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4.

I modi del verbo (uso in proposizioni principali)


I modi del verbo esprimono il rapporto dell’azione (o dello stato) alla realtà, o il rapporto
della persona che parla al contenuto oggettivo del concetto espresso dal verbo.
Modi finiti:
1. Indicativo: modo della realtà, della certezza, della constatazione (megállapítás) e
dell'esposizione obiettiva pe. me ne vado (sicuramente)

Tempi dell’indicativo:
 semplici: presente, imperfetto, passato remoto, futuro
 composti: passato prossimo, trapassato prossimo, trapassato remoto, futuro anteriore
3 punti di riferimento cronologici:
 anteriorità: imperfetto, passato prossimo, passato remoto, trapassato prossimo,
trapassato remoto
 contemporaneità: presente
 posteriorità: futuro semplice, futuro anteriore

 presente:
- indica il fatto, l’azione, il modo di essere che si svolgono o sussistono nel
momento stesso in cui si parla pe. faccio una passeggiata
- usato spesso per esprimere la consuetudine (szokás), l'iterazione
(ismétlődés), la regolarità con cui si verificano determinati fatti
pe. vedo Luigi tutti i giorni
- significazione che si avvera sempre, le verità atemporali
pe. la luna gira intorno alla terra
- proverbi e aforismi pe. chi dorme non piglia pesci
- presente storico: un passato in forma di presente
 per far rivivere il passato nel presente, per conferire maggiore
efficacia alla narrazione dei fatti, ad attualizzarli
pe. Leopardi nasce a Recanati nel 1789.
 imperfetto:
- esprime la durata o la ripetizione nel passato
pe. la pioggia cadeva ininterrottamente da 2 giorni
- imperfetto storico: dare un tono epico alla narrazione
pe. nel 1968 scoppiava la contestazione studentesca
 passato prossimo:
- esprime un fatto compiuto nel passato, ma che ha una qualche relazione col
presente
- formato dal presente di un ausiliare (essere o avere) e dal participio passato del
verbo
pe. è andato via poco fa
l’unificazione italiana è avvenuta nel secolo scorso
- in effetti un presente anteriore:
pe. ho quasi finito ho finito proprio in questo momento
- in qualche caso futuro anteriore:
pe. un ultimo sforzo e ho finito (= avrò finito)
 passato remoto:
- indica un’azione conclusa nel passato, prescindendo dal suo svolgimento e
dai suoi eventuali rapporti col presente
- nella lingua contemporanea il passato remoto viene spesso sostituito dal
passato prossimo
 ora sempre più generalizzato e tipico nell’Italia settentrionale
 mentre nel meridione viene usato il passato remoto in un tempo
vicinissimo al presente pe. arrivai un quarto d'ora fa
 trapassato prossimo:
- indica un fatto del passato, anteriore a un altro fatto pure del passato
pe. mi ero appena addormentato, quando bussarono alla porta
- formato dall’imperfetto di un ausiliare (essere o avere) e dal participio passato
del verbo
 trapassato remoto:
- indica un fatto anteriore al passato remoto
pe. non appena che se ne fu andato, vennero a cercarlo
- formato dal passato remoto di un ausiliare (essere o avere) e dal participio
passato del verbo
- uso più limitato, si trova solo nelle proposizioni temporali introdotte da
quando, dopo che, non appena, appena (che)
 futuro semplice:
- indica un fatto che deve ancora verificarsi o giungere a compimento
pe. arriverò domani
- può assumere valori modali diversi
pe. imparerai a memoria questa poesia - valore di imperativo
 futuro anteriore:
- indica un evento futuro, anteriore a un altro pure del futuro - una sorta di
"passato nel futuro" pe. quando lo avrai vista, te ne renderai conto
- formato dal futuro semplice di un ausiliare (essere o avere) e dal participio
passato del verbo
- può assumere valori modali diversi
pe. saranno state le nove - futuro che esprime dubbio, una supposizione

