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DI NATURA QUALITATIVA : CARATTERISTICHE METODOLOGICHE, MODALITA’ DI
SVOLGIMENTO DELLE PRESTAZIONI
ARCH.UGO TOMASONE DOTT.GEOL.
ARCH.CANIO ZARRILLI ING.GIOVANNI POLESTRA ARCH.ALESSANDRA CESA
ING.MARIO TOMASONE GIAMPIERO MONTI
Tomasone Associati
CRITERI DI NATURA QUALITATIVA : CARATTERISTICHE METODOLOGICHE, MODALITA’ DI
SVOLGIMENTO DELLE PRESTAZIONI
Sommario
2.A.ORGANIZZAZIONE METODOLOGICA DELLE FASI PROGETTUALI ED ADEGUATEZZA DELLA
DOCUMENTAZIONE DA PRODURRE. ................................................................................................................ 1
Approccio e modalità di esecuzione del servizio ............................................................................................... 3
Pianificazione delle attività ................................................................................................................................ 3
2.B.EFFICACIA ED INNOVATIVITA’ DELLE AZIONI E SOLUZIONI PROPOSTE IN RELAZIONE ALLE
PROBLEMATICHE SPECIFICHE DEGLI INTERVENTI, DEI VINCOLI CORRELATI NEL TERRITORIO IN CUI SI
REALIZZERANNO LE OPERE. .............................................................................................................................. 5
Analisi del complesso scolastico e delle relazioni territoriali ............................................................................ 5
L’edificio si relaziona con l’esterno in chiave climatica ..................................................................................... 7
Descrizione delle azioni progettuali proposte ................................................................................................... 8
2.C.QUALITA’ E LIVELLO TECNICO DELLO STAFF TECNICO, DEI PROCESSI INNOVATIVI E DELLE
STRUMENTAZIONI UTILIZZATE. EFFICIENZA DEL MODELLO ORGANIZZATIVO, RAPPORTATO ALLE
PROBLEMATICHE DI NATURA TECNICA ED AMMINISTRATIVA DA AFFRONTARE IN RELAZIONE AGLI
ASPETTI SPECIFICI DELL’INTERVENTO. ........................................................................................................... 14
Il gruppo di lavoro ........................................................................................................................................... 14
2.D. EFFICACIA ED EFFICIENZA DELLE MODALITA’ DI INTERAZIONE/INTEGRAZIONE CON LA
COMMITTENZA NELLE DIVERSE SEDI RELATIVAMENTE AD ACQUISIZIONE PARERI, VALIDAZIONE ED
APPROVAZIONE DEL PROGETTO. ................................................................................................................... 17
Modalità di interazione/integrazione con la committenza ............................................................................. 17
Sviluppo di un sistema “cloud server” ............................................................................................................. 17
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CRITERI DI NATURA QUALITATIVA : CARATTERISTICHE METODOLOGICHE, MODALITA’ DI
SVOLGIMENTO DELLE PRESTAZIONI
Premessa
Con riferimento al progetto di adeguamento sismico e funzionale della scuola Manzi è importante
evidenziare quali siano i principali temi che si andranno a sviluppare: la sicurezza strutturale dell’edificio,
l’adeguamento funzionale degli spazi, l’innovazione nei materiali e nelle tecniche di lavorazione nel
rispetto della tipologia dell’intervento, il risparmio dei costi di manutenzione dell’opera e riduzione dei
consumi energetici, la promozione dello sviluppo ecologicamente e socialmente sostenibile, la
valorizzazione della zona di intervento e l’inserimento di elementi di fruibilità.
Le soluzioni tecnico progettuali da adottare saranno in prima istanza determinate dagli esiti delle verifiche
di vulnerabilità sismica (a partire da quelle già in possesso dell’Amministrazione), che costituiscono la prima
importante fase di indagine, nonché dalle valutazioni orientate al rispetto dell’ambiente, al contenimento
dei consumi e all’ottimizzazione dei rendimenti, in linea con i Criteri Ambientali Minimi di cui al DM‐11‐
ottobre‐2017.
Si intende procedere con l’accurata verifica di vulnerabilità sismica dell’edificio scolastico, integrata e
completata con ulteriori prove sui materiali e sulle strutture con l’obiettivo di avere una conoscenza
approfondita (di livello LC1‐LC2) della geometria, dei degradi, delle vulnerabilità, della storia cronologica
dell’intera costruzione e di eventuali trasformazioni avvenute negli anni. Il complesso dei risultati di tali
indagini rappresenta un presupposto indispensabile; da precedenti esperienze, è emerso infatti quanto il
costo ed il tempo impegnati per le indagini conoscitive venga sempre abbondantemente compensato da
risparmi in fase esecutiva dovuti ad una progettazione puntuale, alla limitazione delle varianti e dei nuovi
prezzi e ad una corretta organizzazione dei lavori senza onerose sospensioni. Si assumeranno tali fattori
come principi essenziali nella ricerca di soluzioni tecniche e/o tecnologiche, innovative e di maggior pregio,
attualmente disponibili sul mercato, per individuare quelle che maggiormente possano innalzare il valore
tecnico delle opere progettate. Nello schema grafico di seguito riportato sono evidenziate le quattro unità
strutturali, tra loro giuntate, che compongono l’edificio. Come si evince dallo Studio di Vulnerabilità sismica
già redatto per conto dell’Amministrazione, esse sono risultate disomogenee tra di loro e sono state
valutate come interventi singoli, in una prospettiva di funzionamento complessivo, nel rispetto delle Nuove
norme tecniche per le costruzioni 2018.
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Unità strutturali
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CRITERI DI NATURA QUALITATIVA : CARATTERISTICHE METODOLOGICHE, MODALITA’ DI
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In questo senso, ci proponiamo di studiare le modalità perseguibili per risolvere ed efficientare le
interazioni strutturali tra i diversi corpi; sulla base di una analisi dei costi‐benefici si potrebbe valutare la
demolizione del corpo D e del blocco scale, stante la pessima qualità dei materiali (come riportato nella
Relazione di Vulnerabilità redatta per conto del Comune), ed un adeguamento strutturale del resto
dell’edifico. Gli interventi proposti e meglio descritti al punto 2.B agiscono sulle strutture dall’esterno degli
ambienti abitabili e consentono di gestire l’intervento senza implicare un adeguamento delle finiture
interne.
Analisi dei sistemi impiantistici esistenti
L’ analisi dei sistemi impiantistici esistenti in generazione e distribuzione, consentirà di valutare possibili
interventi di integrazione‐manutenzione e/o sostituzione degli impianti; essi costituiscono il carico
energetico ed economico maggiormente oneroso in termini di spese di gestione del complesso edilizio, per
il quale sarebbe auspicabile un sistema complessivo, debitamente sezionato in funzione delle diverse
modalità di utilizzo. Una analisi costi‐benefici consente di identificare se tale tipo di intervento sia coperto
dalle economie derivanti dalla scelta di non demolire l’ultimo livello dell’ala scolastica; in caso contrario, le
scelte progettuali vengono impostate nell’ottica di poter intervenire successivamente e compatibilmente
all’efficientamento dei sistemi impiantistici.
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Esempio progetto analogo di domotica-impianti
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Il gruppo di lavoro impegnato per la redazione del Progetto possiede:
• profonda conoscenza delle tematiche inerenti il complesso edilizio e delle interazioni reciproche tra
le parti che lo costituiscono;
• conoscenza del contesto urbano di inserimento dell’opera oggetto di intervento;
• disponibilità di dotazione strumentale e tecnica;
• possibilità di avvalersi di consulenze specifiche esterne;
• competenze tecnico‐gestionali maturate nella progettazione di lavori complessi secondo le più
moderne tecnologie di ingegneria di sistema;
• competenze specialistiche relative alle normative vigenti, alle tecnologie ed alle modalità esecutive
di lavorazioni similari, ed alla loro innovazione;
• consolidata esperienza nella gestione efficace delle diverse fasi progettuali, coordinate attraverso il
dialogo preventivo con i diversi enti interessati dal procedimento.
La progettazione sarà basata su un dettagliato rilievo geometrico/strutturale, e saranno gestite e
predisposte tutte le opportune indagini strutturali in situ (distruttive e non), tali da raggiungere un livello di
conoscenza LC1‐LC2, sull’ala scolastica e sulle restanti pozioni da mantenere, secondo le indicazioni della
Circolare n. 617 del 02/02/20019.
