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LA PIANIFICAZIONE
STRATEGICA
Pianificazione Strategica
La chiave del successo sta nel trovare la giusta distanza fra la realtà e la
vision.
E’ un dato di fatto che le imprese che fanno della Vision il loro baluardo
come 3M, GE, HP, J&J, Marriott, Merckx, Procter&Gamble, Sony, Wal-Mart,
Walt Disney hanno revenue + alte.
Pianificazione Strategica
E’ quindi possibile che per una stessa organizzazione si abbiano tre diversi
livelli di strategia:
1) Strategia di Gruppo
2) Strategia di Business
3) Strategia Funzionale.
Pianificazione Strategica
1) Strategia di Gruppo
o corporate è tipica delle grandi imprese che producono e/o gestiscono
più prodotti e/o servizi che spesso operano anche in settori diversificati.
La strategia di gruppo, di complessa concezione ed attuazione, intende
coordinare tutti i diversi settori in modo da indirizzarli verso gli obiettivi
generali dell’organizzazione.
Questo tipo di strategia deve tenere di conto di alcuni aspetti
fondamentali:
a) Identificare la corretta posizione del business della imprese controllate;
b) Calibrare e distribuire correttamente le risorse finanziarie ed umane e i
business tra le imprese controllate;
c) Verificare le opportunità di ingresso in altri settori di business
interessanti ovvero rivedere/lasciare i settori gestiti che sono in perdita.
Pianificazione Strategica
2) Strategia di Business
o di prodotto e mercato, è tipica delle PMI ed analizza e stabilisce le
azioni che si intendono intraprendere in un mercato o in un segmento di
questo.
Questo tipo di strategia deve tenere di conto di alcuni aspetti fondamentali:
a) Analisi e Gestione della concorrenza;
b) Calibrare e distribuire correttamente le risorse finanziare ed umane tra
le diverse funzioni/business unit che costituiscono l’organizzazione
aziendale.
3) Strategia Funzionale
o di business unit, è la strategia fissata a livello di singola funzione
aziendale cioè da una di quelle micro organizzazioni che costituiscono
l’organizzazione aziendale complessiva.
Speso sono centri di responsabilità aziendali come la direzione del
personale, l’ufficio marketing, i reparti di produzione, le filiali di vendita, le
sedi distaccate …
In questi casi le strategie funzionali hanno un ambito di applicazione più
ristretto rispetto a quelle Corporate e Business; intendono infatti
principalmente:
a) Fissare gli obiettivi propri della loro specifica funzione (business unit);
b) Definire le azioni da intraprendere per conseguire il raggiungimento
degli obiettivi fissati.
Pianificazione Strategica
Pianificazione strategica
Sun Tzu, generale e filosofo cinese «L’arte della guerra», circa 400 a.C.
IL BUSINESS PLAN
Il Business Plan
2) Esterno
a) Per la richiesta di finanziamenti presso banche ed istituti di credito;
b) Per la richiesta di investimenti da parte di terzi interessati
all’impresa;
c) Per la quotazione in borsa dell’impresa.
Analizzare gli aspetti finanziari nel Business Plan - Piano Industriale porta a
raggiungere una più ampia consapevolezza dell’investimento da
affrontare:
Descrizione Obiettivi
Stima Volumi
Previsione Finanziaria
Di Vendita
Dimensione Interna
Coerenza
Realizzabilità del Piano
Principio di Coerenza
1. Dimensione Interna
Deve esserci coerenza tra la realtà aziendale di partenza, i piani
strategici e i dati previsionali quali gli investimenti, le risorse … .
Esempio di incoerenza: si prevede una sostanziale crescita del fatturato
incrementando gli aspetti commerciali ma si prospetta una diminuzione
delle spese di marketing.
Principio di Attendibilità
Principio di Attendibilità
4. Analisi di sensitività
Le prospettive economico-finanziarie dovrebbero essere accompagnate
da un’analisi del tipo “what if”, in grado di evidenziare i fattori critici per
la realizzazione del piano alla luce dei diversi scenari.
Un approccio tipico è quello di prospettare scenari diversi: uno
ottimistico, uno medio ed uno prudente.
Il Business Plan
1. Executive Summary
2. Strategia Realizzata
3. Piano Strategico
4. Piano di Realizzazione
5. Ipotesi e Dati Economico Finanziari Prospettici
6. Allegati
Il Business Plan
1. Executive Summary
Deve riassumere in modo semplice ed efficace, omettendo eccessivi
tecnicismi, tutto il contenuto del business plan rispettandone la struttura
organizzativa.
