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Corso di Servizi di Telecomunicazioni

Laurea in Ingegneria Biomedica


A.A. 2009 – 2010

Sistemi satellitari per comunicazione, localizzazione e navigazione

Ing. Susanna Spinsante – s.spinsante@univpm.it

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I sistemi satellitari per comunicazione

L’impiego dei sistemi satellitari per telecomunicazione è diventato di uso comune, basta
guardare la diffusione delle antenne paraboliche per la ricezione dei segnali televisivi.
I satelliti, in realtà, rappresentano un elemento essenziale per molti sistemi di
telecomunicazione moderni, non soltanto relativi alla diffusione televisiva, ma anche al
trasporto di dati e segnali telefonici.
Grazie alla notevole estensione delle aree geografiche terrestri dalle quali uno stesso satellite
può essere visibile, esso può costituire il centro di un link di comunicazione che connette tra
loro contemporaneamente molti utenti, anche se posti in punti geograficamente molto
lontani tra loro. Per lo stesso motivo, i satelliti possono consentire il collegamento di
comunità poste in luoghi impervi o difficilmente raggiungibili con altri mezzi.
La messa in opera di un sistema di comunicazione basato su satellite richiede investimenti
consistenti, che possono essere recuperati soltanto se il sistema riesce a rimanere efficiente
ed operativo per tempi abbastanza lunghi, dell’ordine delle decine di anni.
I sistemi satellitari vengono impiegati anche per il monitoraggio ambientale remoto e per i
servizi meteorologici, oltre che come ausilio ai servizi di recupero aereo e navale.

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Infrastruttura satellitare

Dopo il lancio, un satellite impiega, in media, dalle tre alle quattro


settimane per raggiungere la posizione orbitale dalla quale fornirà un
servizio commerciale.

Una volta lanciato nell’orbita di trasferimento dal razzo vettore, il


satellite apre una parte dei propri pannelli solari che erano stati
piegati per farli entrare nel razzo. Quest’apertura parziale è sufficiente
ad assicurare l’alimentazione elettrica affinché il satellite avanzi verso
la posizione orbitale assegnata.

La traiettoria ellittica del satellite è resa circolare grazie alle spinte


successive dei motori ad ogni passaggio nell’apogeo, ossia nel punto
di massima distanza dalla Terra.

Una volta posto in orbita geostazionaria, il satellite dispiega i propri


pannelli solari e i riflettori delle antenne: l’apertura del satellite
raggiunge i 40 metri circa. Comincia così lo spostamento del satellite
fino al raggiungimento della sua posizione in orbita geostazionaria.

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4
Grazie alla sua posizione
privilegiata, il satellite può
raggiungere un numero
illimitato di antenne
all’interno della propria
area di copertura.
Grazie alla sua potenza un
satellite può diffondere
simultaneamente, in una
stessa regione, centinaia
di canali televisivi,
radiofonici e servizi per la
trasmissione dati. Può
inviare il segnale
direttamente agli utenti,
oppure alle antenne di
distribuzione delle reti via
cavo, della Televisione
Digitale Terrestre e della
telefonia mobile.
Il segnale che arriva dal
cielo può essere ricevuto
da antenne a terra, da
navi in mare o da aerei in
volo. 5
Allocazione di frequenze (I)
Per favorire il planning (allocazione) delle frequenze da destinare ai servizi via satellite
(processo coordinato da ITU), la Terra viene divisa in tre regioni:
-Regione 1: Europa, Africa, quella che era prima l’Unione Sovietica, Mongolia
-Regione 2: Nord e Sud America e Groenlandia
-Regione 3: Asia (escluse le zone già Regione 1), Australia, zone sud ovest Pacifico

Nell’ambito delle Regioni, le frequenze sono assegnate ai diversi servizi; uno stesso servizio
può operare su frequenze diverse in Regioni diverse. Alcuni dei servizi forniti da satelliti:
-Fixed Satellite Services (FSS) (link telefonici, distribuzione segnali TV)
-Broadcasting Satellite Services (BSS) (in Europa: DTH, Direct-To-Home)
-Mobile Satellite Services (land, maritime, aeronautical)
-Navigational Satellite Services (es. GPS, Galileo)
-Meteorological Satellite Services, ricerca e recupero (Search & Rescue)

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Allocazione di frequenze (II)
banda L 1.5 ÷ 1.65 GHz
banda S 2.4 ÷ 2.8 GHz
banda C 3.4 ÷ 7.0 GHz
banda X 7.9 ÷ 9.0 GHz
banda Ku 10.7 ÷ 15.0 GHz
banda Ka 27.0 ÷ 40.0 GHz

Ku sta per banda “under” la banda K (18.0-27.0 GHz), mentre Ka sta per “above” la banda K.
La banda Ku è usata per servizi Direct Broadcast Satellites, ed è usata anche per alcune
tipologie di servizi fissi. La banda C è usata per i servizi fissi e in essa non sono consentiti
servizi Direct Broadcast Satellites.
La banda VHF (0.1-0.3 GHz) è usata per alcuni servizi mobili e di navigazione e per il
trasferimento dati dai satelliti usati per i servizi meteo. La banda L è usata per i servizi mobili
e i sistemi di navigazione.
Per i servizi Fixed Satellites in banda C, le frequenze più usate sono quelle che cadono nel
range 4-6 GHz, con il valore più elevato di frequenza solitamente usato in UPLINK, e il valore
più basso usato in DOWNLINK (banda C 6/4 GHz). Analogamente, per i servizi Direct
Broadcast in banda Ku, le frequenze più usate cadono nel range 12-14 GHz.
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Allocazione di frequenze (III)

Satelliti commerciali in orbita geostazionaria (2008) 8


Allocazione di frequenze (IV)
L’orbita geostazionaria forma un anello di 265.000 km attorno alla terra sul quale
sono disposti i satelliti in posizioni precise. Le loro antenne, munite di riflettori, sono
rivolte verso la terra. Attualmente in orbita geostazionaria si contano circa 350
satelliti per telecomunicazioni commerciali. Alcune posizioni sono coabitate da più
satelliti.

Per evitare interferenze ai segnali, la posizione orbitale e le frequenze di


trasmissione sono monitorate costantemente. Il coordinamento delle frequenze
in uso agli operatori è gestito da una precisa regolamentazione emessa dall’ITU,
l’Unione Internazionale di Telecomunicazioni.

Per captare i segnali trasmessi dal satellite, i ricevitori a terra sono dotati di
antenne le cui dimensioni dipendono da diversi fattori: la banda di frequenza
utilizzata, la potenza del segnale ricevuto ed, eventualmente, la necessità di
differenziare i segnali trasmessi da altri satelliti vicini che utilizzino le stesse
frequenze per analoghe zone di copertura.

I segnali da satellite vengono diffusi in chiaro, ossia ricevuti da tutte le antenne


puntate verso quel satellite, oppure in modo criptato, quando l’accesso ai contenuti
è limitato ai clienti muniti di decoder.
Le condizioni climatiche delle zone da coprire possono condizionare l’uso di alcune
bande di frequenza. Le frequenze più basse permettono una migliore resistenza alle
forti piogge, mentre quelle più alte permettono di ridurre la dimensione delle
antenne a terra. 9
I satelliti (I)
I moderni satelliti per telecomunicazioni condividono la medesima architettura,
concepita per ottimizzare il processo della messa in orbita e per meglio soddisfare
la loro funzione commerciale. Sono apparecchiature ad alta tecnologia, operative
per almeno 15 anni in un ambiente ostile, nel vuoto spaziale, soggetto a radiazioni
e a condizioni termiche estreme che possono variare da -150°C a +150°C.