Questa fase consentirà la restituzione di una conoscenza geometrica, meccanica e dei materiali, tale da
ottimizzare il processo nelle fasi successive. L’utilizzo delle più avanzate tecnologie di rilievo geometrico
Laser Scanner e di digitalizzazione e rappresentazione del complesso edilizio permetterà di abbreviare le
tempistiche di rilievo, indagine e restituzione dei dati.
In fase di realizzazione del Progetto, il modello digitale permetterà il coordinamento tra le varie discipline,
la possibilità di lavorare in contemporanea e risolvere problemi inerenti la sovrapposizione, ottimizzando i
tempi di progettazione e i tempi di esecuzione, anticipando e sciogliendo problematiche che sarebbero
potute insorgere durante la fase di cantiere.
L’Organismo di Progettazione è stato concepito in modo tale da consentire il raggiungimento dei seguenti
obiettivi:
• identificazione e specificazione dei requisiti in entrata della progettazione;
• programmazione e verifica in avanzamento della progettazione consentendo il controllo “in
progress” alla Stazione Appaltante;
• predisposizione e controllo del Piano della Progettazione;
• effettuazione della “Verifica interna” della Progettazione;
• effettuazione del “Riesame interdisciplinare interno” della Progettazione;
• monitoraggio continuo degli elaborati di Progetto.
Pianificazione delle attività
Al fine di offrire tempistiche coerenti con quelle che sono le esigenze delle attività di Progettazione,
considerando l’interazione con la committenza nelle varie fasi ed il soddisfacimento delle necessità, sarà
stilato un cronoprogramma della Progettazione, in considerazione dell’articolazione prevista per lo 3
svolgimento dell’incarico.
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Tale cronoprogramma mostrerà come le fasi preliminari di indagine e progettazione definitiva debbano
essere programmate e rispettate per corrispondere ai tempi prescritti . La presenza della struttura di analisi
all’interno dell’Associazione Temporanea proponente garantisce efficienza della progettazione delle
verifiche, e i relativi tempi di risposta.
L’ottimizzazione dei tempi si ottiene grazie alla predisposizione di un team multidisciplinare che realizzerà
contemporaneamente le attività di rilievo geometrico e rilievo strutturale previste.
Anche il progetto di interventi sarà redatto in maniera integrata.
Progettazione BIM
Consentirà il controllo di tutti gli aspetti progettuali, la modellazione strutturale e le scelte architettoniche;
consente una più efficace programmazione/aggiornamento degli elaborati conformemente alle indicazioni
e alle prescrizioni degli enti preposti all’espressione dei propri pareri; il monitoraggio e la gestione degli
aspetti funzionali dettati dai desiderata funzionali e dagli accorgimenti utili per il rispetto dei requisiti in
ordine alla normativa antincendio e sanitaria per l’accessibilità dei portatori di handicap consentono la
predisposizione di un progetto integrato, fin dalla fase iniziale.
Approccio progettuale
La concezione progettuale che si intende proporre si basa sull’idea che l’Architettura può essere la simbiosi
di aspetti tecnici e antroposofici. L’organismo è concepito come presenza attiva nella vita quotidiana degli
utenti, attraverso elementi architettonici utili a rendere l’edificio sicuro e capaci di comunicare in maniera
amichevole come funziona e come si interfaccia con il tessuto urbano e sociale al contorno.
Le interrelazioni con tutti gli “agenti esterni”, come la luce naturale, il clima, i fattori inquinanti, le scosse
sismiche, il rumore, nonché la valorizzazione delle potenzialità insite nelle presenze urbane al contorno
possono essere raccontate all’utente, affinché acquisti consapevolezza delle problematiche legate alla
realizzazione del benessere di un “luogo”, affinché sia accompagnato emotivamente nel percorso di
crescita umana e didattica (alunno), piuttosto che facilitato nel compito sociale di crescere le nuove
generazioni (gli insegnanti).
Studio di Inserimento ambientale del progetto
L’edificio si relaziona con l’utente e stimola sensazioni e percezioni, che fanno leva sulla sensibilità del
singolo utente, tuttavia la progettazione consapevole di questi aspetti consente di utilizzare gli elementi
architettonici come forme di linguaggio e di comunicazione, che hanno un notevole impatto in luoghi, come
questo, in cui gli utenti trascorrono larga parte della propria quotidianità.
Lo studio di fattibilità tecnico ed economica propone un approccio olistico alla progettazione degli ambienti
scolastici: la simbiosi tra i due obiettivi del bando (ristrutturazione/consolidamento sismico e rivisitazione
architettonica degli spazi scolastici) consente di ottimizzare esigenze urgenti e contestuali, e di realizzare un
intervento che risponda alle esigenze e alle potenzialità inespresse dell’utenza finale.
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Analisi del complesso scolastico e delle relazioni territoriali
Come descritto nel paragrafo 2.A , l’analisi preliminare del sistema complesso e l’individuazione dei primari
obiettivi tecnici da perseguire costituisce la base dell’approccio progettuale.
La successiva fase progettuale individua le chiavi di lettura che si intendono adottare nella predisposizione
del progetto e che possono essere identificate in:
Chiave sociale
Chiave percettiva
Chiave climatica
L’edificio si relaziona con l’esterno in chiave sociale.La scuola ha infatti un ruolo fondamentale per la
realizzazione di un sistema formativo integrato con il territorio; essa si può proporre un duplice obiettivo:
da una parte valorizzare la conoscenza del territorio e della sua identità storica, sociale, culturale e,
dall’altra, promuovere la costruzione di una solida identità personale e culturale degli alunni, del senso di
appartenenza alla propria Comunità locale.
L’analisi delle caratteristiche precipue del luogo di intervento mette le giuste radici del progetto al fine di
concretizzare questo tipo di approccio educativo; emerge che la scuola si inserisce in una posizione
baricentrica rispetto ad alcuni “elementi” urbani di estremo interesse:
Cimitero
Attrezzature sportive
Attività commerciali
Area verde interna al lotto di pertinenza
Complesso scolastico dell’ I.C. Manzi di Calitri (AV)
La collocazione e la visibilità del lotto dalla strada principale ne fanno un luogo di riferimento architettonico
importante dell’agglomerato urbano e, come tale va progettato, con canoni architettonici tipici di un luogo
pubblico, con una chiara identificazione degli ingressi e uno studio attento degli accessi, in funzione delle
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diverse utenze (scolastiche e/o pubbliche).
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Corte interna del complesso scolastico con palestra
In questo senso, va valutata la proposta progettuale di cui agli elaborati grafici: si propone infatti una
rilettura del percorso pedonale di ingresso con le scale e il piazzale, affinché costituisca spazio di
accoglienza dell’utente, chiaro, importante e degno segno architettonico che si dichiara come l’ingresso alla
struttura.
Seppur residuale rispetto a scelte tecniche di prioritaria importanza, esso si configura come un elemento
unico, concettualmente legato alla “nuova” hall di ingresso al complesso.
La struttura in acciaio e gli elementi vetrati, consentono trasparenza e leggerezza, permeabilità dello
sguardo e connessione di questo spazio cerniera con tutti gli elementi del complesso edilizio.
Render dell’ingresso con la nuova pensilina
La proposta progettuale si fonda infatti sulla opportunità di realizzare un nuovo corpo hall scolastico,
nonché ingresso per le attività sportive in palestra.
Lo spazio pubblico, inteso come parte di un sistema urbano non circoscritto all’interno dei confini del lotto,
sarà costituito dagli spazi verdi, dalla palestra e dalle strutture sportive al contorno, e creerà stimoli e
motivazioni per promuovere la coesione sociale; come tale, dovrà essere progettato architettonicamente
per accogliere e per costituire luogo di incontro per i bambini, per i ragazzi e per tutte le fasce d’età.
L’edificio si relaziona con l’esterno in chiave percettiva
Gli spazi all’aperto saranno centrali nella composizione architettonica, in quanto; la proiezione degli
ambienti verso l’esterno costituisce un elemento di qualità dell’”abitare” e di benessere; si propongono
soluzioni progettuali per gli spazi esterni, che favoriscano esperienze formative all’aperto: nel layout di 6
progetto del lotto si individuano lo spazio verde prospiciente la strada e lo spazio esterno con i campetti sul
retro.