E’ fondamentale per le banche finanziatrici e gli eventuali investitori
perché da questo decideranno se esaminare il dettaglio del
documento.
2. Strategia Realizzata
Deve contenere la descrizione dell’impresa attuale spiegando quali sono
state le scelte strategiche del passato che l’hanno portata ad essere
così:
3. Piano Strategico
Deve contenere la descrizione della strategia da attuare:
STRATEGIE DI MARKETING
Il Business Plan
di Costo
Vantaggio Competitivo
di Differenziazione
Il Business Plan
L’impresa deve porsi alcune domande di fondo, capire quali sono i propri
obiettivi, e darsi le relative risposte per formulare una strategia di marketing
attendibile e vincente:
4. Come agire
Definizione degli Action Plan, i piani di azione, ad un elevato livello di
dettaglio tale da consentire di verificarne la reale fattibilità e il costo
atteso. Sono i piani operativi.
Questi dati, insieme con il profitto atteso, sono sintetizzati nel conto
economico previsionale. Quest’attività rientra nella fase di budgeting.
Il Business Plan
Prodotto
Prezzo
Promozione
Processo
Persone
Ambiante Fisico
Il Business Plan
Prodotto
Prezzo Design
Tecnologia
Promozione
Funzioni d’uso
Marketing Mix (7P) Distribuzione
Convenienza
Processo
Valore
Persone Qualità
Branding
Accessori
Garanzie
Il Business Plan
Prodotto
Prezzo
Promozione Skimming
Distribuzione Penetrazione
Marketing Mix (7P)
Leadership costo
Processo
Psicologia
Persone
Differenziazione
Ambiante Fisico
Il Business Plan
Prodotto
Prezzo
Promozione
Processo Pubblicità
Campioni d’uso
Persone
Mailing lists
Ambiante Fisico
Omaggi
Opuscoli
informativi
48
Il Business Plan
Prodotto
Prezzo
Promozione
Processo Dettaglio
e-commerce
Ambiante Fisico
Vendita diretta
Peer to peer
49
Il Business Plan
Prodotto
Prezzo
Promozione
Processo
Persone Produttivi
50
Il Business Plan
Prodotto
Prezzo
Promozione
Processo
Persone
Management
Cultura
Customer service
Il Business Plan
Prodotto
Prezzo
Promozione
Processo
Persone
Ambiante Fisico
Relazioni
Interfaccia
Facilitatori
Il Business Plan
REVISIONE DELLA
STRATEGIA DI MARKETING
Il Business Plan
L’interesse di ogni impresa è quello di conseguire un utile non dalla vendita di un singolo
prodotto/servizio, ma di tutti i prodotti/servizi offerti quindi:
in uno stesso momento, più politiche dei prezzi possono convivere con
riferimento ai diversi prodotti/servizi commercializzati dall’impresa.
Il Business Plan
L’impresa può agire sul prezzo di vendita con delle appropriate politiche
in modo da cercare di espandere il proprio mercato.
.
Alcune di queste politiche possono essere svolte nello spazio, altre nel
tempo:
Prezzi Richiamo
nello Spazio
Prezzi Multipli
Politiche di Prezzi
Prezzi Stagionali
nel Tempo
Prezzi di Penetrazione
Il Business Plan
2. Margine variabile
Il margine applicato sul costo varia in modo da tenere conto della
concorrenza e della elasticità della domanda. Si applica un margine più
elevato nei periodi di espansione della domanda o minore quando la
concorrenza è molto aggressiva.
Il Business Plan
3. Per tentativi
il punto di partenza non è il costo. Il prezzo è stabilito tenendo conto
dell’andamento della domanda, del comportamento della concorrenza,
della elasticità della domanda.
Si tiene conto, però, anche di altri fattori come ad esempio la novità del
prodotto.
4. Per Imitazione
stabilire gli stessi prezzi della concorrenza diventa scelta obbligata quando
ci sono pochi competitor ed uno di essi è anche leader del mercato.
Il Business Plan
Il prodotto/servizio è offerto da
Monopolio un unico fornitore non
sostituibile. (monopoli di stato).
Il Business Plan
Struttura Manageriale
Nel caso in cui il Business Plan - Piano Industriale serva anche per la
richiesta di finanziamenti e/o per convincere eventuali investitori, è
fondamentale:
In dettaglio per:
……
Il Business Plan
Volumi
Costi Ricavi
Risultato Economico
Il Business Plan
Break Even Point: il punto di pareggio cioè il punto di utile zero che si
ottiene quando i ricavi totali coincidono con i costi totali.
