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- Nella bozza precedente del PNRR non vi era uno specifico “Capitolo Sud”
essendo lo stesso uno degli obiettivi di carattere trasversale del Piano;
- per evitare che questa trasversalità fosse in realtà “elusiva” del problema
Mezzogiorno, il Ministero per il Sud si è impegnato – in accordo con il
Ministero dell’Economia - in un analitico lavoro di ricognizione per
individuare ed esplicitare chiaramente gli interventi indirizzati al Sud con la
relativa entità di risorse destinate;
Secondo le stime del MEF, il PNRR avrà un impatto economico tale da far crescere il
PIL del 16 per cento in 5 anni a livello nazionale e di 24 punti percentuali circa per il
Mezzogiorno. In virtù di questo effetto, il PIL del Mezzogiorno - oggi pari al 22 per
cento del PIL nazionale - raggiungerebbe la quota del 23,4 per cento del PIL italiano
nel 2026.
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Nella componente “impresa verde ed economia circolare”, la quota Sud è di 2,8
miliardi su 5,3, il 53,22%.
Per la tutela e valorizzazione del territorio e della risorsa idrica 6,4 miliardi su 15, il
44,2%.
Gli interventi, dunque, sono ben ripartiti, fatta eccezione per il caso del
Superbonus, del valore complessivo di 18l md e 720 milioni di fondi a livello
nazionale, che vengono assorbiti solo per il 9% nel Mezzogiorno, circa per 1,72
ml. Per questo, è intenzione del Ministero per il Sud attivare un gruppo di
lavoro con Agenzia delle Entrate, ANCI, ANCE e Associazioni dei
professionisti per evidenziare e intervenire sulle principali criticità del
Superbonus al Sud, indicare best practices e, in particolare, aiutare gli enti
territoriali anche negli aspetti più tecnici. Accanto a questo, è in discussione
l’ipotesi di inserire nel DL Semplificazioni qualche norma per lo snellimento
burocratico per l’accesso alla misura.
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progetti per i giovani ricercatori, nonché accordi per l’innovazione. Il nostro
obiettivo è assicurare che soprattutto le aree svantaggiate d’Italia siano destinatarie
in misura rilevante di queste azioni così importanti per le future generazioni.
la Componente 1 della misura, dedicata alle Politiche per il lavoro, destina su 6,66
miliardi totali 2,48 miliardi al Sud (con una percentuale pari al 37%);
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Coesione territoriale, e presuppone, nella misura di 50 milioni di euro, il
cofinanziamento dei privati che vi aderiranno e potrà avere un notevole impatto
sociale ed economico in termini di risparmio delle prestazioni a carico del Servizio
Sanitario Nazionale – SSN;
- Infine per la Missione 6 “Salute” siamo impegnati con il Ministro Speranza per
destinare una quota maggiore al SUD con un criterio di riparto alle Regioni che
valorizzi principalmente il fabbisogno di assistenza domiciliare delle singole
Regioni e non la quota capitaria. E’ una scelta questa che avverrà dopo il 30 aprile.
- Una novità qualificante introdotta nella nuova versione del PNRR riguarda gli
investimenti a favore delle Zone Economiche Speciali per 630 milioni di euro,
per le infrastrutture delle aree portuali, retroportuali e connesse;
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svantaggiate d’Italia sviluppo imprenditoriale, lavoro, riduzione del gender gap,
nuove prospettive per i giovani che intendono studiare e operare nel meridione;
REACT EU
- Nel Programma REACT- EU – che destina ai Paesi più colpiti dalla pandemia
47,5 miliardi di risorse aggiuntive per la politica di coesione 2014-2020 – al
nostro Paese è riservata la quota più alta: 13,5 miliardi, di cui quasi 8
miliardi e mezzo sono rivolti al Mezzogiorno;
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agrari. Inoltre, una particolare attenzione è stata posta alle scuole del
Mezzogiorno, con l’obiettivo di migliorarne la connessione e le dotazioni digitali,
prevedendo interventi (per circa 163 milioni) volti ad assicurare, in tutte le aule
didattiche, l’effettiva operatività di connettività da fibra, nonché interventi (per
circa 159 milioni) che mirano a dotare le scuole di schermi digitali evoluti e di
sistemi di webcam per la didattica digitale integrata.
- nei giorni scorsi è stata inviata una bozza del predetto Accordo, alla
Commissione europea che rappresenta il primo ed essenziale passaggio per far
partire la nuova programmazione dei fondi europei;
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“Capacità per la coesione” - e servirà a potenziare le amministrazioni, regionali
e non solo, beneficiarie dei fondi;
- per questo dei 50 mld di euro assegnati dall’ultima legge di bilancio, è nostra
intenzione, d’intesa con il Ministro dell’Economia, mantenere la programmazione
di 20 mld di questo Fondo all’interno del PNRR, per rafforzarne l’impatto e
l’efficacia degli interventi ai fini della riduzione dei divari territoriali;
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- la procedura selettiva, è stata avviata il 25 marzo scorso e si concluderà in
tempi rapidi (al massimo 3 mesi) ed è unica nel suo genere anche grazie a
specifiche semplificazioni introdotte;
- siamo al lavoro con i Ministri competenti per accompagnare l’adozione del PNRR
con una puntuale definizione, con norma primaria, dei livelli essenziali.
Partiremo dalla prima infanzia (asili nido) e dal sociale, con una
impostazione che tenga conto dei diversi livelli di partenza nelle realtà del Paese,
dei contenuti qualitativi, e non solo quantitativi, delle prestazioni che si forniscono
e della necessità di sostenere queste azioni con risorse nazionali che ogni anno
siano appositamente destinate con la legge di bilancio. L’obiettivo, dunque, è
definire uno standard nazionale per le prestazioni del welfare, un livello minimo
sotto il quale le amministrazioni non posso andare.
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