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Epidemiologia e Psichiatria Sociale

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Employment/unemployment and psychological discomfort. A survey


among young people living in an Italian industrial area

Aldrigo Grassi and Maria Cristina Falzoni

Epidemiologia e Psichiatria Sociale / Volume 5 / Issue 02 / August 1996, pp 136 - 146


DOI: 10.1017/S1121189X00004085, Published online: 11 October 2011

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Aldrigo Grassi and Maria Cristina Falzoni (1996). Employment/unemployment and psychological discomfort. A survey
among young people living in an Italian industrial area. Epidemiologia e Psichiatria Sociale, 5, pp 136-146 doi:10.1017/
S1121189X00004085

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Lavoro/non lavoro e disagio psichico.
Un'indagine tra i giovani di un'area industriale italiana
Employment I unemployment and psychological discomfort. A survey among young people
living in an Italian industrial area

ALDRIGO GRASSI1, MARIA CRISTINA FALZONI2


1
Dipartimento di Salute Mentale, Azienda USL Citta di Bologna, Bologna
2
Dipartimento di Prevenzione, Azienda USL di Ferrara, Ferrara

RIASSUNTO. Scopo - Mettere a confronto la prevalenza di stati di disagio psichico in quattro gruppi di giovani di
diversa condizione sociale (operai metalmeccanici esposti e non esposti a rischi occupazionali per la salute mentale, di-
soccupati o in cerca di prima occupazione e studenti a tempo pieno); lo studio inoltre valuta tra gli stessi gruppi, a di-
stanza di sei anni, i cambiamenti di stato e le variazioni del disagio psichico. Disegno - I soggetti, selezionati attraverso
accurate procedure di randomizzazione, sono maschi, in eta compresa tra 20 e 29 anni, residenti da almeno 10 anni nella
stessa area geografica e ancora conviventi con il nucleo famigliare originario. Sono stati reclutati 157 giovani, suddivisi
nei seguenti gruppi: metalmeccanici esposti a rischi occupazionali specifici per la salute mentale (nQ = 30); metalmeccanici
non esposti (n° = 57); disoccupati (n° = 40); studenti a tempo pieno (nQ = 30).
La prevalenza degli stati di disagio psichico e stata confrontata nei quattro gruppi; a distanza di sei anni, sono stati
valutati, nei 116 soggetti che hanno partecipato allo studio di follow-up, i cambiamenti di status e i livelli di disagio psi-
chico. Setting - L'indagine e stata condotta a Cento (Ferrara), una zona economicamente ricca e con tassi di disoccupa-
zione molto bassi. Le interviste sono state effettuate nei 1987 e nei 1993; i giovani, dopo essere stati contattati telefoni-
camente, sono stati intervistati nella propria abitazione, sempre dallo stesso psicologo. Principali misure utilizzate - Nei
1987 a ciascun soggetto sono stati somministrati una scheda «Posizione sociale e salute» (PSS) e un questionario, prece-
dentemente validato, per la determinazione dell'indice di disagio psichico (IDP).
Inoltre gli operai metalmeccanici, mediante il «Questionario di rischio lavorativo.» (QRL), sono stati suddivisi nei due
gruppi «a rischio» e «non a rischio» occupazionale per la salute mentale.
Nei 1993, nello studio di follow-up, e stato nuovamente somministrato il questionario per la rilevazione dell'IDP ed e
stata fatta compilare una scheda (Scheda per la posizione sociale e occupazionale) per raccogliere dettagliate informazioni
sui cambiamenti lavorativi o di stato sociale intervenuti nei sei anni precedenti. Risultati - Nei 1987 si sono riscontrate
situazioni di disagio psichico significativamente piu frequenti e di maggior rilevanza negli operai metalmeccanici esposti a
rischi occupazionali per la salute mentale (mentre nulla di significativo e emerso negli altri gruppi, in quello dei disoccu-
pati in particolare). Dallo studio di follow-up si sono potuti rilevare miglioramenti significativi, per quanto riguarda il
disagio psichico, negli operai metalmeccanici che sono passati dal lavoro manuale ad un altro tipo di impiego; si e inoltre
riscontrata la tendenza, nei giovani disoccupati che hanno trovato, nei corso dei sei anni, un lavoro fisso, ad un peggio-
ramento del grado di disagio psichico. Conclusioni - L'aspetto piu interessante della nostra ricerca sembra essere rappre-
sentato dall'analisi delle relazioni tra prospettive occupazionali e salute mentale di giovani che vivono in un'area econo-
micamente forte. Ulteriori ricerche dovranno tuttavia approfondire le problematiche specifiche connesse con le possibili
prospettive occupazionali di studenti e giovani disoccupati e/o in cerca di prima occupazione.

PAROLE CHIAVE: disagio psichico, giovani, lavoro, disoccupazione, studio di popolazione.

