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2. L’ascesa di Pericle
• Quali eventi condussero Pericle al potere?
Nel 461 a.C. ad Atene fu eletto stratego Efialte, un capo democratico deciso a realizzare un’ulteriore riforma delle isti-
tuzioni ateniesi. Il ruolo dell’areopago fu ulteriormente ridimensionato, in virtù di una norma che prevedeva l’estra-
zione a sorte degli arconti. Il potere di controllo e la custodia delle leggi furono trasferiti alla bulè e all'ecclesìa, mentre
A. d’Itollo - La Memoria del Tempo 1 - © 2010 S. Lattes & C. Editori SpA
le funzioni giudiziarie furono assegnate all’eliea, composta da cittadini estratti a sorte. La riforma generò l’immediata
reazione aristocratica, che portò all’assassinio di Efialte, pochi mesi dopo la sua elezione, aprendo la strada a Pericle,
un giovane avvocato pupillo di Efialte stesso.
3. Il sistema democratico
• Quali furono le novità positive della riforma di Pericle?
Per dare ulteriore forza alla riforma di Efialte, Pericle istituì un’indennità giornaliera per i giudici popolari ed estese la
retribuzione per i pubblici uffici ad arconti, buléuti e pritani. In tal modo egli rese possibile l’effettiva partecipazione
al governo della città anche ai meno abbienti, cui consentì l’accesso a tutte le cariche; ciò ebbe come effetto l’incre-
mento del numero di cittadini che partecipavano all’attività politica, il che comportò la crescita del senso di apparte-
nenza e di responsabilità verso la città. Questo sentimento democratico si concretizzò nel ruolo centrale ricoperto
dalle assemblee popolari nel governo della città. Il godimento della cittadinanza comportò per gli Ateniesi anche con-
creti vantaggi economici (il possesso di terre e di case, lo sfruttamento delle miniere, la già citata indennità quotidia-
na e il theorikòn, un contributo per l’ingresso agli spettacoli teatrali) e indubbi servizi di assistenza (un’indennità per i
malati poveri, l’educazione a carico dello Stato per gli orfani di guerra, la distribuzione gratuita o a prezzo agevolato
del grano in caso di carestia).
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Unità IV – Capitolo 1 L’età di Pericle e l’egemonia ateniese
4. la politica estera
• Quali furono le principali iniziative di Pericle in politica estera?
Sul piano militare Pericle proseguì la politica di Temistocle, cercando di approfittare dei momenti di difficoltà dei
principali avversari: Sparta e la Persia. Nel 465 a.C., quando l’Egitto tentò di svincolarsi dal dominio persiano, Atene
inviò in soccorso una flotta che però, sorpresa in prossimità delle coste egiziane da quella persiana, subì una cocente
sconfitta (459 a.C.), peggiorata dalla successiva disfatta dell’esercito a Tanagra (457 a.C.).
Nello stesso anno Atene subì una nuova disfatta quando tentò di sottrarre al controllo dei Persiani l’isola di Cipro, stra-
tegica per i commerci nel Mediterraneo. Questi rovesci militari spinsero Pericle ad inviare un ambasciatore alla cor-
te del Gran Re per stipulare la pace di Callia (449 a.C.), che prevedeva da parte ateniese il riconoscimento del posses-
so persiano dell’Egitto e di Cipro, e da parte persiana l’impegno a rinunciare definitivamente al dominio sulle città gre-
che della Ionia e a ritirare la flotta che incrociava nel mar Egeo.
Con la pace di Callia veniva meno dunque la finalità per cui era stata costituita la lega di Delo, ma Atene non poteva
rinunciare ai contributi che le città federate pagavano per mantenere in efficienza la flotta e retribuire i marinai. Al-
lora Pericle convinse le città alleate della necessità di dare un nuovo obiettivo alla Lega, puntando il dito contro la pi-
rateria che metteva a rischio i traffici marittimi.
Sul fronte interno, Pericle si scontrò con Sparta, che tentava di estendere la propria area di influenza sulla Beozia e si
era alleata con Tebe (457 a.C.), affacciandosi nell’Attica, naturale zona di influenza ateniese. La presenza spartana in
Attica provocò un conflitto (459 - 446 a.C.) che si concluse con la sconfitta ateniese a Coronea. Con la successiva pa-
ce trentennale imposta da Sparta, Atene rinunciava al controllo della penisola ellenica in cambio del rafforzamento
del suo impero marittimo.
5. La politica culturale
• Quali sono le caratteristiche della produzione artistica greca del V secolo a.C.?
Il V secolo a.C. segnò, oltre alla supremazia ateniese in campo politico ed economico, anche la crescita del suo prestigio
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in ambito culturale ed artistico. Affluirono ad Atene i migliori architetti, artisti e intellettuali, provenienti da ogni parte del
mondo greco. Pericle avviò un ampio programma di costruzione di opere pubbliche, per dare lustro alla città.
Tra il 447 e il 432 a.C. gli architetti Ictino e Callicrate costruirono sull'acropoli il Partenone, il tempio dedicato alla pa-
trona della città, Atena. Nel 438 a.C. Mnesicle iniziò la costruzione dei Propilèi, i monumentali corridoi di accesso al-
l'Acropoli; sempre qui vennero eretti, tra il 448 e il 432, il tempietto dedicato ad Atena Nike, e l’Eretteo, un tempio dop-
pio dedicato a Atena e a Poseidone, dove a sostegno della copertura vennero usate statue femminili (le Cariatidi); più
in basso, sulla collina fu edificato il Theséion (il tempio di Efesto).
Sulle pendici dell’acropoli si trovavano il teatro di Dioniso e l’Odéion, teatro coperto destinato a rappresentazioni
minori, di canto e recitazione. Fuori del centro urbano, sul promontorio di Capo Sunio, fu costruito il tempio in ono-
re di Poseidone, dio del mare.
Con le sculture in marmo del Partenone, eseguite da Fidia, con quelle di Policléto per Olimpia, Argo, Efeso, e quelle
realizzate da Mirone, l’arte greca, in particolare la scultura, raggiunse il vertice di quel carattere che l’aveva contrasse-
gnata fin dalle origini: la piena adesione alla realtà naturale, mitigata e controllata dalla ricerca di ordine ed equilibrio.
L’essenza dell’arte greca è la centralità delle capacità umane, l’uomo esaltato come misura del mondo e di tutte le cose.
L’equilibrio compositivo fu ricercato anche dai ceramisti e nella pittura vera e propria, in particolare da Polignoto.
Anche le strutture architettoniche divennero un mezzo attraverso cui l’uomo celebrava se stesso in funzione della città.
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Unità III – Capitolo 5 L’età di Pericle e l’egemonia ateniese