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La nuova categoria degli


enti del Terzo settore
Il 18 giugno 2016 è stata del Terzo Settore, da sempre
pubblicata in Gazzetta Ufficiale la caratterizzata da una rilevante
Legge 106/2016, ovvero la legge di disomogeneità e stratificazione
delega al Governo per la Riforma normativa.
del Terzo settore. In particolare, il Codice del Terzo
È iniziato così il lungo iter settore, con i suoi XII Titoli e
riformistico dell’intera disciplina 104 articoli, rappresenta il più
dei soggetti non profit, che ha completo tentativo di armonizzare
condotto all’emanazione, la scorsa l’intera materia in oggetto.
estate, di tre decreti attuativi della Nonostante ciò, si deve sin da
Riforma, aventi ad oggetto: subito evidenziare che la Riforma
– l’istituto del cinque per mille non può ritenersi conclusa: è
(D.Lgs. 111/2017); attesa, infatti, l’adozione di oltre
– la revisione della disciplina 40 decreti ministeriali, nonché un
dell’impresa sociale (D.Lgs. correttivo di talune disposizioni
112/2017); sia del D.Lgs. 117/2017 che del
– il Codice Unico del Terzo D.Lgs. 112/2017, da emanarsi entro
settore (D.Lgs. 117/2017). un anno dalla pubblicazione della
normativa di riferimento.
Questi primi interventi normativi Tra le novità più significative
hanno posto le fondamenta per introdotte dalla Riforma deve
il raggiungimento dell’obiettivo essere indubbiamente annoverata
delineato nella Legge Delega, l’istituzione di una nuova
ossia disporre il riordino e la categoria generale sotto il nome
revisione organica della disciplina di enti del Terzo settore (ETS).

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Dispone l’art. 4, comma 1, del CTS: generale e sono iscritti nel
“Sono enti del Terzo settore le Registro Unico Nazionale del Terzo
organizzazioni di volontariato, Settore (RUNTS).
le associazioni di promozione Il CTS esclude invece dal novero
sociale, gli enti filantropici,
degli ETS le amministrazioni
le imprese sociali, incluse
le cooperative sociali, le reti pubbliche di cui all’art. 1, comma
associative, le società di mutuo 2, D.Lgs. 165/2001, le formazioni
soccorso, le associazioni, e le associazioni politiche,
riconosciute o non riconosciute,
i sindacati, le associazioni
le fondazioni e gli altri enti
di carattere privato diversi professionali e di rappresentanza
dalle società costituiti per il di categorie economiche, le
perseguimento, senza scopo associazioni di datori di lavoro,
di lucro, di finalità civiche, nonché gli enti sottoposti a
solidaristiche e di utilità sociale
direzione e coordinamento o
mediante lo svolgimento di una o
più attività di interesse generale controllati dai suddetti enti.
in forma di azione volontaria o Infine, gli enti religiosi civilmente
di erogazione gratuita di denaro, riconosciuti soggiacciono alla
beni o servizi, o di mutualità o di
disciplina del D.Lgs. 117/2017 e
produzione o scambio di beni o
servizi, ed iscritti nel registro unico del 112/2017 limitatamente allo
nazionale del Terzo settore”. svolgimento delle attività di
interesse generale di cui all’art.
Possono, dunque, ricondursi alla
5 del CTS, a condizione che per
categoria degli enti del Terzo
tali attività adottino un apposito
settore taluni soggetti che, già
regolamento che recepisca le
per la loro qualifica soggettiva e
norme del Codice e sia depositato
caratteristiche specifiche, sono
nel RUNTS.
considerati ETS di diritto (ODV,
APS, enti filantropici, imprese
sociali, reti associative e società
di mutuo soccorso), nonché quei
soggetti di natura privata che
operano senza scopo di lucro,
svolgono attività di interesse

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I requisiti per l’assunzione
della qualifica di ETS
Il Codice del Terzo settore dedica attività culturali, artistiche o
un’ampia parte, contenuta negli ricreative di interesse sociale;
artt. 5-54, ai requisiti necessari – formazione universitaria e
per l’assunzione della qualifica post-universitaria;
giuridica di ente del Terzo settore. – formazione extrascolastica,
finalizzata alla prevenzione
2.1. Attività di interesse della dispersione scolastica
e al successo scolastico e
generale formativo, alla prevenzione
Il primo fondamentale del bullismo e al contrasto
presupposto è l’esercizio, in via della povertà educativa;
esclusiva o principale, di una o - servizi finalizzati
più attività di interesse generale all’inserimento o al
per il perseguimento, senza reinserimento nel mercato del
scopo di lucro, di finalità civiche, lavoro dei lavoratori;
solidaristiche e di utilità sociale. – alloggio sociale;
Il CTS delinea all’art. 5 un ampio – agricoltura sociale;
elenco di attività, di cui a titolo – riqualificazione di beni
esemplificativo si segnalano: pubblici inutilizzati o di beni
– interventi e prestazioni confiscati alla criminalità
sanitarie; organizzata.
– prestazioni socio-sanitarie;
– ricerca scientifica di Il dato rilevante che emerge
particolare interesse sociale; dall’art. 5 è un cambiamento
– organizzazione e gestione di di prospettiva, soprattutto in

