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11/11/2020

LA MAGISTRATURA
Il potere giudiziario è un potere la cui decisione ha ricadute sulla vita dell’individuo senza che quest’ultimo
si possa sottrarre. Se sì ci comporta correttamente non si entrerà mai in confronto con la giustizia penale. Ci
sono avvenimenti che riguardano la giustizia civile, amministrativa e contabile che sicuramente accadranno
nella nostra vita.
Per la giustizia vale una presunzione che serve a ciascuno di noi per affrontare le situazioni con tranquillità.
Quando si pensa alla Magistratura si deve partire quindi partire dal presupposto che la magistratura agisce
con principi di legalità (giusto), certezza ed equità. La giustizia alla quale si fa riferimento è una giustizia che
non si basa sulla saggezza ma ci affidiamo al fatto che il giudice applichi le leggi.

PRINCIPI COSTITUZIONALI
La nostra Costituzione individua una duplice serie di principi costituzionali per garantire il benessere dei
consociati (singoli individui).
I primi principi sono contenuti all’interno del titolo dedicato ai diritti e doveri dei cittadini e sono articoli
che garantiscono il rapporto tra il cittadino e la giustizia.
Gli altri principi invece si occupano dell’organizzazione della giustizia (solo se la giustizia è organizzata in
modo imparziale si ha la garanzia che il potere giudiziario viene esercitato in modo imparziale) -art 101
della Costituzione in poi-.
PRINCIPI COSTITUZIONALI IN MATERIA DI GIUSTIZIA
ART. 24 = Tutti possono agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi.
La difesa è diritto inviolabile in ogni stato e grado del procedimento.
Sono assicurati ai non abbienti, con appositi istituti, i mezzi per agire e difendersi davanti ad ogni
giurisdizione.
La legge determina le condizioni e i modi per la riparazione degli errori giudiziari.
I comma: nemmeno l’interessato può decidere di non ricorrere al giudice per tutelare un proprio diritto.
(differenza tra diritti soggettivi e interessi legittimi: Il diritto soggettivo è un diritto individuale tutelato in
modo diretto dalla Costituzione o da una legge, l’ordinamento giuridico tutela in modo diretto la situazione
giuridica soggettiva individuale (diritto al lavoro, diritto alla libera circolazione); l’interesse legittimo è quel
diritto individuale tutelato dall’ordinamento giuridico solo di riflesso perché in modo diretto viene tutelato
l’interesse generale). Quindi l’art. 24 dice che tutti hanno diritto di ricorrere in giudizio, sia che sia un
giudizio soggettivo sia che si tratti di un interesse legittimo.
ART. 25:
Nessuno può essere distolto dal giudice naturale precostituito per legge. (principio del giudice naturale)
Nessuno può essere punito se non in forza di una legge che sia entrata in vigore prima del fatto commesso.
Nessuno può essere sottoposto a misure di sicurezza se non nei casi previsti dalla legge.

