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Tipicamente gli atleti che si allenano frequentemente fanno passare dalle 6 alle 24 ore di recupero
dall’allenamento successivo.
Sport quali il tennis o il nuoto portano a più competizioni giornaliere anche nell’arco di 2 ore ravvicinate. I
tornei come le Olimpiadi ad esempio, portano ad un sovraccarico di esercizio fisico che si può prolungare
fino a 3 settimane di competizioni.
L’alimentazione per il recupero è vista come una pratica poco attenta al mondo oggi: atleti che ingurgitano
calorie in surplus con carenza di micronutrienti spendendo soldi inutilmente.
La scienza deve necessariamente essere all’avanguardia rispetto alla nutrizione per il recupero post
allenamento.
- Recuperare il peso corporeo perso/cambiato dopo la prima sessione per affrontare con più energia la
sessione successiva
- Promuovere l’adattamento sistemico per supercompensare ed affrontare meglio l’allenamento successivo
Chiaramente il focus principale tra le sedute di allenamento e/o competizioni è la ristorazione delle riserve
energetiche depletate nel tempo più veloce possibile per riportare l’organismo ai livelli ottimali (o per lo
meno un livello tale da che sia migliore dei competitors dell’atleta).
Chiaramente la nutrizione specifica post esercizio viene dopo l’intensità introdotta all’interno del contesto
allenante (ma anche skills, velocità, tecnica).
Un altro importante aspetto da tenere in considerazione è il riconoscere quale sia lo stress fisiologico
specifico incontrato durante l’esercizio fisico.
Ogni sessione differisce dall’altra in una moltitudine di fattori (sudore, muscoli depleti di glicogeno, sintesi
proteica stimolata, infiammazioni o danneggiamenti corporei). La nutrizione per il recupero deve dunque
prevedere il ripristino dell’omeostasi o la promozione dell’adattamento da specifiche sessioni e si basa su:
1) FATICA
2) PERDITA DI APPETITO
3) LIMITATO ACCESSO ALLA SCELTA DI ALIMENTI
4) ALTRI IMPEGNI O PRIORITA’ POST ESERCIZIO (meeting, drug tests, attività di defaticamento..)
5) TRADIZIONALI ATTIVITA’ POST COMPETIZIONE (come la bevuta con i compagni di squadra..)
FATTORI CHE INFLEUNZANO LO STOCCAGGIO DI GLICOGENO POST-ESERCIZIO
La deplezione del glicogeno post esercizio provvede ad aprire la strada verso la sua risistemi. La risinstesi di
glicogeno muscolare PRECEDE il ripristino del glicogeno epatico e anche in assenza di carboidrati presi
dalla dieta post esercizio, la gluconeogenesi appare la strada primaria per il recupero del substrato (1-2
mml/kg wet Weight (mm) of muscle per hour).
L’elevata intensità post-esercizio risulta in un alto livello di lattato post esercizio che sembra essere associato
ad un rapido ripristino delle scorte di glicogeno anche in assenza di aggiunta di glucosio.
Dopo un esercizio ad intensità moderata, la sintesi di glicogeno muscolare dipende dalla provvigione di
carboidrati esogeni. Il tasso di glicogeno stoccato è influenzato da fattori regolatori GLUT4; è inoltre
regolato dal tasso di produzione dell’enzima glicogeno-sintasi.
La conservazione del glicogeno muscolare è messo in pericolo dal danneggiamento delle fibre muscolari
(come quello eccentrico o da impatto).
Il quantitativo di glicogeno epatico è molto più labile e può essere depletato da un digiuno notturno o tra i
pasti e prolungato durante l’esercizio fisico.
Non dimentichiamoci che il ripristino delle scorte di glicogeno epatico possono essere colmate anche solo
dopo un pasto ricco di carboidrati e che il fruttosio sembrerebbe ripristinare più velocemente le scorte di
quest’ultimo rispetto al glucosio.
Ci vuole un minimo di 20-24 ore per normalizzare le scorte di glicogeno muscolare post esercizio fisico che
ha limitato le scorte di glicogeno. Nelle competizioni, ciò si traduce in realtà in un tempo ancora minore! E
per questo motivo che la nutrizione e le strategie nutrizionali post esercizio fisico devono necessariamente
essere precise e ben movitate.
Quanti carboidrati?
Più un attività è tendente ad una intensità medio-bassa e più i valori del glicogeno muscolare saranno
ripristinati. Inoltre i danni post esercizio fisico sulla fibra muscolare inducono ad un consumo elevato di
glucosio post esercizio per mantenere un più elevato recupero muscolare tra una sessione e l’altra.
Gli studi raccomandano di recuperare le maggiori scorte di glicogeno entro le 4 ore post esercizio per
massimizzare il recupero.
