c
E
Edge (sharp -) Spigolo (vivo) Scharfe Kante Arête vive 4.2.2 1
Edge (sharp -) Spigolo (vivo) Scharfe Kante Arête vive 4.2.1; 5.3.2.6 2

© UNI
Electric shock Elettrocuzione Elektrischer Schlag Choc électrique 3.6; 4.3 1
Electric shock Elettrocuzione Elektrischer Schlag Choc électrique 4.9 2
Electrical equipment Equipaggiamento elettrico Elektrische Ausrüstung Équipement électrique 4.4; 4.9; 6.4; 6.5.1.c 2
Electrical hazard Pericolo di natura elettrica Elektrische Gefährdung Risque électrique 3.6; 4.3 1
Electrical hazard (Preventing -) Pericolo di natura elettrica (Protezione dal -) Verhütug elektrischer Gefährdung Risque électrique (Prévention du -) 4.9 2

Pagina 19
Indice quadrilingue di termini ed espressioni specifiche utilizzate nella ISO 12100 (Continua)
Inglese Italiano Tedesco Francese Sottopunto Parte
sottolineato: rif. alle
definizioni
grassetto: disposizioni
prevalenti
Electrical overloading Sovraccarico elettrico Überlastung (Elektrische) Surcharge (électrique) 6.5.1.b 2
Electromagnetic compatibility Compatibilità elettromagnetica Elektromagnetische Verträglichkeit Compatibilité électromagnétique 4.11.11 2
Emergency operation Operazione di emergenza Handlung im Notfall Opération d'urgence 3.36 1
Emergency situation Situazione di emergenza Notfall Situation d'urgence 3.35; 3.36 1
Emergency situation Situazione di emergenza Notfall Situation d'urgence 5.5.2; 6.5.1.g 2
Emergency stop (function) Arresto di emergenza (funzione) Stillsetzen im Notfall (Funktion zum) Arrêt d'urgence (fonction) 3.37 1
Emergency stop (function) Arresto di emergenza (funzione) Stillsetzen im Notfall (Funktion zum) Arrêt d'urgence (fonction) 4.11.1; 4.11.8; 5.1; 2
5.5.2; 5.5.3; 6.5.1.d
Emergency stop control Comando di arresto di emergenza Stellteil zum Stillsetzen im Notfall Commande d'arrêt d'urgence 4.11.8.c; 4.11.9; 5.5.2 2
Emergency stop device Dispositivo di arresto di emergenza Einrichtung zum Stillsetzen im Notfall Arrêt d'urgence (Dispositif d' -) 4.11.1; 4.11.8.c); 5.5.2 2

UNI EN ISO 12100-1:2005


Emission value Valore di emissione Emissionswert Valeur d'émission 3.38; 3.39; 5.1.6 1
Emission value Valore di emissione Emissionswert Valeur d'émission 4.3.c 2
Emissions Emissioni Emissionen Émissions 3.6; 3.38; 3.39; 5.1.6 1
Emissions Emissioni Emissionen Émissions 4.2.2; 5.1; 5.2.1; 2
5.2.5.1; 5.2.7; 5.3.2.1;
5.4; 6.5.1.g
Enabling device Dispositivo di consenso Zustimmungseinrichtung Validation (Dispositif de -) 3.26.2 1
Enabling device Dispositivo di consenso Zustimmungseinrichtung Validation (Dispositif de -) 4.11.9 2
Entanglement hazard Pericolo di impigliamento Gefährdung durch Erfassen Risque de happement 4.2.1; 4.2.2 1
Environment Ambiente Umwelt/Umgebung Environnement punto 1; 4.1; 4.2.2; 4.4; 1
Environment Ambiente Umwelt/Umgebung Environnement 4.12
punto 1; 4.7; 4.12.1; 2
5.2.1; 5.2.5.2; 5.3.1;
6.5.1.b
Environmental conditions Condizioni ambientali Umgebungseinflüsse Conditions liées à l'environnement 4.12.1; 5.2.5.2.a; 2
6.5.1.b
Ergonomic principle Principio ergonomico Ergonomischer Grundsatz Ergonomique (Principe -) 4.9 1
Ergonomic principle Principio ergonomico Ergonomischer Grundsatz Ergonomique (Principe -) 4.8; 4.11.8; 5.2.1 2
Error (Human) Errore (umano) Fehlverhalten (menschliches) Erreur (humaine) 4.9 1
Escape and rescue (of a person) Fuga e salvataggio (di una persona) Befreiung und Rettung (einer Person) Dégagement et sauvetage (d'une personne) 5.5.3 2
Explosive atmosphere Atmosfera esplosiva Explosionsgefährdete Atmosphäre Atmosphère explosible 4.4; 6.4.b 2
Exposure to hazard Esposizione al pericolo Gefährdungsexposition/Aussetzung einer Exposition à un phénomène dangereux 3.9 1

© UNI
Gefährdung
Exposure to hazard Esposizione al pericolo Gefährdungsexposition/Aussetzung einer Exposition à un phénomène dangereux 4.11.12; 5.1 2
Gefährdung
Exposure to hazards (Limiting -) Esposizione ai pericoli (Limitazione della -) Gefährdungsexposition (Begrenzen der -) Exposition à un phénomène dangereux 4.13; 4.14; 4.15 2
(Limitation de l'exposition à un -)

Pagina 20
Exposure value Valore di esposizione Immissionswert Valeur d'exposition 3.38 1
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Inglese Italiano Tedesco Francese Sottopunto Parte
sottolineato: rif. alle
definizioni
grassetto: disposizioni
prevalenti
F
Failure Guasto Ausfall Défaillance Da 3.28 a 3.32; 3.33; 3.34; 1
3.35; 4.3; 5.3.b/.c
Failure Guasto Ausfall Défaillance 4.11.1; 4.11.6; 4.11.7.1/.2; 2
4.12; 5.3.2.3.b; 5.3.2.5
Failure to danger Guasto pericoloso Gefahrbringender Ausfall Défaillance dangereuse 3.30 1
Falling hazard Pericolo di caduta Sturzgefährdung Risque de chute (de personne) 3.11 1
Fault Avaria Fehler Défaut 3.31; 3.32; 3.34; 4.3 1
4.11.1; 4.11.6; 4.11.7.1/.2; 2

