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“Procrastinazione canaglia: l'arma
definitiva per sconfiggerla (agisci ora)”
Se sei un lettore di EfficaceMente di lunga data conoscerai bene la mia fissa per la
procrastinazione.
Questa parola un po' arcaica indica la nostra tendenza a rimandare le cose da fare.
Ho scritto innumerevoli articoli e un intero manuale su questa tematica. Inutile infatti avere il
miglior sistema di gestione del tempo se poi, al momento di farle le cose, le rimandiamo.
Il punto però è che la procrastinazione è una bestia subdola, così subdola che anche quando pensi
di averla ormai capita e sconfitta, lei ritorna più forte che mai.
Ecco perché nei due anni che ho dedicato alla preparazione di Crea Tempo, non ho dato nulla per
scontato e sono tornato ad approfondire e testare i più recenti studi dedicati alla rimandite.
Quello che vedremo nelle prossime slides sono i risultati di questi nuovi test, insomma
approfondimenti e strategie del tutto inedite per tornare a combattere con ritrovato vigore la
nostra nemica di sempre.
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All'interno di Start!, il manuale anti-rimandite, suggerisco tutta una serie di strategie per sradicare
la nostra tendenza a rimandare gli impegni.
L'idea di base infatti è che la procrastinazione sia un'abitudine che abbiamo acquisito negli anni,
diventando così un tratto caratteristico della nostra personalità.
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Visto che cambiare la nostra personalità è difficile, soprattutto se certe abitudini si sono radicate
nel corso degli anni, per farti smettere rapidamente di rimandare, nei prossimi minuti ti insegnerò
a cambiare le caratteristiche di quelle attività che tendiamo a procrastinare.
Anche il peggiore dei procrastinatori ha delle attività che ama fare e che non rimanderebbe per
nulla al mondo.
Questo significa che la procrastinazione non è solo un problema di personalità, insomma non
siamo da colpevolizzare al 100%. Semplicemente ci sono delle attività che anche la persona più
produttiva al mondo finirebbe per procrastinare.
Il problema è che spesso sono proprio queste attività che ci permettono di raggiungere i nostri
obiettivi.
Ma quali sono le caratteristiche che rendono un'attività così odiosa, che non possiamo fare a
meno di rimandarla?
Timothy Pychyl, professore associato di psicologia dell'università Carleton e autore del libro
"Solving the procrastination puzzle", ha individuato 6 caratteristiche chiave che aumentano a
dismisura la probabilità di rimandare un’attività.
Vediamole
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Le attività che tendiamo a procrastinare hanno almeno una di queste caratteristiche: sono noiose,
frustranti, difficili, ambigue, inutili o spiacevoli.
Ma andiamo a vederle nel dettaglio queste 6 caratteristiche, così ti è chiaro di cosa stiamo
parlando, ma soprattutto puoi avere gli strumenti per modificare e plasmare a tuo piacimento
queste caratteristiche.
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Qualsiasi progetto o obiettivo ci obbliga ad affrontare delle attività noiose; magari sono attività
ripetitive, magari sono molto meccaniche, o forse hanno a che fare con numeri o altri dati
soporiferi.
Ecco, procrastinare attività noiose è del tutto naturale, esiste però un modo per evitarlo. Ovvero
introdurre degli elementi giocosi.
Se devi svolgere delle attività meccaniche e ripetitive, potresti ad esempio sfidare te stesso a
battere il tuo record personale in un determinato intervallo di tempo, che so, un pomodoro (i
famosi 25 minuti).
Oppure potresti svolgere questa attività in un luogo piacevole o ascoltando della musica che ami.
Naturalmente, stiamo parlando di attività noiose e ripetitive e non di attività che richiedono la
nostra concentrazione.
Ma andiamo avanti.
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Un altro tipo di attività che tendiamo a rimandare sono sicuramente le attività frustranti, ovvero
quelle attività odiose che tra l'altro ci stressano e ci affaticano.
Ti faccio un esempio personale: spesso sui social mi trovo a dover discutere con troll o con
persone che hanno da ridire su qualsiasi cosa faccia o proponga. Star li e spiegare passo passo a
queste persone il perché e il percome di certe scelte è frustrante e onestamente vorrei non
doverlo fare ogni volta. Ma ci sono occasioni in cui è necessario.
