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FATTORI GENETICI

dipendono da
LO SVILUPPO DI UN ESSERE UMANO
FATTORI AMBIENTALI

LA PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO È L’AREA DELLA PSICOLOGIA CHE STUDIA LE


TRASFORMAZIONI DEL COMPORTAMENTO DI UN
2 impostazioni INVIDIDUO NEL CORSO DELLA SUA VITA.

PSICOLOGIA DEL CICLO DI VITA: studia tutte


PSICOLOGIA DELL’ETÀ EVOLUTIVA: le fasi della vita, dalla nascita alla vecchiaia.
cerca di comprendere in che modo Autore: - Erik Erikson (1902 – 1994)
l’individuo «evolve» e raggiunge la
PSICOLOGIA DELL’ARCO DELLA VITA: studia
maturità. In particolare, osserva e
lo sviluppo della persona prendendo in
studia l’infanzia e l’adolescenza in
esame 3 dimensioni: la storia individuale, il
quanto considera l’età adulta come il
ciclo di vita e il contesto storico. Autori:
momento culminante dello sviluppo
- Paul B. Baltes (1939 – 2006)
e l’inizio della regressione. Autori:
- Hayne W. Reese (1931)
- Jean Piaget (1896 – 1980)
- Sigmund Freud (1856 – 1939)

Le tappe dello sviluppo del bambino:


1. CONCEPIMENTO: fecondazione, incontro tra spermatozoo e cellula uovo; formazione del corredo
genetico.
2. VITA INTRAUTERINA: si instaura il profondo rapporto con la madre; il sistema nervoso è l’apparato
che si sviluppa più lentamente, inizia a formarsi la rete neuronale e le connessioni neuromuscolari
(es: riflessi).
3. NASCITA – VENUTA AL MONDO: il bambino abbandona l’utero della madre per conoscere il mondo.
Per il bambino questo passaggio è vissuto come un trauma, uno shock ricompensato dall’amore
della madre.
4. Il NEONATO, il bambino NEO-NATO ha già delle COMPETENZE alla nascita: competenze innate e possiede
enormi POTENZIALITÀ grazie alla sua MENTE: macchina di apprendimento più potente ed efficace
dell’universo.
Competenze innate del neonato:
➢ RIFLESSI NEONATALI = reazioni automatiche involontarie a particolari stimoli, sono alla base del
successivo sviluppo del comportamento volontario
➢ Competenze emotivo-sociali:
• IL PIANTO: ha ruolo comunicativo, autoconsolatorio e terapeutico
• IL SORRISO: nelle prime 2 settimane è involontario e automatico (sonno). Dalla sesta
settimana si trasforma in sorriso sociale in risposta all’interazione dapprima con la
madre e poi con gli altri.
➢ Capacità percettivo-sensoriali: UDITO è il senso più sensibile e sviluppato alla nascita, il bambino
riconosce la voce della madre, piange se sente rumori forti e si addormenta con le ninne-nanne;
GUSTO, OLFATTO e TATTO sviluppato già dalla nascita; VISTA è il senso meno sviluppato, vede solo
oggetti ravvicinati 20-30 cm.
➢ Capacità motorie: poco sviluppate e rudimentali.

5. LA PRIMA INFANZIA 0-2 ANNI CONQUISTA MOTORIA

GRANDE MOTRICITÀ MOTRICITÀ FINE o PICCOLA


1. Stare seduto da solo - Si osservano le mani ruotandole
2. Gattonare (7 – 8 mesi) (2-3 mesi)
3. Camminare (13 – 15 mesi) - Afferrare gli oggetti: prensione a
LO SVILUPPO COGNITIVO 4. Correre rastrello (4 mesi) e presa a pinza

(10 – 12 mesi)
- Sviluppo e affinamento
coordinazione occhio – mano
(dai 4 mesi ai 2 anni)

IL GIOCO: strumento di apprendimento, il bambino impara giocando.