Costi /
Ricavi Ricavi Totali
Costi Totali
Costi Fissi
Margine
di Contribuzione
Q0 Q (BEP) Volumi
Il Business Plan
Q*(P - CV) = CF
Quindi:
Q = CF / (P – CV)
Margine di Contribuzione:
E’ la differenza tra il Prezzo di Vendita ed il Costo Variabile (P – CV).
a
Margine di Contribuzione
Utile
Il Business Plan
QBEP = CF / (P – CV)
VBEP = CF / MdCm%
= (P - CV) / Fatturato
Il Business Plan
Costi /
Ricavi Ricavi Totali
Costi Totali
Costi Fissi
Q0 Q(BEP) Quantità
Il Business Plan
Costi Totali
Costi Fissi
Q0 Q(BEP) Quantità
Il Business Plan
Costi Totali
Costi Fissi
Q0 Q(BEP) Quantità
Il Business Plan
Break Even Point: aumento dei Costi Totali in seguito ad aumento dei
Costi Variabili (e con diminuzione dei Costi Fissi)
Costi /
Ricavi Totali
Ricavi
Costi Totali
Costi Fissi
Q0 Q(BEP) Quantità
Il Business Plan
Limiti dell’analisi
ANALISI DI SETTORE /
RICERCA DI MERCATO
Il Business Plan
Mercato obiettivo
Il Business Plan
Matrice di Ansoff
Presente
Prodotto
Nuovo
Presente Nuovo
Mercato
Il Business Plan
ANALISI DELLA
CONCORRENZA
Il Business Plan
[Kotler, 2004]
Il Business Plan
Il Business
Il business, secondo Abell, è una combinazione di tre elementi:
Il Mercato
è un concetto di derivazione economica, poiché è il luogo di incontro fra
domanda e offerta e, dunque, è
Il Settore
Il termine settore indica ciascuna possibile modalità di accorpamento di
differenti attività economiche secondo caratteristiche comuni.
Quote di mercato
Vendite dell’impresa X
Quota di mercato assoluta =
Vendite totali del mercato
Modello di Porter
Il Modello di Porter o Modello delle Cinque Forze Competitive, si pone
come strumento di analisi nell’ambito della concorrenza di settore.
L’obiettivo primario del modello è quello di individuare ed analizzare le forze
che impediscono o riducono la redditività a lungo termine dell’impresa.
Il Modello di Porter è costituito da 5 forze che determinano la struttura del
settore di mercato dell’impresa in esame influenzandone la redditività.
Tanto più intense e preponderati sono queste forze tanto minore è
la capacità delle imprese esistenti nel settore di:
• Alzare i prezzi dei prodotti,
• Aumentare la redditività dei prodotti.
Il Business Plan
Le 5 forze sono:
I Concorrenti Diretti cioè quelle aziende che offrono sul mercato lo stesso
tipo di bene/servizio offerto dall’impresa in esame.
I Fornitori cioè quelle aziende alle quali l’impresa si rivolge per acquistare i
materiali, i semilavorati, i servizi necessari e tutto ciò che è necessario per la
produzione dell’impresa in esame (risorse umane comprese).
I Clienti, coloro che acquistano i beni prodotti dall’impresa in esame.
I Concorrenti Potenziali, quelle aziende che potrebbero entrare nel
mercato in cui opera l’impresa in esame.
I Produttori di Beni Sostitutivi, quelle aziende che producono beni
diversi da quelli dell’impresa in esame, ma che soddisfano gli stessi bisogni
dei clienti.
Il Business Plan
Fornitori
Modello di Porter
POTERE
Concorrenti del
Settore
MINACCE
MINACCE
Entrate Prodotti
Potenziali Sostitutivi
Intensità della
Rivalità
POTERE
Acquirenti
Il Business Plan
L’Intensità della Concorrenza e della Rivalità tra le aziende presenti sul mercato di un
dato settore influiscono negativamente sulla redditività dell’attività produttiva
dell’impresa in esame, incidendo in particolare su:
• i nuovi prodotti,
• le campagne pubblicitarie.
Le Minacce di Entrata delle aziende che potrebbero entrare nel mercato (Concorrenti
Potenziali) in cui opera l‘impresa dipendono dalle barriere esistenti:
• economia di scala
• economie di differenziazione
• differenziazione di prodotto (fedeltà del consumatore)
• fabbisogno di competenze
• fabbisogno di risorse finanziarie
• accesso ai canali distributivi
• accesso alla fornitura di beni e servizi
• vincoli governativi e legali (politica governativa)
• costi di riconversione (in caso di uscita)
• reazione attesa delle imprese già operanti
Il Business Plan
I produttori di prodotti sostitutivi, sono quelle aziende che immettono sul mercato
prodotti diversi da quelli dell'impresa di riferimento, ma che soddisfano, in modo
diverso, lo stesso bisogno del cliente/consumatore.
