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Lezione anatomia 11/3/2021

Lezione di introduzione

Anatomia macroscopica
Ciò di cui ci andiamo ad occupare è quella che viene definita anatomia umana normale, nel senso che
dobbiamo andare a studiare il corpo umano, la sua architettura generale e le sue singole parti in condizioni
di salute, per poi successivamente andare a distinguerlo da quello che è patologico. Per questo motivo
parliamo di anatomia umana normale. Il termine anatomia viene affiancato e quasi sostituito dalla parola
morfologia, parola più moderna, perché col termine anatomia è legato essenzialmente alla dissezione, che
un tempo veniva considerata essenziale. Non che ora non lo sia, però ci sono anche altri metodi non invasivi
che ci permettono di studiare il copro umano senza l’ausilio della dissezione; si pensi anche solo alla parte di
diagnostica per immagini.
Per cui noi studiamo in primis anatomia macroscopica, cioè quella che noi possiamo anche vedere ad occhio
nudo per quanto concerne l’aspetto strutturale. Nell’ambito anatomico possiamo poi definire quella
macroscopica anche con il termine anatomia sistematica, nel senso che vengono studiati i diversi sistemi
che vanno a costituire il corpo umano. Si descrivono dunque tutti vari sistemi quali per esempio il sistema
digerente (uno degli 11 esistenti nell’uomo), andando poi a descriverne tutti gli organi che ne fanno parte,
osservandone anche le loro funzioni principali. Non si parla più di apparati, ma di sistemi. I sistemi venivano
intesi come una serie di organi che hanno tutti la stessa origine embriologica e ricoprono tutti la stessa
funzione, ad esempio nel sistema scheletrico le ossa hanno bene o male tutti la stessa derivazione e ricoprono
tutti la stessa funzione, così come quello nervoso e quello muscolare. Come apparato invece si intendeva un
insieme di organi che pur avendo origini diverse cooperavano per la stessa funzione. Oggigiorno questa
differenza tra apparato e sistema risulta superata.

Qui abbiamo un’immagine classica di anatomia macroscopica. Vediamo il cuore e già così possiamo dare
una descrizione di ciò che si vede in superficie. L’anatomia sistematica è infatti proprio quella che affronta i
vari sistemi che compongono il corpo umano. Sempre nell’ambito dell’anatomia macroscopica abbiamo un
metodo di approccio di tipo topografico, nel senso che andiamo a suddividere il corpo umano in determinate
regioni e aree: testa, collo , tronco, arti. Nell’ambito di ogni regione andiamo appunto a descrivere tutte le
strutture che vi sono all’interno. Nella testa andiamo a descrivere la parte scheletrica, muscolare, vascolare,
vediamo gli organi contenuti all’interno, i rapporti che ci sono tra di loro. Questo è un approccio più
complesso e moderno per affrontare l’anatomia.
Sempre dal punto di vista macroscopico abbiamo l’anatomia di superficie. Ovviamente andiamo a descrivere
tutte le strutture che vediamo esternamente sul corpo umano. Possiamo comunque individuare dei punti di
riferimento chiamati punti di repere, che sono riscontrabili in qualsiasi corpo umano, utili per individuare le
strutture del corpo. Possiamo descrivere delle linee che vanno da un punto a un altro del corpo umano che
solitamente dipartono da punti ossei. Queste sono utili per individuare delle regioni più ristrette, per
localizzare degli organi proiettati dall’interno sulla superficie.

