Sei sulla pagina 1di 256

Dipartimento di Ingegneria Industriale

Sistemi Avanzati per le Energie Rinnovabili (SAER)

Sistemi avanzati per


l’energia eolica

1 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Sistemi avanzati per


l’energia eolica

Introduzione

2 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Fonti di energia rinnovabili


• Fonte energetica la cui disponibilità
può essere considerata inesauribile:
– Energia solare (solare termico,
fotovoltaico)
– Energia eolica
– Energia idroelettrica
– Energia da rifiuti o biomasse
– Energia geotermica
– Energia dalle onde

• L’energia non si crea o si distrugge


• Le uniche fonti primarie di energia
disponibili in natura sono:
– Solare
– Geotermico (Nucleare)
– Maree (forza gravitazionale lunare)

• Tutte le altre fonti derivano da


queste
3 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili
Dipartimento di Ingegneria Industriale

Energia dal vento?

Mulino persiano (2000 a.C.)

4 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Introduzione

5 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Diffusione attuale
Fonte: IEA – Dati 2011

6
Sistemi avanzati per le energie rinnovabili
Dipartimento di Ingegneria Industriale

Diffusione attuale
Fonte: IEA – Dati 2011

7
Sistemi avanzati per le energie rinnovabili
Dipartimento di Ingegneria Industriale

Situazione italiana

Dati TERNA

8 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Situazione italiana

Dati TERNA

9 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Potenza installata mondiale

(fonte: GWEC2011)

10 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

La top ten

(fonte: *GWEC2012: ° Observ'ER)

11 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Potenza installata in Europa

(fonte EWEA)

12 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Porzione della domanda EE

(fonte EWEA)

13 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Potenza e numerosità impianti in Italia

(fonte SIMERI)
14 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili
Dipartimento di Ingegneria Industriale

Ripartizione per regione

(fonte: SIMERI)
15 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili
Dipartimento di Ingegneria Industriale

Produzione eolica in Italia

GWh

(fonte: SIMERI)
16 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili
Dipartimento di Ingegneria Industriale

Ripartizione per regione

(fonte: SIMERI)
17 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili
Dipartimento di Ingegneria Industriale

Attenzione!

• … il dato importante non è la potenza


installata, ma l’energia prodotta.

• Questa dipende dalla taglia, quindi si


usa la producibilità:

– Rapporto fra energia prodotta in un


anno e la potenza installata
(Producibilità, espressa in ore).

18 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Producibilità in Italia
(fonte GSE - 2007 )

• Velocità medie abbastanza basse, spesso sotto la soglia di inserzione


• 12% di fermo macchine per indisponibilità di rete per problemi di bilanciamento
• Producibilità media circa 1300 h/anno
19 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili
Dipartimento di Ingegneria Industriale

Producibilità in Italia

(fonte: SIMERI)
20 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili
Dipartimento di Ingegneria Industriale

Sistemi avanzati per


l’energia eolica

1 - Richiami generali

21 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

L’origine del vento


• Le regioni comprese fra i tropici sono riscaldate maggiormente rispetto alle altre del pianeta
(sole allo zenit due volte l’anno). L’insolazione diminuisce allontanandosi dall’equatore fino a
giungere ai poli dove è minima.
• L’aria calda, essendo più leggera, tende a salire negli strati alti dell’atmosfera ed a diffondere
verso i poli. Il volume lasciato libero dall’aria calda tende ad essere occupato dall’aria fredda
(più densa) dei poli.

22 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

La forza di Coriolis
• Dato che la terra ruota intorno al proprio asse, ogni spostamento nell’emisfero
boreale subisce una deviazione verso destra (rispetto ad un osservatore solidale
al terreno). Nell’emisfero sud la deviazione è verso sinistra. Questa deviazione è
dovuta all’azione della forza di Coriolis.

• I venti geostrofici si muovono ad alta velocità in modo parallelo alle isobare.


Quando le isobare sono curve entra in gioco anche la forza centrifuga nel bilancio
delle forze.

23 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Venti geostrofici
• Venti geostrofici dipendono
prevalentemente dalle
differenze di temperatura e di
pressione e non sono molto
influenzate dalla superficie
terrestre (h > 1000 m).
• Avvicinandosi al suolo entrano
in gioco altri fattori:
– Brezze locali
– Rugosità superficiale
(forze di attrito)
– Ostacoli
– Orografia

24 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Venti di superficie
• La superficie terrestre può influenzare i venti fino ad un’altitudine di circa 100
metri. La rugosità superficiale o la presenza di ostacoli possono cambiare
molto la velocità del vento e modificarne la direzione di flusso.

• Quando si parla di energia eolica è necessario concentrarsi sul vento di


superficie e questo dipende strettamente dalle condizioni locali (brezze,
ostacoli, orografia,…)
– Sebbene i venti globali siano importanti per determinare le condizioni di ventosità di
un sito, le condizioni climatiche locali possono influenzare notevolmente la
direzione e l’intensità del vento
– I venti locali si sovrappongono ai sistemi di larga scala: le condizioni di vento
dipendono dalla somma dei venti locali e di quelli globali. Quando i venti di larga
scala sono deboli, i venti locali possono essere dominanti

25 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Brezza di mare e di terra

Brezza di mare
• Inizia alle 9-10 del mattino; massima nel pomeriggio (6–12 nodi).
• Fino ad un’altezza massima di 400-600 metri. A quote superiori, direzione opposta
• Meno intensa nei mesi freddi poiché più lieve il riscaldamento della superficie terrestre.

26 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Brezza di monte, di valle e di pendio


Brezza di valle e di monte
• Dopo l’alba il suolo inizia a riscaldarsi e
con esso l’aria che tende a dilatarsi. L’aria
all’interno della valle tende ad espandersi
verso l’alto risalendo i pendii laterali.
• Gradiente di pressione atmosferica che
richiama aria verso la valle: vento che
risale la valle dal suo imbocco fino alla
testata.

Brezze di pendio
• Le prime ad essere raggiunte dai raggi
solari dopo l’alba sono le creste ed i pendii
in quota; l’aria inizia si espande verso l’alto
e richiamando altra aria dal fondovalle

27 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Rugosità superficiale del terreno


• A bassa quota l’attrito con la superficie terrestre ha una grossa influenza.
Maggiore è la rugosità, più alto è l’effetto di rallentamento del vento. La
rugosità può essere dovuta ad alberi, costruzioni, cespugli, etc.
• Lunghezza di rugosità: distanza dal suolo dove la velocità del vento è
teoricamente nulla.
– Superficie marina: 0.001 m
– Vegetazione bassa erbosa: 0.01 m
– Coltivazioni agricole (grano): 0.1 m
– Tessuto urbano: 1 m

Suolo alla stessa temp. dell’aria

z0: lungh. di rugosità

28 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Lunghezze di rugosità

29 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Ostacoli ed Effetti d’ombra


• Gli ostacoli come costruzioni, alberi, formazioni rocciose posso diminuire
significativamente la velocità del vento e creare molta turbolenza nelle zone circostanti
• Gli effetti dipendono dalla “porosità” dell’ostacolo: rapporto fra l’area libera e quella
complessiva. Un edificio ha porosità 0; un albero caduco ha porosità variabile da 1/2 ad
un 1/3 fra inverno ed estate.

30 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Ostacoli ed Effetti d’ombra

• Gli effetti di rallentamento ed ombra dipendono dalla lunghezza e dall’altezza dell’ostacolo.

31 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Effetto tunnel
• Effetto tunnel: turbina posta fra due ostacoli (fianchi di un pendio, costruzioni, …). L’aria
che investe gli ostacoli si incunea fra di essi aumentando la velocità.
• Necessario un imbocco graduale
• Attenzione, si possono creare zone fortemente turbolente che possono vanificare gli
effetti dell’accelerazione locale e ridurre drasticamente la vita della turbina.

32 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Effetto collina
• Effetto collina: turbina posizionata sul crinale di una collina. Il vento si comprime
quando colpisce il pendio e, una volta raggiunta la vetta, si espande aumentando la
propria velocità.
• A seconda della geometria della collina si possono avere anche effetti negativi:
problemi di separazione della vena fluida
• Anche in questo case le turbolenze possono annullare gli effetti positivi

a b

c d

33 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Cenni di anemometria
• Più comuni: anemometri a coppe, ma anche ad ultrasuoni
(principalmente si basano sul ritardo temporale tra segnale inviato e
ricevuto in entrambe le direzioni).
– Problemi di icing
– E’ necessaria una calibrazione rigorosa! Un errore del 3% sulla velocità
può portare ad una stima sulla potenza il 10% superiore! (1.03^3-1=0.1).
– … e ci sono le variazioni di quota …

34 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Analisi dei risultati anemometrici

Esempi di analisi statistica dei risultati:


- Distribuzione di frequenze
- Rosa dei venti
- Variazioni giornaliere
- Periodi di calma
- Turbolenza

35 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Scelta di un sito eolico


• Stima delle condizione meteorologiche da data-base locali, altre
installazioni adiacenti, erosione o crescita della vegetazione. L’ideale
sarebbe avere uno storico di 30 anni su cui calcolare la rosa dei venti.
Eventualmente fare misure anemometriche (minimo 2 anni)
• ATTENZIONE che i dati delle stazioni meteorologiche possono derivare
da misure con strumenti non adeguatamente precisi per la stima della
produzione di energia elettrica!
• Osservare il luogo valutandone rugosità, effetto tunnel, effetto collina ed
ostacoli che possono influenzare molto la disponibilità di vento di un sito
• Valutazione delle condizioni di allacciamento elettrico (punto di
connessione più vicino) ed eventuale stima del potenziamento della rete
locale.
• Condizioni del suolo ed accessibilità del sito per i mezzi logistici.

36 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Mappe del vento

37 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

L’energia del vento


• Una turbina eolica è quello strumento con cui si converte l’energia cinetica del
vento in energia meccanica (coppia) applicata alle pale del rotore. La quantità
di energia che il vento scambia con il rotore dipende dalla velocità dell’aria,
della sua densità e dall’area spazzata.

ρ = densità dell’aria (circa 1.184 kg/m3)


A = area considerata πR 2 - Asse Orizzontale
H
∫0
D(h )dh - Asse Verticale
v = velocità del vento [m/s]

38 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Deflessione
• In realtà quando il vento attraversa la turbina, non viene solo frenato, ma anche
deflesso e questa deflessione comincia prima del rotore stesso. Tale evidenza, in
aggiunta al fatto che il vento a valle mantiene una velocità residua, fa capire che non si
potrà mai estrarre tutta al potenza del vento.
– Il vento a valle del rotore si muove a velocità inferiore poiché ha ceduto parte dell’energia al
rotore stesso: dato che la quantità di aria è la stessa che ha attraversato la turbina, questa
dovrà occupare un volume superiore (il passaggio è graduale, ovviamente).
– Quando il vento si avvicina al rotore, la pressione incrementa gradualmente (è visto come un
ostacolo) per poi crollare a valle del rotore e poi gradualmente tornare al valore iniziale.
– Grazie al mescolamento con il vento veloce che non ha attraversato il rotore, “l’ombra” del
rotore diminuisce progressivamente (effetto da considerare nel caso di parchi eolici).

2/3V
V 1/3V V

Patm Dp

39 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

L’energia del vento e la legge di Betz - 1


• Data l’energia teorica contenuta entro una certa corrente d’aria, la
quantità di energia estraibile al massimo da essa è determinabile
attraverso la legge di Betz
• Le ipotesi alla base della teoria di Betz sono le seguenti:
– Concetto di tubo di flusso: il tubo di corrente che attraversa il rotore non deve interagire con la
restante porzione di fluido che lo circonda.
– In ogni sezione del tubo di flusso deve sussistere una distribuzione di velocità permanente,
uniforme e monodimensionale lungo l’asse. Il rallentamento di vena sul rotore deve essere
distribuito uniformemente sulla sezione del disco.
– Nella sezione infinitamente a monte e a valle si possa ritenere una situazione fluidodinamica
indisturbata dalla presenza della macchina, ovvero sussista la pressione atmosferica
dell’ambiente esterno, proprio come nelle condizioni di moto indisturbato.
– Il flusso eolico non deve incontrare ostacoli oltre la turbina, né sopravento né sottovento.
– Il vento deve essere stazionario e d’intensità costante con la quota.
– Non ci devono essere effetti di rotazione della vena a causa dell’estrazione di quantità di
moto.
– Si trascura la comprimibilità dell’aria, cioè la densità deve essere ritenuta costante.

40 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

L’energia del vento e la legge di Betz - 2


• Sotto queste ipotesi, definiamo U la velocità del vento al
rotore, U1 la velocità a monte e U2 quella a valle.
• L’estrazione di energia meccanica da parte della turbina
avviene tramite una riduzione dell’energia cinetica della
corrente d’aria, ossia vale:
U 2 < U1
• Per la continuità, si avrà pertanto anche un incremento
della sezione trasversale del tubo di flusso:
A2 > A1
• Considerando l’aria come incomprimibile (basso Ma),
l’equazione di continuità può essere scritta come:
m& = ρA1U1 = ρAU = ρA2U 2 = costante

• Il teorema di Eulero fornisce a questo punto l’espressione


della forza scambiata al rotore come:
dU
F = ma = m = m& ΔU = ρAU (U 1 − U 2 )
dt
41 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili
Dipartimento di Ingegneria Industriale

L’energia del vento e la legge di Betz - 3


• Il contenuto in potenza presente nel tubo di flusso vale pertanto:
dE dx
P= =F = FU (1)
dt dt
• Sostituendo l’espressione della forza scambiata al rotore si può
calcolare la potenza estraibile dal vento:
P = ρAU 2 (U 1 − U 2 ) (2)

• La potenza può, d’altronde, essere espressa come variazione


dell’energia cinetica fra la sezione di monte e quella di valle:
1 2 1 2
mU 1 − mU 2
P≅
ΔE 2
Δt

Δt
2 1 2
= m& U 1 − U 2
2
(2
) (3)

• Applicando l’equazione di continuità, tale espressione diventa:

P=
1
2
(
ρAU U 1 2 − U 2 2 ) (4)

• Tale espressione implica altresì che:


1
2
( 2 2
)
1
U 1 − U 2 = (U 1 − U 2 )(U 1 + U 2 ) = U (U 1 − U 2 ) ∀U , A, ρ ≠ 0
2
U=
1
2
(U 1 + U 2 ) ∀(U 1 − U 2 ) ≠ 0 or U 1 ≠ U 2 (5)

42 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

L’energia del vento e la legge di Betz - 4


• Introduciamo a questo punto il fattore d’induzione, definito come:
U
a = 1− (6)
U1

• Il fattore di induzione stima il rallentamento del flusso d’aria che


arriva alla turbina a seguito della successiva estrazione di
energia. Dalla (5) e dalla (6) otteniamo pertanto:

U 2 = (1 − 2 a )U 1 (7)

• Sostituendo la (7) nella (3) otteniamo la potenza estraibile da un


flusso eolico secondo la teoria di Betz:
1
P= ρAU13 4a(1 − a) 2 (8)
2
• Definiamo a questo punto il coefficiente di potenza (cP) come il
rapporto tra l’energia estratta e quella teorica contenuta nel vento:
Pextr Pextr
cP = = (9)
W 1
ρAU 13
2

43 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

L’energia del vento e la legge di Betz - 5


• Sostituendo le espressioni della potenza scambiata e di quella
teorica contenuta nel vento nell’espressione del coefficiente di
potenza otteniamo:
1
ρAU13 4a(1 − a) 2
P
c P = extr = 2 = 4a(1 − a) 2
W 1
ρAU13
2

• Quando a=0, U=0, il flusso non è disturbato dalla presenza della


turbina e la potenza estratta è nulla.

• Differenziando la (8) rispetto al fattore di induzione ed uguagliandola


a 0, si ricava la condizione di massima estrazione di potenza.
dP d ⎛ 1 2⎞
Pmax ⎯
⎯→ = 3
⎯→ a = 1 ∨ a = 1
⎜ ρAU1 4a(1 − a) ⎟ = 0 ⎯
da da ⎝ 2 ⎠ 3

• Il valore a=1 non ha senso (la turbina arresterebbe


completamente il flusso, violando le condizioni a 1
aott =
contorno imposte nel modello di Betz, pertanto: 3
44 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili
Dipartimento di Ingegneria Industriale

L’energia del vento e la legge di Betz - 6


• Il valore massimo del cP vale dunque:

2
1 ⎛2⎞ 16
c Popt = 4a(1 − a) 2 = 4 * * ⎜ ⎟ = ≅ 0.592
3 ⎝3⎠ 27

• A corollario di tale risultato, si ottiene inoltre che,


nelle condizioni di massima estrazione teorica:

2
U = U1
3

U1
A2 = A1 = 3S 1
U2

1 8 1 8 2 16 ⎛ 1 3 ⎞
Pideal = ρ ( A1U 1 3 ) = ρ ( ⋅ AU 1 3 ) = ⋅ ⎜ ρ AU 1 ⎟
2 9 2 9 3 27 ⎝ 2 ⎠

45 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

L’energia del vento e la legge di Betz - 7


• Occorre, tuttavia, tener presente che la trattazione di Betz è valida per:
– turbina ideale
– a<0.4
• Qualora il fattore di induzione superi 0.4 la trattazione non risulta più valida, dal
momento che il salto di velocità attraverso il rotore è sufficientemente grande
da generare vortici che portano q.d.m. nella scia, cosicché il bilancio di
quest’ultima non è più valido.

