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Febbre

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Termoregolazione
Termodispersione
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Fasi febbre
Tipi di febbre
Ipertermia
Trattamento febbre
Protein di fase acuta
Indicatori clinici infiammazione ves

Cos'è la febbre?

la nostra temperatura corporea dipende dai centri termoregolatori che si


ritrovano a livello ipotalamico (a livello della base del nostro
encefalo).Indipendentemente dal fatto di variare la temperatura, il nostro corpo
mantiene quasi sempre la temperatura ideale che per l'uomo è di 37 °C.

Cosa fa il nostro corpo?

Non fa altro che cercare di compensare il rapporto con la temperatura esterna


mediante la vasodilatazione e la secrezione del sudore.
Variazioni di temperature:
 ipotermia (che può essere importante e che può anche portare a morte il
paziente) e di tutta quella temperatura corporea che scende al di sotto di
36 °C, già 35° C è abbastanza significativa per il normale funzionamento
dell'organismo.
 normotermia che è una temperatura che va da 36 ai 37 °C (36 cutanea e
37 interna del nostro organismo).
 Ipertermia aumento della temperatura che si etichetta come febbre:

1. febbricola che è una tempertura che oscila ma non supera i 37.5 °C


2. febbre moderata che può arrivare fino a 38.5°C
3. febbre elevata 39.5 °C
4. ipertiressia oltre i 39.5 °C.

I vertebrati sono suddivisi in omeotermi ed eterotermi.

-L'uomo è considerato un omoeterma, quindi significa che indipendentemente


dalla variazione della temperatura esterna (ad esempio se andiamo in
montagna) non acquisiamo quella che è la temperatura esterna ma manteniamo
al nostro interno la nostra temperatura corporea (sentiamo freddo e il nostro
organismo tenta di compensare quella che è la temperatura esterna).

-Al contrario, gli eterotermi, non fanno altro che avere l'equivalente
temperatura esterna con quella che è la temperatura interna.
Come fa il nostro organismo a percepire e quindi stimolare quelli che sono
i termocettori (cioè i centri ipotalamici)?

Sulla superficie vi sono termocettori che possono essere cutanei periferici,


superficiali e profondi non fanno altro che avvisare i centri regolatori (in
questo caso dell'ipotalamo) che c'è una variazione di temperatura e a questo
punto, l'ipotalamo cosa determina? Determina:

Ԃ Una termogenesi, se c'è troppo freddo;

Ԃ Una termodispersione, se c'è troppo caldo.

Quindi cosa fa il nostro organismo? Si abitua a quella che è la temperatura


esterna.
La temperatura corporea dipende da?

Ԃ Possono dipendere anche dal fatto che la cellula nei


meccanismi,soprattutto di ossido-riduzione, non fa altro che sprigionare
quello che è un calore, quindi potrebbe avere un origine chimica;

Ԃ Dall'utilizzo dei glucidi o dei lipidi che vengono poi trasformati in


ATP(quindi in energia che è la nostra riserva energetica) che non fanno
altro che sviluppare almeno il 50% di calore che noi possediamo;
Ԃ Dagli ormoni tiroidei che sono degli ormoni importanti che regolano la
nostra temperatura corporea perchè sono quelli che regolano il
metabolismo basale;

Ԃ Dal surrene mediante la produzione di catecolamine (ad esempio nel


momento in cui avete uno spavento improvviso, aumenta la produzione di
adrenalina, si inizia ad avere tachicardia, un aumento della frequenza
cardiaca e cominciate a sudare producendo calore);

Ԃ Dal sistema nervoso che riesce a produrre calore grazie anche


all'aumento degli ioni calcio, potassio e sodio.

Ԃ Dalla contrazione della muscolatura scheletrica che è il cosidetto


meccanismo involontario.