Questa è una classica vista topografica di testa e collo. È un’immagine esterna di cui possiamo già dare una
descrizione a vista, andando a identificare dei punti di riferimento che magari corrispondono alle strutture
interne del corpo umano, ma che si riescono ad individuare sulla superficie. Ad esempio ad una ispezione di
superficie, passando la mano sulla parte scheletrica della mandibola, possiamo ritrovare a livello del mento
il corpo della mandibola. Risalendo si trova una sporgenza ossea della mandibola che sarebbe dove finisce il
corpo ed inizia la parte che risale del ramo della mandibola. Oppure alla base del collo abbiamo una porzione
scavata chiamata incisura giugulare che fa riferimento allo sterno. Abbiamo praticamente delle strutture che
si rilevano sulla superficie che diventano dei punti di riferimento (principalmente ossei). Se noi consideriamo
l’anatomia di superficie, essa ci permette di suddividere il corpo in aree più piccole, ad esempio a livello del
collo la superficie anteriore e laterale possono essere suddivise in 2 regioni triangolari tramite l’utilizzo di
questi punti di riferimento come la trachea che decorre anteriormente nel collo, piuttosto che 2 muscoli che
facilmente riusciamo ad identificare (sternocleidomastoideo e trapezio), oppure ancora alla base abbiamo
l’osso della clavicola.
All’interno delle singole aree più piccole noi sappiamo che decorrono delle strutture come ad esempio vasi
come l’arteria carotide.
Altri esempi li si possono fare con il tronco in vista
anteriore e posteriore, o per gli arti superiori e
inferiori.

Sempre nell’ambito dell’anatomia macroscopica ci sono altri aspetti che possono essere considerati tipo
anatomia clinica, chirurgica e radiologica. Poi ci sono tutti i vari esami che è possibile fare: dalle radiografie
alle tac, alla risonanza magnetico, o anche ecografia.

Anatomia microscopica

L’anatomia microscopica è lo studio delle strutture anatomiche che sono talmente piccole che possono
essere osservate solo con l’assistenza di un microscopio, include l’istologia e la citologia.
Lo studio microscopico e quello macroscopico si completano a vicenda e la conoscenza dell’uno necessita
anche la conoscenza dell’altro, per porre le basi del corretto studio della fisiologia e della patologia umana.

Questo è un esempio di vetrino. Si tratta ovviamente di un


polmone.
Infine c’è ancora un ultimo aspetto che è quello dell’anatomia dello sviluppo(forse la tratteremo, ma dipende
se abbiamo tempo), che esamina tutte le modificazioni morfologiche che avvengono nel periodo compreso
tra il concepimento e la maturazione: Embriologia.

ARCHITETTURA DEL CORPO UMANO

Per definire l’architettura del corpo umano noi abbiamo i vari sistemi(11) che si assemblano tra di loro.
All’interno dei sistemi noi abbiamo gli organi che a sua volta sono costituiti da tessuti, a loro volta costituiti
da tanti diversi tipi di cellule.
La posizione anatomica standard del corpo umano è quella che considera il corpo in piedi, di fronte
all’osservatore, con le braccia lungo i fianchi e i palmi aperti rivolti in avanti. La destra e la sinistra
corrispondono a quelle dell’osservato.

Si parte dalla posizione anatomica standard a cui poi dobbiamo aggiungere termini di posizione e
movimento. Il corpo umano presenta una simmetria bilaterale esternamente. È formato da 2 parti, destra e
sinistra, specularmente uguali. Non c’è una simmetria anteroposteriore (davanti-dietro), né craniocaudale
(alto-basso). Semplicemente abbiamo una superficie anteriore, posteriore, superiore ed inferiori, magli
antimeri sono solo di destra e sinistra.
I termini di posizione si riferiscono ad una determinata situazione del corpo umano, mentre i termini di
movimento indicano lo spostamento e la direzione di una certa parte del corpo (utile quando si parla
dell’apparato locomotore).
Per quanto riguarda i termini di posizione si possono andare a disegnare 3 piani di riferimento: piano frontale
o coronale (verticale, passa parallelo alla fronte e divide il corpo in una parte posteriore ed anteriore) , piano
sagittale (sempre verticale, ma andrà a dividere il corpo in 2 antimeri: uno di destra e uno di sinistra) e piano
trasverso (taglia trasversalmente in 2 parti il corpo, dunque è orizzontale, parallelo a quello su cui poggiano
i piedi; divide il corpo in una parte superiore ed una inferiore).