46 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Energia realmente ottenibile con una turbina


• L’andamento delle velocità del vento di un sito in un anno, se graficate considerando
la loro frequenza, è riconducibile ad una distribuzione di Weibull (le brezze lente sono
più frequenti dei venti sostenuti).

Velocità media di 7 m/s;


parametro di forma: 2

β = funzione di forma
1: esponenziale decr.
2: Rayleigh
Alcune considerazioni:
– l‘area sotto la curva ha valore unitario (la η = parametro di scalatura
probabilità che il vento soffi ad una velocità,
includendo anche lo zero, è il 100%)
– L’area è divisa a metà dalla linea nera a 6.6
m/s. Tale valore è detto mediana.
– Velocità media è 7 m/s. somma delle
velocità diviso il numero di campioni
– Il valore di velocità del vento più probabile è 1
5.5 m/s, tale valore è detto moda • Potenza media: Pv , m = ρ ⋅ A ⋅ 73
2
47 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili
Dipartimento di Ingegneria Industriale

Energia realmente ottenibile con una turbina


• Oltre al già esaminato limite di Betz, l’energia realmente ottenibile con
una turbina eolica è ulteriormente ridotta in quanto occorre tenere in
considerazione le caratteristiche della turbina (cut-in e cut out e
coefficiente di potenza).
• La più alta efficienza tecnica non è necessariamente la soluzione
migliore: quello che conta è il costo di conversione dell’energia del
vento per i successivi 20 anni dopo l’istallazione.

48 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Classificazione delle turbine eoliche - 1


• Classificazione per potenza:
– Eolico: 100 kW a 5000 kW
– Minieolico: 20 kW a 100 kW
– Microeolico: < 20 kW

• Orientamento dell’asse di rotazione


– Asse verticale (VAWT)
– Asse orizzontale (HAWT)

• Classificazione per funzionamento


– Drag (pale trascinate dal vento)
– Lift (sfruttano la portanza generata da un profilo aerodinamico)

49 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Classificazione delle turbine eoliche - 2

50 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Sistemi avanzati per


l’energia eolica

2 – Curve caratteristiche

51 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Richiami di aerodinamica esterna - 1


Nomenclatura dei profili
CORDA (c) - linea congiungente naso e
coda del profilo

VELOCITA’ RELATIVA (V) - velocità


incidente sul profilo

INCIDENZA (α) - angolo fra la velocità


relativa (V) e la corda (c) del profilo

52 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Richiami di aerodinamica esterna - 2


Forze sviluppate
LIFT (L) / DRAG (D) - componenti di forza
generate dal profilo in virtù del campo di
pressione che si sviluppa intorno ad esso

NUMERO DI REYNOLDS (Re) - numero


caratteristico (adimensionale) che descrive le
condizioni fluidodinamiche sul profilo

1
L = c L ρSV 2
2 ρ ⋅V ⋅ c
Re =
1 μ
D= c D ρSV 2
2
S - area in pianta della pala (corda*lunghezza)
ρ - densità dell’aria = 1,184 [kg/Nm3] @ 20 °C
μ - viscosità dinamica = 0,00002927 [kg/(m·s)]

53 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Richiami di aerodinamica esterna - 3


Coefficienti di lift e drag
I coefficienti di lift e drag di un profilo dipendono da:

1. Angolo di incidenza del flusso

2. Numero di Reynolds

I coefficienti di un profilo simmetrico non camberato sono


antisimmetrici rispetto alla condizione di incidenza nulla. In tali
Es. Coefficienti profilo NACA0018
profili, il lift a 0° è in genere circa nullo.

I coefficienti di un profilo cambered sono diversi in modulo


(anche in maniera consistente) a seconda che le incidenza
siano positive o negative. In tali profili, il lift ad incidenza nulla
è in genere leggermente positivo.

Elemento chiave per le prestazioni di un profilo sono il suo


coefficiente massimo di lift e l’angolo di stallo statico (che in
genere coincide con il punto di max), ossia l’angolo oltre il
quale il flusso separa sul profilo, con una perdita di portanza.

54 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Curva caratteristica di una turbina eolica - 1


• In figura è riportato l’andamento tipico della curva caratteristica di una
turbina eolica - cP=f(TSR)
– Il tip speed ratio (TSR) λ , è il parametro tipico per descrivere il punto di
funzionamento di una turbina eolica e rappresenta il rapporto tra la velocità
periferica al tip della pala e la velocità del vento:
ωR
TSR =
u∞
– La curva parte da 0 per TSR=0, presenta un massimo
in corrispondenza del valore (TSRott, cP_MAX) e si
annulla nuovamente per TSRfuga
• Per le diverse tipologie di turbina eolica esistenti il
valore di TSRott può andare da 1 fino a più di 10 (cfr.
figura a pagina 31)
• Il cP_MAX è invece meno variabile e compreso,
generalmente, fra 0.2 e 0.5

55 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Curva caratteristica di una turbina eolica - 2


• Una spiegazione “qualitativa” dell’andamento della curva del coefficiente
di potenza può essere facilmente essere implementata pensando alle
interazioni aerodinamiche fra pale e flusso.

– Partendo dalle condizioni di ottimo, infatti:

• Una diminuzione del TSR (i.e. una diminuzione di ω o un aumento di u∞)


diminuisce la capacità delle pale di catturare l’energia disponibile nel flusso, una
parte crescente della quale passa ad una distanza tale dalle pale da non
interagire con esse.

• Un aumento del TSR, invece, porta in una condizione in cui le pale sono troppo
veloci rispetto al flusso d’aria, vedendo così ridotta la propria efficienza
aerodinamica, con dissipazione di una parte dell’energia disponibile.

56 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Interazioni aerodinamiche profilo-vento - 1


• Per comprendere meglio l’andamento del coefficiente di potenza in
funzione del TSR occorre considerare le condizioni di funzionamento
dei profili
– Il profilo è investito dalla velocità del vento u∞, mentre ruota alla velocità
periferica ωR
– La velocità che determina le azioni aerodinamiche sul profilo è la velocità
relativa w, composizione delle due precedenti
• Le componenti di Lift e Drag del profilo vengono generalmente proiettati sulle
direzioni radiale e tangenziale
• La componente tangenziale, moltiplicata per il raggio
fornisce la coppia motrice mentre la risultante nella
direzione assiale genera la spinta sul rotore.

57 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Interazioni aerodinamiche profilo-vento - 2


• Al diminuire del TSR (a partire dalla condizione
ottimale), l’angolo di incidenza della w aumenta, il che
provoca un aumento della resistenza ed una riduzione
della portanza
– si riduce la componente tangenziale (quindi la potenza)
mentre aumenta la spinta assiale
– si forma inoltre una scia vorticosa ed eventuale distacco
della vena fluida (stallo)
– il funzionamento del profilo risulta instabile

• Al crescere del TSR, l’angolo di incidenza della velocità


relativa diminuisce
– i vettori velocità si riducono
– per TSR molto alti la pala si trova in una condizione in cui
la componente tangenziale si annulla → condizione di fuga

58 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Interazioni aerodinamiche profilo-vento - 3


• Le interazioni fra profilo e vento, descritte in precedenza per il caso di
turbine ad asse orizzontale, risultano ulteriormente complicate, come
sarà mostrato in seguito, nel caso di turbine ad asse verticale.
– In questo caso, la velocità relativa risulterà variabile anche con la posizione
circonferenziale del profilo

59 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Curve di potenza – Equilibrio stazionario - 1


• L’ equilibrio stazionario è la più semplice condizione di funzionamento
delle turbine eoliche, ma risulta di notevole importanza per
comprenderne a pieno le basi operative
– Consideriamo le curve di potenza (una per ogni velocità del vento) di una
data turbina in funzione della suo numero di giri N

• si ricordi che:
1 3
P = ρc P AU ∞
2
ωR
TSR =
U∞

60
N = ω*

60 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Curve di potenza – Equilibrio stazionario - 2


• Le curve isovelocità rappresentano le caratteristiche di funzionamento
stabile della turbina per ogni U∞
• Sul piano (P, N) può inoltre essere riportata la curva di carico della
macchina, ossia la potenza richiesta dall’utenza o dal generatore in
funzione del regime di rotazione
– Analizziamo in dettaglio le varie situazioni:
• Il punto A di intersezione della curva di
carico generica con una delle linee
isovelocità di potenza disponibile
rappresenta, per il caso di equilibrio
stazionario, il punto di funzionamento della
turbina per quella data velocità del vento.
• Per ogni data velocità del vento, è
conveniente che il punto di funzionamento
si trovi quanto più vicino possibile alla
condizione di massima potenza.

61 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Curve di potenza – Equilibrio stazionario - 3


• E’ chiaro a questo punto come un funzionamento a TSR
costante, o variabile entro un ristretto range (alla ricerca
del carico di massima efficienza) imponga che il numero
di giri del rotore vari in dipendenza dalla velocità del
vento

• Al contrario, un funzionamento a numero di giri costante


(prerogativa esclusiva delle grandi macchine ad asse
orizzontale) impone una variazione del TSR e del cP, il
quale potrà essere massimo solo in punto di
funzionamento (B).

• Il funzionamento a giri costanti richiederà inoltre sistemi di controllo con equilibrio


dinamico per le velocità del vento superiori a quella che comprende il caso B.

• Il luogo dei punti di massimo delle curve di potenza (carico di massima efficienza) è una
cubica semplice.

62 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Curve di potenza – Equilibrio stazionario - 4


• Occorre infine precisare che le curve di potenza di una
turbina eolica sono, al pari, ad esempio, di quelle di un
compressore, composte da un tratto stabile (parte a
destra del max) ed uno instabile (parte a sinistra del
max) D

• Consideriamo infatti la curva di carico in rosso ed il


punto D per la velocità di 6 m/s – D risulta instabile:
– Come intuibile, al diminuire del carico una macchina motrice deve teoricamente poter
accelerare
– Qualora di abbia una diminuzione del carico a partire dal punto D, invece, la turbina, per
adattarsi a tale carico, dovrebbe scendere lungo la curva dei 6 m/s verso una velocità più
bassa
– Tale comportamento innescherebbe una sorta di reazione a catena, con continuo
decadimento della potenza prodotta e dei giri fino all’arresto della macchina stessa.

– Comportamento invertito anche nel caso di aumento del carico, dove si creerebbe l’assurdo di
una richiesta di accelerazione da parte della macchina.

63 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Avviamento/arresto aerodinamico spontaneo - 1


• Le curve di potenza della turbina consentono inoltre di determinare la
velocità di avviamento/arresto aerodinamico spontaneo in condizioni
stazionarie
– Tale velocità sarà individuata dal valore per cui la curva di carico interseca
le curve di isovelocità.
– Questa velocità è minore di quella di avviamento o arresto reale della
macchina in quanto trascura i vincoli meccanici ed elettrici.
• Consideriamo in figura 3 possibili
condizioni di carico:
– C1 (carico a numero di giri costante):
la velocità minima è la V1 che passa
per il punto di fuga della turbina a al
regime di rotazione fissato.
• L’avviamento e/o arresto avviene
nelle condizioni di fuga.
64 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili
Dipartimento di Ingegneria Industriale

Avviamento/arresto aerodinamico spontaneo - 2


– C2 : la velocità minima V2 è quella in
cui la curva di carico è tangente alle
curve di isovelocità
• l’avviamento/arresto avviene per
TSR<TSRfuga
– C3 (carico ottimo): la velocità di
avvio/arresto è teoricamente nulla
(partenza sempre garantita)

– In alcuni casi, con curve cP(TSR) con


forte flesso e curve di carico molto
ripide, si possono avere condizioni di
instabilità di accoppiamento (es. A)
• in questi casi, la velocità di avvio è
la minima per cui si evita il caso in
figura

65 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Sistemi avanzati per


l’energia eolica

3 – Turbine ad asse verticale


(VAWT)

66 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Caratteristiche generali
• Si definiscono turbine eoliche ad asse verticale (acronimo inglese
VAWTs – Vertical Axis Wind Turbines) le turbine che ruotano attorno
ad un asse perpendicolare alla direzione principale del vento.

– Tale configurazione offre alcuni indiscutibili vantaggi:


• Indipendenza dalla direzione del vento
• Maggiore semplicità costruttiva (no sistema di orientazione)
• Maggiore affidabilità
• Minore rumorosità

– ma anche alcuni svantaggi:


• L’aerodinamica dei profili è molto più complessa a causa della variazione
continua dell’angolo d’attacco durante la rotazione
• Le efficienze tipiche sono inferiori a quelle delle turbine ad asse orizzontale

67 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Principali tipologie
• Savonius
– Basate sul drag delle pale
– Bassi rendimenti, ma elevate coppie
allo spunto
– Estrema semplicità costruttiva

• Darrieus
– Buone prestazioni, ma problemi di avvio
– Diversi layout costruttivi
– Possono avere un elemento Savonius per
migliorare la coppia allo spunto

68 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Esempi di turbine commerciali

69 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Savonius
• Brevettata dall’ingegnere finlandese Sigurd J. Savonius nel 1930 (No. US1766765)

• Classificazione:
– Turbina microeolica
– Orientamento dell’asse verticale (VAWT)
– Estrazione di energia per trascinamento
delle pale dal vento (drag)

• Pregi:
– Semplicità costruttiva,
– Insensibilità alla direzione del vento,
– Alte coppie di spunto,
– Self-starting garantito;
– Basse velocità di rotazione,
– Scarsa rumorosità

• Difetti:
– Bassi rendimenti (max ≈ 0.20),
– Pesi elevati,
– Coppia molto variabile sul giro

70 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Range di potenza e velocità di rotazione

71 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Esempi costruttivi

72 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Parametri di progetto
• Aspect Ratio, AR=H/d (H=altezza, d=corda pala)
– Valori alti di AR in genere migliorano le prestazioni
– AR=4 è in genere è un buon valore di riferimento

• Diametro degli END-PLATES


– Influisce sull’efficienza aerodinamica delle pale (limitano le
perdite di profilo alle estremità)
– Valori di Df ≥ 1.1*D offrono i migliori rendimenti

• Overlap Ratio (s=e/D)


– L’overlap è fondamentale per l’efficienza del rotore
– Diminuisce la resistenza del profilo non in spinta
– Valori di s originariamente di 1/3, ma migliori efficienze per
valori intorno ad 1/6

73 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Possibili varianti di progetto


• Possibili modifiche al progetto originario:
– Miglioramento dell’uniformità della coppia:
• Maggior numero di pale (generalmente 3). E’ importante come viene
disegnata la parte centrale

• Sviluppo verticale delle pale di tipo elicoidale. Generalmente è atteso un


peggioramento delle prestazioni

• Impilaggio di macchine analoghe con angoli differenti

– Miglioramento della prestazioni:


• Modifica della geometria della pale

• Inserimento di elementi per ridurre la resistenza delle pale controvento


(pale flottanti, mascheratura)

• Il rischio è di ottenere un beneficio nelle prestazioni, ma con un enorme


aumento della complessità della macchina uno dei cui pregi è proprio la
semplicità
• Scelta strategica fra privilegiare l’efficienza o il costo del kWh!

74 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Esempio di prodotto commerciale


Rated power 20A/12 V
Cut-in wind speed 2,0 m/s
Rated wind speed 20 m/s
Cut-out wind speed none
Swept area 2 m2
Total weight of turbine 550 kg
Generator types 12,24,48 V
Main brake system electronic
Measured sound emission 0 dB

http://www.windside.com

75 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Curve caratteristiche
• Si può notare quanto segue:
– Il massimo coefficiente di potenza si ottiene
intorno a TSR=0.9÷1.0, sia nella
configurazione a 2 che a 3 pale (Fig. in basso)
– Le Savonius girano a TSR molto più bassi
delle altre turbine eoliche
• Il loro funzionamento a Drag non ricava
vantaggi “angolari” dalla variazione di incidenza

76 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Test turbina Savonius (SANDIA)


• Test in galleria del vento di 15 configurazioni di rotore Savonius per la verifca delle
prestazioni.
• Parametri investigati:
– Numero di pale: 2e3
– Velocità nominale indisturbata: 7 e14 m/s
– Reynolds Number (1m) 4.32 x 105 e 8.67 x 105
– Altezza rotore 1 e1.5 m
– Diametro nominale rotore 1m
– Raggio pala 25 cm
– Sovrapposizione pale 0.0-0.1 m (s/D=0.0 – 0.10 – 0.15 – 0.20)

• La configurazione raccomandata è quella composta da due elementi Savonius a due


pale con overlap s/d=0.10 – 0.15 montati sovrapposti e sfalsati di 90°

• WIND TUNNEL PERFORMANCE DATA FOR TWO- AND THREE-BUCKET SAVONIUS ROTORS
(Ben F. Blackwell, Robert E. Sheldahl, Louis V. Feltz) - SANDIA REPORT (SAND76-0131 UC-261)
http://prod.sandia.gov/techlib/access-control.cgi/1976/760131.pdf

77 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Coppia a macchina ferma

λ=0

• Periodo di 180°
• Coppia sempre positiva
• Max e min particolari
• Dipendenza dall’overlap e
n° pale
• Con tre pale la curva
risulta molto più piatta
• … velocità relativa?

