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PSICOBIOLOGIA – prima lezione

Sbobinatrici: Chiara Cesaretti, Chiara Cosentino, Gaia Ramasco, Mariapia

<< Per capire chi siamo dobbiamo capire da dove proveniamo>>


Sappiamo che il cervello svolge un ruolo centrale per la nostra vita.
Come siamo arrivati a capire che il cervello rappresenta un organo essenziale per noi?

Che cos’è la psicobiologia?


Il termine deriva dal greco psyché (anima), bios (vita) e logos (scienza) = scienza che studia la vita
dell’anima.
Branca delle neuroscienze che studia le basi biologiche del comportamento.

Che cosa sono le neuroscienze?


Il termine deriva dall’inglese “neurosciences”, neologismo coniato nel 1962 dal neurofisiologo
americano Francis O.Shmitt
Il nostro sistema nervoso è stato studiato da diversi punti di vista, matematico, fisico, chimico,
anatomico, psicologico, neurofiosologico etc..
Per avere una visione completa del cervello bisognava integrare tutte queste conoscenze per
capire come è strutturato e come funziona il cervello e come a partire da questo, generiamo i nostri
comportamenti.
Le neuroscienze si avvalgono di diversi livelli di analisi, distinguiamo le neuroscienze molecolari,
cellulari, neuroscienze dei sistemi, comportamentali e cognitive.

Cos’è il comportamento?
È qualsiasi cosa che una persona dice o fa
Distinguiamo due tipi di comportamenti:
-comportamenti OVERT (manifesti) -> possono essere osservati, registrati da persone diverse da
chi emette il comportamento (es. battere le mani, gridare, sputare ..)
-comportamenti COVERT (personali, interni)-> non direttamente osservabili (es. pensare, provare
emozioni)
Un’azione, un’attività, un processo che possiamo osservare e misurare. Tutti questi iniziano da una
risposta a stimoli interni o esterni.

Sistema nervoso
Rappresenta l’unità morfo-funzionale, cioè l’ unità sia anatomica che funzionale caratterizzata da
un tessuto biologico altamente specializzato nel trasmettere-ricevere, controllare-elaborare gli
stimoli interni ed esterni del corpo, per mezzo di segnali bioelettrici, permettendo in definitiva a un
organismo vivente di relazionarsi con il proprio ambiente.
Il sistema nervoso è alla base di tutte le nostre funzioni muscolari, sensoriali, psicologiche,
cognitive ed emotive.
Tutto è movimento, tutte le nostre comunicazioni con l’esterno sono mediate dal movimento. Tutti
gli outfoot che restituiamo all’esterno sono movimento.
Il sistema nervoso si divide in sistema nervoso centrale e periferico:
il sistema nervoso centrale (SNC) è la divisione del sistema nervoso situata all’interno della scatola
cranica e della colonna vertebrale;
il sistema nervoso periferico (SNP) è la divisione del sistema nervoso situata al di fuori della
scatola cranica e della colonna vertebrale, comprende i nervi e i gangli spinali.
Cellule del sistema nervoso
Vengono classificate in neuroni e cellule gliali.
Le cellule gliali vengono distinte in : Astrociti, classica forma stellata; microglia; oligodendrociti,
cellule di Schwann.
Il prototipo neurone è formato essenzialmente da tre parti:
un corpo cellulare, soma, centro metabolico del neurone. È presente il nucleo e tutti gli organuli e
organelli dispersi nel citoplasma ed è rivestito da una membrana con doppio strato fosfolipidico,
nota come membrana cellulare;
dal corpo cellulare si diramano le arborizzazioni dentritiche, brevi collegamenti attraverso i quali i
neuroni stabiliscono dei contatti sinaptici con altri neuroni;
il cono di emergenza rappresenta la zona di giunzione, di collegamento tra il corpo cellulare e
l’assone del neurone.
L’assone è un prolungamento del neurone standard e serve a far in modo che l’impulso nervoso si
propaghi nei terminali assonici/ bottoni terminali. Gli assoni del sistema nervoso centrale sono
ricoperti da una sostanza Mielina, formata dal 80% di lipidi e il 20% di proteine, e che serve ad
isolare elettricamente il neurone, fa in modo che l’impulso nervoso si propaghi più rapidamente.
Sia gli assoni che i bottoni terminali sono ricoperti da una membrana plasmatica allo stesso modo
della membrana cellulare che ricopre il corpo cellulare.
A livello dell’assone sono presenti alcune interruzioni note come “nodi di Ranvier”, in onore dello
scienziato. Il potenziale di azione non si propaga lungo tutto l’assone in modo continuo, ma
“saltella” da un nodo di ranvier a quello successivo. Questo movimento si chiama “conduzione
saltatoria del potenziale d’azione”.
Un neurone rilascia delle sostanze chimiche a seguito della stimolazione elettrica che poi vanno ad
agire sul neurone post-sinaptico. La sinapsi è lo spazio compreso tra due neuroni adiacenti
attraverso i quali comunicano, si parte da una segnalazione elettrica, in genere il potenziale
d’azione ha orignine nel cono di emergenza, si propaga lungo l’assone, raggiunge i bottoni
terminali, favorendo il rilascio di alcune molecole note come “neurotrasmettitori” che a loro volta si
vanno a legare al neurone post-sinaptico e causano un nuovo potenziale d’azione che si trasmette
lungo un altro neurone e via dicendo.
Corpo cellulare-assone-sinapsi