Termoregolazione è processo ed è la capacità dell’organismo di mantenere


costante la temperatura corporea rappresenta una condizione di equilibrio
omeostatico tra la quantità di calore prodotta all’organismo (termogenesi) e la
quantità di calore da esso perduta (termodispersione). Il sangue è continuamente
monitorato relativamente alla temperatura da termocettori distribuiti lungo l’albero
circolatorio.
Se l’ambiente esterno è freddo anche la superficie corporea si raffredderà, così
come il sangue, e il nostro organismo per raggiungere l’equilibrio omeostatico, cioè
i 37°C circa, mette in atto dei meccanismi di termoproduzione e di riduzione della
termodispersione. Tra questi troviamo anche quelli “centrali”, quelli endocrini, quelli
che prevedono una modificazione della diuresi, quelli più semplici da comprendere
come la vasocostrizione periferica, il brivido, l’orripilazione o “pelle d’oca”. Poi vi
sono anche degli atteggiamenti spontanei, come nel caso in cui sentiamo freddo e
tendiamo a chiudere le braccia così da far diminuire la superficie di scambio di
temperatura con l’ambiente.
Nell’ipotermia vi sarà una massiccia vasocostrizione periferica che determinerà,
visivamente e in condizioni compatibili con la vita e con le funzioni biologiche, la
manifestazione di un colorito pallido, la modificazione del colore delle mucose,
delle labbra tutto ciò causato da una minore superficie di scambio con l’ambiente
estero. Nel caso in cui si raggiungono situazioni estreme, verranno colpiti alcuni
processi metabolici importanti della cellula, inducendo inattivazione enzimatica e la
morte per necrosi delle cellule; questo nel caso di assideramento in cui le porzioni
colpite sono soprattutto le estremità del corpo come le punte delle dita, dove vi è
scambio gassoso ridotto e passaggio di sangue meno importante rispetto ai
distretti più vicini al cuore.

Nel caso in cui la temperatura esterna è elevata si attiveranno i meccanismi di


termodispersione, cioè vasodilatazione periferica e sudorazione. Nonostante questi
meccanismi vi sono situazioni estreme di ipotermia e di ipertermia che possono
creare danni all’organismo. Nel caso delle ipertermie invece si presenta la
vasodilatazione e la sudorazione, queste consentiranno quindi un ripristino della
temperatura corporea a meno ché non si presentino delle situazioni estrinseche
all’organismo poste dall’ambiente nel quale l’individuo è presente. Per esempio in giornate
abbastanza afose, la vasodilatazione e la sudorazione non sono in grado di riportare la
temperatura corporea a circa 37°C poiché questi meccanismi vengono portati
all’esasperazione e ciò potrebbe determinare il presentarsi di uno shock, cioè l’alterato
rapporto tra contenuto e contenente dell’albero circolatorio( il rapporto è costante quando
la pressione arteriosa è mantenuta stabile grazie alla quantità di sangue che circola
pompato dal cuore che consente il raggiungimento di tutti i distretti compreso quello
cerebrale). Quando il letto circolatorio si modifica ampliandosi in maniera consistente ci si
sente affaticati, con minori energie e in generale la pressione tende ad abbassarsi, quindi
quando si altera il rapporto tra contenuto (sangue) e contenente (calibro dei vasi)
l’irrorazione delle aree cerebrali diminuisce e si possono presentare quei fenomeni di
mancanza di riflessi o di shock.

Quando sentiamo freddo ,cosa facciamo?

Si determina quella che è una contrazione della muscolatura che cerca di


trattenere il nostro calore.

Al contrario, possiamo avere la termodispersione. Questi sono principi base


della termodispersione: si verifica con quella che è una vasodilatazione oppure
quando l'ambiente è freddo, possiamo vedere una ritensione del calore
soprattutto con una vasocostrizione. Quindi, cerchiamo di mantenere e abituarci
alla temperatura esterna

Ԃ o determinando una vasodilatazione e attivando quella che è una


termodispersione

Ԃ oppure, al contrario, determinando quella che è una termogenesi in


risposta alla temperatura corporea.
Succede che se c'è caldo, noi ritroveremo un aumento della vasodilatazione e
quindi avremo la sudorazione (stiamo compensando la temperatura esterna). Se
c'è freddo, cerchiamo di trattenere la temperatura del nostro corpo, quindi
abbiamo un vasocostrizione e addirittura abbiamo il cosidetto sollevamento dei
peli che si chiama orribilazione, dove i peli cercano di mantenere e di
intrappolare la nostra temperatura.

La febbre è l’aumento della temperatura corporea, che viene comunemente


chiamata febbre nell’ambito della risposta di fase acuta

Come inizia la febbre?Abbiamo delle fasi iniziali della febbre.


Possiamo iniziare ad avere i cosiddetti brividi di freddo: cioè, il nostro corpo
comincia a percepire che c'è una variazione della temperatura. Infatti, prima che
ci sia l'innalzamento reale della temperatura corporea sentiamo freddo e abbiamo
bisogno di coprirci, di avere una coperta addosso per cercare di compensare
questo brivido.

La febbre da che cosa è data?