UNI EN ISO 12100-1:2005


Fault Avaria Fehler Défaut 4.11.9; 4.11.12; 4.12;
5.2.4; 5.2.5.2; 6.5.1.d/.e
Fault finding Ricerca dell’avaria Fehlersuche Défauts (Recherche de -) 5.3.a 1
Fault finding Ricerca dell’avaria Fehlersuche Défauts (Recherche de -) 4.11.12; 5.2.4; 6.1.2 2
Fixed guard Riparo fisso Feststehende trennende Schutzeinrichtung Protecteur fixe 3.25.1 1
5.1; 5.2.1; 5.2.2.a; 2
Fixed guard Riparo fisso Feststehende trennende Schutzeinrichtung Protecteur fixe 5.2.5.2.b; 5.3.2.2
Foundation Fondazione Fundament Massif 4.6 2
Friction/abrasion hazard Pericolo di attrito/abrasione Gefährdung durch Reibung/Abrieb Risque de frottement/d'abrasion 4.2.1 1
G
Guard Riparo Trennende Schutzeinrichtung Protecteur 3.19; 3.24; 3.25; 3.26.1; 1
Appendice A
Guard Riparo Trennende Schutzeinrichtung Protecteur 4.8.6; 4.11.9; 4.13; 2
5.1/.2/.3; 5.5.6; 6.1.1;
6.4.c; 6.5.1.c
Guard locking device Dispositivo di bloccaggio del riparo Zuhalteeinrichtung Dispositif de blocage du protecteur 3.25.5 1
H
Handling Movimentazione Handhabung Manutention 4.6; 4.7; 4.14; 5.5.5; 6.5.1; 2
6.5.3

© UNI
Harm Danno Schaden Dommage 3.5; 3.6; 3.11; 3.15; 5.1.1; 1
5.3; 5.4
Hazard Pericolo Gefährdung Phénomène dangereux 3.6; 3.11; 3.14; 3.15... 1
Hazard Pericolo Gefährdung Phénomène dangereux numerose occorrenze 2
Hazard combination Combinazione di pericoli Gefährdungskombination Risques (Combinaison de -) 4.11 1

Pagina 21
Hazard identification Identificazione del pericolo Identifizier der Gefährdungen Identification des phénomènes dangereux 3.14; 5.3 1
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Inglese Italiano Tedesco Francese Sottopunto Parte
sottolineato: rif. alle
definizioni
grassetto: disposizioni
prevalenti
Hazard zone (see also: danger zone) Zona pericolosa Gefährdungsbereich (Gefahrbereich) Zone dangereuse 3.10; 3.26.5; 3.27 1
Hazard zone (see also: danger zone) Zona pericolosa Gefährdungsbereich (Gefahrbereich) Zone dangereuse 4.2.1; 4.11.8.d; 5.2; 2
5.3.2.4/.5
Hazardous malfunctioning Malfunzionamento pericoloso Gefährdung durch Fehlfunktion(en) Dysfonctionnement dangereux 4.14.1 2
Hazardous situation Situazione pericolosa Gefährdungssituation/gefährdende Situation Situation dangereuse 3.9; 3.35; 4.1; 5.1.3 1
Hazardous situation Situazione pericolosa Gefährdungssituation/gefährdende Situation Situation dangereuse 4.11.5; 5.2.7 2
Hazardous substances Sostanze pericolose Gefahrstoffe/Gefährliche Stoffe Substances dangereuses 3.38 1
Hazardous substances Situazione pericolosa Gefahrstoffe/Gefährliche Stoffe Substances dangereuses 4.2.2; 4.3.c; 5.3.2.1; 5.4.4 2
Hazards generated by materials and Pericoli generati da materiali e sostanze Gefährdung durch Materialien und Phénomènes dangereux engendrés par des 4.8 1

UNI EN ISO 12100-1:2005


substances Substanzen matériaux et des substances
Hazards generated by neglecting ergonomic Pericoli provocati dall’inosservanza di principi Gefährdung durch Vernachlässigung Phénomènes dangereux engendrés par le 4.9 1
principles ergonomici ergonomischer Grundsätze non-respect des principes ergonomiques
Hazards generated by noise Pericoli generati dal rumore Gefährdung durch Lärm Phénomènes dangereux engendrés par le 4.5 1
bruit
Hazards generated by radiation Pericoli generati da radiazione Gefährdung durch Strahlung Phénomènes dangereux engendrés par les 4.7 1
rayonnements
Hazards generated by vibration Pericoli generati da vibrazione Gefährdung durch Vibration Phénomènes dangereux engendrés par les 4.6 1
vibrations
Heat Calore Hitze Chaleur 4.4 1
Heat Calore Hitze Chaleur 4.12.1; 5.2.1 2
Heat source Sorgente di calore Wärmequelle Chaleur (Source de -) 4.4 1
High pressure fluid ejection hazard Pericolo di eiezione di un fluido ad alta Gefährdung durch Herausspritzen von Risque d'éjection de fluide sous haute 4.2.1 1
pressione Flüssigkeiten unter hohem Druck pression
Hold-to-run control device Dispositivo di comando ad azione mantenuta Steuereinrichtung mit selbsttätiger Commande nécessitant une action 3.26.3 1
Rückstellung (Tippschalter) maintenue 4.11.8.b; 4.11.9 2
Hold-to-run control device Dispositivo di comando ad azione mantenuta Steuereinrichtung mit selbsttätiger Commande nécessitant une action
Rückstellung (Tippschalter) maintenue
Human behaviour Comportamento umano Menschliches Verhalten Comportement humain 3.23; 5.3.c 1
Hydraulic equipment Attrezzatura idraulica Hydraulische Ausrüstung Équipement hydraulique 4.4; 4.10 2
I