Cosa pensavano gli scienziati del cervello nelle varie epoche?


Partiamo proprio dalla preistoria, poiché vi sono delle testimonianze, sono stati ritrovati una serie di
crani umani che presentavano proprio delle ferite inflitte appositamente per uccidere, quindi già in
epoca preistorica veniva riconosciuta l'importanza che il cervello riveste per la nostra vita. La cosa
molto interessante però che hanno capito gli scienziati e soprattutto gli antropologi, che si
occupano di andare a caratterizzare i ritrovamenti ossei, si sono resi
conto che non solo sono presenti dei ritrovamenti con delle ferite
inflitte con l’intendo di uccidere ma anche con dei fori praticati nel
cranio con lo scopo di curare le persone. Si è arrivati a questa
deduzione dal fatto che se osservate la figura le ossa si sono
successivamente risanate, quindi vuol dire che questo cranio è stato
aperto, è stato forato e successivamente questa persona è
sopravvissuta e le ossa hanno avuto modo di risaldarsi nuovamente.
Questo tipo di operazione, molto arcaica era nota come trapanazione, lo scopo esatto di questa
operazione non si conosce, forse per liberare un demone che si pensava fosse presente all’interno
del corpo della persona o più semplicemente per alleviare un mal di testa, questo non lo possiamo
sapere, sta di fatto che questi crani presentano proprio chiari segni di questo tipo di operazione
chirurgica primordiale nota come trapanazione, e che la persona è sopravvissuta anche a tutto
questo. Gli antichi egizi pensavano che la sede dell'anima e della memoria più in generale, della
nostra mente, delle nostre funzioni cognitive ed emotive, fosse il cuore, al cervello invece non
veniva attribuita una particolare funzione; infatti tutti gli egizi soprattutto i faraoni, appartenenti ai
più alti ranghi sociali, venivano sottoposti al processo di mummificazione che serviva a conservare
il corpo, per loro era importante che il corpo di conservasse perché credevano nella resurrezione.
Praticamente il cervello veniva rimosso dalla scatola cranica utilizzando
alcuni uncini, che venivano inseriti tramite le narici e lentamente
avveniva il processo di rimozione, questo perché gli egizi si resero
conto che il processo di mummificazione non avveniva in modo ottimale
se all’interno del corpo venivano lasciati gli organi, però mentre alcuni
organi come i polmoni o i reni venivano conservati in dei vasi disposti
vicino alla mummia, il cervello invece veniva direttamente buttato
perché considerato un organo “inutile”.
L'unico organo che restava all’interno del corpo era il cuore, perché
credevano che nell’aldilà l’anima dovesse passare diverse prove prima di poter arrivare nell’aldilà
e l’ultima prova consisteva nella psicostasia, ossia nella pesatura del cuore, c’era questa bilancia a
due braccia e si pensava che il cuore venisse posto su un braccio di questa bilancia mentre
sull’altro era inserita una piuma, se il cuore pesava più di una piuma allora la persona non era
degna di accedere all’oltretomba e il suo cuore veniva sbranato. In realtà non tutti gli egizi
ignoravano l’importanza del sistema nervoso e del cervello in particolare. Infatti Edwin Smith, un
egittologo che ha collezionato vari reperti, aveva la copia di un papiro del 1700 a.C. che risale al
3500 a.C., e che ha conservata addirittura fino alla sua morte, successivamente la figlia l’ha
donato pur riconoscendone l'importanza. Questo papiro è la prima testimonianza, in cui vengono
descritti 48 casi clinici e le indicazioni terapeutiche di
malattie del sistema nervoso, come ad esempio i traumi
cranici, quali erano le complicazioni, i sintomi, nonché
indicazioni terapeutiche.
In questo estratto del papiro è riportato un caso di afasia.

