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19/5/2020

Il potere giudiziario
Il terzo potere dello Stato è il potere giudiziario,che in realtà nella nostra Costituzione viene
qualificato come ordine,quindi il potere è la funzione giurisdizionale come esercizio ma la
parte strutturale della Magistratura non viene qualificata come potere ma viene qualificata
come ordine.
La funzione giurisdizionale è una funzione fondamentale di una buona organizzazione,ma
soprattutto di una organizzazione democratica di uno Stato perché è quella funzione che da
un lato deve garantire la pacifica convivenza tra i cittadini (mediante l’applicazione delle
regole e casi concreti deve garantire la pacifica convivenza tra i cittadini),e deve al tempo
stesso garantire la libertà perché ciascuno di noi deve trovare nel giudice la garanzia dei
propri diritti,non un timore di oppressione o di controllo.Perché il giudice è colui che
risolvendo una controversia civile o amministrativa condannando chi ha commesso un
reato,quindi ha violato la pacifica convivenza il giudice ha il compito di rasserenare la vita di
ciascuno di noi,e per farlo deve essere in noi ci deve essere la consapevolezza che questo
esercizio di questo potere così importante per la vita dei cittadini viene svolto nel rispetto di
regole che sono costituzionalmente previste e senza interferenze.
In Democrazia è fondamentale che il potere giudiziario,ma in particolare i giudici (come
singoli) siano completamente staccati dal potere esecutivo e dal potere legislativo.

Organizzazione della giustizia


La giustizia nel nostro Paese si suddivide in Magistratura:
-penale che ha il compito innanzitutto di individuare i colpevoli di un reato e di
condannarli,qualora siano colpevoli;
-civile che ha il compito di risolvere le controversie tra soggetti che si basano
sull’applicazione del codice civile;
-speciale,o meglio noi abbiamo alcuni giudici speciali ed i più importanti dei quali sono i
giudici amministrativi.Le Magistrature speciali sono Magistrature che la nostra Costituzione
prevede soltanto se già esistenti al momento dell’entrata in vigore della Costituzione,e noi
siamo tra i pochi Paesi al mondo che abbiamo la Magistratura amministrativa.Perché
abbiamo quello che viene chiamato il principio del ‘’doppio binario’’,che si basa sulla
distinzione tra diritto soggettivo e interesse legittimo.
Un diritto soggettivo è quel diritto che l’ordinamento giuridico pone a immediata e diretta
tutela dell’interesse di un privato,quindi noi abbiamo un diritto soggettivo quando
l’ordinamento giuridico tutela in modo diretto l’interesse del privato.Nel caso dell’interesse
legittimo invece noi ci troviamo sempre di fronte ad una situazione soggettiva privata,che
però non è tutelata in modo diretto ma noi diciamo è tutelata di riflesso.Cioè significa che la
norma tutela in modo principale un interesse generale e soltanto indirettamente il privato si
trova coinvolto in modo attivo nella tutela di questo interesse.