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relazione alla normativa degli “complesso delle attività ed
anni ’90. Mentre allora si è iniziative poste in essere da un
ente del Terzo settore al fine di
costruito l’impianto normativo
finanziare le proprie attività di
del Terzo settore sul concetto di interesse generale.”
“attività di utilità sociale”, ovvero
di un’attività rivolta al singolo
soggetto svantaggiato, oggi il
legislatore attesta un pensiero
differente, imperniato sul concetto
di “attività di interesse generale”,
ponendo così attenzione ai
bisogni dell’intera società civile.
Il CTS riconosce altresì la
possibilità di svolgere “attività
diverse” rispetto a quelle
dell’elenco di cui sopra, purché
vengano rispettate due condizioni:
l’atto costitutivo o lo statuto
devono consentire l’esercizio di
tali attività e le stesse devono
considerarsi secondarie e
strumentali rispetto alle attività di
interesse generale. Si segnala che,
in relazione a questo tema, è in
fase di emanazione uno specifico
decreto ministeriale attuativo
dell’art. 6 del CTS.
In ultima analisi, sempre
nell’ambito delle attività, viene
definita per la prima volta la
raccolta fondi, come il

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2.2. Destinazione del imposto inoltre dall’assenza
di scopro di lucro che deve
patrimonio e assenza di
contraddistinguere l’attività
scopo di lucro degli enti, i quali non
Ulteriore caratteristica degli enti possono distribuire, neppure
del Terzo settore è la destinazione indirettamente, i propri utili. Al
vincolata del patrimonio, il quale riguardo, l’art. 8, comma 3 del
deve essere utilizzato per lo CTS prevede una casistica di
svolgimento dell’attività statutaria attribuzioni indirette, tra cui si
ai fini del perseguimento di evidenziano:
finalità civiche, solidaristiche e – la corresponsione ad
di utilità sociale. Gli enti dotati di amministratori, sindaci e
personalità giuridica ed iscritti nel chiunque rivesta cariche
registro delle imprese possono sociali di compensi individuali
eventualmente costituire uno o non proporzionati all’attività
più patrimoni destinati ad uno svolta e alle responsabilità
specifico affare ai sensi degli artt. assunte;
2447-bis e seguenti del Codice – la corresponsione a lavoratori
Civile. subordinati o autonomi di
In ogni caso, a seguito retribuzioni o compensi
dell’estinzione o dello superiori del 40% rispetto
scioglimento dell’ente, il a quelli previsti, per le
patrimonio residuo deve essere medesime qualifiche, dai
devoluto, previo parere positivo contratti collettivi;
dell’Ufficio del RUNTS e salva – la cessione di beni o servizi
diversa destinazione imposta a condizioni più favorevoli di
dalla legge, agli altri ETS secondo quelle di mercato a chiunque
le disposizioni statutarie o operi per l’organizzazione o ne
dell’organo sociale competente, faccia parte.
ovvero, in mancanza, alla
Fondazione Italia Sociale.
Il vincolo sul patrimonio è

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2.3. Denominazione Oltre a ciò, il CTS ha introdotto
specifici obblighi di trasparenza
sociale, lavoro, bilancio,
e pubblicità, imponendo la
libri sociali e obblighi di tenuta dei libri sociali obbligatori
trasparenza (art. 15) e la redazione del
L’assunzione della qualifica bilancio di esercizio secondo le
giuridica di ETS è subordinata modalità indicate dall’art. 13. Tale
all’adempimento di ulteriori obbligo, secondo la Circolare,
obblighi imposti dal CTS. deve ritenersi già operativo
In primo luogo, la denominazione e la mancanza dell’apposita
sociale dell’ente deve contenere modulistica richiesta dalla norma,
l’indicazione di ente del Terzo in questa fase di adeguamento,
settore o l’acronimo ETS. Sul non costituisce un problema,
punto, la circolare del Ministero traducendosi semplicemente nella
del Lavoro e delle Politiche Sociali diversità dei documenti contabili.
del 29 dicembre 2017 (Codice del Per gli enti di maggiori dimensioni
Terzo settore. Questioni di diritto è inoltre sancito l’obbligo di
transitorio. Prime indicazioni) ha deposito presso il RUNTS, nonché
precisato che, già in questa fase di pubblicazione sul proprio sito
transitoria, gli enti che possiedono internet, del bilancio sociale, che
ad oggi la qualifica di ODV, APS dovrà essere redatto secondo le
e ONLUS possono utilizzare linee guida che saranno definite
l’acronimo “ETS” per qualificarsi con decreto del Ministero del
negli atti, nella corrispondenza e Lavoro e delle Politiche Sociali, al
nelle comunicazioni al pubblico. termine di un articolato percorso
Interessanti altresì le prescrizioni consultivo.
in materia di lavoro, secondo Infine, sono soggetti a
cui i lavoratori degli enti di pubblicazione annuale sul
Terzo settore hanno diritto ad proprio sito internet anche
un trattamento economico e gli emolumenti, i compensi
normativo non inferiore a quello o i corrispettivi attribuiti ai
previsto dai contratti collettivi. componenti degli organi di

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