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LE LINEE GENERALI LA FORMAZIONE BE GLE SCRITEE GIOVANILE Dopo Fiehte ¢ Schelling, la terza grande figura dellidealisno tedesca ¢ Bead C19 sa uno dei mmassimi pensatori europe, consid sima influenza che ha esereitato sia sulleduci sia sulla filosofia posteriore, Nel delineare le Lappe fondamentsili dedi + partire dag studi universitari nel seminarle protestante di Tubbagay, la prestigins vy che preparava i futuri esponenti del ck il poeta Holdertin ¢ il filosofo Schelling. Dopo gli studi, non volendo dedicarsi alla carriera ecek a Berna (1793-1796) ¢ poi a Franeoforte, fino al 1800, Gi raccolti ¢ pubblicati eirea un secolo piil Lardi, con il titolo Se {alla religione ¢ al cristianesimo (tra essi compare anche una Vila di Ges) fase in cui il pensiero hegeliano non ha ancora raggiunto i a maturitd; tuttavia questi seritti sono molto impor religiosa di molte categorie della filosofia di He stianesimo @ il suo destino (1798-1800) esalla H eristianesime com compiuta in quanto rappresenta la rico ela natura. Cristo & colui che h one spirituale delle dlilen delle Slat pruria niasticn, Hegel i Waster. © pri STILL di quenity peniody serra tristha ciliazione tra Dio ¢ i mondo, i) yyvrasin' ure aputo risanare la fratuura tra Jurano ¢ i diving che aver caratterizzato Pebraismo. Per gli ebrei, infatti, Dio era il trascendente ¢ i totalnente “altro” rispetto al mondo: tra Dio e Fuomo non cera possibilita di contatto, Cristo, inearnandis), ha riportato Tamore tra gli uomini, facendo ritrovare loro lunita con i} divin, Se consideriamo attentamente queste suggestion: del giovane Hegel, of aceorgiarno subity di un’aspirazione costante; la tensione verso Vintero e Ja totalita, II filosofo afferr a ct proprio in cid consiste la verita; egli dice: «il vero @ Vinterom, espressione con cul si deve wiben dere che la verita consiste propriamente nel superan scissione, Cid che rende grande la religion che permette al fedele di riconeiliarsi con Dio. to della #separazion Hegel pattecipa alla riorma del sistema solisnco wens OO Uun‘opera intitolata Propedeutica Nraica ©, 142° ‘cor wiheim Fredhch Hegal—sposa con Marie yon Tuchet, una tpi Inasce a Stoccarda nel — una dole tangle pu eds Nominee, 0202 802 1770. compre | suo stud universi- ue fh Kale imiaricd Ned THIG 1 tir fener 8 tant presso il seminario teologico di di Heidelberg, @ dal 1418 fing alla monte, avveruta ne 1! Tubing, dove aveva studiato anche « Fichte @ dove ha per compagni arte @a Berlin, dove inwegna e tiyveste anche ia area ore delfuniversta. Ta le sue opete pancpai wget 427 Schelling @ il poeta Holdertin, Con teologicl glovarill (pubic ordre ex YAU), Ltterer Za 8 fatto prec cer eeadau, Kant Fiche e Herder Dopo aver Fenomenologia dello spinto (Yeiy/), Seucrica Bela “2A (1797-80) Del EOD NN Z3.V796 eat rancofone (1812-1816), Enciclopedia delle scwnze Hlosthicbe Sd ottene Un reanee ersce a lena, nea cut unwer: —compendio (KA), Linarent dh Wersta del rita AL) Dopo Un breve sorytoIno a Hore ubplente di flowotia, — Verigono pubbiicale posture: le lezions tenute a Wee Presde © professore preseaeetHA, dal THUB al 1816 @ quelle sulla Hlosolia della ston, Estetica, tha PO Bresso iiginnasio di Normberya, dave roligione e ta Storia dela tikes UU teologlel ylovanttl, her 4) OMI" filonofe della Germania per bs yrs, My ALONE BON asstedy », dove il giovane Hegel ha mado di fare aiucaa on ta we i 4 allere dj “sisters” propio anti, in quanto ch montrano bs mathew In particolare, La spuridy del ore 2 da religions piu we vs ¢ della istiana, per Hegel, & proprio Variore, ls fora derlin aveva evocato nelle sue composiziont | 0 ai poeti il compito di tenere viva tra gli nomi sso pit 0 meno prossimo la ricomposizione od. Hegel, in questa fase, ritiene che non a eall'amore, si realizzi 'unificazione di quant awe ‘ Nostalgia per Vunita per ni la fiaccola det della lacerazione rduta © aveva la divinita, rinviando a che era fonte di sofferenza nella poesia, ma ne! cristianesimo, gr: ‘to prima era diviso, [L PERIODO DI JENA 1 Nel 1800 Hegel si trasferisce a Jena, uno dei centri principali de Nelanno seguente pubblica il suo primo scritto filosofico di rilievo, filosofico di Fichte e quello di Schelling, in cui si schiera con dFichte perché privilegia I'lo a seapito dell’oggetto senza mai giungere a ricomporli in wa superiore unita, Il sistema di Schelling viene invece apprezzato perché individua nell'As- soluto il superamento della separazione tra il Soggetto e l'oggetto, unificando i due termini. Sitratta di un’appassionata difesa dell’'amico degli anni di Tubinga che, perd, @ destinata a ton durare a Jungo. Di I a qualche anno, infatti, si consuma la rettura, umana e filosofica, con Schelling. opera pit rappresentativa di questo periodo é senz’altro la Fenomenologia dello spirito (1807), il capolavoro hegeliano su cui ci soffermeremo diffusamente pitt avan- i Proprio nella celebre Prefazione a questo scritto Hegel si allontana definitivamente da Schelling, chiamando sprezzantemente il suo Assoluto «la notte in cui tutte le vacche sono rere» (Fenomenologia dello spirito, Prefazione, |, 16, trad. it. di E. De Negri, La Nuova lalla, Firenze 1960 e 1970, vol. I, p. 13), un'espressione che allude alla concezione dell'As- ‘oluto schellinghiano come unita indifferenziata, in cui le opposizioni vengono supe- ‘ate semplicemente perché si annullano. LAssoluto di Schelling @ colto mediante un atto intuizione che, secondo Hegel, ne appiattisce ogni distinzione e articolazione interna; “ome vedremo, per il filosofo la complessita del reale pud essere compresa soltanto grazie luce della ragione, che consente una «conoscenza distinta e compitita», ossia veramente “dentifica e razionale. fe ANNI DELLA MATURITA 1 Romanticismo tedesco. , Differenza tra il sistema Schelling e attacca il sistema Con Tarr : zione francese nel 1807, Hegel @ costretto a trasferirsi ie erga, pees a eal gi viene affidata la direzione di una testata giornalistica ale, ma gia Panno euceccsivo ai reca a Norimberga, dove ottiene lincarico di rettore e Prof, i" . al 1816 e si interessa attivamente ai progetti di nfo O° del ginnasio. Qui rimane dal 1808 al 18: sono assorbite soprattutto dalla compo- 3, x "one qu istema scolastico, Le sue eneréie, per, sore TNA Tae (1812-1816). Fs i tiva, aaa rey dela Sua opera forse pit ardua € Ne eianare alla filosofia un metodo scientifico eons naieazione principale eee ee per la geometria ¢ la matematica), al fine di tnt ala vaghenns of x gots aontimentatsm romantic La filosofia, cl sostiene, non ay Soffermang ed ai uo a deve essere concreta, Chiara delsistema hegeliano, ¢ be Com reat lea a este parole iI carattere con adi stinzione tra i concetti : rs ue Asc ee sla costante ner dla singing tra cont 10 pep noe eee Gell'Assoluto schellinghiano, a Ce dere nella «! ~ a: eet terizzazione e identita. io anvico degli an universtar Tsaae von Sinlae i “npg che 208 serive Hegel a un voor, ‘lla Fenomenologia dello spirito: ‘edele di Holderlin), che # ami fl eva una copia d as ed é forse anche per quest To. a incaricato di insegnar a ee a penne za — 6 oto UN uomo di scuola, che 2 et in eulificio rea eer ee Anas ono che la filosofia debba diver er conoscenaat le come questa; non é la stessa Gli anni della maturita » avere un talento, matematico 0 filosofico, che sappia inventare e Pere Tmio settore di lavoro @ inventare quella forma scientifica, 0 lavorare ‘almeno, alla sua elaborazione. Scienza della logica, trad. it di C. Cesa, Laterza, Roma-Bari 1996%, vol. I, p. XII Naturalmente Hegel non pretendeva di applicare il metodo matematico alla filosofia, ma intendeva conferirle un ordine razionale. Intervenendo sul tema dell'insegnamento uni- versitario di questa disciplina in una lettera allo storico e politico Friedrich von Raumer, egli sostiene che la filosofia solo in quanto scientifica (rigorosa e oggettiva) & insegnabile e comu- nicabile, e dunque pud ricoprire una funzione istituzionale che Hegel, non diversamente da Fichte, identifica come una vera e propria missione: La necessita interiore della filosofia esige che essa sia sviluppata scientificamente nelle sue diverse parti {...] Linsegnamento della filosofia nelle universita non pud realizzare, come deve, unacquisizione di conoscenze determinate se non siassume un andamento metodico