© UNI
Impact Urto Stoß Choc 4.12.1 2
Impact hazard Pericolo di urto Gefährdung durch Stoß Risque de choc 4.2.1 1
Impeding device Dispositivo ostacolante Abweisende Schutzeinrichtung (Barriere) Dispositif dissuasif/déflecteur 3.27 1
Index (of the instruction handbook) Indice (del manuale di istruzioni) Stichwortverzeichnis (in der Index (de la notice d'instructions) 6.5.2.f 2
Betriebsanleitung)

Pagina 22
Indirect contact Contatto indiretto Indirekte Berührung Contact indirect 4.3 1
Indice quadrilingue di termini ed espressioni specifiche utilizzate nella ISO 12100 (Continua)
Inglese Italiano Tedesco Francese Sottopunto Parte
sottolineato: rif. alle
definizioni
grassetto: disposizioni
prevalenti
Information for use Informazioni per l'uso Benutzerinformation Informations pour l'utilisation 3.18; 3.21; 5.1.6; 5.4 1
Information for use Informazioni per l'uso Benutzerinformation Informations pour l'utilisation 4.1; 5.5.1; punto 6; 2
Inherently safe design measure Misura di protezione integrata nella Inhärent sichere Konstruktion Mesure de prévention intrinsèque 3.18; 3.19; 5.4 1
progettazione Inhärent sichere Konstruktion Mesure de prévention intrinsèque punto 4; 5.5.1 2
Inspection Verifica Inspektion Inspection 4.11.10; 4.12.3; 6.5.1.e 2
Inspection (Frequency of -) Verifica (Frequenza di -) Inspektion (Häufigkeit der -) Inspections (Périodicité des -) 6.4.c 2
Installation (of the machine) Installazione (della macchina) Aufbau/Einbau (der Maschine) Installation (de la machine) 5.2; 5.3 1
Installation (of the machine) Installazione (della macchina) Aufbau/Einbau (der Maschine) Installation (de la machine) 4.6; 6.1.2; 6.5.1.b 2
Instruction handbook Manuale delle istruzioni Betriebsanleitung Notice d'instructions Figura 1 1

UNI EN ISO 12100-1:2005


Instruction handbook Manuale delle istruzioni Betriebsanleitung Notice d'instructions 6.2; 6.5 2
Instructions Istruzioni Anweisungen Instructions 6.5.1/.2./.3 2
Insulation failure Guasto di isolamento Versagen der Isolierung Isolement (Défaut d' -) 4.3 1
Insulation failure Guasto di isolamento Versagen der Isolierung Isolement (Défaut d' -) 4.12.1 2
Intended use of a machine Uso previsto di una macchina Bestimmungsgemäße Verwendung einer Utilisation normale d'une machine Introduzione; 3.3; 3.6; 1
Maschine 3.22; 4.9; 5.1.3; 5.1.5; 5.2
Intended use of a machine Uso previsto di una macchina Bestimmungsgemäße Verwendung einer Utilisation normale d'une machine Introduzione; 4.8.8; 2
Maschine 4.12.1; 5.3.1; 5.5.1; 6.1.1;
6.5.1.d
Interlocking device (interlock) Dispositivo di interblocco (interblocco) Verriegelungseinrichtung (Verriegelung) Verrouillage (Dispositif de -) Introduzione; 3.25; 1
Interlocking device (interlock) Dispositivo di interblocco (interblocco) Verriegelungseinrichtung (Verriegelung) Verrouillage (Dispositif de -) 3.25.4/.5; 3.26.1
Introduzione; 5.3.2.5 2
Interlocking guard Riparo interbloccato Verriegelte trennende Schutzeinrichtung Protecteur avec dispositif de verrouillage 3.25.4 1
Interlocking guard Riparo interbloccato Verriegelte trennende Schutzeinrichtung Protecteur avec dispositif de verrouillage 5.2.1/.2/.3; 5.2.5.3; 2
5.3.2.3; 5.5.6
Interlocking guard with a start function Riparo interbloccato con funzione di Trennende Schutzeinrichtung mit Protecteur commandant la mise en marche 3.25.6 1
(control guard) avviamento (riparo con comando di Startfunktion 5.2.3.f; 5.3.2.5 2
avviamento)
Interlocking guard with a start function Riparo interbloccato con funzione di Trennende Schutzeinrichtung mit Protecteur commandant la mise en marche
(control guard) avviamento (riparo con comando di Startfunktion
avviamento)

© UNI
Interlocking guard with guard locking Riparo interbloccato con bloccaggio del riparo Verriegelte trennende Schutzeinrichtung mit Protecteur avec dispositif d'interverrouillage 3.25.5; 1
Zuhaltung 5.2.2; 5.2.3 2
Interlocking guard with guard locking Riparo interbloccato con bloccaggio del riparo Verriegelte trennende Schutzeinrichtung mit Protecteur avec dispositif d'interverrouillage
Zuhaltung
Isolation and energy dissipation Isolamento e dissipazione di energia Energietrennung und -ableitung Consignation 4.11.1;4.10; 5.2.4; 5.5.4 2
J

Pagina 23
K
Indice quadrilingue di termini ed espressioni specifiche utilizzate nella ISO 12100 (Continua)
Inglese Italiano Tedesco Francese Sottopunto Parte
sottolineato: rif. alle
definizioni
grassetto: disposizioni
prevalenti
L
Language Lingua Sprache Langue 6.4 2
Language (of the instruction handbook) Lingua (del manuale delle istruzioni) Sprache (der Betriebsanleitung) Langue (de la notice d'instructions) 6.5.2.b 2
Life limit of a machine Durata di vita di una macchina Lebensdauer einer Maschine Durée de vie d'une machine 5.2 1
Lifting equipment Attrezzatura di sollevamento Hebevorrichtung Levage (Équipement de -) 6.5.1.a 2
Lifting gear Apparecchio di sollevamento Hebezeug Levage (Appareil de -) 5.5.5 2
Lighting Illuminazione Beleuchtung Éclairage 4.8.6; 5.2.1 2
Limit Limite Grenze Limite 3.14; 4.9; 5.1.3; 5.2 1
Limited movement control device Dispositivo di comando per spostamenti Schrittschaltung Commande de marche par à-coups 3.26.9 1