Un satellite è composto da una parte centrale nella quale si trovano la maggior


parte delle apparecchiature, il sistema di propulsione e i relativi serbatoi.

Questo sistema permette di correggere le perturbazioni dovute all’attrazione


solare e lunare, le irregolarità del campo gravitazionale terrestre e di mantenere il
satellite nella propria posizione. Il propellente è la componente principale che
determina la durata di vita di un satellite.

I sensori solari servono ad identificare la posizione del sole che è il principale


punto di riferimento per il posizionamento del satellite. I giroscopi assicurano la
stabilità del puntamento. Il sistema di propulsione usato per mantenere il satellite
nella propria posizione è costituito da una dozzina di propulsori alimentati da
serbatoi di gas liquido (combustibile e comburente) che si trovano nel corpo
centrale. I pannelli di alluminio opportunamente conformati dissipano il calore
generato dalle apparecchiature elettroniche mentre le protezioni termiche esterne
le isolano dall’ambiente circostante. I pannelli solari forniscono l’energia elettrica e
le batterie ricaricabili li sostituiscono provvisoriamente quando il satellite transita
nell’ombra della terra ad ogni equinozio. 10
I satelliti (II)

All’interno del satellite le apparecchiature che disperdono la maggior parte di


energia (ripetitore, alimentazione, controllo…) sono fissate su dissipatori che fanno
fuoriuscire il calore verso l’esterno mentre le altre apparecchiature si trovano su
pannelli di carbonio
Il carico utile (payload) dei satelliti per telecomunicazioni è costituito
principalmente da ripetitori che operano come lenti d‘ingrandimento. Questi
ricevono i segnali da terra e li ritrasmettono, amplificati, alla terra stessa dopo
averne cambiato la frequenza e/o la polarizzazione.
Compatibili con tutte le tecnologie, i ripetitori possono ritrasmettere
indifferentemente segnali analogici o digitali, di qualsiasi dimensione o tipo di
compressione.

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Transponder
Il termine transponder (abbreviazione di Transmitter Responder, a volte abbreviato in XPDR,
XPNDR, TPDR) indica un dispositivo automatico che riceve il segnale su una frequenza, lo
amplifica, e lo ritrasmette su una frequenza differente.

In particolare, i canali dei satelliti per telecomunicazioni sono chiamati transponder in quanto
effettuano la trasposizione del canale di ricezione (l’Uplink, che ha la frequenza più alta) con
quello di trasmissione (Downlink, che ha la frequenza più bassa).

fup fdw
~
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Satelliti Coposizionati
Quando i satelliti condividono la stessa posizione orbitale, come i satelliti HOT
BIRD™ a 13° Est, il Centro di Controllo Satellitare tiene costantemente sotto
controllo ogni minima variazione di eccentricità ed inclinazione della traiettoria di
ogni satellite affinché due satelliti non possano mai trovarsi, nello stesso tempo,
nella stessa finestra orbitale.
Il mantenimento del satellite all’interno della finestra orbitale che gli è stata
assegnata, così come il puntamento delle antenne verso terra, è verificato
costantemente. Ogni due settimane vengono effettuati controlli di routine,
attraverso l’attivazione del sistema di propulsione a bordo dei satelliti, per
correggerne eventuali spostamenti. Uno o più giroscopi, situati all’interno del
satellite, ne garantiscono la stabilità per effetto della rotazione.

finestra orbitale 14
La posizione orbitale di un satellite geostazionario si esprime con la longitudine in
gradi rispetto al meridiano di Greenwich. La posizione HOT BIRD™ di Eutelsat,
(13°est), corrisponde alla verticale, sull’equatore, di un angolo di 13 gradi ad Est
rispetto al meridiano di Greenwich. Quest’informazione permette agli utenti di
puntare le loro antenne verso il satellite da cui vogliono ricevere i segnali.

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INTELSAT (I)
INTELSAT (International Telecommunications Satellites) è una organizzazione che nasce nel
1964; a partire dal 1965, ad intervalli di pochi anni, si occupa della messa in operatività dei
satelliti Early Bird, per il servizio di telefonia. Nel giro di pochi anni, ad ogni lancio è cresciuto
il numero di canali supportati dal satellite (da 480 canali voce nel 1965 a 80.000 nel 1987) .
I satelliti Early Bird vengono posti in orbita geostazionaria, ovvero essi appaiono stazionari in
relazione alla Terra e consentono di creare una rete di telefonia transoceanica su tre zone
della superficie terrestre:
-AOR: Atlantic Ocean Region
-IOR: Indian Ocean Region
-POR: Pacific Ocean Region
I satelliti sono posti in orbita geostazionaria sull’oceano corrispondente alla zona di
copertura. Nel Maggio 1999 si avevano ancora 3 satelliti INTELSAT VI in servizio in AOR e due
in IOR.
La serie INTELSAT VII-VII/A venne lanciata nel periodo 1993-1996, per servizi in zona POR e
servizi a bassi requisiti in zona AOR, con un tempo di vita previsto di 10-15 anni. INTELSAT VII
ha una capacità di 18.000 circuiti telefonici bidirezionali e 3 canali TV; i canali fonici arrivano a
90.000 usando tecniche di multiplazione numeriche.

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Oceano atlantico Oceano indiano

Aree di copertura
INTELSAT VI

Oceano pacifico 17
INTELSAT (II)
La serie INTELSAT VIII-VIII/A viene lanciata tra il 1997 e il 1998, con capacità simile alla serie
VII-A (fino a 112.500 canali voce in multiplazione numerica) e vita utile di 14/17 anni.
I satelliti della serie INTELSAT IX sono gli ultimi (a partire dal 2001), per servizi avanzati come
Internet, direct-to-home (DTH) TV, telemedicina, tele-education, interactive
video&multimedia.
Oltre che fornire connessioni transoceaniche, i satelliti INTELSAT vengono anche usati per
servizi domestici nei singoli paesi, e per servizi regionali ai confini tra i vari paesi.

DOMSAT (I)
L’acronimo DOMSAT è usato per indicare i sistemi satellitari domestici, quelli cioè usati
nell’ambito di un singolo paese, per fornire diversi servizi di telecomunicazione, come voce,
dati, trasmissioni video. Spesso sono i sistemi usati per la diffusione televisiva da satellite
nell’ambito di un singolo paese.
Spesso i sistemi DOMSAT si differenziano in base al valore di EIRP (Potenza Isotropica
Equivalente Irradiata) in high, medium e low power; al crescere della potenza irradiata dal
satellite, si possono ridurre le dimensioni dell’antenna ricevente.
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DOMSAT (II)
Il compito primario di un sistema DOMSAT in categoria high power è quello di fornire
servizi DBS (Direct Broadcasting Satellite); nella categoria medium power stanno
solitamente i servizi punto-punto, nella categoria low power non sono ufficialmente previsti
servizi DBS.

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DOMSAT: elementi di un sistema DBS

Il segnale televisivo può essere


inviato al satellite mediante una
UPLINK STATION che trasmette un
fascio (beam) molto stretto verso
il satellite, nella banda a 14 GHz. Il
satellite ritrasmette il segnale
televisivo in un fascio molto ampio
nella banda 12 GHz, che sarà
ricevuto dai singoli ricevitori posti
nell’area di copertura del satellite.

