L’esercitazione si svolge in due tempi: inizialmente fasi I e II e successivamente fase III e IV.
Solventi a disposizione: Etere di Petrolio (40-60 °C), poi Etanolo (78 °C) e infine acqua (100 °C
1) Prelevare una punta di spatola (circa 0.1 g) della sostanza e porla in una provetta
2) Prelevare poi in un cilindro non più di 5 ml di uno dei tre solventi a disposizione
per le prove – (iniziare da Etere di Petrolio)
3) Aggiungere il solvente goccia a goccia agitando continuamente
4) Dopo aver aggiunto circa 3 ml di solvente riscaldare la miscela e portarla
all’ebollizione, usando la dovute precauzioni se il solvente è infiammabile.
Se il campione si scioglie a freddo o dopo un breve riscaldamento, il solvente non è adatto; se il
solido, a caldo, non si scioglie completamente aggiungere altro solvente (1-2 ml) portando ad
ebollizione dopo ogni aggiunta. Se dopo aver aggiunto 5 ml di solvente la sostanza non è sciolta a
caldo, usare un solvente diverso.
5) Se il campione si scioglie nel solvente caldo, raffreddare la provetta
Se, dopo raffreddamento, non si ha cristallizzazione rapida, provare a sfregare la parte interna della
provetta, al di sotto della superficie del solvente, con una bacchetta di vetro.
Sulla base dei risultati ottenuti e delle proprietà di un buon solvente di cristallizzazione
scegliere il solvente adatto per la cristallizzazione del campione.
1) Pesare (P0) e sciogliere tutto il restante campione nella minima quantità del solvente
risultato il più idoneo nelle precedenti prove di cristallizzazione in un becker o meglio in
una beuta da 100 ml
2) Portare all’ebollizione (con cautela) fino a completa dissoluzione
3) Coprire il becker o la beuta e lasciar raffreddare lentamente.
4) Quando il volume del solido rimane invariato, raffreddare in un bagno a ghiaccio per
completare la cristallizzazione
5) Filtrare su bukner in una beuta da vuoto facendo attenzione che il disco di carta da filtro sia
ben aderente all’imbuto
6) Lavare i cristalli con una piccola quantità del solvente di cristallizzazione precedentemente
ben raffreddato.
7) Conservare i cristalli nel banco, in carta da filtro, per la pesata e la misura del punto di
fusione nella successiva esercitazione.
Pompa da vuoto
P1/P0 x !00
Mettere una piccola quantità di prodotto cristallizzato nel capillare per il punto di fusione
aiutandosi con una canna di vetro.
Inserire il capillare nell’apposito spazio dell’apparecchio per il punto di fusione e avviare il
riscaldamento.
Fare attenzione ad annotare la temperatura di inizio e quella della fine della fusione.
Confrontare il p.f. così determinato con i valori indicati dal docente.
NB. Le schede di sicurezza dei solventi e dei prodotti utilizzati sono nello
schedario del laboratorio.
SOLVENTI ORGANICI COMUNI
MISCELE DI IDROCARBURI
§ETERE DI PETROLIO 30 – 60
§LIGROINA 60 – 90
CLORODERIVATI
CLORURO DI METILENE CH2Cl2 40
*CLOROFORMIO CHCl3 61
ALCOOLI
§METANOLO CH3OH 65
§ETANOLO CH3CH2OH 78
ETERI
§ETERE ETILICO CH3CH2OCH2CH3 35
*§DIOSSANO C4H8O2 101
ALTRI
ACIDO ACETICO CH3COOH 118
ANIDRIDE ACETICA (CH3CO)2O 140
§PIRIDINA C5H5N 115
§ACETONE CH3COCH3 56
§ACETATO DI ETILE CH3COOCH2CH3 77
§ = INFIAMMABILE
* = SOSPETTO CANCEROGENO
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COME SI PREPARA UN FILTRO DI CARTA A PIEGHE DA USARE IN CASO DI
FILTRAGGIO A CALDO SU IMBUTO DI VETRO.