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In effetti sta tutto lì. Nell’essere percepiti dagli altri, perché se non
hai nessuno, nessuno su cui contare o che conta su di te, nessuno
che ti ritiene importante e ti fa sentire tale è come se non esistessi.
Non che la nostra vita dipenda dagli altri, ma abbiamo bisogno
degli altri affinché abbia un senso.
Sono gli altri che riempiono la nostra vita, che ci insegnano tanto.
Abbiamo bisogno degli altri per esistere davvero.
In pieno accordo con Kant,
Schopenhauer considera la scienza
come lettrice di fenomeni
superficiali, perché non è possibile
sapere com’è il mondo realmente
(noumeno Kant), non solo
promesso arrivi a noi attraverso i
nostri sensi. Differentemente da
garante però Schopenhauer mette
insieme le forme a priori dello
spazio del tempo e la categoria
della causalità unite dal principio
di individuazione ragion sufficiente.
Ma, ed è la prima volta in filosofia se ne parla
inAnche
maniera il così
nostro corpoSchopenhauer
accurata, secondo e mette
alSchopenhauer
centro del proprio è una rappresentazione,
discorso il corpo:
attraverso
ma essoesso nonl’uomo
ha solopuòunasquarciare il velo di
dimensione
Maya e capire
esterna ma veramente
anche una la interna.
propria natura,
Ed è che
consiste, nella volontà di vivere, nell’essere
proprio questa dimensione che
volontà di vivere e scopo ultimo di questa
attraverso
volontà è quelloil corpo ci porta
di conservare alla nostra
e rafforzare la
interiorità,
vita. Ma questaproprio
volontà diquesto
vivere permette
non è una
all’uomo
scelta di afferrare
ma è subita la cosa
passivamente in sé, oe un
dall’uomo,
impeto
almenociecola insopprimibile
cosa in sé del chenostro
porta aessere,
desiderare sempre nuove cose e lo rende
cioè la nostra essenza più profonda,
schiavo di una condizione di desiderio
che è la volontà
continuamente di vivere.
inappagato.