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TIPI di ORBITE: GEOSTAZIONARIA
I sistemi INTELSAT e DOMSAT utilizzano orbite di tipo GEOSTAZIONARIO. L’orbita viene
determinata dalla relazione tra Forza Gravitazionale (Fg) e Forza Centrifuga (Fc) che agiscono
sul satellite. Si parla di orbita geostazionaria riferendosi a satelliti che percorrono un’orbita
circolare, con periodo di rotazione pari a quello della Terra, su un piano orbitale equatoriale.
In orbita geostazionaria, un satellite occupa una posizione apparentemente fissa rispetto ad
un osservatore terrestre perché ruota con la stessa velocità angolare della Terra (e in realtà si
muove a più di 3 Km/s).

Imponendo l’uguaglianza tra l’espressione della forza centrifuga che agisce sul
satellite e quella della forza gravitazionale, si ricava che la quota alla quale deve
essere posizionato il satellite al di sopra dell’equatore (h) è di 35.786,1 Km
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ORBITE POLARI
I satelliti in orbita polare percorrono orbite tali da coprire le zone polari della Terra (quindi
NON significa che il satellite ruota intorno a uno dei due poli).
Mentre esiste una sola orbita geostazionaria, esistono, in teoria, infinite orbite polari.
Tipicamente, i satelliti in orbita
polare vengono usati per i servizi
meteo, per applicazioni di remote
sensing e monitoraggio
ambientale (sensoristica
infrarosso). Passando per i poli
mentre la Terra ruota su se stessa,
il satellite ne osserva una parte
diversa ad ogni passaggio, poiché
passa su ogni orbita a longitudini
diverse.
Le orbite possono essere circolari o ellittiche
- Circolari: con il centro posto al centro della terra
- Ellittiche: con uno dei fuochi posto al centro della terra
Si possono poi avere orbite attorno la terra in piani diversi
- orbita equatoriale: attorno all’equatore terrestre
- orbita polare: passante sopra entrambi i poli terrestri
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- altre orbite: sono riferite come orbite inclinate
ORBITE e ALTITUDINE
Le orbite si possono distinguere in base all’altitudine alla quale viene posto il satellite. Si
parla di:
- LEO (Low Earth orbit): fino a 1000 km di altitudine
- MEO (Middle Earth orbit) e ICO (Intermediate Circular Orbit): fino a 20000 km di
altitudine
- HEO (High Earth Orbit): orbite ellittiche con apogeo fino a 50000 Km di altitudine
- GEO (Geosynchronous Earth Orbit): orbite circolari equatoriali con periodo uguale al
periodo terrestre

Un satellite è visibile da una stazione di terra quando la sua altezza è maggiore rispetto alla
minima altezza (elevazione minima dell’antenna ricevente).
Satelliti LEO: Il tempo durante il quale un satellite in orbita LEO è circa all’orizzonte locale
per un osservatore posto sulla terra è non più di 20 minuti.
Satelliti MEO: Il tempo durante il quale un satellite in orbita MEO è circa all’orizzonte locale
per un osservatore posto sulla terra è dell’ordine di poche ore.
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Sistemi Satellitari: segmento terrestre
Il segmento terrestre di un sistema satellitare consiste delle stazioni a terra per trasmissione e
ricezione. Le più semplici sono quelle rappresentate dai sistemi domestici di TVRO (TV Receive Only), le
più complesse sono le stazioni terminali usate per la reti di comunicazione internazionali.
Nel segmento terrestre sono incluse anche le stazioni poste sulle navi, le stazioni a terra commerciali,
militari e quelle mobili aeronautiche. Le funzioni svolte dalle stazioni di terra per Telemetry, Tracking
and Command (TT&C) sono considerate facenti parte del segmento spaziale.

SISTEMI TVRO
Il broadcasting TV diretto verso i ricevitori domestici avviene in banda Ku (12 GHz) con il servizio DBS,
con bande di frequenza assegnate, che possono variare da regione a regione.
Le antenne a disco di dimensioni ≈ 3 m di diametro sono usate per la ricezione di segnali TV downlink
in banda C (4 GHz), segnali destinati alle stazioni TV commerciali e non agli utenti. La differenza
principale tra questi sistemi e i DBS risiede nella frequenza di lavoro della OutDoor Unit e nel fatto che i
satelliti per servizio DBS hanno una EIRP molto più elevata.
In un sistema DTH analogico, la OutDoor Unit (ODU) consiste di un’antenna ricevente collegata ad una
combinazione di amplificatore a basso rumore/convertitore; l’antenna è tipicamente parabolica (0.6 –
1.6 m di diametro)
La banda downlink usata va da 12.2 a 12.7 GHz, comprendendo così un range di 500 MHz in cui trovano
spazio 32 canali TV in modulazione FM, ciascuno di ampiezza 24 MHz. L’interferenza tra canali adiacenti
viene ridotta usando polarizzazioni differenti.
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Terminale domestico TV/FM Receive Only
L’antenna ricevente è collegata ad un blocco a
basso rumore (LNB) formato da un LN
Amplifier + un convertitore di frequenza, che
porta il segnale da 12 GHz ad una frequenza
inferiore, adatta per il cavo coassiale usato per
collegare la ODU alla InDoor Unit (da 950 a
1540 MHz). L’amplificatore va posto subito
all’uscita dell’antenna per non amplificare
anche il rumore dovuto alla catena di
elaborazione successiva del segnale.
Il segnale che arriva alla InDoor Unit viene
ancora convertito a frequenze più basse, da
950-1540 MHz a valori prossimi a 70 MHz.
Nei sistemi TV DBS si usa la modulazione FM
anzichè la AM VSSB del broadcast analogico
terrestre. La portante IF modulata FM viene
dunque demodulata, e il segnale in banda
base ottenuto è usato per generare un segnale
VSSB iniettato su uno dei canali VHF/UHF usati
da un ricevitore TV standard.

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Segnale TV analogico da satellite
Per il broadcasting TV analogico da satellite, il segnale usato differisce da quello del servizio diffusivo
terrestre. Per generare il segnale TV a microonde in Uplink, il segnale video composito viene sommato a
2/3 portanti FM alle frequenze di 6.2, 6.8 e 7.4 MHz (usate per l’informazione audio), almeno questi
sono i valori per il sistema NTSC.
Questo segnale, multiplato FDM, è poi usato per modulare FM la portante uplink a microonde
generando un segnale con banda a RF di 36 MHz. La disponibilità di tre portanti audio consente
trasmissioni stereo e/o multilingua.

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Telefonia FDM
FDM fornisce una modalità per tenere separati un certo numero di singoli segnali telefonici pur
trasmettendoli simultaneamente su un link di comunicazione condiviso. Ciascun segnale telefonico in
banda base è modulato su una diversa sottoportante e tutte le bande laterali inferiori (o superiori) sono
combinate per formare il segnale multiplato in frequenza. Nei sistemi satellitari questi segnali multiplati
rappresentano spesso il segnale in banda base usato per modulare in FM una portante a microonde.

