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L’atteggiamento di Renzo, capitoli XII-XVI

Vediamo Renzo in un primo momento essere molto curioso nei confronti della rivolta del pane. Per
questo devia il suo tragitto, che prevedeva di recarsi subito dal padre Bonaventura, per capire
meglio cosa stia succedendo in città. Inizialmente mantiene un atteggiamento distaccato nei
confronti della folla, criticando anche i suoi comportamenti privi di effettiva utilità. Nel capitolo
XIII però, Renzo si lascia prendere dalla folla, ed entra nel vivo della rivolta: prima per proteggere
il vicario di provvisione dalla sua condanna a morte dettata dalla folla, poi per aprire la strada a
Ferrer. In questo frangente lui si affeziona al gran cancelliere, che promette di rendere giustizia al
popolo. Questo attaccamento si manifesta nel suo discorso alla folla, quando la rivolta ormai è
cessata, in cui, dimostrandosi fiducioso nei confronti della legge, afferma che l’indomani sarebbe
andato da Ferrer, che ai suoi occhi è “un galantuomo, un signore alla mano”, a mostrargli una grida,
per fare in modo che venga rispettata e che vengano puniti giustamente i malfattori che non pensano
al benessere collettivo. Si può notare come cambi atteggiamento all’osteria, in cui protesta,
inebriato dal vino, contro l’oste, che gli chiede le sue generalità, sostenendo che le gride sono prive
di valore, e che, chi può, le usa come pare e piace a lui.
Il giorno dopo Renzo ritorna lucido e, trovandosi a che fare con il “notaio criminale” che lo vuole
condurre in prigione, si mostra razionale e diffidente, memore dell’inganno della sera innanzi, e
riesce a sfruttare l’atmosfera ancora tesa della folla per riuscire a fuggire. A questo punto si nota
come lui sia sempre attento a dire a meno gente possibile dove sia diretto, camuffandosi sempre
meglio che può, per giungere sano e salvo a Bergamo. Nella prima parte del tragitto si rimprovera
per essersi lasciato aggirare dal sedicente Ambrogio Fusella, e prova a capire come abbia fatto a
farsi incastrare. Si vede quindi che ritorna in una certa misura allo stato mentale iniziale, si estranea
nuovamente dal comportamento compulsivo che caratterizza la folla, che lo ha portato a un grave
peggioramento della sua condizione già non poco sfortunata, per tornare a un atteggiamento più
critico e giudizioso, che gli consente di liberarsi dalle ingiustizie tese contro di lui

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