deter- ‘minato che abbracci il particolare e instauri un ordine. Soltanto in questa forma questa scienza &, come ogni altra, in grado di essere imparata, Anche se il maestro vuole evitare questo termi- ne, deve perd essere consapevole che, in primo luogo ed essenzialmente, si trata di questo. Lettera a F. von Raumer del 2 agosto 1816, in I programmi filosofici di Hegel, acura di L. Marino, Principato, Milano 1972, p. 155, Hegel sostiene una pedagogia che non disgiunga Yobietti i e : iunga Vobiettivo dell’educazione del pensiero autonome ¢ eritica dallo studio severo e rigoroso, perché la riflessione non si sviluppa «a pre- peas dal poe conoscitivo» (ivi, p. 156), né Limparare e il pensiero autonomo sono due pposte. In realta, «il pensiero pud esercitarsi solo su quel materiale, che non é affatto un pito dela fantasia né di una qualsiast intuizione sensibie o intellettuale, ma @ un pensiero nsiero non pud essere imparato se non viene pensato ir modo autonomo» (ivi). ew. Tale pro’ professore P' Nel 1817 suo sistel ono iL Pref pit note Berlino, che era stata fon derato il massimo pensatore della Germania. Belgo lo riempion‘ Hegel appoggia la monarchia rendo a forme di dispotismno uffciale. Nel 1831, perd, muore all'improvvis malattia allo stomaco di cui soffriva da qualche anno, e viene sepolto in una to} ineamenti di filosofia del diritto (1821), 'opera che descrive in modo act categorie essenziali dello Stato moderno e della societa civile, dotata anch’essa di una celebre ‘azione (le prefazioni, oltre a essere i testi pitt leggibili dell'auto dibattute). Nel 1829 viene nominato rettore della prestigiosa Universita di data da Fichte, e la sua fama raggiunge l'apice: egli @ ormai consi- Le rivoluzioni liberali del 1830 in Francia e in 10 di orrore e provocano in lui un dolore che si traduce in sofferenza fisica. prussiana, che ha ammorbidito il suo aspetto reazionario ade- illuminato e borghese, e ne diviene in qualche modo il filosofo 0, forse di colera o per il riacutizzarsi di una getto viene sviluppato ulteriormente negli anni seguenti, quando Hegel diventa rima all'Universita di Heidelberg (1816-1817) e poi, nel 1818, a Berlino pubblica Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio, una sintesi di tutto ‘ma (con edizioni ampliate nel 1827 e 1830). Laltro grande scritto di questo periodo curato le re, sono anche le parti ymba che lui stesso aveva scelto anni prima, nel cimitero di Berlino, accanto a Fichte. fetsaperne di pith Tubinga e il suo celebre collegio teologico, una “stella polare” perla filosofia tedesca [soe teologico (stify i Tubinga ha ospitato i maggion 'appresentanti del Romanticismo e del dealismo tedesco. Hider, Scheling e Hegel condivisero la stessa stanza © Si Stuseraroro per kant fa Rviuzoe acess Se mirazione per quest uitima piantarono un «albero dela ‘its ~cos fo definirono ~ nel giraino del serinario I ievendo per questo una severa armonizioe. He- Brace fedle per tutta la vita 2 cueste due Passer ni ~ Kant ela Rivoluzione frencese ~, consumando OB! 2 na botigia i buon vino rass0 nel giomo del'aNNNe 0 deta presa della Bastia. El, interrogancos| Sul desti- Sua patra, prima il Worttemberg € Pol la German i , oa 18 infati che la Rivoluzione francese essere vr he di unit N2- zone 010 come madello di liberta, ma anc! 2 (ue cose che al'epoca mencaveno in German, ione severa del collegio,improntata ai 8 ein a eee insofferenza ae Moan le regole ime Ser mincid a trasgredire <7 ssertandosi dae leon rascurando aco ool tea Rardando il intro dopo i permessi-Per una G21 Cine 1791 venne punito adcinture Co” risa. Bea yg anea del Tubinga per il filosofO el seminario di 7 vt \ kitrote fa cronaca delle amicizie dirribelione giovanile. In esso, infatt, si svolgevano studi ap- profondit in vista della preparazione dei futuri pastori prote- t stanti del ducato del Wirttemberg e, in particolare, s‘inse- gnavano e si interpretavano i dogmi della teologia luteranta,/ Lieducazione teologica che il giovane Hegel ricevette é rin- | tracciabile in tanti aspetti del suo sistema filosofico e del | complesso linguaggio che egi utlizza. Come gli studiosi hanno osservato, non si pud capi il pensiero hegeliano ‘senza tener conto delle Sue radic|religiose (un giudizio che vale per gran parte deli filosofia tedesca dell Ottocento & de! Noveoento).A tale matrice vanno ricondotte, ad esem- pia acetic, che € uno dei temifondamental del sistema hegelano, e anche Videntifcazione della verita con Fintero {a totalt’) 0, come egi dice, con lo «spirito». Si tatta di con- cotti genuinamente teologici, che probablmente risentono dell'influenza del dogma del Dio uno e trino e di quello della sua morte e resurrezione I mistero di Dio che si fa care, uore sula croce e quindirsorge per Hegel pud essere r- ondotto al percors0 dello spirit, che deve discendere nel mottepice farsi altro da sé, per pol rtornare a sé nella sinte- 1 superior della ragione Cristo doveva marire perché sol- tanto oni sacrificio dela persona singola potevatrionfare a ja sua essenza universale. in deitiva, uno de! cardini de! pensiero di Hegel, la da letica - ne! suo divenie attraverso i tre momenti della tesi (po prime deincarazione), del atte Vincamione ela re di crt) e dela sitesi (a resureione) ~, rappresenta Tepaicazone del mister fondamentale de cristianesima ib | TEM! E GLI ARGOMENTI a filosofia hegeliana vuole essere 4 realta appresa con il pensiero. Ess concretezza delle cose ¢ procede 1 sistema completo della realta, anzi la a, dunque, deve tenere conto della complessita » oltre le astratte divisioni e concettualizzazioni dellintelletto senza perd annullarle, perché sono momenti parziali di una verita dinamica che consente la conservazione degli opposti nella loro unita reciproca (o sintesi). La filosofia pertanto, oltre che sistematica, sara eircolare, come la vita dello spirito che procede in modo triadico — mediante tesi, antitesi e sintesi—, per cui la conclusione rappresenta il punto di partenza per un nuovo e piil elevato percorso, Proprio questa circolarita caratteristica del pensiero hegeliano determina le difficolta nellinterpretazione e nella selezione dei temi da esso affrontati. Naturalmente nella nostra trattazione non potremo seguire la riflessione di Hegel in tutti i suoi risvolti e pertanto opereremo delle scelte, basate sui criteri della rilevanza storica e delattualita della problematica esaminata. Ecco, dunque, i punti su cui ci soffermeremo: 1. E CARDINI DEL SISTEMA HE 2. LA FED 3. LA Lo IANO (OMENOLOGIA DELLO SPIRITO: 1. ROMANZO DELLA COSCIENZA CA ELA FILOSOFIA DELLA NATURA 4. LA FILOSOFIA DELLO SPIRITO _ 1 1 CARDINI DEL SISTEMA HEGELIANO iziamo la trattazione del pensiero di Hegel chiarendo tre concetti che, a nostro avviso, costituiscono i cardini di tutto il suo complesso sistema filosofico e il presupposto fonda- mentale per comprenderlo, Essi sono: 1) la convinzione della razionalita del reale; 2) Videa che la verita coincida con l'«intero»; 3) la concezione dialettica della realta e del pensiero. La razionalita del reale Lateata come JI primo fondamentale cone« ormecpperento to del’hegelismo & quello secondo cui «Cid che é razionale ‘ale @ razionale» (Lineamenti di " Jilosofia det diritto, Prefazione, Es Laterza, Roma-Bari 1974, p. 16), il che significa che la realta, Per i filosofo, coincide con Ia realizzazione e Hl displegarsi Progressivo di un principio Fazlonale: lo spirito, definito anche sidea» o «Assoluto». Tale principio & onnicomprensi¥®. { * ‘spirito 4 \ Le satan egy, ce, Fe, cance etn © reels Storia del uenar a are e: idea, Ia regione, 10, C108 HI princi " nelt'un- | xezzeren senna mara oneal are culave urnereseeeeeeee zene es Aspe E 6 “unsantabeTeA “proces ,@ la sua venta @ essenciaimente “risultato”, ossia il Raich aa frutto della dalettica nso che costituisce un organismo unitario di cui ogni cosa, ogni evento e ostui indivi | sen ifesta . fyonon sono che manifestazioni particolari. Inoltre, esso non é “sostanza”, ma “proceso” diy sua verita @ essenzialmente risultato”, ossia si realizza in tutta la sua pica una soltanto oe fne del processo stesso, in cui ogni momento si trova conciliato e superato inv una sit qesisuperiore. Essendo espressione dello spirito, la realta coincide con la ragione, che ne costituisce la egge di sviluppo eI lessenza profonda; una concezione che segna la