78 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Variazione altezza (AR)


• Incrementando il numero di Reynolds e il rapporto altezza – diametro (AR) della
macchina, le prestazioni aumentano leggermente

79 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Variazione overlap
• La configurazione raccomandata è quella con un overlap s/d=1.0 – 1.5

80 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Confronto soluzioni con 2 o 3 pale


• La turbina con due pale è aerodinamicamente più efficiente di quella con tre pale

81 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Spunti di riflessione
• Uno sgancio del carico durante il funzionamento fa sì che la macchina vada in
condizioni di fuga

• λ=1.8; se v=14 m/s e R=0.5 m allora: ω=λv/R=50, 4 rad/s ⇒ 481 rpm


• Se la pala pesa 10kg, la struttura deve reggere: F=mω2R=12500N=1250 kgf (!)

82 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Simulazione delle turbine Savonius


• La stima delle performance di macchina di una turbina
Savonius risulta piuttosto complessa (macchina a drag con
grande influenza delle strutture vorticose della scia)

• Approcci semplificati (1D con bilanci di quantità di moto) al


momento non offrono risultati attendibili (impossibilità di
simulare l’overlap).

• Gli approcci di simulazione ad oggi più accreditati sono i


metodi 2D vortex shedding (basati sulle equazioni di vorticità)
[Fig. in alto] e CFD [Fig. centrale], entrambi tuttavia piuttosto
complessi e onoresi computazionalmente.

• Grande importanza, tuttavia, riveste ancora per le turbine


Savonius la sperimentazione in galleria [e.g. Fig. in basso],
speso usata per definire delle «linee di progetto» generali da
applicare poi sui modelli finali.

83 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Darrieus - 1
• Macchine basate sul lift generato dai profili aerodinamici delle pale
– Migliori efficienze rispetto ai dispositivi basati sul drag
– Molto silenziose - diverse soluzioni di design
– Durante la rotazione, il profilo sperimenta ampie
variazioni dell’angolo di incidenza cui corrispondono
grandi oscillazioni del coefficiente di lift
– Possibili problemi di avvio (manca il contributo della
velocità di trascinamento, bassi Re e grandi variazioni
di incidenza a seconda della posizione).

Coefficiente di lift di un
profilo NACA0018

Re=360.000
AR=inf.

84 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Darrieus - 2
• La variazione dell’angolo di incidenza della A
velocità relativa deriva dalla composizione
vettoriale della velocità del vento e di quella di
trascinamento
– Il range di variazione dell’angolo d’attacco è
tanto più grande quanto la turbina gira piano
(velocità di trascinamento bassa)
• Il profilo sperimenta anche angoli di attacco nella
zona stallata

– Al crescere della velocità di rotazione (velocità


di trascinamento molto più alta di quella del
vento), la velocità relativa cresce ed il range di
variazione dell’incidenza si restringe

85 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Darrieus - 3
• Andamento dell’angolo di incidenza in funzione della posizione azimuthale
della pala e del TSR
– Al crescere del TSR, l’escursione angolare dell’incidenza lungo il giro si riduce
– Il punto di «ottimo» della curva di potenza (dx) corrisponde alla condizione per cui il range di
incidenze lungo il giro (sx) comprende la miglior combinazione di angoli per il profilo (angoli ai
quali il rapporto lift/drag del profilo è vicino al massimo)

86 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Darrieus - 4
• A causa della variazione delle prestazioni aerodinamiche con l’angolo
di rotazione, il profilo di coppia risultante sul giro risulta assai
discontinuo
– Quasi sempre si utilizzano configurazioni a 3 o più pale per ottenere un
profilo di coppia più piatto
• migliore controllo, migliore avvio e minori sollecitazioni meccaniche

– Esistono configurazioni in cui la macchina non offre addirittura coppia


positiva, oppure così bassa da non garantire, ad esempio, l’avvio!
87 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili
Dipartimento di Ingegneria Industriale

Simulazione delle performance di macchina


• Per la progettazione e la valutazione delle performance di una turbina eolica
ad asse verticale occorre far uso di un opportuno strumento numerico
• In questo senso, esistono tre principali approcci:
– Momentum Models: rappresentano un approccio monodimensionale al problema
(analogo a quello visto per la teoria di Betz)
• PREGI: buona capacità predittiva globale, computazionalmente snelli, robusti
• DIFETTI: non si valutano le strutture complesse del flusso (vortici, scie, ecc..)

– Vortex Models: introducono nell’analisi valutazioni delle strutture vorticose e non


stazionarie del flusso
• PREGI: descrizione più accurata del flusso attraverso il rotore
• DIFETTI: sforzo computazionale molto più grande rispetto ai Momentum Models, spesso
non ripagato da soli da un sostanziale aumento nella predittività. Spesso usati come
modelli ausiliari per affinare le capacità di approcci tipo Momentum Models.

– CFD: ad oggi, spesso usata per le evoluzioni aerodinamiche di dettaglio


• PREGI: descrizione accurata del flusso, capacità di descrivere le componenti vorticose e
la loro interazione con le strutture fisse
• DIFETTI: risorse di calcolo spesso eccessive per queste applicazioni
88 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili
Dipartimento di Ingegneria Industriale

Momentum Models - 1
• A causa della loro buona predittività a livello globale (coppia e potenza di
macchina) e della loro relativa semplicità, i Momentum Models si impongono
spesso come il miglior compromesso per ottenere un primo design di macchina.
– Modelli di tipo 1D basati sulla schematizzazione a «tubi di flusso» (cfr. teoria di Betz)
– Accoppiamento di:
• delle equazioni di continuità e di quantità di moto nella direzione del flusso
• analisi aerodinamica delle interazioni aerodinamiche

89 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Momentum Models - 2
• Analisi delle interazioni aerodinamiche: Blade Element Theory
Angolo di incidenza valutato in funzione del regime di rotazione (TSR
e, quindi, ω), della velocità del vento e della posizione azimutale θ

⎛ cos ϑ ⋅ cos δ ⋅ cos α − (TSR − sin ϑ ) ⋅ sin α ⎞


α = arcsin⎜ 0 0 ⎟
⎜ (TSR − sin 2 ϑ ) + cos 2 ϑ ⋅ cos 2 δ ⎟
⎝ ⎠

Darrieus-H δ=0

⎛ (sin ϑ − TSR ) ⋅ sin α 0 ⎞


α = arcsin ⎜ ⎟
⎝ TSR − sin ϑ ⎠

Valutazione delle azioni aerodinamiche sulla pala e loro trasposizione


nelle direzioni normale e tangenziale rispetto al raggio di macchina

Cnorm = −C L ⋅ cosα − C D ⋅ sin α

C tang = C L ⋅ sin α − C D ⋅ cos α

90 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Momentum Models - 3
• Analisi delle interazioni aerodinamiche: Blade Element Theory (2)
Calcolo delle forze scambiate in senso normale e tangenziale da un
elemento palare di altezza infinitesima
1
Ftang = ⋅ ρ a ⋅ U R2 ⋅ ( h ⋅ c) ⋅ C tang
2

1
Fnorm = ⋅ ρ a ⋅ U R2 ⋅ (h ⋅ c) ⋅ Cnorm
2

Coppia

T (ϑ ) = Ftang ⋅ R

Coefficiente di spinta
1 ⋅ ρ ⋅ U 2 ⋅ h ⋅ c ⋅ ( −C
Valutazione del coefficiente di spinta, da confrontare con quello 2 R norm ⋅ sinϑ + C tang ⋅ cosϑ )
Cthrust =
derivante dal bilancio della quantità di moto (formula riferita alla 1 ⋅ ρ ⋅ A ⋅U 2
convenzione di pag 85) 2
91 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili
Dipartimento di Ingegneria Industriale

Momentum Models - 4
• Bilancio di q.d.m.: Momentum Theory
- Continuità

ρ ⋅ Aup ⋅ U = ρ ⋅ A ⋅ U ' = ρ ⋅ Adown ⋅ U ' '


- Definizione Fattore d’Induzione

U ' = U ⋅ (1 − a)

- Forza sul disco attuatore (1) Fth = A ⋅ ( p up − p down ) = (U − U ' ' ) ⋅ ρ ⋅ A ⋅ U ' = (U − U ' ' ) ⋅ ρ ⋅ A ⋅ U ⋅ (1 − a )

- Bernoulli upwind 1 1
⋅ ρ ⋅ U 2 + p = ⋅ ρ ⋅ U '2 + pup
2 2 1
p up − p down = ⋅ ρ ⋅ (U 2 − U ' ' 2 ) (2)
1 1 2
- Bernoulli downwind ⋅ ρ ⋅U ' '2 + p = ⋅ ρ ⋅ U '2 + pdown
2 2
1
- Dalla (1) e (2) ⋅ ρ ⋅ A ⋅ (U 2 − U ' '2 ) = (U − U ' ' ) ⋅ ρ ⋅ A ⋅ U ⋅ (1 − a ) U ' ' = U ⋅ (1− 2a) (3)
2
- Dalla (1) e (3) Fth = A ⋅ ( pup − p down ) = (U − U ' ' ) ⋅ ρ ⋅ A ⋅ U ⋅ (1 − a ) = 2 ⋅ ρ ⋅ A ⋅ U 2 ⋅ a ⋅ (1 − a )
Fth
- Coefficiente di Spinta C th = = 4 ⋅ a ⋅ (1 − a )
1 ⋅ ρ ⋅ A ⋅U 2
2

92 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Momentum Models - 5
• All’interno dei Momentum Models si individuano 3 approcci:
– Single Streamtube
• La turbina è investita da un flusso a
velocità uniforme (unico a)
– Scadente descrizione del campo di moto
e sovrastima delle prestazioni
– Multiple Streamtubes
• Ogni tubo di flusso analizzato a parte
(diversi a dipendenti dalle prestazioni
aerodinamiche delle pale in quei θ)
– Migliore descrizione del campo di moto
ma ancora leggera sovrastima
– Double Multiple Streamtubes
• La turbina è modellata come due dischi
attuatori in serie (zona upwind e
downwind)→2 a per ogni tubo
– Campo di moto più realistico
93 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili
Dipartimento di Ingegneria Industriale

Confronto

94 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Modello Double Multiple Streamtubes - 1


• L’approccio Double Multiple Streamtubes si è imposto come standard nel
caso di uso dei Momentum Models
• La migliore descrizione del campo di moto deriva dal considerare, sebbene in
modo semplificato (no scie/vortici), l’interazione fra la parte upwind e quella
downwind del rotore
– La parte upwind è considerata come un disco attuatore, che estrae energia dal
flusso → la zona downwind lavora con velocità più basse!
– Ogni tubo di flusso è caratterizzato da due fattori d’induzione

95 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Modello Double Multiple Streamtubes - 2


• Con riferimento alla figura, secondo tale approccio si avrà quindi:
U ' = U ⋅ (1 − a ) 1

U avg = (1 − 2 ⋅ a ) ⋅ U 2

U ''
a2 = 1 − 3
U avg
U ' ' = (1 − a2 ) ⋅ (1 − 2 ⋅ a) ⋅U 4

• La doppia iterazione rappresenta il principale problema del codice DMS:


– In particolare, per alti fattori di induzione nella parte upwind (es. nel caso di
turbine molto solide), si può cadere nella condizione in cui la teoria di
Glauert non è più rispettata, con assurdi fisici o problemi di convergenza.

96 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Streamtube Expansion - 1
• Un ulteriore sviluppo dell’approccio Double Multiple Streamtubes è
rappresentato dal modello Streamtube Expansion.
– Dato il rallentamento fra un disco attuatore e l’altro (i.e. dopo l’estrazione di energia
delle pale upwind) si ipotizza un allargamento in senso azimutale del tubo
– Da un punto di vista numerico, tale approssimazione implica il ricalcolo della
larghezza di tutti i tubi nella parte downwind (escludendo eventualmente i tubi
‘’usciti’’ dal raggio della macchina) e la nuova posizione del centroide del tubo
stesso, in cui si valutano le azioni aerodinamiche sulla pala

97 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Streamtube Expansion - 2
– Una volta determinata la nuova estrazione di energia nel tubo, occorre ricalcolare
anche l’estrazione a monte, al fine di non violare la conservazione della q.d.m.
– Aggravio computazionale piuttosto grande ma approssimazione necessaria in
grandi macchine (R grandi)

98 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Stallo dinamico - 1
• Studi sperimentali e numerici hanno messo in
evidenza come lo stallo dinamico sia un fenomeno
presente sulle pale delle turbine Darrieus, soprattutto
in presenza di elevate velocità del vento.

• Lo stallo dinamico è un fenomeno instazionario


complesso che riguarda un profilo aerodinamico
sottoposto a grandi e repentine variazioni del suo
angolo di attacco (e.g. nelle pale di elicottero).

• In tali condizioni, i coefficienti dinamici di lift e drag del


profilo presentano una notevole isteresi, che li rende
fortemente diversi da quelli statici (polari statiche del
profilo).

• Forte impatto sulle performance di una macchina


Darrieus.

99 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Stallo dinamico - 2
• In letteratura, i modelli per la previsione degli effetti dello stallo dinamico si dividono in:
– Modelli semi-empirici → capaci di quantificare l’influenza del fenomeno ma non di descrivere le
fenomenologia dello stallo dinamico
– Modelli teorici → derivanti da linearizzazioni delle eq. di Navier-Stokes, non usati nelle VAWTs

• MODELLO DI GORMONT
– Simula empiricamente l’isteresi sul profilo definendo un angolo di incidenza virtuale, a cui
vengono valutati i coefficienti di lift e drag. Nato per le pale degli elicotteri.

C Ldyn = C L (α 0 ) − m (α − α 0 )

C Ddyn = C D (α REF )

100 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Stallo dinamico - 3
• MODELLO DI GORMONT (segue)

⎧ γ2
⎪ for lift characteri stic
α REF = α − K1Δα γ1 = ⎨ 2
⎪⎩ 0 for drag characteri stic

⎧ 1 . 0 when α& ≥ 0 ⎧ ⎡ M − M 2 ⎤⎫
K1 = ⎨ γ 2 = γ MAX max⎨0, min ⎢1, ⎥⎬
⎩ − 0 . 5 when α& < 0 ⎩ ⎣ M 1 − M 2 ⎦⎭

⎧ γ 1S when S ≤ S C
Δα = ⎨
⎩γ 1SC + γ 2 (S - SC ) when S > S C

Angolo di stallo statico

cα& ⎛ t⎞ ⎡ C (α ) − C L (α 0 ) C L (α SS ) − C L (α 0 ) ⎤
S= SC = 0.06 + 1.5⎜ 0.06 − ⎟ m = min ⎢ L REF , ⎥
2W ⎝ c⎠ ⎣ α REF − α 0 α SS − α 0 ⎦
Angolo di zero lift

101 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Stallo dinamico - 4
• MODELLO DI STRICKLAND
– Primo adattamento del modello di Gormont alle turbine ad asse verticale
• Fluido considerato incomprimibile
• SC = 0 (t/c generalmente maggiore di 0.12)
• Pensato per profili simmetrici
• Corregge i valori aerodinamici quando l’angolo eccede quello di stallo statico tramite l’adozione di un
angolo di incidenza modificato

12
⎛ cα& B ⎞ W rappresenta la velocità relativa, αB è l’effettivo angolo d’attacco sulla pala, γ e K1
αM = α B − γK 1 ⎜⎜ ⎟⎟ S α&
⎝ 2 W ⎠ sono costanti empiriche, mentre Sα& è il segno dell’accelerazione angolare.

⎛ αB ⎞
C L = ⎜⎜ ⎟⎟C L (α M ) αB0 è l’angolo d’attacco sulla pala a zero lift
⎝ α M − α B0 ⎠

C D = C D (α M )

γ L = 1.4 − 6.0(0.06 − t / c ) γ M = 1.0 − 2.5(0.06 − t / c ) γD =γM K1 = 0.75 + 0.25Sα&

102 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Stallo dinamico - 5
• MODELLO DI PARASCHIVOIU

– Basato sui risultati di dati sperimentali ricavati in una


galleria di prova ad acqua su modelli di Darrieus-H

– Le prove sperimentali hanno mostrato come il fenomeno


sia preponderante solo in zone a bassa turbolenza
(quadranti III e IV in figura).

– La schematizzazione di Paraschivoiu propone di


applicare il modello di Strickland solo in tali zone,
lasciando invariato il calcolo dei coefficienti di lift e drag
nelle altre due zone.

103 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Stallo dinamico - 6
• MODIFICA DI MASSE’ E BERG
– Parte dalla constatazione che il modello di Gormont spesso sovrastima gli effetti dello stallo
dinamico sulle turbine ad asse verticale.