SUMMARY. Objective - To compare the prevalence of psychological discomfort in four groups of young people of
different social status (metalworkers exposed and not exposed to mental health occupational risks, individuals unem-
ployed or seeking their first job and full-time students). The study also evaluates among the same groups, six years af-
ter, the changes in status and in the rates of psychological discomfort. Design - The subjects, selected through an appro-
priate random procedure, are males, aged between twenty and twenty-nine, resident in the same geographical area for at
least 10 years and still living with their families. 157 young men were involved, divided into the following four groups:
metalworkers exposed to mental health occupational risks (nQ = 30); metalworkers «not exposed» (nQ = 57); unemployed
(n° = 40); full-time students (n° = 30).
The prevalence of psychological discomfort has been compared in the four groups; six years after, within 116 subjects
participating in the follow-up study, the changes in status and in psychological discomfort have been examinated. Setting

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Lavorojnon lavoro e disagio psichico

- The survey was conducted in Cento (Ferrara, Northern Italy), an area with a healthy local economy and a compara-
tively low unemployment rate. In 1987 and in 1993 all young men were interviewed at home, after telephone contact, by
the same psychologist. Main outcome measures - In the 1987 survey, to each subject were administered a «Social Position
and Health Schedule» (SPH) and a previously validated questionnaire, to determine the index of psychological discomfort
(IDP).
Through the ((Occupational Risk Questionnaire» (ORQ) the metalworkers were also divided into two groups (exposed
and not exposed to mental health occupational risks).
In 1993 the participants in the follow-up completed the same «IDP-Questionnaire» and a «Social and Occupational
Position Schedule» (SOP) to give detailed informations on both labour turn-over and/or shifts in social status over
the six years period. Results - In the 1987 survey significantly higher frequencies and averages were found in the group
of metalworkers exposed to mental health risks, while no statistically significant results were noted in the other groups,
including the group of unemployed. The main finding of the follow-up study relates to those metalworkers who, in the
follow-up period, have changed their manual job to another type of employment and whose score vis-a-vis psychological
discomfort was better than the rest of the group. Our findings indicate also that those young men seeking their first job
who had found employment during the follow-up period, experienced an increase in psychological discomfort. Conclusion
- The most interesting aspect of our survey seems to concern the relationships between occupational prospects and mental
health among young men living in an area characterized by a healthy local economy. Further studies on the students and
the unemployed (and their possible occupational outcomes) are however needed.

KEY WORDS: psychological discomfort, young people, employment, unemployment, community study.

Ricevuto il 30.12.1995 - Revisione ricevuta il 28.2.1996 - Accettato il 18.3.1996.

INTRODUZIONE terminazione del livello socio-economico che e una


delle variabili piu importanti che lo studio analizza.
La persistenza, nel corso degli anni, di questo tipo
Negli studi epidemiologici che si sono occupati e di impostazione sembra discendere dalla implicita at-
si occupano di morbilita psichiatrica, molto difficil- tribuzione al fattore lavoro/non-lavoro di una insuf-
mente il fattore lavoro/non-lavoro viene singolar- ficiente caratura o, comunque, di una forza di asso-
mente preso in esame; in genere viene proposto un ciazione troppo debole rispetto ad altre variabili
mix di variabili (tra le quali anche quella occupazio- (come l'eta, il sesso, la razza, ecc.) che entrano stabil-
nale) che insieme concorrono, spesso con «pesi» di- mente negli studi di morbilita psichiatrica.
versi, alia costruzione di indicatori di «posizione so- II concetto di «lavoro», d'altra parte, continua ad
ciale» che possono venir utilizzati sia in indagini di essere impregnato, storicamente e nel vissuto colletti-
tipo eziologico che in studi di interesse esclusivamen- vo, di significati estremamente contraddittori e con-
te descrittivo. fusi, non sempre di facile interpretazione per le impli-
cazioni di ordine filosofico, politico, economico ed
Due esempi, riferiti ad esperienze che si collocano
etico che racchiudono in se (Calderini & Del Cor-
a meta e alia fine del nostro secolo, sembrano parti- no, 1979).
colarmente illuminanti in proposito.
Non suscita quindi meraviglia il fatto che, nel
Nella storica indagine che negli anni Cinquanta
pensiero moderno, persistano ricorrenti tendenze ad
Hollingshead & Redlich (1958) condussero a New
oscillare nelPanalisi del significato del lavoro tra va-
Haven, l'occupazione entrava con l'istruzione e con lutazioni critiche dei suoi contenuti reali e aspirazio-
la zona di residenza nella costruzione della variabile ni a determinarne degli alternativi.
classe sociale, con la suddivisione della popolazione
Nell'analisi marxiana, ad esempio, il lavoro e si
in cinque gruppi, dalla classe sociale piii elevata a
una condizione naturale eterna, fonte di pena e di fa-
quella piu povera. tica per l'uomo, ma, contemporaneamente, momento
Molto piii recentemente nel programma ECA dialettico, «formazione - per usare le parole di Marx
(Robins & Regier, 1991), la condizione lavorativa nel 1846 (Marx, 1970) -, sottomissione degli oggetti
concorre, insieme all'istruzione e al reddito, alia de- ad uno scopo soggettivo: trasformazione di essi in
risultati e recipienti dell'attivita soggettiva»; analo-
gamente l'esistenzialismo tedesco e francese ricono-
Indirizzo per la corrispondenza: Dr. A. Grassi, Dipartimento sce nel lavoro i segni della miseria, della sofferenza,
di Salute Mentale, Azienda USL Citta di Bologna, Via Toscana
18, 40137 Bologna. il momento della dispersione dell'individuo nel mon-
Fax +39 - (0)51-623.7130. do, ma, al tempo stesso, giunge ad assegnargli il non