distanza tra Hegel ¢ gli jluministi. Per questi ultimi, infatti, il compito della filosofia @ quello di condizionare ¢ gicare in senso razionale la realta, sostanzialmente caotica; per Hegel, invece, la filowofia jon ha un compito “prescrittivo", ma “descrittive”, dovendo semplicemente constatare qi che gia @ avvenuto e comprenderne T'intrinseca struttura. Essa deve chiarificare ed esplicitare la legge razionale immanente nelle cose e negli eventi della storia. ‘Con un'immagine divenuta giustamente famosa, Hegel afferma che la filosofia ¢ come la nottola (la civetta), l'uccello sacro alla dea Minerva, che spicca il suo volo al tramonto: allo stesso modo, il lavoro del filosofo inizia quando “la giornata é finita’, Fuor di metafora, lariflessione viene dopo i fatti (che essa analizza e valuta) e riguarda la realta, non il dover-essere 0 cid che sarebbe dovuto accadere. Inquesto senso Hegel pud affermare che «nessuna filosofia oltrepassa l'eta sua» (Leziont sulla storia della filosofia) e quindi é sempre relativa al proprio tempo, ossia costituisce la forma pit ampia e matura di comprensione del presente storico. Come un individuo non pud uscire dalla sua pelle, cosi il filosofo non pud spingersi oltre Vorizzonte della propria epoca e deve volgere lo sguardo ai fatti accaduti per illuminarli con la luce della ragione: Questo @ il posto della filosofia tra le forme dello spirito: ne consegue che essa @ del tutto identica al suo tempo. Essa non é oltre il suo tempo, anzi essa é il sapere di cid che ® sostanziale al suo tempo. Altrettanto un individuo, in quanto figlio del suo tempo, non pud andare oltre di esso: la sua sostanzialita, che é la sua propria essenza, la pud infatti manifestare solo nella sua forma; nessuno pud in realta andar oltre il suo tempo, come Ton pud uscire dalla sua pelle. Lezioni sulla storia della ftosofia, in Introduzione alla storia detta filosofia ‘tad. it. di A. Plebe, Laterza, Bani 1962, p. 96 inci ay rm la coincidenza della verita con l’intero Laltro asse portante della concezione filosofica hegeliana si basa sull'idea che la verita ton consiste in una considerazione parziale delle cose, ma nella visione completa e Bebale di esse. Un singolo aspetto non ci fornisce mai la reall nella sua interezza e, pertanto, no . "i conduce alla verita. ep Bel definisce «astrazione> il pensiero © duegritature di un avvenimento 0 di un fatto: u mente, Per chiarire questo punto ricorriamo aun 1. Peril popolo comune non & che un assassino, . ‘0, bello, interessante. Il popolo tro Jne non permette di cogliere tutti gli elementi nerrore in cui gli uomini incorrono fre- esempio dello stesso filosofo: Unassassino viene condotto al patibol ‘Sif e. » at a Mostra forse, osserveranno ae one tun assassino & bells? Un coneseitore ch onan questa osservazione: 3 Nella storia della sua vita, nella sua edn i que! delinquente, las 7 : ia le linee della formazione di au Ne a sa a educazione, eee ne jporti in famiglia (ra il padre e la meade; un auch ane rma arena ye cat Pe anc Quel! UO reazione che l aa oral a eivile; pol " ia prima rea che lo spinse ori di esso e infin gli rese possibile soltanto dl rntenersicom tdci Pensa 2trat si ne Bi Te elfassassin nicnt ate che quest’4stra lo a ate cancellare in Tui ogni essenza umana. ASsassing i semplice qualificazione Can : : ie 0, € mediante questa semp in modo astratto?, tn Dustonaro delle id LN Merker, Hatton Riurut, Roma 1996, p41 jomo robust chi pens acurad Coloro che giudicano Puomo che ha commesso un omicidio soltanto un assassino pensang astrattamente, perché prendono in considerazione un solo carattere della personalita ¢ Jo assolutizzano. La filosofia Lastrazione é tipica dell'intelletto che, nel suo procedimento analitico, separa e divide; ome scienza_ essa & utile per distinguere i tanti aspetti della realta e fissarli separatamente nella nostra eee mente, ma non corrisponde al reale movimento del pensiero. Dopo aver distinto, infatti, o¢. scomplessiti -—«COrTe riunificare le differenti parti deloggetto nella sintesi, la sola in grado di restituirci la complessita del reale in tutta la sua concretezza: in questo consiste l'approccio scientifico, Ari, la filosofia @ scienza in quanto @ capace di elaborare un concetto della realt& nel modo pid completo e ricco possibile, attraverso la comprensione di tutte le sue interne sfaccettature. Ecco il senso dell’affermazione hegeliana «ll vero @ l'intiero» (Fenomenolo- gia dello spirito, Prefazione, Il, 19, cit., p. 15): ogni cosa ha una motivazione, un senso, om. un significato razionale che risiede nella sua relazione con gli altri momenti, particolari £103 mannecessari, delt’unico processo di sviluppo dell'idea. La dialettica Ladialettica La verita, per Hegel, @ dunque Iintero, cio’ ’Assoluto, e quest’ultimo non @ una dimen- we legge dello sine statica e compiuta, data all'inizio del processo, ma coincide con lo sviluppo stesso, ‘wppodeliidea _@ Yidea in divenire. Esso, come abbiamo detto, non @ una “sostanza”, ma piuttosto un “soggetto” che compie un percorso di progressiva manifestazione, giungendo, nell'uomo e nelle sue attivita e istituzioni, alla piena consapevolezza di sé. Ora, per Hegel lo sviluppo dell'idea segue una legge che il filosofo definisce «dialettica» € di cui fornisce numerosi esempi nei suoi scritti. La dialettica @ regola interna della realta e, nello stesso tempo, legge del pensiero, in quanto la realta coincide con la ragione e dunque il piano ontologico e quello logico si corrispondono. dialettica __ Einsieme legge della realta e del pensiero, dur tica vera e propria coincide con il momento della critica o della era, il concetto di dalettica viene esteso ai tre momenti della tes! (la determinazione di una cosa), dalantitesi (a nega210- Ne della tesi come qualcosa di unilaterale € astratto)e della sintesi (I superameento della scissione che implica la r-ae*™2- ione, in termini qualitatvamente nuove reali, dela tesie dell'antites). INque regola ontologica e logica al tempo stesso. La dialet~ egazione di una tesi (ossia con t'antitesi) Pid in generale, ersapemedipig Le diverse accezioni le qualita sensibili (peso, estensione ecc) e le riduce del termine “astrazione” Solo alla quantita (al numero). allo stesso modo, osser- va ancora Aristotele, procede la filosofia, che estrop0!? | [termine deriva dal latino abs-tranere, "tar fuori", | dagli aspetti sensibili delle cose la loro forma inteligib™ strapolare", Nel lessico filosofico ha una lungae | le (0 concetto), A un‘analoga concezione della cone” ragguardevole storia, che qui ripercorriamo nei suoi | scenza giunge, in epoca medievale, Tommaso d’AqU moment essenzial Tra gli antichi aristotelericonduce | no, secondo cui la conoscenza deli'essenza consist? al astrazione il procedimento delle scienze teoretiche, | nell‘astrazione dell universale dal particolare. Fin aul! ad esempio la matematica, che spogiae cose di tute | termine viene visto nella sua acoevione postv™ + er eee eee alettica si compone di tre momenti. 11 pri @ . ato” (tesi) € coincide con la “detertinavione’ delle . ue ae fe costtuita di oggetti separati e staticamente contrapposti ai untach ln fe one Teil pensiero intellettuale rimane fermo e rigid, riconoscendo ovine cece Staion F niche riesce a ricollegare con la riflessione solo in modo es 4 ee ee on i 5 0 estrinseco e superficiale, mantenen- a, difatto, ogni cosa nel suo isolamento, , [secondo momento e quello propriamente “dialettico” o della “negazione” (antite: inesso ogni determinazione si scopre unilaterale e limitata, cogliendo il suo nesso inscindibile enecessario con la determinazione opposta (ogni cosa, infatti, si definisce anche per cid che non é: il chiaro in contrapposizione allo scuro, I'uno al molteplice, il soggetto all’oggetto ecc.). Organo di tale comprensione é il pensiero razionale, che riesce a chiarire la realta nel suo in- temo dinamismo e il fatto che ogni cosa ha senso soltanto nella relazione con tutte le altre Ilterzo momento é quello “speculativo”, che, al momento negativo dell’opposizione, sestituisce quello positivo della sintesi. Esso rappresenta «la negazione della negazione» e, pertanto, implica 'affermazione dell’unita delle determinazioni opposte, le quali vengono colte come momenti, parziali e unilaterali, di una realta superiore. Imovimento dialettico si capisce meglio