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CRITERI DI NATURA QUALITATIVA : CARATTERISTICHE METODOLOGICHE, MODALITA’ DI
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Concept di progetto
Come nel Parco Agricolo Sud Milano, <<l'ambiente boschivo è ideale per esercitare l'uso dei sensi:
osservare forme, colori, strutture differenti, distinguere e descrivere suoni e rumori….>>, la Scuola può
diventare la stazione di lancio per diverse attività formative legate al territorio, elemento di promozione di
un percorso di conoscenza delle preesistenze storiche e naturalistiche.
Sarebbe auspicabile la progettazione di percorsi visivi, tattili, olfattivi, attraverso installazioni e
accorgimenti tecnici e naturalistici che consentano la visitabilità indifferenziata dei luoghi ai portatori di
handicap, dove per handicap si intende: <<svantaggio rappresentato da minorazioni o difetti, più o meno
gravi, di tipo intellettivo, motorio o sensoriale (minorazioni della vista, dell’udito, ecc.), che rendono difficile
a una persona il normale inserimento nella vita sociale in alcune o tutte le sue manifestazioni (familiari,
scolastiche, professionali, ecc.)>>.
Passerelle strutturate, aperte alla scuola e al pubblico, percorsi materici segnalati per i non vedenti e
suggestioni di profumi possono costituire elementi architettonici di integrazione che promuovano la
costruzione della qualità degli spazi per tutti, senza distinzioni.
L’edificio sorge in un contesto specifico, che ne determina almeno parzialmente la propria identità e con il
quale sviluppa nel tempo legami evolutivi e forme di dialogo con l’utente spesso mutevoli nel tempo.
L’edificio si relaziona con l’esterno in chiave climatica
L’edificio si relaziona con l’ambiente esterno; come un organismo vivente, trae le sue energie dalla natura e
rende ad essa una quota di reflui, che i progettisti sono chiamati a ridurre nella massima misura; esso è
come una macchina, che ha un bilancio energetico, rispetto al quale è necessario individuare i punti di
debolezza. Questo concetto va affrontato in linea con la normativa vigente per rispettare i parametri
minimi (pacchetti, trasmittanze, ponti termici, stima del fabbisogno globale di energia primaria ecc.);
trattandosi di un intervento pubblico, va affrontato ancor più riferendosi all’intero ciclo di produzione e vita
dell’immobile.
Il Life Cycle Assessment è un metodo che
valuta l’impatto dell’edificio in ogni fase di vita,
dalla sua concezione alla dismissione di ogni
elemento. Il periodo storico che stiamo vivendo
ci impone di pensare in questi termini quando
ci occupiamo di ogni cosa, tanto più quando ci
si occupa di un organismo edilizio che ha
un’impronta sul territorio di lunghissimo
periodo. L’applicazione dei Criteri Ambientali
Minimi consente di raggiungere questo
obiettivo e diventa esempio pubblico di
divulgazione della educazione alla sostenibilità
verso il cittadino.
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SVOLGIMENTO DELLE PRESTAZIONI
L’analisi delle potenzialità e delle criticità consente di controllare, monitorare e ottimizzare il
funzionamento degli aspetti tecnici, legati all’ottenimento del benessere dell’abitare e alla minimizzazione
delle risorse utili per perseguirlo.
Descrizione delle azioni progettuali proposte
La vision del progetto sin qui descritta deve tradursi attraverso le azioni tecniche combinate della
progettazione, volte ad assicurare il requisito della sicurezza e della qualità degli ambienti, e sintetizzabili
in:
a. Interventi Sulle Strutture
b. Interventi Sugli Impianti
c. Interventi Sulla Funzionalità E Qualità Degli Spazi Interni
d. Interventi Sulla Funzionalità E Qualità Degli Spazi Esterni
a. Interventi Sulle Strutture
Il documento preliminare alla progettazione è stato redatto in relazione ai dati disponibili , in particolare
con riferimento alla risultanze dell'analisi di vulnerabilità sismica condotta sull'edificio. L'ipotesi di
intervento presa in considerazione è quella di adeguamento strutturale, integrato ed accompagnato da
interventi edili ed impiantistici finalizzati al riassetto funzionale, miglioramento delle caratteristiche
energetiche, adeguamento normativo e razionalizzazione e ottimizzazione degli ambienti.
Da una più attenta analisi dei dati forniti della relazione di vulnerabilità, però, balzano all'occhio alcune
criticità strutturali dello stato di fatto rispetto alle quali un approfondimento dell'approccio progettuale
sopra richiamato risulta opportuno.
L'edificio, che si compone di vari corpi di fabbrica tra loro indipendenti realizzati in epoche diverse e con
caratteristiche geometrico‐volumetriche variabili, presenta criticità anche in esito all'analisi sotto carichi
statici, tanto da indurre l'amministrazione comunale a dichiararlo inagibilità. Le fasi successive dell'analisi di
vulnerabilità, che entrano nel merito del comportamento sotto azioni dinamiche, delineano un quadro
generale di inadeguatezza, all'interno del quale è però possibile operare alcune distinzioni.
E' infatti innanzitutto possibile distinguere alcune parti strutturali da altre in relazione alle caratteristiche
meccaniche rilevate del calcestruzzo: si possono così individuare elementi strutturali per i quali i valori
rilevabili risultano di fatto nulli ‐probabilmente a causa di fenomeni di segregazione , bollatura o altri difetti
di realizzazione‐ ed altri elementi strutturali che presentano valori medi o medio‐bassi.
Di conseguenza è possibile individuare parti d'opera viziate dalla presenza di elementi del tutto inadeguati
in quanto minati da difetti di costruzione tali da generare un livello assoluto di criticità per qualsiasi tipo di
sollecitazioni, ed altre parti d'opera che presentano livelli vari di vulnerabilità ma solo se le sollecitazioni
superano determinate soglie.
Per i primi possiamo quindi parlare di un livello assoluto di criticità e per i secondi di criticità dipendenti dal
tipo di condizioni di carico e/o di sollecitazioni presenti.
In relazione a tutto quanto sopra richiamato, pertanto, si ritiene opportuno prendere in considerazione un
approccio progettuale basato su due diverse tipologie di interventi :
Abbattimento e ricostruzione per i corpi di fabbrica con livelli assoluti di criticità;
Adeguamento sismico per gli altri corpi di fabbrica mediante realizzazione di un sistema sismo
resistente con controventi esterni ed irrigidimenti di piano.
Abbattimento e ricostruzione dei corpi di fabbrica che presentano livelli assoluti di criticità, da
realizzarsi utilizzando tecniche di abbattimento controllato e garantendo la sicurezza delle strutture
e finiture dei corpi di fabbrica in adiacenza, per procedere poi alla ricostruzione nel rispetto delle
sagome e delle volumetrie preesistenti.
Intervento di adeguamento degli altri corpi di fabbrica mediante realizzazione di un sistema sismo‐
resistente con controventi esterni (vedi render di seguito riportato) da abbinarsi con elementi
strutturali irrigidenti nei piani orizzontali (solai) realizzabili mediante elementi in carpenteria
metallica, tiranti o altri sistemi similari . In presenza di strutture regolari come quelli che 8
caratterizzano i vari corpi di fabbrica. la realizzazione di lame esterne estremamente rigidi e
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resistenti è un’ottima soluzione per evitare di progettare onerosi interventi di
miglioramento/adeguamento sismico dei telai in c.a. esistenti.
La filosofia dell’intervento consiste nel dimensionare tali sistemi in modo da assorbire la forza
sismica consentendo deformazioni tali da assicurare il mantenimento in campo elastico delle
strutture esistenti; per garantire il suddetto comportamento occorre che si realizzi la catena
cinematica, assicurata da solai rigidi nel proprio piano. Elemento cruciale è la quota di imposta del
plinto di fondazione del controvento che dipende dalla tipologia di terreno sul perimetro del
fabbricato (se di riporto la quota di imposta sarà quella della fondazione attuale); in ogni caso non
si esclude il ricorso a fondazioni profonde per garantire il corretto trasferimento della forza sismica
al terreno con maggiore capacità portante da un lato e dall’altro per rendere trascurabili i
cedimenti del sistema fondale rispetto alla massima deformazione attesa dagli elementi verticali
che dipende dalla deformazione al limite elastico della sovrastruttura. I controventi sono realizzati
in c.c.a. a faccia a vista, opportunamente additivati per resistere agli agenti atmosferici ed
eventualmente per assumere una colorazione, che possa riqualificare architettonicamente
l’edificio; in alternativa e compatibilmente con le somme utili, tali paramenti sono in acciaio, tipo
“corten”, assai integrato con le finiture presenti nel sito archeologico stesso. I pali sono trivellati,
posti a distanza dall’esistente per evitare interferenze sia con la fondazione esistente che per
evitare eccessivi disturbi all’edificio e sono calcolati sulla base di approfondite indagini geotecniche.
