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FEBBRAIO 2006
TESTO ITALIANO
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Via Battistotti Sassi, 11B il consenso scritto dell’UNI.
20133 Milano, Italia www.uni.com
PREMESSA
Rispetto all’edizione precedente sono stati inseriti nuovi capitoli re-
lativi a conduzione, manutenzione, risanamento. È stato effettuato
un aggiornamento generale, sia dei riferimenti normativi che per gli
aspetti di avanzamento tecnologico. Sono stati corretti alcuni errori.
La presente norma è stata elaborata sotto la competenza dell’ente
federato all’UNI
CIG - Comitato Italiano Gas
Le norme UNI sono elaborate cercando di tenere conto dei punti di vista di tutte le parti
interessate e di conciliare ogni aspetto conflittuale, per rappresentare il reale stato
dell’arte della materia ed il necessario grado di consenso.
Chiunque ritenesse, a seguito dell’applicazione di questa norma, di poter fornire sug-
gerimenti per un suo miglioramento o per un suo adeguamento ad uno stato dell’arte
in evoluzione è pregato di inviare i propri contributi all’UNI, Ente Nazionale Italiano di
Unificazione, che li terrà in considerazione per l’eventuale revisione della norma stessa.
Le norme UNI sono revisionate, quando necessario, con la pubblicazione di nuove edizioni o
di aggiornamenti.
È importante pertanto che gli utilizzatori delle stesse si accertino di essere in possesso
dell’ultima edizione e degli eventuali aggiornamenti.
Si invitano inoltre gli utilizzatori a verificare l’esistenza di norme UNI corrispondenti alle
norme EN o ISO ove citate nei riferimenti normativi.
INDICE
2 RIFERIMENTI NORMATIVI 1
3 TERMINI E DEFINIZIONI 2
figura 1 Schema indicativo delle principali parti costituenti una derivazione di utenza dalla rete
di distribuzione stradale .............................................................................................................................. 5
figura 2 Schema indicativo delle principali parti costituenti una derivazione di utenza da deposito
di utenza di GPL ............................................................................................................................................ 6
6 CRITERI DI PROGETTAZIONE 7
6.1 Intercettazione del gas all'impianto ................................................................................................. 7
6.2 Tracciato ........................................................................................................................................................ 7
6.3 Scelta e installazione dei gruppi di riduzione della pressione ....................................... 10
6.4 Dimensionamento dell'impianto ..................................................................................................... 11
6.5 Utilizzazione degli accessori e pezzi speciali ......................................................................... 12
6.6 Materiali ....................................................................................................................................................... 12
7 CRITERI DI ESECUZIONE 13
7.1 Collegamento dell'allacciamento interrato alla condotta stradale ............................... 13
7.2 Giunzioni ..................................................................................................................................................... 13
7.3 Cambiamenti di direzione .................................................................................................................. 15
10 COLLAUDI 20
10.1 Generalità................................................................................................................................................... 20
10.2 Verifica dell'integrità del rivestimento isolante ....................................................................... 20
10.3 Prova a pressione.................................................................................................................................. 20
11 CONDUZIONE E MANUTENZIONE 21
11.1 Sistema di identificazione .................................................................................................................. 21
11.2 Pronto intervento .................................................................................................................................... 21
11.3 Lavori su impianti di derivazione di utenza .............................................................................. 22
11.4 Lavori di terzi ............................................................................................................................................ 22
11.5 Ricerca preventiva delle dispersioni ............................................................................................ 22
12 RISANAMENTO 22
BIBLIOGRAFIA 24
Minimo Massimo
Prima
22,4 24,8
(Gas manifatturati)
Seconda
39,1 54,7
(Gas naturali)
Terza
72,9 87,3
(Gas di petrolio liquefatti - GPL)
2 RIFERIMENTI NORMATIVI
La presente norma rimanda, mediante riferimenti datati e non, a disposizioni contenute in
altre pubblicazioni. Tali riferimenti normativi sono citati nei punti appropriati del testo e
sono di seguito elencati. Per quanto riguarda i riferimenti datati, successive modifiche o
revisioni apportate a dette pubblicazioni valgono unicamente se introdotte nella presente
norma come aggiornamento o revisione. Per i riferimenti non datati vale l’ultima edizione
della pubblicazione alla quale si fa riferimento (compresi gli aggiornamenti).
