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epidemiologia
nutrizionale
Epidemiologia
a) C M associazione
causale
X
situazione di
b) C M confondimento
associazione
C M causale
inversa
Cause
contributive
la larghezza
della barra
corrisponde
all’accuratezza
il diamante è del dato
il risultato di (intervallo di
tutti i dati confidenza)
In questo caso il valore di RR potrebbe essere
0,80 pari una riduzione del rischio del 20%
Obiettivi dell’epidemiologia
nutrizionale
RR casi
OR=
RR controlli
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Tipi di malattie legate all’alimentazione
• Una prima definizione di malattia riguarda il motivo che la
determina (la causa).
• Il fattore che determina la malattia (l’agente causale) può
essere esterno all’individuo, ad esempio un microrganismo,
o dipendere da cause interne, ad esempio una alterazione
genetica…
• Un fattore può anche essere legato ad un aumento del
rischio di una malattia
• A volte ci si confonde un po’ usando questi termini…
PERICOLO :
– L’oggetto che determina il danno
• Es. il treno (oggetto) che vi spiaccica (danno)
RISCHIO :
– La probabilità che si verifichi il danno
• Es. la probabilità che il treno vi investa.
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re no)
(il t
co lo
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Per
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c
Ris
Malattie legate all’alimentazione
• glossario
CAUSALITA’ :
– A provoca B
• Es. assenza di vitamina C provoca Scorbuto
ASSOCIAZIONE :
– A è correlato a B
• Es. maggior intake di grassi saturi è correlato ad un
maggior rischio per infarto al miocardio
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Tipi di malattie legate all’alimentazione
– Malattie trasmissibili
– Malattie non trasmissibili
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Malattie trasmissibili legate
all’alimentazione
• Le malattie trasmissibili (infezioni) legate
all’alimentazione hanno tre agenti causali
(etiologici):
– Batteri (es. salmonellosi)
– Virus (es. epatite A)
– Prioni (es. BSE)
– Intossicazioni alimentari
– Malattie da carenza di energia/nutrienti essenziali
– Malattie cronico-degenerative a componente nutrizionale
– Malattie su base genetica
– Allergie
– Malattie su base psichiatrica
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Malattie non-trasmissibili legate
all’alimentazione
• Le malattie non trasmissibili legate
all’alimentazione hanno molti, diversi, e spesso
complessi, agenti eziologici.
• Si possono sommariamente dividere in 6 classi:
a malnutrizione
Malattie legate
– Intossicazioni alimentari
– Malattie da carenza di energia/nutrienti essenziali
– Malattie cronico-degenerative a componente nutrizionale
– Malattie su base genetica
– Allergie
– Malattie su base psichiatrica
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Malattie legate a malnutrizione
• Si dividono in due gruppi:
Malnutrizione per difetto (carenza)
Malnutrizione per eccesso
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Malnutrizione per difetto
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Malnutrizione per eccesso
• Se le malattie da carenza affliggono soprattutto i
paesi poveri del mondo, quelle da eccesso sono
le principali malattie legate all’alimentazione nei
paesi ricchi…
• Una alimentazione eccessiva contribuisce
fortemente alla diffusione delle malattie cronico
degenerative…
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Malattie cronico-degenerative
• Le malattie cronico-degenerative sono dovute
ad alterazioni delle funzioni dell’organismo che
si determinano su lunghi periodi (anni o
decenni) in modo spesso silente..
• Numerosi fattori alimentari possono accelerare
(o ritardare) i processi degenerativi coinvolti.
• Molte alterazioni sono collegate tra loro (es.
ipertensione e aterosclerosi) e possono essere
potenziate da determinati assetti genetici
(familiarità).
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Malattie cronico-degenerative
• Le principali malattie cronico-degenerative legate
all’alimentazione sono:
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Take home:
• I comportamenti e le scelte alimentari sono fortemente
associati allo stato di salute dell’individuo e delle
popolazioni
Healthy living: 20
anni, non fumatori,
normopeso.