UNI EN ISO 12100-1:2005


limitati (Dispositif de -) 4.11.9 2
Limited movement control device Dispositivo di comando per spostamenti Schrittschaltung Commande de marche par à-coups
limitati (Dispositif de -)
Limiting device Dispositivo limitatore Begrenzungseinrichtung Limiteur (Dispositif -) 3.26.8 1
Limiting device Dispositivo limitatore Begrenzungseinrichtung Limiteur (Dispositif -) 4.3.a; 4.10; 5.2.6; 5.2.7 2
Live part (of electrical equipment ) Elemento sotto tensione (dell’impianto Spannungsführendes Teil (der elektrischen Partie active (de l'équipement électrique) 4.3 1
elettrico) Ausrüstung)
Load Carico Last Charge 3.26.8; 4.2.1/.2 1
Load Carico Last Charge 4.2.1; 4.3; 4.11.1/.5; 2
5.2.6/.7
Loading (feeding) / unloading (removal) Operazioni di carico (alimentazione)/scarico Be-/Entladearbeit (Beschickungs- und Opérations de chargement 4.14 2
operations (rimozione) Entnahmearbeiten) (alimentation)/déchargement (évacuation)
Lubrication Lubrificazione Schmierung Graissage 4.15 2
M
Machine / machinery Macchina/macchinario Maschine Machine 3.1 1
Machine-power supply interface Interfaccia macchina-sorgente d’energia Schnittstelle "Maschine-Energieversorgung" Interface "machine-sources d'énergie" 5.2 1
Maintainability (of a machine) Manutenibilità (di una macchina) Instandhaltbarkeit (einer Maschine) Maintenabilité (d'une machine) 3.3 1
Maintainability (of a machine) Manutenibilità (di una macchina) Instandhaltbarkeit (einer Maschine) Maintenabilité (d'une machine) 4.7; 4.11.12; 2
Maintenance Manutenzione Instandhaltung Maintenance 3.3; 3.31; 4.9; 5.2; 5.3.a 1
4.8.6; 4.11.9/.10; 5.2.4; 2

© UNI
Maintenance Manutenzione Instandhaltung Maintenance 5.3.1; 5.5.4; 5.5.6; 6.1.2;
6.5.1.b/.e/.h
Maintenance point Zona di manutenzione Wartungsstelle Maintenance (Point de -) 4.15 2
Maintenance staff Personale addetto alla manutenzione Instandhaltungspersonal Maintenance (Personnel de -) 4.11.12; 6.5.1.e 2
Malfunction (malfunctioning) Malfunzionamento Fehlfunktion Dysfonctionnement 3.30; 3.35; 5.3.b/.c 1
Malfunction (malfunctioning) Malfunzionamento Fehlfunktion Dysfonctionnement 4.12.1; 5.2.1 2

Pagina 24
Indice trilingue di termini ed espressioni specifiche utilizzate nella ISO 12100 (Continua)
Inglese Italiano Tedesco Francese Sottopunto Parte
sottolineato: rif. alle
definizioni
grassetto: disposizioni
prevalenti
Manual control (function) Comando manuale (funzione) Handsteuerung Commande manuelle (fonction) 4.11.8 2
Marking Marcatura Zeichen Marquage 6.4 2
Markings Marcature Kennzeichnungen Inscriptions 6.4 2
Material Materiale Werkstoff/Material Matériau 3.1; 4.2.1/.2; 4.4; 4.8; 5.3.b 1
Material Materiale Werkstoff Matériau 4.2.1; 4.3.b4.14; 5.2.5.1, 2
5.3.2.1/.6; 5.5.6
Maximum speed of rotating parts Massima velocità delle parti rotanti Maximale Drehzahl rotierender Teile Fréquence maximale de rotation des parties 6.4.c 2
tournantes
Measurement methods Metodi di misurazione Messmethoden Méthodes de mesurage 5.1.6 1

UNI EN ISO 12100-1:2005


Mechanical hazard Pericolo di natura meccanica Mechanische Gefährdung Risque mécanique 4.2 1
Mechanical hazard Pericolo di natura meccanica Mechanische Gefährdung Risque mécanique 4.2.2; 5.1 2
Mechanical restraint device Dispositivo di trattenuta meccanica Durch Formschluß wirkende Dispositif de retenue mécanique 3.26.7 1
Schutzeinrichtung
Mode selector Selettore di modalità Betriebsartenschalter Sélecteur de mode 4.11.10 2
Moisture Umidità Feuchte Humidité 4.12.1; 6.5.1.b 2
Movable elements/parts Elementi/parti mobili Bewegliche Elemente/Teile Éléments mobiles 4.2.2 2
Movable guard Riparo mobile Bewegliche trennende Schutzeinrichtung Protecteur mobile 3.25; 3.25.2; 3.25.3 1
Movable guard Riparo mobile Bewegliche trennende Schutzeinrichtung Protecteur mobile 5.3.2.3; Figura 1 2
Muting phase Fase di inibizione Sperrphase Inhibition (Phase d') 5.2.5.2 2
Muting phase Fase di inibizione Sperrphase Phase d'inhibition 5.2.5.2 2
N
Noise Rumore Lärm/Geräusch Bruit 3.6; 3.38; 3.39; 4.5 1
Noise Rumore Lärm/Geräusch Bruit 4.2.2; 4.3.c; 4.4.c); 4.8.4; 2
5.1; 5.2.1; 5.2.5.1, 5.3.2.1;
5.4.2; 6.5.1.c
Noise Rumore Geräusch (siehe Lärm) Bruit
Normal operation Normale funzionamento Normaler Betrieb Fonctionnement normal 3.35; 4.3 1
Normal operation Normale funzionamento Normaler Betrieb Fonctionnement normal 5.2.1/.2/.3 2
O