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Servizi DBS (I)
I servizi DBS includono audio, video e Internet, e consistono nell’utilizzare i sistemi
satellitari per la trasmissione diretta, analogica o digitale, verso i ricevitori domestici (servizi
noti anche come DTH, Direct To Home). I sistemi prevalentemente usati per questa
tipologia di servizi sono quelli classificati come High Power category; la spaziatura orbitale
tra i satelliti è di 9°, quindi l’interferenza è praticamente inesistente. In realtà, le posizioni
orbitali nominali sono poi occupate da clusters di satelliti.
I 24 MHz di banda di un transponder sono in grado di trasportare un canale televisivo
analogico; poichè il servizio DBS, per essere commerciabile, necessita di molti più canali, è
necessario passare dal sistema analogico a quello digitale.
Digitalizzando le componenti audio e video di un segnale televisivo, è possibile operarne
anche la compressione, riducendo così notevolmente la banda richiesta, considerato che
usando la modulazione QPSK si arriva ad avere una bit rate disponibile sul transponder
dell’ordine di 40 Mbit/s (bit rate che è possibile trasportare su un canale di 24 MHz con
modulazione QPSK).
La bit rate richiesta dalla TV digitale dipende molto dal formato d’immagine; si può andare
da 118 Mbit/s per la SDTV a bassa risoluzione, a 995 Mbit/s per la HDTV ad elevata
risoluzione. Dovendo avere da 4 a 8 programmi per singolo transponder, occorre
intervenire con tecniche di compressione abbastanza spinte, come quelle offerte dagli
standard MPEG.
28
Servizi DBS (II)
L’entità della compressione applicabile dipende dal contenuto del “materiale” video da
trasmettere: ad es. per i talk shows è richiesta una bit rate inferiore di quella necessaria per
ottenere qualità accettabile per film o trasmissioni sportive. Tipicamente, si danno 4 Mbit/s
ai canali movie, 5 a quelli generalisti, e fino a 6 Mbit/s ai canali sportivi. I singoli segnali,
convertiti in forma digitale e compressi, vengono multiplati a divisione di tempo; il segnale
risultante modula in QPSK la portante uplink per raggiungere un determinato transponder.
Nei sistemi DBS si usa la compressione MPEG-2 per i segnali video, con tecnica di
compressione psicoacustica per quelli audio.

Il ricevitore domestico consiste di due unità, la


ODU (OutDoor Unit) e la IDU (InDoor Unit), che
formano il cosiddetto Integrated Receiver
Decoder (IRD). Nella ODU l’antenna lavora
tipicamente con un feeder in offset, ed è
importante che essa abbia una visione non
ostruita del cluster di satelliti a cui è allineata.

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Servizi DBS - IDU
Le bande di frequenza del transponder sono convertite in discesa (downconverted) fino a
cadere nell’intervallo 950 – 1450 MHz, ma, ovviamente, ciascun transponder trasporta i
suoi 24 MHz di banda. Il tuner seleziona il transponder desiderato, la cui frequenza centrale
è modulata QPSK da un bit stream che può corrispondere a 4-8 canali multiplati TDM.
A valle del tuner, si ha la demodulazione QPSK per riottenere il bitstream; si esegue la
decodifica FEC per recuperare gli errori, e si demultipla per separare i singoli programmi
che vengono poi memorizzati in buffer locali per successive elaborazioni (es. Conditional
access. Billing, PPV…)
Il fattore principale che influenza le prestazioni di un sistema è la qualità della ricezione in
downlink.
Molto più complessa è la struttura di una stazione di trasmissione.

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DBS: stazione terrestre di trasmissione e ricezione
In banda KU l’uplink è di norma ai 14 GHz, il
downlink ai 12 GHz. Si usano antenne ad elevato
guadagno che consentono fasci più stretti, riducendo
così l’interferenza tra i link di satelliti adiacenti. I
collegamenti a microonde terrestri non possono
operare in banda Ku, mentre ve ne sono in banda C e
possono interferire con i sistemi satellitari.
Le stazioni terrestri si differenziano per i requisiti di
servizio:
-Traffico heavy route: sistemi a 6/4 GHz in cui ogni
canale satellitare di 36 MHz può trasportare fino a
960 canali voce o 1 solo segnale TV a colori
-Traffico medium route: sistemi che possono fornire
accesso multiplo FDMA o TDMA trasportando in ogni
caso segnali multiplati in banda base
-Traffico thin route: 1 canale di un transponder (36
MHz) può essere occupato da un numero di singole
portanti, ognuna per un singolo canale voce (SCPC:
single carrier per channel)

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VSAT (Very Small Aperture Terminal) (I)
Un terminale Very Small Aperture Terminal (VSAT), è una stazione satellitare di terra con un’antenna a
disco di dimensioni inferiori ai 3 m (di solito le dimensioni vanno da 75 cm a 1.2 m).
I data rate dei sistemi VSAT vanno tipicamente da valori narrowband fino a 4 Mbit/s. I sistemi VSAT
hanno accesso a satelliti in orbita geosincrona per trasmettere dati da piccole stazioni di terra remote
(terminali) verso altri terminali (in configurazioni mesh), o verso stazioni di terra master chiamate
"hubs" (in configurazioni a stella).
I sistemi VSATs sono comunemente usati per trasmissioni dati a basso rate (ad esempio polling di carte
di credito, dati RFID…), o comunicazioni a larga banda per fornire ad esempio accesso Internet via
satellite a postazioni remote, comunicazioni video o VoIP). VSATs sono anche usate per comunicazioni
veicolari e marittime, di servizio (come i servizi Eutelsat).

VSAT Frequency Spectrum Allocation

Band Frequency GHz Delivered Power Rainfall effect

Band C 3 to 7 Low Minimum

Band Ku 10 to 18 Medium Moderate

Band Ka 18 to 31 High Severe

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VSAT (Very Small Aperture Terminal) (II)

La tecnologia VSAT fu inizialmente concepita per comunicazioni dati sporadiche di tipo


store-and-forward, ma è evoluta fino a supportare servizi internet real time. VSAT usa la
tecnologia di broadcasting satellitare esistente, ma con componentistica a maggiore
potenza, e antenne a maggiore precisione, rispetto ai sistemi satellitari per servizi televisivi.
L’antenna satellitare dal lato ricezione include, oltre al ricevitore, un trasmettitore che è in
grado di inviare segnali indietro (return path) verso il satellite; una porzione piccola del
transponder viene usato per ciascun canale di ritorno VSAT. Ad ogni terminale VSAT è
assegnata una frequenza per il segnale di ritorno, che esso condivide con altri terminali
VSAT mediante tecnica TDMA.

Il canale di ritorno è trasmesso dai ricevitori utente nella banda L, ad un dispositivo LNB
upconverter; qui il segnale è convertito alla maggiore frequenza satellitare, in banda Ku o
Ka, e amplificato. Infine, il segnale è irradiato dall’antenna a disco che lo focalizza in un
fascio che approssimativamente copre il fascio del satellite.

La tecnologia di comunicazione satellitare sta diventando la scelta principale per una vasta
tipologia di comunicazioni, legate al commercio, ai network di ditribuzione, al multicasting
IP, alla connessione di dorsali di comunicazione (backbone), al broadcast televisivo, in
quelle situazioni in cui la connettività terrestre è insufficiente o inesistente.
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VSAT – tipologie di rete
Le tipologie di rete principali e maggiormente diffuse sono la rete Mesh, la rete Star e la virtual Star. Nella
tipologia Mesh, diversi terminali sono connessi tra loro ed uno o due di essi sono destinati
all’amministrazione del sistema, senza un hub centralizzato, con il supporto per la connettività diretta
one-to-one. Applicazioni tipiche di reti Mesh sono la telemedicina, comunicazioni dati e voce su larga
scala, videoconferenza, reti private remote e virtuali. La rete Star consiste solitamente in un hub centrale
con diversi client; queste reti sono in particolare capaci di gestire traffico asimmetrico, con applicazioni
tipiche relative ai servizi bancari, applicazioni industriali, reti PSTN e servizi internet per gli ISP. La rete
virtual Star consiste in due o più hub o gateway, tra i quali esiste una connessione di tipo mesh; i client, a
loro volta, sono connessi a più hub contemporaneamente. Questa soluzione permette flussi asimmetrici e
la possibilità di gestire traffico elevato; applicazioni tipiche riguardano intranet aziendali WAN e reti
private virtuali dei service providers.