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A. Grassi et al.

irrilevante compito di eostruire, per dirla con Sartre ro, non si deve sottovalutare il significato che posso-
(1963), «un uomo in grado di uscire dalla serialita e no assumere, come vedremo, anche altre importanti
di realizzare la propria unicita». variabili di tipo socio-demografico, economico e sog-
Per lo stesso Freud (1978), d'altra parte, la condi- gettivo; riveste inoltre particolare rilevanza, come
zione lavorativa, che puo costituirsi come fonte di hanno dimostrato numerosi studi longitudinali
inibizione del desiderio, come strumento generatore (Colledge & Bartolomew, 1980; Cook & Sharper,
di repressione e di conflitto, puo anche fungere da 1984; Grayson, 1985), la durata del «tempo di non-
elemento equilibratore, puo divenire tecnica di con- lavoro» entro il quale si esegue la misurazione degli
dotta vitale per ancorare l'uomo alia realta. effetti psicologici. L'andamento del processo psicolo-
Si potrebbe dire che, specularmente, il concetto di gico e stato ben documentato nel cosiddetto «mo-
«non-lavoro» risenta delle stesse incertezze e contrad- dello di fase» (Hopson & Adams, 1976).
dizioni; ma non solo, in quanto il tempo del «non-la- Non desta pertanto meraviglia il fatto che le inda-
voro» arriva a comprendere un arco ancor piu vasto gini condotte in vari Paesi (attraverso studi trasver-
di problematiche, interessando, oltre a coloro che sali, longitudinali o di altro tipo), che hanno preso
non risultano occupati, anche i lavoratori attivi. in esame isolatamente la variabile «disoccupazio-
Nella figura 1 viene riportata una ipotesi di scom- ne», abbiano dato luogo a risultati parziali, non sem-
posizione del «tempo sociale complessivo» degli oc- pre attendibili, talora in evidente contrasto tra loro
cupati (Iovane & Pala, 1977), in cui compare la dizio- (Crepet, 1988). Cosi, ad esempio, la forza della cor-
ne «tempo di pluslavoro sociale» che ripropone que- relazione tra disoccupazione e disagio psichico sem-
stioni attuali e di grande interesse (come la riduzione bra notevolmente attenuarsi negli studi condotti in
dell'orario di lavoro) che non possono evidentemente aree geografiche dove il fenomeno della disoccupa-
essere affrontate in questa sede; ci sembra pero utile zione e presente da tempo (Jackson & Warr, 1987)
richiamarle perche, in qualche misura, rinviano alle o quando si indagano gruppi di disoccupati che so-
contraddizioni tuttora aperte sul concetto di lavoro. no entrati, secondo il sintetico modello proposto da
Crepet (1988) che ha analizzato i principali studi sul-
la disoccupazione di lunga durata, nella terza ed ul-
Tempo lavoro complessivo Tempo non-lavoro tima fase del processo, quella contraddistinta da un
progressivo adattamento psicologico alia condizione
Tempo di pluslavoro di non-lavoro.
sociale
Tempo Tempo Le stesse ricerche che si sono soffermate sulla re-
Tempo libero libero
di lavoro Tempo di Tempo di
lazione tra disoccupazione e suicidio, mentre sono
necessario residuo giunte a conclusioni sostanzialmente univoche
sociale lavoro per lavoro per
necessario sopraconsumo accumulazione (comprovanti la presenza di una forte correlazione
positiva) nelle realta in cui il fattore «disoccupazio-
Tempo libero sociale ne» si veniva a costituire come uno degli indicatori
del progressivo peggioramento delle condizioni eco-
Figura 1. - Tempo sociale complessivo. nomiche e di vita di una data popolazione (West-
Da: Iovane A. & Pala G. (1977). Lavoro Salariato e Tempo Libero. cott et al., 1985; Rushing, 1968), quando hanno pre-
F. Angeli: Milano. so in esame la sola variabile «disoccupazione», in
realta dalle caratteristiche socio-economiche diver-
L'espressione «non-lavoro» nel nostro studio e se, hanno prodotto risultati parziali, poco convincen-
esclusivamente riferita alia condizione di coloro ti, non del tutto confermati da ulteriori studi (Ha-
che, trovandosi in eta lavorativa, hanno perso un la- gnell & Rorsman, 1980; Borg & Stahl, 1982; Platt,
voro, a coloro che, avendo terminato il corso di studi 1984).
o la formazione professionale, sono alia ricerca di un A ben considerare dunque, negli studi che si occu-
lavoro, a chi, in sostanza, si trova in una situazione pano della valutazione degli effetti psicopatologici
di deprivazione occupazionale pur avendo maturato della disoccupazione ed in quelli incentrati sul ruolo
un diritto civile al lavoro. dei rischi lavorativi, ci si imbatte in variabili culturali
Apparentemente questa delimitazione di campo ed economiche ed in fattori legati alle condizioni in-
potrebbe sembrare decisiva per semplificare l'analisi dividuali di vita e al patrimonio esperienziale dei sin-
del ruolo del fattore «non-lavoro» nelle indagini di goli, che concorrono, spesso in misura determinante,
morbilita psichiatrica, ma, come nel caso del lavo- a modificare gli effetti, per cosi dire, «intrinseci» pro-

