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nonsoloflaminia.it
PAESE :Italia
TYPE :Web Grand Public
fondamentali quali il metabolismo, incluso quello del Sistema Nervoso, con un impatto
quindi anche psichico, e il sistema immunitario. Da tutto ciò si comprende come si
sia, in realtà, di fronte ad un vero e proprio “organo aggiunto”, pur di natura
microbiologica, che si deve necessariamente includere nello studio dell’Anatomia e della
Fisiologia Umana e che con gli “organi classici” interagisce intensamente. Come ogni
organo costitutivo, anche questo “organo aggiunto” ha una sua variabilità individuale,
dipendente sia dall’ambiente che dalla tipologia di alimenti che si consumano e
certamente anche altri fattori (alcuni di questi valutati nel presente studio) possono
incidere sulla costituzione di questa struttura. Alterazioni di quest’organo, è indubbio,
incidono sull’individuo, in un rapporto che, reciprocamente, induce a far pensare alla
eubiosi (equilibrio tra i microorganismi) come un elemento fondamentale della salute e
viceversa.
Lo studio del microbiota, così come si presenta in un campione significativo di
popolazione in buona salute del nostro Paese, diventa dunque un’affidabile fotografia,
studiata nella sua morfologia alla stessa stregua di un organo “normale” sano,
dell’effettivo stato di salute degli individui. Un ampio gruppo di lavoro, costituito da
medici, gastroenterologi, anatomisti, microbiologi, fisiologi, epidemiologi, ambientalisti,
farmacologi e biostatistici, di numerosi Atenei (Urbino Carlo Bo, Università Politecnica
delle Marche, Università della Campania “Luigi Vanvitelli”, Università di Roma “La
Sapienza”) con i Ricercatori del IRCCS “Casa Sollievo della Sofferenza” di San Giovanni
Rotondo e medici del “Progetto Microbioma Italiano” di Padova, coordinato dai morfologi
e biostatistici di UniUrb, ha potuto “scattare”, per la prima volta nel nostro Paese, la
“fotografia” (e descriverla in maniera particolareggiata) al microbiota dell’ “italiano
sano”, definendone i confini di ciò che può essere considerato “normale” e sano, pur
nella individuale variabilità, cercando anche di definire lo “scheletro” fondamentale
microbico che deve essere alla base di questo “organo” sano. Questo rappresenterà
senz’altro il punto di partenza di una strada verso futuri studi, di questo gruppo come
di tutti i ricercatori del settore, (dato che la pubblicazione è “open source” sul sito
https://www.nature.com/articles/s41598-022-08000-x). Studi che saranno volti a
verificare la relazione tra stati di malattia, microbiota e suo scostamento dalla norma qui
descritta.
da Uniurb