© UNI
Operating modes Modalità di funzionamento Betriebsarten Modes de fonctionnement 5.2; 5.3.c 1
Operating modes Modalità di funzionamento Betriebsarten Modes de fonctionnement 4.11.1; 4.11.10; 4.14; 2
6.1.1; 6.5.1.c)
Operation Funzionamento Betrieb Fonctionnement 5.3 1
Operative part Parte operativa Betriebsteil Partie opérative Apendice A 1

Pagina 25
Operative part Parte operativa Betriebsteil Partie opérative 5.2.5.2.b 2
Indice quadrilingue di termini ed espressioni specifiche utilizzate nella ISO 12100 (Continua)
Inglese Italiano Tedesco Francese Sottopunto Parte
sottolineato: rif. alle
definizioni
grassetto: disposizioni
prevalenti
Operator Operatore Bediener (Bedienperson) Opérateur 3.29; 5.2; 5.3.c; 5.4; 5.5 1
Operator Operatore Bedienperson (Bediener) Opérateur numerose occorrenze 2
Operator-machine interface Interfaccia operatore-macchina Schnittstelle "Bedienperson-Maschine" oder Interface "opérateur-machine" 5.2; Appendice A 1
"Mensch-Maschine"
Oriented failure mode component Componente con modo di guasto orientato Bauteil mit spezifiziertem Ausfallverhalten Composant à défaillance orientée 4.12.2 2
Overloading (Electrical -) Sovraccarico (elettrico) Überlast (Elektrische -) Surcharge (électrique) 6.5.1.b 2
Overloading (Mechanical -) Sovraccarico (meccanico) Überlastung (Mechanische -) Surcharge mécanique 5.2.7 2
Overspeed Eccessiva velocità Überdrehzahl Survitesse 6.3 2
P

UNI EN ISO 12100-1:2005


Packaging Imballaggio Verpackung Emballage 6.2; 6.5.1; 6.5.3.d 2
Pictogram Pittogramma Piktogramm Pictogramme 6.4 2
Platform Piattaforma Bühne/Arbeitsbühne Plate-forme 5.5.6 2
Pneumatic equipment Attrezzatura pneumatica Pneumatische Ausrüstung Équipement pneumatique 4.4; 4.10 2
Portable control unit (teach pendant) Pulsantiera di comando portatile (pulsantiera Tragbare Steuereinheit/Tragbares Dispositif de commande portatif (pendant 4.11.8.c); 4.11.9 2
di apprendimento) Steuergerät (Schwenkarmschalttafel) d'apprentissage)
Positive mechanical action Azione meccanica positiva Mechanisch zwangsläufige Wirkung Action mécanique positive 4.5 2
Positive mode (Connected in the -) Modo positivo (Connessi in -) Zwangsläufig (verbunden) Mode positif (Liés suivant le -) 4.5 2
Power control element Elemento di comando della potenza Leistungssteuerelement Préactionneur 3.29; Appendice A 1
Power supply Fonte di energia Energieversorgung/Energiequelle Alimentation en énergie (Source d'-) 3.29; 3.30; 5.2; 5.3.b 1
Power supply Fonte di energia Energieversorgung/Energiequelle Alimentation en énergie (Source d'-) 4.10; 4.11.1/.2/.5; 5.2.4; 2
5.5.4; 6.5.1.b
Power transmission element Organo di trasmissione della potenza Energieübertragungselement Élément de transmission Appendice A 1
Presence-sensing Rilevamento di presenza Anwesenheitsmeldung Détection de présence 3.26.5 1
Presence-sensing Rilevamento di presenza Anwesenheitsmeldung Détection de présence 5.2.5.1/.3 2
Pressure sensitive mat Tappeto sensibile alla pressione Schaltmatte Tapis sensible 5.2.2; 5.2.5.1 2
Prevention of access Impedimento dell’accesso Verhindern des Zugangs Accès (Prévention de l' -) 5.3.2.1 2
Process changeover Cambio di lavorazione Umrüsten Processus de fabrication (Changement de -) 5.3.a 1
Process changeover Cambio di lavorazione Umrüsten Processus de fabrication (Changement de -) 4.11.9; 5.2.4; 6.1.2 2
Programmable electronic control system Sistema di comando elettronico Programmierbares elektronisches Système de commande électronique 4.11.7 2

© UNI
programmabile Steuersystem programmable
Prohibited usage Uso non consentito Verbotene Anwendung Utilisation proscrite 6.5.1.c/.d 2
Protective device Dispositivo di protezione Nicht trennende Schutzeinrichtung Dispositif de protection 3.19; 3.24; 3.26; 1
Protective device Dispositivo di protezione Nicht trennende Schutzeinrichtung Dispositif de protection Appendice A
4.11.1/.9; 4.13; 5.1; 5.2; 2
5.3.1/.3; 5.5.1; 6.1.1;

Pagina 26
6.5.1.c
Indice quadrilingue di termini ed espressioni specifiche utilizzate nella ISO 12100 (Continua)
Inglese Italiano Tedesco Francese Sottopunto Parte
sottolineato: rif. alle
definizioni
grassetto: disposizioni
prevalenti
Protective measure Misura di protezione Schutzmaßnahme Mesure de prévention 3.12; 3.18; 3.19/.29/.31; 5.1; 1
5.3; 5.4; 5.5
Protective measure Misura di protezione Schutzmaßnahme Mesure de prévention numerose occorrenze 2
Protruding part Parte sporgente Vorstehendes Teil Pièce saillante 4.2.1 2
Q
R
Radiation Radiazioni Strahlung Rayonnement(s) 3.38; 4.3/.4; 4.7 1
Radiation Radiazioni Strahlung Rayonnement(s) 4.2.2; 4.3. c; 5.2.1; 5.2.5.1; 2

