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Il convegno dell’Ires svoltosi ieri alla Camera di commercio
GIOVANI
Come si vedono?
Soli e con poche
prospettive di lavoro
Uno studio dell’Ires, promosso dai sindacati:
forte preoccupazione e sensazione di impotenza
PAOLA BENEDETTA MANCA
MODENA
emiliaromagna@unita.it
oli, abbandonati, con scar-
S se aspettative di avanza-
menti di posizione e in ba-
lia di trattamenti lavorati-
vi ingiusti e scorretti a 360 gradi.
Ecco come i giovani modenesi ve-
dono se stessi e il mondo del lavo-
ro. Risulta da un’indagine realizza-
ta dall’Istituto Ires (Ricerche eco-
nomiche e sociali dell’Emilia Rom-
gna) dal titolo «Giovani, lavoro e
cittadinanza sociale a Modena»
promossa dalla Fondazione Mario
Del Monte, insieme a Cgil, Cisl e
Uil. Lo studio è stato esposto ieri
alla Camera di Commercio dai cu-
ratori del documento, Alfredo Ca-
valiere e Cristina Nicolosi, e ha da-
to spunto a un dibattito sul tema
dei giovani e del lavoro a cui han-
no preso parte, fra gli altri, Fiorel-
la Prodi, in rappresentanza delle
sigle sindacali, Roberto Vezzelli
presidente Legacoop Modena,
Francesco Ori assessore provincia-
le al Lavoro, Roberta Caprari di
Confindustria Modena, Adriana
Querzè assessore all’Istruzione
Modena
Il campione
Gli intervistati: il 46% sono
maschi, il 54% femmine
Ilcampione diintervistati è com-
posto per il 46% da maschi e
peril 54% da femmine. C’è un’alta per-
centuale di maschi originari del sud
Italia e delle isole maggiori (44,8%). Di
origine modenese, invece, il 60,7%
delle donne. Significativa la presenza
degli stranieri (7,5% uomini e 4,8%
donne). Il 97% dei maschi lavora nel
settore industriale (contro il 36,8%
delle donne) mentre il 63,2% delle
donne nel settore dei servizi (contro il
2,7% degli uomini) in particolare nel
mondo dell’insegnamento.
P.B.M.
COS’È L’IRES
L’Istituto di Ricerche Economi-
che e Sociali (IRES) è un’associa-
zione no profit, fondata dalla
Cgil nel 1979, che promuove e
realizzastudi ericerche sul lavo-
ro e i suoi cambiamenti.
del Comune di Modena e Massimo
Mezzetti assessore regionale alla
Cultura. L’indagine ha coinvolto cir-
ca 200 lavoratori fra i 19 e i 35 anni:
impiegati nelle aziende Bosch
Rexroth e Rossi Motoriduttori, in
asili nidi e scuole dell’infanzia del
Comune di Modena e nella coopera-
tiva sociale Domus; 16 testimoni
privilegiati (funzionari pubblici,
esponenti del terzo settore, delega-
ti sindacali) e 14 allievi dell’ultimo
anno dell’Iti “Fermi” e del Liceo
Classico “Muratori”. Le circa 230
persone intervistate hanno espres-
so il loro parere sul significato del
lavoro, sul suo rapporto con la giu-
stizia sociale e sul ruolo delle istitu-
zioni e dei sindacati nel mondo del-
l’occupazione e della partecipazio-
ne sociale. Poco incoraggianti i risul-
tati che hanno delineato un quadro
desolante. Innanzitutto è emersa,
da parte dei giovani, una forte pre-
Gli studenti
Quelli degli ultimi anni
vivono già con
lo spettro del precariato
occupazione e sensazione di impo-
tenza verso il precariato ormai qua-
si “naturalizzato” anche se ancora
non si è arrivati ad un atteggiamen-
to rinunciatario. Anche gli studenti
degli ultimi anni delle scuole supe-
riori vivono già con lo spettro del
precariato, convinti che il loro per-
corso lavorativo sarà caratterizzato
dalla difficoltà di progettare. L’altro
elemento che è venuto fuori prepo-
tentemente è la forte percezione
dei criteri di ingiustizia che caratte-
rizzano la valutazione dei meriti sul
lavoro. Il rischio di essere discrimi-
nati pare molto frequente (soprat-
tutto nel settore industriale) e i pa-
rametri per assegnare le promozio-
ni sul lavoro tendono a sfuggire a
qualsiasi possibilità di controllo o
contrattazione sindacale, basate
spesso su stati emotivi come la fidu-
cia o la simpatia. La maggior parte
degli intervistati delle scuole supe-
riori ritiene fondamentale il peso
delle raccomandazioni. Per uscire
da questa drammatica situazione i
giovani non sperano certo nelle isti-
tuzioni o nei sindacati da cui si sen-
tono abbandonati soprattutto nel
sostegno per l’accesso alla casa e al
lavoro. Il loro distacco dalla dimen-
sione pubblica è risultato molto ac-
centuato. “I giovani non sono rasse-
gnati alla precarietà ma si sentono
ormai impotenti – ha sottolineato
durante il dibattito Adriana Quer-
zè, assessore comunale all’Istruzio-
ne -. Bisogna ragionare su forme di
intervento che rendano davvero
fruibili i diritti delle persone”.❖
IX
VENERDÌ
18 GIUGNO
2010
Brevi
ITALCARNI CARPI
Un altro sciopero
Ancora sciopero oggi per i lavorato-
ri della Italcarni di Carpi, inoltre, una
folta delegazione di lavoratori effet-
tuerà un presidio presso la sede di
Legacoop di Modena in via Fabriani.
IMMIGRATI
Convegno della Fim Cisl
DomanilaFim-Cisl di Modena analiz-
za la situazione degli immigrati di
fronte alla crisi in un convegno nel-
l’auditorium Cisl a Palazzo Europa.
CARCERE
Udienze bloccate
Senza magistrato di sorveglianza, a
Modena si bloccano le udienze. Il
suo trasferimento sta provocando
lareclusione forzatadimolti detenu-
ti. La denuncia arriva da Manuela
Ghizzoni, deputato Pd.
ATCM
Bilancio in rosso
Il bilancio dell'Atcm di Modena si
chiude in negativo. Vede, infatti,
una perdita d'esercizio di 3.656.446
euro, dovuta – spiegano dall’azien-
da - al calo dei viaggiatori (-5,9), al
taglio dei finanziamenti pubblicie al-
lacessione ad altro gestore delservi-
zio sosta.
CENTRI ESTIVI
Iscritti 2000 ragazzi
Sono circa 2 mila i bambini e ragazzi
tra 0 e 14 anni iscritti nei centri estivi
modenesi ma i posti fra elementari
e medie sono stati occupati solo per
il 70%, quelli per nidi e materne per
il 90%. Il motivo: la crisi che ha colpi-
to anche le famiglie.
Feste de l’Unità
SORBARA Fino al 20 giugno.
SASSUOLO Borgo Venezia
via Monchio, fino al 20 giugno. Alle
20.30 iniziativasu “Come andareol-
tre la crisi” con Ivano Miglioli e Gra-
ziano Pattuzzi e alle 21.30 tributo a
De Andrè con la Compagnia musi-
cale Sassolese.