Organizzazione della giustizia penale


La giustizia penale si occupa di sanzionare quei comportamenti che sono ritenuti
particolarmente lesivi della pacifica convivenza,quindi noi abbiamo un codice penale
all’interno del quale vengono indicati tutti quei comportamenti (che vengono considerati
penalmente rilevanti),e associati a questi reati abbiamo altre norme giuridiche che
stabiliscono le sanzioni.
Nell’organizzazione della giustizia penale abbiamo che oltre al giudice che avrà il compito di
decidere il processo,quindi di stabilire se l'imputato o gli imputati sono colpevoli o innocenti
(e se sono colpevoli in che misura),noi oltre al giudice quindi abbiamo 2 parti del processo
necessarie:da un lato lo Stato rappresentato dal pubblico ministero cioè dal soggetto che ha
coordinato le indagini e ha proposto il rinvio a giudizio dell’imputato o degli imputati;e
dall’altra parte abbiamo l’imputato difeso dall’avvocato o dagli avvocati.
In questa forma di organizzazione manca il soggetto che ha subito il reato,e potrebbe essere
sia un soggetto pubblico quindi allo Stato stesso (corruzione,concussione ecc..) ma
potrebbe essere anche un privato o i familiari di un privato (omicidio,furto e tutti i reati che si
possono commettere nei confronti di persone).Questi soggetti li qualifichiamo come parti
civili e sono una parte eventuale del processo,ossia che possono intervenire nel processo
‘’ad abundantiam’’,ma il processo si svolge a prescindere dalla loro presenza anzi a volte ci
sono soggetti che vogliono costituirsi per essere ammessi come parte civile nel processo.
La giustizia penale (ma in generale tutta la giustizia penale nel nostro Paese) si sviluppa su
quelli che noi chiamiamo 3 gradi di giudizio,significa che noi non aderiamo ad una tesi in
base alla quale un unico grado di giudizio decide se l’imputato è colpevole o innocente e
quindi questa è la sentenza definitiva.Ma noi abbiamo previsto nel nostro sistema che contro
la decisione del Tribunale di primo grado si possa ricorrere in Appello,e se vi è la sensazione
da parte delle parti che il processo non si sia svolto secondo una procedura corretta si può
andare in Cassazione.
Quindi noi abbiamo scelto la strada di una giustizia molto complessa perché 3 gradi di
giudizio significa immaginare di essere sottoposti a un procedimento penale ma anche che
ci voglia molto tempo per l’emersione della verità,quindi abbiamo scelto dei tempi che sono
necessariamente dilatati ma questo sistema è stato voluto principalmente per avere la
ragionevole certezza che alla fine dei 3 gradi di giudizio la verità o il torto o la ragione siano
stati sicuramente individuati.
Oltre ai 3 gradi di giudizio (Tribunale,Corte d’Appello e Cassazione) abbiamo anche il
giudice di pace,che è una figura che è stata introdotta all’interno del nostro sistema
giudiziario negli anni 80 che in materia penale ha pochissime competenze.
-In primo grado il Tribunale il compito di giudice,e in questo primo grado il compito è quello
di decidere se l’imputato è colpevole o è innocente.Nel caso in cui il capo di imputazione sia
l’omicidio volontario il giudice non è un giudice monocratico o un collegio di 3 giudici,ma noi
abbiamo (solo nel caso dell’omicidio volontario) un collegio composto da 3 giudici più la
giuria popolare.La giuria popolare è rappresentata da un certo numero di cittadini sorteggiati
che segue tutto il processo e ha il compito di rappresentare per il giudice il punto di vista
popolare su quella vicenda,naturalmente il nostro sistema a differenza di altri sistemi la
giuria popolare non ha il compito di decidere se l’imputato è colpevole o innocente ma ha
soltanto il compito di fornire il loro contributo alle decisioni contenute nelle sentenze.
-In secondo grado si rifà il processo,la normativa prevede introducendo nuovi elementi.Molto
spesso invece si ripropongono quasi gli stessi,e si ripropongono davanti a questa Corte
d’Appello che nel caso dell’omicidio volontario diventa la Corte d’Assise d’Appello perché c’è
sempre un’altra giuria popolare.Quindi in secondo grado,così come nel primo,il giudice è
chiamato a fare una valutazione di merito cioè deve decidere se l’imputato è colpevole o è
innocente.Al termine del secondo grado di giudizio noi avremo anche qui una sentenza di
condanna o una sentenza di colpevolezza,che può essere sia uguale sia diversa la sentenza
che c'era stata in primo grado,quindi il secondo grado può modificare il verdetto di primo
grado.
-A questo punto può capitare che la sentenza passa in giudicato,quindi nessuno si appella
perché nel merito abbiamo finito,oppure come capita spesso viene fatto il ricorso in
Cassazione.E cioè una delle parti (imputato o pubblico ministero) si rivolgono alla
Cassazione perché dubitano che il processo si sia svolto correttamente da un punto di vista
giuridico.
Come ci dice la parola ‘’Cassazione’’,la Corte non ha il compito di giudicare nel merito ma
soltanto il compito qualora il processo non si sia svolto correttamente di cassarlo,cioè di
cancellarlo.In questo caso abbiamo 2 possibilità ma quella più frequente è quella nel
momento in cui la Corte cassa la sentenza (che potrebbe essere sia del Tribunale di primo
grado,sia della sentenza di secondo grado) il processo va rifatto,quindi la Corte di
Cassazione tranne in pochissimi casi non arriva essa stessa a sistemare il processo ma o
conferma che il processo si sia svolto correttamente,e quindi abbiamo esaurito anche il terzo
grado di giudizio,ci fermiamo;oppure ritiene che il processo non si sia svolto correttamente e
ritorna da un altro giudice ma nella stessa Corte in cui si era svolto il primo processo.

