«I ragazzi di Copenaghen»
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NELLA MECCANICA QUANTISTICA È COME SE DIO
GIOCASSE A DADI E, COME UN ONESTO GIOCATORE,
NON CONOSCESSE IN ANTICIPO IL RISULTATO.
14. Questo vale per quelle quantità – dai fisici chiamate anche «variabili» – che
vengono dette «incompatibili», come, ad esempio, la posizione e la velocità o l’ener-
gia e il tempo.
15. Cfr G. C. Ghirardi, Un’occhiata alle carte di Dio..., cit., 94.
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16. Richard Phillips Feynman (New York, 11 maggio 1918 - Los Angeles, 15
febbraio 1988) è stato un fisico e divulgatore scientifico statunitense, premio Nobel
per la Fisica nel 1965 per l’elaborazione dell’elettrodinamica quantistica.
17. Cfr R. P. Feynman, QED. The strange theory of light and matter, Princeton,
Princeton University Press, 1985 (in it. QED. La strana teoria della luce e della mate-
ria, Milano, Adelphi, 2010).
18. John Archibald Wheeler ( Jacksonville 9 luglio 1911 - Hightstown, 13
aprile 2008) è stato un eminente fisico teorico americano.
19. G. C. Ghirardi, Un’occhiata alle carte di Dio..., cit., 95.
FORSE DIO GIOCA A DADI?
26. Non entreremo qui nelle sottigliezze tecniche della meccanica quantistica.
Volendo dare una descrizione semplificata, possiamo ricordare che in meccanica
quantistica due quantità sono incompatibili se l’ordine con cui esse vengono stimate
fa cambiare il risultato finale, ossia [A, B] = A⋅B - B⋅A ≠ 0.
27. C. Rovelli, Helgoland, Milano, Adelphi, 2020, 49.
28. David Joseph Bohm (20 dicembre 1917 – 27 ottobre 1992) è stato uno
scienziato americano, membro della Royal Society e ideatore di quella che viene
chiamata «meccanica bohmiana», che offre una visione alternativa rispetto alla tra-
dizionale meccanica quantistica. Bohm, con le sue idee non convenzionali, ha an-
che contribuito alla neuropsicologia e alla filosofia della mente.
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31. Consideriamo la poesia Infinito di Leopardi, scritta nel 1819. Ecco i primi
versi: Sempre caro mi fu quest’ermo colle, / e questa siepe, che da tanta parte / dell’ultimo
orizzonte il guardo esclude.
32. Prima avevamo sconsigliato l’uso di immagini prese dal quotidiano per
descrivere fenomeni e/o paradossi quantistici; ora però non stiamo cercando di il-
lustrare una «bizzarria» quantistica attraverso una descrizione classica del mondo
conosciuto, ma piuttosto di fare un discorso epistemologico, ossia un discorso che si
concentra sulla natura stessa di ciò che conosciamo.
33. C. Rovelli, Helgoland, cit., 141.
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