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che lo scorso marzo il governo tedesco fece pressioni sugli scienziati del Robert Koch
Institute (l’equivalente del nostro comitato tecnico-scientifico) affinché producessero uno
studio ad-hoc che enfatizzasse i rischi del C***d-19 per giustificare agli occhi dell’opinione
pubblica le “misure preventive e repressive” che lo stesso governo si accingeva a varare.
https://www.welt.de/politik/deutschland/article225864597/Interner-E-Mail-Verkehr-
Innenministerium-spannte-Wissenschaftler-ein.html
Sarebbe soltanto l’ultima, clamorosa prova del malsano connubio tra governo, scienza e
media che ha caratterizzato la gestione della pandemia C***D19, provocando un’ondata di
isteria collettiva a livello globale ed una conseguente limitazione delle libertà personali senza
precedenti. Proprio sul tema dell’isteria collettiva è uscito la scorsa settimana un importante
studio pubblicato sull’International Journal of Environmental Research and Public Health:
https://www.mdpi.com/1660-4601/18/4/1376/htm
Per effetto “nocebo” si intende l’effetto contrario al cosiddetto “placebo”: invece di guarire
perché pensiamo di avere ricevuto una cura efficace, ci ammaliamo perché pensiamo di
avere contratto una terribile malattia. Entrambi i casi sono stati ampiamente suffragati dalla
letteratura scientifica. “A causa dell'effetto nocebo”, scrive lo studio, “l'aspettativa di
ammalarsi può causare sintomi reali come una profezia che si autoavvera. Allo stesso
modo, un'isteria di massa può svilupparsi quando le persone credono che si ammaleranno.
L'ansia e la paura contribuiscono a questo processo”, ed essendo contagiose fanno sí che
l’isteria si diffonda facilmente nell’intera popolazione.
Anche se la paura delle epidemie è per l’uomo una paura ancestrale e i fenomeni di isteria
collettiva sono in una certa qual misura spontanei ed ubiqui, secondo gli autori esistono dei
meccanismi ugualmente spontanei di feedback negativo e di autocorrezione che tendono a
limitarne la diffusione incontrollata. In uno stato centralizzato però, esiste il rischio che
l’isteria possa arrivare a contagiare i vertici dell’apparato statale: “In una tale posizione,
questo gruppo può imporre qualsiasi tipo di misura sul resto della popolazione, infliggendo
un danno quasi illimitato. [...] Esiste il pericolo che, in un panico generale, la tutela delle
libertà fondamentali garantite nelle costituzioni venga abrogata da misure di emergenza”.
Uno stato autoritario può aggravare i fenomeni di isteria collettiva in diversi modi:
1) “Lo stato ha il potere di diminuire e vietare quelle attività che riducono la paura e
l'ansia, come lo sport, il divertimento e la socializzazione. Durante la crisi del
C***D19, gli stati hanno usato il loro potere coercitivo per imporre il distanziamento
sociale, contribuendo così all'ansia e alla tensione psicologica, entrambi ingredienti
che stimolano l'isteria di massa. [...] Più specificamente, il distanziamento imposto
dai governi riduce le forti connessioni sociali e le mascherine obbligatorie
impediscono di esprimere simpatia e compassione, diminuendo così la resilienza
psicologica.”
4) “Le notizie negative provenienti da una fonte autorevole producono ansia e sono
particolarmente dannose per la salute psicologica. Quegli esperti che sostengono la
credibilità di una minaccia facilitano la diffusione dell'isteria di massa.. Molte persone,
soprattutto in tempi di crisi, cercano aiuto nello Stato moderno, attribuendo grande
autorità a suoi rappresentanti e agli avvertimenti delle istituzioni statali. [...] Un altro
fattore che può rendere le società moderne più suscettibili alle isterie di massa è il
ridotto ruolo della religione. La paura della morte è solitamente alleviata dalla
religione perché essa promuove l’idea di una vita dopo la morte. Oggi lo stato e la
democrazia sono stati elevati a un livello quasi religioso. Lo stato appare come
un'alternativa a Dio senza la promessa di una vita ultraterrena. Quanto più si
allontanano dalla religione, più le persone iniziano a temere la morte e una forte
paura della morte è un altro fattore che contribuisce al panico, ai disturbi e all'isteria
di massa. Come ha affermato Erik von Kuehnelt-Leddihn: “È difficile temere la morte
se si è molto devoti. È invece difficile non adorare la salute se si teme la morte. È
difficile far rispettare la salute generale senza un intervento statale su larga scala ed
è altrettanto difficile immaginare un maggiore intervento statale senza una perdita di
libertà”.