Organizzazione del giudizio civile


Molto simile al processo penale è l’organizzazione del giudizio civile,con 2 importanti
differenze:
Innanzitutto qui le parti nel processo sono 2 soggetti privati che ritengono entrambe di aver
ragione in una controversia (per una questione di confini,per una questione di
separazione,per una questione di successione,per una questione di impresa ecc…).
L’altra grande differenza è la presenza significativa del giudice di pace,l’Italia è un Paese
dove si fanno tantissime controversie soprattutto in materia civile dove si litiga tantissimo per
ragioni di condominio,dove si litiga tantissimo sull’applicazione delle norme del codice
civile,quindi dove moltissime delle controversie che si svolgono sono controversie molto
poco rilevanti.E ad un certo punto si è deciso di introdurre nel nostro Paese la figura del
giudice di pace,che è una figura di magistrati onorari cioè di persone che non hanno fatto il
concorso in Magistratura,che sono persone che hanno innanzitutto una certa anzianità oltre
che età che nella vita hanno fatto altro,ossia sono laureati in giurisprudenza che nella vita
hanno fatto gli avvocati o i professori universitari che andati in pensione e fino al loro
75esimo anno di età che decidono di mettere la loro esperienza giuridica al servizio della
risoluzione di queste controversie che possiamo definire minori,infatti la legge mette una
soglia economica al di sotto della quale si va dal giudice di pace.
La caratteristica è che il giudice di pace ha il compito di inserire all’interno dei suoi giudizi
non soltanto la applicazione della legge,ma anche il principio di equità.Cioè non soltanto
‘’dura lex sed lex’’,ma una reinterpretazione di questo concetto dove la legge si cerca di
renderla meno dura,però nella sua applicazione si cerca di mettere un principio di equità e
cioè di applicazione al caso concreto anche della professionale diligenza del buon padre di
famiglia,non l'ordinaria diligenza perchè comunque il giudice è un operatore del diritto
perché lo ha esercitato per molto tempo.Ma in questo caso si vuole portare nel giudizio
anche un po di comune ragionevolezza che nella sua applicazione della legge potrebbe non
inserire.
Organizzazione della giustizia amministrativa
L’ha saltata………

Consiglio Superiore della Magistratura (molto chiesto agli esami)