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Lavoro/non lavoro e disagio psichico

ASPECIFICI SPECIFICI
GENERALI INDIVIDUALI INDIVIDUALI

FATTORI SOCIO-DEMOGRAFICI FATTORI INTRINSECI


(sesso, eta, stato civile, composizione (orari, ritmi,
SITUAZIONE del nucleo famigliare, ecc.) nocivita ambientale, etc.)
DEL MERCATO
DEL LAVORO
iA
CONDIZIONI MATERIALI
I A
(zona di residenza, qualita abitativa,
disponibilita economiche, etc.) Soddisfaz./Insoddisf.
RETROTERRA lavorativa VISSUTI
SOCIO- SOGGETTIVI
CULTURALE
(valori QUALITA DELLA
prevalenti, INTEGRAZIONE SOCIALE
atteggiamenti, etc.)
Durata della condizione
LIFE STRESSORS non lavorativa
(problemi famigliari, condizioni
di salute, precedenti migratori, etc.)

Figura 2. - Gruppi di variabili associabili al fattore lavoro/non lavoro negli studi di morbilita psichiatrica.

dotti dallo status di lavoratore o da quello di disoc- nei risultati dello studio epidemiologico; ci si vuole
cupato. riferire, in particolare:
Nella figura 2 si sono ordinati, sia pure in modo a) ai fattori socio-demografici: le differenze di ses-
sintetico, i principali fattori che direttamente inter- so, ma.soprattutto, nei caso della disoccupazione,
vengono nella modulazione del peso reale, sotto il l'eta e il tipo di responsabilita famigliare possono ri-
profilo psicologico, della condizione di lavoro o di sultare determinanti nei modificare la relazione tra
non-lavoro. lavoro/non-lavoro e disagio psichico;
Abbiamo innanzitutto due gruppi di variabili di b) ai fattori legati alle condizioni materiali di vita:
carattere, per cosi dire, «generale», che e bene pren- e del tutto evidente che, quanto piu soddisfacenti so-
dere preliminarmente in considerazione: quelle che no le condizioni economiche e di benessere materiale
rappresentano la sintesi dei dati principali sull'anda- (abitazione, patrimoni famigliari, ecc), tanto meno
mento del mercato del lavoro in determinate realta e influente pud risultare il ruolo del fattore lavoro/
quelle che contribuiscono a descrivere, con appro- non-lavoro sulle variazioni delle condizioni psicolo-
priati indicatori, il tipo di background culturale che giche;
sottosta agli atteggiamenti/convinzioni prevalenti c) ai fattori che concorrono a definire il grado e la
nella popolazione indagata. qualita della integrazione nei gruppo sociale di appar-
Infatti, a seconda delle tendenze del mercato del tenenza: la presenza di buone relazioni sociali, la par-
lavoro, del tasso di disoccupazione, del ruolo che ri- tecipazione all'attivita di gruppi organizzati (politici,
veste il lavoro nella scala dei valori propri di una de- sindacali, ricreativi, ecc), la consapevolezza di poter
terminata cultura, degli atteggiamenti normativi pre- condividere ed affrontare «insieme» problemi di or-
valenti nei confronti del lavoro (Sarchielli et al., dine economico e lavorativo, si costituiscono come
1991), gli effetti psicologici del lavoro e del non-lavo- importanti elementi di «compensazione psicologica»
ro possono variare grandemente e comunque in mi- nelle situazioni di non-lavoro o in condizioni lavora-
sura tale da alterare in modo determinante i risultati tive difficili;
di studi epidemiologici di tipo eziologico, che non ne d) ai life stressors, ai fattori cioe, recenti o passati,
abbiano tenuto adeguatamente con to. che «segnano» il percorso esistenziale individuate, la-
Vi sono poi alcuni gruppi di fattori (che si posso- sciando tracce psicologiche significative, che possono
no definire «aspecifici individuals), che riguardano dar luogo a maggiori difficolta di reazione in presen-
le condizioni e le esperienze di vita dei singoli e za di situazioni ambientali sfavorevoli. Gia trent'an-
che, se ignorati, possono introdurre gravi distorsioni ni fa Holmes & Rahe (1967) avevano proposto una