– Propone una modifica dei coefficienti di lift e drag calcolati tramite una interpolazione lineare fra
quelli calcolati con il modello di Gormont e quelli statici
⎧ ⎡ AM α SS − α ⎤ dyn
C Lmod
⎪C L + ⎢
=⎨ A α − α
( ⎥ CL − CL ) when α ≤ AM α SS
⎣ M SS SS ⎦
⎪ CL w hen α > AM α SS

⎧ ⎡ AM α SS − α ⎤ dyn
C Dmod
⎪C D + ⎢
=⎨ A α − α
(
⎥ CD − CD ) when α ≤ AM α SS
⎣ M SS SS ⎦
⎪ CD w hen α > AM α SS

– AM=1.8 (Massè)

– AM=6.0 (Berg)

104 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Camber virtuale
• La traiettoria curvilinea seguita dal profilo
durante la rotazione induce una distorsione del
campo fluidodinamico che investe il profilo
stesso.
• Si generano pertanto,a livello di performance
aerodinamiche:
– un effetto di “camber virtuale”
– un effetto di “incidenza virtuale”
• L’influenza di tali effetti può essere sostanziale,
sia in termini di potenza a regime sia in termini
di prestazioni in transitorio (es. avvio).
• Al fine di garantire la che il profilo realmente
operante in termini aerodinamici risulti quello di
progetto (es. NACA0018 in figura), si ricorre
spesso ad una anti-curvatura del profilo in fase
di design che compensi la camber virtuale.
105 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili
Dipartimento di Ingegneria Industriale

Camber virtuale - 2
• Effetto sulla curva di potenza

Stima con il profilo


geometrico

Stima con il profilo


modificato dall’effetto di
Virtual Camber

106 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Camber virtuale - 3
• Confronto Cp sul profilo tramite CFD
• Un profilo realizzato fisicamente come l’equivalente
cambered e propriamente pitchato per compensare la
virtual incidence, si comporta aerodinamicamente
come il simmetrico desiderato (es. NACA0018)

Il profilo geometrico contro-


curvato ha permesso di
ottenere le prestazioni (lift e
drag) del NACA0018!
107 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili
Dipartimento di Ingegneria Industriale

Camber virtuale - 4
• Effetto sull’avvio

108 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Effetti secondari - 1
– Effetto d’ombra del palo centrale
• Il palo di sostegno centrale genera nella propria scia una zona con deficit di
velocità
• Il deficit di velocità è generalmente considerato normalmente distribuito
• Il numero di tubi di flusso coinvolti e l’intensità del deficit di velocità variano a
seconda del diametro del palo
• Differente comportamento se il palo risulta rotante o statico

⎛ 1
⎞ ⎛⎜ −13 y 2 ⎞⎟
⎜ ⎛ D ⎞2 ⎟ ⎜C D x⎟
U ( x, y ) = U ' ⎜1 − 1.2⎜ C DT T ⎟ ⎟e ⎝ DT T ⎠
⎜ ⎝ x ⎠ ⎟
⎝ ⎠
109 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili
Dipartimento di Ingegneria Industriale

Effetti secondari - 2
– Coppia parassita dei supporti delle pale
• Le strutture di supporto delle pale inducono una coppia parassita durante la rotazione
• La stima di tale effetto può essere ottenuta considerando un coefficiente di drag
equivalente per il profilo dei sostegni e calcolandone la forza resistente in base alla
velocità relativa incidente
• L’andamento della coppia parassita è generalmente parabolico al crescere degli RPM

2π r
1
T AVE (ω ) = ρC A ∫ ∫ C d (ω , ϑ , r ) ⋅ W (ϑ , r ) 2 drdϑ
4π 0 rT

110 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Confronto (2)

111 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Skewed Flow - 1
• In condizioni di funzionamento particolari (i.e. ambiente urbano), il vento che la
macchina ‘vede’ può essere disturbato da ostacoli o dall’interazione del flusso con la
parete dell’edificio su cui la turbina è installata, con la conseguenza che non è più
ortogonale alle pale ma presenta un angolo di inclinazione g rispetto a tale direzione.

• Aumentando l’angolo di inclinazione, dapprima


le prestazioni aumentano, per poi diminuire
oltre un certo valore limite, funzione delle
dimensioni della macchina.

• I fenomeni fisici che sottendono un tale


comportamento sono molteplici ed
interagiscono gli uni con gli altri, non
consentendo una semplice simulazione del
problema.

112 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Skewed flow - 2
• La superficie della turbina che il flusso inclinato ‘vede’ (fondamentale nel calcolo della
potenza della macchina) non è più quella frontale, bensì la sua proiezione nel piano
ortogonale alla direzione di provenienza del vento.
• Il diametro D non cambia, l’altezza non è più H ma è quella proiettata H’, con la
superficie utile che cambia (figura di sinistra).
• La nuova superficie è ancora rettangolare, finché oltre un certo valore di g non si
forma un ‘buco’ nella zona centrale (figura di destra).

113 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Skewed flow - 3
• L’angolo limite per cui la superficie non è più rettangolare è dato da:
⎛H⎞
γ lim = arctan⎜ ⎟
⎝D⎠
funzione delle sole caratteristiche geometriche della turbina.

• In funzione del rapporto


H/D, l’andamento
dell’area proiettata al
variare dell’angolo di
skew è presentato in
figura: per H/D piccoli, la
nuova superficie è
sempre inferiore a quella
originaria, per rapporti H/D
elevati presenta invece
un massimo relativo

114 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Skewed flow - 4
• Le pale non ‘vedono’ più un flusso con direzione ortogonale al loro sviluppo: questo
risulta essere inclinato dell’angolo di skew.
• Le prove sperimentali indicano che l’unica componente di velocità capace di
originare portanza e resistenza è quella in direzione ortogonale al profilo
aerodinamico (in figura si nota la differenza
nella polare di un profilo tra il caso di flusso
allineato ed inclinato di 45°).

• Ciò significa che il modulo della velocità


che il profilo ‘vede’ non è quella effettiva,
bensì la componente legata al coseno
dell’angolo di disallineamento del
flusso.

• Il tutto si traduce in prestazioni inferiori a


parità di velocità del vento indisturbato,
oltre che di una minore resistenza allo
stallo dei profili, poiché il Reynolds
risulta inferiore.
115 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili
Dipartimento di Ingegneria Industriale

Skewed flow: modelli numerici - 1


MODELLO DI MERTENS

• Mertens dell’Università di Delft (Olanda) ha implementato un modello basato


sull’approccio Multiple StreamTubes in grado di valutare il coefficiente di potenza in
funzione dell’angolo di disallineamento.
• Nonostante il vento passi prima attraverso la metà si monte e poi in quella di valle, si
considera un modello caratterizzato da un solo disco attuatore.

• La turbina è suddivisa idealmente in 3


zone: si considera che il flusso attraversi
la macchina 2 volte (metà di monte e di
valle) nella parte centrale (d in figura),
mentre si ipotizza che in quelle
superiore ed inferiore il flusso
interagisca con le pale una sola volta (s
in figura). L’estensione di ciascuna
parte dipende dall’angolo di skew e dal
fattore di induzione.
116 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili
Dipartimento di Ingegneria Industriale

Skewed flow: modelli numerici - 2


• Oltre a ciò, è stato considerato che la sola componente ‘utile’ a produrre lift è quella
ortogonale alla direzione di sviluppo delle pale, che risulta pari a:

Vh = V0 ⋅ (cos γ − ad )
in cui V0=velocità del vento indisturbato e ad=fattore di induzione per la zona in cui il
flusso interagisce due volte con le pale (vedere figura).
• Il flusso che attraversa due volte il rotore è caratterizzato
da un angolo di disallineamento pari a:
⎛ sin γ ⎞
γ d = arctan⎜⎜ ⎟⎟
⎝ cos γ − ad ⎠
• Il vento non attraversa più il rotore se il
denominatore dell’espressione precedente si
annulla. Perciò, perché il modello continui ad
essere valido, deve risultare:

γ < arccos(ad )
117 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili
Dipartimento di Ingegneria Industriale

Skewed flow: modelli numerici - 3


• Si deve anche considerare che se il fattore di induzione è troppo elevato, la velocità di
uscita, che risulta pari al valore:
Veq = V0 ⋅ (cos γ − 2 ⋅ ad )
può essere nulla oppure negativa, il che è un assurdo fisico per un approccio
basato sulla Momentum Theory. Perciò si impone un altro limite sull’angolo:
1
cos γ − 2 ⋅ ad > 0 → ad < ⋅ cos γ
2
• Il calcolo del fattore di induzione e delle prestazioni di macchina nelle varie zone sono
analoghe al ‘tradizionale’ approccio Multiple StreamTubes, ad eccezione delle
espressioni implicite per i fattori di induzione che, per la zona a doppio e singolo
passaggio sono rispettivamente uguali a:
1 N ⋅c Vh,d 1 N ⋅c Vh , s
ad = ⋅ ⋅ C L,d ⋅ λ ⋅ as = ⋅ ⋅ C L,s ⋅ λ ⋅
4π R Wd 8π R Ws
con N=numero di pale, c=corda palare, R=raggio del rotore, CL=coefficiente di lift, l=TSR,
Vh=velocità ortogonale alle pale e W=velocità effettiva sulla pala, data da:

W = V0 sin 2 γ + (cos γ − a ) 2
118 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili
Dipartimento di Ingegneria Industriale

Skewed flow: modelli numerici - 4


• Le prestazioni di ogni zona vengono calcolate separatamente, in modo da tenere in
considerazione i differenti fattori di induzione. Considerando un angolo di skew medio
γ~ , le relative altezze sono, in funzione dell’angolo di azimut q:
hs = 2 ⋅ R ⋅ tan γ~ ⋅ sin ϑ hd = H − hs = H − 2 ⋅ R ⋅ tan γ~ ⋅ sin ϑ
• Il valore dell’angolo medio pesato non è noto e viene ricavato attraverso la relazione
implicita: hs H − hs
~ γ = γs + γd
H + hs H + hs
• Le prestazioni delle zone della macchina sono calcolate come coefficiente di potenza:
hd hs
dC P ,d = 2 ⋅ dϑ ⋅ sin ϑ ⋅ Wd ⋅ ad ⋅ ⋅ (cos γ − ad ) dC P , s = 2 ⋅ dϑ ⋅ sin ϑ ⋅ Ws ⋅ a s ⋅ ⋅ (cos γ − a s )
H H
• Le perdite viscose vengono calcolate attraverso il coefficiente di drag:
2 2
⎛ Vh,d ⎞ c ⋅ hd dϑ ⎛ Vh, s ⎞ c ⋅ hs dϑ
dC P ,cd ,d = N ⋅ C D ,d ⋅ ⎜⎜ ⎟⎟ ⋅ ⋅λ ⋅ dC P ,cd , s = N ⋅ C D , s ⋅ ⎜⎜ ⎟⎟ ⋅ ⋅λ ⋅
⎝ V0 ⎠ 2⋅ R⋅ H 2π ⎝ V0 ⎠ 2⋅ R⋅ H 2π

119 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Skewed flow: modelli numerici - 5


• Si ricavano dunque le prestazioni globali:
π
dC P = dC P ,d + 2dC P , s − 2dC P ,cd ,d − 2dC P ,cd , s →

C P = dC P dϑ
0
• Il confronto con lo sperimentale, effettuato su una turbina bipala con bassa solidità,
mostra un accordo sull’andamento in funzione dell’angolo, benché i valori in termini
assoluti presentino ancora delle discrepanze (figura sotto).

120 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Skewed flow: modelli numerici - 6


MODELLO DI FERREIRA

• Ferreira, ancora dell’Università di Delft, sfrutta un approccio differente rispetto a quanto


fatto da Mertens.
• Anziché simulare il comportamento dell’intera macchina, il modello calcola il rapporto
tra i coefficienti di potenza nel caso di flusso inclinato ed allineato (Cp /Cp(g=0)),
attraverso la definizione di alcuni parametri ausiliari.
• Il principio su cui si basa consiste nella valutazione della variazione di quantità di moto
in ingresso alla turbina nel caso di flusso non allineato.
• Vengono definiti due coefficienti ausiliari per il calcolo dell’area proiettata della turbina:

⎛ cot γ 1 D ⎞ ⎛ L⎞
L = min⎜ ; ⎟H β = arccos⎜ 2 ⎟
⎝ 2 2H⎠ ⎝ D⎠

⎡ π D ⎛ D 1 L ⎞⎤
Aproj = ( H ⋅ D) ⋅ ⎢cos γ + sin γ − 2 sin γ ⎜ β − sin β ⎟⎥
⎣ 4H ⎝ 4H 2 H ⎠⎦
121 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili
Dipartimento di Ingegneria Industriale

Skewed flow: modelli numerici - 7


• La quantità di moto del flusso M è proporzionale all’area spazzata e alla componente
di velocità ortogonale all’asse. Il rapporto tra QdM per due angoli differenti è:
π D ⎛ D 1 L ⎞
cos γ 2 + sin γ 2 − 2 sin γ 2 ⎜ β γ 2 − sin β γ 2 ⎟
M γ 1 cos γ 1 4H ⎝ 4H 2 H ⎠ cos γ 1 Aproj ,γ 2
= ⋅ = ⋅
M γ 2 cos γ 2 π D ⎛ D 1 L ⎞ cos γ 2 Aproj ,γ 1
cos γ 1 + sin γ 1 − 2 sin γ 1 ⎜ β γ 1 − sin β γ 1 ⎟
4H ⎝ 4H 2H ⎠
• Il rapporto tra i coefficienti di spinta, e di conseguenza quello tra i coefficienti di coppia, è
dato dalla medesima espressione.
• La turbina si può considerare come una macchina virtuale sottoposta ad un flusso
allineato, che presenta una quantità di moto in ingresso M’=Mg. Perciò il flusso
indisturbato non risulterà più possedere una velocità V0, bensì V’0, pari a:
V0 M' Mγ Cth ,γ
'
= = =
V0 M γ =0 M γ =0 Cth ,γ =0
• Posto che il TSR ottimale non cambi per flusso skewed, la ω ottimale sarà differente,
cambiando la velocità del vento indisturbata. Il rapporto tra nuovo e vecchio TSR è:
λγ 2 Cth ,γ 2 Aproj ,γ 2
= =
λγ 1 Cth ,γ 1 Aproj ,γ 1

122 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Skewed flow: modelli numerici - 8


• Si è adesso in grado di calcolare il rapporto tra i coefficienti di potenza:
3
C p ,γ 2 λγ 2 Cth,γ 2 ⎛ Cth,γ 2 ⎞ 2
= =⎜ ⎟
C p ,γ 1 λγ 1 Cth,γ 1 ⎜⎝ Cth,γ 1 ⎟

• Il confronto tra dati sperimentali e modello mostra un buon accordo.

123 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Skewed flow: modelli numerici - 9


MODELLO DEF

• Il modello sviluppato dal Dipartimento di Energetica ‘Sergio Stecco’ dell’Università di


Firenze rappresenta un’evoluzione del modello di Mertens.

• La procedura è basata sull’approccio Double


Multiple StreamTubes, che viene sfruttato in maniera
opportuna in funzione della zona della turbina
considerata.
• Ancora una volta si considera che le prestazioni
aerodinamiche siano generate dalla sola
componente di velocità ortogonale all’asse.
• La turbina è adesso suddivisa idealmente in 5
settori (vedere figura a fianco). Il III è l’unico in cui il
flusso attraversa due volte le pale, nel I e V il vento
‘vede’ il rotore una sola volta, i settori II e IV
presentano una situazione ‘mista’.

124 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Skewed flow: modelli numerici - 10


• Nei settori II e IV il flusso intercetta il rotore una o due volte in funzione dell’altezza
cui si considera la sezione d’analisi e dell’angolo di azimut in esame. Per considerare
un tale aspetto, si è supposta l’altezza proiettata variabile all’interno di ogni settore in
funzione dell’angolo azimutale: per semplicità, si sono imposti andamenti lineari
all’interno di ogni zona, secondo le linee guida mostrate nelle figure sottostanti.

125 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Skewed flow: modelli numerici - 11


• Il modello è valido soltanto per valori dell’angolo di skew entro cui la superficie
proiettata non presenta la zona anulare.

• Il confronto tra i dati sperimentali e i risultati ricavati dal modello mostra un buon
accordo.

126 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Avvio di turbine Darrieus - 1


• L’avvio di una turbina Darrieus, soprattutto se con geometria ad H, risulta uno
degli elementi più critici di tutta la sua progettazione
• Occorre anzitutto distinguere due sotto-problemi:
– Capacità della macchina di muoversi a partire da una configurazione data
– Capacità di accelerare fino alla velocità nominale

• Il primo problema è sostanzialmente legato:


– Al profilo di coppia della macchina
• Il profilo di coppia, come visto, non è costante ed, anzi, può avere configurazioni angolari
in cui non è garantita coppia positiva (soprattutto bipala)
• Per velocità basse del vento il numero di Reynolds sulle pale ferme è tale da non
garantire lift sufficienti a produrre coppia
– Alla coppia resistente applicata
• Attrito dei cuscinetti ed altre coppie parassite che devono essere vinte dalla coppia
aerodinamica dei profili

127 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Avvio di turbine Darrieus - 2


– Tale problema può essere affrontato sostanzialmente in modo “statico”
analizzando il profilo di coppia della macchina sui 360° (es. in figura tripala a
pale dritte) e verificando per quali angoli la coppia prodotta superi quella
resistente (retta tratteggiata)

Coppia
resistente

128 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Avvio di turbine Darrieus - 3


• Il primo problema dinamico è invece di più complessa trattazione:
– La capacità della macchina di avviarsi non è infatti sufficiente a garantire la
sua accelerazione
• La turbina potrebbe successivamente trovarsi in una condizione angolare con coppia
troppo bassa o negativa ed oscillare
• La coppia prodotta per quella velocità del vento e configurazione, potrebbe non garantire
alla turbina di raggiungere la velocità target
• Rispetto alla condizione di regime manca il contributo della velocità di trascinamento!
– Modulo della velocità relativa, incidenze e Re ne risultano modificati

– Nello studio dei transitori di avvio occorre anche tener conto dell’inerzia
della macchina
• si applica, istante per istante, l’equazione del moto uniformemente accelerato andando a considerare
la coppia prodotta dalla macchina (motrice - coppie parassite) per un dato θ e TSR

T 1
TTOT (ϑ , λ ) = ∑i =1Taeri (ϑi , λ ) − ∑k =1T par (ϑk , λ )
N 2N
ω& = Δθ = ω& dt 2 + ωdt
Iz 2 k

• Influenza delle caratteristiche del vento (turbolenza, shift di direzione, raffiche, ecc.)