UNI 8827 Impianti di riduzione finale della pressione del gas funzionanti con
pressione a monte compresa fra 0,04 e 5 bar - Progettazione,
costruzione e collaudo
UNI 9034 Condotte di distribuzione del gas con pressione massima di
esercizio minore o uguale 0,5 MPa (5 bar) - Materiali e sistemi di
giunzione
UNI 9036 Gruppi di misura con contatori a pareti deformabili - Prescrizioni di
installazione
UNI 9163 Tubi, raccordi e pezzi accessori di ghisa a grafite sferoidale per
condotte in pressione - Giunto elastico automatico - Dimensioni di
accoppiamento ed accessori di giunto
UNI 9164 Tubi, raccordi e pezzi accessori di ghisa a grafite sferoidale per
condotte in pressione - Giunto elastico a serraggio meccanico -
Dimensioni di accoppiamento ed accessori di giunto
UNI 9165 Reti di distribuzione del gas - Condotte con pressione massima di
esercizio minore o uguale a 5 bar - Progettazione, costruzione,
collaudo, conduzione, manutenzione e risanamento
UNI EN 682 Elementi di tenuta in elastomero - Requisiti dei materiali elastomerici
utilizzati in tubi e raccordi per il trasporto di gas e idrocarburi fluidi
1) Alla data di pubblicazione della presente norma è in vigore il D.M. 24 novembre 1984 "Norme di sicurezza antincendio
per il trasporto, la distribuzione, l’accumulo e l’utilizzazione del gas naturale con densità non maggiore di 0,8";
successive modificazioni tra cui il D.M. 16 novembre 1999 "Modificazione al Decreto 24 novembre 1984" recante il titolo
di cui sopra.
3 TERMINI E DEFINIZIONI
Ai fini della presente norma si applicano i termini e le definizioni seguenti.
3.1 allacciamento aereo: Parte d’impianto che congiunge l'allacciamento interrato al/i
gruppo/i di misura o, in assenza di questo/i, all'organo d'intercettazione terminale.
Può essere costituito dalle sottocolonne, dalle colonne montanti e dalle diramazioni di
utenza.
3.5 condotta: Insieme di tutti gli elementi (tubi, raccordi, valvole, pezzi speciali ed accessori)
uniti tra loro per formare una canalizzazione a perfetta tenuta idonea al convogliamento di
gas combustibile.
3.7 densità relativa all'aria di un gas (d ): Rapporto fra la massa di un volume di gas e la
massa di un eguale volume d’aria, nelle medesime condizioni di pressione e temperatura.
3.8 diramazione di utenza: Parte dell'allacciamento aereo che collega la colonna montante al
gruppo di misura o in assenza di questo, all'organo d'intercettazione terminale
dell'allacciamento.
3.10 giunto di transizione: Pezzo speciale che realizza il collegamento tra tubi di materiale
diverso.
3.12 gruppo di misura: Parte dell'impianto d’alimentazione dell'utente, che serve per
l'intercettazione, per la misura del gas e per il collegamento all'impianto interno.
3.15 locale accessibile: Locale d’altezza non minore di 1,50 m e di larghezza non minore di
0,60 m.
3.16 locale aerato: Locale che dispone d’aerazione diretta verso l'esterno mediante una o più
aperture permanenti di sezione complessiva non minore di ¹⁄₅₀ della superficie in pianta
del locale stesso. Per i gas con densità relativa (d ) non maggiore di 0,8, le aperture
d’aerazione devono essere realizzate nella parte alta del locale. Per i gas con densità
relativa (d ) maggiore di 0,8, le aperture d’aerazione devono essere realizzate, almeno per
80%, nella parte bassa.
