Nella lotta tra impero e papato emergono due nuovi tipi di potere politico: le monarchie feudali e i comuni.
Italia
In Italia i comuni si sviluppano solo nell’area dell’allora regno d’Italia, ossia nel centro nord della Penisola.
Nel meridione la monarchia feudale normanna impedisce la nascita dei comuni, in quanto il re esercita il
potere politico e amministrativo su tutto il regno.
I primi comuni italiani sono organizzati dalle famiglie aristocratiche urbanizzate. Infatti, già prima dell’XI
secolo, diverse famiglie nobili si trasferiscono dalla campagna alla città, dove ci sono più possibilità di
svago e divertimento. Progressivamente, quando i comuni iniziano a formarsi, altre famiglie nobiliari si
spostano in città per cercare di acquisire una carica comunale, e quindi potere politico.
Europa
Nei territori francesi, olandesi e tedeschi, le prime associazioni che danno vita al comune sono formate
dalla borghesia, ossia ricchi mercanti, ricchi finanzieri e ricchi artigiani, ma anche da corporazioni/arti/gilde
(associazioni di mestiere che tutela gli interessi di una categoria professionale, ad esempio stabilendo i
prezzi o salari).
AAA! In entrambi i casi, all’inizio le associazioni che formano i comuni, rappresentano solo il 20%
dell’intera popolazione della città.
Inizialmente, quasi tutte le associazioni comunali spontanee collaborano con le autorità tradizionali che
governano la città signori feudali laici o ecclesiastici (vescovi).
In Italia sono i vescovi. Durante l’alto medioevo, le città del centro nord sopravvivono poiché sono sedi
vescovili. Nel corso del IX e X secolo i vescovi, a causa del disfacimento dell’impero carolingio,
riacquistano i poteri politici e amministrativi sulla città.
Le associazioni spontanee chiedono al vescovo di partecipare alle decisioni relative ai commerci, alla
difesa militare e all’amministrazione della giustizia. Il vescovo accetta tali richieste, ma rimane l’autorità
suprema riconosciuta.
Progressivamente con lo sviluppo della città, le associazioni mirano all’acquisizione di maggiori poteri sino
a chiedere la completa autonomia e indipendenza, cioè l’autogoverno.
AAA! Questo porta alla trasformazione di queste associazioni private in repubbliche cittadine.
Durante il XII secolo, con lo sviluppo delle città, nascono dei conflitti tra le grandi famiglie nobiliari e i ricchi
borghesi (mercanti e finanzieri) che puntano a partecipare al governo del comune.
Questi conflitti sfociano in vere e proprie guerre civili tra fazioni. Per evitare la distruzione del comune e
ristabilire la pace, si modifica la forma di governo.
Dal comune consolare si passa al comune podestarile.
Il governo non è più affidato dall’assemblea ai consoli, ma ad un podestà, ossia un amministratore unico. I
podestà sono cittadini di un’altra città per evitare favoritismi. Sono assunti dall’assemblea che
progressivamente è formata anche dalla ricca borghesia. Durano mediamente in carica un anno.
Perché l’impero interviene solo nella seconda metà del XII secolo?
Perché nel periodo precedente in Germania c’è un vuoto di potere e quindi l’autorità imperiale nel regno
d’Italia viene meno, favorendo la nascita dei comuni stessi.
La guerra civile è vinta dai duchi di Svevia e diventa imperatore Federico I Barbarossa.
Successivamente in Italia i comuni che si alleano con l’imperatore o i cittadini favorevoli all’imperatore sono
detti ghibellini, mentre i comuni contro l’imperatore che si alleano con il papa sono detti guelfi.
Nel 1153 il papa Eugenio III stringe un accordo con Federico I Barbarossa, poiché ha molte difficoltà ed è
costretto ad abbandonare Roma. Infatti, a Roma si era affermato un comune formato dalle grandi famiglie
aristocratiche romane e ispirato ai principi del monaco Arnaldo da Brescia. Negli anni precedenti il
monaco aveva portato avanti una predicazione contro la ricchezza e il potere politico della gerarchia della
chiesa, accusando il papa, cardinali e vescovi di essere immorali. Arnaldo voleva un ritorno alla chiesa
originaria, povera e senza gerarchie.
AAA! Il papa chiede aiuto all’imperatore per essere reinsediato a Roma. Il Barbarossa acconsente e in
cambio ottiene il riconoscimento della superiorità del potere imperiale su quello della Chiesa e la
promessa di farsi incoronare a Roma.
Nel 1154 Federico giunge in Italia con un esercito ridotto, in quanto non crede di trovare opposizione.
Nei pressi di Piacenza, precisamente a Roncaglia istituisce la Dieta di Roncaglia, un’assemblea con i
grandi signori feudali, gli ecclesiastici e alcuni rappresentanti dei comuni, tra questi ci sono i rappresentanti
dei comuni di Como e di Lodi. Questi, infatti, temono di perdere la loro indipendenza a causa
dell’espansionismo del comune di Milano e chiedono protezione all’imperatore.
AAA! L’imperatore si propone come il garante dell’autonomia dei comuni (non dell’indipendenza), a patto
che riconoscano la superiorità dell’autorità imperiale.
