La rinascita dell’impero
Mentre l’Europa occidentale si trasforma a livello economico sociale ed economico cosa succede a livello
politico?
Nel X secolo in Europa occidentale sono due gli stati principali:
- Il regno di Francia
- Il regno di Germania
Nel 936 diventa re di Germania Ottone I duca di Sassonia il quale riuscirà ad imporre la sua autorità
diventando imperatore.
In che modo Ottone I riesce a diventare imperatore?
Costruisce un potere monarchico accentrato
Basandosi soprattutto sui signori feudali ecclesiastici, Ottone riesce a controllare meglio il territorio tedesco.
Infatti, vescovi e abati non erano sposati e non avevano figli ufficiali. Di conseguenza non potevano
tramandare i propri feudi agli eredi.
Conquiste e vittorie militari
- Conquista il regno d’Italia (Italia centro settentrionale)
- Espande il regno di Germania oltre il fiume Elba
- Nel 955 nella battaglia di Lechfeld sconfigge gli ungheresi, che a partire da questo momento
terminano le loro scorrerie e si stanziano definitivamente in Ungheria. (Nel 1000 nasce regno
Ungheria, il cui re si converte al cattolicesimo).
AAA! Con questa vittoria Ottone acquista grande prestigio presentandosi agli occhi dei chierici e del papa
come difensore cristianità europea dalle invasioni dei popoli infedeli non cristiani.
Nel 962 Ottone I si reca a Roma ed è incoronato imperatore da papa Giovanni XII. Questo evento nasce
dall’interesse di Ottone di diventare imperatore, ma anche dall’interesse del papa di riuscire a fronteggiare la
forte opposizione delle grandi famiglie aristocratiche romane. (Infatti, il papa era eletto tra vescovi di Roma
dai romani che però erano manovrati dalle famiglie aristocratiche romane, in quanto ognuna puntava a far
eleggere papa il proprio rampollo. Spesso le famiglie aizzavano il popolo con l’obiettivo di screditare il papa
eletto e quindi convocare una nuova elezione). Ottone impone con esercito l’ordine a Roma e costringe i
nobili a sottomettersi al pontefice, il quale in cambio lo incorona imperatore.
AAA! Il papa attribuisce ad Ottone anche il privilegium Othonis, ossia il potere di ratificare la nomina del
futuro papa. Il papa eletto dal popolo romano non sarebbe potuto diventare effettivamente papa senza
approvazione dell’imperatore. Il potere spirituale della chiesa diventa subordinato al potere imperiale.
Proprio in reazione a tale situazione di decadenza, un gruppo di monaci del monastero di Cluny (Borgogna-
Francia) progettano una riforma della Chiesa.
Il monastero benedettino di Cluny è fondato dal duca di Aquitania nel 910. Il duca non vincola il monastero
al potere di un vescovo, bensì lo sottopone alla sola autorità del papa. Di fatto non è condizionato dalle
famiglie aristocratiche locali. I monaci di Cluny danno inizio ad un ordine benedettino chiamato ordine
cluniacense.
I monaci cluniacensi sono rigorosi nel rispetto del voto di castità, della regola benedettina (prega e lavora) e
nelle pratiche religiose. L’ordine cluniacense si diffonde e sono edificati moltissimi monasteri.
Proprio a Cluny, un gruppo di monaci dotati di una certa levatura intellettuale, progettano una riforma della
chiesa.
AAA! Per cambiare la chiesa è necessario garantire la moralità del papa. Per garantire la moralità del papa
è necessario conferire il potere di eleggere il pontefice solo ai principali sacerdoti delle chiese di Roma e
della provincia romana, estromettendo quindi il popolo romano, le famiglie aristocratiche e l’imperatore.
La riforma inoltre prevede altri punti, quali ad esempio il rispetto della castità e del celibato, la repressione
della simonia, nicolaismo e nepotismo.
I monaci promotori della riforma sono chiamati a Roma dalla curia. Il progetto è presentato anche ai patriarchi
della chiesa orientale, i quali però rifiutano tale proposta, in quanto implica una sottomissione del clero
all’autorità effettiva del papa.
Tale situazione porta nel 1054 allo scisma tra la chiesa d’Oriente, d’ora in poi chiamata cattolica-ortodossa
e la chiesa d’Occidente, d’ora in poi chiamata cattolica-romana.
La riforma ideata dai monaci cluniacensi entra in vigore nel 1059.
Dopo la morte di Niccolò II diventa papa Gregorio VII, monaco cluniacense che aveva preso parte al progetto
di riforma della chiesa. I monaci cluniacensi di fatto assumono potere all’interno della chiesa e quindi sono
attuate altre riforme per sottomettere i vescovi al papa. Infatti, fino a questo momento il pontefice e la curia
romana dava indicazioni per lo più dottrinali e quindi i vescovi erano autonomi all’interno del loro vescovado.
Tali riforme sono contenute nel documento Dictatus papae (decreto del papa) del 1075:
- Imposizione ufficiale del celibato e della castità a tutto il clero
- Il potere di nominare e revocare la carica di vescovo appartiene solo al papa.
Tale scelta, che ha lo scopo di sradicare la simonia e i nepotismi, colpisce le famiglie aristocratiche,
ma soprattutto l’imperatore, il quale controllava il territorio basandosi soprattutto sui vescovi scelti e
nominati da lui.
- Il papa ha il potere di scomunicare i vescovi, abati, monaci disobbedienti e anche l’imperatore.
Tale clausola è preventiva, in quanto Gregorio VII prevede una reazione da parte dell’imperatore.
(Scomunicare imperatore significava sciogliere i sudditi dall’obbligo di obbedienza verso l’imperatore
che, scomunicato, era dannato per l’eternità).
Nel 1076 il nuovo imperatore Enrico IV convoca un sinodo (assemblea di alte cariche ecclesiastiche) di
vescovi e abati tedeschi e del centro nord Italia. Il sinodo, influenzato dall’imperatore, vota la deposizione di
Gregorio VII, il quale scomunica imperatore. Il conflitto tra papato e impero prosegue e si risolverà solo nel
1122 con il Concordato di Worms, quando l’imperatore riconosce al papa il diritto di scelta dei vescovi
(vittoria del papa).
AAA! Questo primo conflitto tra papato e impero è chiamato lotta per le investiture.