Prendendo in considerazione l’immagine qui in basso, se noi facciamo passare il piano sagittale a livello della
testa, abbiamo una prospettiva con la visione dell’encefalo, del naso, della bocca etc. Con un piano frontale
invece tagliamo frontalmente gli organi per esempio del torace come polmoni e cuore. In questo modo
abbiamo la possibilità di vedere la struttura interna di questi organi, con una prospettiva differente. Con il
piano trasverso, prendendo in considerazione una sezione dell’addome è possibile notare come sono
distribuiti i diversi organi e i loro vari rapporti (principio d’esempio della tac).
Per quanto riguarda il piano sagittale/mediano noi abbiamo individuato i termini destro e sinistro, ma
tracciando altri piani paralleli ad esso dobbiamo introdurre i termini mediale (ossia la faccia che dà verso la
parte centrale del corpo, dunque la faccia più interna) e laterale (ossia la faccia più esterna). Considerando
ad esempio il polmone, sulla faccia mediale avremo il cuore, mentre su quella laterale e più esterna avremo
la gabbia toracica
Considerando il piano frontale invece individuiamo una parte anteriore/ventrale ed una posteriore/dorsale.
Abbiamo poi detto che tracciando un piano trasversale individuiamo una parte superiore/cefalico/craniale
ed una inferiore/caudale
In più aggiungiamo per quanto riguarda solo le parti mobili degli arti i termini prossimale e distale.
Il termine prossimale e distale, consideriamo ad esempio l’arto superiore e andandolo a descrivere e
prendendo sempre come punto di riferimento il piano sagittale mediano noi diciamo ovviamente che il
gomito è prossimale e il polso è distale rispetto al piano di simmetria, nel senso che uno è più vicino e uno è
più lontano. Prossimale e distale lo riferiamo agli arti superiore e inferiore.

Qui semplicemente vedete su un


individuo messo in posizione anatomica i vari termini che abbiamo indicato. Questi sono termini di posizione
statici ai quali si aggiungono dei termini di movimento che sono un modo per indicare come avviene lo
spostamento di una parte del corpo. La direzione dello spostamento è indicata dall’asse intorno al quale essi
hanno luogo. Anche qui abbiamo tre assi principali secondo i quali avvengono tutti gli spostamenti principali.
Questa parte è utile per il sistema locomotore. Abbiamo un asse longitudinale dato dalla intersezione di due
degli assi che abbiamo descritto attentamente. Abbiamo uno verticale/longitudinale è l’asse praticamente
dato da una linea immaginaria che va dal vertice della testa ai talloni, i movimenti che avvengono intorno a
questa linea sono movimenti di torsione e di rotazione se riferiti al tronco, rotazione se riferiti alla testa e
agli arti con in particolare l’aggiunta dei movimenti di prono-supinazione che si riferiscono solo
all’avambraccio e alla mano.