Particolare della facciata dell’intervento
Si ipotizza l’installazione al livello dell’impalcato di copertura di travature di acciaio, opportunamente
controventate nel piano orizzontale, capaci di trasferire le azioni sismiche ai controventi esterni, ed
eventualmente di altri sistemi di irrigidimento di piano tramite tiranti e controventi metallici in
corrispondenza dei solai intermedi – il tutto laddove necessario.
Nell’ambito delle economie e della sostenibilità economica, tali elementi strutturali assumono inoltre la
valenza di elementi di sostegno per frangisole e/o elementi di caratterizzazione facciata. Per un completo
adeguamento strutturale potrebbe essere necessario realizzare interventi puntuali di rinforzo tramite CFR .
b. Interventi Sugli Impianti
Settorializzazione forte dei diversi ambienti, in modo tale da poter attivare raffrescamento e riscaldamento,
luci e dotazioni impiantistiche in singole aree senza dover mantenere spazi estesi in funzione
Gli edifici oggetto di gara hanno diverse e differenti destinazioni d’uso per cui riteniamo indispensabile
settorializzare i vari ambienti sia per quanto riguarda l’impianto di condizionamento che gli impianti
elettrici e speciali.
La produzione del fluido caldo o freddo, dell’impianto di condizionamento, sarà demandata a pompe di 9
calore ad acqua di falda geotermia in modo d’avere sempre garantito un servizio pari almeno al 50% e
mantenere un rendimento adeguato. La distribuzione dei fluidi sarà frazionata per destinazioni d’uso ed i
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CRITERI DI NATURA QUALITATIVA : CARATTERISTICHE METODOLOGICHE, MODALITA’ DI
SVOLGIMENTO DELLE PRESTAZIONI
singoli consumi verranno contabilizzati con contatori di calorie e frigorie. Le singole zone verranno
alimentate autonomamente dal collettore principale e gli impianti a loro destinati saranno del tipo a
pavimento per le aule, del tipo a ventilconvettori per l’ingresso e le aree destinate ad accogliere i laboratori
didattici, al fine di garantire un’ottima resa anche nel raffreddamento, per gli uffici e zone attinenti.
Pompe di calore VRV o a distribuzione idronica, ad alta efficienza combinati con pannelli fotovoltaici,
pannelli radianti a pavimento associati a caldaie a bassa temperatura, pannelli solari per produzione di
acqua calda sanitaria sono alcuni esempi di sistemi impiantistici a basso impatto
Gli impianti elettrici saranno suddivisi per destinazioni d’uso che, a loro volta, verranno ulteriormente
frazionate in zone con le alimentazioni delle utenze finali protette da quadri elettrici nel numero idoneo per
suddividere i circuiti come da prescrizioni normative. Gli impianti speciali possono essere destinati alla
sicurezza o a situazioni particolari per garantire una migliore fruibilità delle destinazioni d’uso. Nel primo
caso, proprio per questioni di sicurezza, saranno centralizzati ma con chiare indicazioni dei luoghi dove
potrebbero accadere eventi negativi al fine di garantire un rapido e sicuro intervento delle realtà preposte
a tali mansioni (VVF, Forze dell’Ordine ecc.) Nel secondo caso saranno suddivisi in funzione dei luoghi e dei
risultati che si vorranno ottenere.
Contenimento energetico ispirato a un processo di realizzazione di un green building
Green Building è un edificio progettato, costruito e gestito in maniera sostenibile ed efficiente che non
danneggia l’ambiente, riducendo, per quanto possibile, l’impatto negativo degli edifici sull’ambiente e sugli
occupanti. A tal fine nello sviluppo progettuale degli impianti tecnologici, ma non solo, metteremo al centro
la qualità eco‐sostenibile dell’edificio in rapporto al contenuto ed ai fruitori e un fabbisogno energetico
molto basso o quasi nullo coperto in misura molto significativa da energia da fonti rinnovabili, di cui una
percentuale prodotta in situ. Per ottenere quanto prefissato ci atterremo alle seguenti strategie
progettuali:
installazione di impianti tecnologici con requisiti e caratteristiche elevate in relazione al tema della
sostenibilità (bassa energia incorporata, calibrazione delle prestazioni, flessibilità iniziale, manutenibilità,
evolutività, disassemblaggio,...);
uso di materiali bio‐compatibili (ridotto impatto ambientale, bassa emissione di inquinanti, ...) e
riduzione della produzione di rifiuti di cantiere;
efficienza energetica (riduzione dei consumi per il condizionamento, l’acqua, l’elettricità ecc.);
qualità dell’ambiente interno ( microclima, visione ecc.).
In modo indicativo, ma non esaustivo si cercherà di ridurre il consumo energetico complessivo prevedendo
sistemi di sfruttamento dell’energia solare per la produzione di elettricità, per mezzo di pannelli
fotovoltaici; controllare i livelli di illuminamento della luce naturale e artificiale al fine di garantire un
corretto comfort visivo dell’ambiente interno; progettare impianti idrico sanitari con apparecchi a limitato
consumo d’acqua; garantire un adeguato ricambio d’aria al fine di ottimizzare la qualità ambientale interna;
progettare un impianto che garantisca un efficace controllo della temperatura e dell’umidità; sfruttare la
ventilazione naturale al fine di ridurre i consumi per il condizionamento.
Nella progettazione porremo particolare importanza al legame esistente tra i sistemi impiantistici, ed il
sistema costituito dall’involucro edilizio. Ogni scelta adottata in uno dei due sistemi incide
significativamente sulla progettazione e sul dimensionamento dell’altro, ed entrambi contribuiscono al
bilancio ambientale complessivo dell’edificio.
Soluzioni illuminotecniche, di adeguato dimensionamento, con caratteristiche prestazionali ad alta
efficienza
La progettazione degli impianti si porrà come finalità prioritaria la illuminazione degli ambienti nelle migliori
condizioni possibili e la confortevole visione degli spazi operativi scolastici. Anche l’efficienza energetica
sarà considerata uno strumento di tutela oltre che un processo di riqualificazione. A tal fine si 10
considereranno i criteri contenuti nella Norma UNI 10840:2007 che elenca i criteri generali per
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SVOLGIMENTO DELLE PRESTAZIONI
l’illuminazione artificiale e naturale delle aule e di altri locali scolastici, in modo da garantire condizioni che
soddisfino il benessere e la sicurezza degli studenti e degli altri utenti della scuola.
Per i livelli di illuminamento e le prescrizioni generali sull’illuminazione artificiale si farà riferimento alla UNI
EN 12464 Parte 1 “Luce e illuminazione – Illuminazione dei posti di lavoro – Posti di lavoro in interni”, la
quale prevede che i requisiti illuminotecnici debbano soddisfare tre esigenze fondamentali:
il comfort visivo, cioè la sensazione di benessere percepita
la prestazione visiva, cioè la possibilità da parte degli studenti/lavoratori di svolgere le proprie
attività anche in condizioni difficili e al lungo nel tempo
la sicurezza, cioè la garanzia che l’illuminazione non incida negativamente sulle condizioni di
sicurezza degli studenti.
Ottimizzazione del sistema distributivo generale degli impianti elettrici e di illuminazione per il consumo
energetico garantendo la sostenibilità energetica ed ambientale dell’intervento
Le soluzioni illuminotecniche che adotteremo pur armonizzandosi con gli ambienti e con le esposizioni
rispetteranno i requisiti richiesti per la sicurezza. Considereremo il ventaglio di scelte possibili per i livelli di
illuminamento sul piano orizzontale e d’accento e adotteremo sistemi per agevolare la scelta di determinati
scenari luminosi collegati a specifiche ambientazioni, manifestazioni, ecc. Prevedremo il servizio di
sicurezza, come da normativa vigente, per i sistemi di utenza come: illuminazione; allarmi antincendio;
impianti di rivelazione degli incendi; allarmi antintrusione; allarmi antivandalismo; diffusione sonora
antipanico; Tv a circuito chiuso per sorveglianza; ascensori antincendio, climatizzazione con finalità di tutela
del patrimonio artistico.