1.2 g/cho/kg ogni ora fino a quando si sono recuperate le scorte energetiche.
Timing carboidrati
Il massimo apporto di carboidrati serve durante la prima ora post esercizio per attivare la sintesi di glicogeno
indotta dalla sensibilità insulinica dell’allenamento.
Ingestione di glicogeno post esercizio —> 7.7 mmol/kg ww/h dopo le prime 2 ore di recupero post esercizio
(normalmente si alza fino a 4.3 dopo un pasto lontano dal workout).
Nonostante gli studi siano in contrasto su quale sia il momento più opportuno per integrare carboidrati nelle
ore successive all’allenamenti, i dati e le raccomandazioni più oggettive e chiare sono per il momento le
seguenti:
1) se l’atleta ha una seduta di allenamento vicina a quella appena svolta (minore di 8 ore), allora le scorte di
glicogeno muscolare devono essere ripristinate nei limiti del possibile con le strategie sopra citate.
2) Se l’atleta non ha necessità di allenarsi presto, ma ha a disposizione un lungo periodo di recupero tra una
seduta e l’altra (24 ore circa), il timing dei carboidrati va a discapito delle preferenze soggettive
dell’atleta (tenendo conto che pasti ricchi di carboidrati possono ripristinare prima le scorte di glicogeno,
ma più pasti meno carichi di carboidrati possono soddisfare altre necessità psicologiche).
3) Non ci sono prove evidenti che affermino che un pasto più ricco di carboidrati o un pasto meno ricco
possa portare benefici in termini di ripristino del glicogeno muscolare e maggior energia nel successivo
allenamento se quest’ultimo è a distanza di più di 16-18 ore dal precedente.
Tipo di carboidrati
Ad oggi le ricerche scientifiche suggeriscono di consumare nel post workout sia carboidrati ad alto IG sia a
basso IG per saturare ed attivare tutti i recettori GLUT sensibilizzati dall’allenamento.
Carboidrati + proteine
Più si è in deficit calorico e più i glucidi introdotti verranno utilizzati per ridare energia al corpo e non solo
alla sintesi di nuovo glicogeno muscolare. In fase di normo o ipercalorica, le potenzialità dei carboidrati post
esercizio virano verso il completamento delle scorte di glicogeno epatico e muscolare.
Più si è in deficit calorico di carboidrati e più le proteine serviranno nel post workout per l’incremento del
glicogeno muscolare grazie alla gluconeogenesi.
Se i carboidrati sono sufficienti e la dieta non è necessariamente ipocalorica, l’apporto di proteine in aggiunta
non sembra dare effetti in più sul tasso di sintesi di glicogeno.
Quindi —> se i carboidrati post esercizio vengono inseriti a dosaggi superiori a 1.4 g/kg/h le proteine
possono non essere utili per il ripristino del glicogeno muscolare. Se invece i tassi glucidici sono più bassi,
allora l’abbinamento con le proteine aiuta ad aumentare il tasso di sintesi del glicogeno muscolare.
1) l’utilizzo di percentuali di carboidrati è difficile da tradurre in scelte alimentari da parte del coach e
dell’atleta. Il 50% dei carboidrati in ipercalorica possono essere molto diversi da 80% di carboidrati in
una dieta ipocalorica. Si raccomanda dunque di scegliere il tipo e il giusto momento di assunzione
piuttosto che lasciare linee guida non specifiche.
2) Gli allenamenti vengono svolti con maggiore energia se l’apporto di carboidrati giornaliero è tale da
saturare le scorte di glicogeno muscolare. Diete a moderato e basso intake di glucidi non mostrano
vantaggi in termini di performance nel lungo periodo rispetto a diete ad alto contenuto di carboidrati.
3) L’apporto corretto di carboidrati varia in relazione allo sport e all’intensità da parte dell’atleta. Il range di
carboidrati può variare verso l’alto o il basso.
4) L’apporto glucidico cambia anche in relazione alla muscolatura della persona (sembre in relazione al
tipo di sport e in questo caso anche alla genetica individuale).
LIGHT Low-intensity or skill-based activities 3-5 g/kg
Pre-excercise fuelling 1-4 g/kg consumati 1-4 ore prima Parlare con l’atleta e fare prove per
della seduta allenante vedere quale sia l’apporto, la fonte e
il timing migliore
Refuelling during training 45-75 minuti di esercizio (mouth ris- Anche se non c’è vera e propria in-
ing o piccole quantità) gestione di cibo, il cervello riceve
uno stimolo energetico per allenarsi
1-2.5 h (30-60 g/h) meglio. Utile nei soggetti in ipocalor-
ica oppure in chi si allena a bassa in-
2.5-3 h (fino a 90 g/h) tensità.