5) “Lo stato potrebbe voler infondere attivamente la paura nella popolazione,
contribuendo in tal modo a creare l'isteria di massa. Ad illustrare questo punto è la
fuga di notizie di un documento interno del Ministero dell'Interno tedesco durante le
prime settimane della crisi del C***D19. Nel documento, gli esperti statali
raccomandavano al governo di instillare paura nella popolazione tedesca. Per
diffondere la paura, il documento indicava tre strategie di comunicazione. In primo
luogo, le autorità statali avrebbero dovuto sottolineare i problemi respiratori dei
pazienti C***D19 perché gli esseri umani hanno una paura innata della morte per
soffocamento che può facilmente scatenare il panico. In secondo luogo, gli esperti
insistevano che la paura fosse inculcata anche ai bambini, nonostante essi non
corressero quasi alcun rischio. Tuttavia, i bambini potevano essere facilmente
contagiati incontrando e giocando con altri bambini. Secondo il rapporto, ai bambini
doveva essere detto che essi rischiavano in tal modo di infettare i loro genitori e
nonni, provocando così una morte angosciante in famiglia. Questa strategia
intendeva trasmettere ansia e sensi di colpa. [...] In terzo luogo, al governo tedesco
era consigliato di menzionare la possibilità che il virus causasse ulteriori e irreversibili
danni alla salute a lungo termine oltre alla possibilità di una morte improvvisa e
inaspettata delle persone infette. Tutte queste raccomandazioni di comunicazione
avevano lo scopo di aumentare la paura nella popolazione. La paura, infatti, è un
fondamento importante del potere di un governo. Come disse Henry H. Mencken:
"l'intero scopo della politica applicata è quello di mantenere la popolazione allarmata
(e quindi desiderosa di essere portata in salvo) attraverso una serie infinita di mostri,
la maggior parte dei quali immaginari".
In genere, i governi vengono aiutati nella narrativa delle minacce dai media. Come
spiega Robert Higgs: "i media si assicurano i favori del governo supportando
qualsiasi programma di paura che il governo stia conducendo attualmente". I media
sensazionalisti inoltre supportano la strategia del terrore del governo perché essa gli
permette di attirare l'attenzione del pubblico. La combinazione di uno stato disposto a
utilizzare la strategia della paura e di mass media a supporto fornisce un terreno
fertile per lo sviluppo dell'isteria di massa, con effetti negativi sulla salute pubblica.”
Conclusioni:
Abbiamo scoperto che le dimensioni e il potere dello stato contribuiscono positivamente allo
sviluppo e all'intensità dei fenomeni di isteria collettiva. Più uno stato è centralizzato e più
potere ha, maggiore è l’incidenza e la gravità dell'isteria di massa. In uno stato minimo,
esistono meccanismi di autoregolazione che limitano tali fenomeni. [...] Ma questi focolai
incipienti di isteria, localmente e temporalmente limitati, possono venire trasformati da uno
stato forte in un'isteria di massa globale per un tempo indeterminato. I recenti sviluppi nella
tecnologia dell'informazione e, in particolare, l'uso dei social media, così come il declino
della religione, hanno reso le società più inclini allo sviluppo dell'isteria di massa.
Sfortunatamente, una volta che l'isteria di massa si impadronisce di un governo, la quantità
di danni che l'isteria può infliggere alla vita e alle libertà aumenta man mano che il rispetto
dello stato per la proprietà privata e per i diritti umani fondamentali diminuisce. La violazione
dei diritti umani fondamentali sotto forma di coprifuoco, lockdown e chiusura coercitiva delle
attività lavorative è stata ampiamente illustrata durante la crisi del COVID-19.”