Per ridurre l’invasività degli impianti elettrici adotteremo soluzioni impiantistiche che consentano il minor
impatto ambientale nei confronti degli ambienti come ad esempio i sistemi a BUS. Tali sistemi offrono il
vantaggio della flessibilità di impiego con la possibilità di cambiare la funzionalità dell’impianto operando
una semplice modifica nella programmazione dei dispositivi o inserendone dei nuovi, della continuità di
esercizio con la possibilità di sostituire un dispositivo guasto senza alterare la funzionalità del sistema, della
semplicità di cablaggio impiegando un solo cavo per il collegamento di tutti i dispositivi limitando
notevolmente il volume dei conduttori installati con conseguente riduzione dei costi di manodopera, di una
maggiore sicurezza per l’utente poiché i dispositivi di comando sono alimentati con bassissima tensione di
sicurezza e di un possibile interfacciamento con un sistema di supervisione centralizzata.
Per ridurre al minimo il consumo energetico degli impianti di illuminazione non considereremo solo la fonte
luminosa ma valuteremo l’edificio e l’impianto nel suo complesso e quindi: i dati generali informativi
dell’edificio ( caratteristiche geometriche, di riflessione, fattori di utilizzazione e di assenza); la potenza
elettrica da installare in termini di componenti ( apparecchi, lampade led, ecc.) di installazione ( accensioni,
regolazioni, ecc) e di Controllo ( presenza, luce diurna, illuminamento costante, ecc...).
Utilizzo di tecnologie avanzate che migliorino e facilitino l’uso e la gestione delle dotazioni impiantistiche
Le esperienze maturate nella progettazione ci consentono d’affermare che, considerati gli edifici oggetto di
gara, per ottenere quanto richiesto è opportuno gestire, in modo autonomo e automatico, gli impianti
tecnologici nella loro totalità (climatizzazione, elettrico e speciali). Progettare, quindi, un Building
Automation, che si occupi dell’automazione delle funzioni dell’edificio. Infatti, gestire in maniera integrata
ed automatizzata gli impianti permette di massimizzare il risparmio energetico, il comfort e la sicurezza
degli occupanti e ottimizzare le manutenzioni e la gestione. Nella progettazione del Building Automation ci
atterremo scrupolosamente ai decreti ed alle norme che ne prescrivono i requisiti e gli obblighi, come, ad
esempio, il D.M. 26 Giugno 2015 per i requisiti minimi sulla classe di automazione degli edifici, il D.L.
63/2013 sugli edifici ad energia quasi zero – nZEB, alle norme tecniche di riferimento quali le Guide CEI e la
norma UNI EN 15232. Tale norma (Prestazione energetica degli edifici – Incidenza dell’automazione, della
regolazione e della gestione tecnica degli edifici) definisce quattro classi di sistemi di building automation in
base alle funzioni di automazione implementate e noi considereremo la Classe A, vale a dire un sistema che
consente di garantire elevate prestazioni energetiche. Un edificio intelligente, quale proponiamo, può 11
essere realizzato solo predisponendo impianti innovativi, in cui i dispositivi siano in grado sia di elaborare
informazioni che di comunicare tra loro, basati su tecnologie BUS che, fra l’altro, offrono vantaggi come la
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sicurezza dei dati trasmessi, l’immunità dai disturbi, la velocità di trasmissione e un’ottima possibilità di
futuri ampliamenti od adeguamenti.
Inoltre, proporremo impianti con Protocolli Standard o Aperti che permettono di usare prodotti di diverse
aziende che adottano lo stesso protocollo. In sintesi proponiamo un abbattimento dei costi di gestione e di
manutenzione grazie ad un sistema integrato che consente una costante e coerente analisi dei singoli
sottosistemi, un incremento dei i parametri di comfort ambientale (temperatura, umidità, illuminazione) e
sicurezza, e risparmio energetico, analizzando costantemente i parametri di consumo e, allo stesso tempo,
controllando l’effettiva necessità degli utenti. In ultima analisi, l’interazione tra tutti gli impianti di
automazione ha anche lo scopo fondamentale di incrementare il livello di sicurezza delle persone e dello
stesso ambiente.
Strategia antincendio in conformità al D.P.R. 151/2011 ed al Nuovo Codice di Prevenzione Incendi in
conformità al D.M. 03/08/2015 e s.m.i.
Sarà definita una strategia antincendio:
– calibrata sulla specifica attività,
– finalizzata alla mitigazione del rischio di incendio appena valutato ed al raggiungimento degli
obiettivi di sicurezza antincendio.
Si individua la seguente strategia antincendio:
– limitare la probabilita d’innesco e di propagazione dell’incendio grazie all’efficace gestione della
sicurezza antincendio, alle caratteristiche dei materiali di rivestimento, alla limitazione degli
inneschi, alla sicurezza degli impianti;
– garantire la stabilita delle strutture portanti per l’intera durata dell’incendio;
– garantire che la maggior parte degli occupanti dell’edificio non avrà esperienza diretta degli effetti
dell’eventuale incendio, limitando la propagazione dei prodotti della combustione all'interno
dell'attività per mezzo di compartimentazione orizzontale, anche a prova di fumi freddi, ed
assicurando efficace gestione dell’emergenza;
– garantire agli occupanti delle diverse abilita la possibilità di lasciare autonomamente l'attività
tramite sistema di vie d’esodo verticali o di essere altrimenti protetti all’interno di spazi calmi ai
piani;
– garantire la possibilità per le squadre di soccorso di operare in condizioni di sicurezza tramite la
pronta disponibilità di agenti estinguenti e di percorsi protetti di accesso ai piani.
Il rischio di incendio valutato nell’attività sarà da considerarsi ridotto ad accettabile grazie alla strategia
antincendio adottata, in accordo con le ipotesi fondamentali del D.M. 03/08/2015; in tal modo gli obiettivi
di sicurezza antincendio si intendono raggiunti.
c. Interventi Sulla Funzionalità E Qualità Degli Spazi Interni
Il complesso edilizio esistente per sua natura, nonché l’importo finanziabile non consentono di ipotizzare
una rivisitazione delle geometrie esistenti; a seguito della acquisizione di dati numerici relativi alle esigenze
di utilizzo degli ambienti, si può eventualmente ipotizzare una ridistribuzione delle funzioni.
Gli interventi strutturali poco invasivi consentono di prevedere opere di finitura atte a gestire la percezione
degli spazi con un dispendio economico irrisorio, ad esempio attraverso l’uso del colore.
Gli studi di psico‐crometria evidenziano come le scelte cromatiche hanno un effetto diretto sul
comportamento e la percezione umana.
Il colore, che è una sensazione prodotta dalla stimolazione di una specifica zona cerebrale da parte di onde
elettromagnetiche comprese tra 400 e 800 nanometri, stimola l’attivazione corticale, le funzioni del sistema
nervoso autonomo e l’attività ormonale; attraverso una complessa rielaborazione neurologica produce
effetti fisiologici, psicologici e comunicativi. “L’uso improprio del colore, come del resto il non‐uso, può
generare ambienti che risultano negativi dal punto di vista neuropsicologico e fisiologico (Prof. Frank H.
Mahnke, Progettista ambientale e Consulente del colore, Autore di importanti studi sull’influenza del colore
nell’ambiente)”; viceversa, se usati correttamente, i colori favoriscono ergonomia visiva, confortevole 12
armonia e umanizzazione ambientale.” In funzione della destinazione d’uso dei locali dovrà essere scelto il
cromatismo e il tipo di inserimento in funzione delle note caratteristiche attribuibili ai colori. La teoria dei
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SVOLGIMENTO DELLE PRESTAZIONI
Raccolta acqua piovana
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SVOLGIMENTO DELLE PRESTAZIONI
Il gruppo di lavoro
I componenti del costituendo RTP hanno già lavorato in precedenti incarichi analoghi a quello in appalto,
ciò ha determinato una consuetudine al lavoro di gruppo nonché all’uso integrato delle proprie procedure
di qualità, sicurezza ed informatizzazione del progetto. In materia di risorse umane, i componenti hanno
competenze ed esperienze molto diversificate in modo da poter affrontare con approccio integrato
l’incarico.