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lista - (SRE) - di life events (in ordine decrescente di to sintetizzare il modo, spesso del tutto originate e
«quantita potenziale» di stress) che consentiva di co- imprevedibile, in cui ciascuno vive la propria espe-
struire una sorta di grafico temporale di stress per rienza di lavoro o di disoccupazione e quindi rimar-
ciascun individuo; ed e interessante rilevare come care l'esigenza che, nell'indagine epidemiologica, se
delle 34 voci della lista S.R.E., distribuite su una sea- ne tenga debitamente conto.
la da 100 -massimo potenziale di stress- ad 11, cinque Gia a proposito dei life events, del resto, Saranson
riguardassero espressamente eventi connessi con la et al. (1978) avevano ritenuto necessario integrare la
condizione lavorativa.Analogamente, nel sistema lista di Holmes e Rahe con un importante correttivo:
multiassiale introdotto dal DSM-III (American Psy- accanto ad ognuno degli «eventi» registrati attraver-
chiatric Association, 1980) e confermato nell'ultima so la LES (Life Experience Survey) gli intervistati
edizione del DSM-IV, sull'asse IV vengono registra- dovevano segnare, con un punteggio scalare, la
te, differenziandole per livello di gravita, le proble- «quantita di stress» che, a loro giudizio, l'evento ave-
matiche psicosociali ambientali (connesse con la va provocato.
scuola, la casa, l'occupazione, ecc.) che possono in- Nell'analisi delle relazioni tra condizioni lavorati-
fluenzare la diagnosi, il trattamento e la prognosi ve e salute mentale, d'altra parte, molti ricercatori
dei disturbi mentali. sono stati concordi nel ritenere che, al di la dei po-
Le variabili cosiddette «generali» e quelle «aspe- tenziali fattori di disagio psichico oggettivamente ri-
cifiche individuals, se non attentamente considera- levabili, si debba tenere principalmente conto della
te, possono dunque costituirsi come importanti fat- percezione soggettiva del singolo lavoratore di quel-
tori di confondimento sia negli studi epidemiologici la determinata condizione ambientale o organizzati-
che indagano sul ruolo psicopatogenetico del lavoro va (Kahn et al., 1964; Caplan et al, 1975).
che su quelli che si occupano delle conseguenze psi-
cologiche del non-lavoro.
Sempre seguendo il nostro schema generate, si in-
contrano poi, nell'area dei cosiddetti fattori «speci- METODO
fici individuals, variabili strettamente legate a carat-
teristiche intrinseche delle condizioni di lavoro e di
non-lavoro. Nove anni fa, nell'USL n.30 di Cento (Fe), si e
Cosi, mentre nel caso del non-lavoro puo assume- effettuato il reclutamento dall'anagrafe sanitaria, at-
re rilevante importanza, come gia si e detto, la dura- traverso procedure randomizzate, di 157 persone di
ta del periodo di disoccupazione, per chi lavora ven- sesso maschile, in eta compresa tra i 20 e i 29 anni,
gono a rivestire particolare significato i cosiddetti residenti da almeno 10 anni in quella zona, celibi
fattori intrinseci al posto di lavoro (la mansione, ed ancora conviventi nel nucleo famigliare origina-
l'ambiente, ecc.) e, tra questi, soprattutto quelli lega- rio. L'area centese, in quegli anni, si presentava
ti all'organizzazione del lavoro (orari, ritmi, incenti- con le caratteristiche di una zona economicamente
vi, ecc), ai quali e stato da anni riconosciuto un po- forte, dal solido tessuto produttivo, sostenuto da
tenziale impatto psicologico negativo (Sivadon & una piccola e media industria in buona salute e da
Amiel, 1969; Gardell, 1971; Brooke, 1976; Bagnara, un settore terziario in espansione, con tassi di disoc-
1984). cupazione molto al di sotto dei valori medi nazionali.
E stato inoltre dimostrato, fin dalla storica inda- I criteri di reclutamento sono stati finalizzati alia for-
gine di Kornhauser (1965) sulla salute men tale dei mazione di tre gruppi di giovani, quello degli studen-
metalmeccanici di una industria automobilistica di ti «a tempo pieno» (30 soggetti), quello dei disoccu-
Detroit, che, oltre alle caratteristiche intrinseche del- pati ovvero delle persone in cerca di prima occupa-
la mansione, dell'ambiente e dell'organizzazione del zione da almeno sei mesi (40 soggetti) e quello degli
lavoro, anche il grado di soddisfazione/insoddisfa- operai metalmeccanici (87 soggetti); quest'ultimo
zione lavorativa puo modificare il rapporto tra lavo- gruppo e stato suddiviso, in base ai punteggi ottenu-
ro e salute mentale; ed e quindi necessario rilevarlo e ti a seguito della somministrazione di un questiona-
misurarne l'intensita. rio di rischio lavorativo (QRL), in due sottogruppi,
II nostro schema si chiude riportando un fattore quello degli addetti a lavorazioni considerate «a ri-
che nuovamente si trova ad essere comune alle con- schio» per la salute mentale (gruppo «R + », com-
dizioni di lavoro e di non-lavoro, quello del «vissu- prendente 30 soggetti) e quello degli operai «non a
to soggettivo»; con questa espressione abbiamo volu- rischio» (gruppo «R-», comprendente 57 soggetti).