Questo è l’esempio torsione si riferisce al tronco, come vedete questa è la


linea immaginaria attorno alla quale avvengono gli spostamenti. Vedete io muovo il tronco da una parte
all’altra con torsione appunto che avviene sull’asse verticale oppure io giro la testa a destra e a sinistra e
anche questo è un movimento sull’asse verticale questo in particolare prono-supinazione si riferisce solo alla
parte più distale dell’arto superiore cioè quando noi giriamo l’avambraccio tenendo in alto il palmo della
mano (supinazione) oppure verso l’interno pronazione, movimento opposto. Oppure abbiamo un’ asse
trasversale secondo la quale possono avvenire i movimenti, ed è una linea che attraversa il corpo da destra
a sinistra, parallela al suolo e lungo quest’asse possiamo effettuare piegamenti, distensioni, cioè flessioni ed
estensioni. Nel caso della flessione la parte in movimento si avvicina all’asse trasversale, nel caso
dell’estensione si allontana e qui abbiamo gli esempi dei movimenti sull’asse trasversale. Qui si riferisce al
tronco facciamo una flessione, il mio movimento avviene secondo quest’asse trasversale che va da destra
appunto a sinistra. Lo stesso lo possiamo fare con l’arto tenendo presente che con la flessione mi avvicino al
piano frontale ed estensione ci si allontana e i movimenti avvengono sul piano trasversale.
Possiamo avere dei movimenti che avvengono secondo un’asse sagittale che è la
linea immaginaria che attraversa il corpo dal davanti al dietro. Attorno a quest’asse possiamo svolgere altri
tipi di movimenti es. di inclinazione, se riferiti in particolar modo agli arti di abduzione e adduzione. Qui
vedete degli esempi di movimenti sull’asse sagittale. I movimenti che posso svolgere sono di inclinazione
laterale se riferiti al rachide e io mi sposto dal piano sagittale mediano e nel caso invece dell’arto superiore
abduzione e adduzione cioè mi allontano abduzione e mi avvicino adduzione. Questi termini di movimento
sono utili quando facciamo il locomotore. Diapositiva che riassume. Riferita agli arti superiori, alla testa.
Qui abduzione e adduzione riferita all’arto superiore. Qui la circumduzione (circonduzione) movimento
complesso dove uniamo movimenti che avvengono su più assi e piani. Con circumduzione ci si riferisce agli
arti, l’esempio più classico lo facciamo con l’arto superiore, con la battuta del tennis ad esempio. Se io faccio
ruotare l’arto superiore e gli faccio descrivere un circolo è ovviamente una circonduzione.

Facciamo un movimento completo con tutto l’arto superiore le classiche


circonduzioni della ginnastica. Movimento di circonduzione dato dalla somma di più movimenti, flessione,
estensione, adduzione e abduzione, movimento complesso che ne raggruppa quattro.
Altri esempi.
Qui c’è una qualcosa di più specifico fa vedere ad esempio
adduzione e abduzione nella mano. Flessione ed
estensione a livello del polso. Oppure adduzione
abduzione a livello delle dita a livello della mano.
Adduzione quando sono unite, abduzione quando le
distanziamo. Qua è la prono-supinazione .
Qui altri movimenti particolari che si riferiscono al capo e al piede, in riferimento ai movimenti che vengono
permessi all’articolazione temporo-mandibolare (in basso a destra). Elevazione piuttosto che depressione.
Oppure qua (in basso a sinistra) protusione del mento o retrazione sempre permessi dalla stessa
articolazione. Oppure qua (in alto a sinistra) eversione e inversione che sono dei movimenti che sono
permessi ad altre articolazioni e muscoli. Oppure (in alto al centro) flessione della caviglia dorsale alzo il
piede, plantare invece sto estendendo la caviglia.

Lo scheletro è quella che dà l’architettura al corpo umano, è quella che dà la definizione della forma esterna
e quello che va a contenere tutta una serie di organi e a proteggerli. Qui c’è
un errore (coste e NON costole!!), e lo scheletro si suddivide in una parte
assile cioè la struttura portante formata dal cranio, colonna vertebrale e
gabbia toracica e se volete anche il bacino a cui si aggancia la parte
appendicolare che è data dalla parte libera degli arti superiore e inferiore
che si attaccano allo scheletro assile tramite appunto una cintura (…non si
capisce). Noi andremo a descrivere nelle prossime lezioni lo scheletro assile
e appendicolare con tutte le ossa con le caratteristiche principali, con le
principali articolazioni in movimento con i movimenti che permettono e poi
i muscoli. Lo scheletro mi va a identificare delle cavità interne al corpo
stesso. Abbiamo una struttura esterna che va a delimitare delle camere
interne, sostanzialmente andiamo ad indentificare una cavità dorsale
posteriore e una cavità ventrale anteriore.