UNI EN ISO 12100-1:2005


5.3.2.1; 5.4.5; 6.5.1.b/.c
Range of applications Gamma delle applicazioni Anwendungsbereich Utilisations prévues 6.5.1.c 2
Reasonably foreseeable misuse Uso scorretto ragionevolmente prevedibile Vernünftigerweise vorhersehbare Mauvais usage raisonnablement prévisible 3.23; 5.2; 5.3.c 1
Fehlanwendung
Reasonably foreseeable misuse Uso scorretto ragionevolmente prevedibile Vernünftigerweise vorhersehbare Mauvais usage raisonnablement prévisible 5.5.1; 6.1.1; 6.5.1.d 2
Fehlanwendung
Rectification (Fault -) Riparazione (di avaria) Fehlerbehebung Dépannage 4.13 2
Reduced speed Velocità ridotta Verminderte Geschwindigkeit Vitesse (réduite) 4.11.9 2
Redundancy Ridondanza Redundanz Redondance 4.12.2; 4.12.3 2
Relevant hazard Pericolo specifico Relevante Gefährdung Phénomène dangereux pertinent 3.7 1
Reliability Affidabilità Zuverlässigkeit Fiabilité 4.3.c; 4.8; 4.12; 4.13; 2
5.2.5.3.a
Reliability (of a machine) Affidabilità (di una macchina) Zuverlässigkeit (einer Maschine) Fiabilité (d'une machine) 3.2 1
Rescue and escape (of a person) Salvataggio e fuga (di una persona) Rettung und Befreiung (einer Person) Sauvetage et dégagement (d'une personne) 5.5.3 2
Residual risk Rischio residuo Restrisiko Risque résiduel 3.12; 5.4; 5.5; figura 1 1
Residual risk Rischio residuo Restrisiko Risque résiduel 6.1.1 2
Restart/restarting Riavviamento Wiederanlauf Remise en marche 4.11.1; 4.11.4; 4.11.65.5.2 2
Restriction of access Restrizione dell’accesso Zugangsbeschränkung Accès (Restriction de l' -) 4.11.9 2
Risk Rischio Risiko Risque 3.11; numerose occorrenze 1
Risk Rischio Risiko Risque numerose occorrenze 2

© UNI
Risk analysis Analisi del rischio Risikoanalyse Analyse du risque 3.13; 3.14 1
Risk assessment Valutazione del rischio Risikobeurteilung Appréciation du risque 3.8; 3.13; 3.38; 5.1.3 1
Risk assessment Valutazione del rischio Risikobeurteilung Appréciation du risque 5.2.1; 5.2.4; 5.5.2 2
Risk comparison Comparazione dei rischi Risikovergleich Comparaison des risques 5.3.c; 5.5 1

Pagina 27
Indice quadrilingue di termini ed espressioni specifiche utilizzate nella ISO 12100 (Continua)
Inglese Italiano Tedesco Francese Sottopunto Parte
sottolineato: rif. alle
definizioni
grassetto: disposizioni
prevalenti
Risk estimation Stima del rischio Risikoeinschätzung Estimation du risque 3.15; 5.3 1
Risk evaluation Ponderazione del rischio Risikobewertung Évaluation du risque 3.13; 3.16; 5.3 1
Risk reduction Riduzione del rischio Risikominderung Réduction du risque 3.7; 3.15; 3.17; 3.18; 1
Risk reduction Riduzione del rischio Risikominderung Réduction du risque punto 5
4.1; 4.11.1 2
S
Safeguard Mezzo di protezione Schutzeinrichtung Moyen de protection Introduzione; 3.18; 3.20; 1
Safeguard Mezzo di protezione Schutzeinrichtung Moyen de protection 3.24; 5.4
Introduzione; 4.14,; 5.1; 2
5.2; 5.3; 6.5.1.b/.d

UNI EN ISO 12100-1:2005


Safeguarding Protezione Technische Schutzmaßnahmen Protection 3.18; 3.20; 3.24 1
Safeguarding Protezione Technische Schutzmaßnahmen Protection 4.1; punto 5 2
Safety function Funzione di sicurezza Sicherheitsfunktion Fonction de sécurité 3.28 1
Safety function Funzione di sicurezza Sicherheitsfunktion Fonction de sécurité 4.11.1/.6/.7; 4.12/.14; 2
5.2.5.2; 5.3.3; 6.5.1.e
Scald Scottatura Verbrühung Brûlure (par un liquide chaud) 4.4 1
Sensitive protective equipment Dispositivo di protezione sensibile Sensitive Schutzeinrichtung Équipement de protection sensible 3.26.5 1
Sensitive protective equipment Dispositivo di protezione sensibile Sensitive Schutzeinrichtung Équipement de protection sensible 5.2.1; 5.2.2.d; 5.2.3.b; 2
5.2.5
Sensor Sensore Sensor/Meßfühler Capteur 3.29; Appendice A 1
Sensor Sensore Sensor/Meßfühler Capteur 4.11.7.2; 4.13 2
Setting Messa a punto Einrichten/Einstellen Réglage 5.3.a 1
Setting Messa a punto Einrichten/Einstellen Réglage 4.8.6; 4.10; 4.11.9; 2
4.11.10; 4.15; 5.2.4;
5.3.2.5; 5.5.6; 6.1.2;
6.5.1.d
Setting (Control mode for -) Messa a punto (Modalità di comando per -) Steuerungsart zum Einstellen Réglage (Mode de commande pour le -) 4.11.9 2
Setting point Zona di messa a punto Einricht-/Einstellungspunkt Réglage (Point de -) 4.15 2
Severing hazard Pericolo di sezionamento Gefährdung durch Abschneiden Risque de sectionnement 4.2.1 1
Shearing hazard Pericolo di cesoiamento Gefährdung durch Scheren Risque de cisaillement 4.2.1; 4.2.2 1

