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SCHOPENHAUER

IL MONDO COME VOLONTÀ E


RAPPRESENTAZIONE:
“Il mondo come volontà e rappresentazione” può essere
sicuramente considerata l’opera principale di Schopenhauer.
Egli, partendo da quanto affermava Kant, basa la sua
filosofia su una visione dualistica, sulla divisione netta tra
rappresentazione (quello che Kant definiva “fenomeno”),
ovvero ciò che ci appare, e la Volontà (il “noumeno”
kantiano), ovvero la realtà vera e profonda, che
Schopenhauer dice essere celata da un “velo Maya”.
In realtà, riprende anche da Platone l’idea di un mondo
sensibile che non coincide perfettamente con la realtà vera.
Tutto questo richiama subito alla mente
le prime pagine de “Il piccolo principe”
di Antoine De Saint Exupery. In cui una
bambino mostra agli adulti un disegno di
un boa che digerisce un elefante ma lo
scambiano per il disegno di un cappello
e quindi il bambino pensa “I grandi non
capiscono mai niente da soli e i bambini
si stancano a spiegargli tutto ogni
volta”.

Quindi per Saint Exupery i bambini sono capaci di guardare


oltre, come se dietro ogni cosa per loro esistesse un mondo del
tutto nuovo. E quindi in realtà il “velo Maya” è in questo caso
la serietà e la rigidità degli adulti, che hanno molto da imparare
dai bambini.
SPAZIO E
Conoscere il mondo, quindi,
secondo Schopenhauer significa
TEMPO:
inserirlo in 3 categorie: spazio e
tempo (che riguardano la
sensibilità) e causalità (che
riguarda l’intelletto). Ma né lo
spazio, né il tempo, né le
connessioni causali sono trovati
nelle cose, esse devono essere già
presenti nel soggetto. Ed è per
questo che “il mondo è la mia
rappresentazione”. Quindi, in
realtà, non può esistere un oggetto
percepito senza che qualcuno lo
percepisca.
“Se te ne sei andato, non c’è più nessuno al mondo a
cui importi se sono viva o morta. Mi sento dissolvere,
svanire nel nulla, perché se al mondo non c’è
nessuno che che ti vuole bene, esisti davvero?”
-Cassandra Clare.

In effetti sta tutto lì. Nell’essere percepiti dagli altri, perché se non
hai nessuno, nessuno su cui contare o che conta su di te, nessuno
che ti ritiene importante e ti fa sentire tale è come se non esistessi.
Non che la nostra vita dipenda dagli altri, ma abbiamo bisogno
degli altri affinché abbia un senso.
Sono gli altri che riempiono la nostra vita, che ci insegnano tanto.
Abbiamo bisogno degli altri per esistere davvero.
In pieno accordo con Kant,
Schopenhauer considera la scienza
come lettrice di fenomeni
superficiali, perché non è possibile
sapere com’è il mondo realmente
(noumeno Kant), non solo
promesso arrivi a noi attraverso i
nostri sensi. Differentemente da
garante però Schopenhauer mette
insieme le forme a priori dello
spazio del tempo e la categoria
della causalità unite dal principio
di individuazione ragion sufficiente.
Ma, ed è la prima volta in filosofia se ne parla
inAnche
maniera il così
nostro corpoSchopenhauer
accurata, secondo e mette
alSchopenhauer
centro del proprio è una rappresentazione,
discorso il corpo:
attraverso
ma essoesso nonl’uomo
ha solopuòunasquarciare il velo di
dimensione
Maya e capire
esterna ma veramente
anche una la interna.
propria natura,
Ed è che
consiste, nella volontà di vivere, nell’essere
proprio questa dimensione che
volontà di vivere e scopo ultimo di questa
attraverso
volontà è quelloil corpo ci porta
di conservare alla nostra
e rafforzare la
interiorità,
vita. Ma questaproprio
volontà diquesto
vivere permette
non è una
all’uomo
scelta di afferrare
ma è subita la cosa
passivamente in sé, oe un
dall’uomo,
impeto
almenociecola insopprimibile
cosa in sé del chenostro
porta aessere,
desiderare sempre nuove cose e lo rende
cioè la nostra essenza più profonda,
schiavo di una condizione di desiderio
che è la volontà
continuamente di vivere.
inappagato.

La volontà originaria, il fondamento


dell’essere, è un impulso cieco,
arbitrario, inconsapevole, non
finalizzato ad alcunché, è pura volontà
di vivere che sta alla base di tutto, una
forza vitale.
Per quanto possano sembrare simili e per molti versi lo
La concezione della volontà come forza
sono le filosofie di Schopenhauer di Leopardi 1
irrazionale apre la via a un radicale pessimismo:
intelligente critica di De Santis, noto critico letterario
tutto ciò che di positivo crediamo di riconoscere
italiano, vede su versanti opposti i 2 autori in
nel mondo si rivela un inganno, un’illusione; la
particolare su quello politico: la filosofia di
vita, che proviene dallaVolontà, non può avere un
Schopenhauer deprime qualsiasi slancio di
senso razionale e ogni armonia e ogni ordine che
emancipazione politica e sociale, finendo così per
crediamo
favorire di riconoscere
le ideologie in essa
più retrive si rivelano mentre
e conservatrici,
ingannevoli.
l’opera di Leopardi e pervasa da 1 spirito progressivo e
rivoluzionario
La vita quindicapace
è una di suscitare
continua ideali nonostante
tensione, bisogno eil
pessimismo.
desiderio ma In effetti ricordate 1del
l’appagamento delle possibilidivie
desiderio, unche
Leopardi aveva indicato per superare il pessimismo
qualsiasi desiderio, è solo momentaneo, perché
cosmico e anche in questo caso ci troviamo l’esatto
sempre di nuovo la volontà insorge e spinge verso
opposto.
nuovi desideri. Se viene però meno lo stimolo del
piacere e dalla spinta al suo soddisfacimento,
l’individuo cade in uno stato di sazietà e di noia
che rivela il nulla che pervade l’esistenza. Di qui
la conclusione schopenhaueriana: la vita oscilla
perennemente tra il dolore e la noia, passando
attraverso l’intervallo fuggevole e illusorio del
piacere.
Schopenhauer si sofferma poi
sull’esistenza di individui eccezionali
(artisti, mistici, eremiti e santi) che sono
riusciti a liberarsi dalle catene del
desiderio.

Esistono infatti 3 vie di liberazione che


nascono dalla dalla presa di coscienza del
dolore: l’arte, la morale e l’ascesi.L’arte è
per Schopenhauer conoscenza libera e
disinteressata, che si rivolge non tanto ai
fenomeni, quanto alle idee, alle forme pure
delle cose. Essa ci offre la possibilità di
contemplare gli aspetti universali della
realtà. Proprio per questo suo carattere
contemplativo e per questa sua capacità di
muoversi in un mondo di forme eterne.
“Tu sei un’artista, come tua madre. Questo vuol dire
che vedi il mondo in un modo diverso dalle altre
persone. È il tuo dono vedere la bellezza e l’orrore
delle cose di tutti i giorni.”
-Cassandra Clare.

Quindi, proprio come sostiene Schopenhauer, Cassandre Clare dice che


quelli capaci di andare oltre, di scavare nel profondo delle cose e vedere
il mondo che è nascosto dietro, con le sue bellezze e i suoi orrori.

Quindi è l’arte che apre porte a nuovi mondi.

Che poi è proprio quello di cui necessitiamo ora che siamo in


quarantena: uscire fuori dal piccolo spazio che è la nostra casa, per
scoprire nuovi e diversi mondi.

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