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Il potere giudiziario
Il terzo potere dello Stato è il potere giudiziario,che in realtà nella nostra Costituzione viene
qualificato come ordine,quindi il potere è la funzione giurisdizionale come esercizio ma la
parte strutturale della Magistratura non viene qualificata come potere ma viene qualificata
come ordine.
La funzione giurisdizionale è una funzione fondamentale di una buona organizzazione,ma
soprattutto di una organizzazione democratica di uno Stato perché è quella funzione che da
un lato deve garantire la pacifica convivenza tra i cittadini (mediante l’applicazione delle
regole e casi concreti deve garantire la pacifica convivenza tra i cittadini),e deve al tempo
stesso garantire la libertà perché ciascuno di noi deve trovare nel giudice la garanzia dei
propri diritti,non un timore di oppressione o di controllo.Perché il giudice è colui che
risolvendo una controversia civile o amministrativa condannando chi ha commesso un
reato,quindi ha violato la pacifica convivenza il giudice ha il compito di rasserenare la vita di
ciascuno di noi,e per farlo deve essere in noi ci deve essere la consapevolezza che questo
esercizio di questo potere così importante per la vita dei cittadini viene svolto nel rispetto di
regole che sono costituzionalmente previste e senza interferenze.
In Democrazia è fondamentale che il potere giudiziario,ma in particolare i giudici (come
singoli) siano completamente staccati dal potere esecutivo e dal potere legislativo.
Status di magistrato
I magistrati sono dei dipendenti pubblici che vengono assunti per concorso,anche se occorre
dare atto e testimonianza che il concorso in Magistrature è tra i più difficili tra i concorsi per
l’accesso ad un impiego pubblico.
I magistrati insieme ai professori universitari e agli ambasciatori noi li definiamo personale
non contrattualizzato,cioè significa che lo status dei magistrati è uno status che non è
disciplinato da un contratto collettivo di lavoro,ma è disciplinato interamente dalla legge.
La carriera dei magistrati si svolge principalmente per anzianità,quindi il magistrato entra in
Magistratura con un concorso rimane per un certo periodo giudice di primo grado,poi
acquista l’anzianità per essere giudice di 2 grado (quindi giudice di Appello) e poi acquista
l'anzianità per diventare giudice di Cassazione quindi può andare fisicamente in Cassazione
a Roma oppure cercare di diventare Presidente di un Tribunale o di una sezione importante
di un Tribunale ma tutto questo senza dover fare più concorsi.Perché vogliamo che il
magistrato abbia una serenità nella propria progressione di carriera che lo renda meno
influenzabile,che lo renda meno attento a incoraggiamenti,a dissidi o quant’altro,quindi una
vita tranquilla.
Proprio per questo il magistrato è anche inamovibile,cioè che un magistrato sa che non può
essere trasferito se non su richiesta.Quindi se un magistrato vuole andare a lavorare in un
altro Tribunale non è detto che ci riesca ma può fare la domanda per poterlo fare.
Non può invece essere trasferito d’Ufficio se non come conseguenza di una decisione della
sezione disciplinare del Consiglio Superiore della Magistratura,quindi o perché ha subito un
procedimento disciplinare e si ritiene opportuno che non eserciti più il proprio ruolo
nell'ambito di quel Tribunale oppure per quella che viene chiamata normalmente
incompatibilità d'Ufficio,quindi si vede che il magistrato non va d’accordo con gli altri colleghi
quindi non si innesta quel principio di collaborazione che sempre per noi cittadini è
fondamentale.
I magistrati sono forse l’unica categoria di dipendenti pubblici che hanno delle regole di
codice etico particolarmente stringenti,questo significa che tutte le amministrazioni pubbliche
hanno un codice etico della comunità,ma i magistrati sono i primi che hanno avuto delle
regole non soltanto di disciplina della vita lavorativa non da un punto di vista giuridico ma da
un punto di vista etico ma hanno avuto delle regole di vita privata da rispettare (oltre che da
un punto di vista giuridico).Ad esempio se un magistrato ha un fratello o una sorella o un
padre o una madre,non può essere nominato in quel distretto perché non sarebbe corretto
che i congiunti esercitassero entrambi loro professioni nello stesso distretto.
I magistrati possono essere sottoposti a un procedimento disciplinare,questa azione
disciplinare può essere promossa sia dal Consiglio Superiore della Magistratura ma in realtà
anche dal Ministro della Giustizia qualora ritenga che un magistrato non stia svolgendo
correttamente i propri compiti,e su questa azione promossa nei confronti di un magistrato
decide poi la sezione disciplinare del Consiglio Superiore della Magistratura.