3.17 opere di protezione: Manufatti atti a proteggere la condotta da azioni meccaniche esterne
e/o ad isolarla dall'ambiente circostante.
3.18 organo d'intercettazione: Dispositivo che consente di intercettare il flusso del gas nella
parte d’impianto a valle.
3.19 organo di presa: Parte d'impianto di derivazione di utenza con cui si realizza il
collegamento dell'allacciamento interrato alla condotta della rete di distribuzione stradale
e il prelievo del gas.
2) L’impianto di derivazione di utenza alimentato direttamente da un deposito di utenza di GPL ha inizio immediatamente a
valle della valvola finale del deposito stesso.
3.21 persona competente: Persona addestrata, con l'esperienza e la qualifica necessaria per
l'esecuzione di interventi sui sistemi di distribuzione di gas.
3.23 pressione di esercizio (Pe): Pressione relativa alla quale un determinato impianto di
derivazione di utenza è normalmente esercito. Tale pressione non può essere maggiore
della pressione massima di esercizio P. È espressa in MPa (bar).
3.24 pressione massima di esercizio (P ): Pressione massima alla quale può essere esercito
un impianto di derivazione di utenza. Essa può essere comunque maggiore di 0,004 MPa
(0,04 bar), per gas con densità relativa (d ) non maggiore di 0,8, e di 0,007 MPa (0,07 bar)
per gas con densità relativa (d ) maggiore di 0,8. Questi due limiti sono indicati nella
norma con la sigla PDM, espressa in MPa (bar).
3.25 profondità d'interramento: Minima distanza intercorrente tra la superficie esterna del tubo
e quella del terreno, espressa in metri.
3.26 punto di consegna: Punto di passaggio di proprietà del gas tra il distributore e il cliente
finale. Questo punto può essere identificato in una valvola o con l'uscita del gruppo
misura.
3.27 punto di dispersione: Punto da cui avviene la fuoriuscita incontrollata di gas dall’impianto
di derivazione di utenza.
3.29 utenza: Utilizzazione finale del gas sia di tipo civile quale utilizzatore per cottura, per
acqua calda, per riscaldamento e/o raffrescamento, sia di tipo commerciale sia artigianale
o industriale.
figura 1 Schema indicativo delle principali parti costituenti una derivazione di utenza dalla rete di
distribuzione stradale
Legenda
1 Condotta della rete di distribuzione stradale
2 Organo di presa
3 Allacciamento interrato
4 Sottocolonna
5 Colonna montante
6 Diramazione di utenza
7 Gruppo di misura
figura 2 Schema indicativo delle principali parti costituenti una derivazione di utenza da deposito di utenza di
GPL
Legenda
1 Deposito di utenza
2 Allacciamento interrato
3 Sottocolonna
4 Colonna montante
5 Diramazione di utenza
6 Gruppo di misura
6 CRITERI DI PROGETTAZIONE
6.2 Tracciato
Gli impianti di derivazione di utenza devono, di regola, essere costituiti da un unico
allacciamento interrato per facilitare l'intercettazione generale del gas in caso di
necessità. Il tracciato delle condotte deve essere definito in relazione:
- alla posizione dei gruppi di misura;
- alla posizione della condotta stradale;
- alle distanze di sicurezza da fabbricati riportate nella UNI 9165;
- alla posizione ammissibile, con riferimento alle rispettive prescrizioni di installazione,
del/i gruppo/i di riduzione della pressione.
6.2.1.1 Deroga per impianti con pressione di esercizio 0,05 MPa < Pe ≤ 0,5 MPa (0,5 bar < Pe ≤ 5 bar)
Per tali impianti è ammessa l’alimentazione dei fabbricati senza prescrizioni sulle distanze
di sicurezza, a condizione che la tubazione d’allacciamento, oltre a non entrare nel
fabbricato sia costituita:
- per l’acciaio: da un diametro esterno De non maggiore di 48,3 mm e con spessore
calcolato in base alla pressione massima di esercizio aumentata del 25%;
- per il polietilene: da un diametro esterno De non maggiore di 50 mm e
adeguatamente protetta dalle sollecitazioni meccaniche nella parte interrata per una
lunghezza corrispondente alla distanza di sicurezza dai fabbricati già prescritta per
le condotte principali e citata nella UNI 9165 (2 m dai fabbricati di civile abitazione o
industriali).