se si tiene conto che esso é reso in tedesco da He- selcon la parola Aufhebung, che significa al tempo stesso “superamento” e “conservazione”: essa indica quel processo che nega e abolisce le determinazioni astratte e parziali, ma per con- sevarle ed elevarle. Lannullamento delle determinazioni finite tende a produrre una migliore comprensione della realta, che, come abbiamo detto, é sempre una dimensione complessa. Gli studiosi hanno sottolineato la derivazione teologica della dialettica hegeliana, riconoscen- done una possibile origine nella formazione religiosa del filosofo. Landamento triadico (ela dalettica, in effetti, pud richiamare Timmagine della trinit cristiana, che nel Padre, nel Figlio €nello Spirito santo realizza i tre momenti della tesi, dell'antitesi e della sintesi: il Figlio é il Vato fatto carne e, dunque, opposizione, antitesi, al Padre, che é puro spirito, dunque tesi; 1o Stito santo, che procede dal Padre e dal Figlio, rappresenta la loro unita, ossia la sintesi. Hegel Scolatizzerebbe tali categorie, applicandole al divenire storico dell'Assoluto che, nella sua visio- ‘, assume i earatteri del divino, inteso come il principio razionale immanente della realta. Questa matrice teologica é evidente fin dalle prime opere del fllosofo, quelle del periodo ancofortese, e in particolare in un frammento intitolato dalleditore tedesco Liamore (di data- “one incerta} in out Hegel afferma che essenza del sentimento amaroso consiste nel fatto ‘he cunifica gli esseri viventi>. Nell'amore, infatti, in un primo momento (tesi) colui che ama itlerma se stesso, rieoroscendosi come soggetto: “io amo"; ma, nel concedersi alla persona Urata, egl si estrania fino a rimunciare a se stesso, perdendosi nellaltro Canttesi), on che ha ato a se stesso, donandosi allaltro, si ritrova pero in modo pili vero e profondo — e con € nelveta moderna, a partire da Locke @ da8!! tong I critica, Berkeley arriva a destituire © Ont Gian MENto logico te idee general! ricavate Te thet® tale procedimento, seguito in cid aa Humes | Te, tcp gohsidera dotate di verita soltanto is idee pat meet e jegel adope vate dall’esperienza. Hes! ee genotare | in Cio cp © QUASI sempre negativamente. P a Lint delle relig sull'e de! c di dia’ Cosi l'astratto in lui viene a identificarsi, parados- | Saimente, con cid che tradizionaimente rappresen- PIrist, che astrazione comincia ad essere OB: tava il concreto: astratta é la ghianda separata dal- di ogn! | iquercia; un uomo avulso dal contesto sociale in cul vive; una legge Isolata dall'insieme dell'ordina- ‘guuridico. Al contrario, Hegel definisce “con- teto” proprio quello che il linguaggio comune defi- cisce “astratto”: per Iu Concreto € il concetto, che, rprendendo tutte le articolazioni della reaita, ne a ans ; he @isolato gal tutto e, percio, finite. MME | Coe ressenza, cid la negazione rappresentata dall'antitesi @ superata -, realizzando la pitt perfetta comunione tra chi ama e chi é amato (sintesi). In cid risiede la conciliazione realizzata da Cristo, che a amore divino. Momenti del processo Descrizione Funzione dialettico 1)momento coincide con la “determinazione” affermazione o posizione di un intellettuale delle cose; a questo livello la concetto astratto e limitato: TESI ‘separati e staticamente contrap- posti gli uni agii altri | | | | | | | | | | | oastratto | realta appare cosituita di oggetti | | 2)momento in esso ogni determinazione si. | _negazione della tesi come con- | dialettico o scopre unilaterale e limitata, cetto limitato e finito: della negazione cogliendo il suo nesso inscindi- ANTITES! | bile e necessario con la determi- | nazione opposta | 3)momento implica l'affermazione del- | al momento “negativo" detl’op- | speculative 'unita delle determinazioni | posizione si sostituisce quello. opposte “positive” della «negazione della negazione»: ‘SINTESI La concezione dialettica della realta e del pensiero Negli scritti di Hegel non troviamo una teoria sistematica della dialettica; tuttavia, il filo- sofo mostra a pid riprese come i tratti formali che la caratterizzano rimangano sostanzial- mente invariati a tutti i livelli di articolazione della realta, costituendo, oltre al metodo del pensiero, la regola interna all’ordine naturale, cosi come la legge che struttura il divenire storico della civilta. Ogni cosa si determina sempre e soltanto in uno sviluppo dialettico; il suo significato, pertanto, pud emergere solo in un percorso conoscitivo — quello della ragione speculativa contrapposta all'astrazione intellettuale — che tenga conto di questo concreto divenire e delle relazioni che esso implica. Per maggiore chiarezza forniamo un esempio che, ripreso dall’osservazione naturale, illustra il procedimento dialettico. Immaginiamo che sia arrivata la primavera e che vogliam™0 piantare nel nostro giardino un tulipano. Compriamo dapprima i bulbi di quel fiore; nel linguaggio hegeliano possiamo dire che siamo in presenza dell’«essere». Facciamo quin i una buca nel terreno e lasciamo cadere in essa i bulbi, che cosi scompaiono e, in un certo senso, muoiono; nel linguaggio hegeliano siamo davanti al «non essere» dei bulbi che avevam© comprato. La “morte” é condizione della crescita del fiore, che rappresenta “il divenire”, la sintesi di essere e non essere. I bulbi (tesi) sono stati negati in quanto tali (antitesi) pe” ché potessero diventare fiori (sintesi). ‘Come si pud osservare, il “negativo” costituisce il momento fondamentale della procedura dialettica; senza di esso, infatti, si rimane a una determinazione unilaterale della realt® 0 una visione “astratta” e parziale: il divenire @ frutto della contrapposizione di ¥* evento all’altro, di un pensiero all’altro. Soltanto dalla contrapposizione si origi sintesi, che ci fornisce il concreto e il vero. A differenza della logica formale, che est teva dal proprio ambito ogni affermazione che violasse il principio di non contraddizion®, logica dialettica hegeliana eleva la contraddizione a legge universale della filos? romet= a ditale principio che la realtA non é mai statica e i concetti si sviluppano in vis ears sera pil onnicomprensiva wa®; considerazioni ci permettono di capire perché Hegel definisce la dialettica il «cal ; storia»; quest'ultima, infatti, é mossa internamente dalla ne dal- vate eizione, risultando “tragica”, come tragica @ stata la figura del Cristo, immesso Pup aporalit, sottoposto a giudizo, morto nel dolore deli nepativta. Mii sacrificio di fyato si rovescia, dialetticamente, nella vita dell uomo, che grazie a lui puo redimersi proprio come la morte del bulbo é funzionale al fiorire del tulipano, cosi 'Assoluto (Dio), errealizzare la propria essenza, deve farsi carne, Cristo (il finito), sottomettersi alle leg- della temporalita, che poi saranno superate nella resurrezione. Tale é Ja dialettica teolo- gra0, meglio, cristologica, e tale & la dialettica delle civilta adi ® a cui piit siamo interessati; le passioni lo are, sembra che niente tra le joni La storia ci strappa a cid che é pitt bello, a hanno gettato al suolo, @ qualcosa di caduco. Tutto sembra resti. Ogni viaggiatore ha provato questa malinconia. Chi avrebbe potuto fermars rovine di Cartagine, di Palmira, di Persepoli, di Roma sen: ere indotto a conside sulla caducita dei regni e degli uomini, senza provare afflizione ¢ rimpianto per la vita ric cae potente di un tempo? Ur’afflizione che indugia non gia, come alla tomba di una perso- na amata, su una perdita personale o sulla caducita dei propri fini, ma un’afMizione disinte- ressata per il tramonto di una splendida e alta civilta umana. Lezioni sulla filosofia dela storia, trad. it. di L. Marino, Principato, Milano 1972, pp. 198-199 Iprocesso storico non si arresta mai al momento negativo. La fine di una civiltA @ la condizione per il fiorire di un’altra: «dalla morte nasce una nuova vita» (ivi, p. 199); un Pensiero, questo, che secondo Hegel gli orientali hanno saputo cogliere adeguatamente, come dimostra immagine dell'araba fenice che risorge eternamente dalle proprie ceneri. LOceidente ha arricchito tale metafora con I'idea che lo spirito non soltanto rinasce attra- Tersola sua negazione, ma giunge a una sintesi che rappresenta anche un superamento della inate: «ll ringiovanimento dello spirito non @ un semplice ricadere nella medesima ‘oma; & purificazione, rielaborazione