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Relazioni interne ed estere

Commercio
La famiglia Wang, fondatrice del regno, affondava le radici della sua ricchezza sul
commercio, facendo dunque risultare naturale che Koryŏ fiorì particolarmente in
questo settore. Le merci non venivano solo scambiate con la Cina e con il Giappone,
ma il commercio avveniva spesso anche con mercanti arabi e altre regioni del sud-
est asiatico. Il porto di Kaesŏng risultava sempre quello più importante, ma vi erano
anche altri centri.
I prodotti esportati erano:

Vasellame

Era il prodotto più richiesto, in particolare quello di tipo celadon, che aveva la
singolare manifattura di una tecnica proveniente dalla Cina che consisteva in un
tipo di invetriatura con un colore simile a quello della giada determinato dalla
presenza di ossido di ferro, che è appunto verde, polverizzato e che magnificava
questi capolavosi.
Il nome, postumo, di questo tipo di vaso deriva da un romanzo pastorale
francese “L’Astrée” del 1627 dove il protagonista indossava un mantello di quel
colore.

Carta

Inchiostro

Oro

Argento

Ferro

Bachi

Tegole

I coreani erano anche famosi per delle tecniche di decorazione con intarsi di
madreperla su legno.

Nel 2011 è stato ritrovato un relitto di un vascello mercantile, il Mado n.°3, con
all’interno ben 287 oggetti fra cui 32 listelli in legno che specificavano il contenuto

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dei vari recipienti, 28 vasi, delle ossa di cervo che facevano parte della farmacopea
del tempo e infine dei cesti.

La maggior parte delle transazioni avvenivano attraverso il baratto di riso o canapa


poiché l’economia non era ancora monetaria. Vi furono molti tentativi di
monetizzazione al tempo, spesso vani. Fra questi si ricorda la coniazione
dell’haedong chungbo, traducibile letteralmente come il pesante tesoro della Corea,
ma venì usata più nei corredi funerari come simbolo di ricchezza che nei mercati e
dunque nella vita comune. Persino un monaco, Ŭich’ŏn 의천 , che di solito non si
occupa di cose così pratiche, a seguito di una spedizione alla corte dei Song ritorna
in patria dopo aver scritto un trattato sulla moneta 화폐론 dove proponeva una
moneta che aveva la forma stilizzata della penisola coreana, ma anche questo
tentativo fallì.

Relazioni internazionali
All’inizio del periodo, fra il 907 e il 960, il regno doveva giostrarsi con difficoltà nei
rapporti con le Cinque Dinastie a partire dai Liang posteriori a seguito della caduta
dell’impero Tang fino agli Zhou posteriori. La Corea si relazionava con la corte
cinese all’interno di relazioni tributarie e si mantenne un rapporto di sudditanza verso
la Cina: queste relazioni richiedevano alla Corea di avere cicliche delegazioni in
Cina, un omaggio alla corte 조동 , dove appunto rendevano omaggio alla corte
imperiali portando i prodotti tipici richiesti per mostrare lealtà. Era un rapporto
definibile con il termine coreano sadae 사대 , servire e rispettare il grande, in questo
caso il grande era ovviamente la Cina dato che in alcuni fonti a volte la Corea
assumeva proprio la denominazione di “piccola Cina.

Fra le varie popolazioni originarie della zona cinese e mancese vi erano:

I Liao (o Khitan) 907~1125

Questa popolazione originaria della Manciuria aveva aiutato Koryŏ a sconfiggere


Parhae e diventò più potente con la salita al potere di Yayurabogi 야율아보기 che
nel 916 aveva unificato il territorio da loro abitato. I Liao tentarono delle relazioni
amicali con Koryŏ: Yayurabogi mandò 50 cammelli alla corte coreana nel 942,
ma Wanggŏn, sovrano al temp, li rifiutò lasciandoli morire di fame. Da qui
scoppiarono ben tre guerre fra Koryŏ e i Khitan, ma questi ultimi vennero
귀주대첩
sconfitti nella battaglia di Kwiju del 1019. Per evitare ulteriori guerre e
invasioni da parte loro, la corte di Koryŏ decise di costruire la Muraglia dei Mille
Li sul confine settentronale della penisola.

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I Song (settentronali 960-1127 e meridionali 1127-1279) con cui avvennero
diversi scambi cultirali e di cui la Corea ammira molto l’evoluzione scientifica

I Jin (anche Nüzhen o Jurchen, in coreano conosciuti come 여진) 1115~1234


Provenienti dalla zona precedentemente occupata dai Liao, erano una
popolazione al cui interno erano confluite anche le etnie Malgal, da cui
provenivano anche alcuni abitanti di Parhae, e Xianbei e furono inizialmente in
buoni rapporti con la Corea, ma poi iniziarono a causare problemi sia a loro che
ai Song arrivando ad attaccarli e a rapire i principi cinesi. Così la corte dei Song
chiese aiuto a Koryŏ: i cinesi avevano intenzione di attaccare i Jin alle spalle, dal
nord della penisola coreana, con un atto denominato prestito della strada 가도문
제 , ma Koryŏ si rifiutò e ciò compromise i rapporti con la corte cinese.

Il sistema militare
Solo nella capitale vi erano 45 mila uomini suddivisi in:

2 Kun, eserciti il corpo di élite che aveva il compito di proteggere il palazzo reale
e il sovrano;

6 Wi, battaglioni che potevano essere dislocati e inviati nelle periferie in caso di
ribellioni o invasioni;

45 Yŏng, brigate ciascuna di mille uomini che dipendevano dai Kun e dai Wi.

A questi corpi militari si affiancava anche un organo collegiale, un consiglio militare,


il Chungbang, che era una specie di senato militare con a capo uno dei capi dei due
eserciti e aveva il compito di prendere le importanti decisioni per la difesa della
capitale e dello stato intero, svolgendo così un ruolo essenziale in un periodo come
questo caratterizzato dalle molteplici invasioni e razzie.

Le due classi sociali 양반: civili 문반 VS militari 무반


Si trattava di persone potenti nella società coreana con però una differenza
sostanziale: sulla classe militare ricadevano molte responsabilità che includevano
le trasferte nelle periferie a protezione del confine dai Khitan e dai pirati con la
conseguente messa a rischio della vita, ma i civili, costituiti principalmente da
funzionari avevano più potere: il loro rapporto teso sfociò in un colpo di stato.

Il colpo di stato del 1170 무신정병

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Siamo nel 24°anno del mandato di re Ŭiong quando i funzionari militari, stufi della
disparità di privilagi rispetto a quelli civili, si coalizzano uccidendo funzionari civili e
deponendo il re in un evento che prende anche il nome di battaglia dell’anno
Kyŏng’in.

Vi furono due eventi scatenanti:

1. A Chŏng Chung-Bo 정중보


, un grande generale, fu bruciata la barba con la
fiamma di una candela dal figlio di Kim Pusik, autore del Samguk Sagi;

2. Un altro generale, Yi So-Ŭng, fu umiliato pubblicamente da un funzionario che gli


diede uno schiaffo e scappò via.

Però anche all’interno dei militari vi erano degli attriti poiché non era chiaro chi
dovesse prendere le redini del regime. Inoltre dovettero anche affrontare delle rivolte
popolari dove alcuni rivoltosi arrivarono a prendere alcune città del regno.

La situazione si tranquillizza con la salita al trono fra i militari della famiglia Ch’oe,
tranquillità che non durò per molto: durante il secondo mandato della famiglia
avvenne la prima invasione mongola.

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