129 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Avvio di turbine Darrieus - 4


• Esempio di mappa della coppia prodotta @ 6 m/s da una pala in
funzione del TSR e dell’angolo azimutale
– D=H=1.45 m
– Profilo simmetrico ottimizzato C=0.22

130 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Avvio di turbine Darrieus - 5


• Esempi di rampe di accelerazione (sperimentale in galleria del vento e
previsioni numeriche con codice DMS ed effetti secondari)
– TURBINA 3 PALE TWISTED
– D=H=1.45 m

131 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Avvio di turbine Darrieus - 6


• INFLUENZA DELL’INERZIA
– A seconda dell’inerzia del rotore, durante
l’accelerazione la macchina sperimenta fluttuazioni
di coppia istantanea più o meno grandi

– Riducendo l’inerzia del rotore, si ottiene una rampa


di accelerazione più veloce. Le fluttuazioni sono
meno intense e meno frequenti.

– Aumentando l’inerzia del rotore, le fluttuazioni sono


più frequenti e di ampiezza maggiore.

132 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Avvio di turbine Darrieus - 7


• SHIFT DI VENTO (direzione)
– Posizioni iniziali singolari (es. 0° e 90° per una
turbina tripala) possono essere superate qualora
intervenga uno shift in direzione del vento

– Ipoteticamente, infatti, lo shift modifica le incidenze


sui profili, modificando il profilo di coppia di spunto

133 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Avvio di turbine Darrieus - 8


• CARATTERISTICHE DEL VENTO
– La rampa con cui il vento raggiunge la velocità di cut-
in risulta fondamentale per l’avvio della macchina

– La macro-turbolenza del vento può variare il tempo di


avvio e la velocità finale della macchina

– L’avvio in condizioni reali di vento risulta assai diverso


da quello predetto teoricamente

134 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Avvio di turbine Darrieus - 8


• FATTORI DI MAGGIOR INFLUENZA NELL’AVVIO (Riassunto)
– Profilo
• I profili simmetrici garantiscono profili di coppia sul giro più costanti ma la coppia da
ferma della macchina spesso è scarsa
• Profili asimmetrici e cambered possono offrire maggiore coppia di spunto ma spesso
hanno molte configurazioni singolari
• Può essere adottato un angolo di pitch per aumentare la coppia a bassi TSR
– Geometria di macchina
• Pale twisted garantiscono in genere maggiore capacità d’avvio, grazie ad un profilo di
coppia più regolare
• Macchine piccole sono in generale sfavorite (braccio di coppia ridotto e Reynolds di pala
bassi)
– Coppie parassite
• Devono essere ridotte quanto più possibile (soprattutto attrito dei cuscinetti e coppia
aerodinamica resistente dei supporti)
– Elettronica
• Necessario un sistema di carico opportunamente modulato per non imporre carico alla
macchina prima che essa abbia accelerato
135 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili
Dipartimento di Ingegneria Industriale

Darrieus - Parametri di progetto


• Il progetto di una turbina Darrieus risulta assai complesso, a causa del
grande numero di variabili in gioco e delle loro reciproche influenze

• Saranno nel seguito esaminate alcune delle principali variabili di


progetto: in tutta la trattazione valgano le seguenti notazioni

– U: velocità del vento [m/s]


– H, D: altezza e diametro della macchina [m]
– c: corda del profilo [m]
– AR: Aspect Ratio
– σ: solidità
– N: numero di pale della macchina
– Dt: diametro della torre centrale [m]
– θ, α: angolo di rotazione (posizione pala) e di attacco (incidenza sul profilo)
136 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili
Dipartimento di Ingegneria Industriale

Darrieus - Parametri di progetto - 1


• Diametro (D), Altezza (H) e Corda (c)

A parità degli altri fattori..


9 Maggiori diametri garantiscono grandi incrementi di potenza (aumenta A
ed il braccio di coppia) ma la macchina è più ingombrante e pesante.
Varia inoltre il TSR ottimale

9 Maggiori altezze aumentano di poco la potenza (varia solo A), migliore


l’efficienza dei profili (AR maggiori) e non variano il TSR ottimale

9 Maggiori corde (i.e. maggiori solidità) diminuiscono di poco la potenza


massima ma garantiscono TSR ottimali più bassi

137 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Darrieus - Parametri di progetto - 2


• NUMERO DI PALE (N) Es. Turbina H=D=1.5 m - c=0.25 - profilo NACA0015

A parità degli altri fattori..


9 Al crescere del numero di pale, l’efficienza cala (maggiori solidità) ma si
ottengono profili di coppia molto più piatti

9 Minori sollecitazioni meccaniche, vibrazioni e comportamento all’avvio molto


più uniforme

9 Le soluzioni a due e tre pale sono quasi esenti da posizioni singolari che
impediscono l’avvio spontaneo, mentre tali eventualità sono presenti nei
modelli bipala.

138 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Darrieus – Parametri di progetto - 3


• Solidità
– Da una stima di quanta porzione dell’area spazzata sia materialmente occupata dalla
macchina
– Per basse solidità si raggiungono efficienze di macchina molto alte, a prezzo però di TSR
ottimali molto alti (grandi sollecitazioni meccaniche e strutturali)
– Al crescere della solidità si raggiungono cP inferiori ma a TSR più contenuti
– Valori di σ superiori a 0.8 sono sconsigliabili

Nc
σ=
D

139 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Darrieus - Parametri di progetto - 3


• FORMA PALE Es. Turbina 3 pale H=D=1.5 m - c=0.25 - profilo NACA0015

A parità degli altri fattori..


9 Pale a sviluppo elicoidale, sebbene lievemente meno efficienti
aerodinamicamente, garantiscono profili di coppia molto più piatti

9 Minori stress meccanici e caratteristiche di avvio sensibilmente migliori

140 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Darrieus - Parametri di progetto - 4


• ASPECT RATIO DI PALA
- Influenza in maniera forte i coefficienti di lift e drag dei profili costituenti le pale
- Valori alti di AR (ipoteticamente AR→∞) offrono le migliori prestazioni
aerodinamiche (ridotta influenza degli effetti di estremità) H
AR =
- Nel caso di pale “tozze” (AR bassi), la diminuzione dei coefficienti c
aerodinamici può essere contenuta tramite l’adozione di end-plates alle
estremità delle pale

Esempio di variazione del coefficiente di lift con l’AR di


pala - Profilo NACA4415
Ostowary & Naik, Wind Engineering, Vol.8, No3, 1984

141 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Darrieus - Parametri di progetto - 5


• PROFILO AERODINAMICO
• A partire dal range di velocità del vento di progetto
(Umin→Umax), si determinano i range di numeri di Reynolds e
di incidenze di funzionamento
– parametro fondamentale per la scelta del profilo

• In applicazioni VAWT, in genere sono sempre stati preferiti


profili simmetrici
– migliore soluzione per adattarsi ad un angolo di incidenza variabile
(sia in modulo che in segno)

• Più recentemente sono stati proposti profili fortemente


“cambered” e con distribuzione asimmetrica di spessore
– massimizzano il lift ai bassi Reynolds
– sono molto più sensibili alla variazione di α
– massimizzano le prestazioni per alcuni θ ma hanno molte posizioni
angolari con coppia negativa
» Problemi di avvio e profilo di coppia molto pulsante
» Efficienza globale minore

142 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Darrieus - Parametri di progetto - 6


• PROFILO AERODINAMICO (segue)
• I profili molto camberati possono offrire sensibili miglioramenti delle
capacità di avvio ed accelerazione della macchina ma la rendono
anche molto sensibile alla posizione iniziale.

• I profili leggermente camberati risultano estremamente interessanti


in termini di coppia disponibile all’avvio, pagata però con la
suddetta diminuzione dell’efficienza globale.

Symmetrical
NACA0018 Uncambered
(tmax=18% @ 30% c)

Asymmetrical Cambered
NACA4415
(tmax=15% @ 30% c) (max=4% @ 40% c)

Asymmetrical Cambered
Selig S1210
(tmax=12% @ 23% c) (max=7.2% @ 52% c)

143 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Darrieus - Parametri di progetto - 7


• Pitch

A parità degli altri fattori..


9 L’applicazione di un angolo assegnato fra la direzione tangenziale alla
traiettoria di rotazione e la camber della pala non opera soltanto uno
shift del profilo di coppia sul giro

9 L’applicazione dell’angolo di Pitch, data la dipendenza non lineare del


lift dall’angolo di incidenza, agisce anche sulla produzione di potenza da
parte della pala

9 Parametro di fine-tuning soprattutto nel caso di profili fortemente


camberati

144 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Darrieus - Parametri di progetto - 8


• Pitch

Quando il pitch imposto diventa eccessivo,


la pala supera le condizioni di massima
portanza anche al TSR ottimale, con
decadimento delle prestazioni.

Teoricamente (ma molto difficile in realtà),


una variazione continua del pitch, potrebbe
avere grande effetto sulle performance delle
Darrieus.

Recenti studi hanno dimostrato che,


soprattutto per macchine piccole (che
ruotano molto forte), la strategia migliore è
quella di assegnare un preset costante di
pitch alle pale, teso a massimizzare le
performance della macchina in tutto il
campo operativo.

145 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Darrieus - Parametri di progetto - 9


• Strutture di supporto

A parità degli altri fattori..


9 Le strutture di supporto sono necessaria a sostenere le pale e a
garantire rigidezza alla struttura: hanno tuttavia una forte componente
di coppia parassita durante la rotazione

9 Strutture molto spesse o molto tozze (alto drag) posso compromettere


la potenza disponibile, rallentare (o impedire) l’avvio della macchina ed
anche generare il «ginocchio» nella curva tale da impedire alla
macchina di andare a lavorare nel tratto stabile.

146 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Simulazioni CFD delle turbine Darrieus


• PROBLEMATICHE E PROSPETTIVE
- I modelli numerici semplificati (BEM) permettono buone stime
di massima delle prestazioni globali, ma non danno alcuna
informazione circa l’aerodinamica dei profili, la generazione
delle strutture vorticose e la loro interazione con le pale

- Per comprendere più a fondo le dinamiche di questi sistemi e


quindi puntare ad una loro più efficace ottimizzazione, le
tecniche CFD possono rappresentare uno strumento di grande
importanza, dai i costi e la difficoltà della sperimentazione

- Le caratteristiche del problema, d’altro canto, obbligano


all’utilizzo di approcci fully-unsteady e non permettono alcuna
semplificazione del dominio, dato che non esiste simmetria nel
funzionamento (interazione upwind-downwind).

- Un approccio 3D risulterebbe il più idoneo per tali simulazioni


ma spesso comporta costi computazionali eccessivi e viene
sostituito da un approccio 2D

147 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Simulazioni CFD delle turbine Darrieus


• DOMINIO DI CALCOLO
- DIMENSIONI DELLA GALLERIA DEL VENTO
Raciti Castelli et al., 2011
¾ Adatto per confrontarsi con dati sperimentali
raccolti in quella specifica struttura
Balduzzi et al., 2015
¾ Difficoltà nel replicare in maniera corretta le
condizioni a contorno

¾ Dimensioni ridotte (minor numero di celle)

- CAMPO APERTO
¾ Prestazioni di macchina teoriche (no influenza dei
boundaries)

¾ Dominio spesso di dimensioni molto grandi


(centinaia di diametri equivalenti) e quindi
computazionalmente molto oneroso

148 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Simulazioni CFD delle turbine Darrieus


• MESHING STRATEGY
- In ogni caso, per simulare una turbina Darrieus,
occorre suddividere il dominio in due parti:
¾ PARTE RUOTANTE

¾ PARTE STAZIONARIA

- La parte ruotante, che comprende le pale, viene


fatta effettivamente ruotare in ogni timestep.
Sfrutta per questo la tecnica della «sliding
interface», ossia la connettività multipla fra
elementi dei due domini

- La parte stazionaria comprende il resto del


dominio: i suoi requisiti numerici sono meno
stringenti (celle più grandi lontano dalla macchina)

149 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Simulazioni CFD delle turbine Darrieus


• MESHING STRATEGY
- Per avere simulazioni affidabili, la mesh deve
risultare molto fitta sul profilo e nelle sue
immediate vicinanze, dove si sviluppano le
strutture vorticose post- stallo

- Dato che l’angolo d’attacco cambia segno


durante il giro, la mesh deve essere molto
«spinta» su entrambi i alti dell’airfoil e
specialmente sul naso, in quanto una corretta
valutazione dei punti di ristagno, transizione e
distacco risulta fondamentale

- A titolo di esempio, per un profilo NACA0018


si sono utilizzati circa 800 nodi sul profilo, un
boundary layer con circa 50 strati e altezza del
primo elemento tale da avere y+<1, e circa
200000 elementi entro 1c dall’airfoil

150 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Simulazioni CFD delle turbine Darrieus


• TIME-STEPPING STRATEGY
- Come in tutte le simulazioni unsteady, la
scelta del timestep temporale è di capitale
importanza

- Al fine di cogliere correttamente il distacco e la


propagazione dei vortici, nelle turbine Darrieus
occorre usare timesteps molto fitti (fino a circa
0.1°).

- Occorre tener presente che la scelta del


timestep è legata a doppio filo con quella della
mesh: alcune griglie possono essere
sufficientemente accurate solo se vengono
mosse con timestep sufficientemente piccoli
da risolvere bene il flusso nelle celle (tempo di
residenza del flusso in esse).

151 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Simulazioni CFD delle turbine Darrieus


• COSTI COMPUTAZIONALI
- Date le limitazioni precedentemente esaminate, le
simulazioni delle turbine Darrieus risultano
estremamente onerose.

- A titolo di esempio, un solo punto di


funzionamento 2D di una macchina a 3 pale può
richiedere fino a circa 15-20 gg di calcolo su un
centro di calcolo a 32 processori di ultima
generazione

- Per simulazioni 3D,pertanto, si deve fare uso di


super-calcolatori a decine di migliaia di cores
(ongoing research) Al di là della griglia e del timestep,
tali simulazioni richiedono in
generale molti giri prima di
raggiungere una periodicità
soddisfacente del profilo di coppia.

152 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Sistemi ibridi Savonius-Darrieus


• Come evidente da un’analisi comparata delle loro caratteristiche funzionali, le
turbine Savonius e Darrieus sono caratterizzate da diverse efficienze, regimi di
funzionamento e caratteristiche all’avvio.

Savonius Darrieus
Efficienza globale [%] 18-25 30-40
Densità di potenza [W/m2] 150-200 450-500
TSR ottimale 0.9-1.1 2.0-7.0
Emissione sonore [db] Praticamente assenti <50
Vibrazioni Leggere Spesso intense
Massima velocità di rotazione Auto-regolata Limitata dagli stress centrifughi
Capacità di avvio Self-starting Spesso non in grado di autoavviarsi

• In particolare, si può notare come il rotore Savonius sia adatto a bassi venti,
grazie alle sue capacità di auto-avvio, ma sia fortemente limitato dai bassi
rendimenti di conversione energetica. Al contrario, il rotore Darrieus risulta
molto efficiente ma spesso la sua producibilità è limitata dai lunghi transitori di
avvio e dalle rilevanti velocità di cut-in.

153 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Sistemi ibridi Savonius-Darrieus - 2


• Sulla base di tale scenario, sono state spesso proposte
macchine ibride composte da uno o più elementi
Savonius e Darrieus posti sullo stesso asse.
– Rotore Darrieus come elemento principale per la produzione di
potenza
• Esempi di configurazione a catenaria o ad H
– Rotore Savonius per incrementare le capacità di avvio della
macchina
• Spesso realizzato in due parti ruotate di 90° per assicurare un
profilo di coppia più uniforme

• Possibili diverse soluzioni realizzative


in termini di posizionamento reciproco
delle macchine

154 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Sistemi ibridi Savonius-Darrieus - 3

155 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Sistemi ibridi Savonius-Darrieus - 4


• Tipo A
– Maggiore compattezza del sistema
– Disturbo indotto dalla Savonius interna al flusso incidente sulle pale della Darrieus
o Coefficiente di potenza ridotto rispetto alla sola Darrieus
– Lato sinistro della curva più dolce
– Importanza del posizionamento reciproco (angolo fra i due rotori) per assicurare
un’uniforme coppia di avvio.

• Tipo B
– Maggiore ingombro del sistema
– Le due turbine lavorano senza disturbarsi vicendevolmente
o Coefficiente di potenza maggiore rispetto al caso A
– Lato sinistro della curva più ripido

• Conclusioni
– Sistemi interessanti che, tuttavia, stentano a prendere campo a causa del sensibile
decremento di performance assolute rispetto alla sola turbina Darrieus.