Noi vediamo nei giudici le persone alle quali ci rivolgiamo o dinanzi alle quali siamo portati
quando si è determinato un elemento lesivo della pacifica convivenza,quindi noi vediamo nel
giudice un soggetto massimamente imparziale ma anche massimamente sereno.
Proprio al fine di garantire questo elemento la nostra Costituzione per garantire l’autonomia
e l’indipendenza della Magistratura,la nostra Costituzione ha previsto la presenza di un
Organo che noi chiamiamo Consiglio Superiore della Magistratura che noi definiamo Organo
di autogoverno e di garanzia della indipendenza esterna dei giudici ordinari.La parola
indipendenza,quando noi parliamo della Magistratura,è una parola che noi utilizziamo con
riferimento al singolo giudice perché ogni giudice è chiamato a decidere il suo processo
senza ricevere nessun tipo di interferenza da parte dell’esterno.Quindi il singolo giudice,il
singolo magistrato è indipendente.
La Magistratura invece come ordine,come insieme dei magistrati non è più indipendente ma
è autonoma,cioè che come le Regioni e così come lo Stato è parte di un tutto,cioè è parte di
3 poteri dello Stato.
Questo ce ne accorgiamo anche dalla composizione del Consiglio Superiore della
Magistratura perché se noi andiamo a vedere chi presiede il Consiglio Superiore della
Magistratura (essendone un componente di diritto) noi troviamo il Presidente della
Repubblica.
L’attribuzione al Presidente della Repubblica del ruolo di Presidente del Consiglio Superiore
della Magistratura ha proprio questo duplice significato,da un lato è Presidente che
garantisce l’autonomia della Magistratura (quindi mette una sorta di cappello protettivo sulla
Magistratura),ma al tempo stesso il Presidente della Repubblica ricorda ai magistrati che
loro sono parte di un tutto cioè sono parte della organizzazione dello Stato che
rappresentano uno dei 3 poteri dello Stato,e quindi non possono essere in una funzione
oppositiva rispetto all’armonia del tutto.
Quindi il CSM è composto da 3 membri di diritto,il primo è il PdR che è anche il Presidente
del Consiglio Superiore della Magistratura,gli altri 2 sono il Primo Presidente della Corte di
Cassazione e il Procuratore generale presso la Corte di Cassazione,cioè i 2 magistrati con
un livello apicale all’interno della Magistratura.Poi abbiamo altri 24 membri,8 vengono eletti
dal Parlamento in seduta comune (che sono o tutti avvocati o professori universitari),mentre
gli altri 16 membri vengono eletti da tutti i magistrati ordinari tra gli appartenenti a tutte le
componenti della magistratura.
I componenti del CSM durano in carica 4 anni,non sono immuni ma sono insindacabili quindi
devono essere liberi di poter parlare e di poter esprimere le loro opinioni nel modo più libero
possibile,e i Consiglieri del CSM subiscono tutto una serie di incompatibilità,quindi non
possono svolgere nessun tipo di attività lavorativa anche se privata.
Noi lo qualifichiamo non come Organo Costituzionale (perché gli Organi Costituzionali sono
solo 4) ma come Organo di rilievo costituzionale cioè è un Organo (secondo una parte della
dottrina) non potrebbe essere soppresso senza alterare quell’equilibrio tra i poteri dello Stato
che il nostro costituente ha voluto immaginare.Ma sicuramente potrebbe essere
riformato,infatti già in passato abbiamo diminuito il numero dei suoi componenti,sicuramente
c’è una garanzia dell’esistenza ma non una garanzia così rafforzata così come invece
caratterizza gli organi Costituzionali.
Ma la cosa più importante è il fatto che il Consiglio Superiore della Magistratura è un Organo
amministrativo,o meglio è un Organo che esercita funzioni amministrative ossia è un collegio
che esercita funzioni amministrative,solo una piccolissima parte del Consiglio Superiore
della Magistratura si occupa di procedimenti disciplinari esercita secondo alcuni funzioni
giurisdizionali.Cioè si occupa di tutte quelle vicende della vita lavorativa di un magistrato che
non possono essere svolte dal Ministro della Giustizia pur essendo di carattere
amministrativo perché questo comporterebbe un ingerenza del potere esecutivo sulle
funzioni giurisdizionali,ma non possono essere svolte presso ogni Tribunale perché anche in
questo modo aumenterebbe la pressione su ogni magistrato,e vengono invece svolte da
questo Consiglio che avendo rilievo nazionale ed essendo qualificato dalla stessa
Costituzione come Organo di garanzia dell’indipendenza della Magistratura svolge questo
compito di rasserenare coloro che devono rendere serena la comunità circa lo svolgimento
della loro attività lavorativa.

Principi costituzionali in materia di giurisdizione


-Il principio contenuto nell’art.25 della Costituzione dice che:’’Nessuno può essere distolto
dal giudice naturale precostituito per legge’’,il cosiddetto principio del giudice naturale.
Innanzitutto giudice naturale precostituito per legge significa che la nostra serenità come
persone nasce dal fatto che noi non conosciamo fisicamente il giudice che ci giudicherà
(anzi non lo dobbiamo conoscere),ma sappiamo che qualora noi fossimo parte di una
controversia civile per questioni di proprietà a giudicare la nostra controversia sarà il
Tribunale civile competente territorialmente sul luogo dove si trova il bene.Sappiamo anche
che se dovessimo commettere un reato la competenza sarà del giudice penale del Tribunale
dov’è competente territorialmente nel luogo dove è stato commesso il fatto.Precostituito
significa che il giudice (inteso come Tribunale) non verrà costituito dopo che è stato
commesso il fatto perché questo si configurerebbe come giudice straordinario,cioè il giudice
straordinario è il giudice che viene costituito dopo che il fatto è stato commesso e che quindi
può risentire di una certa discrezionalità della scelta del giudice,invece il principio del giudice
naturale vuole che io sappia esattamente qual è il mio Tribunale competente per materia e
per territorio.Quindi io so che se il mio bene si trova a Caserta,il Tribunale civile competente
è quello di Santa Maria Capua Vetere dove ha sede il Tribunale civile.
-Un altro principio contenuto all’interno dell’articolo 101 comma 2 della Costituzione ci dice
che:’’Ogni giudice è un soggetto indipendente,cioè è un funzionario pubblico che è chiamato
a giudicare ad applicare la legge al caso concreto.Ogni giudice quando si trova a dover
applicare una legge la interpreta per poterla applicare al caso concreto,ed è evidente che in
questa sua attività ci metterà qualcosa della sua formazione giuridica.
Sicuramente egli non può essere vincolato,cioè non gli si può dettare la sentenza sulla base
di quello che ha deciso un altro giudice prima di lui in un altro Tribunale o ad esempio quello
che ha deciso una Corte d’Appello o una Corte di Cassazione,perché egli è soggetto
soltanto alla legge quindi non è vincolato alla regola del precedente.
-Altro principio importante è che nel nostro sistema non possono esistere giudici
straordinari,cioè non possono esistere giudici che vengono istituiti dopo che è accaduto il
fatto.Quindi anche l’istituzione di un nuovo Tribunale civile o penale è sempre possibile,ma
quel Tribunale deve partire da 0 quindi non deve avere in regalo controversie che sono già
state attribuite in base al principio del giudice naturale ad un altro Tribunale.
Non possiamo nemmeno istituire nuovi giudici speciali,nel senso che noi interpretiamo il
divieto come divieto di istituire nuovi giudici speciali salvaguardando quindi quelli che già
erano presenti al momento dell’entrata in vigore della Costituzione e quindi già esisteva il
Consiglio di Stato,già esisteva la Corte dei Conti e già esistevano i giudici militari.