Si parla di afasia se è presente una difficoltà nel


linguaggio, sia di comunicazione che di riproduzione, quando invece la difficoltà riguarda il
linguaggio scritto, si parla di dislessia. Quindi, avevano anche localizzato la sede della lesione
cerebrale che aveva causato questo disturbo al livello della produzione linguistica.
Questo è un esempio del nostro cervello, e delle aree che si attivano quando una persona pensa
al proprio o alla propria partner (A), assumono una specifica configurazione cerebrale, e come
scopriremo più avanti esistono diverse aree che controllano i diversi processi linguistici come
l'ascolto di parole, il tipo di modello di attivazione provocato, dipende dal nostro cervello. Diversi
aspetti linguistici, ascolto, vista o lettura di parole, coinvolgono pattern di aree diverse. (B)
Passiamo adesso all'Antica Grecia, cosa
ne pensavano gli antichi Greci del
sistema nervoso, del cervello? Il nostro
libro di testo si apre con questo estratto
dell'opera di Ippocrate “Sul mare sacro”.

Queste sono tutte cose che adesso diamo per scontato, ma dobbiamo pensare che stiamo
parlando del 460 a.C. e che Ippocrate viene riconosciuto come il padre della medicina, aveva già
localizzato a livello del nostro cervello anche il gusto, ad esempio “riusciamo a distinguere quello
che è dolce e quello che è insipido”, ma anche la paura, la follia, il panico.

Dopo Ippocrate abbiamo Aristotele, in contrapposizione a Ippocrate riteneva che il cuore fosse la
sede dell'intelletto e che il cervello fosse un organo di raffreddamento, nel senso che serviva
semplicemente a raffreddare il sangue che era presente a livello del cuore. Infatti, ci sono ancora
delle espressioni di derivazione aristotelica che utilizziamo del linguaggio comune: “essere di buon
cuore” oppure “dal cuore duro”, cioè una persona che tende a non esprimere le proprie emozioni;
in più in inglese esiste l’espressione “learning by heart”, questa espressione letteralmente vuol dire
apprendere con il cuore, però gli Inglesi la intendono come imparare a memoria, quindi il cuore è
sede dell’intelletto ma anche sede della memoria.
Passiamo alla Bibbia, né nel Vecchio Testamento né nel Nuovo si fa esplicitamente riferimento al
cervello, il cuore invece come tanti altri organi vengono citati spesso, il cuore è inteso come la
sede della passione, il fegato come la sede del coraggio, tutt’ora si dice: “quella persona ha del
fegato” per dire coraggioso, molte volte si sente utilizzare nel linguaggio comune questa
espressione, e lo stomaco e le viscere invece come sede della pietà. Quindi all’interno della
Bibbia non è presente alcun riferimento al nostro cervello.
Arriviamo ad Erofilo, nel 350 a.C., viene riconosciuto come il padre della neuroanatomia, perché
ha identificato i nervi spinali e ha capito anche che il cervello comunicava con il resto del corpo e
che il corpo comunicava con il cervello attraverso i nervi spinali; notò pure che ogni regione del
corpo è collegata da diversi gruppi di nervi e non ad un singolo nervo, salvo alcune eccezioni.
Arriviamo a Galeno, era un medico dei Gladiatori quindi più volte ha osservato gli esiti e gli effetti
delle lesioni cerebrali, lui però ha sempre rifiutato di sezionare corpi umani e di osservarli, si
concentrava su quelli animali. Quello che Galeno è riuscito a scoprire è che le funzioni, cognitive il
controllo delle sensazioni e del movimento solo localizzati nel cervello, e inoltre un’altra cosa
importante che ha fatto Galeno è stata
quella di effettuare una distinzione tra
cervello e cervelletto, e in più ha
identificato i cosiddetti ventricoli
cerebrali.