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Lavorojnon lavoro e disagio psichico

II QRL e stato costruito in modo da raccogliere le Tabella I. - Consistenza dei gruppi indagati.
valutazioni soggettive dei lavoratori su tre gruppi di
FOLLOW-UP 1993
fattori di rischio (Grassi, 1989):
a) quelli intrinseci alia mansione, quali il ritmo di Gruppi indagati 1987 Irreperibili Rifiuti Inclusi
lavoro, il livello di attenzione richiesto, il grado di n° % n°
pericolosita, la fatica e la monotonia (Frankenhau-
ser & Gardell, 1976; Bagnara, 1984; Cascioli, 1979); Metalmeccanici R + 30 2 6.6 2 6.6 26 86.8
b) quelli non specifici rappresentati dalla presenza Metalmeccanici R - 57 16 28.1 3 5.3 39 66.6
di rischi ambientali che, oltre a provocare danni fisi- Totale Metalmeccanici 87 18 20.7 5 5.7 64 73.6
ci, possono produrre situazioni di disagio psichico, Disoccupati 40 9 22.5 / / 31 77.5
come il rumore, le vibrazioni, l'uso di solventi, le ra-
diazioni non ionizzanti, i fattori spazio/postura Studenti 30 7 23.3 2 6.6 21 70.1
(Cook, 1981; Angeleri et al., 1969; Dubois, 1986); Totale 157 34 21.7 7 4.4 116 73.9
c) quelli di carattere estrinseco alia mansione (ma
correlati comunque alia condizione lavorativa), qua-
li gli orari di lavoro, il pendolarismo, gli incentivi di
produzione, i rapporti interpersonali con i compagni I dati sono stati quindi elaborati utilizzando i con-
di lavoro e con i superiori (La Rosa, 1992; Sivadon & sueti test statistici, sia per confrontare le medie dei
Amiel, 1969). punteggi rilevati, sia per verificare la presenza di dif-
A tutti gli operai metalmeccanici e stato inoltre ferenze significative nelle distribuzioni percentuali
somministrato un questionario per la misurazione dei fattori indagati nei diversi gruppi; si e altresi pro-
del grado di soddisfazione lavorativa, utilizzando ceduto, laddove se ne e ravvisata l'utilita, al calcolo
gli items e il sistema di punteggio proposti da Korn- delle Odds ratio e dei relativi limiti di confidenza.
hauser (1965) e gia validati in precedenti indagini
(Grassi, 1980).
Tutti i giovani, infine, hanno compilato un que-
stionario per la rilevazione dell'indice di disagio RISULTATI E PRIME CONCLUSIONI
psichico (IDP) (Grassi et al., 1995): e stato cosi
possibile suddividere i giovani di ciascun gruppo
in IDP+ (con segni significativi di disagio psichi- Sono stati i disoccupati quelli che hanno presenta-
co) e in IDP- (senza segni significativi di disagio to un indice di disagio psichico mediamente piu ele-
psichico). vato (figura 3), ma, dal confronto delle medie e delle
Mentre appaiono del tutto evidenti le ragioni percentuali di IDP+ tra i gruppi indagati (conside-
(anche rifacendoci alle nostre considerazioni inizia- rando i metalmeccanici un unico gruppo), non sono
li) della scelta di delimitare ad uno specifico settore emerse differenze statisticamente significative; inve-
produttivo l'area del «lavoro», con la particolare ce, se si considerano separatamente i due sottogrup-
stratificazione adottata ci si e proposti di attenuare pi di operai metalmeccanici, quello degli esposti a la-
il potenziale «peso» di variabili che nella figura 2 so- vorazioni «a rischio» (R + ) per la salute mentale e
no state comprese nell'area delle «generali» ed in quello dei «non esposti» (R-) (tabella II), si puo rile-
quella delle «aspecifiche individuali»; per queste ulti- vare una piu alta, significativa incidenza degli stati di
me si e postulata, nei diversi gruppi, una distribuzio- disagio psichico nel gruppo degli operai metalmecca-
ne casuale di fattori quali le condizioni materiali, la nici R + , particolarmente accentuata (di oltre tre
qualita della integrazione sociale, la frequenza dei li- volte maggiore) se confrontata con quella dei metal-
fe stressors. meccanici R-: nulla di sicuramente significativo inve-
A distanza di sei anni, nel 1993, sono stati riesa- ce e emerso a carico del gruppo dei disoccupati.
minati, come riportato nella tabella I, 116 dei 157 Sempre a proposito degli operai metalmeccanici, e
soggetti che sono entrati nello studio, sono stati regi- stata dimostrata una piu alta, molto significativa fre-
strati i life events verificatisi nei sei anni (che gli inter- quenza di «insoddisfatti» del lavoro (ISL-) nel grup-
vistati hanno riconosciuto come significativi), sono po R+ (vedi la tabella III); anche gli stati rilevabili
stati rilevati i cambi di status, di lavoro, di mansio- di malessere psicologico (IDP +) sono risultati signi-
ne, si e nuovamente somministrato il questionario ficativamente piu frequenti tra gli operai ISL- (ta-
per la rilevazione dell'IDP. bella IV).

