Sei sulla pagina 1di 3

PERCORSO: UN MONDO A COLORI

Storia dell'Arte – Slide Impressionismo


Per comprendere l'impressionismo faremo un passo indietro. In Francia intorno alla
metà dell’800 nasce il Realismo il cui rappresentante è il pittore Gustave Courbet. Si
dedica soprattutto a soggetti che nel pensiero dell’epoca sono considerati di poca
importanza. La sua opera più celebre è la scena di un funerale ambientata nel suo
paese natale, Ornans. Mette in primo piano proprio la buca dove sarà calata la bara
e rappresenta i suoi compaesani in modo uniforme, senza far trasparire l'importanza
di uno di loro. I critici non approvarono questo dipinto soprattutto perché Courbet
utilizza una tela molto grande, un formato adatto a un soggetto storico. Dalle
innovazioni di Courbet nascerà l'Impressionismo. In uno scritto critico il pittore
rinnegherà le accademie d'arte, afferma che pittori si nasce e non si diventa
facendole così perdere d'importanza.
Gli impressionisti dal 1850 seguono questa stessa esigenza compiendo un ulteriore
passo: si rendono conto che la realtà è in continua trasformazione, il dettaglio che li
incuriosisce maggiormente. Ogni immagine che si presenta davanti ai nostri occhi,
secondo loro, è determinata dalla forma dell’oggetto che stiamo osservando ma
soprattutto dalla luce che colpisce quell’oggetto. La luce però cambia velocemente,
è sempre diversa a seconda del momento della giornata, della stagione, delle
condizioni meteorologiche. Per fissare in un dipinto quell’immagine, occorre una
tecnica nuova, quella dell'Impressionismo. Il pittore impressionista si mette
personalmente di fronte al soggetto che vuole rappresentare, di solito qualcosa che
si trova all’aria aperta, en plein air. Niente più bozzetti su carta, niente più disegno
preparatorio sulla tela, niente più contorni precisi delle cose, tutte operazioni che
richiederebbero molto tempo, ma colore non mescolato, steso direttamente sulla
tela con rapidi tocchi, con pennellate veloci, aggressive e apparentemente poco
precise. Spesso i pittori impressionisti portano più tele per rappresentare lo stesso
soggetto con luci diverse, facendo cambiare sulla tela i suoi colori. Claude Monet, il
più celebre tra gli esponenti dell'Impressionismo, realizza oltre trenta quadri con la
raffigurazione della cattedrale di Rouen: sempre la stessa facciata, della stessa
chiesa, eppure sempre diversa!
Analisi dell'opera "La Grenoullière": È un luogo amato dagli impressionisti e da tutti i
giovani parigini, un’isoletta sulla Senna, con una passerella, un piccolo approdo e un
ristorante. Un posto ideale dove fare il bagno, divertirsi con gli amici e dipingere. In
una bella giornata di primavera Monet e Renoir si siedono l’uno accanto all’altro
sulla riva del fiume e ritraggono questo piccolo angolo di paradiso. Il quadro di
Monet è sensazionale dal punto di vista tecnico. Con ampie campiture verde chiaro
descrive gli alberi sullo sfondo, con tocchi rapidi ma sicuri tratteggia le barche e il
locale galleggiante, poche macchie sono sufficienti a descrivere le persone nei loro
abiti alla moda. La vera protagonista però è l’acqua che spazia in primo piano e nella
parte centrale del quadro. Grandi pennellate orizzontali scompongono l’immagine in
un caleidoscopio di colori e, allontanandosi solo di un passo, la ricompongono in un
effetto di riflessi e trasparenze.
Però, in questi anni si afferma la fotografia: gli impressionisti sono curiosi e
affascinati da questo nuovo mezzo, non la considerano un'antagonista, anzi, colgono
le possibilità che offre, alcuni la utilizzarono come mezzo di ispirazione. La macchina
fotografica per dirla in modo semplice è una scatola chiusa (la camera), al cui
interno si trova una carta sensibile alla luce (la pellicola), nella scatola c’è
un’apertura (l’obiettivo) e uno sportellino (il diaframma) che può essere aperto o
chiuso per un tempo più o meno lungo. Aprendosi, il diaframma permette alla luce
di penetrare all’interno della scatola e la luce va a imprimere sulla pellicola
l’immagine di ciò che si trova davanti all’obiettivo. Nel 1863 gli impressionisti
propongono le loro prime opere al Salon, un’esposizione molto importante
organizzata dall’Accademia reale, ogni due anni a Parigi. Come era stato per Courbet
nel 1855, però, la giuria non accetta le novità e non permette loro di partecipare. Al
rifiuto seguono varie proteste che faranno creare per loro uno spazio secondario,
fuori concorso, chiamato “Salon des Refusés”. Dopo lo scandalo del Salon, il
pubblico e la critica non accolgono i quadri degli impressionisti, quello più odiato è
"La colazione sull’erba" di Edouard Manet. Colori stesi in modo rapido, assenza di
chiaroscuro, poca attenzione ai contorni, grandi macchie per descrivere la
vegetazione e soprattutto una donna svestita che, senza imbarazzo, guarda
l’osservatore.
Passa qualche anno e questi giovani pittori, sentirono il bisogno di creare una
propria mostra alla quale partecipa un dipinto di Monet: Impressione, sole
nascente, particolare per due elementi che fecero scandalo all’epoca: le figure poco
dettagliate date le sfumature dei pochi colori utilizzati e le ombre proiettate
sull’acqua dello stesso colore dell’oggetto riflesso. Riceverà molte critiche, ma alla
fine sarà proprio quest'opera a diventare il manifesto dell'Impressionismo.
Nonostante le critiche gli impressionisti non si arrendono. Si susseguono molte altre
mostre e il pubblico pian piano si lascerà conquistare da quei paesaggi che spesso
Monet dipingeva con una specie di acquerelli, ovvero pigmenti in polvere che
venivano disciolti in acqua o olio. Sono tra i principali strumenti di questa corrente
artistica perché impiega poco tempo ad asciugare, permette di mischiare
rapidamente i colori ed è pratica da portare con sé. Gli acquerelli, vennero anche
utilizzati in un libro intitolato “Le Petit Prince”.

Potrebbero piacerti anche