6.2.1.2 Deroga per impianti con pressione di esercizio Pe non maggiore di 0,05 MPa (0,5 bar)
Per questi impianti, in deroga alla prescrizione generale di installazione delle condotte
all’esterno è ammessa la posa all'interno dell'edificio in apposito condotto di
alloggiamento il quale:
- sia ad esclusivo servizio dell'impianto a gas;
- abbia le pareti impermeabili al gas;
- sia permanentemente aerato con aperture di sezione minima maggiori di 100 cm2
poste alle due estremità; l'apertura d’aerazione alla quota più bassa deve essere
provvista di rete tagliafiamma e, nel caso di gas con densità relativa (d ) maggiore di
0,8, deve essere ubicata a quota non inferiore a quella del piano di campagna e a
una distanza, misurata orizzontalmente, di almeno 5 m da altre aperture poste alla
stessa quota o a quota minore. Nel caso di edifici di altezza maggiore di 12 m, la
distanza deve essere di 10 m3));
- sia dotato, ad ogni piano, di sportello d’ispezione a tenuta di gas, di resistenza al
fuoco non minore di REI 30.
Il condotto d’alloggiamento suddetto può essere destinato a contenere anche i gruppi di
misura per l'utenza dei vari piani del fabbricato.
Nel caso in cui i gruppi di misura non siano installati nel condotto d’alloggiamento
suddetto, è ammessa la posa delle diramazioni di utenza all'interno di parti comuni
dell'edificio (androni, vani scale) purché aerate.
6.2.1.3 Deroghe specifiche per le parti componenti gli impianti con pressione di esercizio Pe non maggiore
di 0,05 MPa (0,5 bar)
3) Questa prescrizione è conforme alla lettera circolare del Ministero dell’Interno - Direzione Generale della Protezione
Civile e dei Servizi Antincendi - prot.14795/4101 del 26 luglio 1988 "Chiarimenti interpretativi su problemi di prevenzione
incendi".
6.2.1.4 Divieti
Non è ammessa la percorrenza in locali adibiti a:
- abitazione;
- autorimessa;
- locale caldaia;
- deposito di combustibili o di materiali infiammabili4);
- vani per ascensore;
- canne fumarie;
- condotti di scarico;
- condotti destinati all'alloggiamento di altri servizi (energia elettrica, telefono, ecc.).
È ammesso in casi eccezionali e quando non sia possibile attuare altre soluzioni,
attraversare aree di manovra antistanti box e/o autorimesse all’interno di fabbricati, posti
anche al piano cantine, a condizione che la tubazione gas sia installata in apposito
alloggiamento e che soddisfi le seguenti condizioni:
- l’alloggiamento sia realizzato in materiale incombustibile, di resistenza al fuoco pari
a quella richiesta per le pareti del locale o del compartimento attraversato e in ogni
caso non inferiore a REI 30;
- la tubazione gas non presenti giunti meccanici all’interno dell’alloggiamento non
ispezionabile;
- sia ad esclusivo servizio dell’impianto gas;
- l’alloggiamento sia permanentemente aerato verso l’esterno con apertura alle due
estremità; l’apertura di aerazione alla quota più bassa deve essere provvista di rete
tagliafiamma e, nel caso di gas con densità maggiore di 0,8, deve essere ubicata a
quota superiore al piano di campagna, ad una distanza misurata orizzontalmente di
almeno 10 m da altre aperture poste alla stessa quota o quota inferiore.
4) In conformità alle prescrizioni del D.M. 31 Luglio 1934 "Approvazione delle norme di sicurezza per la lavorazione,
l’immagazzinamento, l’impiego o la vendita di olii minerali, e per il trasporto degli olii stessi".