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SCENARIO
A dieci anni dal lancio delle trasmissioni in digitale che hanno innescato
la nascita e lo sviluppo per milioni di utenti della televisione tematica,
oggi i satelliti trasmettono canali in alta definizione ma anche innovativi e
spettacolari contenuti in formato 3D stereoscopico nei cinema e non solo.

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Sistemi di posizionamento satellitare
I sistemi di posizionamento satellitare possono avere scopi
militari e civili.
Il primo sistema in uso, chiamato TRANSIT (statunitense), è
diventato operativo nel 1964; sono poi seguiti altri sistemi, tra
cui l'ARGOS (nato da una collaborazione USA-Francia),
operativo dal 1978, il sistema COSPAS-SARSAT, utilizzato
principalmente per il soccorso in mare, e il sistema di
posizionamento tattico militare GLONASS (russo).
Questi sistemi sono nati soprattutto per uso militare o per uso
di ricerca, ma - successivamente - sono stati (in parte)
declassificati e destinati ad uso civile.

Al momento è in sviluppo il sistema di posizionamento satellitare europeo GALILEO, che sarà


un sistema di posizionamento destinato ad un uso esclusivamente civile e sarà amministrato
dai Governi e dall'industria aerospaziale ed elettronica europea.
Il piu' famoso sistema di posizionamento satellitare è, comunque, il NAVSTAR GPS
(NAVigation Satellite Time And Ranging - Global Positioning System), chiamato - per brevità -
GPS.
37
Sistema GPS – Il segmento spaziale (I)
Il progetto GPS risale al 1973, promosso dal Dipartimento della Difesa americano, essendo il GPS un
sistema nato esclusivamente per scopi militari.
Esso si compone di tre segmenti:
• Il segmento spaziale
• Il segmento di controllo
• Il segmento dell’utilizzatore

La costellazione di satelliti GPS, che costituiscono il segmento spaziale, è composta da 24 satelliti, 18


operativi e 6 di riserva (in realtà i satelliti operativi in orbita possono essere fino a 32). Il numero
massimo di 32 satelliti è legato alla posizione dei satelliti nelle orbite e al tipo di codifica di trasmissione
dei dati.
I satelliti sono disposti su sei orbite, inclinate di 55° rispetto all'equatore. Su ogni orbita sono quindi
disposti 3 satelliti operativi e un satellite di riserva (4 satelliti x 6 orbite = 24 satelliti).
I satelliti orbitano ad un'altezza operativa di 20183 Km da terra (in realtà l'altezza varia da 18000 a
22000 Km) e il loro periodo di rotazione è circa pari alla metà del giorno siderale (12 ore).

Il numero di satelliti, e i satelliti in visibilità per un


dato punto sulla superficie terrestre cambiano nel
tempo
38
Sistema GPS – Il segmento spaziale (II)
In realtà la durata del giorno siderale non corrisponde
esattamente alla durata del giorno misurato secondo il Tempo
Internazionale Coordinato (UTC) e quindi, nell'arco delle 24 ore
(misurate dai nostri orologi) i satelliti compiono due orbite non
completamente intere.
Ciò significa che, ogni giorno, ad una determinata ora, in un
determinato punto della Terra, non saranno visibili sempre gli
stessi satelliti, con la stessa disposizione nello spazio.
I satelliti sono stati concepiti per avere una vita operativa di 7
anni; ma a 20 anni circa dai primi lanci sono ancora operativi
alcuni vecchi satelliti, ecco perché i satelliti utilizzabili possono
essere più di 24.

Il sistema GPS è diventato completamente operativo nel 1994, quando sono diventati funzionanti i 24
satelliti previsti dalle specifiche di sistema; esso viene mantenuto in ordine con il lancio di nuovi satelliti
che sostituiscono i vecchi, guasti od obsoleti.
Attualmente siamo arrivati alla terza generazione (Block III) satellitare.
Ogni satellite porta a bordo:
• Un orologio atomico di estrema precisione (che è alla base del sistema)
• Un computer di controllo ed elaborazione di bordo
• Un sistema di trasmissione radio ad onde ultracorte
• Un sistema di controllo di assetto

39
I satelliti GPS non si trovano tutti alla stessa altitudine, per il fatto che sono state pianificate
tre generazioni di satelliti, denominate BLOCK I, BLOCK II, e BLOCK III. Gli 11 satelliti del
BLOCK I sono detti anche “di sviluppo” o prototipi; lanciati tra il 1978 e il 1985, ora sono
tutti disattivati.
I satelliti BLOCK II e IIA sono detti operativi, perché hanno consentito il completamento
della costellazione e la messa in opera del sistema. I satelliti del BLOCK III introdurranno,
rispetto all’attuale GPS, un segnale più potente e un’orbita leggermente diversa dalle
attuali, per garantire migliore copertura a paesi alle alte latitudini, come la Scandinavia.

Sistema GPS – Il segmento di controllo a Terra


Il sistema GPS richiede l'esistenza di una serie di centrali di controllo a terra. La master
station si trova nel Colorado (USA); le altre stazioni si trovano sparse lungo l'equatore, in
modo da potersi collegare con tutti i satelliti in orbita. Tutte le stazioni di controllo sono
collegate tra loro via radio.
I compiti delle stazioni di controllo sono:
• Tenere sincronizzati tra loro gli orologi atomici dei satelliti
• Tenere sotto controllo le orbite dei satelliti
• Controllare lo "stato di salute" (guasti, malfunzionamenti) dei satelliti
40
La sincronizzazione degli orologi atomici dei satelliti consiste esclusivamente nel
controllare quali sono le differenze temporali tra gli orologi dei vari satelliti (ad es:
annotare che l'orologio del satellite 1 ha un ritardo di 2,1 miliardesimi di secondo rispetto
a quello del satellite 3 etc.)

Le orbite dei satelliti sono periodicamente controllate, in quanto è fondamentale per il


funzionamento del sistema che le orbite siano esattamente conosciute e trasmesse
all'utente a terra.
Se l'orbita di progetto del satellite varia (a causa delle attrazioni della luna, a causa del
vento solare o per altri motivi..), la stazione di controllo invia un segnale di correzione al
satellite, che mette in azione il sistema di controllo di assetto e si riporta nell'orbita giusta.

I satelliti possono guastarsi o avere malfunzionamenti; per assicurare un funzionamento


"certo" del sistema, le stazioni di controllo monitorano lo "stato di salute" dei satelliti ed
escludono dal sistema (temporaneamente o per sempre) i satelliti che mostrano
malfunzionamenti.

41
Sistema GPS – Il segmento utente

Il segmento utente è rappresentato dal ricevitore di posizione dell'utilizzatore (=


apparecchio GPS portatile o fisso), completo di antenna.

Essendo il GPS un sistema che basa il suo funzionamento sulla misura del tempo, il
ricevitore Utente sarà collegato ad un'antenna (di piccole dimensioni) e avrà al suo interno
un orologio preciso, un sistema di elaborazione (il segnale radio ha bisogno di una
decodifica particolare per essere utilizzato) e un semplice ricevitore radio per il segnale
trasmesso dai satelliti.

