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Augusto è uno dei personaggi più importanti nella storia.

È stato il primo imperatore


romano dal 27 a.C. al 14 d.C., impero che ha dominato su tutti i paesi che si
affacciano sul Mediterraneo, estendendosi a nord fino alla Germania e alla Gran
Bretagna e ad est fino alle rive del Mar Caspio.
Solo due persone hanno il loro nome ricordato nel calendario: Augusto, nel mese di
Agosto (mese in cui morì – sesto mese del calendario romano) e Giulio Cesare, nel
mese di luglio.
Era il nipote di Giulio Cesare che si occupò della sua educazione inviandolo ad
Apollonia a studiare con Mecenate e Agrippa che rimarranno i suoi migliori amici e
consiglieri per il resto della sua vita.
Nel 44 a. C. dopo l’assassinio di Cesare, Augusto scopre di essere stato adottato dal
suo prozio che lo rende erede della sua fortuna e lo designa come suo successore.
Nonostante il testamento saranno necessari ben tredici anni di battaglie perché
Augusto vinca la lotta per la successione. Nella lotta per il potere l’arma migliore è
rappresentata dal nome del padre adottivo, amato dall’esercito e dal popolo romano.
Augusto riuscì a garantire a Roma un lungo periodo di pace, prosperità e stabilità
politica (passato alla storia come “Pax Augustea”), 
Augusto promosse l’arte con l’aiuto del suo amico Mecenate non tanto per passione
quanto perché capì che la poesia e le arti figurative erano dei potenti mezzi
di propaganda per diffondere in tutto l’impero un’immagine tesa ad esaltare il
sovrano.
Egli viene ricordato come l’imperatore che fu capace di trasformare Roma “da città
di mattoni a città di marmo” (Svetonio).
Numerosi furono gli edifici, le opere pubbliche e i monumenti costruiti o restaurati
durante il suo impero, come ad esempio:
 la monumentalizzazione dell’area del Campo Marzio, attuata con la
collaborazione dell’amico Agrippa, attraverso la costruzione del primo
Mausoleo dinastico, dell’Ara Pacis, del Pantheon e delle Terme di
Agrippa, oltre al Teatro di Marcello, alla Basilica di Nettuno e ai due
portici di Ottavia e di Filippo;
 la la costruzione di un nuovo foro, il Foro di Augusto, accanto al Foro di
Cesare, che includeva anche il tempio di Marte Ultore;
 costruzione, nel Foro Romano, del Tempio del Divo Giulio, di un arco
trionfale e di una nuova tribuna con i rostri delle navi vinte nella battaglia di
Azio, oltre che di un tempio ad Apollo presso la propria domus sul Palatino;
 edifici funzionali quali il Macellum Liviae sull’Esquilino, i tre
acquedotti Aqua Iulia, Aqua Virgo e Aqua Alsietina, oltre a un nuovo
ponte sul Tevere, grazie soprattutto al coordinamento di Agrippa.
Nel Campo Marzio Tra il Mausoleo di Augusto e il Pantheon, il Senato fece costruire
un altare dedicato alla pace conquistata da Augusto dopo le vittoriose campagne di
Spagna e Gallia.
L'altare venne edificato settentrionale, al centro del vasto pianoro sul quale
tradizionalmente si svolgevano le manovre dell'esercito.
L’Ara Pacis venne inaugurata il 30 gennaio del 9. a.C. nel giorno del compleanno di
sua moglie Livia
Sempre nel 9 a.C. venne inaugurato, di fronte all’Ara Pacis, un orologio solare
formato da un obelisco la cui ombra sembra cadesse sull’Ara Pacis proprio a
mezzogiorno del compleanno dell’imperatore. L’obelisco era stato portato a Roma
dall’Egitto e oggi si trova a Piazza Montecitorio.

L’Ara Pacis si compone di un recinto rettangolare esterno in marmo su un


basamento con due porte nei lati più lunghi, alle quali si accede tramite una scala.
All’interno del recinto è situato l’altare vero e proprio, sopra tre gradini, mentre altri
cinque gradini permettevano al sacerdote di raggiungere la mensa, ossia il piano
dell’altare sul quale si celebravano i sacrifici.
Il recinto è suddiviso in due registri decorativi separati da un motivo a svastica.
Le decorazioni del registro inferiore vegetale, riproducono circa 90 specie vegetali
e numerosi animali.