Da tutte quelle cause (in questo caso) che possono determinare un processo
infiammatorio; anche batteri e virus possono determinare quello che è il rilascio
di prostaglandine che sono alla base della regolazione dei centri ipotalamici.
Possiamo poi avere la presenza di un processo infiammatorio oltre chea quello
che viene causato da batteri o virus, anche quello causato dalla decomposizione
e riassorbimento di sostanze proteiche come sangue stravasato, prodotti di
tessuti neoplastici, sieri terapeutici, un vaccino, una malattia neoplastica, un
eccessivo ematoma ( anche uno stravaso di sangue può determinare l'intuzione
e quindi l'aumento della temperatura) oppure in base a natura traumatica,
emotiva o di intossicazione esogena di ossido di carbonio.

Volendo considerare quello che è il processo infiammatorio, facciamo una specie


di scaletta.

Qualsiasi processo infiammatorio che abbia determinato l'attivazione delle cellule


immunitarie --> queste producono i cosiddetti mediatori chimici ( tra questi
troviamo tutta una serie di citochine tra cui l'interferon alpha, Itf beta, Itf gamma ,
TNFalfa), questi mediatori attivano e cercano di amplificare il meccanismo del
processo infiammatorio tramite una maggiore liberazione di
prostaglandine.Quest'ultime, grazie ad un particolare recettore, non fanno altro
che attivare i centri termoregolatori dell'ipotalamo e non fanno altro che
aumentare quella che è la termogenesi e quindi provocare la febbre.
In realtà la febbre ha diversi significati. Possiamo avere, aumentando la nostra
temperatura corporea, l'uccisione di quelli che sono dei microbatteri che possono
essere presenti nel nostro organismo, infatti ci sono dei microrganismi che a
temperature più elevate possono essere indotti a morte. Oppure la funzionalità
dei leucociti aumenta perchè, ricordatevi che quando c'è la febbre aumenta
notevolmente quella che è la frequenza cardiaca, aumentando questa, aumenta
la velocità del sangue e quindi i leucociti più velocemente possono raggungere il
sito infiammatorio( dove vi è il patogeno). Dobbiamo anche valutare che molte
volte il TNF è uno tra i fattori che può determinare l'incremento delle
prostaglandine; è maggiormente elevato soprattutto in presenza di cellule
tumorali.Quindi anche il TNF cerca in maniera indiretta di eliminare quella che è
la causa che ha determinato la febbre.

Cosa determina la febbre?

Può determinare una sintomatologia particolare; può determinare i cosidetti


brividi, tremori. Chi ha la febbre presenzta stanchezza, astenia, un ananorossia e
sonnolenza. Percepiamo subito quando vi è un aumento della temperatura.
Considerate che, soprattutto nei bambini molte volte l'innalzamento della
temperatura repentina o il mantenere la temperatura a livelli molto alti (39.5 °C -
40 °C), può addirittura determinare l'innescarsi di convulsioni: è come se il
sistema nervoso centrale fosse coinvolto direttamente da questo "semplice"
innalzamento della temperatura.

Quali possono essere le cause che possono portare l'incremento della febbre?
(quali possono essere le cause che determinano la produzione di
prostaglandine)

Possono essere dei pirogeni esogeni = tutte le tossine, tutti i microrganismi che
possono innescare il processo infiammatorio.

Può esserci anche un origine non batterica, soprattutto se legata ad alimenti o


soprattutto dei farmaci. Molte volte dei farmaci come effetti collaterali (ad
esempio in chemioterapici) presentano il rialzo febbrile.
Questo è uno schema che mostra come virus, batteri, parassiti o farmaci
possono, mediante la produzione di prostaglandine, agire a livello della corteccia
celebrale e determinare un aumento della termogenesi e quindi il rialzo febbrile
(con brivido).

