Tempi dell’indicativo:
semplici: presente, imperfetto, passato remoto, futuro
composti: passato prossimo, trapassato prossimo, trapassato remoto, futuro anteriore
3 punti di riferimento cronologici:
anteriorità: imperfetto, passato prossimo, passato remoto, trapassato prossimo,
trapassato remoto
contemporaneità: presente
posteriorità: futuro semplice, futuro anteriore
presente:
- indica il fatto, l’azione, il modo di essere che si svolgono o sussistono nel
momento stesso in cui si parla pe. faccio una passeggiata
- usato spesso per esprimere la consuetudine (szokás), l'iterazione
(ismétlődés), la regolarità con cui si verificano determinati fatti
pe. vedo Luigi tutti i giorni
- significazione che si avvera sempre, le verità atemporali
pe. la luna gira intorno alla terra
- proverbi e aforismi pe. chi dorme non piglia pesci
- presente storico: un passato in forma di presente
per far rivivere il passato nel presente, per conferire maggiore
efficacia alla narrazione dei fatti, ad attualizzarli
pe. Leopardi nasce a Recanati nel 1789.
imperfetto:
- esprime la durata o la ripetizione nel passato
pe. la pioggia cadeva ininterrottamente da 2 giorni
- imperfetto storico: dare un tono epico alla narrazione
pe. nel 1968 scoppiava la contestazione studentesca
passato prossimo:
- esprime un fatto compiuto nel passato, ma che ha una qualche relazione col
presente
- formato dal presente di un ausiliare (essere o avere) e dal participio passato del
verbo
pe. è andato via poco fa
l’unificazione italiana è avvenuta nel secolo scorso
- in effetti un presente anteriore:
pe. ho quasi finito ho finito proprio in questo momento
- in qualche caso futuro anteriore:
pe. un ultimo sforzo e ho finito (= avrò finito)
passato remoto:
- indica un’azione conclusa nel passato, prescindendo dal suo svolgimento e
dai suoi eventuali rapporti col presente
- nella lingua contemporanea il passato remoto viene spesso sostituito dal
passato prossimo
ora sempre più generalizzato e tipico nell’Italia settentrionale
mentre nel meridione viene usato il passato remoto in un tempo
vicinissimo al presente pe. arrivai un quarto d'ora fa
trapassato prossimo:
- indica un fatto del passato, anteriore a un altro fatto pure del passato
pe. mi ero appena addormentato, quando bussarono alla porta
- formato dall’imperfetto di un ausiliare (essere o avere) e dal participio passato
del verbo
trapassato remoto:
- indica un fatto anteriore al passato remoto
pe. non appena che se ne fu andato, vennero a cercarlo
- formato dal passato remoto di un ausiliare (essere o avere) e dal participio
passato del verbo
- uso più limitato, si trova solo nelle proposizioni temporali introdotte da
quando, dopo che, non appena, appena (che)
futuro semplice:
- indica un fatto che deve ancora verificarsi o giungere a compimento
pe. arriverò domani
- può assumere valori modali diversi
pe. imparerai a memoria questa poesia - valore di imperativo
futuro anteriore:
- indica un evento futuro, anteriore a un altro pure del futuro - una sorta di
"passato nel futuro" pe. quando lo avrai vista, te ne renderai conto
- formato dal futuro semplice di un ausiliare (essere o avere) e dal participio
passato del verbo
- può assumere valori modali diversi
pe. saranno state le nove - futuro che esprime dubbio, una supposizione
2. Congiuntivo: modo della possibilità, del desiderio o del timore, dell’opinione soggettiva
o del dubbio, del verosimile (valószínű) o dell’irreale
generalmente usato in proposizioni dipendenti da verbi che esprimono incertezza,
giudizio personale, partecipazione affettiva
pe. sembra che se ne vada, preferisco che se ne vada (ma non è certo)
l’uso nelle proposizioni indipendenti:
- per attenuare il tono di comando perentorio – határozott
pe. Vada via e non torni più!
- può esprimere un augurio (in genere introdotto da che o purché)
pe. purché arrivi in tempo! che tu ti rompa il collo!