Status di magistrato
I magistrati sono dei dipendenti pubblici che vengono assunti per concorso,anche se occorre
dare atto e testimonianza che il concorso in Magistrature è tra i più difficili tra i concorsi per
l’accesso ad un impiego pubblico.
I magistrati insieme ai professori universitari e agli ambasciatori noi li definiamo personale
non contrattualizzato,cioè significa che lo status dei magistrati è uno status che non è
disciplinato da un contratto collettivo di lavoro,ma è disciplinato interamente dalla legge.
La carriera dei magistrati si svolge principalmente per anzianità,quindi il magistrato entra in
Magistratura con un concorso rimane per un certo periodo giudice di primo grado,poi
acquista l’anzianità per essere giudice di 2 grado (quindi giudice di Appello) e poi acquista
l'anzianità per diventare giudice di Cassazione quindi può andare fisicamente in Cassazione
a Roma oppure cercare di diventare Presidente di un Tribunale o di una sezione importante
di un Tribunale ma tutto questo senza dover fare più concorsi.Perché vogliamo che il
magistrato abbia una serenità nella propria progressione di carriera che lo renda meno
influenzabile,che lo renda meno attento a incoraggiamenti,a dissidi o quant’altro,quindi una
vita tranquilla.
Proprio per questo il magistrato è anche inamovibile,cioè che un magistrato sa che non può
essere trasferito se non su richiesta.Quindi se un magistrato vuole andare a lavorare in un
altro Tribunale non è detto che ci riesca ma può fare la domanda per poterlo fare.
Non può invece essere trasferito d’Ufficio se non come conseguenza di una decisione della
sezione disciplinare del Consiglio Superiore della Magistratura,quindi o perché ha subito un
procedimento disciplinare e si ritiene opportuno che non eserciti più il proprio ruolo
nell'ambito di quel Tribunale oppure per quella che viene chiamata normalmente
incompatibilità d'Ufficio,quindi si vede che il magistrato non va d’accordo con gli altri colleghi
quindi non si innesta quel principio di collaborazione che sempre per noi cittadini è
fondamentale.
I magistrati sono forse l’unica categoria di dipendenti pubblici che hanno delle regole di
codice etico particolarmente stringenti,questo significa che tutte le amministrazioni pubbliche
hanno un codice etico della comunità,ma i magistrati sono i primi che hanno avuto delle
regole non soltanto di disciplina della vita lavorativa non da un punto di vista giuridico ma da
un punto di vista etico ma hanno avuto delle regole di vita privata da rispettare (oltre che da
un punto di vista giuridico).Ad esempio se un magistrato ha un fratello o una sorella o un
padre o una madre,non può essere nominato in quel distretto perché non sarebbe corretto
che i congiunti esercitassero entrambi loro professioni nello stesso distretto.
I magistrati possono essere sottoposti a un procedimento disciplinare,questa azione
disciplinare può essere promossa sia dal Consiglio Superiore della Magistratura ma in realtà
anche dal Ministro della Giustizia qualora ritenga che un magistrato non stia svolgendo
correttamente i propri compiti,e su questa azione promossa nei confronti di un magistrato
decide poi la sezione disciplinare del Consiglio Superiore della Magistratura.

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