156 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Sistemi avanzati per


l’energia eolica

4 – Turbine ad asse orizzontale


(HAWT)

157 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Introduzione
• Le turbine ad asse orizzontale (acronimo HAWT) rappresentano lo
standard più consolidato all’interno del panorama dell’energia eolica
• Negli ultimi anni, le macchine orizzontali sono diventate spesso molto
grandi (fino a diversi MW) ma altresì anche assai efficienti e complesse
• Tale miglioramento è collegabile a diversi fattori:
– Miglioramento dell’aerodinamica delle pale e delle soluzioni costruttive
– Raffinamento dei sistemi di controllo (le macchine posso muoversi oggi più vicino al
punto di ottimo senza rischiare instabilità)
– Sviluppo della “sitologia”, ossia della scelta ponderata di una turbine in funzione del
sito e delle sue possibilità)

• Il mercato delle turbine eoliche sta oggi sperimentando un buon trend


di sviluppo e gli orizzonti di mercato sono sempre più accresciuti dalle
prospettive di diffusione delle grandi macchine off-shore

158 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

HAWT – tipologie e funzionamento

159 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Esempi – grandi macchine

Enercon - E-126 (Germania) GE – 1.5xle (USA) Aria - Libellula (Italia)


Rotore 126 m – 6 MW Rotore 77 m – 1.5 MW Rotore 18 m – 55 kW
160 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili
Dipartimento di Ingegneria Industriale

Esempi – piccoli aerogeneratori

161 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Schema di massima di un aerogeneratore

162 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Azioni aerodinamiche sulle pale - 1


• Consideriamo una sezione di una pala di turbina ad asse orizzontale,
ottenuta con un taglio tangente alla circonferenza di raggio r
– La pala si suppone svilupparsi dal raggio interno r0 a quello massimo R
– Analizziamo le varie componenti:
• ANGOLO α – angolo di incidenza aerodinamica,
formato dalla direzione del vento relativo w con la
corda del profilo; dipende dalla direzione di w, che
a sua volta dipende dall’intensità del vento V
• ANGOLO β – angolo di calettamento, è l’angolo
costruttivo della pala: angolo fra la corda ed il
piano di rotazione e quindi con la velocità di
trascinamento u
• ANGOLO φ – angolo formato dalla velocità
relativa con il piano di rotazione - si ricordi che:
r r r
V = w+u

163 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Azioni aerodinamiche sulle pale - 2


• Le azioni aerodinamiche, si compongono quindi nella direzione di
rotazione ed in quella assiale:
CS = C Lsenϕ − C D cos ϕ
C T = C L cos ϕ + C Dsenϕ

• La forza risultante delle azioni aerodinamiche nel piano di rotazione


sono la spinta tangenziale S e la spinta assiale T; a sua volta, la spinta
tangenziale produce una coppia rispetto all’asse di rotazione:
S = 12 ρA P CS w 2
T = 12 ρA P C T w 2
M r = Sr = 12 ρA P CS w 2 r

• Occorre notare che questi sono valori locali delle forze aerodinamiche,
ricavati ad un certo raggio r.

164 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Azioni aerodinamiche sulle pale - 3


• Al variare del raggio, la velocità periferica u varia e con lei l’angolo φ
– Viene pertanto fatto variare l’angolo di calettamento β, in modo tale che l’angolo di
incidenza aerodinamica α conservi un valore di buona efficienza del profilo
– Poiché φ diminuisce al crescere di r, essendo β=φ-α anche β deve diminuire dato
che α è costante o poco variabile
– La pala deve quindi essere svergolata: la corda ruota in senso orario passando
dalla base alla punta della pala
– In più, per ragioni costruttive e di efficienza, spesso la corda c varia con il raggio, in
genere restringendosi verso la punta

165 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Le pale - 1
• Le pale, oltre ad essere l’elemento chiave per l’efficienza aerodinamica
della macchina, sono anche l’organo più sollecitato della macchina
• Il problema fondamentale nella progettazione delle pale
è quello di conciliare resistenza e peso
– Sebbene siano cave, il peso delle pale è molto grande (da 5 a
15 tonnellate per pale di lunghezza da 20 a 40 m)
– Il peso ha influenza sugli sforzi interni delle pale e su quelli
strasmessi al sistema meccanico, ed ha conseguenze su torre
e fondazioni
– Durante la rotazione, le sollecitazioni sono variabili:
• Compressione semplice – pala verticale in alto
• Flessione semplice – pala orizzontale
• Trazione semplice – pala verticale in basso
• Carico combinato – tutte le posizioni intermedie
– Problemi di resistenza a fatica dei componenti

166 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Le pale - 2
• Alle sollecitazioni meccaniche, ovviamente, devono poi essere sommate
quelle centrifughe e le azioni aerodinamiche f(V2)
– Sotto l’azione della spinta del vento la pala si flette all’indietro → diminuzione
dell’area spazzata → diminuzione di potenza
• Spesso si adottano soluzioni con pale pre-flesse con freccia proporzionale al raggio
– Per bilanciare le azioni aerodinamiche e quelle
centrifughe, si adotta una piccola conicità (cone
angle) dai 2° ai 6°
• Si fa in modo che la risultante fra le forze centrifughe
e la spinta T passi per l’asse longitudinale della pala,
che così viene sollecitata a trazione semplice
• Poiché però le forze centrifughe dipendono da ω2 e
la spinta da V2, l’equilibratura permanente è
possibile solo se il numero di giri è proporzionale alla
velocità del vento, altrimenti sussiste solo per la
velocità di progetto
– L’asse della turbina viene inoltre inclinato rispetto
all’orizzontale (tilt angle ~6°)

167 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Le pale - 3
• Date le esigenze mostrate, le pale sono oggi realizzate in materiali
plastici composite con fibre di vetro, con eventuali inserti in fibra di
carbonio dove gli sforzi risultino maggiori
• I profili utilizzati sono in genere della serie NACA di tipo asimmetrico (es.
serie 64 e serie 66), della serie NREL o appositamente ottimizzati a
partire dai precedenti
• Le pale sono sempre cave (riduzione di peso e sollecitazioni centrifughe
• Problema costruttivo serio è quello legato alla formazione di ghiaccio:
– Perdita di efficienza della pala (cambia il profilo e soprattutto il naso)
– Sbilanciamenti e vibrazioni
– Spesso nei paesi nordici (cfr. Scandinavia, Canada) le turbine devono arrestarsi
– Due possibili approcci:
• SISTEMI PASSIVI: rivestimenti di materiali antiadesivi (teflon) – semplici ma poco efficaci
• SISTEMI ATTIVI: iniezione di fluido caldo (aria o soluzione liquida antigelo) attraverso
ugelli sul naso della pala – efficaci ma complessi ed energeticamente dispendiosi

168 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Controllo - 1
• Nel funzionamento di una turbina eolica accoppiata ad un utilizzatore,
oltre alla necessità di controllare la potenza della macchina durante il
funzionamento (curva di potenza), si presenta sempre il problema della
limitazione della velocità massima.
• Occorre infatti notare che la velocità di rotazione di una turbina priva di
sistemi di controllo crescerebbe indefinitamente con la velocità del
vento, mentre la resistenza meccanica degli organi (pale, alberi motori)
richiede che il numero di giri e la potenza trasmessa non superino certi
limiti.
• In pratica:
– La macchina viene progettata e dimensionata dinamicamente per la
velocità del vento di funzionamento Vf
– Vengono effettuati calcoli statici per verificarne la sicurezza in caso di venti
superiori (in genere fino a 40 m/s) con pale ferme

169 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Controllo - 2
• Il controllo della velocità massima può essere ottenuto in vari modi (le
prime 3 tipologie possono essere anche usate per il controllo della
potenza durante il funzionamento):

– Angolo di calettamento delle pale (pitch control)


• Quando si raggiunge il numero di giri massimo o il
vento raggiunge la velocità massima accettabile, un
attuatore dispone le pale “in bandiera”

– Stallo (stall control)


• Le pale sono disegnate in modo tale da entrare
progressivamente in stallo al crescere del numero di
giri, partendo dalla punta (u maggiore) fino alla base.
• Così facendo, una parte sempre più estesa della
macchina diviene inefficiente e non contribuisce alla
generazione di potenza.

170 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Controllo - 3
– Imbardata o inclinazione (yaw o tilt control)
• La turbina è libera di girare attorno ad un asse
(verticale o orizzontale): la spinta esercitata dal
vento, al crescere della velocità, dispone la turbina in
modo tale da offrire al vento un’area minore.
– Il controllo dell’imbardata consente anche
l’orientazione della turbina secondo la direzione del
vento, variabile nel piano orizzontale.
– Freno
• Quando si raggiunge la velocità limite, un attuatore fa
intervenire un freno che blocca l’asse della turbina.
• Freni aerodinamici sulle pale possono intervenire ad
agevolare o integrare coi sistemi esaminati.

171 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Controllo - 4
• Esaminiamo infine l’effetto dei suddetti metodi di regolazione sulla curva
di potenza della macchina
• Il controllo del passo, essendo programmato e comandato
da servomotori (controllo attivo), consente una regolazione
discontinua (potenza costante entro un certo range di
velocità)
• I controlli mediante stallo, imbardata o inclinazione
funzionano “spontaneamente” (controllo passivo) al variare
della velocità e la curva di funzionamento è continua, la
macchina viene comunque bloccata da freni per V=Vf
• Si definiscono:
– Velocità di cut-in Vc: velocità del vento al di sotto della quale la
potenza disponibile non è sufficiente a vincere le resistenze
aerodinamiche, meccaniche ed elettriche del sistema
– Velocità nominale Vn: velocità del vento per la quale si
raggiunge la velocità nominale
– Velocità di cut-off Vf: velocità alla quale la macchina viene
arrestata per ragioni di sicurezza.
172 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili
Dipartimento di Ingegneria Industriale

Simulazione delle performance di macchina


• Analogamente a quanto visto per le VAWTs I modelli di simulazione di turbine
eoliche ad asse orizzontale possono essere sostanzialmente divisi in due
principali famiglie:

– Modelli BEM (Blade Element Momentum): rappresentano un approccio


monodimensionale al problema (analogo a quello visto per la teoria di Betz).
• PREGI: discreta capacità predittiva globale, computazionalmente snelli, robusti
• DIFETTI: non si valutano le strutture complesse del flusso (vortici, scie, ecc..). La
discretizzata della pala risulta a volte poco accurata.

– CFD: è lo strumento più potente; necessaria per lo sviluppo di soluzioni


aerodinamiche innovative e complesse
• PREGI: descrizione accurata del flusso, capacità di descrivere le componenti vorticose e
la loro interazione con le strutture fisse
• DIFETTI: risorse di calcolo spesso molto elevate per queste applicazioni

173 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Modellazione BEM di una HAWT


• Applicazione della teoria SingleTube applicata su tubi di flusso con forma a
corone circolari concentriche
– Si esaminano elementi infinitesimi di pala a diverse posizioni radiali
– In ogni tubo, i triangoli di velocità cambiano, dato che la velocità di trascinamento aumenta dal
root al tip della pala
– A differenza di una VAWT, invece, se si considera un profilo di vento uniforme in ingresso e si
trascurano alcuni effetti particolari (es. influenza della torre), la coppia della pala non dipende
dalla posizione azimuthale ϑ

174 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Modellazione BEM di una HAWT - 2


• In realtà, la situazione risulta più complessa..
– L’energia scambiata fra rotore e vento risulta ridotta in quanto viene impartita una rotazione alla
scia a valle del rotore (aumento dell’energia cinetica rotazionale).
– Il flusso dietro il rotore ruota in direzione opposta al rotore stesso, in reazione alla coppia estratta
dal flusso da parte del rotore
– La teoria BEM viene modificata aggiungendo un secondo fattore d’induzione, detto fattore
d’induzione angolare (a’), tramite il quale si stima tale effetto, in modo analogo a quanto visto
nella teoria classica

175 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Modellazione BEM di una HAWT - 3

• In tal caso, la teoria a singolo tubo di flusso si modifica come di seguito:


– Se si assume che la velocità angolare impartita al flusso, ω, sia piccola in confronto alla velocità
angolare del rotore, Ω, si può anche assumere che la pressione nella scia molto lontano dal rotore
sia uguale alla pressione nel flusso indisturbato (Wilson et al., 1976)
– Usando un volume di controllo che si muove con la stessa velocità angolare delle pale,
l’equazione dell’energia può essere applicata nelle sezioni subito prima e subito dopo le pale,
ottenendo un’espressione per la differenza di pressione a cavallo del rotore.
– Si tenga presente che, attraversando il disco attuatore, la velocità angolare del flusso rispetto alle
pale aumenta da Ω ad Ω+ω, mentre la componente assiale rimane invariata.

176 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Modellazione BEM di una HAWT - 4


• La velocità angolare del flusso passa da Ω
ad Ω + ω
• La variazione di pressione statica è uguale
alla variazione di energia cinetica fra monte
e valle della schiera.
• La componente assiale rimane costante e
Ω+ω quindi la variazione di energia cinetica
diventa:

P3 − P2 =
1 2
2
[
ρr (Ω + ω )2 − Ω 2 ]

P3 − P2 =
1 2
2
[
ρr 2Ωω + ω 2 ]

177 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Modellazione BEM di una HAWT - 5

– Sulla base delle ipotesi fatte si ottiene quindi:

– La spinta risultante su di un elemento anulare di spessore dr vale dunque:

– Definiamo quindi il fattore d’induzione angolare a’ come:

– Si consideri in tal senso che, quando si include la rotazione della scia nell’analisi, la velocità indotta
sul rotore non consiste più solamente nella componente assiale U(1-a), ma anche dalla componente
nel piano del rotore rΩa’

178 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Modellazione BEM di una HAWT - 6

– L’espressione per la spinta diviene quindi:

– Dall’applicazione della classica teoria di conservazione della q.d.m. vista per la teoria SingleTube, si
ottiene però anche la formulazione seguente:

– Uguagliando le due, si ottiene un’espressione che lega i due fattori d’induzione:

– Dove λr è il TSR locale, definito come:

179 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Modellazione BEM di una HAWT - 7

– A questo punto, si può derivare l’espressione della coppia scambiata, applicando la conservazione
del momento angolare. In un elementino anulare, la coppia è data da:

– Sostituendo le espressioni dei due fattori di induzione, l’espressione si riduce a:

– Si introduce a questo punto un fattore correttivo, detto Tip-Loss Factor (F), per stimare l’influenza
che gli effetti di bordo hanno sulle performance del profilo F è un fattore correttivo da applicare
direttamente alla formula che valuta la coppia scambiata.
Nella formulazione di Prandtl vale:

180 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Modellazione BEM di una HAWT - 8


– In modo analogo a quanto visto per le VAWT, il calcolo dei fattori d’induzioni passerà attraverso un
ciclo iterativo in cui i valori testé calcolati con la Momentum Theory verranno comparati a quelli
derivanti dalla Blade Element Theory. Detto B il numero di pale del rotore, si ha:

181 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Predittività modelli BEM


– In caso di geometrie di macchina piuttosto semplici, i codici BEM hanno buona capacità predittiva,
soprattutto per quanto riguarda il calcolo delle prestazioni globali di macchina (es. cP in funzione del
TSR e della velocità del vento).

Es. Lanzafame, Messina, 2012, ‘’BEM theory: How to take into account the radial flow inside of a 1-D numerical Code’’, Renewable Energy

– Nel caso invece di turbine con profili ed impilaggi complessi, l’uso della CFD per il progetto di
macchina risulta oggi una prassi consolidata, sia in termini di predittività, sia in quanto di coniuga in
modo molto efficace con altri software progettuali, come ad es. quelli per il calcolo strutturale ed
aeroelastico.

182 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Skewed flow in una HAWT


– Il problema di un flusso incidente sulla macchina non parallelo al suolo risulta
di grande interesse anche nel caso di rotori ad asse orizzontale.
– Se, infatti, variazioni di angolo del flusso nel piano parallelo all’asse (yaw)
sono correggibili tramite i sistemi di orientazione del rotore, eventuali
angolazioni del flusso nel piano perpendicolare (ad es. venti in ambito
urbano, su pendii, indotti da ostacoli a monte, ecc..) non sono generalmente
assorbibili ed impattano sull’aerodinamica delle pale.
– Nel caso di una turbina ad asse orizzontale, un flusso skewed rappresenta
sempre una condizione penalizzante per le prestazioni, in quanto:
• L’area «efficace» del rotore è sempre ridotta del coseno dell’angolo di skew

• Si generano flussi secondari che penalizzano l’aerodinamica

183 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Skewed flow in una HAWT - 2


– Gli effetti di un flusso disallineato sulle performance di una HAWT possono essere stimati con
apposite modifiche ai modelli BEM già descritti nel caso di flusso allineato
ƒ Si suppone che la torre e le variazioni di quota possano, in prima approssimazione,
essere trascurate → l’effetto di un angolo di skew è assimilato a quello di uno yaw

ƒ Analogamente al caso delle Darrieus, il modello, di fatto, si riduce ad una opportuna


modifica della velocità relativa realmente capace di produrre lift

ƒ Si considerano 3 angoli*:
9 γ – Angolo di skew
9 ε – Angolo di espansione del flusso al tip della pala
9 θ – Posizione azimuthale della pala nel corso del giro

ƒ L’angolo di espansione viene stimato sulla base del fattore di induzione assiale, con
una correlazione semi-empirica di de Vries**. Per un rotore uniforme, l’angolo di
espansione reale è massimo al tip della pala e quindi decresce uniformemente fino
ad essere nullo all’hub. 1 a
ε= cos γ
3 1− a

* M. C. Ackerman. “Journal of Wind Engineering and Industrial Aerodynamic”. 39 (1992) 1-9 Elsevier Science
Publishers B.V.
** De Vries, 1985. Wind Eng. 9 ( 1 )

184 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Skewed flow in una HAWT - 3


ƒ Sulla base del nuovo campo di moto, le componenti di velocità che
agiscono sulla pala sono riportate nella figura a fianco.