Qui di seguito si riporta l’organigramma del costituendo RTP:
Tomasone Associati – capogruppo mandante ‐ è uno studio di architettura con sede ad Avellino. Lo studio
ha progettato e diretto numerosi lavori pubblici e privati sia in Italia che all’estero. I settori in cui sono stati
svolti gli incarichi più prestigiosi sono: edilizia residenziale, complessi direzionali, strutture per l'istruzione e
la cultura, restauro e consolidamento, piani di riqualificazione urbana. Tra le numerose opere e progetti
realizzati in capo educativo, si segnalano alcuni tra i più recenti quali: la Ricostruzione Istituto
Comprensivo Chiusano di S. Domenico (AV) [2016‐2017‐ Importo Lavori: euro 1.666.000]; la
Ristrutturazione e adeguamento sismico Scuola Capoluogo Montemarano (AV) [2015. Importo Lavori: euro
954.279,13]; la Ristrutturazione ed adeguamento sismico della Scuola G.Caruso ad Altavilla Irpina (AV)
[2015. Importo Lavori: euro 1.110.000,64]; l’Asilo Nido Campus Universitario di Fisciano (SA) [2008 ‐
Importo Lavori: euro 830.000], la Ristrutturazione ed adeguamento sismico della scuola Medie e Palestra
di Torella dei Lombardi [2006 ‐ Importo Lavori: euro 1.123.000]; Campus Scolastico S.Angelo dei Lombardi
[2004 ‐ Importo Lavori: euro 2.500.000].
Arch. TOMASONE UGO [Capogruppo referente]
14
Laureato in architettura all’Università di Napoli nel 1990 con votazione 110/110 con lode, è stato Membro
della Commissione Edilizia Integrata del Comune di Avellino dal 2003 al 2006. Ha ricoperto l'incarico di
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SVOLGIMENTO DELLE PRESTAZIONI
Consigliere dell'Ordine degli Architetti della Provincia di Avellino dal 2013 al 2017. Ha ricoperto l'incarico
di Assessore all'Urbanistica del Comune di Avellino dal 2015 al 2018. Tra i premi ricevuti: “INTRALUOGHI
2011” Concorso internazionale nel quale ha conseguito il Primo Premio per l'opera realizzata “Asilo nel
Campus Universitario di Fisciano”. È stato relatore numerosi convegni ed ha effettuato diverse
pubblicazioni tra le quali "Avellino, piazze dimenticate", ricerca sulle piazze del centro storico di Avellino
(Pergola‐Editore); Ampliamento dell'Università Toulose Mirail di Tolosa [Edilizia e Territorio ‐ Sole 24 ore,
Aprile 2005; Torre Direzionale con parcheggio multipiano in Avellino [Corriere della Sera ‐ C. del
Mezzogiorno, maggio 2005]; Rivalutazione dell'area Piazzale Sforza sede ALER – Varese Pubblicazione a
cura dell'ALER del marzo 2006; Anno 2010 ‐ “Dopo il Cemento” Pubblicazione a cura di CLEAN s.r.l.; Anno
2011 “Annual Young Blood” Pubblicazione a cura di Next Exit.
In materia di Progettazione Partecipata come Assessore all'Urbanistica del Comune di Avellino dal 2015 al
2018 ha coordinato e diretto il Laboratorio di Urbanistica Partecipata che ha elaborato i seguenti progetti:
Bando Nazionale Periferie: Riqualificazione quartiere Quattrograna; Riqualificazione Edilizia Residenziale
Pubblica Rione Mazzini; Riqualificazione quartiere Borgo Ferrovia Area Stazione; Parco del Fenestrelle;
Sostituzione Edilizia Residenziale Pubblica Rione Parco; Riqualificazione quartiere Valle‐Ponticelli.
Ha inoltre coordinato il Tavolo di lavoro tra i 45 Comuni del progetto “Area Vasta Avellino Capoluogo”,
che ha elaborato una progettazione condivisa concretizzatasi nell'Accordo di
Programma Quadro (APQ), per un importo di euro 113.000.000, in corso di approvazione da parte della
Regione Campania.
Ing. TOMASONE MARIO [Progettazione strutturale]
Laureato nel 1994 in Ingegneria Civile sezione Edile all’Università di Napoli con voti 107/110, ha le seguenti
Abilitazioni: Albo professionisti abilitati alla verifica di rispondenza degli impianti alle norme di sicurezza
legge 46/90 presso C.C.I.A.A. di Avellino dal 01.01.96.
In materia di sicurezza ha conseguito l’abilitazione a svolgere le funzioni di coordinatore per la sicurezza in
fase di progettazione e di esecuzione dei lavori ai sensi art. 98 D.Lg. 81/2008 (ex art. 10 d.lg. 494/96) ed ha
frequentato sia il Corso base di Formazione per Responsabile servizio prevenzione e protezione (D.Lg.
626/94) che il corso Sicurezza nei luoghi di lavoro dopo il D.LGS. n. 81/2008.
Arch. Canio Zarrilli [Architettura e Coord. Sicurezza e Direzione Operativa]
Laureato in architettura all’Università di Firenze nel 1989 con votazione 108/110, nel 1998 entra a far parte
del Consiglio dell’Ordine degli Architetti PPC di Avellino in qualità di consigliere, quindi di vice presidente e
poi, per quattro mandati, di tesoriere fino al 2017.
E’ stato membro di varie commissioni tra le quali le più significative:
1997: Membro Commissione per la tutela dei Beni Ambientali della Comunità Montana Alta Irpinia;
Componente Commissione Provinciale della Campania del Premio Nazionale di Idee di Architettura “I
Sagrati d’Italia”;
2007: Componente Commissione Provinciale della Campania del Premio Nazionale di Idee di Architettura
“Architettura Cultura & Sport” seconda edizione;
2007: Membro del Comitato Organizzativo del Premio Nazionale di Architettura “intraLUOGHI”;
2008: Membro Commissione Giudicatrice del Concorso di Idee per l’arredo urbano e la valorizzazione dello
spazio pubblico lungo il Corso Vittorio Emanuele II nel Comune di Avellino;
2017: Membro Seggio di Gara e della Commissione di Aggiudicazione ex art. 77 D.Lgs. 50/2016 relativo
all’affidamento dei servizi per i lavori di Attivazione Polo Scolastico di Eccellenza Recupero Integrato
Castello di Gesualdo da parte della Stazione Unica Appaltante Unione dei Comuni Terre dell’Ufita con sede
in Grottaminarda (AV).
È iscritto all'Albo degli Architetti PPC di Avellino dal 1991. Libero professionista svolge la sua attività
particolarmente nel campo privato nel settore dell'architettura civile ed industriale e in quello dei Lavori
Pubblici.
In materia di sicurezza ha conseguito l’abilitazione a svolgere le funzioni di coordinatore per la sicurezza in 15
fase di progettazione e di esecuzione dei lavori ai sensi art. 98 D.Lg. 81/2008 (ex art. 10 d.lg. 494/96) ed ha
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SVOLGIMENTO DELLE PRESTAZIONI
frequentato sia il Corso base di Formazione per Responsabile servizio prevenzione e protezione (D.Lg.
626/94) che il corso Sicurezza nei luoghi di lavoro dopo il D.LGS. n. 81/2008.
Ing. Giovanni Polestra [Progettazione Impianti meccanici, elettrici/dati, sanitari/antincendio]
Laureato nel 1992 in Ingegneria Elettronica presso l’Università degli Studi Federico II di Napoli con voto
100/110, esercita attività di libera professione dal 06/04/1993 previa iscrizione all’Albo degli ingegneri della
Provincia di Avellino col n° 1159.
Iscritto nell’elenco unico del Ministero degli Interni di cui alla Legge 818/84 in relazione all’Antincendio,
come previsto all’art. 4 del D.M. 30/04/1993, con il codice di individuazione AV.1159.I.211.