5) I criteri di progettazione e di costruzione dei gruppi di riduzione per utenza sono stabiliti nelle UNI 8827 e UNI 10619 alle
quali si rimanda per la corretta applicazione di tutte le prescrizioni. Nella presente norma è stato ritenuto opportuno
richiamare alcuni punti specifici per completamento degli argomenti trattati.
Nel caso di condotte stradali di ghisa grigia e sferoidale, il rinforzo deve essere adottato
quando tale rapporto è rispettivamente maggiore di 0,3 e 0,5.
6.6 Materiali
6.6.1 Generalità
I materiali (tubi, raccordi e pezzi speciali, valvole), ammessi all’impiego per le singole parti
costituenti l'impianto di derivazione di utenza devono essere conformi alla UNI 9034.
6.6.2 Tubi
È ammesso l'impiego di tubi d’acciaio, di ghisa sferoidale, di polietilene e di rame in
accordo a quanto prescritto dalla UNI 9034.
7 CRITERI DI ESECUZIONE
7.2 Giunzioni
7.2.2.1 Generalità
La giunzione dei tubi, dei raccordi e degli accessori per la realizzazione degli impianti di
derivazione di utenza deve essere realizzata conformemente alle indicazioni della
UNI 9034 con le seguenti precisazioni.
nel caso di allacciamenti con Pe non maggiore di 0,05 MPa (0,5 bar) (6a e 7a
specie). Sono ammesse giunzioni filettate, con filettatura UNI EN 10226, per valori di
diametro esterno De non maggiori di 88,9 mm, con le limitazioni seguenti:
- nel caso di allacciamenti con pressione di esercizio Pe non maggiore di
0,05 MPa (0,5 bar), generalmente solo per giunzioni non interrate (condotta
inserita in pozzetto o cameretta);
- nel caso di allacciamenti con pressione di esercizio Pe maggiore di 0,05 MPa
(0,5 bar), unicamente per i tratti di tubazione fuori terra.
b) allacciamenti aerei, la giunzione tra gli elementi può essere realizzata:
- mediante saldatura, con le stesse limitazioni stabilite per gli allacciamenti
interrati;
- mediante giunzione filettata con filettatura UNI EN 10226, per valori di diametro
esterno De non maggiori di 88,9 mm; per tali giunzioni, limitatamente a tubazioni
con pressione di esercizio Pe non maggiore di 0,05 MPa (0,5 bar), i raccordi e i
pezzi speciali possono essere di ghisa malleabile;
- mediante giunti a serraggio meccanico6), limitatamente ai soli casi eccezionali in
cui non sia possibile applicare i metodi sopracitati.
I materiali di tenuta delle giunzioni filettate devono essere conformi alla
UNI EN 751-2. In particolare:
- per gas naturale o manifatturato, mediante applicazione di nastro di
politetrafluoruro di etilene, oppure di canapa con mastici inalterabili
specificatamente dichiarati idonei. È vietato l'impiego di biacca o di minio;
- per GPL mediante l'applicazione di nastro di politetrafluoruro di etilene, o di
mastici adatti inalterabili specificatamente dichiarati idonei. È vietato l'uso di
canapa o d’altri prodotti similari.
Le guarnizioni dei giunti meccanici devono essere di gomma sintetica, o di materiali
con prestazioni equivalenti, rispondenti alla UNI EN 682.
Le guarnizioni di tenuta devono essere realizzate con materiali idonei al tipo di gas
convogliato e di impiego previsto e tali da garantire le loro caratteristiche nel tempo.
6) Non esistono specifiche norme nazionali sull'argomento. Si segnala l'esistenza della DIN 3387-1 "Giunti smontabili per
tubazioni metalliche di gas".