Il sistema di trasmissione radio dei satelliti GPS è un sistema militare e quindi il tipo di
modulazione del segnale è una modulazione a spettro diffuso (Spread Spectrum
Modulation).
Questo tipo di modulazione fa sì che il segnale trasmesso si confonda con il rumore di
fondo elettromagnetico e quindi sia difficilmente captabile da chi non possiede gli apparati
appositi, e sia difficilmente disturbabile.

42
Funzionamento del Sistema GPS (I)
Il funzionamento del sistema GPS si basa sulla misura del tempo di percorrenza del segnale
trasmesso dall'antenna del satellite fino all'antenna del ricevitore utente a terra.

Innanzitutto ogni satellite ha un proprio “nome” (chiamato PRN). Il nome (che è una
sequenza in codice che caratterizza ogni satellite) è unico ed inconfondibile e ogni satellite
può portare uno solo dei 32 "nomi" consentiti dal sistema.
I "nomi" (codici di identificazione) sono sempre gli stessi per i satelliti in orbita e
ogniqualvolta un satellite esce definitivamente dalla costellazione al termine della sua vita
utile, il satellite che viene messo in orbita in sostituzione "eredita" il suo nome.

Ogni satellite trasmette continuamente a terra, in broadcast, un Messaggio di Navigazione (a


50 bit/s), codificato tramite il suo "nome" ; questo messaggio, chiamato almanacco,
contiene i dati relativi alle orbite dei satelliti (effemeridi) ed altri dati caratterizzanti il
satellite.

Ogni satellite ha, a bordo, un accuratissimo orologio atomico, sincronizzato agli orologi di
tutti gli altri satelliti tramite i segnali elaborati dai centri di controllo a terra. Il ricevitore GPS
(qualsiasi ricevitore GPS) ha - al suo interno - un orologio preciso (al quarzo).

43
Funzionamento del Sistema GPS (II)
Riuscendo a sincronizzare l'orologio all'interno del ricevitore GPS con l’orologio atomico a
bordo di un satellite, si ottiene che:

-Il ritardo di sincronizzazione tra l'orologio del ricevitore GPS e l’orologio del satellite dà il
tempo di percorrenza del segnale, dall'antenna del satellite all'antenna del ricevitore GPS a
terra

-Moltiplicando questo tempo per la velocità delle onde elettromagnetiche e della luce nel
vuoto (la costante c) che all'incirca è uguale a 300.000 Km/sec, si ottiene la distanza del
satellite dal ricevitore a terra

-Non tutto il percorso delle onde radio si compie nel vuoto; gli ultimi chilometri si compiono
nella ionosfera e nella troposfera. Ciò è causa di un errore, che comunque è prevedibile e
modellizzabile

-Se si conoscono anche i dati dell'orbita del satellite (e cioè in quale punto dello spazio si
trova il satellite), si può ricavare la posizione esatta dell'antenna del ricevitore GPS rispetto
al centro di massa della Terra (tutti i satelliti orbitano intorno al centro di massa della Terra)

44
La misura di distanza, riferita ad un solo satellite, darebbe un errore di posizionamento
grossolano, pari a qualche centinaio di chilometri; l’unica informazione ricavabile da una
sola misura, infatti, è che il ricevitore si trova sulla superificie di una sfera ideale centrata
sul satellite e di raggio pari alla distanza trovata.

Però, ripetendo la misura su piu' satelliti (almeno tre per un posizionamento su latitudine
e longitudine, almeno quattro se si vuole conoscere anche la quota del punto in cui ci si
trova) si ottiene la posizione del ricevitore con un errore dell’ordine dei metri.

La tecnica per ricavare la propria posizione, nota la distanza dai satelliti, è chiamata
TRILATERAZIONE 3-D.

45
Supponiamo di sapere di essere a 10 kilometri dal satellite 1. Ciò significa che possiamo
essere ovunque, sulla superficie di un’enorme sfera immaginaria con raggio di 10 chilometri.
Ma se sappiamo anche di trovarci a 15 kilometri dal satellite 2, possiamo sovrapporre la
prima sfera con questa seconda sfera di raggio 15 chilometri. Le due sfere si intersecheranno
in un cerchio 2-D.
E se sappiamo anche di essere a 8 kilometri da un terzo satellite, quando considereremo
questa terza sfera scopriremo che si interseca con il cerchio in due punti.
Ma abbiamo anche una 4a sfera a disposizione: la Terra stessa. Solo uno dei due punti di
intersezione appena identificati si troverà sulla superficie terrestre.
I ricevitori GPS normalmente utilizzano almeno 4 satelliti per aumentare la precisione.

Due punti come


Circonferenza intersezione intersezione 46
di due sfere di tre sfere
Come fare per sincronizzare gli orologi dei satelliti con l'orologio del ricevitore GPS?
L'operazione viene compiuta con i seguenti passi:

• Il computer interno al ricevitore GPS genera di continuo delle copie dei "nomi" dei satelliti,
cioè delle sequenze PN che identificano i satelliti

• Il segnale ricevuto dallo spazio viene captato dall'antenna del ricevitore GPS, "ripulito" e
fatto passare in un blocco funzionale (interno al ricevitore GPS), chiamato autocorrelatore

• L'autocorrelatore confronta (mediante appunto un calcolo di autocorrelazione) i "nomi"


dei satelliti generati dal computer interno del ricevitore GPS con i "nomi" dei satelliti captati
dall'antenna del ricevitore stesso. Quando due dei nomi coincidono, l'orologio interno al
ricevitore marca il tempo

• Il tempo marcato dall'orologio del ricevitore (= il tempo impiegato dall'autocorrelatore per


riconoscere che i due codici - quello satellitare e quello generato dal ricevitore - sono uguali)
indica che è stata effettuata una sincronizzazione tra l'orologio del satellite e l'orologio del
ricevitore, che consente di misurare il tempo di percorrenza del segnale dall'antenna del
satellite all'antenna del ricevitore a terra

47
Codice PN generato
internamente

Codice PN ricevuto da satellite

N
ritardo 1
R(τ ) =
N ∫X
i =1
i ⋅ X i +τ

N = lunghezza della sequenza


X = sequenza bipolare
n = numero di chip di traslazione
In corrispondenza del picco di autocorrelazione si individua la condizione di “aggancio”
pseudorange = c ∙ n ∙(durata del chip) misura l’intervallo di tempo necessario per allineare
una replica locale della sequenza di codice con quella ricevuta da satellite, moltiplicato
per c

48
Ogni satellite trasmette il proprio messaggio di navigazione con almeno due distinti codici
Spread Spectrum: il codice Coarse/Acquisition (C/A), che è pubblicamente disponibile e
noto, e il Precise (P) Code, che è tipicamente cifrato e riservato per applicazioni militari.
Il codice C/A (formato da 1023 chip trasmessi a 1,023∙106 chip/s) si ripete ogni
millisecondo, ed è unico per ciascun satellite; tale codice consente di separare i segnali dei
singoli satelliti, anche se essi trasmettono contemporaneamente sulla stessa frequenza.
Il codice P si ripete solo una volta a settimana; unito ad un secondo codice, chiamato Y,
esso può essere decifrato soltanto da unità autorizzate (militari).