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Gruppi indagatl

Studenti

Metalmeccanici

Disoccupati

Metalmeccanici R-

Metalmeccanici R+

0 1 2 3 4 5 6
Punteggio I DP
Figura 3. - Medie e mediane dei punteggi di IDP rilevati nei gruppi indagati.

Tabella II. - Giovani con indice di disagio psichico positivo (IDP + ) Tabella IV. - Metalmeccanici con IDP + o IDP- secondo I'insoddis-
o negativo (IDP-) secondo Vappartenenza ai gruppi indagati. fazione (ISL-) o soddisfazione (ISL+ ) lavorativa.

IDP + IDP- ODDS Ratio Limiti di IDP + IDP-


confidenza (95%) ISL- 14 11
ISL + 20 42
Metalmeccanici R + 17 13
Metalmeccanici R- 17 40 3.08 1.125-7.570 ODDS Ratio: 2.67 Limiti di confidenza (95%): 0.92-7.75
Metalmeccanici R + 17 13
Disoccupati 17 23 1.76 0.533-5.873 Eta, anamnesi lavorativa, composizione del nucleo
Disoccupati 17 23 famigliare, circoscrizione o comune di residenza non
Metalmeccanici R - 17 40 1.74 0.632-4.784 differivano significativamente nei gruppi indagati.
Due appaiono le conclusioni (provvisorie) piu in-
teressanti di questa prima parte dell'indagine (Gras-
si, 1989; Grassi & Falzoni, 1991):
- nei giovani che non hanno carichi famigliari e
Tabella III. - Metalmeccanici insoddisfatti (ISL-) o soddisfatti
che vivono in un'area economicamente forte, la con-
(ISL + ) secondo Vesposizione (R +) o meno (R-) a fat tori di
dizione di disoccupazione e associabile a stati di disa-
rischio per la salute mentale.
gio psichico piu marcati che tuttavia non differisco-
ISL- ISL +
no significativamente, in termini di frequenza, da
R+ 17 13
quelli degli studenti o dei giovani occupati;
R- 8 49
- l'esposizione a fattori occupazionali di rischio
per la salute mentale puo risultare la condizione
ODDS Ratio: 8.00 Limiti di confidenza (95%): 2.84-22.62 che, in modo significativamente piu rilevante delle

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142
Lavoro/non lavoro e disagio psichico

altre, e associabile ad una maggior frequenza di stati - la grande stabilita occupazionale, pur in una fa-
di malessere psicologico. scia d'eta con altissime percentuali di soggetti al pri-
La sintesi di queste due provvisorie conclusioni mo impiego: tre quarti dei giovani che nel 1987 lavo-
potrebbe essere rappresentata dalla considerazione ravano come operai metalmeccanici sono nel 1993
che probabilmente, in un'area di benessere economi- infatti ancora operai e 2 su 3 continuano a lavorare
co, per la salute mentale dei giovani sia piii rischioso nel settore metalmeccanico; addirittura quasi meta
essere addetti a mansioni operaie in un contesto la- della coorte iniziale non ha neppure cambiato man-
vorativo difficile che restare senza lavoro. sione. L'esposizione a fattori di rischio occupaziona-
Anche dallo studio di follow-up (di cui una parte le o la presenza di stati di disagio psichico nel 1987
dei risultati e ancora in corso di valutazione, in col- non sembrano aver significativamente influenzato
laborazione con i colleghi dell'Istituto di Scienze Sa- lo status rilevato nel 1993;
nitarie Applicate dell'Universita di Pavia) sono - solo 3 disoccupati su 4 hanno trovato, dopo sei
emerse alcune indicazioni interessanti. anni, lavoro (nonostante la presenza, come si e detto,
Premesso che le preliminari verifiche statistiche di un mercato del lavoro in apparente buona salute)
hanno consentito di dimostrare che la partecipazio- e di questi solo 1 su 3 e operaio; questi dati sembre-
ne alia indagine di follow-up non e risultata in alcun rebbero in buona misura confermare l'impressione
modo influenzata da: generale riportata al termine della prima fase dell'in-
- variabili socio-demografiche; dagine (riassumibile nello slogan «meglio senza-lavo-
- status; ro che un lavoro pesante»);
- livelli di esposizione a rischi lavorativi; - per gli studenti «a tempo pieno», infine, sembra-
- punteggi di IDP, no sostanzialmente equivalersi, a distanza di sei anni,
rilevati nelle coorti iniziali (1987), dall'analisi dei le probability di essere ancora studenti, di trovare la-
dati relativi al cambiamento di stato civile e alia fre- voro o di essere disoccupati.
quenza dei life events nel corso dei sei anni non e sta- Passando ad analizzare i dati di maggior interesse
ta dimostrata alcuna relazione statisticamente signifi- sotto il profilo psicologico, si puo in primo luogo ri-
cativa con variazioni di status e, soprattutto, di IDP. levare che, benche la media generale del punteggio di
Come si puo rilevare dalla figura 4, che riporta le IDP sia risultata assolutamente identica a quella ri-
modificazioni di status a distanza di sei anni, sono scontrata sei anni prima (figura 5), i metalmeccanici
emersi alcuni aspetti di tipo sociologico particolar- che nel 1987 risultavano esposti a rischi lavorativi
mente interessanti, quali: specifici (gruppo R + ) hanno mostrato, indipenden-