Febbre
Ha un decorso ben preciso ed è possibile suddividerla in 3 fasi
1) Fase prodromica o di rialzo termico . A causa della presenza di uno dei
tanti pirogeni esogeni o endogeni parte il segnale diretto al centro di
termoregolazione ipotalamico col fine di far aumentare la temperatura
corporea. Come abbiamo detto le prostaglandine determinano una
modificazione del punto di regolazione ipotalamico e succederà che da una
temperatura “settata” ai 37°C avremo un nuovo settaggio, per esempio a
38°C. A questo punto l’organismo tramite i termocettori periferici recepirà
che c’è una differenza tra punto di regolazione e la temperatura effettiva di
un grado, tutto ciò sarà percepito come freddo anche se la temperatura
ambiente non lo è. L’organismo reagirà con un aumento di termoproduzione
(brivido e orripilazione) e termoconservazione (vasocostrizione e pallore).
2) Fase stazionaria o del fastidio . Fase in cui la temperatura ha raggiunto il
punto di regolazione ipotalamico controllato dalle prostaglandine in cui la
temperatura è costante, sempre però con delle modificazioni relative ai ritmi
circadiani (al mattino la temperatura sarà più bassa e al pomeriggio
comincerà ad aumentare). Il soggetto in questa fase sentirà caldo per
l’elevata temperatura corporea.
3) Fase della defervescenza. La stimolazione da parte dei pirogeni è
bloccata, non si produrranno più citochine né prostaglandine. Il punto di
regolazione ipotalamico ritorna alla situazione basale (circa 37°C), si ha una
forte sensazione di caldo e si riattiveranno i meccanismi di
termodispersione (sudorazione). Questa fase può essere repentina (per
crisi) o graduale (per lisi).
Quando vi è febbre, noi iniziamo ad introdurre nel nostro organismo dei
farmaci che inibiscono il ciclossigenasi che è importante affinchè la
prostaglandina possa agire. Oppure ci sono degli anti piretici naturali, come
la vasopressina e la corticotropina, che non fanno altro che controbilanciare
l'effetto della prostaglandina stessa. Quindi abbiamo una diminuzione della
soglia di prostaglandine a livello ipotalamico e comincia la vasodilatazione.

Ricordatevi che la diminuzione della febbre può avvenire in due modi diversi:

1. Per lisi: in maniera improvvisa. Il paziente avverte questa massiva


sudorazione . Questo si ha soprattutto per quanto rigarda processi
infiammatori virali o nel caso in cui si ha un uso massivo di corticosteroidi
per cui la febbre cade per lisi.

2. Per crisi: gradualmente.


In base alle temperature corporee che si registrano durante la fase di equilibrio(2°),
possiamo classificare i diversi tipi di febbre(tutto ciò studiando la curva termica):

Ԃ febbre continua: abbiamo un rialzo febbrile che è al di sopra dei 37°C


che si mantiene costante. Inizia all'inizio del processo infiammatorio e
termina al terminare di esso. Di solito ci sono
delle oscillazioni che non
sono molto importanti o molto evidenti.

Ԃ Febbre remittente: cioè, una febbre che


sale e scende. La diminuzione della
temperatura in un giorno oscilla di un grado
per poi risalire ma non
arriva mai ad una temperatura normale. Si
ha sempre 39-38 °C.

Ԃ Febbre intermittente: è una febbre che


si innalza, si abbassa (torna a quelli che
sono dei livelli normali) per poi
ricomincire di nuovo. Questa alternanza
può anche avere degli intervalli che
possono essere anche di giorni.

La febbre intermittente può essere definita:

Ԃ Quotidiana = se l'alzarsi e abbassarsi della temperatura avviene durante


lo stesso giorno. (esempio: mattina bassa, pomeriggio alta e sera di nuovo
bassa). Si tratta di una febbre intermittente quotidiana;

Ԃ Terzana = se si ha un alzarsi e riabbassarsi della temperatura e dopo due


giorni, si ha di nuovo un innalzamento;

Ԃ Quartana = passati tre giorni si hanno di nuovo dei picchi di febbre.

Sono tipi di febbre particolari che solitamente sono dati da ascessi che si sono
infiammati oppure delle peritoniti batteriche che danno questo rialzo febbrile.

Febbre malarica nLa malaria è un’infezione abbastanza presente in particolari


zone del mondo, come lo era anche da noi testimoniato tutto ciò dalla presenza di
una serie di malattie del sangue genetiche dei globuli rossi (come le anemie).
Questo tipo di febbre è caratterizzata da fasi di apiressia seguite da fasi di
piressia o ipertermiafebbrile con ritmi ben precisi, che ci indicano il tipo di
agente eziologico che causa tale febbre. Infatti il ritmo è strettamente connesso
col ciclo vitale del parassita; quest’ultimo inseritosi all’interno del globulo rosso
compie il proprio ciclo e dopo 2/3 giorni determina la lisi dell’eritrocita con la
conseguente liberazione dei parassiti al suo interno. L’organismo risponde a tutto
ciò con un aumento della temperatura corporea
Ԃ Febbre ricorrente repentino aumento/abbassamento della temperatura

Ԃ Febbre ondulante cicli di apiressia e piressia, ma questi hanno un decorso lento,


ondulante. Vi sono infatti periodi di febbre, di non febbre e così via. Anche qui il
ritmo ci indica la natura del patogeno, come nel caso della brucella.

Altra cosa importante è che noi possiamo avere dei fattori endogeni che possono
determinare l'aumento della febbre:

1. ad esempio, modificazioni che possono determinare la febbre sono


l'ormone della crescita che di solito determina quello che è un aumento
della temperatura corporea.
2. la secrezione di fase acuta: infatti sia la febbre che le proteine di fase
acuta sono dei segni che sono tipici del processo infiammatorio e che
quindi di solito sono sempre associati.