di se stesso» (#2). la duplice via espositiva del pensiero hegeliano Dopo aver delineato la struttura di fondo del pensiero di Hegel, individuandone tre "cetti cardine (coincidenza di ragione e realt, verit come totalita, dialettica), analiz- sua filosofia. Dal momento che la verita coin- remo pin © pil analiti i ti della si q ‘icamente i contenuti de! . ; haps ic con Vintero, dobbiamo precisare innanzitutto i modi ¢ Je forme con cui tale obiettivo reperseauito, due modalita diff °8el, infatti, nei suoi scritti rict esto risultato attraverso due mo ifferenti. ana a ee are rape esto epirito, da moti itenuta il eapolavoro del men, che rappresenta una prospettiva storica: essa & il racconto dell’esperienza Pelee a qua ae ante Ue Pendo dallimmediata e parziale conescenza il st, perwiene Sapere anes ienza, Pi ia via dell della maturita (in particolare la celebre to; la seconda & jn compendio), che espongono la verita del Bren le opere Teale 5 OPedi 5 ae jy Pedia delle scienze fulosafiche (Cr eyi in cui essa, progressivamente, si pid elevato delle istituzioni umane, ‘rangenOd© sistematico, ossia analizzarin Meg ata, i atura a que! 7 4 , . rm Sotostante quello pit basse dela tafe tipotogie di opere, Kenticn @ perd Vobiettivo: Noscenza dike ecole che e sintesi dirazionale ¢r0ne | teg ®Sseremo guindi 1 : le tappe fondamentali del percorso de lla coscienza, Len, quindi in rassegna che Hegel affida alle pagine della Fenomeno- ep opere, analizzando i var livelli che com. dc aot, ne da vicino la sublime descrizione ' Sug . ongonoccessivamente, ci soffermeremo sulle Complesso sistema della realta. Mappa Visiva Icardini del sistema hegeliano sono I laconvinzione «Cid che é razionale idea che la concezione dialettica della razionalita —e |,.&reale: laverita coincide en realta Teale ede 10 del aad Fy male» con! im pet per cui ioe secondo cui | tutta la realt@ non consiste in la realta coincide con una considerazione e il pensiero il dispiegarsi parziale delle cose sseguono progressivo (astrazione, la medesima di un principio ma nella loro, legge di sviluppo razionale visione completa che si compone (Videa 0 Assoluto) egiobale di tre momenti es ‘quale infatti a Intetettuale ialetico o ilativo castratto ——dellanegazione- “"Eittes) (sints - (test) (antitesi) e non é sostanza ‘ogni cosa onnicomprensivo "ma processo aspetto del reale ha un senso che tsiede cio’ cio’ cio’ nella sua relazione dunque con tutti gli altri | la sua verita si rivela ta negazione mane hea Yatfemsxon® a negasone Precedenti di un concetto della tesi stemazen a astro come concetto Gynt cal | elimitato limitato e finito — Geterminazion! ‘opposte {a filosofia é descrizione Gicid che é gia awenuto e comprensione della struttura razionale degli event! metafora della Nottola di Minerva 9,LA FENOMENOLOGIA DELLO SPIRITO: “L ROMANZO_ DELLA COSCIENZA pisenso e la funzione dell’opera nerario filosofico di Hegel inizia con una considerazione ehe Io accomuna agli jel Romanticismo; egli, infatti, interpreta Peta moderna come I'epoca della ra natura e spirito, uomo e societa, soggetto e oggetto, finito e infinito. Anche er Holderlin e Schelling, gli antichi godevano di una condizione di armonia divino che si é persa nella modernita, quando l'uomo non solo ha incrinato diegame con la divinita, ma si é anche separato dalla natura e dalla comunita umana, diven- tando per la prima volta un “individuo” (ossia un “isolato”) Se in un primo tempo Hegel condivide con i romantici una sorta di nostalgia per lunita perduta e Yutopia del rinnovamento dell'armonia passata, presto comincia ad interpretare la fori successiva all’antica Grecia come una valorizzazione dellindividuo singolo, maturando tuconsiderazione positiva dello sviluppo dell’umanita. In tale prospettiva giudica il qmprio tempo come T'avvento di una nuova epoca a cui la filosofia pue offrire un contributo vemminante, Inoltre, se nei frammenti giovanil il principio di superamento delle scission! elarealta e della vita é individuato nellamore e nella religione, a partire dagli anni diJena tue thultato @ attribuito unicamente alla ragione speculativa, strumento della filosofia. Solo la filosofia @ in grado di comprendere il divenire storico in tutti i suoi momenti, ricono- sendo la necessita di ciascuno di essi, ma superandolo in una prospettiva superior” Proprio questo @ il senso della dialettica, che viene vista come legge inkt™t della realta naanche come regola del pensiero filosofico che di tale realta si occupy interpretandola e fuendola pervenire alla consapevolezza. In tale percorso di progressiva autocoscienza corsiste la Fenomenologia, che é il racconto del faticoso processo di formazione del sapere, 2yartire dal livello pit basso, ossia da cid che appare privo di spiritualita (che Hegel definisce “coscienza sensibile»), fino al raggiungimento del livello pitt elevato, ossia quello della ragione, ‘el sapere assoluto, in cui lo spirito scopre con certe7za di rappresentare esso stesso tutta L2verta, cio’ il soggetto del suo divenire dialettico, arrivando a sanare ogni frattura e Cattapposizione: Inaltre parole, la Fenomenologia descrive Pemergor del’idea e della gone nella storia, che coincide con l'avvento ¢ lo sviluppo della civilta umana. __Pssa, pertanto, @ un"introduzione alla filosofia”, ma @ anche un “fare filosofia”, in {ro come i coasena ae eat mae como maa eapace i mM pe ta uo e nate des antic. La Fowl, 22 incitre, ha tad faruone pedagogica, perch, mostrando j progressi compiuti nelle et “eden, eorme anche la parzialta e la particoarita di clascune fase, predispone alla ma Sretasione del sapere assoluto. 7 Tatta di rij I te tutte le ercorrere mentali " . wale, aerial al abort fino a ogi, sfostianle pagina dopo pagina il ibro che contiene M4 Vint: ' farlo, potremo essere certi ~ secondo tl filo- 7 4 storia della civilta. Se riusciremto a fe Pp tag, A capire fa della eral ‘della vicenda umama, Con uno sforzo tutto sommato teat gee Habitat Bane fatica ed ai sactificl che Jo spirito ha dovuto affrontare 41 sue paragonato all'irmane fatica tre al risultato dell’et preset ‘hou 4 PeFCorso attraverso la storia del mondo per BUNK Te Oe on ha niet a sente, a2 ala seoperta di se aMrato assotuto eanfnate, che non hs niente al di fuori 04 56 Beene Ccontrapposto, 7 Come il filosofo esprime questo concetto Be Litil exponenti d scissione U geri, come Pt raTumano e il ja nostra tradizione cul- Lesso COME Hla Pryfaztone dellopera: Jo spirito universale, anche secondo gradi di una Via i tracciata e vo cd che in precedenti jone del poste, Come J campo conoscit! 4 gradi di form pinito gia d Jo come nel Lo Fenemenclogia dello sprit: il romonzo dalla coscienze gl singolo deve ripercorrere ria nUt, ma come figure dallo s hata, Sunuimente nol, osservatt ra abbassato a cogniz) Zioni € Sint giochi et’ teneva allerta lo spirito degli adulti @ o reas in proiezione, la storia della cat ‘agazzi, riconosceremo nel progresso Pe — Fenomenologia dello spirito, Prefazicma, My 28, cit. pp 22-24 La Fenomenologia irito si configura, dunque, come un “romanzo”, il romanzo logit it nfigura, dunque, C An “omni La Fe enologia dello spi aa enzo Mate ienza, ossia i] racconto del “manifestarsi Sig eee che deriva dal greco phaindmenon, “fenomeno , “apparenza’ ') della coscienza umana nella storia, in tutta la sua drammatica sequenza di errori e verita, cadute e scissioni, felicita e infelicita, gioie e dolori. Essa segna, inoltre, il percorso della vita spirituale, che é progredita dall'individualita all’universalita. Hegel denomina «ure» le forme storiche del sapere in cui si realizza tale sviluppo dello spirito, forme che si caratte- rizzano propriamente come tappe, «stazioni» dice Hegel, con riferimento implicito alle sta- zioni della via crucis. Nell'Introduzione all’opera il filosofo spiega: {La fenomenclogia dello spirito] pud venir considerata come l'itinerario della coscienza naturale, la quale urge verso il vero sapere; o come Iitinerario dell'anima percorrente le serie delle sue figurazioni quali stazioni prescrittele dalla sua natura perché si rischiari a spirito e, mediante la piena esperienza di se stessa, giunga alla conoscenza di cid che essa é in se stessa. Fenomenologia dello spirito, Introduzione, 5, cit. p. 69 Di seguito proponiamo uno schema riassuntivo delle principali figure della Fenomeno- logia, che