Le minacce quindi:
PIANO STRATEGICO
Il Business Plan
Analisi SWOT
Strategia
Il Business Plan
Individuare una
Creare un team
persona al di sopra
interfunzionale di
delle parti che faciliti
qualità
l’analisi
Registrazione di tutti i
suggerimenti
Il Business Plan
Fonte: programma triennale di sviluppo del distretto della meccanica pugliese 2007
legge regionale n. 23 del 03-08-2007 regione Puglia - promozione e riconoscimento dei distretti produttivi
Il Business Plan
Analisi PEST
Esempi:
Ricerca e
Produzione Marketing Vendite Assistenza
Sviluppo
Il Business Plan
PIANO DI REALIZZAZIONE
Il Business Plan
Investimenti in €
2012 2013 2014
Molto Alta 8 6 2
Alta 7 5
Probabilità
Media 1
6 9 3 Rischio Minimo
Bassa
Rischio Medio
Rischio Alto
Molto Bassa 4
Rischio Molto Alto
Impatto
Il Business Plan
1 mercato
2 finanziario
3 tecnologico
4 politico
5 normativo
6 turnover
7 valutario
8 competitivo
9 ……………
Il Business Plan e il
Piano Economico Finanziario
CONTABILITA’ GENERALE
La Contabilità Generale
Il Piano dei Conti è l’elenco dei conti che costituiscono il sistema di scritture dell’azienda.
• E’ un elenco che raccoglie tutti i conti dove per “conto si intende una serie ordinata di scritture,
riflettenti un dato oggetto, ed avente per scopo di porne in evidenza la variabile e commensurabile
grandezza”.
Ad esempio:
• Le scritture degli incassi e dei pagamenti sono il Conto Cassa;
• Le scritture dei crediti verso i Clienti sono il Conto Crediti Clienti;
• Le scritture dei debiti verso i Fornitori sono il Conto Debiti Fornitori …
• E’ formulato in base alle esigenze della singola azienda.
• Classifica i conti in base ad una codificazione numerica o alfanumerica.
La Contabilità Generale
Esempio Semplificato di Piano dei Conti
Serie dei conti numerari Serie dei conti di reddito
Valori numerari certi: Costi e ricavi di esercizio:
- cassa - materie c/acquisti
-disponibilità liquide - prodotti c/vendite
Valori numerari assimilati attivi: - oneri del personale
- crediti v/clienti -spese di vendita
- effetti attivi - consumi energetici
- effetti allo sconto - ecc.
- effetti insoluti Costi e ricavi pluriennali:
- ecc. - macchinari
Valori numerari assimilati passivi: - capannoni
- debiti v/fornitori - titoli
- effetti passivi - partecipazioni
- ecc. - crediti di finanziamento
Valori numerari presunti attivi: -debiti di finanziamento
- ratei attivi - ecc.
- crediti in moneta estera Costi e ricavi di differita imputazione:
- fatture da emettere - prodotti c/rimanenze finali
- ecc. - risconti attivi
Valori numerari presunti passivi: - risconti passivi
- ratei passivi - ecc.
- debiti in moneta estera Serie dei conti del capitale e delle
- fondo imposte sue parti ideali
- ecc. - capitale sociale - riserva legale
- riserva statutaria
- fondo sovrapprezzo azioni
- utile di esercizio ecc.
La Contabilità Generale
Il Bilancio
E’ il Bilancio d’Esercizio e
Bilancio Ordinario si riferisce al Periodo
Amministrativo.
Bilancio
Il Bilancio
E’ il Budget e si riferisce al
Bilancio Preventivo periodo di un anno. E’ relativo
al primo anno in caso di piani
più lunghi.
Bilancio
E’ il Bilancio dell’Impresa di
Bilancio d’Impresa un’unità economica afferente ad
un distinto soggetto giuridico.
Bilancio
E’ il Bilancio di un’unità
Bilancio Consolidato economica afferente ad un
insieme di soggetti giuridici.
La Contabilità Generale
Fornisce le informazioni
integrative allo SP ed al CE.
Nota Integrativa
Il suo contenuto è indicato
all'art. 2427 del Codice Civile.