7) Non esistono specifiche norme nazionali sull'argomento. Si segnala l'esistenza della DIN 8076-1 "Tubi di materiale
plastico sottoposti a pressione: giunti filettati di metallo per tubi di polietilene (PE). Prescrizioni generali di qualità e
metodi di prova" per quanto riguarda la caratterizzazione della giunzione meccanica lato tubo PE.
prospetto 2 Profondità d’interramento minime ammesse in funzione della sede di posa, della pressione di
esercizio Pe e del materiale della tubazione
0,15 < Pe ≤ 0,5 0,05 < Pe ≤ 0,15 PDM < Pe ≤ 0,05 Pe ≤ PDM
acciaio acciaio acciaio acciaio
ghisa sferoidale ghisa sferoidale ghisa sferoidale ghisa sferoidale
polietilene polietilene polietilene polietilene
rame rame rame rame
Sede di posa Profondità d’interramento minima (m)
Sede stradale 0,90 0,90 0,60 0,50
Marciapiedi e zone non soggette al traffico
veicolare, aiuole spartitraffico, aree urbane verdi 0,40 0,40 0,40 0,40
a 0,50 m dal bordo della carreggiata
Terreno roccioso 0,40 0,40 0,40 0,40
8.1.8 Interferenza con linee elettriche e telefoniche e con impianti di protezione contro le scariche
atmosferiche
Nel caso di interferenza tra un allacciamento e preesistenti linee elettriche in cavo,
interrate e non canalizzate, si devono adottare le distanze di rispetto e le modalità di
protezione specificate nella CEI 11-17 mentre, nel caso di avvicinamento ad impianti di
protezione contro le scariche atmosferiche occorre riferirsi alla CEI 81-1.
Relativamente ad interferenze tra tubazioni metalliche e linee di telecomunicazione
interrate preesistenti, le eventuali opere di protezione (meccanica ed elettrica) dovranno
essere realizzate utilizzando materiali e modalità atti a garantire la protezione meccanica
e l’isolamento elettrico (per esempio tubo corrugato, tubo PVC).
8) Alla data di pubblicazione della presente norma è in vigore il D.M. 21 marzo 1988 "Approvazione delle normative tecniche
per la progettazione, l'esecuzione e l'esercizio delle linee elettriche aeree esterne" (G.U. n° 25 del 5 aprile 1988), e
successivi aggiornamenti.
9) Alla data di pubblicazione della presente norma è in vigore la Legge 5 marzo 1990, n° 46 "Norme per la sicurezza degli
impianti" e successive modificazioni.
10 COLLAUDI
10.1 Generalità
I collaudi comprendono tutte le operazioni che hanno lo scopo di accertare la corretta
realizzazione dell'impianto, sia in corso d'opera, sia ad impianto realizzato.
11 CONDUZIONE E MANUTENZIONE
12 RISANAMENTO
Per ripristinare le normali funzionalità di un impianto esistente e in particolare per
riassicurarne la tenuta nel tempo, possono essere utilizzate, in alternativa alla
sostituzione di parte o della totalità dell’impianto, tecniche speciali, (per esempio l’impiego
di idonee resine sigillanti o l’adozione di sistemi equivalenti, intubamenti con o senza
innalzamento pressioni).
13.1 Generalità
I casi considerati di interruzione del servizio gas derivante dalla necessità dell’esercente
di effettuare interventi sugli impianti di derivazione di utenza sono:
- programmati con preavviso;
- non programmati senza preavviso.
Nei casi di interventi programmati, l’esecuzione dei lavori di messa fuori esercizio e in
esercizio deve essere segnalata con sufficiente anticipo agli utenti interessati e in ogni
caso nel rispetto di quanto previsto dalla regolamentazione vigente.
BIBLIOGRAFIA
UNI 7131 Impianti a GPL per uso domestico non alimentati da rete di
distribuzione - Progettazione, installazione, esercizio e
manutenzione
UNI
Ente Nazionale Italiano Riproduzione vietata - Legge 22 aprile 1941 Nº 633 e successivi aggiornamenti.
di Unificazione
Via Battistotti Sassi, 11B
20133 Milano, Italia