analizzeremo nelle pagine seguenti: 1) certezza sensibile 1. COSCIENZA 2) percezione 3) intelletto attenzione per l'oggetto —— ray Ts ipporto servo-padrone _2,AUTOCOSCIENZA [———_» 9) stoicismo-scetticismo I 3) coscienza infelice attenzione per il soggetto [__a.racione | Daren 2) azione individuale 3) eticita ‘iconoscimento delt'unita Gl soggetto e oggetto fenomenologia eicata scenza ao one er OMEN era dal Bre00) e ‘Sotunteso), Hegel Concepisce a sua Fenomon eo OO Che i Fron eaarenn, "fenomeno', “apparenza’,e kgs, “isco? figure attraverso t secol, Sono le tappe di sviuppo del spo le fo ti yima figura della Fenomenologia: la certezza sensibile saprina appa aclia Fenomenologia &, secondo Hegel, la eertezaa sensibile, che & i + PelVimmediato, in quanto pone la verita nelle cose esterne all womo, consideran- spe nramente, cioe, Secondo la terminologia hegeliana, nel loro essere «in #6». Tale war, avendo un contenuto concreto, appare in prima istanza come Ja conoscenza pill ric- . . in realta, esso si rivela subito insufficiente, in quanto la singola cosa non e pill vera 7 insu es essere colta nella sua complessita senza riferirla alle altre cose e€ alla cos stessa hela pone come oggetto. “anche la pitt semplice sensazione di qualcosa, infatti, implica una mediazione, seppur nina, da parte del soggetto, che la mette in relazione con altre sensazioni e la unifica attraverso le sue categorie. Hegel inizia il percorso della Fenomenologia dal punto pill basso, thiedendosi “che cos’é il questo?”. Analizzando il “questo”, ossia la sensazione pid immediata, trova che esso ha un doppio aspetto: si presenta come lora e come il qui. Alla domanda “che cos Lora?” rispondiamo, ad esempio, “2 il giorno”; ma poi, se riproponiamo la medesima domanda, ci viene da rispondere che “é la notte”. Qual é dunque il vero della certezza sensibile, adesempio dell“ora”? B il suo essere universale: I“ora” non é il solo giorno e neppure la sola teite, ma @ entrambi (universale). Lo stesso discorso vale per il “qui”. Contro l'ingenua teoria sensistica, Hegel mostra che, in virtd' del pensiero (che passa dal particolare all'universale), i*qui” é un certo luogo determinato, ma anche un altro: «io mi volto e questa verita é dile- fuata convertendosi in quella opposta: il qui non é un albero, ma piuttosto una casa» (Fenomenologia dello spirito, parte I, I, 9, cit., p. 85). Inaltre parole, il “qui” e I"ora” (il “questo” della sensazione) possono essere tali soltanto in tferimento alle nozioni universali spazio-temporali e, pertanto, alla categorizzazione Mopria del soggetto e della sua coscienza. Anche al livello della sensibilita, dunque, la coscienza ‘sercita un'essenziale funzione produttiva, perché é solo in relazione alla sua attivita che le ‘se esistono come tali. Ba certezza sensibile non si accontenta di un‘intuizione immediata del “qui” e “ora”, ma ayant Petcezione delle cose pid ampia, poiché si trova in difficolta quando non riesce ser ea capo del contrasto fra l’aspetto semplice e le diverse proprieta delle cose: ad Coors il contrasto fra l'apparire unitario della mela e le sue molteplici caratteristiche (il inven eeS0+ a consistenza, la forma...). Un contrasto che la filosofia moderna fino a Kant, ‘0 cercato di superare con le distinzioni tra qualita primarie e secondarie, tra feno- ‘nang Toumeno, fl problema, per Hegel, pud trovare una pit. accettabile risoluzione soltanto sapere Passa ai gradi superiori della conoscenza: percezione e intelletto; «La ricchezza (ay, ty gg tSIbile —scrive Hegel — appartiene alla percezione e non alla certezza immediata» & emi , cit., p, 94), Nella percezione, infatti, le varie determinazioni delle cose (ad t©la forma, il colore, il sapore di una mela) possono essere colte come facenti parte di regen frutto) soltanto grazie ad un io o soggetto che le comprencle come tal; in termini ‘scien Pin 86 assume un senso unitario solo in riferimento al per sé, cio alla p.. Loggetto esiste e ha una sua consistenza perché “io” lo vedo e me lo rappresento. "opm al piano intetlettuale, poi, le cose vergono inserite allintemo di una rete di “hen; TBOlati da leggi: il soggetto, cive, organizza e struttura un universo ordinato di feno- tik, i. Si ticonosce artefice, Tale é il regno della scienza moderna, della quale il sistema Mela fase? la suprema giustificazione teorica, Tuttavia, dobbiamo riconoscere che, anche ae Fintelletto classifica e riconduce a ea i rome ester, on siamo ancora Here ye culiare regno della verita» (ivi, IV, 2c. p. 144), perehé si tratta pur sempre Pere s ii un altro» (ad esempio dei fenoment elettrici, de magne tismo ecc.) e non del rj eag e850> Ct), Vnico in cui ci sia la verita. Insomma, Pintelletto scientifico tag a singe molteplicita delle determinazioni finite ~ conosce spezzoni di verita fitogggcit#ol ambit diseiplinati~ e, pertanto, richiede di essere superato: cid avviene con ind), aj. Che & propriamente la coscienza che avverte la presenza di sé nell'altro e che, fine pud tormare in se stessa, arricchita perd dall’esperienza del diverso da sé La figura dell’autocoscienza Guadagnata la consapevolezza della propria funzione “produttiva” ne} Senso delle cose, la coscienza orienta lindagine conoscitiva sul soggetto, 2 una nuova ¢ pit complessa esigenza: quella del riconoscimento di altre E solo nel rapporto con altro, infatti, che la coscienza di sé, ossia lautocoscie Puo ricevere la conferma della propria identita. Tale obiettivo secondo Hegel non pug essere conseguito in una relazione d'amore, dove i due soggetti, pitt che distinguersi ¢ determinarsi reciprocamente, giungono alla fusione e all'unione indifferensiat Vindividua., Zione del soggetto implica il conflitto, lincontro-scontro con lautocoscienza del'altro, in cui ogni contendente deve mettere in gioco la propria vita per ottenere la supremazia ed i ruclo di dominio. E molto bella ed efficace la descrizione del dramma delle autocos: nella dialettica di dipendenza e indipendenza che ingaggiano tra loro: Hac stituzione trovandosi di fro, é attraverse de} mike enza, Fenomenologia dello spirito, parte I, IV, 22, cit, p. 157 La lotta tra le due autocoscienze, avendo come obiettivo quello del riconoscimento di sé, deve passare attraverso il “rischio” dell’oggettivazione, della riduzione a cosa, in una parola della morte: solo in questo modo il soggetto pud affermarsi in contrapposizione ndo in gioco la vita si conserva la liberta» (wi, ‘0 “negativo” cosi estremo, il riconoscimento non Il padrone é infatti colui che, per ottenere lindipendenza, ha accettato di mettere a reper \aglio la propria vita nella lotta tra le autocoscienze, vineendo i conflitt; il servo & colu! che, per paura della morte, ha deciso di perdere Vindipendenya e la liberta, sottometter dosi alfaltro. In termini dialettici, questo & i momento della tesi: la coscienza del padrone si determina come soggetto libero ¢ afferma la Propria superiorita sul servo, ridott? rango di “cosa”, Ma tale vittoria sull'ogaettivita é destinata a rovesciarst hel suo opposto. Il padrone, PF” prictario dei terreni e delle rendite, vive grazie all'operosita del servo, consumando pass mente i beni che questi realizza e rendendosi dipendente da lus (cali, infatti, @ ineapace © favorare)- I servo, invece, atraverso il suo lavoro impure e dee ali istinti not trasforma le cose, iimprimendo a esse wna forme che permane nel tempo e che le ele in natura. In questo modo, reprimendo le tendenze 12 alla condizione in cui si trovano aanclo gli oxgelti di am naipe™ « Hberando gli ongetti dalla materiality, il servo divieny consapevole delta propria indie denza e superiorita rispetto alla natura: “form” Se stesso e ponte le condizioni per Tv ig Ja sua siluazione. In termini dialettic ne P i si tratta del momento dell'antitest: colui cl tea aa Lon o ridotto a oggetto si scopre, grazie alla propria attivita io. al tempo stesso il carattere inattivo m del suo servo: , Soggetto libero e autonomo, era stat € spiritualmente povero del padrone, che riveland diviene servo Cosi, proprio nel lavoro, dove sembrava ch’ , PFO . ‘a ch’essa fosse un senso [si : : embr \s ignificato] estra- neo, la coscienza, mediante questo ritrovamento di se stessa attraverso se stessa, divione senso proprio [acquista il significato di sé). , Fenomenologia dello spirito, parte I, IV, 31, cit., p. 163, Con 'affermazione