- Giochi di esercizio (0-2 e oltre) ripete gli schemi già appresi, es: afferrare oggetti, muoversi
(correre, saltare ecc..), far suonare una campanella, fare spruzzi con l’acqua, ecc...
- Gioco simbolico (dopo i 18 mesi) ha funzione cognitiva ed emotiva, il bambino immagina di fare
cose che non potrebbe fare nella realtà…. IL FAR FINTA DI… creare situazioni immaginarie come
cucinare (come fa la mamma), piantare un chiodo al muro (come fa il babbo), conferire agli
oggetti una funzione diversa da quella ordinaria es: la pentola diventa un tamburo, la banana la
cornetta del telefono ecc…
LA TEORIA DELL’Età EVOLUTIVA DI JEAN PIAGET
Jean Piaget (1896 -1980), nasce in Svizzera, fin da giovane dimostra interesse per le scienze, in particolare
biologia e scienze naturali (studio dei molluschi). Intorno al 1920 si trasferisce a Parigi alla Sorbona dove si
avvicina alla psicologia e successivamente si trasferisce a Ginevra all’istituto di Rousseau(filosofo) dove
conduce numerose ricerche sul linguaggio, sul ragionamento e l’apprendimento e il pensiero morale. Per la
sua fama e stima internazionale molte università gli hanno conferito la laurea honoris causa.
La teoria di Jean Piaget è ancora oggi una delle più importanti teorie dello sviluppo cognitivo

INTELLIGENZA COME ADATTAMENTO


secondo Piaget l’intelligenza si sviluppa per stadi, fasi di sviluppo;
ed è una forma di adattamento dell’uomo all’ambiente.
L’intelligenza si sviluppa grazie a due processi mentali (psichici)

ASSIMILAZIONE ACCOMODAMENTO

è il processo attraverso il quale il Implica una modifica degli schemi


bambino assimila, acquisisce, mentali, è il processo attraverso il
incorpora nuove informazioni in quale il bambino crea nuovi schemi
quanto sono adattabili a schemi in quanto le informazioni non sono
mentali o idee già posseduti, assimilabili a schemi posseduti
precedentemente costruiti (conoscenza indiretta)
(conoscenza diretta)
NOVITÀ, CREAZIONE DI NUOVI
CONSERVAZIONE DEGLI SCHEMI MENTALI
SCHEMI MENTALI
Es: tigre è diversa dal gatto, il
Es: un gatto nero mai visto prima
bambino dovrà creare una nuova
viene incorporato nell’idea che il
rappresentazione mentale.
bambino ha di gatto.

ADATTAMENTO DELL’ORGANISMO ALL’AMBIENTE


EQUILIBRIO
INTELLIGENZA
SCHEMA MENTALE= Struttura mentale che raggruppa e spiega un certo numero di esperienze.

GLI STADI DELLO SVILUPPO DI JEAN PIAGET


Per Piaget lo sviluppo avviene attraverso una serie di stadi. Lo stadio è un periodo di tempo in cui il
pensiero e il comportamento del bambino riflette un particolare tipo di struttura mentale.
Vi è una correlazione/relazione tra le tappe dell’evoluzione umana: ONTOGENESI (=sviluppo individuale
umano) e le tappe della FILOGENESI (=sviluppo della specie umana).
1. STADIO SENSO – MOTORIO 0-2 anni: il bambino conosce attraverso i sensi e attraverso il movimento,
dunque esercita un’intelligenza pre-verbale; è lo stadio più complesso ed è suddiviso al suo interno da altre 6
fasi (tra queste vi sono l’esercizio dei riflessi neonatali, il pianto e il sorriso, il gioco simbolico)
2. STADIO PRE – OPERATORIO 2-7 anni: fase in cui si sviluppa progressivamente il pensiero simbolico,
il bambino rappresenta mentalmente tutti gli oggetti; in questa fase il bambino attua il gioco
simbolico e imitativo che diventa più complesso ed elaborato.
3. STADIO OPERATORIO CONCRETO 7-12 anni: il bambino impara a ordinare, catalogare e classificare
gli oggetti secondo dei criteri, comprende la logica delle relazioni, acquisisce consapevolezza delle
nozioni di tempo, spazio e numero e inizia ad attuare le operazioni che però sono concrete come
sommare, sottrarre, dividere ecc… basate su dati concreti, tangibili.
4. STADIO OPERATORIO ASTRATTO dai 12 anni: acquisisce la capacità di fare ragionamenti astratti e
ipotetici, sviluppo del pensiero logico-deduttivo, astratto.
Ognuno di noi, secondo Piaget, percorre questi stadi e ogni stadio è successivo all’altro, non è possibile
attuare operazioni concrete, come la somma, se prima non abbiamo sviluppato adeguatamente lo
stadio senso-motorio; con il passaggio allo stadio successivo lo stadio precedente non viene perso ma
integrato in quello successivo in una struttura più evoluta. EVOLUZIONE UMANA (ONTOGENESI).

SCHEMA PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO | prof.ssa Barbara Massi

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