I comma: nessuno può essere distolto dal giudice naturale precostituito -non possiamo sceglierlo- per legge
 Significa che l’ordinamento giuridico deve stabilire a monte quale giudice si occuperà di fatti che
accadranno in futuro, per garantire l’imparzialità della giustizia, non può essere scelto il giudice dopo che è
stato commesso il fatto, ma deve essere precostituito.  giudice=tribunale. Questa precostituzione è di
due tipi  per materia e per territorio. (Se ho un problema di separazione coniugale e sono residente a
Caserta, ad occuparsi della separazione sarà il tribunale di Santa Maria Capua Vetere -competente per
territorio- e che sarà il giudice civile sezione separazioni e divorzi, in questo modo viene garantito il
principio dell’imparzialità. -l’elemento soggettivo influenza le scelte-).
(Se commetto un reato a Roma anche se sono residente a Caserta, il mio giudice naturale sarà il tribunale
penale di Roma, il principio di territorialità dipende dalla materia (materia civile= residenza) (eredità= luogo
dove si trova il bene da ereditare).
Il comma: ci sono due principi=
 secondo il principio della irretroattività della legge penale (se oggi entra in vigore una legge che
punisce il mancato uso della mascherina, non può essere applicata a un mancato utilizzo della
mascherina ieri ma può riguardare solo coloro che da oggi in poi non la utilizzino),
 nulla poena sine lege: Non c’è reato se la norma non prevede come reato quel comportamento,
nessuno può essere punito se non in forma di una legge che sia entrato in vigore prima del fatto
commesso.
ART. 27= La responsabilità penale è personale.
L'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva.
Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla
rieducazione del condannato.
Non è ammessa la pena di morte.
I comma: la responsabilità penale è personale  nessuna persona può scaricare su altri la responsabilità di
qualcosa che ha commesso lui stesso. (il genitore di un minore che commette un reato, non è responsabile
del fatto commesso dal minorenne, ma responsabile per omesso controllo del figlio -non ha vigilato sul
figlio-)
Il comma: L’imputato non è co colpevole fino alla condanna definitiva. Nel sistema giudiziario italiano
esistono tre gradi di giudizio:
1. Tribunale di primo grado;
2. Corte d’appello;
3. Corte di cassazione;
In presenza di tre gradi di giudizio, l’imputato è definitivamente colpevole nel momento in cui la sentenza
diventa definitiva, se non si fanno i ricorsi durante i vari gradi di giudizio. (la sentenza non è la prova
approvata che la persona sia colpevole/innocente, si parla di verità giudiziaria  la sentenza dà come
risultato una verità giudiziaria, quindi l’innocenza/colpevolezza di una persona dipende dagli atti, prove
testimoni che sono stati portato al processo e che hanno fotografato una certa situazione. È la verità che
emerge dal processo, tutto il sistema si basa sulla fiducia e l’imparzialità del sistema.
IV comma: Nel nostro paese non è ammessa la pena di morte.

ART 101= La giustizia è amministrata in nome del popolo.


I giudici sono soggetti soltanto alla legge.
Il comma: Il giudice è soggetto solo alla legge  ciò significa che il nostro sistema giudiziario non si basa
sulla regola del precedente e non si basa sull’organizzazione gerarchica della giustizia ma si basa sul diritto-
dovere di ogni giudice di interpretare la legge e quindi di applicare la legge al caso concreto. Tutte le
sentenze devono sempre essere motivate perché è stato deciso in un certo modo ma un giudico non è
obbligato a decidere allo stesso modo dei giudici che lo hanno preceduto. (indipendentemente dal fatto
che sia un giudice di primo grado e la cassazione dice un’altra cosa, all’interno della magistratura non c’è
gerarchia. Quel giudice si prende il rischio giuridico.)
(La regola del precedente  il giudice deve necessariamente decidere come ha deciso il giudice precedente
e deve sempre motivare se decide in modo diverso. Se sì ci basa sulla regola del precedente si rischia di
applicare anche discriminazioni adottate precedentemente.)
Divieto di istituzione di giudici straordinari e giudici speciali
Tutti i giudici sono magistrati e sono divisi in due categorie: giudici ordinari e giudici speciali.
Un giudice è ordinario quando si occupa del diritto civile e del diritto penale, i giudici speciali sono coloro
che esistono solo perché esistevano già prima dell’entrata in vigore della Costituzione (giudice
amministrativo, contabile e militare). Dopo l’entrata in vigore della Costituzione non se ne possono istituire
di nuovi, perché la Costituzione vieta la nascita di giudici speciali che si occupano solo di una determinata
materia. Non si può istituire un giudice straordinario (istituito dopo che è stato commesso il fatto) perché
viola l’articolo 25 della Costituzione sul giudice naturale e precostituito per legge.
Due imprese che non vogliono andare davanti ad un giudice si rivolgono ad un arbitro e gli chiedono di dire
chi ha ragione e chi ha torto. L’arbitro non è vietato perché non è un giudice, se una delle due parti non è
convinta della decisione dell’arbitro può andare da un giudice.

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