del'autonomia e indipendenza del servo si realizza il diritto di en- trambi i soggetti alla liberta. Si tratta del momento della sintesi: quella che appariva all'ini- zio come prerogativa del padrone (tesi) e che poi stata acquisita dal servo con il suo lavoro (ntitesi) risulta alla fine un valore universale Alla dialettica servo-padrone, che descrive la progressiva conquista di indipendenza da parte del'autocoscienza, seguono altre figure, che corrispondono a differenti forme e moda- lita del processo verso la spiritualita. Ad esempio, nello stoicismo si manifesta con forza Yaffermazione della liberta del soggetto rispetto alle cose esterne. Certa del proprio valore, 'autocoscienza si chiude con superbia in se stessa e pensa di essere assolutamente autonoma e indifferente rispetto al mondo. Lo stoicismo, infatti, é quella corrente filosofica che disprezza le passioni, gi affetti, le ricchezze, e promuove lindipendenza dai condiziona- menti della realta. Si trata, perd, di un atteggiamento illusorio in quanto, di fatto, il saggio stoico non nega gli altri e la realta circostante, rimanendo a essi vincolato e ottenendo sol- tanto un’astratta libert& interiore | Hegel giudica astratta allo stesso modo la libert& di cui si nutre lo seetticismo che, an- dando oltre lo stoicismo, arriva alla negazione del mondo esterno ¢ alla distruzione di ogni oggettivita: per gli scettici, infatti, si deve dubitare di tutto © Nort nulla di vero. In questo caso, commenta ironicamente Hegel, si perviene all ‘autocontraddizione: da una parte Sidice che tron esiste la verita; dalValtra, affermando cid, si deve per forza riconoscere slmeno ‘ua certezza, ossia che appunto la verita non esiste, Anche nello Seen eat sa Y Stoicismo, conclude Hegel, si evidenzia la figura della SoA a Me ecg interionita, lo dichiarato guerra al mondo e agli altri: lo stoicismo rinserrandosi nel a Propria int eriorit, lo Scetticismo giudicando vera solo la propria posizione © elena oan va ae. scetticismo, in particolare, viene definito , ossia Vine . Da questa posizione deriva quella che come qualcosa di limitato e fa a 7 fe se stessa 2 A ; we condizione della coscienza es Sead ES ambisce. La pit ata manifestazione sto- ie dela co Daag ‘ha nel misticismo medievale, a atica:® in tale contesto deriva coscienza infelice si ita nella sua forma pit drammatica: - inte dal distacco da Dio @ avver" suit e finito, Ia coscienza nega se stessa jone tra proprio volere per ritro- ®, Nello sforzo di are la scissi uunciando al veediante ta, tran tifieanione di sé e lrascetismo, mm Si in Dion figura della ragione dialetticamente, al superamento della no porta, igere l'infinita di Dio, scopre nell'ascetism ivo di raggiun. ne ta ba negas i a : ; $j ‘Bazione di sé operal che ’autocoscienza si dir 'Ssione: i i nel vano tentative ue, eae Ja coscienza, infatti, Ne! suo a assoluto: Ecco, duna ce sHeuel a partire dal ere io, cioe il songe (id avviene Sec 2 i Sleya 7° 6888 stessa Dio, cio® RENE rai realta. CO | hnullarsi nella prospettiva dellaldila, Fagione e assume in 66087 Tinyare ad" .e stesso. ime © *uomo, anz} ; nto, quando Tuono, AMT @ in 5 | _ ‘a dello sprite: il romanzo della coscienz enclogi fia e “inge a ricercare il divino nel Allinizio la ragione segue una prospettiva naturalistica, caratterizzata dallo svilupyy dol metodo dellosservazione diretta dei fenomeni. Quindi privilegia un approccio scientines basato sulla logica sperimentale, in cui la ragione formula le leggi della natura, pensaniy, pero che siano iscritte nella natura stessa (Galileo) e senza rendersi conto di esseme in prin per sona lartefice, Ma in tale «inquieto cercare» nella natura la ragione si disperde « regi. stra la sua erisi, perché si rende conto finalmente che, ricercando solo qualcosa di storm ase stessa, risulta impossibile «l'appagamento del trovare» (Fenomenologia dello spirito, parte I, V, 9, cit., p. 201). Delusa dalla scienza della natura, la coscienza si volge allora verso se stessa. # il processo attraverso cui, a partire da Cartesio, si afferma la razionalita soggettiva, per arrivare, poi, alla piena consapevolezza dell'attivita creatrice del soggetto con la filosofia kantiana ¢ con Videalismo tedesco. In tale percorso la coscienza si tuffa prima nel piacere; ben presto tut- tavia capisce che esso 2 illusorio, in quanto rende I'uomo dipendente dai beni esteriori Come dice Hegel, la coscienza siillude di “prendere” la vita mentre afferra piuttosto la morte Yallusione é all’emblematica figura del Faust di Goethe e al fatto che chi cerca il piacere ne resta deluso e travolto. La coscienza compie allora un altro passo avanti: si dirige verso la legge del cuore — riferimento a Rousseau ed al ruolo che il sentimento assume per i roman- tici — grazie alla quale pretende di guarire il mondo da tutti i mali e di debellare il fanatismo religioso e la corruzione del potere sovrano. Cosi la coscienza afferma la propria individua- lita come principio rivoluzionario e criterio universale, ma inevitabilmente incontra la resistenza degli altri che, appellandosi analogamente alla propria legge del cuore, aspirano a imporre a tutti i propri valori e le proprie soluzioni per la salvezza dell'umanita. In realt2, finché si resta sottomessi alla legge del cuore, del tutto soggettiva, non si pud aspirare a costruire nulla di universale e i progetti di riforma rimangono qualcosa di utopistico La coscienza comprende allora che deve andare oltre il sentimento individuale (il cuore) € conquistare, grazie alla legge del dovere morale, la virtiy, ossia un agire che aspira alla dimensione dell’universalita, cioé che possa essere valido per tutti: @ Pimperativo categorico di Kant, che perd Hegel considera ancora insufficiente in quanto é un’etica che (come quella di Fichte) insiste sul «dover essere», anziché sull’essere. Tale posizione comporta, secondo Hegel, che la coscienza si senta awvilita e frustrata, poiché ambisce @ qualcosa che non potra mai raggiungere; in Kant, infatti, il conseguimento del sommo bere, ossia della virtii e della felicita insieme, avviene solo in un ipotetico “aldila”, che peraltro @ soltanto un postulato della morale, indimostrabile razionalmente. Pid in generale, 0sser" Hegel, V'astratto formalismo della morale kantiana @ incapace di garantire una prospettiva veramente universale dell’etica, in quanto le categorie dell'individuo non possono in nes sun caso essere assunte a fondamento di una legislazione valida per tutti. l punto di vista universale si raggiunge soltanto quando si passa dalla morale kantiana € fichtiana (di carattere soggettivo) a quella dimensione che Hegel, nella fase sistematica de! suo pensiero, indichera come «eticita», ossia quando si assume la prospettiva dell? spirito, che si incarna nelle istituzioni storico-politiche e soprattutto nello Stato. Le 35" sine della morale ~ “dire la verita", “amare il prossimo”, “non uccidere”... ~risultano ast? © inefficaci, se non sono calate all'interno della concreta vita di un popolo, ossia di un beni mento statale che, solo, pud renderle operative, precisando il loro conteryuto e mostrando i quali circostanze esse rivestano un significato normativo imperativo etico “non uccider’ * ad esempio, perde valore in caso di guerra), a Con cid Vavventura dello spirito nel mondo si @ conclusa, essendost la raion reali pienamente nella storia, ossia nell’thos del popolo, nei costumi, nelle istituzioni e nelle e della comunita statale, al cui cospetto Pope a veschiin? ale, i : ‘are del singolo appare qualcosa di meschit insignificante. Tale conclusione 8 DP q tic identifica anche con Pavvento della filosofia idealist, Hegel che, erede della moderna presa di coseienna a Soggetto, si é elevata al di Sr", del regno della natura e delle cose, superando la scissione malta slel sapere assolt Fossiatno osservare come il camino della coscienza tniversale verso la cosa? ‘ di sé in qualche modo rispecchi cid che avviene nel percorso di formazione individuale: ™ vita 14 af a 7 coscienza sensibile possiamo vedere il bambino che gioc cia esperinza diet a mano a mano ehe eres ¢, che si esprime tramite la contrapposizione ach une : sn hoa ne se zene ea ose cre sicoglie in pieno il significato e il valore delle lea, delle istitimions patho ie gato: Tuomo diviene perfettamente consapevole dellintimo rapporto che Ip lees abl