Smoking: 20 anni,
fumatori,
normopeso.
Obese: 20 anni,
non fumatori,
BMI>30.
DIABETE
CONDIZIONI SOCIOECONOMICHE
PATOLOGIE CARDIOVASCOLARI
ABITUDINI ALIMENTARI
APNEA NOTTURNA OSTRUTTIVA
SEDENTARIETÀ
PROBLEMI PSICOSOCIALI
FATTORI GENETICI
CONDIZIONI SOCIOECONOMICHE
OVAIO POLICISTICO
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CLASSIFICAZIONE
Localizzazione del tessuto adiposo:
CLASSIFICAZIONE
Sulla base della tipologia cellulare coinvolta:
Ipertrofica
Iperplastica
Pop Corn:
400 kcal/100g
Biscotti:
500 kcal/100g
Patatine fritte:
350 kcal Bevande gassate: 180
kcal/lattina
Diversa capacità saziante: effetto
struttura
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Il Tessuto adiposo
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Funzione energetico-metabolica:
immagazzinamento e rilascio dell’energia
accumulata
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Interleuchina 1
•inibisce il differenziamento degli adipociti,
•inibisce l’espressione ed attività della lipoproteina lipasi,
•stimola la lipolisi,
•inibisce la lipogenesi
Interleuchina 6
La concentrazione di IL-6 aumenta nei soggetti obesi, circa il 30% del livelli circolanti di IL-6 deriva
dal tessuto adiposo di tipo bianco e i valori sono correlati positivamente con la percentuale di
tessuto adiposo. Le concentrazioni plasmatiche di IL-6 risultano ridotte dopo calo ponderale. Le sue
funzioni sono strettamente correlate a Il-1 e TNF-α, ed determina l’aumento delle proteine della
fase acuta
Interleuchina 8
l’IL-8 viene prodotta dal tessuto adiposo unitamente al fatto che i livelli circolanti sono
significativamente più elevati nei pazienti obesi (soprattutto se obesità addominale ) rispetto a
soggetti normopeso e si riducono in caso di calo ponderale.
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Obesità e Infiammazione
Obesità Sono caratterizzate da una risposta
(Diabete di tipo 2, infiammatoria cronica di basso grado. il
ipertensione,
tessuto adiposo sembra responsabile,
dislipidemie,
almeno in parte,
aterosclerosi)
della flogosi cronica del soggetto
obeso:
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THE “PLAGUE “OF OBESITY
Sindrome metabolica: un collegamento tra obesità,
diabete e malattie cardiovascolari
La presenza di obesità viscerale crea condizioni di resistenza all’insulina,
iperlipidemia, ipertensione che insieme determinano aumento del rischio di
diabete che insieme agli altri fattori determinano incremento del rischio
vascolare.
• Infarto Miocardico
• Aneurismi aortici
• Angina Pectoris
• Ictus
• Demenza
• Arteriopatie Arti inferiori
• Piede diabetico
• Ostruzioni carotidee
• Disfunzione erettile
• Insufficienza Renale
• Etc etc
In Italia le M.C.V. à 250.000 morti/anno (54% Donne)
ITALIA 22 Mliardi
14 Ml Costi Sanitari Diretti
4 Ml Costi sanitari Indiretti
4 Ml Perdità di produttività
http://www.ehnheart.org/files/statistics%202008%20web-161229A.pdf http://www.epicentro.iss.it/focus/cardiovascolare/StatisticheEuropa.asp
Costi :
StimaAmerican Heart Association AHA
Costi sanitari diretti ed indiretti x MCV
2010 sono stati pari a $450 bilioni
2030 saranno pari a $ 1 trilione
Circulation 2011; 124 (8): 967-90 Lancet 2011; 378 (9793): 752-3.