Questa è una visione laterale del


cervello di una pecora perché era uno
degli animali “preferiti” da Galeno per fare i sui esperimenti, la parte più anteriore è quella che noi
chiamiamo cervello, mentre nella parte più posteriore è presente il cervelletto o piccolo cervello.
Galeno conficcando un dito nel cervello e nel cervelletto si rese conto che la consistenza del
cervello era più morbida di quella del cervelletto, e dedusse che tutte le facoltà mentali e cognitive
erano localizzate nel cervello e invece nel cervelletto erano localizzate le funzioni motorie che era
imputato al controllo motorio. Questo è uno dei tanti casi in cui l'assunto di partenza era sbagliato,
ma poi queste informazioni nel corso del tempo si sono rivelate giuste, proprio perché la funzione
principale del cervelletto è quella di controllare i nostri movimenti.

Ventricoli Cerebrali

Un'altra cosa che fece Galeno è praticamente scoprire i


ventricoli cerebrali,sezionando questi cervelli si rese conto che il cervello all'interno prsenta alcune
cavità e queste cavità prendono il nome di ventricoli.
Non solo si rese conto che i ventricoli cerebrali,cioè che erano prsenti queste cavità all'interno del
nostro cervrello,ma che erano pure piene di un liquido e per dare una spiegazione a tutto questo
ripresa una teoria,una teoria che era stata proposta da Ippocrate,ossia la Teoria Umorale e
storicamente parlando rappresenta la prima teoria dei tratti di personalità,nonchè patologie di
personalità.
Al centro sono messi i quattro elementi : Aria,Terra,Fuoco e Acqua. L'acqua era contenuta nella
testa. I quattro liquidi erano : il flegma,il sangue,la bile gialla e la bile nera.La bile nera
praticamente corrisponde alla terra,è contenuta nella milza,presenta due caratteristiche cioè
fredda e secca. Il sangue invece,è contenuto nel cuore,corrisponde all'aria ed è umido e caldo.
Infine abbiamo il flegma,che invece era contenuto all'interno della testa e che appunto ha due
caratteristiche è umido ed è freddo. In base a questa teoria umorale,possiamo distinguere anche
cinque di quattro diversi temperamenti : temperamento sanguigno,collerico,malinconico e quello
flemmatico aseconda della sproporzione diciamo della prevalenza di una piuttosto che dell'altra.
Quindi in questo senso Galeno ha anche cercato,ha descritto proprio le caratteristiche legate ad
ognuno di questi temperamenti.
Questa idea di Galeno che faceva convergere le funzioni cerebrali nei ventricoli è prevalsa per
almeno 1500 anni.
Un'altra cosa importante è che Galeno pensava praticamente che i nervi fossero cavi all'interno e
che il liquido il flegma raggiungeva praticamente il cervello proprio attraverso i nervi.
Leonardo Da Vinci.
Leonardo Da Vinci ha ''semplicemnte'' caratterizzato meglio i ventricoli cerebrali attraverso delle
illustrazioni. Inizialmente lo ha fatto semplicemente basandosi sull'osservazione. In un secondo
momento ha preso della cera fusa praticamente,ha riempito in questo modo il cervello di alcuni
bovini,poi ha rimosso il cervello e in questo modo è riuscito ad ottenere un calco dei ventricoli
cerebrali e con questo calco praticamente poi ha disegnato dettagliatamente i ventricoli cerebrali.