Per quanto riguarda la cavità dorsale si tratta di camere interne delimitate da una struttura ossea che
vanno ad accogliere il sistema nervoso centrale. Per quanto riguarda la cavità ventrale avremo delle
strutture ossee che vanno a contenere organi importanti.
Passiamo alle immagini per capire meglio.
Abbiamo tutta la struttura dello scheletro osseo che dà l’architettura esterna del corpo che va ad identificare,
posteriormente delle cavità posteriori che sono quelle che vanno a contenere il SNC. Noi abbiamo una cavità
craniale che contiene l’encefalo che è delimitata dalle ossa del cranio che prosegue con una canale osseo
(canale vertebrale) che si ricava all’interno delle vertebre che mi va a contenere il midollo spinale. A questa
cavità posteriore corrisponde anteriormente sempre delimitata da una struttura di tipo ossea parzialmente
ossea una cavità toracica e una addòminopelvica. La cavità toracica va a contenere organi importanti (es.
cuore e polmoni) è divisa da un muscolo che è il diaframma dalla cavità addominale, per essere precisi
addòminopelvica, la quale è delimitata da una struttura ossea solo per l’addominale, solo posteriormente
perché solo posteriormente troviamo la parte delle vertebre, anteriormente abbiamo una struttura
muscolare molto sviluppata, mentre la cavità pelvica è contenuta all’interno delle ossa del bacino ed è
ovviamente sottostante e chiaramente, in base alle cose dette oggi, possiamo delimitare in maniera precisa
la cavità toracica da quella addominale da quella pelvica, tracciando sulla parete esterna del corpo umano,
delle linee che mi definiscono le varie zone di torace, addome e pelvi sulla superficie corporea; però queste
linee non corrispondono sempre perfettamente alla suddivisione che noi abbiamo all’interno del corpo. Per
cui i limiti della cavità toracica non corrispondono completamente alla cavità toracica, i limiti della cavità
addominale non corrispondono propriamente ai limiti della cavità addominale. Ci sono delle differenze. (le
diremo più avanti)
L’immagine di sopra è in vista sagittale perché vediamo il corpo umano lateralmente.
Questa immagine è una vista frontale che ci dà un’altra prospettiva del corpo.

In base alla domanda fatta dal vostro compagno quando io parlavo dei termini mediale e laterale a cosa mi
riferivo? Con questa immagine si capisce bene. Qui traccio un piano mediano di simmetria che divide in due
parti esatte il corpo umano, ma poi qui ne traccio un altro accanto parallelo al primo. La parte del mio secondo
piano che dà verso la parte centrale (verso il cuore) è per esempio la faccia mediale del mio polmone. La
parte esterna che dà verso la parte toracica, che quindi è la parte esterna del mio secondo piano che ho
tracciato è quella laterale. Quindi mediale va verso l’interno, laterale verso l’esterno.
Quando noi andiamo a vedere la cavità toracica noi possiamo fare ulteriori divisioni, noi abbiamo ritenuto
che la gabbia toracica me la va a delimitare completamente e all’interno però cosa riusciamo ad individuare?!
Vi è una parte intermedia chiamata mediastino, non si vede bene perché una parte è occupata dal cuore,
con accanto le due logge pleuropolmonari occupate dai polmoni. In questa parte intermedia tra le due logge
pleuropolmonari e il mediastino dove abbiamo contenuti diversi organi, in primis il cuore e lo vediamo
benissimo ma anche altri organi, decorre l’esofago, la trachea, il timo che appartiene al sistema linfatico, i
grossi vasi, che emergono e arrivano al cuore, e vedremo anche che il mediastino che non è tanto ampio, va
a suddividersi a sua volta in una parte superiore e una inferiore e una parte anteriore e una parte posteriore.
Poi abbiamo il diaframma che è un muscolo, largo, fatto a cupola che mi separa la cavità toracica da quella
addominopelvica e all’interno della cavità addominopelvica sono contenuti quasi tutti gli organi del corpo
umano, con la differenza che la cavità addominale ha una struttura ossea che la sostiene posteriormente e
la cavità pelvica è racchiusa dalle ossa del bacino. Caratteristica della cavità addominopelvica è di essere
rivestita da una lamina sierosa che si chiama peritoneo come nell’ambito della cavità toracica ci sono due
lamine sierose importanti il pericardio che mi va a rivestire il cuore come una sorta di sacco e le pleure che
mi vanno a rivestire i polmoni. In questa immagine in vista sagittale e laterale perché vediamo il corpo umano
dal lato esterno.