In che modo possiamo evitare di rimandare le attività frustranti? In questo caso il segreto è quello
di spezzettare queste attività in blocchi facilmente digeribili.
Riprendendo l'esempio che ti ho appena fatto, personalmente dedico non più di un pomodoro al
giorno a questo tipo di attività. Ecco, in questo caso, utilizzare i famosi blocchi di tempo è
estremamente efficace.
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La terza caratteristica che rende un'attività altamente procrastinabile è il suo livello di difficoltà?
C'è poco da fare: obiettivi ambiziosi richiedono il completamento di attività difficili, attività che
generalmente rimandiamo.
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Sicuramente tendiamo a rimandare le attività ambigue, ovvero quelle attività che non sappiamo
bene come affrontare perché non sono definite chiaramente, non hanno una struttura. Insomma,
non sappiamo dove mettere le mani per iniziare e quindi che facciamo? Le rimandiamo!
In questo caso la soluzione per ridurre al minimo il rischio procrastinazione è individuare la prima,
più piccola azione concreta che dobbiamo svolgere per fare un passettino avanti nel
completamento di questa attività ambigua.
L'ideale in realtà sarebbe avere un piano di attacco strutturato e dettagliato, ma questo non
sempre è possibile, quindi ripeto: quando ti trovi di fronte ad una attività ambigua e poco
strutturata, pensa alla prima piccola attività da completare in massimo 1 ora.
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Fammi innanzitutto chiarire il significato di questo aggettivo. Quando parlo di attività inutili,
faccio riferimento a quelle attività che non hanno per noi un significato personale elevato.
Mi viene da pensare ad uno studente universitario che deve preparare una materia di cui non
gliene può fregar di meno o ad un lavoratore che deve portare avanti un progetto che lo lascia
nella totale indifferenza.
Il segreto in questo caso è imparare ad avere una visione più ampia: ok, magari quel singolo
esame ti fa cagare, ma superarlo significa laurearti e realizzare il sogno di una vita.
O forse quel progetto che ti hanno assegnato al lavoro lo odi, ma è un passo fondamentale per
acquisire determinate competenze e fare il prossimo salto di carriera.
Quindi ripeto, cerca di prendere consapevolezza su quello che è il ruolo di questa singola attività
nel quadro generale.
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Per attività spiacevoli, intendo quelle attività che non ti danno alcun piacere mentre le svolgi. Ti
faccio un esempio anche in questo caso.
Scrivere un nuovo articolo di EfficaceMente per me è difficile e faticoso, ma io amo scrivere, amo
forgiare nuove frasi che sono in grado di comunicare un'emozione a chi mi legge. Al contrario,
non provo alcun piacere intrinseco nel lavare i piatti ad esempio.
Nel caso di attività spiacevoli che tendiamo a rimandare, il trucco è sfruttare proprio quel disagio
a nostro vantaggio.
Mi spiego meglio: se fare quell'attività è spiacevole, quanto spiacevoli sono invece i costi del non
farla? Quali sono le conseguenze del non portare a termine questa attività? Pensa a tutte le
ripercussioni negative, esagera se necessario, finché il disagio del NON fare quell'attività non
supera il disagio di farla.
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Bene, abbiamo appena visto le 6 caratteristiche che rendono un'attività procrastinabile, ovvero
attività noiose, frustranti, difficili, ambigue, inutili o spiacevoli. Ti ho inoltre spiegato come
modificare queste caratteristiche per smettere di rimandare.
Vorrei però concludere questa lezione con un punto molto importante: a volte la procrastinazione
non è un qualcosa da reprimere e evitare, ma un segnale da ascoltare.
Se certe attività continui a rimandarle, nonostante tutti gli accorgimenti che ti ho suggerito, forse,
e dico forse, queste attività non dovrebbero più far parte della tua vita: cerca di capire se è così e
come eliminarle.
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Ok. Lezione terminata. L'esercizio di questo modulo è molto semplice: se ti accorgi che alcune
delle attività che stai rimandando hanno una o più delle 6 caratteristiche che abbiamo visto,
intervieni su queste caratteristiche e plasmale per rendere l'attività meno procrastinabile.