Andrea Vesalio.
Andrea Vesalio,è stato un neuroanatomista,anche lui ha
caratterizzato meglio i ventricoli cerebrali e quindi appunto perchè
era predominante l'idea di Galeno.

Michelangelo Buonarroti.
Michelangelo riteneva che il cervello fosse il più grande dono di Dio
e queste sono dedozioni che sono state fatte a partire dal 1990. E'
come se fosse contenuto Dio all'interno del cervello e sono
rappresentate la maggior parte delle strutture cerebrali : il lobo
frontale,il cranio,il cervelletto e così via...

C'è chi ha interpretato questa raffigurazione come Dio che dona l'intelletto ad Adamo. Si è
arrivato a questo grazie praticamente a questo ricercatore Frank Lynn Meshberger e nel
1990 ha sovrapposto le immagini del dipinto di Leonardo con quello del cervello e ha
trovato questi diversi punti di contatto.

Cartesio.

Noi siamo res cogitans e res extensa.


La mente come res cogitans,l'uomo
quindi ha una doppia natura :
pensiero e anima,ed è materia. La
mente è pura coscienza,senza
estensione e non può essere
suddivisa. La materia invece è priva
di coscienza ed è
provvista nella sua estensione,nel senso che è estesa
nello spazio. E la nostra estensione materiale è proprio rappresentata dal corpo. Ci parla
di questo dualismo Cartesio,però al contempo identifica,cioè non pensa che queste entità
diverse non comunicano,ma che ci sia un punto di contatto tra le due e lo identifica proprio
a livello della cosidetta ghiandola pineale,oggi nota come Ipofosi. Secondo Cartesio
rappresenta proprio il luogo di interazione fra la mente e il cervello,tra anima cioè pensiero
e corpo. Perchè identifica proprio la ghiandola pineale come luogo di inrerazione tra mente
e cervello? Dato che praticamente abbiamo un emisfero cerebrale destro e uno
sinistro,così come le strutture tendono a ripetersi abbiamo una amigdala destra e una
amigdala sinistra,un talamo destro e un talamo sinistro e via dicendo... E' l'unica a non
ripetersi in modo simmetrico tra le due parti del cervello e di conseguenza ha detto se ce
n'è solo una va che questo sia proprio il luogo di interzione fra la mente e il cervello.

Durante il diciasettesimo secolo e il diciottesimo altri scienziati iniziarono a distaccarsi da


questa visione che aveva Galeno e iniziarono ad esaminare la sostanza cerebrale più da
vicino. Una prima osservazione che fecero e che notarono è praticamente una sezione del
cervello,si chiama coronale. Notarono che il cervello è formato da sostanza grigia,parte più
esterna e sostanza bianca,parte più interna. Al livello della sostanza grigia (parte esterna)
che chiamiamo corteccia cerebrale sono presenti la maggior parte dei nuclei,dei corpi
cellulari, dei neuroni. Viceversa sono prsenti le fibbre nervose ,soprattutto quelle
mielimizzate e la mielina ha questo colore bianco,quimdi tende ad assumere questa
colorazione tipicamente bianca. La sostanza bianca è formata dagli assoni di questi
neuroni. L'assone discende e quindi va a formare unendosi ad altri assoni questa sostanza
grigia.

DI CHE COLORE E' IL CERVELLO UMANO?

Quando è vivo il cervello,dato che è molto vascolarizzato ad è rorato di questo sangue


ossigenato appare un po' sul rossastro,roseo. Chiaramente però il sangue non prende
diretto contatto con il cervello perchè i due ambienti sono incompatibii. Non a caso quando
si ha ad esempio un inctus emorragico,oppure la rottura di un trombo e via dicendo...Si
causano dei danni irriparabili nel nostro cervello.

Tutto questo per dire che da vivo non appare grigio,poi invece quando non è più
vivo,quando viene estratto appare nei suoi classici colori,ovvero grigia la parte più esterna
e bianca quella più interna,che è mielimizzata.