Successivamente, mentre il Barbarossa è in viaggio verso Roma, muore Eugenio III e diventa papa
Adriano IV.
Il nuovo papa riesce a stringere un accordo con il comune di Roma. Arnaldo da Brescia, accusato di eresia,
è costretto a fuggire perché non più protetto dal comune. Il monaco è intercettato dall’imperatore e lo
consegna alle autorità ecclesiastiche che condannano al rogo.
Il Barbarossa giunge a Roma ed è incoronato imperatore, ma il comune romano di solleva ed organizza un
esercito per scacciare l’imperatore.
Infatti il comune non aveva ricevuto risposta alle richieste che aveva avanzato al Barbarossa:
- La richiesta di indipendenza
- La richiesta di un tributo per entrare in città
Federico decide di lasciare Roma e torna in Germania.
Dopo il ritiro delle truppe imperiali, il papa Adriano IV si sente più forte e quindi afferma nuovamente la
superiorità del potere papale su quello imperiale. In previsione della reazione dell’imperatore, il papa
rafforza l’alleanza con Regno normanno del sud Italia (vassalli) e con i comuni antimperiali del centro nord
Italia, in particolar modo con Milano.
Nel 1158 Federico decide di tornare in Italia con un grande esercito perché è consapevole della resistenza
italiana. Assedia Milano e Brescia e ottiene la resa di entrambi i comuni.
Organizza una seconda dieta di Roncaglia, in cui:
- Impone a tutti i comuni di rinunciare ai loro poteri indipendenti, riconsegnando le funzioni
statali all’imperatore (ad esempio funzioni giudiziarie) e di sottomettersi alla sua autorità. In ogni
città sarebbe stato presente un podestà di nomina imperiale, cioè dall’impero stesso
- Impone al papa la superiorità dell’impero sul papato
Dopo la seconda Dieta di Roncaglia alcuni comuni si ribellano. In particolare il comune di Milano che è
nuovamente assediato dall’esercito imperiale, sconfitto e le sue mura rase al suolo.
In seguito a questo episodio nascono:
- Una lega antimperiale di comuni lombardi capeggiata da Milano
- Una lega antimperiale di comuni veneti
Nel 1159 muore Adriano IV e diventa papa Alessandro III. Una parte dei cardinali è però contraria a questa
elezione e, con il sostegno di una parte delle famiglie aristocratiche romane, negano la legittimità di
Alessandro III ed eleggono un antipapa.
AAA! Nel 1160 Federico I convoca in modo indipendente un concilio ecumenico (con le massime autorità
ecclesiastiche) per stabilire quale dei due papi fosse quello legittimo.
In questo modo si pone apertamente in contrasto diretto con papa Alessandro, perché assumendo il potere
di convocare il concilio, di fatto afferma la superiorità dell’impero sul papato anche in materia ecclesiastica.
Il concilio dichiara papa legittimo l’antipapa, ma Alessandro III scomunica l’imperatore.
- Imperatore è appoggiato da una minoranza di vescovi italiani e parte dei vescovi tedeschi
- La maggioranza degli stati europei ed episcopati riconoscono però Alessandro III
Il papa Alessandro III si allea con i comuni antimperiali (riuniti in una lega unica), in particolare con quello di
Milano, e la monarchia feudale francese.
Il papa e i comuni alleati fondano la città di Alessandria, una roccaforte militare, per indebolire il territorio
circostante dominato da signori feudali filoimperiali.
L’imperatore scende nuovamente in Italia e assedia Alessandria; nel frattempo il papato riesce ad ottenere
la rivolta di alcuni signori feudali tedeschi facendo leva sulla scomunica dell’imperatore.
Il Barbarossa è costretto ad abbandonare l’assedio e a ritornare in Germania per sedare la rivolta. Mentre
l’esercito imperiale raggiunge le Alpi, quello della lega comunale lo intercetta e lo affronta nella battaglia di
Legnano. Le truppe comunali vincono e dunque rientrato in Germania l’imperatore è costretto ad
intraprendere una politica di accordo con i comuni, rimandando il suo progetto di supremazia imperiale.
AAA! La pace di Costanza tra imperatore e comuni è siglata nel 1183. I comuni si impegnano formalmente
a riconoscere l’autorità dell’imperatore, ma di fatto sono indipendenti.
Il Barbarossa si sottomette al papa, il quale revoca la scomunica. L’imperatore riesce quindi a ristabilire la
sua autorità in Germania.
AAA! Il secondo grande scontro tra papato e impero si risolve a favore del papa.
Attraverso la diplomazia però il Barbarossa ottiene un successo perché fa sposare il figlio Enrico alla
principessa normanna Costanza d’Altavilla, zia del re normanno Guglielmo II.
Il Barbarossa mira ad annettere all’impero il sud Italia. Infatti, alla morte del re Guglielmo II, diventa re del
regno del sud Italia il figlio di Enrico e Costanza: Federico II.
AAA! Il regno del sud Italia entra nell’orbita dell’impero e quindi il papato e i comuni sono accerchiati.