artere Jaliberta non @ pid un fatto astratto, ma vita vissuta all'interno dell’orizzonte ‘della storia edel proprio tempo. In altre parole, si giunge a ricomporre la scissione tra Tio e gli altri, janatura e lo spirito, il particolare e Funiversale. . umeeguas: 4© Conosce soltanto cid che tocca e di ! fa strada la consapevolezza del valore Lottimismo della prospettiva hegeliana LaFenomenologia mette capo, come abbiamo visto, a un risultato definito e defini- tivo: la piena consapevolezza di sé da parte dello spirito, che attraverso varie tappe e «figure» si scopre, alla fine, fondamento e origine di tutta la realta. Tale consapevolezza & ottenuta grazie alla ragione filosofica, che perviene alla comprensione del tutto in modo discorsivo e razionale. Proprio questo procedimento differenzia la filosofia di Hegel da quella di Schelling e dei romantici, i quali pretendevano di cogliere la verita con un solo atto intui- tivo, che eliminava dalla vita dell’Assoluto ogni interna complessita ¢ differenziazione (ridu- cendolo alla «notte in cui tutte le vacche sono nere»). La ragione filosofica, ripercorrendo tutte le tappe dello sviluppo dello spirito, le supera in una sintesi onnicomprensiva, ma nello stesso tempo le conserva come momenti strutturali del suo divenire: la verita é l'intero, si Tivela come risultato di una molteplicita di passaggi parziali ma assolutamente necessari. La Fenomenologia segue il divenire razionale dell'idea in tutte le sue interne articola- oni e ne rivela V'intrinseco ritmo dialettico. Si tratta di un movimento che ha come suo Pemo e “motore” il momento negativo (l'antitesi), che produce l'opposizione rispetto alla ‘esi rifiutando la limitatezza delle sue determinazioni astratte; ma si tratta anche di un pro Cesso che supera le contraddizioni unificandole in una prospettiva pitt completa e “concreta”: Quella i - a, come l'insieme dei tre momenti della tesi, cote della ee 7 Tvela pertanto una prospettiva ottimistica, in quanto, pur presentandosi come uno : supera ogni negativita e “dramma Sviluppo dinamico che necessita della contraddizione, sup ticita” in ‘ itiva. . + una visione globalmente posi ne, una conclusione alla dialettica. Ein questottica che il filosofo fissa un termine, f pud a sua volta configurarsi come = intesi ch Infatti ogni tri jalettica si risolve in una sintest ¢ irtteed is ae aia Pa se successiva — ad esernpio i lore & sintesirispetto al enza, 0 tesi, i 2 he tale processo sia ri i ri ~ Hegel tuttavia non pud ammettere & sia itftiioe cnt Hspetto: ion aeasiunee “eri la sua piena realizzione: trattorebbe infat a ‘attiva Grad ‘una sorta di “infinita frustrazione”, on Se Degas init, una Sor pile ed evera con NOR TO ee ae clod un Secondo Hegel non & * ae pe: continuamente Der ee ee ene tat en procno «define: assoluto ¢iefa @ un continuo divenire di cui "espressione, Dungute, mentre nel grad INUeTIMEN sy adempimento e si ivela coe vedela fine det pat ‘i vista complessivo essa ott te ata e assoluta. Me un‘unita armoniosa e ricca, un'l 8 nfinita realizza : soni della storia la Visio; i e giustificazionista dello spirito, Pultim: ne razionale __ .g atto dello sviluppo dello spirito, ultima ra come Tullio ha Jo apirito giunge alla piena ¢; nella sintes! Jone, che si compie attraverso Nosofia di Hegel si configu tba fia di Hegel si con! velazi ;mento di tale rivela: au au bas auto-manifestaziont Te fasi e i modi di tale processo; in iy, peetenza e il rT 2 tr ta i Fpercortere We con la reall, chiarire altyg PPO non rimane che 1a Poss neidenza della F 6 a coil Parole, non resta che illustrare } Ja dell spirit: i romanz0 della coscienz, oe emenologi razionale delidea attraverso Ja storia iare il progressive dispiegarsi del disegno r dea em Questo é il senso della celebre affermazi ione «Cid che d razionale & reale; ¢ cio che & reale ionalmente deve essere ¢ do @ razionales: cid che é ed é accaduto é cosi come cadere. Se, ad esempio, Napoleone ha trionfato in Europa, imponendo le suc leggi ai po- poli sottomessi, vuol dire che tale era il disegno dello spirito del mondo nel suo progr sviluppo storico: é accaduto perché era razionale che accadesse, ¢ l'imperatore, sue imprese, é stato strumento di realizzazione di un disegno superiore; per questo egli vie- ne definito sanima del mondo», «individuo storico-universale». Allo stesso modo, era razionale che la Rivoluzione francese trovasse il suo compimento nel! Impero napoleonico: tutto cid fa parte della legge di sviluppo della storia. I piani poli _ a anche personali) degli utopisti, che non si real 200, SONO Privi di razional a, oot a il caso di coloro che vogliono trasformare il mondo con sterili quanto velleitari wee men che non riescono ad attuare nulla di concreto, fer lope delle scienze filosofiche in compendio Hegel ritorna sul tema del- a del reale e del razionale, che & difficil le da accettare, perché sono tanti gli esempi contrari che mostrano come nella storia spesso trionfi Villogico, se non proprio l’assurdo. che per “rez Inquesta opera, perd, 'autore chiarisce alta” non intende il capriccio, errore, il ale e qualsiasi difettiva e Passeggera esistenza, né 8li ideali irreali zabili, che si farebbe negio a denominare “chimere”, La, “realta” in senso forte non si identifica con il m NETO: — accadere, bens) con { srandi eventi che lasciano un Segno nella storia del mondo, Per fare un esempio, se in questo momento vengo colpito da un sasso che causa lan morte, si tratta sicuramente di un evento grave per la mia vicenda a € familiare, mq non paragonabile, quanto a significato storico, a un fatto accaduto a Napoleone, magar; ney momento in cui sta per intraprendere una campagna militare. Nel primo caso si tratta di yn evento “effettuale”, nel secondo di una “realta” vera € propria, talmente forte © Intrisa qj ragione da poter cambiare il corso della storia. E unicamente in tali “realt&” che si tivela i disegno razionale dello spirito. . In questo senso la logica dialettica si configura nello stesso tempo come interpretazione dello sviluppo ideale e di quello reale e storico. Pensiero e realta, logica e metatisicg si identificano. A parere di Hegel, Kant ha sbagliato a ritenere inconoscibile la realta ulting delle cose e a concepire le categorie come forme a priori prive di contenuto reale. Cosi ha reso insanabile la scissione tra soggetto e oggetto e, negando valore conoscitivo alle idee della ragione (Dio, anima, mondo), ha impoverito il pensiero, escludendo da esso I'ambi- to della metafisica; ma un popolo senza metafisica é, secondo Hegel, come «un tempio sen- za santuario». Occorre ridare al pensiero la possibilita della metafisica, ossia ripristinare Vunita tra pensiero ed essere, tenendo conto che le idee non sono qualcosa di astratto e irreale, ma «hanno mani € piedi» per muoversi e agire nella realta. Apartire da tali considerazioni si comprende perché gli studiosi abbiano giudicato il pen- siero di Hegel come un esempio di giustificazionismo: nella sua prospettiva, infatti, la riflessione filosofica non é che il tentativo di mostrare lintrinseca razionalita della storia e di Siustificare e comprendere ogni evento, idea o azione, all'interno di una visione onnicom- prensiva e globalmente positiva. Tutta la storia della civilta @ interpretata come un progres- so verso un risultato finale, il presente, inteso come Vepoca del pieno dispiegamento della ragione; come vedremo, le sue istituzioni (lo Stato prussiano) e le sue espressioni culturali (in particolare lo stesso sistema hegeliano) ottengono la pit alta legittimazione, essendo le forme in cui si compie i disegno razionale dello spirito, le tappe definitive € mature del suo sviluppo. Questa concezione sara criticata dai ater ainetr successori del filosofo, tra cui Marx, che vedrann? 5 TO, | espressione di precisi interessi economici e sociali: quelli del borghesia. Leredita pit importante di Hegel verra individuata, invece, nella dialettica: U™ Prospettiva in cui la realt appare nella sua intrinseca dinamicita e la conoscenza SUP” ogni rigidita intellettuale, scoprendo il valore creativo della contraddizione, dell'antitesi, 4 pluralita dei punti di vista, in una parola i valore della ragione. in grado di comprene® © restiulre la complessita del reale al dil di ogni astratta semplifcazione.

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