3. il sistema nervoso può determinare un incremento della temperatura


semplicemente aumentando la pressione e la frequenza, invece la
sudorazione non fa altro che determinare una diminuzione della
temperatura.

Quando andare a valutare la temperatura?

La temperatura corporea può variare fisiologicamente (a seconda della


fisiologia). Ad esempio, dopo un pasto copioso, di solito la temperatura corporea
aumenta perchè vi è un incremento della vasodilatazione dovuta al processo
digestivo.

Ԃ La temperatura corporea va rilevata 3 volte al giorno, soprattutto prima dei


pasti;

Ԃ ogni 4 ore quando il soggetto è affetto o ha subìto un intervento chirurgico


oppure quando cominciano a comparire dei brividi.

La temperatura può anche dipendere dall'età, dalle digestioni, dalla gravidanza,


dalle stagioni, dal ciclo mstruale(molte donne percepiscono l'ovulazione perchè si
ha un piccolo incremento della temperatura corporea). La temperatura rettale,
inoltre, è solitamente più alta poichè va a percepire la temperatura interna. Altre
oscillazioni possono essere il lavoro fisico, es una corsa.

Altri casi nei quali rilevare la temperatura sono:

Ԃ in individui febbricitanti: mattina e sera


Ԃ Se serve accuratezza cronologica della temperatura o per il tipo di affezione
(cuspidi febbrili ad es. malaria, processi suppurativi, cistiti, etc.) o per
sorvegliare reazioni dellorganismo a sostanze terapeutiche.
L’ipertermia
Le cause dell'ipertermia possono essere:
Ԃ fattori farmacologici come le amfetamine, la cocaina e molte volte anche
gli antidepressivi che possono determinare l'aumento della temperatura
corporea.
Ԃ La sindrome maligna di neurolettici
Ԃ Ipertermia maligna, soprattutto per quanto riguarda gli anestetici (molte
volte dopo l'intervento operatorio, il paziente nelle 24h successive
presenta quello che è un rialzo febbrile, questo non è altro che un effetto
collaterale dell'anestetico).
Ԃ Endocrine: a tireotossicosi, qundi gli ormoni tiroidei, possono essere alla
base dell'aumento della temperatura perchè aumentano il metabolismo
basale.
Ԃ Genetiche: Ipertermia maligna

Nel caso in cui non vi fosse il sospetto di una patologia, dobbiamo andare ad
investigare per capire che cosa ha determinato la febbre.

Quando dobbiamo andare a trattare la febbre?


Quando la temperatura inizia a superare i 38 °C. Questo perchè possiamo avere
una compromissione dello stato generale del paziente e soprattutto bambini,
possiamo avere uno stato confusionale che è un effetto della febbre.
Temperature sopra I 43 ° possono essere incompatibili con la vita.
Dobbiamo intervenire farmacologicamente quando la temperatura comincia a
superare i 38 °C. A volte l'antipiretico si usa ad intervalli di 6 ore ma addirittura
possiamo avere anche diminuzione fino a 4 ore di antipiretico per febbri molto
persistenti.
Quali sono le condizioni a rischio che noi dobbiamo tenere in considerazione per
quanto riguarda il trattamento della febbre?
Nell'anemia falciforme la febbre deve essere tenuta il più bassa possibile.
Nell'asplenia, in mancanza di milza, e in tutte le patologie di immunodeficenza.
Perchè dobbiamo mantenere la febbre bassa? Perchè possono portare a delle
complicanze, a delle cardiopatie congenite (Considerate che la febbre
aumentando la frequenza cardiaca, non fa altro che determinare un ulteriore
danno ad un cuore)
Per quanto riguarda i bambini, dobbiamo fare attenzione in tutte quelle fasce di
età soprattutto quella inferiore ai 3 mesi. La comparsa di febbre persistente e
molto elevata ci deve far sospettare un processo infiammatorio importante.
Quando trattare la febbre
Quando dopo 48h non passa oppure se è accompagnata da malessere:

Ԃ se c'è vomito
Ԃ febbre
Ԃ se c'è una sintomatologia importante
Come trattare la febbre
Sono tanti i farmaci che abbiamo a disposizione per trattare la febbre.
Ԃ il paracetamolo(il più conosciuto )
Ԃ antinfiammatori non steoroidei (FANS) come l'aspririna e nimesulide
Ԃ Corticosteroni: steroidi
Gli elementi sopra elencati, soprattutto gli steroidi, danno la doppia azione, sia di
diminuire la temperatura corporea, sia determinare un valido aiuto per quanto
riguarda la capacità antinfiammatoria.