Si resero anche conto che a livello del cervello la superficie del cervello umano non è
liscia,ad esempio i topi è liscio il cervello. Quello dell'uomo invece non è liscia,ma sono
presenti sia delle protuberanze che prendono il nome di giri, proprio per il tipo di forma
che hanno,che anche delle fessure o dei solchi che rappresentano proprio degli
avvallamenti presenti tra i giri. Fondamentalmente servono per economizzare gli
spazi,fare in modo che siano presenti più ampio numero di neuroni in uno spazio più
ristretto,neuroni e cellule ghiali ovviamente.

Benjamin Franklin.

Benjamin Franklin, oltre ad essere un politico era anche uno scienziato. Galeno pensava
che i nervi fossero cavi e che all'interno di questi nervi scorresse questo liquido,il
flegma,per raggiungere il cervello. Lui scoprì invece Benjamin Franklin,fu il primo a
supporre che i nervi non fossero cavi all'interno e riempito di questo liquido,ma che
funzionassero come dei fili in grado di condurre proprio dei segnali elettrici e in entrambi i
versi, e sia dal cervello all'esterno che dall'esterno al cervello. Per esterno, il nostro corpo.

In ambito italiano abbiamo avuto Luigi Galvani. Galvani studiando le rane si rese conto che
stimolando elettricamente lasciava soltanto le zampe della rana collegate però al midollo
spinale. Lasciando infatti questi collegamenti e facendo passare uno stimolo elettrico
attraverso questo che usava la contrazione muscolare del corpo della rana.

Con gli sperimenti di Luigi Galvani si arriva a capire che i nervi conducono impulsi elettrici.
Il nipote, Giovanni Aldini, usa le stesse tecniche non solo per gli animali ma anche per gli essere
umani . Organizza degli “spettacolini”.Mari Shelley, in quel periodo si trovava a Londra e le capitò
di assistere a questi spettacoli/dimostrazioni scientifiche, da questi prese spunto per scrivere
Frankenstein.
Franz Joseph Gall è il padre della frenologia, ha dato origine al locazionismo, cioè ricondurre a
specifiche parti/zone/regioni/aree del nostro cervello specifiche funzioni.
In particolare, lui, supponeva che la forma del cervello fosse morfologicamente diversa a seconda
di quelle che erano le caratteristiche di una determinata funzione psichica. Pensava che questo si
riflettesse anche sulla forma del cranio. Quindi dalla valutazione di particolarità morfologiche del
cranio (es. la presenza di linee, depressioni, bozze) si potevano andare a caratterizzare le qualità
psichiche dell’individuo e quindi anche la sua personalità.

Confronto tra la mappa moderna e una mappa frenologia, a questo si è arrivati dopo studi di
risonanza magnetica (es. quali aree si attivano mentre sto annusando una sostanza? Quale aria si
attiva mentre ascolto qualcosa?) quella di Gall era puramente derivata dalla forma del cranio;
all’epoca la frenologia riscosse moltissimo successo, uscirono libri che vendettero migliaia e
migliaia di copie ,per certi aspetti è stata molto controversa poiché è stata usata anche per
spiegare le differenze tra le razze. Il pensiero dei frenologi era quello di far incrociare le razze
“inferiori” con quelle “superiori” per far in modo di produrre individui “non inferiori” oppure
caratterizzando la forma del cranio delle donne si era arrivato a affermare l’inferiorità del genere
femminile, considerandolo specializzato nelle relazioni sociali.
Nel 2017/18 dei ricercatori hanno provato a usare nuove tecniche di visualizzazione del cervello
per vedere se i frenologi avevano torno o ragione con le diverse suddivisioni del cervello che
avevano fatto. Da queste pubblicazioni non sono emerse correlazioni significative, quindi i
frenologi avevano sbagliato tutto. La cosa importante per dei frenologi è stata dare l’avvio al
locazionismo, capire che determinate funzioni sono localizzate in determinate aree del cervello.
Cesare Lombroso
Padre della criminologia, anche secondo lui dalle caratteristiche morfologiche di una determinata
persona potevano essere determinante le sue qualità psichiche. In modo particolare si
concentra sullo studio del cervello criminale ma anche delle malattie mentali

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