ƒ La nuova velocità assiale V agente sulla pala, vale pertanto:


V = U (1 − a)(cos γ − sin γ tan ε cos ϑ )

ƒ Applicando la conservazione del momento della q.d.m. ed inserendo


l’espressione della portata, si ricava una nuova espressione per la
coppia infinitesima:
1 ⎡⎛ V ⎞ 2 ⎤
⎢⎜ ⎟ + (sin γ sin ϑ ) ⎥ω 2 r 2 2πrdr
2
dT = ρUF 4at
2 ⎢⎣⎝ U ⎠ ⎥⎦

ƒ Andando ora ad analizzare le interazioni aerodinamiche sulla pala,


possiamo notare che, sia la velocità relativa che l’angolo di flusso si
sono modificati rispetto alla classica teoria BEM. Si ha:
U (1 − a )(cos γ − sin γ tan ε cos ϑ ) ⎧U (1 − a )(cos γ − sin γ tan ε cos ϑ ) ⎫
w= ϕ = arctan ⎨
sin ϕ ⎩ (rω + sin γ sin ϑ )(1 + at ) ⎬⎭

ƒ Combinando, come di consueto, le espressioni derivanti dalla σ (1 − a ) 2 (cos γ − sin γ tan ε cos ϑ )2 (Cl sin γ − C D cos γ )
Momentum Theory e dalla Blade Element Theory si può infine at =
2
ricavare la nuova espressione del fattore d’induzione angolare ⎛V ⎞
4 Fλr (sin γ )2
⎜ ⎟ + (sin γ sin ϑ )
2

che dovrà essere risolta iterativamente. ⎝U ⎠

185 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Skewed flow in una HAWT - 4


ƒ Contemporaneamente, il fattore d’induzione assiale può essere derivato uguagliando le due espressioni della
forza normale, analogamente alla classica teoria BEM per flusso ortogonale al rotore. In questa formulazione,
tuttavia, a causa dell’espansione del flusso, l’equazione risulta implicita e va risolta iterativamente.

a (cos γ − a ) 2 + (sin γ ) 2 σ (C L cos γ + C D sin γ )


=
(cos γ − a ) 2 4 F (sin ϕ ) 2

ƒ Tale modello, sviluppato dall’Università di Firenze, è stato testato su casi studio di letteratura (NREL Phase II e
Phase VI), ottenendo buoni riscontri sia in termini di variazione del cP, sia come profilo di coppia sul giro.

Phase II – Prove in galleria del vento Phase VI – Prove in galleria del vento

186 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Sistemi avanzati per


l’energia eolica

5 - Elementi accessori
del sistema eolico

187 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Sistema eolico: generatore ed inverter


• La parte elettronica di controllo e conversione energetica risulta di
importanza fondamentale nei sistemi eolici, specie se di piccola taglia
• Due sono, in particolare, gli elementi critici:
– Generatore
• Converte l’energia meccanica prodotta dalla macchina in corrente elettrica
– Inverter
• Impone il carico alla macchina e, nel caso di connessione in rete, si interfaccia
con quest’ultima
• La parte elettrica deve, nel suo complesso, mirare a:
– Imporre alla turbina il giusto carico, massimizzando l’efficienza
– Non ostacolarne l’avvio e l’accelerazione
• Opportuna gestione del carico in funzione del regime di rotazione
– Massimizzare la conversione energetica
– Garantire la sicurezza del sistema nel suo complesso
• Sistemi di frenatura con resistenze o corto-circuiti

188 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Generatore
• Il generatore è un elemento fondamentale per il sistema eolico
• Nel caso di macchine ad asse verticale, soprattutto se di media e
piccola taglia, la soluzione più adottata è quella proposta in figura:

– Il generatore è direttamente connesso all’albero della macchina (“direct


drive”)
– Tale soluzione si abbina nella quasi totalità dei casi con la scelta di un
generatore a magneti permanenti
• Molta attenzione va posta nel garantire, oltre ad una buona efficienza, una
coppia resistente più bassa possibile per basse velocità di rotazione, onde non
precludere l’avvio e l’accelerazione della macchina
189 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili
Dipartimento di Ingegneria Industriale

Generatore: disposizioni elettromagnetiche

190 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Generatore: curve caratteristiche


• In figura un esempio di curva caratteristica di un generatore sincrono a
magneti permenenti
1000 W

700,0 1,6
600,0 1,4
500,0 1,2
1,0
400,0

[A]
[V]

0,8
300,0
0,6
200,0 0,4
100,0 0,2
0,0 0,0
0 100 200 300 400 500 600
[RPM]

V Peak Current

– Caratteristica lineare tensione-giri


– Si sceglie il punto estremo della retta dato il regime massimo richiesto alla
macchina e la relativa potenza (ricordare che P=V*I)

191 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Inverter
• L’inverter ha il compito di imporre il carico alla macchina (quindi seguire quella
caratteristica statica più volte esaminata) ed interfacciarsi con la rete elettrica,
nel caso di connessione in rete della macchina
– Ad oggi, è uno degli elementi chiave per la reale diffusione delle macchine
microeoliche, poiché non risulta agevole né conveniente la realizzazione di inverter
per piccole potenze
• In figura, un esempio reale di caratteristica (lineare) di un inverter sovrapposta
alle curve di una macchina Darrieus-H

192 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Sistemi avanzati per


l’energia eolica

6 – Criticità e prospettive del


microeolico

193 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Mini e Microeolico
• Con minieolico si intendono
impianti con potenza inferiore ai
100kW, microeolico sotto i 20 kW
• Recente sviluppo nell’ambito di un
crescente interesse verso la
generazione diffusa anche oltre i
tipici campi di applicazione
(installazione in isola, natanti e
caravan)
• Geometrie accattivanti (asse
verticale – asse orizzontale) che
ben si prestano ad essere inseriti
in nuovi contesti:
– edifici, cavalcavia, altri
“Come impegno verso l’ambiente è già dotata della
installazioni urbane, etc
propria turbina eolica.”
– Impatti visivi ed acustici ridotti
194 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili
Dipartimento di Ingegneria Industriale

Dimensioni tipiche minieolico

195 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Aspetti critici del micro-minieolico


• Consideriamo le condizioni ottimali
di funzionamento e di installazione
di una turbina eolica generica:

– Flusso poco turbolento ad alta


velocità (pochi ostacoli e pali il più
possibile alti)

– Condizioni di funzionamento
costanti per ottimizzare le
interazioni aerodinamiche

– Aree spazzate grandi ed elevate


potenze

– Bassi costi del kW installato (per


rendere conveniente
l’investimento)

196 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Aspetti critici del micro-minieolico


• Cos’abbiamo invece nel micro-
minieolico?

– Flusso turbolento e velocità


basse (installazioni in condizioni
di territorio molto varie, torri
piuttosto basse)

– Condizioni di flusso mutevoli


(nelle VAWT anche variabili con
l’angolo)

– Aree contenute (dimensioni


piccole)

– Maggiori costi del kW installato


(alcuni costi – es. tasse di
allacciamento alla rete,
installazione – non sono scalabili
con le dimensioni)
197 Sistemi eolici e microeolici, Firenze, 14 febbraio 2014 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili
Dipartimento di Ingegneria Industriale

Parametri di funzionamento

• Coefficienti di potenza alla velocità nominale


• Valori superiori ai limiti teorici secondo la legge di Betz, 0.59, (A)
• Condizioni nominali per velocità del vento molto alte (B)

Fonte: Scelta e installazione delle mini turbine eoliche , L. Battisti, 2012

198 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Parametri economici
• Costo specifico che diminuisce con la taglia (fattore di scala)
• Variabilità di costo per le macchine più piccole dovuta alla differenti
tipologie di installazione
• Macchine > 600 kW di potenza nominale: 800 - 1.100 €/kW. Il costo della
macchina, compreso fra 2/3 e 3/4 del costo totale di installazione.

Fonte: Scelta e installazione delle mini turbine eoliche , L. Battisti, 2012


199 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili
Dipartimento di Ingegneria Industriale

Parametri economici
• Tempi di rientro di un investimento totalmente autofinanziato per due
producibilità (sito modesto e buono) e due tariffe incentivanti
• Dall’analisi dei risultati del modello appare come solo l’attuale valore della
tariffa può sostenere l’investimento se i costi unitari rimangono a quelli medi
di 3000 Euro/kW

Fonte: Scelta e installazione delle mini turbine eoliche , L. Battisti, 2012

200 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Aspetti economici
Fonte: Urban wind turbines: Development of the UK market, Syngellakis, Robinson (EWEC06)

201 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Aspetti economici
• Gli impianti di piccola taglia costano nell'ordine dei 3.500-5.500 € al kW di
potenza nominale, questo anche perché, a differenza degli aerogeneratori
di grossa taglia, non hanno ancora un mercato sviluppato.
• Attività di ricerca:
– Macchine ottimizzate per lavorare a basse velocità del vento (start-up)
– Produzione a costi ridotti
– Grosse attenzioni alle condizioni del sito di installazione

Costo medio: 4870 EUR/kW. Costo medio: 5440 EUR/kW

Fonte: Urban wind turbines: Development of the UK market, Syngellakis, Robinson (EWEC06)

202 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Sistemi avanzati per


l’energia eolica

7 – Contesto urbano

203 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Contesto urbano

204 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Contesto urbano
• Contesto di grande interesse ma non privo di difficoltà
– Profilo di vento in città molto complesso a causa dei numerosi ostacoli
o Classico profilo logaritmico fortemente distorto
o La quota di zero-velocità è spostata in alto (displacement)

– Problemi di «ombra» di un edificio a monte rispetto ad uno a valle


– Comportamento fortemente 3D del flusso che impatta sugli edifici
– Problemi di sicurezza per persone e cose

205 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Effetto parete
• L’edificio si comporta come un ostacolo: per superarlo il vento è costretto ad
accelerare.
• Attorno al tetto (o ai lati dell’edificio) si crea una zona con grosse variazioni
della velocità del vento con punte anche superiori alla velocità del vento
indisturbato.
• La distribuzione di velocità dipende dalla geometria dell’edificio (altezza e
larghezza) e del tetto. Sono più favorevoli tetti con leggera pendenza.
• Il posizionamento della macchina ha molta influenza sulla potenza prodotta
• La macchina è investita da un flusso inclinato e generalmente turbolento.

206 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Ambiente urbano - 2
• Analisi numeriche e sperimentali hanno mostrato che il contesto urbano
potrebbe garantire prospettive di installazione interessanti (alte v locali, ad es.
su edifici alti) ma anche condizioni decisamente critiche.
• Studi CFD hanno mostrato la grande
influenza dei rapporti geometrici fra le
dimensioni dell’edificio su cui si
intende fare l’installazione e l’edificio
che lo precede nella direzione del
vento considerata.

• Parametri analizzati h, D, H, L
Zona di installazione turbina

207 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Ambiente urbano - 3
• Detta Ĥ l’altezza media degli edifici cittadini, in generale, si è osservato che, per sperare
di trarre vantaggio da un’installazione sul tetto di un edificio (v incrementata rispetto al
caso indisturbato - ∆U[%]>0) occorre avere:
– Edificio di installazione sufficientemente più alto della media degli edifici nei dintorni Ĥ
– Un dato rapporto fra le altezze dei due edifici (upwind (h) e installazione (H)), decrescente con la
distanza (per sfruttare una sorta di «effetto scivolo» aerodinamico dell’edificio a monte

Variazione di velocità rispetto al caso indisturbato per una Rapporto ottimale fra le altezze dei due edifici (upwind (h) e
distanza fissata (D=0,5Ĥ) al variare dell’altezza dell’edificio installazione (H)) al variare della distanza fra gli stessi: trend
upwind per varie altezze di quello di installazione decrescente valido per diversi H.
208 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili
Dipartimento di Ingegneria Industriale

Ambiente urbano - 4
– Importanza dell’angolo di inclinazione imposto al flusso

– L’angolo più significativo (α) è quello fra lo spigolo dell’edificio upwind e quello dell’edificio di
installazione ove si vuol porre la turbina
– Massimo effetto di accelerazione per α=45°±10°

Angoli di massima
accelerazione del flusso

209 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Ambiente urbano - 5
• Sulla base di quanto visto, è logico concludere che il parametro più significativo, oltre al
rapporto delle altezze, è rappresentato dalla somma L+D (larghezza dell’edificio
upwind + distanza) che descrive la distanza fra gli spigoli
– A parità di L+D, il ∆U rimane piuttosto costante, anche al variare della larghezza dell’edificio
upwind
– Esiste comunque una piccola variabilità legata alla struttura di flusso che si instaura fra i due
edifici

210 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Ambiente urbano - 6
• Una scelta non corretta dell’edificio di installazione (es. H=2Ĥ in figura) della
turbina può pregiudicare totalmente la convenienza energetica ed economica
dell’investimento
– Generale riduzione della velocità disponibile sulla sommità dell’edificio
• Viceversa, una scelta corretta (es. H=4Ĥ) può incrementare la velocità
incidente a parità di vento medio ed aumentare l’energia annua disponibile.

211 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Interazione ed integrazione con edifici


• Quando la turbina è posta vicino all’edificio esiste un’interazione fra i due che
può portare ad un aumento della velocità del vento nella posizione di
installazione e/o alti livelli di turbolenza (Build Augmented Wind Turbines)
• Le tre possibili soluzioni, ad una combinazione delle quali si può ricondurre ogni
installazione, sono:
– Fra due edifici a forma di diffusore
– Sopra o lateralmente ad edifici
– In un apertura/condotto attraverso un edificio

212 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Interazione ed integrazione con edifici


• L’effetto di concentrazione è presente solo per turbine piccole rispetto all’edificio (circa il 20% della
dimensione caratteristica) poiché devono essere poste nelle sue vicinanze
• Le turbine devono essere silenziose e quindi avere bassi tip speed ratio. Ciò comporta bassi
numeri di Reynolds sul profilo (dovuti anche alle dimensioni contenute delle pale) e quindi grossa
influenza delle componenti viscose del flusso che penalizzano le prestazioni
• Devono avere basse vibrazioni e nella progettazione bisogna tenere conto delle deformazioni che
possono subire le pale.
• Tipologie di turbine più adatte (… maggiore efficienza):
• Darrieus ad H: hanno il vantaggio di essere insensibili
alla direzione del vento. Hanno però rendimenti bassi.
• HAWT: devono essere orientate secondo la direzione
prevalente del vento. Per sfruttare il vento in entrambe le
direzioni devono permettere una rotazione delle pale di
180° attorno al proprio asse ed avere il generatore che
può funzionare nelle due direzioni
• Turbina Wells (HAWT con profili di forma simmetrica):
basse efficienze ma può lavorare in entrambi sensi della
direzione prevalente del vento. Non sono in grado di
auto-avviarsi.
213 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili
Dipartimento di Ingegneria Industriale

Interazione ed integrazione con edifici


• Fra edifici con forma a diffusore:
– Gli edifici sono conformati in modo da costituire un
diffusore per la turbina.
– Un diffusore può aumentare notevolmente le
prestazioni della macchina specialmente se di forma
circolare.
– Questa è la configurazione con i migliori rendimenti
– Indagini sperimentali hanno dimostrato che il
diffusore deve essere lungo per avere incrementi
significativi, ma ciò si combina male con le
applicazioni su edificio
– Si scelgono soluzioni più corte che rendano
l’installazione meno sensibile alla direzione del vento
(short diffuser configuration)
– Questa configurazione non opera solo come
diffusore, ma come combinazione di condotto e
diffusore

214 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Interazione ed integrazione con edifici


Alloggiamento in un condotto attraverso l’edificio
• La differenza di pressione fra monte e valle dell’edificio promuove il flusso
attraverso l’apertura. A monte si hanno condizioni di stagnazione, a valle si
forma una depressione legata al vento che passa sopra l’edificio ed ai lati
• Non conviene smussare gli angoli dell’edificio perché ciò può causare
velocità di separazione più basse e quindi ridurre la differenza di pressione
fra monte e valle dell’edificio
• La geometria migliore è quella di una facciata piana con un’apertura in cui è
alloggiata la macchina (flat plate concentrator)
• In caso di venti non perpendicolari può essere utile arrotondare i bordi di
ingresso del condotto per guidare meglio il flusso.
• La differenza di pressione monte valle non è molto sensibile alla direzione
del vento.
• Le turbine devono poter operare in due direzioni del vento:
• Darrieus: estrae la maggior porzione di energia nella zona a monte e a
valle dell’asse di rotazione dove le velocità sono minori nel condotto
• Wells: può sfruttare i venti forti nelle zone esterne del condotto, ma è
rumorosa
• Le HAWT: non hanno gli svantaggi della precedente, ma devono poter
eseguire un pitch delle pale di 180° ed avere un generatore che può
operare in entrambi i versi di rotazione

215 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Interazione ed integrazione con edifici


In copertura o lateralmente ad un edificio
• Le turbine operano nella zona in cui il vento è più veloce rispetto alla condizione
indisturbata lontana dall’edificio (fino al 20%)
• Conviene installare turbine piccole che sono totalmente immerse nella zona ad alta velocità
• Per collocarle sul tetto occorre ricordare che il flusso separa sul bordo del tetto con un
angolo di circa 45° rispetto all’orizzontale (tetto piano)
• Per una turbina Darrieus questo effetto non è significativo sopratutto per basse velocità di
rotazione. Diversamente, per le HAWT, ciò comporta lo stallo dei profili, un decadimento
delle prestazioni ed uno sbilanciamento dei carichi del rotore
• A causa della separazione, la posizione della turbina deve essere scelta con accortezza
per evitare le zone con forte turbolenza.