2. Congiuntivo: modo della possibilità, del desiderio o del timore, dell’opinione soggettiva
o del dubbio, del verosimile (valószínű) o dell’irreale
 generalmente usato in proposizioni dipendenti da verbi che esprimono incertezza,
giudizio personale, partecipazione affettiva
pe. sembra che se ne vada, preferisco che se ne vada (ma non è certo)
 l’uso nelle proposizioni indipendenti:
- per attenuare il tono di comando perentorio – határozott
pe. Vada via e non torni più!
- può esprimere un augurio (in genere introdotto da che o purché)
pe. purché arrivi in tempo! che tu ti rompa il collo!
- in frasi esclamative, un desiderio concepito come non realizzabile (introdotto
da magari o se)
pe. se ti avessi ascoltato! magari potesse sentirmi!
- trapassato per rammarico (sajnálkozás) per la mancata realizzazione di un
desiderio nel passato pe. Almeno se ne fosse andato!
- in forma di domanda per esprimere dubbio o supposizione
introdotta da ‘che’: Che sia vero?
senza ‘che’: Sia bene, sia male, io faccio così.
- dopo un superlativo (diffuso) pe. Tu sei il miglior ragazzo che io
conosca
- dopo determinate congiunzioni: benché, sebbene, quantunque, senza che, nel
caso che, affinché, perché, ché, a patto che, a condizione che, purché, ecc.
Tempi del congiuntivo:
 usato soprattutto nelle proposizioni dipendenti
- presente
- imperfetto
- passato
- trapassato
 quale usiamo? - dipende:
- dal tempo del verbo nella proposizione principale
- dal rapporto di tempo che il verbo della subordinata ha rispetto al tempo
del verbo della principale (contemporaneità, anteriorità, posteriorità)
 verbo principale: presente, futuro (imperativo) - predicato della
subordinata esprime:
 contemporaneità con congiuntivo presente pe. Non so chi sia.
 anteriorità con congiuntivo passato pe. Non so chi sia stato.
 posteriorità con indicativo futuro pe. Non so chi sarà.
 verbo principale: passato (imperfetto, passato remoto, trapassato
prossimo) o condizionale - predicato della subordinata esprime:
 contemporaneità con congiuntivo imperfetto
pe. Dubitavo che fosse a casa.
 anteriorità con congiuntivo trapassato
pe. Dubitavo che fosse stato a casa.
 posteriorità con condizionale passato
pe. Dubitavo che sarebbe stato a casa.
 ma! verbo principale - passato prossimo e
 verbo subordinato si riferisce al presente o al futuro -
congiuntivo presente pe. Gliel'ho detto perché lo sappia.
 si riferisce al passato - congiuntivo imperfetto
pe. Gliel'ho detto perché lo sapesse.
 verbo principale: condizionale (non periodo ipotetico) - generalmente
congiuntivo imperfetto pe. Bisognerebbe che lui arrivasse.
- congiuntivo imperfetto: quando non siamo sicuri del fatto che il nostro
desiderio si svolge nel presente o nel futuro pe. Potessi vederlo!
- congiuntivo trapassato: se il nostro desiderio non è realizzabile
pe. Avessi potuto vederlo!
 negli indipendenti (quando esprime volontà, dubbio, concessione)
- con riferimento al presente: presente e imperfetto
pe. dica/dicesse pure ciò che vuole
- con riferimento al passato: passato e trapassato pe. che sia/fosse già partito
3. Condizionale: indice fatti, azioni, modi di essere in cui prevale l’aspetto di eventualità,
subordinata a una condizione pe. me ne andrei (se potessi)
 esprimere un contenuto possibile o irreale nella frase matrice del periodo ipotetico
pe. Se Pietro venisse, gli direi tutto.
 esprimere un’eventualità non realizzata pe. Avrebbe dovuto chiamare un medico.
 attenuare la forza di una affermazione o di una richiesta o desiderio
pe. Sarebbe meglio dirgli tutto. Vorrei partire subito.
 esprimere dubbio e meraviglia pe. Sarebbe lei, veramente?
 è diffuso nel linguaggio giornalistico (cioè notizie non controllate, non confermate)
Tempi del condizionale:
 semplice: presente - indica l’eventualità nel presente pe. vorrei rivederti
 composto: passato - indica l’eventualità nel passato pe. avrei voluto rivederti