DISOCCUPATI 'E/O
IN CERCADII° OCCUPAZ. STUDENTI
[Tool [Tool
Addettiad Duoccup. e/o Ancora Occupati Disoccup.
attivitanon incondiz. Occupati
operaie non profess.
studenti .r e/o incerca
4 ^ I I di 1° occupaz.

Altri Metalm. Operai Altro


jettori
1 1
[261 [481

Operai Altri
metalm. settori
e/o ditta mansione
I 4-
Figura 4. - Variazione di status nei gruppi indagati al follow up 1993 (operai n. 64= 100, disoccupati e/o in cerca di prima occupazione
n° 31 = 100, studenti n° 21 = 100).

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GRUPPI INDAGATI
(*)t=1.91 p<0.07
5.4 (*)
Op. metalm. R+

Op. metalm. R-

Op. metalm. Totale

Disocc. o in cerca

Studenti

Totale generate

0 1 2 3 4 5 6 7

Figura 5. - IDP medio rilevato nel 1987 e al follow up 1993.

temente dalla evoluzione della «storia lavorativa», meccanici sia piii vantaggioso, sotto il profilo del be-
una riduzione statisticamente significativa della me- nessere psicologico, non cambiare mansione, o, an-
dia dei punteggi di IDP, un sensibile miglioramen- cor di piii, trovare una occupazione in altri settori
to, cioe, delle condizioni psicologiche; prima di av- produttivi, piuttosto che effettuare cambi di mansio-
venturarsi in impegnative interpretazioni di questo ne o di ditta restando all'interno del settore metal-
risultato, per certi versi inaspettato, e tuttavia il ca- meccanico; altre interpretazioni, ovviamente, potreb-
so di attendere le indicazioni che potranno essere for- bero essere avanzate, ma, prima di discuterne, appa-
nite dalle ulteriori elaborazioni in corso. Sembrereb- re piii saggio attendere l'esito delle analisi e degli ap-
bero invece sussistere pochi dubbi sul fatto che i gio- profondimenti che ancora si stanno conducendo.
vani operai, rispetto ai coetanei studenti e disoccupa-
ti, corrano molto meno rischi di vedere, nel medio Tabella V. - Confronto dei punteggi di IDP al follow up 1993 fra
periodo, peggiorata la qualita della propria salute studenti, disoccupati e metalmeccanici.
mentale (si veda, al riguardo, la tabella V).
Un ulteriore spunto di riflessione, infine, viene of- STATUS 1987 IDP* Odds CI Chi p
ferto dalla figura 6, dove sono riportate le variazioni Peggio- Invaria- Ratio (95%) Square
rato to o mi-
di IDP rilevate nel 1993, raggruppate a seconda del gliorato
tipo di cambiamento occupazionale che ha interessa-
to l'originario gruppo degli operai metalmeccanici: Studenti 12 9
se si mettono a confronto i dati relativi agli occupati 4.18 1.372-12.725 6.33 <0.01
Metalmeccanici 15 47
in attivita non operaie con quelli degli operai metal-
Disoccupati 14 17
meccanici che si sono limitati a cambiare mansione o 2.58 0.930-7.161 3.31 <0.07
Metalmeccanici 15 47
ditta, si potrebbe ipotizzare, avendo come riferimen-
to la situazione di coloro che hanno continuato a (*) L'IDP e stato considerato «peggiorato» quando ai follow-up
svolgere la stessa mansione, che per gli operai metal- sono stati ottenuti punteggi > 1 del punteggio 1987

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Lavoro/non lavoro e disagio psichico

19
Occupati in attivita
non operaie
HiiiiiiiiiOHiiiii 8
Operai in settori non|
metalmeccanici 2
I
IIOP inv./migliorato
15 I IDP peggiorato
Ancora metal., ma
cambio mansione 8
e/o ditta
34
Nessun cambio
mansione

10 20 30 40
N° operai
Figura 6. - Variazioni dell'IDP negli operai metalmeccanici in relazione a cambiamenti occupazionali rilevati al follow up 1993 (operai
n°62=100).

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