216 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Interazione ed integrazione con edifici


The Bahrain World Trade Center in Manama, Bahrain

217 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Interazione ed integrazione con edifici


Strata SE1 in London Borough of Southwark

218 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Interazione ed integrazione con edifici


The School of Sustainability at Arizona State Co-operative Insurance building, Manchester
University

219 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Interazione ed integrazione con edifici

Regents Quarter in Kings Cross, London Windwall Darrieus turbine, The Netherlands

220 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Interazione ed integrazione con edifici


• Pearl River Tower, Guangzhou a 180 km da Hong Kong ospita la compagnia Cinese
National Tabacco.
• Progettato dallo studio di architettura statunitense SOM (acronimo degli architetti
Skidmore, Owings & Merrill)
• Sono ricavati 4 ugelli nella struttura in ognuno dei quali c’è una turbina Windside
(Savonius ad elica) alta 5 metri . Le turbine sfruttano la concentrazione dovuta ai
convergenti e producono circa il 5% del fabbisogno complessivo
dell’edificio.

221 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Interazione ed integrazione con edifici

222 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Esempi

223 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Esempi

224 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Esempi

!?!

225 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Sistemi avanzati per


l’energia eolica

8 – Valutazione di un’installazione

226 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Valutazione di un’installazione
1. Valore medio annuale della velocità o dati misurati
2. Curva delle frequenze di vento (ampiezza classe 1 m/s) oppure curva di Rayleigh
con velocità media pari a quella del sito
3. Passaggio dalla quota di misura (valutazione) a quella dell’hub della turbina
(ipotesi di rugosità del suolo)
4. Curva di potenza della turbina ed adeguamento della densità
5. Combinazione delle curva di potenza della turbina la distribuzione di velocità in
quota
6. Stima di energia prodotta annualmente, capacity factor, producibilità (o ore
equivalenti) con eventuali fattori di sicurezza
7. Mediante le ipotesi economiche e possibile ricavare il ritorno dell’investimento
– costo turbina, costo installazione, pratiche amministrative e costi di manutenzione …
– vita dell’impianto, prezzo di vendita del KWh, presenza di incentivi …

227 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Analisi degli atlanti

228 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Analisi degli atlanti


• Gli atlanti in genere forniscono la velocità media di un sito ad una quota s.l.t.
• Altre informazioni possono essere il valore di velocità a differenti quote, lo
producibilità (ore equivalenti) e la direzione prevalente (rosa dei venti)
• Derivano da:
– sintesi di dati storici
– analisi numerica effettuate su griglie di dimensioni notevoli (es. 4x4 km, 1x1 km, …)
su orografie semplificate e partendo da dati meteorologici di alta quota. I risultati
sono confrontati con i dati delle stazioni metrologiche disponibili
• http://atlanteeolico.rse-web.it/viewer.htm
• http://www.windfinder.com

50 m

229 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Stazioni meteo accessibili


• E’ possibile sfruttare dati meteo di stazioni già presenti sul territorio (Rete
autostradale, aeroporti, enti locali, centri meteo, privati, …)
• Attenzione che non tutti gli anemometri sono installati, tarati e mantenuti
correttamente!
• Affidabilità dei dati non sempre ottimale!

230 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Stima della ventosità


• Indice Griggs-Putnam: stima della ventosità dalla deformazione di alberi ed arbusti.

231 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Analisi anemometrica
• Forte influenza a bassa quota dell’orografia e della rugosità superficiale: piccole
variazioni di quota possono portare a grosse variazioni di ventosità
• Importanza di avere dati certi circa la ventosità del sito in esame per evitare di
fare investimenti non produttivi
• Migliore matching fra la turbina eolica scelta e le reali condizioni di vento invece
di utilizzare distribuzioni di vento ipotizzate
• Possibile necessità di dati certificati per ottenere finanziamenti

• Costo elevati rispetto al costo del progetto e tempi lunghi


• Manutenzione attenta degli apparati di misure ed attenta analisi dei dati
• Nel caso di un utilizzo dei dati per la stima della ventosità di aree:
– Modellazione dello spazio circostante, degli ostacoli , etc
– Costi aggiuntivi
– WAsP, Wind Farm, Wind Sym, Wind Pro, … permettono anche di valutare vari aspetti
dell’impatto ambientale, interferenza fra aerogeneratori, allacciamenti elettrici, rumore
percepito, …
• … sostituzione di un anemometro con una turbina di taglia inferiore?

232 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Analisi anemometrica
• Anemometro e sensore a banderuola (gonioanemometro)
• Più comuni: anemometri a coppe, ma anche ad ultrasuoni (ritardo temporale tra segnale inviato e
ricevuto in entrambe le direzioni) o termici (differenza di temp. fra due fili riscaldati elettric. posti
uno al vento e l’altro in zona di calma). Icing
• E’ necessaria una calibrazione rigorosa! Un errore del 3% sulla velocità può portare ad una stima
sulla potenza il 10% superiore! (1.03^3-1=0.1) … e ci sono le variazioni di quota …
• Sistema di analisi e storage dei dati e di alimentazione (batteria o PV)
• Varie tipologie di torri a seconda dell’altezza di installazione

233 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Analisi anemometrica
• Attenzione all’installazione della torre anemometrica (possibile misura falsata da
ostacoli, ricircolazioni, etc.)
• Installazione degli anemometri sulla torre con attenzione per evitare interferenze con
il palo o fra di loro.
– Sensori distanti dal palo 12-15 diametri del palo stesso
– Sensori distanti fra loro per evitare interferenze reciproche
– Montaggio orizzontale e non inclintato, altrimenti la lettura non è corretta
– Taratura corretta: i coefficienti serviranno per calcolare la velocità del vento e
sarà salvata solo quella
– Evitare di installare gli anemometri in una zona della torre che si trova nella scia
di un ostacolo
– Verifica della possibilità di icing
– … incrociare le dita per i fulmini (anche se c’è il parafulmine)
• Modificare, aggiustare o cambiare uno strumento, vuol dire tirare giù la torre …

234 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Frequenza di variazione del vento


• Curva di Van der Hoven: andamento delle frequenze tipiche con cui si manifestano
i fenomeni del vento (microturbolenza, macroturbolenza). Il campo fra 1 h e 10 min
è quello in cui si hanno statisticamente meno variazioni. Si sceglie quindi un
periodo di 10 min per mediare le misure in modo da avere dei dati stabili.

235 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Metodi MCP
• Metodi Measure-Correlate-Predict
• Metodi che permettono di calcolare i dati di ventosità di un sito di cui si ha uno storico
scarso utilizzando le informazioni di un sito di cui si dispone un monitoraggio di lungo
periodo
– Anemometro per la misura per una breve durata nel sito di interesse (1 anno, ma può
essere anche meno)
– Disponibilità di un data-base attendibile con i dati storici di un sito prossimo a quello di
interesse che sia caratterizzato dalle medesime condizioni di vento (5-10 anni)
– Sovrapponibilità temporale fra i due tipi di dati
– Conoscenza della variazione delle condizioni di misura dell’anemometro storico negli anni
(vegetazione, ostacoli)
• Correlazione dei dati nel periodo di sovrapposizione temporale delle due misure
– Vari algoritmi o metodi disponibili
• Trasposizione dei dati storici al sito di interesse
• Si ottiene:
– Velocità media di lungo periodo
– Rosa dei venti corretta
236 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili
Dipartimento di Ingegneria Industriale

Metodi MCP
• Correlazione fra i settori angolari
• Correlazione delle velocità misurate dai due anemometri nei nel singolo settore
angolare
– Vari algoritmi e metodi possibili
– Si stima una legge che collega le due velocità: u = f (u’)
• Applicazione della legge alle velocità del sito di riferimento e stima della distribuzione
del vento nel sito interesse

237 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Caratterizzazione di un sito

Esempi di analisi statistica dei risultati:


- Distribuzione di frequenze
- Rosa dei venti
- Variazioni giornaliere
- Periodi di calma
-Turbolenza
238 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili
Dipartimento di Ingegneria Industriale

Scelta del sito


• Stima delle condizione meteorologiche da data-base locali, altre installazioni adiacenti, erosione o
crescita della vegetazione. L’ideale sarebbe avere uno storico di 30 anni su cui calcolare la rosa
dei venti.
– ATTENZIONE che i dati delle stazioni meteorologiche possono derivare da misure con strumenti non
adeguatamente precisi per la stima della produzione di energia elettrica!

• Fare misure anemometriche dedicate. Eventualmente limitarle ad un periodo ridotto per poi usare
metodi correlativi e simulazioni climatologiche e fluidodinamiche per estrarre le informazioni su
lungo periodo. La durata della campagna anemometrica può dipendere dal tipo di investimento.
• Osservare il luogo valutandone rugosità, effetto tunnel, effetto collina ed ostacoli che possono
influenzare molto la disponibilità di vento di un sito. Eventuali generatori di turbolenze.
• Presenza di scie di altri aerogeneratori (3-5 diametri lateralmente, 5-9 lungo la direzione del vento
prevalente)
• Valutazione delle condizioni di allacciamento elettrico (punto di connessione più vicino) ed
eventuale stima del potenziamento della rete locale. Contatti con TERNA o ENEL Distribuzione
• Condizioni del suolo ed accessibilità del sito per i mezzi logistici. I produttori di turbina forniscono
delle informazioni in merito
• … altri vincoli … legati al processo di autorizzazione, permessi, impatto ambientale, etc.

239 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Potenziale eolico
• Se dati statistici non disponibili da campagna anemometrica, ma si
conosce solo la velocità media:
– Ricostruzione della distribuzione di Weibull con cui si ottiene la velocità
media nota

A: parametro di scala (m/s)


legato unicamente alla
velocità media
k: parametro di forma
è un indice della
dispersione intorno al
valor medio
k=1 exp. decrescente
k=2 Rayleigh

240 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Potenziale eolico

• Media italiana k=1.4-1.6


• Quando non si hanno altre
informazioni oltre alla
velocità media k=2

241 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Potenziale eolico

• Si fissa il parametro di forma


• Si ipotizza un parametro di scala
• Si calcola la distribuzione di Weibull con questi parametri
• Si calcola la velocità media:

U = ∑i U i f i
• Si cambia il parametro di scala fino a quando la velocità media non coincide
con il dato noto
• Esiste anche un metodo diretto perché il parametro di scala vale:

• Dove Γ è la funzione di Gamma di Eulero …

Γ(n + 1) = n!

242 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Variazione di quota
• E’ necessario riportare i valori di velocità alla quota a cui si troverà la turbina
• Occorre supporre una lunghezza di rugosità (o il coefficiente della legge
esponenziale)
• Oppure se si hanno almeno due anemometri a quote differenti è possibile
calcolare il valore preciso

Legge esponenziale:

Coefficiente dell’esponenziale:

243 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Variazione di quota
• Utilizzare la lunghezza di rugosità o la legge esponenziale sono procedimenti
equivalenti

244 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Calcolo dell’energia prodotta


• Aggiornamento della curva di Weibull con i nuovi valori di velocità: avremo un
nuovo valore della velocità media e del parametro di scala
• La frequenza in cui si presenta una classe è la stessa, ma il valore della classe
è cambiato
• A questo punto occorre scegliere la turbina ed avere la sua curva di potenza
• Si calcola la potenza per ogni valore del vento (sarà necessaria
un’interpolazione fra i dati della specifica tecnica della macchina)

245 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Calcolo dell’energia prodotta


• Correzione della potenza per tenere conto della differenza fra la quota
di riferimento a cui è data la curva di potenza (livello del mare e 15°C,
densità di 1.225 kg/m3) e quella di installazione (cambia la densità).

– Regolazione con stallo e pitch e velocità costante

– Se la regolazione è attiva allora

ρ: densità dell’aria alla quota z e alla temp. T [kg/m3]


z: quota s.l.m. a cui si esegue il calcolo [m]
T: temperatura assoluta all’altitudine z [K]

246 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Calcolo dell’energia prodotta


• Modifica della curva di potenza per tener conto della turbolenza se nota
• Calcolo dell’energia prodotta annualmente

• Correzione dell’energia annuale per effetti secondari (perdite di impianto):


– Icing, sconnessione dalla rete, perdite di rete, eventuali scie, altro …

• Con l’energia netta prodotta annualmente possono essere calcolati:


– Producibilità (h)

– Capacity factor (%) heq E


Cf = =
8760 8760 Pn
– Ricavi economici (noto il panorama di incentivi e la valorizzazione del kWh)

247 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Valutazione di un’installazione

248 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Conto economico
• Nota la produzione di energia netta ed il panorama di incentivi e valorizzazione
del kWh per completare il bilancio economico occorre sapere i costi iniziali e
ricorrenti.
• Molte delle scelte impiantistiche sono guidate dal produttore della turbina
• Scelta del palo
– Torre a traliccio: non più usata
– Torre strallata (fissa o reclinabile): solo per piccole potenze
– Torre tubolare : più comune grazie alla semplicità ed al ridotto impatto visivo
• Opere di installazione
– Opere logistiche per raggiungere il sito
– Noleggio mezzi di sollevamento, scavo, etc.
– Creazione delle fondazioni
• Torre di 15÷18 m → plinto di lato 3÷3,5m per un’altezza 1÷1,5m
• Torre di 9÷12m → plinto di lato 2,5÷3m per un’altezza 1÷1,3m
• Torre di 4÷7m → plinto di lato 1,6÷2m per un’altezza 1÷1,2m.
– La base in cemento armato va in uno scavo profondo circa il doppio della base stessa
• Allacciamento elettrico
– Stand alone
– Grid connected
• Necessità di valutare le spese di allacciamento a centraline esistenti (cavi interrati)
249 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili
Dipartimento di Ingegneria Industriale

• Manutenzione
Manutenzione
– Macchine generalmente robuste ed affidabili. Minore la complessità, maggiore l’affidabilità
(assenza del moltiplicatore di giri – cambio olio –, comandi passivi, …)
– Le macchine di piccola taglia (generalmente più semplici) hanno meno bisogno di
manutenzione rispetta a quelle di grande taglia (maggiore presenza di controlli).
– Nella macchine grandi è importante il sistema di monitoraggio del funzionamento in remoto
– Più o meno il costo della manutenzione è pari a circa il 2-3% dell'investimento complessivo.
• La manutenzione riguarda
– Verifica efficienza e funzionalità del generatore:
– Controllo degli organi di trasmissione (usura dei componenti)
– Controllo del circuito idraulico per l’afflusso di olio lubrificante
– Sistema di controllo in caso di forte ventosità (passo delle pale, ribaltamento del rotore,
controllo dell’imbardata)
– Manutenzione del trasformatore (ove presente, normalmente per P > 100 kW)
– Sistema di immissione in rete
• Altri costi (permessi, progettazione edilizia, etc.)
• Scenario economico dei successivi 20 anni
– Tasso di sconto, ammortamenti, manutenzioni straordinarie, smantellamento e disposizione, ripristino
condizioni

250 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Esempio di installazione

251 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Esempio di installazione
• Turbina da 6kW
• Potenza massima 5,6 kW a 14 m/s
• Superficie spazzata dal rotore: 14.52 m2
• Cut in: 3 m/s - Cut off: nessuno
• Rumore a 5 m/s: 10dB – Rumore a 20 m/s: 25 dB
• Peso 500 kg
• Collegamento alla rete con raddrizzatore ed un
inverter
• Contatore bidirezionale per lo scambio sul posto

252 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Aspetti economici
• Energia prodotta in un anno: 6468 kWh
• Ricavi dallo scambio sul posto (kWh risparmiati), al momento (2004) non erano
previsti incentivi per il microeolico grid connected
• Costi si installazione:
– Studi preliminari (prog. edilizia, procedure amministrative, analisi preliminari) ≈ 8.500

– Componenti (turbina, palo, inverter) ≈ 21.400 €
– Installazione (lavori edili, montaggio, collegamenti elettrici) ≈ 12.500 €
• Considerando:
– Una vita di 15 anni
– Un costo del kWh pari a 0,15 € ed un aggiornamento di 0.02€ ogni due anni
– 150 € di manutenzione annuale maggiorato di 20 € ogni 4 anni e 1000 € di costi di
smantellamento
– … l’investimento non è conveniente … (V.A.N. << 0)
• Costo totale ≈ 7.000 €/kW

253 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Situazione della Toscana

254 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Situazione della Toscana


Producibilità:
• A parità di velocità media, la
producibilità energetica dipende
anche dalla forma della
distribuzione di frequenza delle
velocità
• Producibilità specifica, qui intesa
come producibilità media annua di
un aerogeneratore rapportata alla
sua potenza nominale
• Espressa in ore: numero di ore
annue di funzionamento equivalenti
alla piena potenza nominale.

255 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili


Dipartimento di Ingegneria Industriale

Potenziale italiano
• Distribuzione del vento non uniforme. Il 42% di superficie di
territorio presenta venti a intensità superiore a 4-5 m/s e l’8% a
5-6 m/s
• http://atlanteeolico.cesiricerca.it/viewer.htm
• http://atlanteeolico.rse-web.it/viewer.htm
• http://www.windfinder.com

Fonte: Scelta e installazione delle mini turbine eoliche , L. Battisti, 2012

256 Sistemi avanzati per le energie rinnovabili

Potrebbero piacerti anche