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Lo sviluppo di strutture politiche più stabile rispondeva alle esigenze dello sviluppo dell'economia, della
produzione agricola, delle attività artigianali e degli scambi commerciali.
Il consolidamento del Regno avvenne con la monarchia capetingia. Luigi VI operò per amplificare il
territorio del Regno con iniziative militari e politiche matrimoniali. Egli combinò a questo scopo il
matrimonio tra suo figlio Luigi VII e la duchessa Eleonora d'Aquitania. Quest'ultima era erede anche della
Guascogna, del Poitou e della regione tra la Loria e i Pirenei.
Qualche anno più tardi il loro matrimonio entrò in crisi e venne annullato dal Papa. Enrico II divenne il
nuovo sovrano inglese, dopo aver sposato Eleonora d'Aquitania. Egli era anche Vassallo del re di Francia e
grazie a questo matrimonio i suoi possedimenti sul suolo francese superarono per estensione quelli dello
stesso re capetingio. Perciò Enrico rafforzò l'accentramento amministrativo e il diretto controllo sulla
nomina dei vescovi. Successivamente morì.
Riccardo Cuor di Leone era il primo successore di Enrico II, ma visto la sua costante assenza, il fratello
ultimogenito Giovanni, detto Senzaterra (perché a egli non spettava alcun possedimento), cercò di
prendere il potere. Robin Hood, il bandito della foresta di Sherwood, difesi diritti di Riccardo, che riprese il
trono tornato dall'Inghilterra, ma morì poco dopo. A questo punto il successore legittimo era Giovanni.
Nel 1214 Giovanni Senzaterra nella battaglia di Bouvines perse contro il re di Francia Filippo Augusto e
quindi gli dovette cedere gran parte dei possedimenti sul continente, mentre ai suoi Baroni fu costretto a
concedere la Magna Charta libertatum, un documento che per la prima volta limitava il potere del re.
Era un documento con il quale Giovanni Senzaterra riconosceva ai Baroni un'importante serie di
garanzie, accettando per la prima volta di limitare il potere del re. È stata sottoscritta nel 1215 dopo la
sconfitta di Giovanni. Essa è un importante punto di riferimento per l’evoluzione degli istituti
parlamentari e costituzionali del Regno inglese.
2) CHIESA, ERESIE E ORDINI MENDICANTI
Il mondo cristiano era attraversato da movimenti eretici che criticavano la corruzione della chiesa. La
chiesa di Roma li combattè con forza e organizzò contro di loro il tribunale dell'Inquisizione. Papa
Innocenzo III, dopo aver ottenuto che l'eresia fosse equiparata al reato di lesa maestà, animò la crociata
contro gli albigesi (1208-29) per estirpare l'eresia catara in Provenza. Vi aderì la nobiltà francese, di langue
d'oil (da cui deriva il francese moderno), che per vent'anni devastò la regione, distruggendola insieme con
la sua fiorente cultura in langue d'oc.
La chiesa avviò anche un'azione di rinnovamento, riconoscendo gli ordini dei francescani e dei domenicani
(fondati rispettivamente nel 1209 e nel 1214), che si basavano sul principio della povertà, mantenendo
però la loro obbedienza alle autorità ecclesiastiche. Tuttavia, nell'ordine francescano, dopo la morte del suo
fondatore, nacque una corrente più radicale (i fraticelli) che fu dichiarata eretica e subì lo stesso destino
che toccò, in quegli anni, anche ai valdesi nel Sud della Francia.
3) L'IMPERO DI FEDERICO II
Federico II di Svevia fu eletto imperatore nel 1220. Egli perseguì il progetto di ricostituire l'autorità
imperiale in Italia. Si trasferì a Palermo, dove intraprese una profonda opera di riforma dell'apparato statale
del Regno di Sicilia, che ebbe la sua massima espressione nelle Costituzioni di Melfi del 1231.
Il suo progetto entrò in conflitto con la chiesa, che temeva per i propri territori circondati a nord e a sud da
quelli imperiali, ma anche con i comuni italiani, che temevano di perdere la propria autonomia.
L'imperatore e la rinnovata Lega lombarda si scontrarono nella battaglia di Cortenuova (1237), in cui
Federico ebbe la meglio ma che non si rivelò risolutiva (non riuscì a conquistare Milano); il conflitto con il
papa portò alla scomunica dell'imperatore. Federico II morì nel 1250 e con lui ebbe fine il progetto di un
impero universale che riunificasse Germania e Italia. Contro gli eredi di Federico, la chiesa cercò l'aiuto di
Carlo d'Angiò, fratello del re di Francia, che scese in Italia e si impadronì del Regno di Sicilia.