- in frasi esclamative, un desiderio concepito come non realizzabile (introdotto
da magari o se)
pe. se ti avessi ascoltato! magari potesse sentirmi!
- trapassato per rammarico (sajnálkozás) per la mancata realizzazione di un
desiderio nel passato pe. Almeno se ne fosse andato!
- in forma di domanda per esprimere dubbio o supposizione
introdotta da ‘che’: Che sia vero?
senza ‘che’: Sia bene, sia male, io faccio così.
- dopo un superlativo (diffuso) pe. Tu sei il miglior ragazzo che io
conosca
- dopo determinate congiunzioni: benché, sebbene, quantunque, senza che, nel
caso che, affinché, perché, ché, a patto che, a condizione che, purché, ecc.
Tempi del congiuntivo:
usato soprattutto nelle proposizioni dipendenti
- presente
- imperfetto
- passato
- trapassato
quale usiamo? - dipende:
- dal tempo del verbo nella proposizione principale
- dal rapporto di tempo che il verbo della subordinata ha rispetto al tempo
del verbo della principale (contemporaneità, anteriorità, posteriorità)
verbo principale: presente, futuro (imperativo) - predicato della
subordinata esprime:
contemporaneità con congiuntivo presente pe. Non so chi sia.
anteriorità con congiuntivo passato pe. Non so chi sia stato.
posteriorità con indicativo futuro pe. Non so chi sarà.
verbo principale: passato (imperfetto, passato remoto, trapassato
prossimo) o condizionale - predicato della subordinata esprime:
contemporaneità con congiuntivo imperfetto
pe. Dubitavo che fosse a casa.
anteriorità con congiuntivo trapassato
pe. Dubitavo che fosse stato a casa.
posteriorità con condizionale passato
pe. Dubitavo che sarebbe stato a casa.
ma! verbo principale - passato prossimo e
verbo subordinato si riferisce al presente o al futuro -
congiuntivo presente pe. Gliel'ho detto perché lo sappia.
si riferisce al passato - congiuntivo imperfetto
pe. Gliel'ho detto perché lo sapesse.
verbo principale: condizionale (non periodo ipotetico) - generalmente
congiuntivo imperfetto pe. Bisognerebbe che lui arrivasse.
- congiuntivo imperfetto: quando non siamo sicuri del fatto che il nostro
desiderio si svolge nel presente o nel futuro pe. Potessi vederlo!
- congiuntivo trapassato: se il nostro desiderio non è realizzabile
pe. Avessi potuto vederlo!
negli indipendenti (quando esprime volontà, dubbio, concessione)
- con riferimento al presente: presente e imperfetto
pe. dica/dicesse pure ciò che vuole
- con riferimento al passato: passato e trapassato pe. che sia/fosse già partito
3. Condizionale: indice fatti, azioni, modi di essere in cui prevale l’aspetto di eventualità,
subordinata a una condizione pe. me ne andrei (se potessi)
esprimere un contenuto possibile o irreale nella frase matrice del periodo ipotetico
pe. Se Pietro venisse, gli direi tutto.
esprimere un’eventualità non realizzata pe. Avrebbe dovuto chiamare un medico.
attenuare la forza di una affermazione o di una richiesta o desiderio
pe. Sarebbe meglio dirgli tutto. Vorrei partire subito.
esprimere dubbio e meraviglia pe. Sarebbe lei, veramente?
è diffuso nel linguaggio giornalistico (cioè notizie non controllate, non confermate)
Tempi del condizionale:
semplice: presente - indica l’eventualità nel presente pe. vorrei rivederti
composto: passato - indica l’eventualità nel passato pe. avrei voluto rivederti
Modi indefiniti:
1. Infinito: indica genericamente l'azione espressa dal verbo senza determinazione di
persona e di numero pe. studiare, leggere, partire
in frasi esclamative pe. Figurarsi lui!
in frasi interrogative con senso deliberativo pe. Che dirgli?=Che cose si deve dirgli?
dopo i verbi modali (dovere, potere, volere) pe. deve andare
accusativo con l'infinito: un verbo di dire (o vedere, sentire, udire, ecc.) regge una
proposizione infinitiva il cui soggetto è all'accusativo pe. vide sfumare la possibilità