I satelliti GPS generano due diversi segnali di tipo numerico, che vengono chiamati L1 ed L2,
alle frequenze rispettivamente di 1,5 e 1,2 GHz circa, modulati in PSK, dei quali il primo
serve per la localizzazione grossolana, quella di tipo civile, e l’altro per la localizzazione più
precisa, di tipo militare.
I ricevitori GPS funzionano all’aperto, non è quindi possibile utilizzarli all’interno di un
appartamento o in sotterranei, perché devono avere i satelliti in visibilità.

49
Cause di errore nella determinazione della posizione
• Rumore in ricezione
• Errore di sincronizzazione al ricevitore
• Errore di sincronizzazione sul satellite (non corretto dal sistema di controllo)
• Errore nella determinazione delle effemeridi del satellite
• Ritardo indotto dall’attraversamento della troposfera
• Ritardo indotto dall’attraversamento della ionosfera
• Diluizione geometrica della precisione
• Visibilità dei satelliti

Riduzione dell’errore di determinazione della posizione


GPS differenziale
- Utilizzo di una stazione ricevente in posizione nota
- Calcolo della posizione e confronto con la posizione nota
- Trasmissione via radio dei parametri di correzione

Differential Carrier GPS


- La distanza satellite-ricevitore può essere determinata anche attraverso una misura della fase della
portante a radiofrequenza
- Si ottengono precisioni molto elevate, dell’ordine del centimetro
- Questa tecnica richiede la presenza di due stazioni di riferimento
50
Servizi basati sul Sistema GPS
Misura del tempo

Dato che la determinazione del posizionamento tramite GPS avviene tramite sincronizzazione di
orologi, è naturale che uno degli usi del GPS sia quello della misura del tempo.
Ogni ricevitore GPS quando è "agganciato" con la costellazione satellitare, si trasforma in un orologio
accuratissimo, con la precisione di qualche centinaio di miliardesimo di secondo.
I GPS sono impiegati pertanto nella temporizzazione e nella sincronizzazione di reti di trasmettitori
(radio, TV o di telefonia cellulare), nella sincronizzazione di reti di computer, nella sincronizzazione di
servizi cittadini, quali, ad es. gli impianti di semafori.
Posizionamento di veicoli o persone

Il sistema GPS è stato concepito essenzialmente per il posizionamento di veicoli e persone per scopi
militari tattici.
E' naturale che questa funzione possa essere trasportata nell'uso civile, dal momento che l'uso del
sistema è stato reso piu' agevole abolendo, dal 2 Maggio 2000, il disturbo (S.A. o Selective Availability
= Disponibilità Selettiva) che rendeva volutamente inaccurato il segnale di posizionamento trasmesso
in chiaro.
Il risultato è stato il proliferare di sistemi di guida veicolare automobilistica.
Il GPS può essere però anche utilizzato per il posizionamento e la guida di aeroplani e di barche o
navi, come pure per la guida di persone in terreni sconosciuti (senza trascurare moto, biciclette,
gommoni, aerei ultraleggeri ed ogni mezzo di trasporto...). 51
Misurazioni geodetiche e topografiche
Il GPS può essere usato con profitto per ogni tipo di misurazioni geodetiche, dalla misura della deriva dei
continenti, all'altezza dei monti.. Proficuo è anche il suo uso in topografia e nel rilievo ambientale in
generale. L'utilizzo del sistema GPS in questo tipo di applicazioni impone di correggere l'errore di
posizionamento con tecniche particolari di DGPS (= GPS Differenziale) che riducono l'errore di
posizionamento ad alcuni centimetri o, addirittura, ad alcuni millimetri.
La modalità DGPS utilizza un collegamento radio per ricevere dati DGPS da una stazione di terra e
ottenere un errore sulla posizione di un paio di metri. La modalità DGPS-IP sfrutta, anziché onde radio, la
rete Internet per l'invio di informazioni di correzione.
Tracciamento di veicoli o di persone
Una applicazione ormai diffusa è quella del tracciamento di veicoli o persone tramite GPS a scopo di
soccorso, di antifurto o antirapina o a scopi di controllo a distanza di flotte di veicoli o di convogli
ferroviari. Questa tecnica implica l'utilizzo del GPS insieme ad un sistema di trasmissione (radio o
telefono cellulare). Il segnale di posizionamento GPS, ricevuto dal mezzo mobile, viene trasmesso
(tramite GSM, ad es.) ad una centrale operativa che visualizza la posizione del mezzo su un PC dotato di
cartografia elettronica.
Tipico esempio di questa tecnologia è il sistema VIASAT. Applicazioni del sistema di tracciamento GPS si
trovano anche nelle flotte di mezzi pubblici.
Usi scientifici e usi vari
Nell'ambito delle applicazioni scientifiche i ricevitori GPS possono essere usati, in unione a sistemi di
trasmissione o acquisizione dati, per monitorare le migrazioni di grossi mammiferi selvatici, per misurare
il moto delle correnti marine e dei venti ecc. 52
I moderni ricevitori GPS hanno raggiunto dei costi molto contenuti e si sono diffusi i navigatori
satellitari personali. Esistono varie soluzioni:
Integrate: sono dispositivi portatili All-in-One che incorporano un ricevitore GPS, un display LCD, un
altoparlante, il processore che esegue le istruzioni, date solitamente da un sistema operativo
proprietario, uno slot per schede di memoria ove memorizzare la cartografia.
Ibride: sono dispositivi portatili (PC, Palmari, SmartPhone) che, nati per scopi diversi, sono rendesi
adatti alla navigazione satellitare attraverso il collegamento di un ricevitore GPS esterno (Bluetooth o
via cavo) e l'adozione di un software dedicato, in grado di gestire la cartografia.

Con la diffusione capillare dei sistemi GPS, molti produttori di telefoni cellulari hanno cercato di inserire
un modulo GPS all'interno dei loro prodotti, aprendosi quindi al nuovo mercato dei servizi LBS
(Location Base Services, servizi basati sul posizionamento). Tali servizi vengono sempre più sfruttati per
offrire anche sul web dei servizi molto utili. Tuttavia, la relativa lentezza con cui un terminale GPS
acquisisce la propria posizione al momento dell'accensione (in media, tra i 45 e i 90 secondi), dovuta
alla necessità di cercare i satelliti in vista, ed il conseguente notevole impegno di risorse hardware ed
energetiche, ha frenato in un primo momento questo tipo di abbinamento.
Negli ultimi anni è stato introdotto in questo tipo di telefoni il sistema Assisted GPS, detto anche "A-
GPS", con cui è possibile ovviare a tali problemi: si fanno pervenire al terminale GPS, attraverso la rete
di telefonia mobile, le informazioni sui satelliti visibili dalla cella a cui l'utente è agganciato. In questo
modo un telefono A-GPS può in pochi secondi ricavare la propria posizione iniziale, in quanto si assume
che i satelliti in vista dalla cella siano gli stessi visibili dai terminali sotto la sua copertura radio. Tale
sistema è molto utile anche come servizio d'emergenza, ad esempio per localizzare mezzi o persone
ferite in seguito ad un incidente.

53
Altri sistemi (I)

GLONASS
GLONASS (Global Orbiting Navigation Satellite System, sistema satellitare di
posizionamento globale) è il sistema satellitare russo, diventato completamente operativo
nel dicembre del 1995. Come il GPS, anche GLONASS usa 24 satelliti e, sebbene
leggermente più preciso del GPS, il suo grande svantaggio era che i satelliti duravano solo
circa 3 anni. Nel 2000, solo 8 dei 24 satelliti erano ancora funzionanti. Negli ultimi anni
però, la Russia sta lavorando per un ritorno del GLONASS e spera di rendere di nuovo il
sistema perfettamente funzionante nel 2012.