4. Imperativo: modo del comando, dell’invito, dell’esortazione (buzdítás),


dell’ammonimento (figyelmeztetés), dell’invocazione (segélykérés)
 come forme proprie ha solo la 2a persona singolare e plurale, prende in prestito dal
congiuntivo la 1a plurale, la 3a singolare e plurale pe. vattene!
 esprimere un augurio o un invito pe. Fa buon viaggio! Mettiti pure a
sedere!
 il tono di comando da diversi possibilità:
- (Per favore) Dammi quel libro!
- Mi dai quel libro (per favore)?
- Vuol darmi quel libro (per favore)?
- Vorresti darmi quel libro (per favore)?
- Puoi darmi quel libri (per favore)?
- Potresti darmi quel libro (per favore)?
- Mi daresti quel libro (per favore)?
- (Non) ti dispiace darmi quel libro (per favore)?
- Ti dispiacerebbe darmi quel libro (per favore)?
 esortazione pe. con 1a persona in plurale pe. andiamo! facciamo la lezione!
 valore di condizionale pe. chiamate il medico e vedrete che saprà aiutarti
 2 tempi: presente (esci subito di qui!), futuro (farai quello che dico io!)
 manca della prima persona singolare
 forma negativa nella 2a persona singolare dell’imperativo presente si esprime con
l'infinito presente preceduto dalla negazione non: non cantare

Modi indefiniti:
1. Infinito: indica genericamente l'azione espressa dal verbo senza determinazione di
persona e di numero pe. studiare, leggere, partire
 in frasi esclamative pe. Figurarsi lui!
 in frasi interrogative con senso deliberativo pe. Che dirgli?=Che cose si deve dirgli?
 dopo i verbi modali (dovere, potere, volere) pe. deve andare
 accusativo con l'infinito: un verbo di dire (o vedere, sentire, udire, ecc.) regge una
proposizione infinitiva il cui soggetto è all'accusativo pe. vide sfumare la possibilità

 nelle interrogazioni indirette (függő kérdés)


pe. non sapevano in quale modo comportarsi
 soprattutto in frasi subordinate pe. dice/diceva di conoscerlo/averlo conosciuto
 preceduto dalla negazione ‘non’, può acquistare il valore di imperativo
pe. non farlo! non ridere!
+ stesso valore senza negazione in avvisi, cartelli, insegne:
pe. tenere la destra! gettare i rifiuti nel cestino
 spesso svolge la funzione di sostantivo pe. tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare
 infiniti come dovere, piacere, avere - anche in plurale
pe. il dovere/i doveri, il piacere/i piaceri, l'avere/gli averi
Tempi dell'infinito:
 semplice: presente (andare, vedere, finire)
 composto: passato (essere andato, aver visto, aver finito)
FORMA IMPLICITA FORMA ESPLICITA
insieme ai verbi di percezione Ho visto il treno partire. Ho visto che il treno partiva.
vedere e sentire Ho sentito qualcuno urlare. Ho sentito che qualcuno urlava.
con i verbi che vogliono la So di aver sbagliato. So che ho sbagliato.
preposizione ‘di’ Hanno deciso di comprare una Hanno deciso che compreranno una
macchina. macchina.
con valore temporale (quando?) Dopo aver spedito il fax, la Dopo che aveva spedito il fax, la
segreteria è andata in direzione. segreteria è andata in direzione.
con valore causale (perché?) Hanno preso la multa per essere Hanno preso la multa perché sono
passati con il rosso. passati con il rosso.
con valore finale (con quale Marco aveva portato le foto per Marco aveva portato le foto affinché le
scopo?) farcele vedere. vedessimo.
con valore consecutivo (con quale Ero così stanco da dormire in Ero così stanco che avrei dormito in
conseguenza?) qualunque posto. qualunque posto.
con valore modale (come?) Se ne andarono senza avvertirci. Se ne andarono senza che noi lo
avvertissero.
con valore eccettuativo (eccetto) In casa mio marito fa tutto, tranne In casa mio marito fa tutto, ma non
stirare. stira.
con valore ipotetico (se) Mi arrabbierei a sentire quelle Mi arrabbierei se sentissi quelle parole.
parole.