Meccanismi d'azione

Paracetamolo: cosiddetta tachipirina, fa diminuire direttamente la ciclossigenasi


che non fa altro che agire sulla diminuzione della prostaglandina e quindi
diminuisce il controllo a livello del sistema ipotalamico (a livello centrale).FANS:
farmaci antipiretici con azione antinfiammatoria non steoidea, sono quelli che
diminuiscono la ciclossigenasi. Quello più importante è l'aspirina o il nimisulide o
il flurbiprofene.

Corticosteoidi: sono i cosiddetti "salvavita" che servono sia come


antinfiammatorio che come antipiretico.

Il paziente deve essere supportato e consigliat di bere almeno 1,5L di acqua al


giorno, bisogna consigliargli il riposo e non assumere un abbigliamento che
possa inibire la termodispersione.
Se non ri risponde alla terapia si fanno delle impaccature con del ghiaccio o
addirittura ci si può (nei casi dei bambini) immergerli dentro una vasca con acqua
molto fredda. Il sentir freddo è una fase prodromica (il rialzo febbrile), si ha una
vasocostrizione, quindi si ha la sensazione di sentire freddo e ci si copre perchè
si cerca di compensare, di mantenere la temperatura ma in realtà non si
conclude niente perchè appena si ha una ristabilizzazione della temperatura si
sente caldo.
Altre manifestazioni sistemiche dell'infiammazione

Ԃ Leucocitosi: Aumento complessivo del numero dei globuli bianchi maturi


del sangue

Ԃ Leucopenia: La diminuzione globale del numero dei leucociti nel sangue,


interpretata sia come una diminuita funzione emopoietica sia come una
chemiotassi negativa.

Ԃ Rilascio di proteine di fase cuta: tra gli esami di laboratorio richiesti


per il paziente ci sarà sia il dosaggio della proteina c reattiva, sia il
dosaggio della VES.

Cosa sono le proteine di fase acuta

E' un incremento (una modulazione) che può essere una diminuzione o un


aumento di almeno il 25% del suo dosaggio soprattutto durante i processi
infiammatori. Perchè la presenza delle proteine di fase acuta nella clinica? La
loro presenza (che è a livello sanguigno) cosa ci dice?

Ԃ Che vi è un processo infiammatorio in corso e ci dice di andare a cercare


le cause di questo incremento di produzione delle proteine

Ԃ Da quanto tempo è insorta questa infiammazione:di solito, a seconda


delle proteine prese in considerazione noi anche nel tempo sappiamo che
entro le 24h avremo la comparsa di un determinato set di proteine; questo
dipende dalla durata, infatti se noi non le abbiamo più vuol dire che già la
fase è passata. Considerate che la proteina C reattiva non la
consideriamo soltanto nel vedere se c'è in atto un processo infiammatorio,
ma l'andiamo anche a valutare nelle infezioni di lunga durata nel beneficio
della terapia --> andiamo a valutare ad esempio, nel caso di tutte le
connettiviti, le artrite reumatoidi, se una terapia ha un effetto benefico su
quella patologia. Per questo anche la proteina C reattiva (pcr) potrebbe
essere un segno importante di effettivo trattamento terapeutico e
l'estensione (se si tratta di una condizione abbastanza estesa del
processo infiammatorio).

Quali possono essere le cause che possono determinare un aumento delle


concentrazioni plasmatiche delle proteine?

Ԃ Prima di tutte le infiammazioni: infatti,il processo infiammatorio acuto


determina quello che è anche l'incremento di proteine di fase acuta;
Ԃ i traumi;
Ԃ gli interventi chirurgici;
Ԃ le ustioni (possono determinare un processo infiammatorio);
Ԃ gli infarti di tessuto;
Ԃ le infiammazioni immunologiche (es. la gotta; il cancro in stato avanzato(
che determina un alterazione generalizzata di quella che è la funzionalità
di alcuni organi.

Cosa sono quindi le proteine di fase acuta?

