Sei sulla pagina 1di 2

Traccia 2

L’Unione Europea e i suoi Stati membri di fronte al futuro: un bilancio di problemi e


prospettive.

Scopo del seguente tema è analizzare l’Unione Europea attraverso diversi punti di vista,
per poter avere un quadro chiaro di problemi e prospettive che faranno parte del suo
futuro. Innanzitutto, è bene chiarire alcuni punti chiave per comprendere i meccanismi in
cui l’Unione è coinvolta e di conseguenza le sue criticità.
L’Unione Europea è un’unione sovranazionale di Stati costituita da 27 membri.
L’annessione di uno stato all’Unione è un processo molto lungo e complesso regolato dal
Trattato di Copenaghen. Ogni Stato che presenta una candidatura deve essere sottoposto
ad uno screening iniziale, per controllarne l’idoneità. Uno dei requisiti fondamentali per
l’annessione, probabilmente il più importante tra tutti, è l’accettazione integrale dell’acquis
comunitario. Esso è un insieme di diritti e obblighi che sono patrimonio degli Stati membri
dell’Unione Europea e che ogni Stato membro rende propri. È stato inoltre istituito il
Programma TAIEX, volto a supportare i candidati attraverso l’intero processo di
candidatura grazie ad assistenza tecnica e scambio di informazioni. Altra caratteristica
fondamentale dell’UE è l’unione monetaria che favorisce il mercato all’interno della
cosiddetta Eurozona, che non coincide con l’UE stessa in quanto non tutti gli Stati membri
hanno adottato l’Euro come moneta. Detto ciò, è possibile individuare tre principali
problematiche che influenzano e vincolano, in un certo senso, l’Unione Europea e le sue
azioni: la mancanza di una politica estera e interna comune, l’assenza di una difesa
comune e l’impossibilità di competere con superpotenze mondiali quali Russia, Cina e
Stati Uniti.
A livello politico, l’Unione Europea si presenta sostanzialmente frammentata. Requisito
fondamentale per l’annessione di uno Stato è la presenza della democrazia. Non si
accenna mai però all’interno dell’Unione ad uno schieramento comune interno (cioè la
scelta di mettere in atto politiche di destra, sinistra o centro a seconda della maggioranza
calcolata tra gli stati membri) o ad una politica comune da adottare nel momento in cui si
rendano necessarie trattative con Paesi non appartenenti all’Unione. Basti pensare
all’attuale coinvolgimento dell’UE nel conflitto Russia-Ucraina. Nonostante siano stati fatti
diversi meeting tra i capi di Stato dei Paesi membri per l’adozione di una linea
sostanzialmente comune, le sanzioni contro la Russia che non coinvolgono istituzioni
sovranazionali sono state applicate dai governi dei singoli Stati e non direttamente
dall’Unione Europea. Questo rende di fatto più rilevante la singola Nazione rispetto
all’Unione, la quale logicamente risulta più debole sia a livello europeo che mondiale. Il
conflitto in atto ci permette inoltre di analizzare una seconda questione spesso data per
scontata: la mancanza di una difesa comune. L’unica organizzazione mondiale che
garantisce in qualche modo la sicurezza della maggior parte degli Stati dell’UE è la NATO
(North Atlantic Treaty Organization), di cui sono membri 21 Paesi su 27 membri. Risulta
però lampante che l’influenza della NATO non è di certo dovuta ai suoi Stati membri parte
anche dell’UE, ma unicamente alla presenza degli Stati Uniti tra i membri della coalizione.
Ciò viene confermato anche dal fatto che è lo stesso Presidente statunitense Biden a farsi
portavoce delle intenzioni della NATO, attualmente riguardanti il conflitto Russia-Ucraina.
Se l’Unione Europea avesse un unico esercito comune per la difesa dei suoi confini,
avrebbe un arsenale e un esercito abbastanza numeroso da permetterle probabilmente di
poter competere, in qualche modo, con altre superpotenze (tra cui oggi la Russia). Allo
stato attuale però nessuno Stato membro dell’UE si avvicina minimamente al milione di
soldati, mentre Russia e Stati Uniti contano ciascuna oltre tre milioni di militari pronti
all’azione. Ne consegue inoltre che l’Unione Europea non ha i mezzi né economici né
politici per potersi confrontare con le potenze mondiali che dominano l’economia e
l’andamento del mercato (Cina, Russia e Stati Uniti).
Ecco quindi che le prospettive dell’Unione Europea non sono di certo rosee: attualmente si
presenta come una realizzazione abbozzata di un progetto che potrebbe avere delle
potenzialità inimmaginabili. Affinché l’Unione possa svilupparsi e accrescere la sua
influenza e il suo ruolo in futuro, credo sia necessario che gli Stati membri agiscano e
prendano decisioni in un’ottica più comunitaria e comune, evitando il tentativo di ottenere i
massimi benefici per il singolo Stato e cercando invece di ottenere i massimi risultati per
l’Unione stessa.

Potrebbero piacerti anche