Vediamo come questa lamina sierosa peritoneale vada ad avvolgere, a contenere molti degli organi che sono
collocati in cavità addominopelvica soprattutto in cavità addominale, perché per quanto riguarda la pelvi in
realtà il peritoneo scende in cavità pelvica ma non è che propriamente va ad avvolgere gli organi che sono
contenuti. Qui un’altra immagineci da vedere la suddivisione, segmentazione che c’è a livello addominale che
poi è dovuto anche alla presenza dello stesso peritoneo.

A questo proposito riprendiamo il discorso iniziale delle linee superficiali nel senso che possiamo tracciare
delle linee che ci permettono di suddividere delle macro regioni in regioni più piccole, quindi ci è utile per
andare ad individuare meglio, essere più specifici quando andiamo a fare la descrizione dobbiamo dire dov’è
collocato ad esempio un organo. Si può fare una suddivisione dei quattro quadranti ma è troppo generica.
La suddivisione più utile è questa che ci permette tracciando delle linee poi lo
riprendiamo… linee che partono e arrivano da punti specifici e di solito facciamo sempre riferimento a
segmenti scheletrici per farle partire e farle arrivare, tracciamo quattro linee per individuare nove quadranti
nell’ambito diciamo della parte addominopelvica del tronco noi andiamo a individuare delle sotto aree che
avranno dei nomi specifici. Epigastrio sotto il diaframma con ai lati i due ipocondri, una regione che sta
intorno all’ombelico, con due zone lombari ai lati e una regione ipogastrica con ai lati le regioni iliache o
fosse iliache. Questo sarà utile per una topografia di tipo proiettivo, cioè noi tracciamo queste linee sulla
superficie corporea, e proiettiamo i visceri contenuti all’interno sulla superficie. Per esempio lo stomaco lo
proiettiamo sulla superficie della parete addominale e quindi diciamo va ad occupare soprattutto la regione
dell’epigastrio ma anche una parte dell’ipocondrio di sinistra. (Esempio)

Ci sono altre e varie cavità: orale, nasale, orbitale, dell’orecchio medio, le cavità sinoviali.

Altro esempio qui le procedure le facciamo su cadavere, procedure molto invasive perché comportano una
dissezione ma già con indagini anche semplici partendo da una radiografia noi possiamo andare ad
individuare delle strutture che si trovano all’interno del corpo.

Con la radiografia non


riusciamo a vedere tutti i tessuti, con radiografia e mezzo di contrasto riusciamo a vedere un po’ di più, con
ad esempio una TAC, piuttosto che una NMR, invece andiamo a vedere tutte quante le strutture. Qui siamo
per esempio nella cavità addominale, con una sezione trasversale tipica della TAC, noi tagliamo un piano
trasversale che ci permette di individuare gli organi principali e vedere appunto i loro rapporti. Rapportiamo
le immagini proiettive e le rapportiamo con le altre indagini per vedere la collocazione dei vari organi.
Tagliandoli a fettine vediamo anche la loro struttura interna dal punto di vista macroscopico.

Altre immagini un tipo di angiografia piuttosto che scansione a spirale. Indagine un pochino più invasiva,
procedura che richiede un mezzo di contrasto ma ci permettono di andare a vedere all’interno del corpo
umano come sono collocate le strutture e vedere se c’è qualcosa di patologico. Possiamo avere degli
strumenti per fare una scansione di superficie del corpo, attraverso le linee, i punti di rèpere, dire un organo
si trova collocato qui attraverso le topografie proiettive e poi possiamo andare a studiare internamente
diciamo il corpo umano anche attraverso questi mezzi diagnostici.

Organi pieni
Abbiamo parlato di organi e non sono tutti uguali. Abbiamo organi pieni parenchimatosi, organi cavi che
sono a tonache sovrapposte e organi filamentosi.
Il fegato esempio classico di organo pieno e rivestito da una capsula che si addentra nell’organo e lo suddivide
in lobi. Qui ne vediamo due sulla faccia anteriore, due lobi principali destro e sinistro.