Normal vessel
Sclerotic vessel
Ross R. N Eng J Med 1999; 340: 115-126
https://www.aiom.it/wp-content/uploads/2018/10/2018_NumeriCancro-operatori.pdf
DEFINIZIONE
POPOLAZIONE
CELLULA MODIFICAZIONI CELLULARE
GENETICHE
TRASFORMATA
1. iniziazione (provoca la mutazione)
2. promozione (favorisce la replicazione cell.)
3. progressione
TRASFORMAZIONE NEOPLASTICA
esempio:
1° evento 2° evento
EPITELIO ADENOMA CARCINOMA
COLON mutaz. oncog. Perdita funz.
Src antionc. p53
TERMINOLOGIA
ACCRESCIMENTO IRREVERSIBILE
Nt= N0 . ekt
e= costante dei logaritmi
LABILI
STABILI
PERENNI
I tumori sono processi multifasici, si parla di PROGRESSIONE NEOPLASTICA
serie successiva di mutazioni che si accumulano nella ecco perché l’incidenza è
progenie di una o poche cellule legata all’età
Incidenza
I= c x t n
I = incidenza
c = costante
t = tempo
n = dipende dall’età
10 20 30 40 età
Carcinogenic “hit” Normal tissue
(colon)
tumour
• Adaptive response and repair
• Differential gene expression
• Dysfunction of intracellular signalling
and cell cycle
• Changes in cell number (inhibition of
apoptosis/increase of cell proliferation)
Benign Normal cells
Tumor Formation
Figure 18-6
Page 637
Tumor
Carcinogen Initiation Promotion formation
NEOVASCOLARIZZAZIONE
LA POPOLAZIONE NEOPLASTICA SI MOLTIPLICA E
MUTA CONTINUAMENTE
PROGRESSIONE NEOPLASTICA
il tumore è una entità dinamica in continua evoluzione
CLASSIFICAZIONE TUMORI
2 criteri:
• ISTOGENETICO (tessuto di origine)
• COMPORTAMENTO BIOLOGICO (maligni, benigni)
Ab MONOCLONALI à identificazione Ag. sup., marcatori (es. Ag. fetali; virali ad es. di virus
trasformanti)
CAUSE TUMORI
- Alcuni tumori vengono identificati dal nome derivato dall’organo e non dal tessuto, es.
epatoma, timoma, …
- Nome studioso che l’ha identificato es. sarcoma di Ewing, morbo di Hodgkin,
tumore di Wilms
suffisso –oma (sia tumori benigni, sia tumori maligni):
morfologia generale
caratteristiche delle singole cellule
ANAPLASIA MORFOLOGICA
insieme di queste differenze ed alterazioni
“ANAPLASIA MORFOLOGICA”
In genere il grado di anaplasia correla positivamente con il grado di malignità del tumore
Caratteristiche della Cellula Tumorale
q NON MODIFICABILI
ü ETÁ
ü GENETICA
ü GENERE (♂ o ♀)
q MODIFICABILI
ü DIETA
ü STILI DI VITA (Fumo, Att. Fisica,
Dieta…)
ü AMBIENTALI (Radiazioni, PM, …)
Fattori di rischio del cancro
NON MODIFICABILI
Qualche esempio:
• colesterolo ematico
• pressione sanguigna
• trigliceridi plasmatici
• ecc…
DIABETE
Areteo di Cappadocia (II sec a.C.)
DIABETE: deriva dal greco diabaiuw, che
significa «passare oltre».
tipo I autoimmune
• insulina resistenza
diabete tipo II • ridotta secrezione
di insulina
gestazionale
• L’insulina è secreta
principalmente in risposta ad
un aumento del livello
ematico di glucosio
Insulino trombofilia
Stress
resistenza ossidativo
infiammazione Dislipidemia
& steatosi
Ipertensione & epatica
disfunzione endoteliale
iperglicemia
Obesità &
disregolazione adiposa
Insulino-resistenza
(o ridotta sensibilità all’insulina)