GPS III
GPS BLOCK III è la nuova versione del GPS. Il miglioramento principale rispetto all'attuale
sistema GPS è che il GPS III invierà un segnale più potente. Esso seguirà anche un'orbita
diversa, pertanto i paesi alle latitudini superiori, come la Scandinavia, otterranno una
copertura migliore. Un altro grande vantaggio è la sua capacità di funzionare in modo
preciso insieme al GALILEO, il nuovo sistema satellitare europeo.

54
Altri sistemi (II)
WAAS/EGNOS
Nonostante la notevole precisione dei sistemi GPS e GLONASS, furono lanciati altri due sistemi per
renderli ancora più precisi. WAAS (Wide Area Augmentation System, sistema satellitare per
l’accrescimento della precisione della posizione su area estesa) per il continente americano e EGNOS
(European Geostationary Navigation Overlay System, servizio europeo di copertura per la
navigazione geostazionaria) per quello europeo.
Ciascun sistema è formato da tre satelliti che inviano i segnali ai ricevitori. Le stazioni di misurazione
poi calcolano se il segnale del satellite ha una discrepanza e inviano le correzioni a due dei tre satelliti
‘geostazionari’. Questi satelliti geostazionari orientano il segnale di correzione verso la terra, dove i
ricevitori GPS abilitati WAAS/EGNOS applicano la correzione alla posizione GPS calcolata. I nuovi
sistemi GPS III e GALILEO non lavoreranno con WAAS o EGNOS, poiché essi saranno in grado di
misurare e correggere da soli le proprie imprecisioni.

GALILEO
GALILEO è il nuovo sistema satellitare dell'Unione Europea. Uno dei motivi principali per cui la UE ha
sviluppato il proprio sistema satellitare è la volontà di non dipendere più dal GPS.
GALILEO offrirà maggiore precisone e copertura rispetto al GPS ed è principalmente per usi civili. Sarà
completato nel 2008/9. Il primo satellite di questo sistema è stato lanciato nel dicembre 2005. Esso
sarà formato alla fine da una costellazione di 30 satelliti in orbita a circa 23.600 chilometri dalla terra.

55
Cenni al sistema GALILEO
Galileo comprende una costellazione di 30 satelliti suddivisi in 3 diverse orbite MEO
(Medium Earth Orbit) ad un'altitudine di circa 23.222 km.
Di questi 27 sono operativi e 3 sono disponibili per la sostituzione di un satellite mal
funzionante in caso di necessità.
I satelliti Galileo sono stati studiati per supportare la trasmissione fino a quattro portanti
in banda L. Il sistema è capace di funzionare gestendo una vasta gamma di velocità di
trasmissione dati (trasmettendo data messages), da un minimo di 250 bit/s fino a 1500
bit/s.

Satelliti GIOVE-A e GIOVE-B


del sistema Galileo

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Servizi offerti da GALILEO

L'impiego di Galileo riguarda una serie di servizi integrati: può spaziare dall'utilizzo nel
campo dei trasporti (aerei, su rotaia, marittimi, stradali, pedonali), al sincronismo, alla
sorveglianza, come supporto alla legge, per applicazioni ingegneristiche, scientifiche,
ambientali ed anche ricreative. Il suo influsso condizionerà anche aziende nel settore
bancario, energetico, assicurativo, delle telecomunicazioni, del turismo e agricolo.

Galileo nasce per essere un sistema di navigazione da applicare nel campo dei trasporti ed
è stato progettato per soddisfare le molteplici necessità dei vari segmenti di utenza presenti
nel mercato; in campo avionico l'avvento del GNSS (Global Navigation Satellite System)
porterà alla possibilità di effettuare senza nessun rischio manovre critiche quali atterraggi e
decolli anche in condizioni di scarsissima visibilità, portando ad una progressiva riduzione
dei sistemi di controllo terrestri.

In campo marittimo porterà allo sviluppo dell'AIS (Automated Identification System) il quale
aumenterà la sicurezza nella navigazione. Le applicazioni per quanto riguarda il traffico su
strada sono tantissime ma la più interessante riguarda gli Advanced Driver Assistence
Systems, sistemi ad alta automazione integrati in autoveicoli per permettere il controllo
delle collisioni, aumentare la visibilità e consentire delle manovre automatizzate a basse
velocità.
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Grazie alle sue caratteristiche certificate, ed ai servizi garantiti (dalla sua natura per usi
civili) è adatto a tutte le applicazioni safety-of-life, dedicate cioè a servizi che devono
assicurare un'elevata affidabilità per evitare possibili danni a cose o persone.
Per quanto riguarda il settore energetico, l'uso di orologi atomici può facilitare la
sincronizzazione delle linee elettriche facilitando la trasmissione di energia elettrica, può
inoltre monitorare le linee e quindi velocizzare il processo di manutenzione delle stesse.
Esistono dei benefici anche per il settore del petrolio e del gas.
Sempre grazie agli orologi atomici i satelliti possono rilasciare dei data-stamps in modo
tale da rendere autentiche transazioni finanziarie effettuate via web. Per le agenzie di
assicurazioni Galileo diventa un modo per monitorare e controllare lo stato di beni
introducendo un prezzo dinamico basato sul rischio associato per ogni singola polizza. Le
banche invece possono monitorare il trasporto di oro, banconote e preziosi in genere,
aumentando i propri standard di sicurezza.

Per quanto riguarda la sicurezza dei cittadini, è in atto un progetto per la realizzazione di
un numero di emergenza europeo l' E-112, questo potrà contare su Galileo per tracciare la
posizione di persone in difficoltà. Durante situazioni di crisi, dove la velocità di azione è
fondamentale, avere la possibilità di conoscere esattamente la posizione precisa del luogo
in cui intervenire è di vitale importanza, basti pensare ad incendi, inondazioni, terremoti.

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Galileo sarà un valido alleato della comunità scientifica dato che si occuperà anche di
creare accurate mappe oceaniche e dei territori ghiacciati, analizzerà il tasso di
inquinamento dell'atmosfera e fornirà dettagliati valori dei livelli delle maree e dei livelli dei
fiumi, effettuerà il tracking di iceberg e molti altri compiti di grandissima importanza.
Non si può di certo escludere il suo utilizzo per tele-sorveglianza nè tanto meno quello
ricreativo.

Sono quattro le tipologie di servizi che Galileo offrirà:


-L’Open Service (OS) sarà accessibile a chiunque. I ricevitori consentiranno un’accuratezza
inferiore ai 4 metri orizzontalmente e 8 metri verticalmente.
-Il Commercial Service (CS) criptato consentirà dietro pagamento di avere un’accuratezza
inferiore al metro. Il CS potrà essere completato da stazioni a terra per portare l’accuratezza
inferiore ai 10 cm.
-Il Public Regulated Service (PRS) e il Safety of Life Service (SoL) criptati offriranno
un’accuratezza comparabile con il servizio Open Service. Il loro scopo principale è la
robustezza contro disturbi e il rilevamento affidabile dei problemi entro 10 secondi. Sono
specificatamente progettati, rispettivamente, per operatori di sicurezza (polizia, militari,
ecc) e applicazioni per la sicurezza nei trasporti (air-traffic control, atterraggio
automatizzato di velivoli, ecc).

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