Iscritto nell’elenco dei professionisti della Regione Campania Settore Tutela dell’Ambiente per lo
svolgimento di tecnico competente in Acustica Ambientale con numero di riferimento 649/07, in possesso
dei requisiti previsti dalla Legge 26/10/1995 n° 447 art. 2, commi 6 e 7.
In materia di sicurezza ha conseguito l’abilitazione a svolgere le funzioni di Coordinatore per la sicurezza in
fase di progettazione e di esecuzione dei lavori ai sensi art. 98 D.Lgs. 81/2008 con aggiornamento nell’anno
2018 (ex art. 10 D.Lgs. 494/96) ed ha frequentato il Corso base di Formazione per Responsabile servizio
prevenzione e protezione (D.Lg. 626/94) e relativi aggiornamenti in riferimento al D.Lgs. 81/2008.
Iscritto all’Albo Regionale Collaudatori al n° 3616 Sezioni 1 e 5 pubblicato sul B.U.R.C. del 15/04/2004 e al n°
3950 Sezione 2 pubblicato sul B.U.R.C. del 28/02/2006.
Attualmente svolge l’incarico della direzione lavori per i lavori del POR CAMPANIA FESR 2014/2020 Asse 6
Obiettivo Specifico 6.8 Azione 6.8.3 . Intervento di riqualificazione urbana e di rifunzionalizzazione del
patrimonio attrattivo comunale : UN PAESE ED UN TERRITORIO ACCESSIBILE nel Comune di Monteverde
(AV).
Dott. Geologo Gianpiero Monti [Relazione Geologica]
Laureato il 25 ottobre 1990 in Scienze Geologiche presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II” con
voti 105/110 ed abilitato nella I Sessione del 1991 all’esercizio della libera professione di Geologo; iscritto
all’Ordine dei Geologi della Campania al n°935. Ha effettuato diversi lavori nell’ambito delle discipline
geologico – applicative, come: Amministrazione Provinciale di Benevento ‐ Verifica della vulnerabilità
sismica dell’edificio che ospita l’Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri “Carafa Giustiniani” di Cerreto
Sannita (BN)‐2019; Comune di Calitri (AV) ‐ Studio di compatibilità idrogeologica per i lavori di sistemazione
della strada comunale “Strettole”‐2018; Comune di Cassano Irpino (AV) ‐ Studio geologico e di
modellazione sismica relativo al progetto di infrastruttura incluso nel P.I. “Il Borgo delle Sorgenti”. Recupero
delle aree Ripa e Cittadella situate nel centro abitato di Cassano Irpino (AV)‐2014; Amministrazione
Provinciale di Benevento ‐ Studio Geologico Preliminare per i lavori di realizzazione dell’impianto di
digestione anaerobica presso lo STIR di Casalduni (BN)‐2013; Amministrazione Comunale di Teora (AV) ‐
Studio geologico e di modellazione sismica relativo al progetto per la riqualificazione architettonica del
centro storico‐2012; Amministrazione Comunale di Villaricca (NA) ‐ Geologo incaricato di redigere lo Studio
Geologico e di Modellazione Sismica di Sito per l’adeguamento strutturale dell’edificio scolastico sede del I°
Circolo Didattico in Via E. Fermi‐2010; Amministrazione Comunale di Sant'Andrea di Conza (AV) ‐ Geologo
incaricato di redigere lo Studio Geologico – Tecnico ed in Prospettiva Sismica per la Progettazione Esecutiva
del Piano Urbanistico Comunale (LRC n°16/2004)2008‐2009.
Possiede, inoltre, la qualifica di Tecnico per il Presidio Idrogeologico del Territorio, rilasciata dalla Regione
Campania. Scuola Regionale di Protezione Civile “E. Calcara”.
Arch. ALESSANDRA CESA [Giovane professionista]
Laureata a pieni voti in Architettura all’Università degli Studi di Napoli Federico II nel 2015, abilitata alla
professione , iscritta all' Ordine degli Architetti della Provincia di Avellino dal 2017, con il numero 1546.Ha
conseguito con lode il Master di Secondo Livello in Progettazione E Riqualificazione Architettonica, Urbana
E Ambientale Con L'utilizzo Di Tecnologie Innovative presso all’Università degli Studi di Napoli Federico II
nel 2017. Svolge collaborazioni presso studi professionali di architettura. 16
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CRITERI DI NATURA QUALITATIVA : CARATTERISTICHE METODOLOGICHE, MODALITA’ DI
SVOLGIMENTO DELLE PRESTAZIONI
Modalità di interazione/integrazione con la committenza
Il gruppo di lavoro è costituito da professionisti che operano da molteplici anni nel settore dei Lavori
Pubblici e nutrono grande esperienza nel relazionarsi con la Pubblica Amministrazione e con gli Enti
competenti, garanti del rapporto con l’Amministrazione e con gli Enti eventualmente tenuti ad esprimere il
proprio parere. La presenza sul territorio provinciale e la conoscenza dei luoghi ci rende interpreti dei
desideri e delle necessità della committenza e accorti alle aspettative degli utenti attuali e futuri della
Istituto Comprensivo Manzi del Comune di Calitri.
Sviluppo di un sistema “cloud server”
Oltre al confronto faccia a faccia, per assicurare la costante e puntuale informazione di tutti gli “attori” che
partecipano allo sviluppo della progettazione, l’RTP propone l’utilizzo di un sistema “Cloud Server” gestito
dai progettisti, che verrà da noi sviluppato prima dell’avvio del servizio a base di gara e resterà a
disposizione dei professionisti responsabili della progettazione e delle altre figure individuate dal R.U.P. per
tutta la durata del servizio e della realizzazione dell’opera.
Sistema Cloud
In esso saranno archiviate tutte le informazioni, le analisi, i rilievi, le indicazioni e richieste dei
rappresentanti dell'Ente, i verbali delle riunioni interne al team di progettazione, nonché i verbali degli
incontri con la committenza, ed i rappresentanti degli Enti esterni che saranno chiamati ad esprimersi per
pareri di competenza e per l’erogazione di servizi.
A tutti i soggetti impegnati, direttamente o indirettamente, nella stesura del servizio verrà quindi
consegnata una password di accesso al Cloud server per la sola consultazione di tutti gli atti progettuali,
mentre l’inserimento della documentazione sarà effettuata esclusivamente da personale autorizzato del
team di progettazione.
Nel Cloud Server, quindi, verranno inserite tutte le informazioni sullo sviluppo del servizio in generale nel
rispetto di tutti i parametri di sicurezza stabiliti dal Regolamento GDPR e la sicurezza informatica.
L’obiettivo è l’archiviazione strutturata ed organizzata di tutti i documenti prodotti nell’ambito del lavoro
per permettere il loro reperimento e la relativa consultazione in tempi celeri in modalità real time da parte
della Stazione Appaltante.
Il sistema Cloud Server quindi permette di condividere le informazioni su una libreria centralizzata a cui
ogni utente ha accesso solo attraverso codici e password riservate, secondo livelli prestabiliti in 17
concertazione con la stazione appaltante; questo strumento consente rapidità nel reperimento e nel
trasferimento delle informazioni, sicurezza, attraverso il controllo degli accessi al sito e permette la
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CRITERI DI NATURA QUALITATIVA : CARATTERISTICHE METODOLOGICHE, MODALITA’ DI
SVOLGIMENTO DELLE PRESTAZIONI
realizzazione di un banca dati sulla quale verranno riportati tutti i dati e gli elementi relativi alla gestione
del progetto (cronoprogramma, interventi da realizzare, verbali, comunicazioni…).
Sarà attivato anche un EDM (Electronic Document Management) accessibile via web, che consente lo
sviluppo ed il coordinamento delle attività progettuali complesse tramite il caricamento, controllo e
scaricamento degli elaborati progettuali.
In questo modo si otterrà un archivio, sempre sincronizzato con l’effettivo sviluppo della progettazione.
Per la gestione efficace di tutte le fasi dell’incarico si utilizzerà il software Mind Manager che attraverso la
creazione di mappe concettuali facilita i processi comunicativi a tutti i livelli e consente l’estrapolazione
dell’impegno delle risorse umane nel tempo in diagrammi GANNT facilmente aggiornabili.