2. Participio: può svolgere sia la funzione di verbo sia quella di aggettivo


 presente
- ha una forma per il maschile e il femminile singolare (amante, vincente, partente) e
una per il maschile e il femminile plurale (amanti, vincenti, partenti)
- oggi: si sente molti solo come aggettivi e sostantivi (piccante, studente, indolente)
 passato
- hanno le forme diversi (lodato, lodata, lodati, lodate)
- spesso funzione di aggettivo o di sostantivo
pe. uno stimato professionista, il candidato eletto
- ha valore attivo con i verbi intransitivi
pe. partiti (= essendo partiti) di mattina, arrivarono a notte fonda
- ha valore passivo con i verbi transitivi
pe. non mi piace la minestra riscaldata (= che è stata riscaldata)
- accordo:
 con il soggetto della proposizione quando è collegato con l'ausiliare essere
pe. Franco è arrivato. Giulia è arrivata.
 nel caso dei verbi riflessivi con il soggetto pe. Mi sono vista nello specchio.

FORMA IMPLICITA FORMA ESPLICITA


temporale (quando?) Usciti i genitori, figli hanno fatto Dopo che i genitori erano usciti, i
una festa. figli hanno fatto una festa.
causale (siccome) Preoccupati per il loro ritardo, li Siccome eravamo preoccupati
abbiamo chiamati sul telefonino. per il loro ritardo, li abbiamo
chiamati sul telefonino.
concessivo (anche se) Ricevute molte critiche, ha Anche se ha ricevuto molte
continuato comunque il suo critiche, ha continuato comunque
progetto. il suo progetto.
relativo (che) Gli automobilisti ingiustamente Gli automobilisti che sono stati
multati possono fare ricorso. ingiustamente multati possono
fare ricorso.
ipotetico (se) – contemporaneità Bevuta calda, la birra non è Se viene bevuta calda, la birra
rispetto alla frase principale buona. non è buona.

3. Gerundio: indica un fatto che si svolge in rapporto a un altro, espresso nella


proposizione reggente da un verbo di modo finito pe. discutevamo passeggiando
 presente: un’azione contemporanea all'azione del verbo principale
pe. cantando, leggendo, udendo
- in proposizioni subordinate (discutevamo camminando = mentre camminavamo)
- nominalizzazione: crescendo, laureando
 passato: un’azione anteriore all'azione del verbo principale
pe. avendo cantato, avendo letto, avendo udito
- non è molto usato, in genere sostituito con frasi esplicite
(è stato promosso perché ha studiato - avendo studiato è stato promosso)

FORMA IMPLICITA FORMA ESPLICITA


modale (come?) Facendo molto esperienza, è Ha fatto molto esperienza e in
diventato un ottimo insegnante. questo modo è diventato un
ottimo insegnante.
consecutivo (e quindi) Ha vissuto molti anni in Ha vissuto molti anni in Germania
Germania, imparando benissimo e quindi ha imparato benissimo
il tedesco. il tedesco.
causale (siccome) Avendo saputo che c’erano i Siccome hanno saputo che
saldi, sono andati a fare spese. c’erano i saldi, sono andati a fare
spese.
temporale (quando?) Tornando a casa, mi sono fermata Mentre tornavo a casa, mi sono
a comprare il pane. fermata a comprare il pane.
ipotetico (se) Potendo, andrebbero in vacanza Se potessero, andrebbero in
sei mesi all’anno. vacanza sei mesi all’anno.
concessivo (anche se) – bisogna Pur avendo viaggiato molto, non Anche se ha viaggiato molto, non
mettere ‘pur’ conosce nulla delle altre culture. conosce nulla delle altre culture.
Szerzői utószó:
Kicsit sok volt az információ és néhol a szakirodalom és érthetetlen, de talán kibogarászható a
tételből. A táblázatokat a jó öreg Szilágyi féle I verbi italiani-ból vettem, mert volt egy
hasonló rész az egyik szakirodalomban, de az tényleg annyira össze-vissza volt, hogy jobbnak
láttam ezt belerakni, mert végül is ugyanarról van szó.
A tétel címében ott van, hogy uso in proposizioni principali, de benne van 1-2 rész, ami
nemcsak az, főként a congiuntivo-nál, de inkább beleírtam őket, szóval tudtok válogatni, hogy
fontosnak tartjátok-e.

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