Nel registro superiore, sono rappresentate scene mitiche ai lati dei due ingressi e
un corteo di personaggi sugli altri lati.
LATO OVEST
Sul lato sinistro della fronte del recinto, si conserva il pannello con la raffigurazione
del mito della fondazione di Roma: Romolo e Remo vengono allattati dalla lupa
alla presenza di Faustolo, il pastore che adotterà e alleverà i gemelli, e di Marte, il
dio che li aveva generati unendosi con la vestale Rea Silvia.

Sulla destra della fronte del recinto è visibile il rilievo che raffigura Enea,


discendente dalla dea Venere e fondatore della Gens Iulia, che  che sacrifica ai
Penati  nell'atto di fare un'offerta su un altare rustico.

LATO EST
A sinistra del lato est del recinto, è il pannello con la raffigurazione della Tellus,
la Terra madre, oppure, secondo alcuni, Venere, madre divina di Enea e
progenitrice della Gens Iulia, cui appartiene lo stesso Augusto.

Sul pannello di destra si conserva invece solo una piccola parte del rilievo
della dea Roma che è stata completata "a graffio" su malta.

La dea rappresenta il fatto che la prosperità e la pace sono garantite da Roma


vittoriosa.
***
Sui lati Nord e Sud, sono rappresentate due schiere di personaggi, che si muovono
da sinistra verso destra.

LATO SUD

Sul lato Sud, sono stati riconosciuti con certezza Augusto, coronato di alloro, i
quattro flamines maiores, sacerdoti dal caratteristico copricapo sormontato da
una punta metallica, Agrippa, raffigurato con il capo coperto dal lembo della toga e
con un rotolo di pergamena nella mano destra ed infine il piccolo Gaio Cesare, suo
figlio, che si tiene alle vesti paterne.

Gaio è rivolto verso la figura femminile che lo segue, nella quale è solitamente
riconosciuta Livia, la sposa del principe, rappresentata con il capo velato e la corona
di alloro che ne fanno una figura di alto rango. Secondo un'interpretazione più
recente, questa figura andrebbe invece identificata con Giulia, che qui comparirebbe
a seguito del marito e del suo primogenito Gaio.

LATO NORD

Iniziando la lettura da sinistra, tra i personaggi che sfilano è stato


riconosciuto Lucio Cesare, secondogenito di Agrippa e Giulia, anch'egli adottato da
Augusto. Qui è raffigurato come il più piccolo dei fanciulli, condotto per mano.

La figura femminile velata che segue potrebbe essere quella della madre Giulia,

Molti però ritengono che Giulia andrebbe riconosciuta sull'altro lato, al posto
di Livia che la verrebbe quindi a sostituire su questo lato.
La figura matronale posta alle spalle della Giulia/Livia, è generalmente riconosciuta
come Ottavia Minore, sorella di Augusto. Tra le due donne si staglia in primo piano
la figura di un giovanetto, riconosciuto come terzo figlio di Agrippa e della prima
moglie di lui Marcella Maggiore. Alle spalle di Ottavia è ben visibile la piccola Giulia
Minore che in quanto nipote di Augusto, gode il diritto di comparire per prima tra le
bambine presenti alla cerimonia.
Resta invece molto incerta l'identità delle figure alle spalle della piccola Giulia. 

ALTARE
Dentro il recinto si trova la mensa, l'altare propriamente detto sul quale si offrivano le
spoglie animali e il vino.
La mensa occupa quasi totalmente lo spazio interno al recinto, dal quale è separato
da uno stretto corridoio il cui pavimento si presenta leggermente inclinato verso
l'esterno, in modo tale da favorire la fuoriuscita delle acque, sia piovane che dei
lavacri successivi ai sacrifici.
L'altare è costituito da un podio di quattro gradini sul quale poggia un basamento,
che presenta altri quattro gradini sulla sola fronte.
Sopra di essi si eleva la mensa. Al lato due sponde presentano acroteri a volute
vegetali e leoni alati.

Molto probabilmente, i frammenti del fregio dell'altare sono riferibili ad un sacrificio,


forse quello stesso alla Pax Augusta che il Senato aveva decretato si celebrasse
ogni anno, il 30 gennaio, nella ricorrenza della consecratio dell'altare.

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