Laboratorio di progettazione partecipata
Il raggruppamento scrivente ha ritenuto di porre particolare attenzione all’aspetto riguardante l’utilità
pubblica del progetto che, se concepito in maniera condivisa, porterà ad una maggior efficacia
dell’intervento promosso dalla P.A. e ad un maggiore soddisfacimento dei bisogni della comunità coinvolta.
Si ritiene opportuno quindi proporre un laboratorio partecipato, di concerto con la Pubblica
Amministrazione, da realizzarsi tramite il coinvolgimento della Comunità Locale e dei futuri utilizzatori degli
spazi, ai fini di definire in maniera condivisa con tutti gli stakeholders le necessità e le eventuali criticità
degli elementi di progetto.
Questa metodologia permette di tenere conto della pluralità degli interessi presenti in un territorio ed è
volta a rifondare un nuovo patto sociale in cui gli amministratori (i decisori), i tecnici (i progettisti) e i
cittadini (i destinatari) si fanno carico insieme delle sfide che investono la comunità. La progettazione
partecipata innesca nei partecipanti un processo che, attraverso la responsabilizzazione dei cittadini,
genera senso di appropriazione degli interventi ed empowerment.
Laboratorio partecipato
Strumenti operativi e processi utilizzati
Per la fase di Progettazione il raggruppamento ha predisposto un gruppo di lavoro:
• caratterizzato da altissime professionalità dal punto di vista tecnico – ingegneristico e capace di lavorare
in modo integrato e multidisciplinare;
• contraddistinto da un’ottima conoscenza del contesto e delle procedure istituzionali di referenziazione
con gli Enti Locali e del territorio;
• che attiverà un sistema elettronico di gestione/archiviazione/controllo della documentazione tramite
un’area FTP, affinché la Stazione Appaltante possa accedervi per eseguire un progressivo controllo “in
progress” dello stato della progettazione
• che attuerà la scomposizione dell’opera in sottosistemi (WBS/WBE), individuando gli oggetti della
progettazione, per garantire la rapidità nell’elaborazione/emissione della documentazione di progetto e per
procedere ‐ su richiesta della Stazione Appaltante – all’eventuale redazione frazionata della progettazione 18
esecutiva.
Il gruppo di lavoro impegnato per la redazione del Progetto ha inoltre:
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CRITERI DI NATURA QUALITATIVA : CARATTERISTICHE METODOLOGICHE, MODALITA’ DI
SVOLGIMENTO DELLE PRESTAZIONI
• profonda conoscenza delle tematiche inerenti il complesso edilizio e delle interazioni reciproche tra le
parti che lo costituiscono;
• disponibilità di dotazione strumentale e tecnica;
• possibilità di avvalersi di consulenze specifiche esterne;
• competenze tecnico‐gestionali maturate nella progettazione di lavori complessi secondo le più moderne
tecnologie di ingegneria di sistema;
L’utilizzo delle più avanzate tecnologie di rilievo geometrico Laser Scanner e di digitalizzazione e
rappresentazione del complesso edilizio permetterà di abbreviare le tempistiche di rilievo, indagine e
restituzione dei dati. In fase di realizzazione del Progetto, il modello digitale permetterà il coordinamento
tra le varie discipline, la possibilità di lavorare in contemporanea e risolvere problemi inerenti la
sovrapposizione, ottimizzando i tempi di progettazione e i tempi di esecuzione, anticipando e sciogliendo
problematiche che sarebbero potute insorgere durante la fase di cantiere.
L’Organismo di Progettazione è stato concepito in modo tale da consentire il raggiungimento dei seguenti
obiettivi:
• identificazione e specificazione dei requisiti in entrata della progettazione;
• programmazione e verifica in avanzamento della progettazione consentendo il controllo “in progress” alla
Stazione Appaltante;
• predisposizione e controllo del Piano della Progettazione;
• effettuazione della “Verifica interna” della Progettazione;
• effettuazione del “Riesame interdisciplinare interno” della Progettazione;
• monitoraggio continuo degli elaborati di Progetto.
L’utilizzo della metodologia BIM con una corretta e dettagliata pianificazione è in grado di fornire diversi
benefici trasformando i costi sostenuti per la sua implementazione in un sostanziale valore aggiunto in
termini di qualità del progetto, in termini economici e in materia di gestione delle interferenze. La
normativa a cui si fa riferimento è la UNI 11337:2017.
L’approccio che verrà seguito partirà dall’identificazione puntuale delle aree di implementazione del BIM
(obiettivi) e definire in maniera dettagliata gli usi specifici dello stesso. A supporto dell’implementazione
BIM nei progetti verrà utilizzato il pGI ‐ Piano di Gestione Informativa, strumento che descrive tutte le
procedure da eseguire al fine di una corretta implementazione del BIM in un progetto e che sarà sottoposto
ad approvazione della Stazione appaltante.
La gestione di tutti i documenti di progetto avverrà mediante l’ausilio di BIM 360 collocato su server in
cloud Autodesk. I documenti presenti in tale server verranno organizzati secondo un ACDat, ovvero un
ambiente di dati condiviso fra tutti gli utenti del server. L’ACDat sarà affiancato da un archivio di
condivisione documenti non digitali (ACDoc), presso cui verranno conservate le copie cartacee di tutto il
materiale informativo acquisito/occorso/prodotto dal gruppo di progettazione. L’ambiente di condivisione
in cloud verrà così strutturato:
• Incoming: Cartella di Input di informazioni, contiene tutti i file in entrata.
• Work in Progress (WIP): Contiene le sottocartelle relative alla fase di progettazione (Definitivo), ordinate
in Aree di Lavoro delle singole discipline specialistiche coinvolte e i file globali.
• Shared: Area di Condivisione, nella quale i BIM Specialist caricano i file di progetto pronti per essere
sottoposti ai vari livelli di controllo, approvazione e verifica da parte del BIM Coordinator e del BIM
Manager.
• Public: Area di Pubblicazione. Una volta che i file di progetto vengono approvati dal BIM Manager, gli
stessi vengono pubblicati nella presente sezione e potranno essere visionati da tutti i soggetti autorizzati
partecipanti al processo.
• Archive: Area di Archiviazione, dove viene tenuta una copia di tutti i file pubblicati, e quindi definitivi, 19
approvati dalla Stazione Appaltante.
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CRITERI DI NATURA QUALITATIVA : CARATTERISTICHE METODOLOGICHE, MODALITA’ DI
SVOLGIMENTO DELLE PRESTAZIONI
La collaborazione tra le varie discipline avviene tramite Link: ogni Bim Specialist modella solamente il file
relativo alla propria disciplina specialistica, ma la sincronizzazione avviene manualmente secondo step
predefiniti. I gestori delle informazioni e i coordinatori predisporranno dei collegamenti basati su
coordinate condivise tra i modelli operativi delle differenti aree progettuali. I Livelli di Coordinamento ai
quali devono essere sottoposti i modelli sono essenzialmente: LC1 ‐ coordinamento di dati e informazioni
all’interno di un singolo modello grafico; LC2 ‐ coordinamento di dati e informazioni tra più modelli grafici
singoli; LC3 ‐ controllo e soluzione di interferenze e incoerenze tra dati/contenuti informativi generati dai
modelli grafici e dati/contenuti informativi (digitali e non) non generati dai modelli grafici, chiamati
elaborati esterni.
Logica BIM
Per ogni livello, il coordinamento tra i modelli, elaborati e normative viene realizzato attraverso due tipi di
analisi: Clash Detection: analisi e controllo delle interferenze geometriche; Model e Code Checking: analisi
e controllo delle incoerenze informative. I controlli dei modelli grafici sono eseguiti dal BIM Manager,
supportato dal BIM Coordinator, in via automatizzata attraverso l’utilizzo di BCF Manager. Questo software
redige un report riassuntivo delle interferenze e delle incoerenze riscontrate e permette di tenere traccia
dei controlli effettuati. Dal report è possibile verificare lo stato di approvazione dei vari modelli, così definiti
dalla norma UNI 11337‐4.
Una volta risolti tutti gli errori, si passa alla verifica. All’interno del processo BIM si identificano tre livelli di
verifica. Le attività di verifica tra i modelli grafici, gli elaborati e le normative procedono interattivamente
fino all’approvazione finale da parte del BIM Manager (Element Validation), alla successiva approvazione
della committenza e l’archiviazione di tutto il materiale prodotto nell’ACDat.
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