© UNI
Shearing hazard Pericolo di cesoiamento Gefährdung durch Scheren Risque de cisaillement 4.2.1; 5.2.1; 5.3.2.6 2
Signal Segnale Signal Signal 3.21; 4.5 1
Signal Segnale Signal Signal 4.8.1; 5.2.7; 6.1/.2/.3; 2
6.5.1.b
Significant hazard Pericolo significativo Signifikante Gefährdung Phénomène dangereux significatif 3.7; 3.8; 4.1; 4.11 1
Siren Sirena Sirene Sirène 6.3 2

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Indice quadrilingue di termini ed espressioni specifiche utilizzate nella ISO 12100 (Continua)
Inglese Italiano Tedesco Francese Sottopunto Parte
sottolineato: rif. alle
definizioni
grassetto: disposizioni
prevalenti
Slipping hazard Pericolo di scivolamento Gefährdung durch Ausrutschen Risque de glissade 4.10 1
Slipping hazard Pericolo di scivolamento Gefährdung durch Ausrutschen Risque de glissade 5.5.6 2
Software Software Software Logiciel 3.32; 5.3 1
Software Software Software Logiciel 4.11.7.3/.4 2
Software (Access to the -) Software (Accesso al -) Software (Zugriff auf die -) Logiciel (Accès au -) 4.11.7.4 2
Space limit Limite di spazio Räumliche Grenze Limite dans l'espace 3.26.8; 5.2 1
Speed Velocità Geschwindigkeit Vitesse 4.11.1; 4.11.9; 5.2.7; 6.4.c 2
Stabbing/puncture hazard Pericolo di perforazione/puntura Gefährdung durch Durchstich/Einstich Risque de perforation/piqûre 4.2.1 1
Stability Stabilità Standfestigkeit/Standsicherheit Stabilité 4.2.2 1
Stability Stabilità Standfestigkeit/Standsicherheit Stabilité 4.6; 5.2.6 2

UNI EN ISO 12100-1:2005


Stairs Scale Treppen Escaliers 5.5.6 2
Static electricity Elettricità statica Statische Elektrizität Électricité statique 4.12.1 2
Stopping Arresto Stillsetzen Mise à l'arrêt 4.11.1/.3/.6; 5.2.5.1; 2
6.5.1.d
Storage (of a machine) Immagazzinamento (di una macchina) Lagerung (einer Maschine) Stockage (d'une machine) 6.5.1.a 2
Stress (Environmental -) Sollecitazione (ambientale) Umweltbeanspruchung Contrainte d'environnement 4.12.1 2
Stress (human -) Stress (umano) Stress Stress 4.5; 4.9 1
Stress (human -) Stress (umano) Stress Stress 4.8.1 2
Stress (Mechanical -) Sollecitazione (meccanica) Mechanische Beanspruchung Contrainte mécanique 4.3.a; 5.2.7 2
Symbol Simbolo Symbol Symbole 3.21; 5.1; 5.4 1
Symbol (in the instruction handbook) Simbolo (nel manuale delle istruzioni) Symbol (in der Betriebsanleitung) Symbole (dans la notice d'instructions) 6.5.2.a 2
T
Teach pendant (portable control unit) Pulsantiera di apprendimento (pulsantiera di Schwenkarmschalttafel (Tragbare Pendant d'apprentissage (dispositif de 4.11.8.c/.e 2
comando portatile) Steuereinheit/Tragbares Steuergerät) commande portatif)
Teaching (programming) Addestramento (programmazione) Teachen/Programmieren Apprentissage (programmation) 5.3.a 1
Teaching (programming) Addestramento (programmazione) Teachen/Programmieren Apprentissage (programmation) 4.11.9; 5.2.4; 6.1.2 2
Thermal hazard Pericolo di natura termica Thermische Gefährdung Risque thermique 4.4 1
Training Formazione Ausbildung Formation Introduzione; 3.18; figura 1 1
Training Formazione Ausbildung Formation Introduzione; 6.1.1; 2
6.5.1.d
Transport Trasporto Transport Transport 5.3 1

© UNI
Transport Trasporto Transport Transport 5.5.5; 6.1.2; 6.5.1.a 2
Trip / tripping device Dispositivo sensibile Schutzeinrichtung mit Annäherungsreaktion Dispositif sensible 5.2.1 2
Trip / tripping hazard Pericolo di inciampo Gefährdung durch Stolpern Risque de perte d'équilibre / de 4.10 1
trébuchement
Tripping (function) Scatto (funzione) Annäherungsreaktion Détection de franchissement d'une limite 3.26.5 1
Tripping (function) Scatto (funzione) Annäherungsreaktion Détection de franchissement d'une limite 5.2.5.1/.3 2

Pagina 29
Two-hand control device Dispositivo di comando a due mani Zweihandschaltung Commande bimanuelle (Dispositif de -) 3.26.4 1
Two-hand control device Dispositivo di comando a due mani Zweihandschaltung Commande bimanuelle (Dispositif de -) 4.11.9; 5.2.3.e 2
Indice quadrilingue di termini ed espressioni specifiche utilizzate nella ISO 12100 (Continua)
Inglese Italiano Tedesco Francese Sottopunto Parte
sottolineato: rif. alle
definizioni
grassetto: disposizioni
prevalenti
U
Unexpected/unintended start-up Avviamento inatteso/accidentale Unerwarteter/unbeabsichtigter Anlauf Mise en marche inattendue/intempestive 3.6; 3.29 1
Unexpected/unintended start-up Avviamento inatteso/accidentale Unerwarteter/unbeabsichtigter Anlauf Mise en marche inattendue/intempestive 4.11.1; 5.3.2.5 2
Unloading (removal)/loading (feeding) Operazioni di scarico (rimozione)/di carico Ent-/Beladearbeit (Entnahme- und Opérations de déchargement 4.14 2
operations (alimentazione) Beschickungsarbeiten) (évacuation)/chargement (alimentation)
Usability (of a machine) Usabilità (di una macchina) Benutzerfreundlichkeit (einer Maschine) Commodité d'emploi (d'une machine) 3.4; 5.1.4; 5.5 1
Usability (of a machine) Usabilità (di una macchina) Benutzerfreundlichkeit (einer Maschine) Commodité d'emploi (d'une machine) 5.3.2.1 2
Use (of a machine) Uso (di una macchina) Verwendung (einer Maschine) Utilisation (d'une machine) 5.1.5; 5.2; 5.3 1
(+ numerose occorrenze)