La Contabilità Generale
Allegati al Bilancio
Copie bilanci società
Allegati delle società controllate.
Controllate e/o Collegate Prospetto riepilogativo ultimo
bilancio società collegate.
Collegio Sindacale: organo di vigilanza composto da 3-5 sindaci revisori (almeno uno iscritto al
registro dei revisori contabili del Ministero della giustizia; gli altri ad albi professionali: commercialisti …).
La Contabilità Generale
Scritture di Assestamento
Il bilancio, alla fine dell’esercizio, deve essere completato, integrato e
rettificato per i costi e i ricavi che si manifestano secondo una dinamica
monetaria che non corrisponde alla competenza economica.
Rimanenze di Magazzino.
Scritture di Rettifica
Risconti attivi /passivi.
Scritture di Assestamento
Definire il valore residuo del
Scritture di Ammortamento
bene da iscrivere nel bilancio.
Fatture da ricevere/emettere.
Scritture di Integrazione Debiti e crediti da liquidare.
Ratei attivi/passivi. …
La Contabilità Generale
Processo di Ammortamento
Valore Residuo nel tempo
0 1 2 3 4 5
200 200 200 200 200
Ammortamento: distribuzione del costo totale per gli anni di utilizzo del Bene
• Crediti;
• Debiti;
• Ratei e risconti;
• Rimanenze magazzino;
• Titoli a reddito fisso;
• Partecipazioni;
• Fondi per rischi e oneri;
• Fondo TFR;
• Imposte sul reddito;
• Riconoscimento ricavi;
• Criteri di rettifica;
• Criteri di conversione dei valori espressi in valuta;
• Impegni;
• Garanzie;
• Rischi.
La Contabilità Generale
Conoscenza della
situazione
Economica
Interpretazione dei
Risultati
La Contabilità Generale
Indici di Redditività
RO (Reddito Operativo)
ROI = x 100
CIC (Capitale Investito in Gest. Caratt.)
Indici di Redditività
Indici di Redditività
OF (Oneri Finanziari)
ROD = x 100
CT (Capitale Terzi)
LA CONTABILITA’
INDUSTRIALE
La Contabilità Industriale
Per questo, nei primi anni ‘70 è nata la Contabilità Industriale (o Analitica
o Gestionale) la quale è in grado di:
a. rilevare l’utilizzo dei fattori produttivi;
b. calcolare sia i costi preventivi che i costi consuntivi;
c. orientare le decisioni;
d. controllare lo svolgimento della gestione.
La Contabilità Industriale
Rileva i Fatti Esterni della Gestione. Rileva i Fatti Interni della Gestione.
Rileva i fatti di gestione che presentano Rileva l’utilizzazione dei Fattori Produttivi
Manifestazioni Numerarie. all’interno dell’Azienda.
Si pone come scopo la determinazione del Molteplici scopi, calcola costi e risultati
Reddito e del Capitale d’Esercizio. economici parziali.
a. Ipotesi (assunzioni)
sono le ipotesi sulle quali l’impresa intende basare il calcolo degli
obiettivi previsionale negli esercizi dei prossimi 3-5 anni.
Un aiuto per formulare le nuove ipotesi è quello di analizzare i dati
dei 3 esercizi precedenti e rivederli alla luce della nuova strategia.
Il metodo migliore è quello di identificare i Key Business Drivers
cioè le voci che hanno un forte impatto sul Piano Industriale
dell’impresa (Costi, Vendite, Imposte …) e formulare per ciascuno
le ipotesi segnalandone il livello di criticità .
Il Business Plan
Ipotesi - Assunzioni
Key Business Driver Valore dell’Ipotesi
Aliquota Fiscale …%
Tasso Interesse Passivo …%
Tasso Inflazione …%
Tasso Cambio Euro/USD …
Distribuzione Utili (Pay-out) …%
Tempistica pagamento Crediti Commerciali … gg
Tempistica pagamento Debiti Fornitori … gg
………………………………….. ………………….
Il Business Plan
e. Analisi di Sensibilità
Poiché il Piano Industriale si basa su assunzioni e previsioni, per
rafforzarne la credibilità , è opportuno introdurre un’analisi di
sensibilità rispetto ai principali key value driver.
Ad esempio la variazione del MOL (EBITDA) al variare del numero dei
clienti in scenari diversi (pessimistico, realistico, ottimistico):
40 P (r) = 0.65
30
P (p) = 0.15
20
10
100 200 300 400 500 600 700 800 900 N Clienti
Quec srl ringrazia per la partecipazione