Nella maggior parte dei casi, vengono prodotte dal fegato e vengono rilasciate in
seguito alla presenza delle citochine o delle chemochine che sono sempre quei
fattori(cosiddetti mediatori chimichi) che abbiamo ritrovato nel processo
infiammatorio. Succede che noi ritroviamo ad esempio, un aumentata
concentrazione

Ԃ di tutte quelle proteine che attivano il complemento,

Ԃ di tutte quelle proteine che servono per quanto riguarda l'attivazione della
coagulazione fibrinolitico,

Ԃ di tutte quelle proteine che fanno parte del sistema delle proteine di
trasportoperchè in un certo senso vengono attivate da quei fattori
(mediatori) che sono all'inizio del processo infiammatorio.

il sistema della coagulazione, noi nel processo infiammatorio ci ritroveremo un


plasminogeno molto più elevato.
Uno dei fattori più importanti è la proteina c reattiva è quella che viene subito
prodotta dal fegato e che noi di solito richiediamo per avere conferma. Il fatto di
trovare tale proteina presente non significa che abbiamo per forza il processo
infiammatorio poichè altra alla proteine c reattiva, dobbiamo trovare anche un
aumento dei leucociti, di neutrofili, dei basofili, degli eusinofili. Dobbiamo anche
avere la sintomatologia, dobbiamo avere anche un altra manifestazione. Stiamo
confermando che c'è un processo infiammatorio e dobbiamo anche valutare da
quanto tempo è comparso. All'aumentre di alcune proteine, noi troviamo anche il
diminuire di altre protein

Questo cosa comporta? Nel processo infiammatorio noi abbiamo una


manifestazione importante che è il cosiddetto edema, se nel nostro sangue
diminuiscono alcune proteine che sono importanti perchè mantengono la
pressione omeostatica, diminuendo, favoriscono la fuoriuscita di liquido, ecco
perchè abbiamo l'edema ed ecco perchè vi è come manifestazione il gonfiore.

Per quanto riguarda le proteine di fase acuta nella maggior parte dei casi
vengono quasi tutte prodotte dal fegato. Il processo infiammatorio non fa altro
che stimolare gli attori protagonisti (macrofagi, monociti) e questi non fanno altro
che aumentare delle chemochine e delle citochine come l'interlochina 6, che non
fa altro che determinare la produzione di queste proteine di fase acuto che
attivano ancora di più i macrofagi.

Queste proteine di fase cuta che aumentano soprattutto durante l'infiammazione


vengono prodotti perchè loro stessi non fanno altro che attivare i macrofagi e i
monociti, loro stessi devono cercare di neutralizzare l'agente patogeno che ha
determinato il processo infiammatorio iniziale. Tra le proteine di fase acuta
abbiamo tutte le proteine che attivano il completamento, che attivano i fattori di
coagulazione; sono quindi tutte proteine importanti per la rigenerazione e
riparazione dei tessuti poichè non possiamo avere la coagulazione senza la
presenza di fibrina, non possiamo avere la riparazione senza la produzione del
fibrinogeno. Queste proteine servono quindi per ristabilire l'omeostasi.

A cosa servono l'incremento delle proteine plasmatiche nel complemento?


Servono ad aumentare tutte quelle azioni chemiotattiche (la chemiotassi è la
possibilità che i leucociti possano passare dal vaso nel tessuto, e i fattori della
coaugulazione rientrano anche tra quei fattori che intervengono nella riparazione
del danno e della guarigione. La coagulazione mediante la cascata del
complemento e l'attivazione della coagulazione, previene l'emorragia., blocca e
guarisce il danno promuovendo la guarigione delle ferite. Tutto quell'aumento di
fattori di proteine, quali gli inibitori delle proteasi, non fanno altro che cercare di
neutralizzare le proteasi che sono quelle che vengono attivate durante la fase
infiammatoria. Per quanto riguarda le proteine leganti i metalli, noi cerchiamo di
limitare il danno nell'emorragia perchè non fanno altro che prevenire la perdita di
ferro.

Queste sono tutte le proteine che vengono prodotte soprattutto durante le prime
fasi, quella che prenderemo in considerazione è la proteine c reattiva
al contrario, queste sono tutte quelle che vengono non prodotte, vengono ridotte

Vi è quindi la produzione di alcuni tipi di proteine piuttosto che altre, questo per
favorire l'ampliazione del meccanismo del processo infiammatorio.
Gli indicatori più usati in clinica del processo infiammatorio sono due:

1. La pcr: proteina c reattiva, viene prodotta dal fegato. La ritroviamo non


soltanto presente nel processo infiammatorio ma in tutte quelle malattie
croniche come l'artrite reumatoide, il morbo di chron, il cancro, le malattie
auto-immunitarie, in tutti quei pazienti che subiscono uno stress come un
intervento. E' una di quelle proteine che aumenta subito (già nelle prime
24h) e si mantiene fino al terzo giorno per poi via via scendere e
normalizzarsi entro una settimana.
Inoltre viene utilizzata per la diagnosi differenziale di alcune patologie
tipicamente reumautiche.Perchè è importante questa proteina?
Innanzitutto, non fa altro che attivare il complemento e quindi avvia quelli
che sono i meccanismi di guarigione. Non fa altro che legare la cromatina,
è importante per quanto riguarda la proliferazione cellulare. Attiva le
piastrine insieme al complemento. Le stesse proteine di fase acuta
possono attivare i monociti macrofagi e i leucociti aumentano la
chemiotassi sia dei neutrofili che dei macrofagi. Attiva una particolare
sottoclasse cellulare che sono le natural killer che sono delle cellule che
sono i cosiddetti killer per quanto riguarda alcuni processi infiammatori.
Aumenta l'attività tumoricida dei macrofagi, nel caso in cui noi abbiamo un
tumore, molte volte il tumore trasfrma i macrofagi in tumorli, però nelle
prime fasi la pcr, è come se incrementassi la produzione dei macrofagi per
far sì che vengano uccise o catturate le cellule tumorali. Favoriso
l'opsonizzazione che è l'attività fagocitaria che hanno i neutrofili e i
macrofagi nei confronti degli agenti esterni.

2. La ves: è un altro fattore importante che viene richiesto sempre quando ci


si trova nel dubbio di essere di fronte ad un processo infiammatorio. La
capacità di depositarsi delle porzioni corpuscolate del sangue dipende
dalla fascia gravitazionale e anche dall'attrito che c'è nel liquido. La
sedimenazione del sangue(degli eritrociti) dipende da alcuni fatti: dalla
concentrazione delle particelle, dalla temperatura e dalla densità delle
particelle (particelle che possono anche dipendere dalla quantità di
proteine presenti nel sangue poichè nelle fasi iniziali di processo
infiammatorio ci ritroviamo una quantità di proteine maggiore , ma queste
determinano un aumentata viscosità che determina un aumentata
adesione che aumentando fa assumere ai globuli rossi una maggiore
capacità di depositarsi, quando rimangono a depositare in un tubo) La
stessa capacità del sangue, detta la velocità di sedimentazione dei globuli
rossi. Durante le fasi acute, la quantità di proteine ad alto peso
molecolare non fanno altro che aumentare la sedimentazione del sangue.
Il sangue viene sedimentato a tempi molto brevi, infatti già alla prima ora e
alla seconda abbiamo un deposito alquanto irrisorio (es 5 ml), nel caso ci
trovassimo di fronte ad un infiammazione molto importante invece
sarebbe presente una viscosità ematica massiva e il deposito potrebbe
superare i 25-30 ml. La velocità di sedimentazione dipende da tante cose,
dipende dal tipo di campione di sangue che andiamo a fare, dalla
temperatura e dall'età.

Questo è quello che succede quando la viscosità è maggiore. Le proteine


(rappresentate da tanti +) aumentano la viscosità e favoriscono la
sedimentazione.
Cosa prendiamo solitamente in considerazione?
La presenza di entrambi ci assicurano che ci troviamo di fronte ad un processo
infiammatorio però se li prendessimo singolarmente potrebbero non essere
patognomonici di un processo infiammatorio. Di solito la ves è meno sensibile
rispetto alla pcr che è molto sicura e sensibile dal punto di vista diagnostico. La
ves può essere alterata dal manifestarsi di altre patologie come l'anemia, se il
paziente ha una carenza e difficoltà nel valutare la ves. La ves è un indice
aspecifico e non costituisce un indice specifico di fase cuta, infatti posso avere
un aumento della ves anche per altre patologie che non sono nettamente e
specifiche di un processo infiammatorio.
Come si fa la valutazione della ves?
Si manda il sangue in una provetta contenente anti-coagulante, il sangue viene
poi trasferito in un cilindro tarato, in seguito, in base al deposito della prima e
della seconda ora, il tecnico va a visualizzare qual'è stata la velocità di deposito
che viene espressa in ml.
Alcune patologie possono essere caratterizzate da un aumentata ves
indipendentemente dal fatto che ci ritroviamo di fronte ad un processo
infiammatorio. Molti fattori possono influenzare la ves (un alterazione del
fibrinogeno, una gravidanza, un alterazione come l'anemia falciforme per cui i
globuli rossi non hanno la stessa morfologia e possono avere anche una
difficoltà nella sedimentazione; una disidratazione massiva che determina un
aumento della parte corpuscolata, cioè dell'ematocrito, aumentando la densità
ematica provocando un falso positivo- nel caso in cui ho una diluizione invece,
posso avere una diminuzione della ves in maniera molto falsata)

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