La faccia posteriore è divisa in quattro lobi, sinistro, destro, caudato e quadrato. Di solito gli organi pieni
tendono ad avere un ilo, zona dove si può addentrare una parte di tessuto connettivo della capsula dal quale
entrano ed escono i vasi principali, ma anche i linfatici, è la via di entrata e accesso preferenziale, poi i vasi
vanno a definire la trama di sostegno dell’organo.
Con questa sezione ad esempio trasversale cosa vediamo? Vediamo come si dovrebbe presentare un organo
pieno con una capsula di rivestimento esterna più o meno spessa con dei tralci che si addentrano all’interno
dell’organo stesso e possono suddividerlo in lobi e lobuli. Se pensiamo ad un organo come la tiroide dove
non c’è l’ilo, dalla capsula penetrano e seguono i tralci dei vasi principali piuttosto che i nervi. Poi i vasi
tendono a seguire la struttura portante dell’organo stesso di natura connettivale. Poi seguono i vasi. Si
individuano le parti di parenchima che sono quelle zone specifiche dell’organo stesso dove abbiamo delle
cellule che svolgono delle funzioni fondamentali per l’organo stesso. Prendiamo ad esempio il rene, dove
vediamo che l’unità funzionale è il nefrone che poi andremo a descrivere.
Oppure possiamo avere un organo cavo a tonache sovrapposte, abbiamo già parlato dei vasi nella parte di
micro propredeutica. Tonache sovrapposte che teoricamente che teoricamente sono sempre quelle. Poi ci
possono essere dei distinguo tra i singoli organi.

Ma alla fine abbiamo visto nel sistema circolatorio ci


sono una intima, una media e una tonaca avventizia nel caso dei vasi, endocardio, epicardio, miocardio nel
cuore. Invece nei visceri, prendiamo per esempio lo stomaco, l’esofago, esempi classici di organi cavi. Noi
andiamo ad indentificare una tonaca mucosa prospiciente nel lume, che poggia su una tonaca sottomucosa
di tessuto connettivo lasso che poggia su una tonaca muscolare presente in due strati di solito (perché ci
sono le eccezioni). Una tonaca avventizia di rivestimento se non è data dal peritoneo, sierosa se è data, deriva
dal peritoneo.
Se voi andate a prendere degli organi del sistema digerente, ed andate a vedere nella tonaca mucosa,
abbiamo l’epitelio di rivestimento che poggia su una lamina propria a cui si aggiunge una piccola fascetta di
fibre muscolari che andrà a costituire la muscolaris mucosae.

Cose diverse nei libri in base alla scuola di pensiero!


Da sottolineare che nel caso del sistema digerente si associa un plesso nervoso che fa parte del sistema
nervoso enterico che è il plesso di Meissner. Nello stomaco possiamo aggiungere un terzo strato oltre a
quello circolare interno e longitudinale esterno.

Il peritoneo non riveste tutti gli organi come invece per esempio
la vescica. Il lume qui è particolare, cavità irregolare perché
l’organo è vuoto ma si distende nel momento in cui passa il bolo
alimentare.

Struttura dello stomaco correlata alla funzioni.


ORGANI FILAMENTOSI
Muscoli, tendini, nervi
Le unità elementari (fibre muscolari, fibre collagene o fibre nervose) sono aggregate, progressivamente, in
fascetti primari, secondari e terziari, e sono organizzate da tessuto connettivo.
Esempio nel muscolo. La compartimentalizzazione dell’organo stesso utile in caso di un danno. La fibra
muscolare si circonda di endomisio si riunisce in più fascette muscolari circondate da perimisio che
nell’insieme è circondato da epimisio.
Qui sono immagini nel particolare. Qui c’è il muscolo quadricipite femorale, un tipico esempio di organo
filamentoso.

Per completare ci sono le varie membrane(faremo nella


prossima lezione)

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