UNI EN ISO 12100-1:2005


User Utilizzatore Benutzer Utilisateur 3.18/.31; 5.1.2/.3/.6; 5.5; 1
User Utilizzatore Benutzer Utilisateur figura 1
4.8.1; 4.11.7.4; 6.1/.2/.3 2
V
Valve Valvola Ventil Distributeur 4.3.a; 4.11.4 2
Vapour, gas Vapore, gas Dampf, Gas Vapeur, gaz 4.8 1
Vapour, gas Vapore, gas Dampf, Gas Vapeur, gaz 5.3.2.1; 6.5.1.c 2
Vibration Vibrazione Vibration(en)/Schwingungen Vibrations 3.38; 4.6; 5.3.b 1
Vibration Vibrazione Vibrationen/Schwingungen Vibrations 4.2.2; 4.3.c; 4.6; 4.8.4; 2
4.12.1; 5.2.1; 5.3.2.1;
5.4.3; 6.5.1/.b/.c
Vibration Vibrazione Schwingungen (siehe Vibration) Vibrations
W
Walking area Piano di calpestio Gangbereich Surface de circulation 5.5.6 2
Walkways Corsie pedonali Fußgängerwege/Laufstege Voie de circulation 5.5.6 2
Warning Avvertimento Warnhinweis Avertissement Appendice A 1
Warning device Dispositivo di avvertimento Warneinrichtung Avertissement (Dispositif d' -) 6.3 2
Warning Avvertimento Warnhinweis Avertissement 4.10; 5.2.6/.7; 6.2; 6.3; 6.4; 2
Warning Avvertimento Warnhinweis 6.5.1.g; 6.5.2
Work environment Ambiente di lavoro Arbeitsumgebung Environnement de travail 4.4 1

© UNI
Working part Organo lavoratore Arbeitsteil Élément de travail Appendice A 1
Working part Organo lavoratore Arbeitsteil Élément de travail 4.11.2; 5.2.1 (Figura 1) 2
Written warning Avvertimento scritto Schriftlicher Warnhinweis Avertissement écrit 6.4 2
X
Y

Pagina 30
Z
APPENDICE ZA RIFERIMENTI NORMATIVI ALLE PUBBLICAZIONI INTERNAZIONALI
(normativa) E PUBBLICAZIONI EUROPEE CORRISPONDENTI
La presente norma europea rimanda, mediante riferimenti datati e non, a disposizioni
contenute in altre pubblicazioni. Tali riferimenti normativi sono citati nei punti appropriati
del testo e sono di seguito elencati. Per quanto riguarda i riferimenti datati, successive
modifiche o revisioni apportate a dette pubblicazioni valgono unicamente se introdotte
nella presente norma europea come aggiornamento o revisione. Per i riferimenti non
datati vale l'ultima edizione della pubblicazione alla quale si fa riferimento (compresi gli
aggiornamenti).
Nota Quando una pubblicazione internazionale è stata modificata mediante modifiche comuni, indicate come
(mod.), si applica la corrispondente EN/HD.

Pubblicazione Anno Titolo EN Anno


ISO 12100-2 2003 Safety of machinery - Basic concepts, general EN ISO 12100-2 2003
principles for design - Part 2: Technical principles

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APPENDICE ZB RAPPORTO FRA IL PRESENTE DOCUMENTO E LE DIRETTIVE CE
(informativa)
Il presente documento è stato elaborato nell'ambito di un mandato conferito al CEN dalla
Commissione Europea e dall'Associazione Europea di Libero Scambio ed è di supporto ai
requisiti essenziali della(e) Direttiva(e) dell’UE:
Direttiva Macchine 98/37/CE, modificata dalla Direttiva 98/79/CE.
La conformità al presente documento fornisce un mezzo per soddisfare i requisiti
essenziali specifici della Direttiva interessata e dei regolamenti EFTA associati.
AVVERTENZA: Altri requisiti e altre Direttive UE possono essere applicabili al(ai)
prodotto(i) che rientra(rientrano) nello scopo e campo di applicazione del presente
documento.

UNI EN ISO 12100-1:2005 © UNI Pagina 32


BIBLIOGRAFIA
[1] ISO/IEC Guide 51:1999 Safety aspects - Guidelines for their inclusion in
standards
[2] ISO 11689 Acoustics - Procedure for the comparison of
noise-emission data for machinery and equipment
[3] ISO 13850 Safety of machinery - Emergency stop - Principles for
design
[4] ISO 13851 Safety of machinery - Two-hand control devices -
Functional aspects and design principles
[5] ISO 14118:2000 Safety of machinery - Prevention of unexpected
start-up
[6] ISO 14119 Safety of machinery - Interlocking devices associated
with guards - Principles for design and selection
[7] ISO 14120 Safety of machinery - Guards - General requirements
for the design and construction of fixed and movable
guards
[8] ISO 14121:1999 Safety of machinery - Principles for risk assessment
[9] IEC 60204-1:1997 Safety of machinery - Electrical equipment of
machines - Part 1: General requirements
[10] IEC 61496-2 Safety of machinery - Electro-sensitive protective
equipment - Part 2: Particular requirements for
equipment using active opto-electronic protective
devices (AOPDs)
[11] IEV 191 see IEC 60050-191 International Electrotechnical Vocabulary -
Chapter 191: Dependability and quality of service

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